A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1211 DEL 15 APRILE 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















QUALCHE IDEA SULLA FASE 2
Appartengo alla fascia di età –ultra 70 anni- dove si concentra la maggiore mortalità diretta o indiretta del covid19 e dopo la bellezza di oltre due dozzine di interventi chirurgici con altrettante sdormie (in effetti gli interventi sono stati 27) non c'è più niente che mi faccia paura. Delle cinque patologie croniche (1-Ipertensione arteriosa , 2-Diabete mellito-Tipo 2,   3-Cardiopatia ischemica, 4- Insufficienza renale cronica, 5- Fibrillazione atriale) che compaiono nell'80% dei morti (anche) per covid19 non ne ho nessuna di evidente. Le gomme non sono sgonfie: paiono leggermente a terra anche se diversamente l'una dall'altra. Nemmeno a pensare di fare il tampone visto che non avendo i sintomi previsti, manco mi prendono in considerazione anzi mi terrebbero per un  perditempo. Quindi da metà febbraio sono sostanzialmente in quarantena limitata tranne una volta alla settimana per fare la spesa.
Mi sto innervosendo. Assai.
(...)

NON E' L'ORA CHE QUALCUNO CHIEDA LE DIMISSIONI  DI GALLERA&FONTANA?
(...) In occasione dell'estensione della segregazione al 4 maggio l'Istat  che ricordiamo, dipende dal Ministero dell'economia e dunque non è terzo e indipendente rispetto al governo, tira fuori dal cilindro statistiche parziali con le quali si dice, non c'è trucco, non c'è inganno, la mortalità generale nei primi tre mesi di quest'anno quest'anno è aumentata e dunque le misure di segregazione sono pienamente giustificate.  In uno specchietto ci viene mostrata la mortalità generale per qualunque causa di gennaio, febbraio e marzo negli ultimi cinque anni:
·    34.339 decessi nel 2015
·    30.411 decessi nel 2016
·    35.018 decessi nel 2017
·    33.520 decessi nel 2018
·    33.575 decessi nel 2019
·    40 244 decessi nel 2020
e dunque ci sarebbero 6.669 morti in più  rispetto all'anno precedente, un aumento ovviamente attribuibile al Covid 19 che giustificherebbe le misure  che stanno facendo letteralmente crollare l'economia, prontamente ripresi da tutta l'informazione legata alle mangiatoie del potere. In realtà il trucco c'è e basta leggere la nota in cui l'Istat ci spiega che le cifre si riferiscono non a tutti i comuni del campione che rappresenta comunque un quinto di quelli italiani) , ma solo ai 1084 “con un numero di decessi che, nel periodo 1° gennaio – 28 marzo 2020, è risultato superiore o uguale a 10 unità e che nel mese di marzo del 2020 hanno presentato, rispetto alla corrispondente media del quinquennio 2015-2019, un incremento della mortalità pari ad almeno il 20%” Insomma, tanto per dirla in soldoni hanno artatamente scelto i comuni dove si sono verificati il maggior numero di decessi, per rendere il dato più allarmante possibile in termini percentuali, ma siccome si tratta di una piccola parte dei comuni può benissimo darsi che la mortalità generale sia aumentata di pochissimo o persino diminuita come sta accadendo in Gran Bretagna dove il Covid 19 è stato depennato dal novero delle malattie infettive gravi.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!
































DISEGNO PER STRADA
A CHENNAI, INDIA


DISTANZIOMETRO A...
AMMAN, JORDAN





































































































































































































QUALCHE IDEA SULLA FASE 2


Appartengo alla fascia di età –ultra 70 anni- dove si concentra la maggiore mortalità diretta o indiretta del covid19 e dopo la bellezza di oltre due dozzine di interventi chirurgici con altrettante sdormie (in effetti gli interventi sono stati 27) non c'è più niente che mi faccia paura. Delle cinque patologie croniche (1-Iperten sione arteriosa , 2-Diabete mellito-Tipo 2,   3-Cardiopa- tia ischemica, 4- Insufficienza renale cronica, 5- Fibrillazione atriale) che compaiono nell'80% dei morti (anche) per covid19 non ne ho nessuna di evidente. Le gomme non sono sgonfie: paiono leggermente a terra anche se diversamente l'una dall'altra. Nemmeno a pensare di fare il tampone visto che non avendo i sintomi previsti, manco mi prendono in considerazione anzi mi terrebbero per un  perditempo. Quindi da metà febbraio sono sostanzialmente in quarantena limitata tranne una volta alla settimana per fare la spesa.
Mi sto innervosendo. Assai.

Praticamente due-tre volte alla settimana dobbiamo sentire i predicozzi del PdC e adesso anche del PdR. Quell'imbecille del TG3 che fa la diretta dalla Protezione Civile ha il buongusto di cominciare sempre la cronaca col numero dei morti. Ormai di covid19  ne parlano dappertutto: persino quando schiaccio il pulsante della pucci parte il jngle restate  a casa. Vaffa. Il Fontana  che pare il rappresentante della morte improvvisa fa la gara col Borrelli e il PdC a chi fa il divieto più stringente. Il Gallera va in TV senza riuscire dopo 60 giorni a pubblicare a schermo le sue slide ed ha a fianco uno che pare sia uscito da uno scontro diretto con un caprone. Poi vedi come ogni giorno nei dati della P.C. c'è sempre qualche regione che non li da o arrivano il giorno dopo ragione per cui possiamo ritenere che le regioni di centrodestra leghista neanche troppo sotterraneamente li stiano compromettendo come forma di lotta politica. Poi vedi che i professoroni avevano lanciato l'allarme “attenti a quelli dalla Cina” e invece i cinesi erano tra di noi  e naturalmente i proni  dirigenti di nomina politica (un filosofo a capo di una RSA?) manca sapevano dove stesse la Cina e la differenza tra una polmonite e il covid19. Poi vedi la terapia intensiva del Giovanni XXIII e i letti sono ammonto nati l'uno all'altro. Poi senti che si sono candidati 8000 infermieri e non sai dove siano finiti tranne un centinaio. Poi vedi le due terapie intensive installate nelle due fiere e sono occupate nemmeno per ¼ del realizzato che è già la metà del promesso. Non passa giorno che  ci sia l'annuncio dell'arrivo di medici materiali unghie incarnite da ogni del mondo dove in aiuto agli italiani. Poi c'è la sfilata dei professoroni italiani  che ci spiegano  tutto per concludere “state a casa”.

Per adesso con questo covid19 siamo arrivati ad un numero di morti pressoché identico a quello annualmente stimato dall'ISTAT nazionale per la polmonite. Non c'è da stare allegri perché possono benissimo aumentare ma i numeri degli scienziati e dell'ISTAT sono quelli. Insomma aleggia uno strano senso di mezzo bidone tirato da burocrati cacasotto ignoranti che non sanno che peci pigliare per non perder e il posto che gli è costato inghiottire un sacco di merda leccando il politico di turno.

Questo lungo cappello qualunquista per dire la mia sulla Fase2.
1 – Penso che sia perfettamente fattibile la libera circolazione delle persone (sport spesa, ciacole) sulla base di una distanza di due braccia all'aperto e per lettera dell'alfabeto. Ogni giorno della settimana possono uscire solo i cognomi di 1/3 delle lettere dell'alfabeto.
2 – La tessera sanitaria diventa la carta di credito per chi non ce l'ha a costo zero per riscuotere pensioni e aiuti pubblici.
3 – Gli enti locali controllano i consumi elettrici dei sistemi di ricambio aria dei centri commerciali (per verificare se vengono fatti funzionare oppure no).
4 – Accesso ai locali (bar negozi) in base ai mq o numero di tavoli. Una persona ogni 5 mq o per tavolo.
5 – Visto che ormai lavora il 60-70% delle imprese consentirlo a tutte le imprese fatto salvo l'uso dei DPI.
6 – Scuola. Verificato che ormai l'anno scolastico è andato a pallino, i Comuni investono le somme residue per l'acquisto di tablet per ogni studente ed avviano FINALMENTE una pratica di didattica on line. Se non altro per essere pronti a settembre.
7- Le ATS coi medici di base avviano un censimento OBBLIGATORIO dei cittadini secondo le patologie e l'età e con apposite commissioni comunali si decide il che fare quanto ad assistenza e verifica attesa l'improbabilità professionale degli addetti degli uffici e degli assessori.
8 – La sanità torna nel contesto nazionale.
9 – Il Governo decide un programma contro l'evasione e l'elusione fiscale per recuperare in cinque anni almeno l'80% delle due che destina alla riduzione del cuneo fiscale a metà tra le due parti.
10 – Un decimo della ricchezza finanziaria di imprese e privati viene versato in un prestito trentennale (non negoziale sul mercato) al tasso dell'1,5% senza tassazione sugli interessi e restituibile ai cittadini per 1/30 ogni anno. La somma viene destinata alla riduzione del debito pubblico.

NON E' L'ORA CHE QUALCUNO CHIEDA LE DIMISSIONI  DI GALLERA&FONTANA?


(...) In occasione dell'estensione della segregazione al 4 maggio l'Istat  che ricordiamo, dipende dal Ministero dell'economia e dunque non è terzo e indipendente rispetto al governo, tira fuori dal cilindro statistiche parziali con le quali si dice, non c'è trucco, non c'è inganno, la mortalità generale nei primi tre mesi di quest'anno quest'anno è aumentata e dunque le misure di segregazione sono pienamente giustificate.  In uno specchietto ci viene mostrata la mortalità generale per qualunque causa di gennaio, febbraio e marzo negli ultimi cinque anni:
·    34.339 decessi nel 2015
·    30.411 decessi nel 2016
·    35.018 decessi nel 2017
·    33.520 decessi nel 2018
·    33.575 decessi nel 2019
·    40 244 decessi nel 2020
e dunque ci sarebbero 6.669 morti in più  rispetto all'anno precedente, un aumento ovviamente attribuibile al Covid 19 che giustificherebbe le misure  che stanno facendo letteralmente crollare l'economia, prontamente ripresi da tutta l'informazione legata alle mangiatoie del potere. In realtà il trucco c'è e basta leggere la nota in cui l'Istat ci spiega che le cifre si riferiscono non a tutti i comuni del campione che rappresenta comunque un quinto di quelli italiani) , ma solo ai 1084 “con un numero di decessi che, nel periodo 1° gennaio – 28 marzo 2020, è risultato superiore o uguale a 10 unità e che nel mese di marzo del 2020 hanno presentato, rispetto alla corrispondente media del quinquennio 2015-2019, un incremento della mortalità pari ad almeno il 20%” Insomma, tanto per dirla in soldoni hanno artatamente scelto i comuni dove si sono verificati il maggior numero di decessi, per rendere il dato più allarmante possibile in termini percentuali, ma siccome si tratta di una piccola parte dei comuni può benissimo darsi che la mortalità generale sia aumentata di pochissimo o persino diminuita come sta accadendo in Gran Bretagna dove il Covid 19 è stato depennato dal novero delle malattie infettive gravi. E di certo non si può proiettare questo dato come fanno i più scalmanati coviddisti ad ogni realtà. Vi faccio notare anche un'altra cosa, ovvero che nel  2017 c'è stato un aumento di morti (sempre sulla base dei medesimi comuni) di 5226 persone rispetto all'anno precedente,  quindi un ordine di grandezza assolutamente paragonabile a quello attuale senza che per questo nessuno si sia sognato di  chiudere il Paese, anzi senza che nessuno ne abbia mai parlato. Insomma c'è una certa oscillazione che dovrebbe indurre a considerare in maniera meno allarmistica le cifre, a parte la doverosa prudenza nell'attribuire comunque i decessi al coronavirus vista l'aleatorietà dei test. Basta tenere conto che in Italia muoiono annualmente circa 620 mila persone, ma con oscillazioni grandissime di anno in anno e tanto per fare qualche esempio nel 2012 sono decedute 612.883 persone, nel 2013 600.744, nel 2014 ancora meno ovvero 598.364, ma nel 2015 sono state 647.571 con un aumento di 50 mila morti passato nel più assoluto silenzio una, cifra del resto  di qualche migliaio inferiore a quella del 2017 , cioè 649.061 decessi che l'anno scorso sono stati 647.000. Dunque la cifra di questo olocausto virale con i 6669 morti eccedenti va vista in questa prospettiva.
Se poi andiamo a leggere dove si è verificato in specifico l'aumento dei decessi possiamo facilmente vedere che i due terzi  dei morti  in più rispetto allo scorso anno si è avuto nei comuni della provincia di Bergamo con 2043, seguiti da quelli del Bresciano 879, del Milanese con 639 e del Lodigiano  con 296, rendendo impossibile estendere il dato a livello nazionale e inducendo a ricercare cause specifiche. Tutte  le altre provincie hanno avuto numeri molto minori, anche considerando che stiamo analizzando i centri col maggior numero di decessi e dunque in queste zone l'effetto Covid sta dentro le comuni  oscillazioni tra anno e anno.
Dunque non siamo per nulla di fronte alla peste, ma più che altro al crollo del sistema sanitario in generale e a quello lombardo in particolare, semi privatizzato che fino a ieri  veniva preso a modello di eccellenza e che invece è miseramente naufragato alla prima ondata più forte del normale. Sarebbe compito di un Paese civile capire perché e cosa è davvero successo in quelle corsie, anche se le prove sono ornai state bruciate e il governo ha decretato l'impunità, invece di produrre generici epicedi funebri. Così si può spiegare  l'enorme differenziale italiano in fatto di decessi a fronte delle più severe e generalizzate misure di contenimento: il problema non è non venire a contato col virus, che comunque è già ampiamente diffuso, ma di avere buone e opportune cure, se per caso si è in quel 5 per cento di persone che hanno sintomi importanti, invece di rischiare di morire di ospedale come accade a 50 mila persone l'anno.  Pare poi che vi possano essere stati gravi fraintendimenti  in fatto di terapia ( in questo ha malignamente giocato il nome di Sars Cov 2 con la solita nomenclatura cretina di origine americana) visto che in alcuni ospedali l'utilizzo di eparina e cortisone al posto dei respiratori  ha fatto letteralmente crollare le statistiche mortuarie e il ricorso alle terapie intensive. Ci sono poi da tenere in considerazione le condizioni generali che fanno della valle padana uno dei luoghi più inquinati di tutto il pianeta dal punto di vista delle polveri fini. Ma con tutto questo non c'è alcuna proporzione tra ciò che accade e ciò che viene narrato con scopi del tutto eterogenei. Il vero dato drammatico è invece il massiccio aumento di decessi che si è man mano verificato a partire dalla crisi del 2008: prima di allora praticamente la mortalità generale era di 50 70  mila persone in meno all'anno rispetto alla media attutale, combinato disposto tra condizioni di vita in via di peggioramento, minore accesso alle cure, distruzione progressiva del sistema sanitario: il virus, quello vero, è proprio lì.

Alberto Capece Minutolo