A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1205 DEL 02 APRILE 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















QUELLI DI L’ECO SI INVENTANO
I MORTI DI COVID19?
(PER COMPIACERE IL LEGHISMO)
L'articolo di Isaia Invernizzi per L'Eco di oggi “Ecco il numero reale dei decessi: 4.500 in un mese. In provincia. È questo il risultato dell'analisi sui dati di 91 Comuni. Più del doppio rispetto ai 2.060morti ufficiali” è la tipica velina di regime del giornalista che vuole compiacere chi governa (la regione) e solletica i peggiori istinti dei propri lettori che hanno perduto (o potrebbero perdere) se stessi e i propri cari per il covid 19. La sostanza dell'articolo mira a fare intendere come la protezione Civile e il Governo attraverso i suoi comunicati ufficiali ciurli e/o nasconda le cifre vere dei decessi per questa pandemia. La conclusione dell'articolo, giustificata attraverso una ricerca –a nostro avviso assai spanno metrica- commissionata ad una impresa locale collegata con UniBG la quale esaminando solo i dati di 91 comuni arriva ad affermare “ quello che i numeri ufficiali non dicono. Non dicono che a marzo 2020 in provincia di Bergamo sono morte oltre 5.400 persone, di cui circa 4.500 riconducibili al coronavirus. Sei volte rispetto a un anno fa. Di sole 2.060, i decessi «ufficiali» certificati «Covid-19» avvenuti negli ospedali bergamaschi (dato aggiornato a 30 marzo), conosciamo tutto: età, sesso, malattie pregresse. Nulla sappiamo degli altri 2.500”. Alzi la mano chi non capisce al volo come l'autore non abbia voluto confondere cavoli e capre.
(...)

ALLA COMUNIONE
SONO ARRIVATI ANCHE LORO
(A MESSA FINITA)
I Progetti dei due ospedali  ausiliari per  ospitare gli infetti di covid19 alla Fiera di Milano (sponsor la Regione e la Lega di Salvini) ed alla Fiera di Bergamo (sponsor la Lega di Bossi) erano partiti con grandi dimensioni a sono approdati a opera finita  meno della metà rispetto  alle prime dichiarazioni. Bergamo doveva avere 200-230 posti e ce ne saranno 72 posti per terapia intensiva e subintensiva, 70 per la degenza e 6 per triage e infermeria. «In questo momento — riassume il dott. Valoti— abbiamo i colleghi di Emergency che ci garantiscono la cura di 12 posti letto di terapia intensiva, mentre di altri otto si occuperanno i medici militari russi. Per gestire i restanti 122 posti, una volta a regime, serviranno circa 200 persone. I dodici posti letto che potrebbero essere occupati all'apertura dell'ospedale, nel prossimo fine settimana, sono basati quindi sulla quantità di personale a disposizione: «Partiremo a scartamento ridotto e poi aumenteremo la disponibilità di posti letto man mano che arriverà il personale».
Quello della Fiera di Milano doveva avere due padiglioni da 25mila metri quadrati e 250 posti letto si conclude con  53 letti già disponibili per i malati più gravi e altri 140 a breve dentro un solo padiglione. Forse domani due.  Man mano che i ricoveri dei pazienti più gravi diminuiranno,  quello in Fiera diventerà l'hub per la Terapia intensiva Covid , ha annunciato ieri Gallera.
Ma ci sono anche quelli già funzionanti a Cremona di una ong americana, quello del San Raffaele  e quelli dell'Esercito di Crema e di Piacenza. Più piccoli ma già funzionanti all'intera capienza.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!








































































































































































































































OCCORRE UNA COMMISSIONE CONSIGLIARE PRESIEDUTA DAL REVISORE DEI CONTI PER IL CONTROLLO SULLE PRESTAZIONI
DEI SERVIZI SOCIALI

Quest'idea di lasciare in mano ai sindaci ed ai servizi sociali la distribuzione dei 39mila euro (questo primo mese) è qualcosa fuori dall'ordinario: siamo tornati alla DC degli anni post bellici. Ci ricorda il mitico sindaco Arnoldi il quale quando “ol piturelo” gli chiedeva un aiuto ordinava al ragioniere di consegnare la mancia al brav'uomo. Che se li scolava al bar centrale con una michetta col cotechino e quattro calici di vinrosso. Qui è tutto segreto, tutto giusto corretto preciso puntuale a prescindere da qualsiasi controllo e così s'involano 39mila euro. Questo mese: il prossimo potrebbero anche essere di più. Non perdete la speranza. Poi un giorno leggeremo una sfila di iniziali punto iniziale punto che hanno ricevuto una polpettina polpetta polpettona per cibarsi visto che adesso sono rimasti senza pane e companatico. Il bello è che il Governo ha promesso di ragionare con l'opposizione in tema di misure economiche  per il covid19: infatti fa tutto la maggioranza (anche a Curno).
A parte il fatto che vorremmo ben vedere quanti di Curno siano davvero gli  affamati e bisognosi della schiscetta piena, a noi questo mettere tutto nelle mani di una funzionaria, un ufficio, proprio non  va. Cioè: spetta al sindaco ed a una funzionaria stabilire chi è affamato e chi no. Se non è una campagna elettorale coi soldi degli italiani, spiegateci cosa sia.

Poi a tutti gli italiani nei giorni scorsi hanno somministrato la pillola che nel secondo trimestre 2020 nel mercato tutelato ci sarà una forte riduzione delle tariffe: l'elettricità giù del 18,3%, il gas cala del 13,5%. L'Autorità per l'energia: ribasso dovuto alle "perduranti basse quotazioni delle materie prime nei mercati all'ingrosso, legate a una decisa riduzione dei consumi anche a causa dell'emergenza Covid-19". Hanno dimenticato di dire che con la serrata in corso la sola produzione di energia da parte delle centrali nucleari in UE e dell'eolico+solare basta ed avanza e nel frattempo  in bolletta bisogna pagare per mantenere le centrali ferme dei privati.
Il Governo sta facendo finta che gli Italiani non si accorgano che ci sono imprese pubbliche  e private che continuano a macinare soldi –pensiamo alla telefonia oppure a chi istruisce elettricità acqua gas- le quali continueranno a macinare profitti senza che ci sia riflesso dalla riduzione dei consumi.
In effetti con gli Italiani una riduzione di certi costi dei servizi non porta voti a chi la decide mentre invece una accurata ed oculata distribuzione a pioggia di soldini, meglio se fatta in segreto e senza troppi controlli – è un bel volano elettorale. Intanto in Italia ci sono dei pensionati che hanno ricevuto la 14.a ed altri no in quanto colpevoli di essere incapienti senza pensare al casino degli 80 euro che si incroceranno con la cassa integrazione. L'idea della fascista di dare mille euro al mese ad ogni famiglia – costo pari a quello della manovra messa in atto: 25 miliardi- era assai più democratica e trasparente del casino messo in piedi  anche stavolta.


QUELLI DI L’ECO SI INVENTANO
I MORTI DI COVID19?
(PER COMPIACERE IL LEGHISMO)

L'articolo di Isaia Invernizzi per L'Eco di oggi “Ecco il numero reale dei decessi: 4.500 in un mese. In provincia. È questo il risultato dell'analisi sui dati di 91 Comuni. Più del doppio rispetto ai 2.060morti ufficiali” è la tipica velina di regime del giornalista che vuole compiacere chi governa (la regione) e solletica i peggiori istinti dei propri lettori che hanno perduto (o potrebbero perdere) se stessi e i propri cari per il covid 19. La sostanza dell'articolo mira a fare intendere come la protezione Civile e il Governo attraverso i suoi comunicati ufficiali ciurli e/o nasconda le cifre vere dei decessi per questa pandemia. La conclusione dell'articolo, giustificata attraverso una ricerca –a nostro avviso assai spanno metrica- commissionata ad una impresa locale collegata con UniBG la quale esaminando solo i dati di 91 comuni arriva ad affermare “ quello che i numeri ufficiali non dicono. Non dicono che a marzo 2020 in provincia di Bergamo sono morte oltre 5.400 persone, di cui circa 4.500 riconducibili al coronavirus. Sei volte rispetto a un anno fa. Di sole 2.060, i decessi «ufficiali» certificati «Covid-19» avvenuti negli ospedali bergamaschi (dato aggiornato a 30 marzo), conosciamo tutto: età, sesso, malattie pregresse. Nulla sappiamo degli altri 2.500”. Alzi la mano chi non capisce al volo come l'autore non abbia voluto confondere cavoli e capre.
L'azienda scrive Invernizzi “InTwig, agenzia di ricerca e analisi dati, hanno lanciato un'indagine tra i 243 Comuni bergamaschi a cui hanno risposto 91 amministrazioni, che rappresentano 607 mila abitanti, oltre il 50% della popolazione totale. La nostra stima, molto accurata grazie ai dati ufficiali forniti dai Comuni, dice che nell'ultimo mese di marzo sono morte in totale oltre 5.400 persone di cui circa 4.500 riconducibili al coronavirus. Un dato destinato a crescere con il passare dei giorni, secondo l'andamento del contagio. La media degli ultimi tre anni è stata quasi 900. La stima è possibile grazie a una proiezione che scorpora il territorio per ambiti e caratteristiche demografiche”.
Prima di tutto siamo davanti a una pandemia  del tutto sconosciuta ragione per cui lanciarsi in queste operazioni non è vietato ma è fare buchi nell'acqua.
Poi il problema sta in diversi aspetti: (1) i comuni hanno il numero totale dei defunti (ma solo di alcuni c'è una  illustrazione del motivo per cui sono morti) (2) la Protezione Civile da solo il numero delle persone intercettate dal SSN attraverso le Regioni e quindi chi non muore in un ospedale la regione non lo sa nemmeno (3) accade normalmente che di chi muore in casa o in una RSA (dove il personale non può fare tamponi) non si possa stabilire esattamente se era infettato o meno (4) se chi muore in ospedale non ha fatto il tampone prima o non lo eseguono post, non si può dire se fosse infetto o meno (5) finora non è stato stabilito come e quanto incida il covid19 nel provocare la morte delle persone rispetto a un quadro generale pregresso ormai  rovinato.
Partire poi da dati di metà della popolazione (in realtà quei 1,2 milioni conteggiati sono in realtà almeno il 10% in più per via delle presenza temporanee o dell'immigrazione clandestina) in base a quale prova provata precedente si valida l'estensione del ragionamento all'intero 1,3-1,35 milioni di persone?.
Una informazione corretta avrebbe dovuto limitarsi a dire che nei 91 comuni che si sono potuti esaminare quelle erano le certezze anche perché il numero di morti nella nostra provincia è talmente elevato rispetto alle medie altre che una grande prudenza imporrebbe di tacere piuttosto che di parlare.
Semmai valeva la pena  per esempio di collegare anche il numero della varie vaccinazioni somministrate  alle popolazioni dei 93 comuni (il dato regionale è disponibile) nei mesi precedenti (ottobre-febbraio) ed anche alla patologie pregresse che contribuiscono alla morte del colpito di covid19.
Forse tra qualche anno, di fronte ad una nuova pandemia sapremo com'è andata  quella del covid19 perché il quadro che esce desso è  del tutto infelice rispetto a una speculazione politica: (a) i morti di covid19 appartengono a persone che sono afflitte dalle tipiche malattie del benessere e della malnutrizione (b) le votazioni di quegli elettori danno il 60% dei consensi al centrodestra ed alla lega (c)la scolarizzazione media non arriva alla terza media (d) la lettura dei giornali nazionali appartiene al 5% della popolazione e la TV locale è vista dall'80% dei residenti.
Insomma il covid19 ha contribuito moderatamente a ripulire il pollaio del benessere dai suoi più attenti gaudenti.

ALLA COMUNIONE
SONO ARRIVATI ANCHE LORO
(A MESSA FINITA)

I Progetti dei due ospedali  ausiliari per  ospitare gli infetti di covid19 alla Fiera di Milano (sponsor la Regione e la Lega di Salvini) ed alla Fiera di Bergamo (sponsor la Lega di Bossi) erano partiti con grandi dimensioni a sono approdati a opera finita  meno della metà rispetto  alle prime dichiarazioni. Bergamo doveva avere 200-230 posti e ce ne saranno 72 posti per terapia intensiva e subintensiva, 70 per la degenza e 6 per triage e infermeria. «In questo momento — riassume il dott. Valoti— abbiamo i colleghi di Emergency che ci garantiscono la cura di 12 posti letto di terapia intensiva, mentre di altri otto si occuperanno i medici militari russi. Per gestire i restanti 122 posti, una volta a regime, serviranno circa 200 persone. I dodici posti letto che potrebbero essere occupati all'apertura dell'ospedale, nel prossimo fine settimana, sono basati quindi sulla quantità di personale a disposizione: «Partiremo a scartamento ridotto e poi aumenteremo la disponibilità di posti letto man mano che arriverà il personale».
Quello della Fiera di Milano doveva avere due padiglioni da 25mila metri quadrati e 250 posti letto si conclude con  53 letti già disponibili per i malati più gravi e altri 140 a breve dentro un solo padiglione. Forse domani due.  Man mano che i ricoveri dei pazienti più gravi diminuiranno,  quello in Fiera diventerà l'hub per la Terapia intensiva Covid , ha annunciato ieri Gallera.
Ma ci sono anche quelli già funzionanti a Cremona di una ong americana, quello del San Raffaele  e quelli dell'Esercito di Crema e di Piacenza. Più piccoli ma già funzionanti all'intera capienza.

A Dio piacendo se il trend preso dall'infezione negli ultimi giorni dovesse confermarsi probabilmente tra una decina di giorni saranno in buona parte se non del tutto, inutili. Come tutti i bravi “mpustur catolec” arrivano a Messa quando la cerimonia è arrivata  già alla Comunione. Cioè quando è ormai finita. Con grande sollievo degli ospedali tradizionali che potranno così tornare all'antico tran tran tanto – siamo politicamente scorretti- chi è morto ciao stai bene mi spiace e chi resta, scampato pericolo e andiamo avanti.

L'ISS ha verificato come nella stagione 2018-2019 i decessi per influenza siano stati “solo 809” ma i ricercatori dell'ISTAT  hanno calcolato in circa 8 mila decessi all'anno collegati alla malattia stagionale o alle sue complicanze, con punte anche di 12 mila a seconda delle stagioni. I numeri sono frutto di una stima che parte dai dati Istat. "Il dato di mortalità in tempo reale non esiste – spiega Antonino Bella, del dipartimento malattie infettive dell'Istituto – Si utilizza così quello dell'Istat che arriva dopo due anni. Nei loro numeri troviamo poche centinaia di morti per influenza all'anno. Ma sappiamo che per avere la certezza di quella causa va fatto un tampone, cosa che ovviamente non avviene in tutti i casi di decesso".

Al 31 marzo 2020 ci sono stati 12.428 decessi (in attesa di conferma ISS) per covid19 a fronte di 15.729 dimessi guariti a fronte di 77.635 positivi all'infezione.
In buona sostanza lo spavento indotto nel mainstream dalla mancanza di cure e fatto passare nella popolazione si sta dimostrando molto meno pericoloso –in termini di mortalità- rispetto a tutto quanto predicato da televisioni governi giornalisti perché sostanzialmente funziona da grande “scopa” che libera la  società  quella parte che ormai costituiva un inutile peso economico e sociale. Non pare sia una grande falce ma abbia dato solo un contributo alla riduzione delle spese mediche ospedaliere e sociali in genere. Per come hanno ormai ridotto la sanità e la previdenza in Italia un vero e proprio toccasana dei conti in futuro.

Altri dati riguardo alla scarsa letalità del virus, praticamente nulla se non in presenza di alcune specifiche patologie o di stati terminali, dovrebbero tranquillizzare, ma vengono del tutto trascurati come se fossero fastidiosi bastoni fra le ruote di un dramma segretamente desiderato come qualcosa in grado di sollevarci dalla palude quotidiana : il mondo ha bisogno di un evento millenaristico che ognuno vuole coltivare per i suoi scopi o per le sue necessità, per aumentare il suo potere o per rinnovare speranze perdute in una trasformazione sociale o per riposarsi dal gravoso compito di soldato del consumo,  per ritrovare un spirito di comunità o per rintanarsi ancor meglio nell'egoismo dei furbi. La pandemia influenzale – è di questo che si tratta alla fine – rompe gli schemi, è come un maelstrom che inghiotte, ma allo stesso tempo riporta in superficie tutto il limo che giaceva sul fondo, è la massima potenza della narrazione e dell'illusionismo mediatico, ma è al tempo stesso il recupero di una verità che faticava a farsi strada dentro la melassa delle retoriche di sistema, a volte apparentemente contrapposte, ma univoche. E per prima cosa ci mostra la verità di un Europa che non esiste che alla prima difficoltà dopo il 2008 si è letteralmente dilaniata ed è apparsa ciò che è in realtà, un club nato dopo la guerra come creazione strategica  nell'ambito della guerra fredda, mutatosi poi in un complesso sistema di governance neo liberista al cui interno però ognuno fa i propri interessi sottobanco millantando obiettivi e interessi comuni che non sono mai esistiti come la vicenda della Grecia dimostra con ogni  evidenza.  Comunque vada a finire l'europeismo sciocco e retorico, ingannevole trappola di miele  tesa dalle tentazioni oligarchiche è stata la prima e più illustre vittima del Covid19.
Ora bisognerà vedere chi pagherà questa crisi: chi ha soffiato sul fuoco della paura per nascondere dietro un virus una gigantesca crisi di sistema ormai inevitabile ritiene di poterne ricavare un vantaggio e spostare definitivamente la governance occidentale e planetaria da stati e governi democratici, cittadini ed elettori a gruppi di pressione finanziaria e produttiva espressione del divino mercato.
Se tutto fila via liscio come si attendono i nostri padroni e i governanti all'inizio dell'estate ci renderemo conto di avere raggiunta un discreto livello di decrescita infelice. O con le buone o con le cattive quei 5000 miliardi di ricchezza privata, case a parte,  gli italiani dovranno cavarsela dalle tasche.

CANTA CHE TI PASSA



Viviamo un momento complesso e di grande difficoltà; la perdita di persone care e l'isolamento forzato acuiscono la nostra sofferenza. La speranza, tuttavia, non ci deve abbandonare. Torneremo a fiorire come gli alberi in primavera! L'amministrazione di Curno in collaborazione con la compagnia teatrale La Pulce ha dato vita al progetto "Curno si Cura". Tutti i cittadini sono invitati a partecipare condividendo un momento positivo vissuto in questi gironi di quarantena.
Un abbraccio Paola Bellezza, assessore alla cultura e al volontariato

Canta che ti passa!. Deve avere pensato la giuliva assessora alla cultura Bellezza laureata al DAMS che a fronte del 60 positivi al covid19 ed alla decina di morti (dichiarati) per il medesimo [ha dimenticato di dire quanti furono i morti l'anno scorso e quanti sono invece quest'anno] ne scodella una di quelle belle: “il Comune di Curno invita tutti i Cittadini a partecipare a questa iniziativa, per sentirci più uniti e vicini. Come fare? Pensa ad un momento, un'immagine, una frase che in questo periodo di isolamento ti abbia regalato conforto, speranza e positività riprenditi con il cellulare mentre ce lo racconti in un video della durata massima di 15/20 secondi spedisci il video entro mercoledì 8 aprile via whatsapp al numero (...).Insieme al video mandaci una liberatoria per la pubblicazione (...). Con tutti i contributi ricevuti realizzeremo uno o più filmati che verranno pubblicati sul sito del comune e diffusi sui social. Aspettiamo i vostri video!!!.
Intanto siamo arrivati al giorno 02 aprile e il Comune non ha ancora pubblicato (ore 11) la delibera e la domanda per il contributo che dovrebbe arrivare ai cittadini  sulla base dei 39mila euro assegnati dalla Protezione Civile. Altri comuni l'hanno già pubblicata all'albo da ieri.