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QUELLI DI L’ECO SI INVENTANO
I MORTI DI COVID19?
(PER COMPIACERE IL LEGHISMO)
L'articolo di Isaia Invernizzi per L'Eco di oggi “Ecco il numero reale
dei decessi: 4.500 in un mese. In provincia. È questo il risultato
dell'analisi sui dati di 91 Comuni. Più del doppio rispetto ai
2.060morti ufficiali” è la tipica velina di regime del giornalista che
vuole compiacere chi governa (la regione) e solletica i peggiori
istinti dei propri lettori che hanno perduto (o potrebbero perdere) se
stessi e i propri cari per il covid 19. La sostanza dell'articolo mira
a fare intendere come la protezione Civile e il Governo attraverso i
suoi comunicati ufficiali ciurli e/o nasconda le cifre vere dei decessi
per questa pandemia. La conclusione dell'articolo, giustificata
attraverso una ricerca –a nostro avviso assai spanno metrica-
commissionata ad una impresa locale collegata con UniBG la quale
esaminando solo i dati di 91 comuni arriva ad affermare “ quello che i
numeri ufficiali non dicono. Non dicono che a marzo 2020 in provincia
di Bergamo sono morte oltre 5.400 persone, di cui circa 4.500
riconducibili al coronavirus. Sei volte rispetto a un anno fa. Di sole
2.060, i decessi «ufficiali» certificati «Covid-19» avvenuti negli
ospedali bergamaschi (dato aggiornato a 30 marzo), conosciamo tutto:
età, sesso, malattie pregresse. Nulla sappiamo degli altri 2.500”. Alzi
la mano chi non capisce al volo come l'autore non abbia voluto
confondere cavoli e capre.
(...)
ALLA COMUNIONE
SONO ARRIVATI ANCHE LORO
(A MESSA FINITA)
I Progetti dei due ospedali ausiliari per ospitare gli infetti di
covid19 alla Fiera di Milano (sponsor la Regione e la Lega di Salvini)
ed alla Fiera di Bergamo (sponsor la Lega di Bossi) erano partiti con
grandi dimensioni a sono approdati a opera finita meno della metà
rispetto alle prime dichiarazioni. Bergamo doveva avere 200-230 posti
e ce ne saranno 72 posti per terapia intensiva e subintensiva, 70 per
la degenza e 6 per triage e infermeria. «In questo momento — riassume
il dott. Valoti— abbiamo i colleghi di Emergency che ci garantiscono la
cura di 12 posti letto di terapia intensiva, mentre di altri otto si
occuperanno i medici militari russi. Per gestire i restanti 122 posti,
una volta a regime, serviranno circa 200 persone. I dodici posti letto
che potrebbero essere occupati all'apertura dell'ospedale, nel prossimo
fine settimana, sono basati quindi sulla quantità di personale a
disposizione: «Partiremo a scartamento ridotto e poi aumenteremo la
disponibilità di posti letto man mano che arriverà il personale».
Quello della Fiera di Milano doveva avere due padiglioni da 25mila
metri quadrati e 250 posti letto si conclude con 53 letti già
disponibili per i malati più gravi e altri 140 a breve dentro un solo
padiglione. Forse domani due. Man mano che i ricoveri dei pazienti più
gravi diminuiranno, quello in Fiera diventerà l'hub per la Terapia
intensiva Covid , ha annunciato ieri Gallera.
Ma ci sono anche quelli già funzionanti a Cremona di una ong americana,
quello del San Raffaele e quelli dell'Esercito di Crema e di Piacenza.
Più piccoli ma già funzionanti all'intera capienza.
(...)
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PDF: 9,5 Mb
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OCCORRE UNA COMMISSIONE CONSIGLIARE PRESIEDUTA DAL REVISORE DEI CONTI PER IL CONTROLLO SULLE PRESTAZIONI
DEI SERVIZI SOCIALI
Quest'idea di lasciare in mano ai sindaci ed ai servizi sociali la
distribuzione dei 39mila euro (questo primo mese) è qualcosa fuori
dall'ordinario: siamo tornati alla DC degli anni post bellici. Ci
ricorda il mitico sindaco Arnoldi il quale quando “ol piturelo” gli
chiedeva un aiuto ordinava al ragioniere di consegnare la mancia al
brav'uomo. Che se li scolava al bar centrale con una michetta col
cotechino e quattro calici di vinrosso. Qui è tutto segreto, tutto
giusto corretto preciso puntuale a prescindere da qualsiasi controllo e
così s'involano 39mila euro. Questo mese: il prossimo potrebbero anche
essere di più. Non perdete la speranza. Poi un giorno leggeremo una
sfila di iniziali punto iniziale punto che hanno ricevuto una
polpettina polpetta polpettona per cibarsi visto che adesso sono
rimasti senza pane e companatico. Il bello è che il Governo ha promesso
di ragionare con l'opposizione in tema di misure economiche per
il covid19: infatti fa tutto la maggioranza (anche a Curno).
A parte il fatto che vorremmo ben vedere quanti di Curno siano davvero
gli affamati e bisognosi della schiscetta piena, a noi questo
mettere tutto nelle mani di una funzionaria, un ufficio, proprio
non va. Cioè: spetta al sindaco ed a una funzionaria stabilire
chi è affamato e chi no. Se non è una campagna elettorale coi soldi
degli italiani, spiegateci cosa sia.
Poi a tutti gli italiani nei giorni scorsi hanno somministrato la
pillola che nel secondo trimestre 2020 nel mercato tutelato ci sarà una
forte riduzione delle tariffe: l'elettricità giù del 18,3%, il gas cala
del 13,5%. L'Autorità per l'energia: ribasso dovuto alle "perduranti
basse quotazioni delle materie prime nei mercati all'ingrosso, legate a
una decisa riduzione dei consumi anche a causa dell'emergenza
Covid-19". Hanno dimenticato di dire che con la serrata in corso la
sola produzione di energia da parte delle centrali nucleari in UE e
dell'eolico+solare basta ed avanza e nel frattempo in bolletta
bisogna pagare per mantenere le centrali ferme dei privati.
Il Governo sta facendo finta che gli Italiani non si accorgano che ci
sono imprese pubbliche e private che continuano a macinare soldi
–pensiamo alla telefonia oppure a chi istruisce elettricità acqua gas-
le quali continueranno a macinare profitti senza che ci sia riflesso
dalla riduzione dei consumi.
In effetti con gli Italiani una riduzione di certi costi dei servizi
non porta voti a chi la decide mentre invece una accurata ed oculata
distribuzione a pioggia di soldini, meglio se fatta in segreto e senza
troppi controlli – è un bel volano elettorale. Intanto in Italia ci
sono dei pensionati che hanno ricevuto la 14.a ed altri no in quanto
colpevoli di essere incapienti senza pensare al casino degli 80 euro
che si incroceranno con la cassa integrazione. L'idea della fascista di
dare mille euro al mese ad ogni famiglia – costo pari a quello della
manovra messa in atto: 25 miliardi- era assai più democratica e
trasparente del casino messo in piedi anche stavolta.
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QUELLI DI L’ECO SI INVENTANO
I MORTI DI COVID19?
(PER COMPIACERE IL LEGHISMO)
L'articolo di Isaia Invernizzi per L'Eco di oggi “Ecco il numero reale
dei decessi: 4.500 in un mese. In provincia. È questo il risultato
dell'analisi sui dati di 91 Comuni. Più del doppio rispetto ai
2.060morti ufficiali” è la tipica velina di regime del giornalista che
vuole compiacere chi governa (la regione) e solletica i peggiori
istinti dei propri lettori che hanno perduto (o potrebbero perdere) se
stessi e i propri cari per il covid 19. La sostanza dell'articolo mira
a fare intendere come la protezione Civile e il Governo attraverso i
suoi comunicati ufficiali ciurli e/o nasconda le cifre vere dei decessi
per questa pandemia. La conclusione dell'articolo, giustificata
attraverso una ricerca –a nostro avviso assai spanno metrica-
commissionata ad una impresa locale collegata con UniBG la quale
esaminando solo i dati di 91 comuni arriva ad affermare “ quello che i
numeri ufficiali non dicono. Non dicono che a marzo 2020 in provincia
di Bergamo sono morte oltre 5.400 persone, di cui circa 4.500
riconducibili al coronavirus. Sei volte rispetto a un anno fa. Di sole
2.060, i decessi «ufficiali» certificati «Covid-19» avvenuti negli
ospedali bergamaschi (dato aggiornato a 30 marzo), conosciamo tutto:
età, sesso, malattie pregresse. Nulla sappiamo degli altri 2.500”. Alzi
la mano chi non capisce al volo come l'autore non abbia voluto
confondere cavoli e capre.
L'azienda scrive Invernizzi “InTwig, agenzia di ricerca e analisi dati,
hanno lanciato un'indagine tra i 243 Comuni bergamaschi a cui hanno
risposto 91 amministrazioni, che rappresentano 607 mila abitanti, oltre
il 50% della popolazione totale. La nostra stima, molto accurata grazie
ai dati ufficiali forniti dai Comuni, dice che nell'ultimo mese di
marzo sono morte in totale oltre 5.400 persone di cui circa 4.500
riconducibili al coronavirus. Un dato destinato a crescere con il
passare dei giorni, secondo l'andamento del contagio. La media degli
ultimi tre anni è stata quasi 900. La stima è possibile grazie a una
proiezione che scorpora il territorio per ambiti e caratteristiche
demografiche”.
Prima di tutto siamo davanti a una pandemia del tutto sconosciuta
ragione per cui lanciarsi in queste operazioni non è vietato ma è fare
buchi nell'acqua.
Poi il problema sta in diversi aspetti: (1) i comuni hanno il numero
totale dei defunti (ma solo di alcuni c'è una illustrazione del
motivo per cui sono morti) (2) la Protezione Civile da solo il numero
delle persone intercettate dal SSN attraverso le Regioni e quindi chi
non muore in un ospedale la regione non lo sa nemmeno (3) accade
normalmente che di chi muore in casa o in una RSA (dove il personale
non può fare tamponi) non si possa stabilire esattamente se era
infettato o meno (4) se chi muore in ospedale non ha fatto il tampone
prima o non lo eseguono post, non si può dire se fosse infetto o meno
(5) finora non è stato stabilito come e quanto incida il covid19 nel
provocare la morte delle persone rispetto a un quadro generale
pregresso ormai rovinato.
Partire poi da dati di metà della popolazione (in realtà quei 1,2
milioni conteggiati sono in realtà almeno il 10% in più per via delle
presenza temporanee o dell'immigrazione clandestina) in base a quale
prova provata precedente si valida l'estensione del ragionamento
all'intero 1,3-1,35 milioni di persone?.
Una informazione corretta avrebbe dovuto limitarsi a dire che nei 91
comuni che si sono potuti esaminare quelle erano le certezze anche
perché il numero di morti nella nostra provincia è talmente elevato
rispetto alle medie altre che una grande prudenza imporrebbe di tacere
piuttosto che di parlare.
Semmai valeva la pena per esempio di collegare anche il numero
della varie vaccinazioni somministrate alle popolazioni dei 93
comuni (il dato regionale è disponibile) nei mesi precedenti
(ottobre-febbraio) ed anche alla patologie pregresse che contribuiscono
alla morte del colpito di covid19.
Forse tra qualche anno, di fronte ad una nuova pandemia sapremo com'è
andata quella del covid19 perché il quadro che esce desso è
del tutto infelice rispetto a una speculazione politica: (a) i morti di
covid19 appartengono a persone che sono afflitte dalle tipiche malattie
del benessere e della malnutrizione (b) le votazioni di quegli elettori
danno il 60% dei consensi al centrodestra ed alla lega (c)la
scolarizzazione media non arriva alla terza media (d) la lettura dei
giornali nazionali appartiene al 5% della popolazione e la TV locale è
vista dall'80% dei residenti.
Insomma il covid19 ha contribuito moderatamente a ripulire il pollaio del benessere dai suoi più attenti gaudenti.
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ALLA COMUNIONE
SONO ARRIVATI ANCHE LORO
(A MESSA FINITA)
I Progetti dei due ospedali ausiliari per ospitare gli
infetti di covid19 alla Fiera di Milano (sponsor la Regione e la Lega
di Salvini) ed alla Fiera di Bergamo (sponsor la Lega di Bossi) erano
partiti con grandi dimensioni a sono approdati a opera finita
meno della metà rispetto alle prime dichiarazioni. Bergamo doveva
avere 200-230 posti e ce ne saranno 72 posti per terapia intensiva e
subintensiva, 70 per la degenza e 6 per triage e infermeria. «In questo
momento — riassume il dott. Valoti— abbiamo i colleghi di Emergency che
ci garantiscono la cura di 12 posti letto di terapia intensiva, mentre
di altri otto si occuperanno i medici militari russi. Per gestire i
restanti 122 posti, una volta a regime, serviranno circa 200 persone. I
dodici posti letto che potrebbero essere occupati all'apertura
dell'ospedale, nel prossimo fine settimana, sono basati quindi sulla
quantità di personale a disposizione: «Partiremo a scartamento ridotto
e poi aumenteremo la disponibilità di posti letto man mano che arriverà
il personale».
Quello della Fiera di Milano doveva avere due padiglioni da 25mila
metri quadrati e 250 posti letto si conclude con 53 letti già
disponibili per i malati più gravi e altri 140 a breve dentro un solo
padiglione. Forse domani due. Man mano che i ricoveri dei
pazienti più gravi diminuiranno, quello in Fiera diventerà l'hub
per la Terapia intensiva Covid , ha annunciato ieri Gallera.
Ma ci sono anche quelli già funzionanti a Cremona di una ong americana,
quello del San Raffaele e quelli dell'Esercito di Crema e di
Piacenza. Più piccoli ma già funzionanti all'intera capienza.
A Dio piacendo se il trend preso dall'infezione negli ultimi giorni
dovesse confermarsi probabilmente tra una decina di giorni saranno in
buona parte se non del tutto, inutili. Come tutti i bravi “mpustur
catolec” arrivano a Messa quando la cerimonia è arrivata già alla
Comunione. Cioè quando è ormai finita. Con grande sollievo degli
ospedali tradizionali che potranno così tornare all'antico tran tran
tanto – siamo politicamente scorretti- chi è morto ciao stai bene mi
spiace e chi resta, scampato pericolo e andiamo avanti.
L'ISS ha verificato come nella stagione 2018-2019 i decessi per
influenza siano stati “solo 809” ma i ricercatori dell'ISTAT
hanno calcolato in circa 8 mila decessi all'anno collegati alla
malattia stagionale o alle sue complicanze, con punte anche di 12 mila
a seconda delle stagioni. I numeri sono frutto di una stima che parte
dai dati Istat. "Il dato di mortalità in tempo reale non esiste –
spiega Antonino Bella, del dipartimento malattie infettive
dell'Istituto – Si utilizza così quello dell'Istat che arriva dopo due
anni. Nei loro numeri troviamo poche centinaia di morti per influenza
all'anno. Ma sappiamo che per avere la certezza di quella causa va
fatto un tampone, cosa che ovviamente non avviene in tutti i casi di
decesso".
Al 31 marzo 2020 ci sono stati 12.428 decessi (in attesa di conferma
ISS) per covid19 a fronte di 15.729 dimessi guariti a fronte di 77.635
positivi all'infezione.
In buona sostanza lo spavento indotto nel mainstream dalla mancanza di
cure e fatto passare nella popolazione si sta dimostrando molto meno
pericoloso –in termini di mortalità- rispetto a tutto quanto predicato
da televisioni governi giornalisti perché sostanzialmente funziona da
grande “scopa” che libera la società quella parte che ormai
costituiva un inutile peso economico e sociale. Non pare sia una grande
falce ma abbia dato solo un contributo alla riduzione delle spese
mediche ospedaliere e sociali in genere. Per come hanno ormai ridotto
la sanità e la previdenza in Italia un vero e proprio toccasana dei
conti in futuro.
Altri dati riguardo alla scarsa letalità del virus, praticamente nulla
se non in presenza di alcune specifiche patologie o di stati terminali,
dovrebbero tranquillizzare, ma vengono del tutto trascurati come se
fossero fastidiosi bastoni fra le ruote di un dramma segretamente
desiderato come qualcosa in grado di sollevarci dalla palude quotidiana
: il mondo ha bisogno di un evento millenaristico che ognuno vuole
coltivare per i suoi scopi o per le sue necessità, per aumentare il suo
potere o per rinnovare speranze perdute in una trasformazione sociale o
per riposarsi dal gravoso compito di soldato del consumo, per
ritrovare un spirito di comunità o per rintanarsi ancor meglio
nell'egoismo dei furbi. La pandemia influenzale – è di questo che si
tratta alla fine – rompe gli schemi, è come un maelstrom che inghiotte,
ma allo stesso tempo riporta in superficie tutto il limo che giaceva
sul fondo, è la massima potenza della narrazione e dell'illusionismo
mediatico, ma è al tempo stesso il recupero di una verità che faticava
a farsi strada dentro la melassa delle retoriche di sistema, a volte
apparentemente contrapposte, ma univoche. E per prima cosa ci mostra la
verità di un Europa che non esiste che alla prima difficoltà dopo il
2008 si è letteralmente dilaniata ed è apparsa ciò che è in realtà, un
club nato dopo la guerra come creazione strategica nell'ambito
della guerra fredda, mutatosi poi in un complesso sistema di governance
neo liberista al cui interno però ognuno fa i propri interessi
sottobanco millantando obiettivi e interessi comuni che non sono mai
esistiti come la vicenda della Grecia dimostra con ogni
evidenza. Comunque vada a finire l'europeismo sciocco e retorico,
ingannevole trappola di miele tesa dalle tentazioni oligarchiche
è stata la prima e più illustre vittima del Covid19.
Ora bisognerà vedere chi pagherà questa crisi: chi ha soffiato sul
fuoco della paura per nascondere dietro un virus una gigantesca crisi
di sistema ormai inevitabile ritiene di poterne ricavare un vantaggio e
spostare definitivamente la governance occidentale e planetaria da
stati e governi democratici, cittadini ed elettori a gruppi di
pressione finanziaria e produttiva espressione del divino mercato.
Se tutto fila via liscio come si attendono i nostri padroni e i
governanti all'inizio dell'estate ci renderemo conto di avere raggiunta
un discreto livello di decrescita infelice. O con le buone o con le
cattive quei 5000 miliardi di ricchezza privata, case a parte,
gli italiani dovranno cavarsela dalle tasche.
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CANTA CHE TI PASSA
Viviamo un momento complesso e di grande difficoltà; la perdita di
persone care e l'isolamento forzato acuiscono la nostra sofferenza. La
speranza, tuttavia, non ci deve abbandonare. Torneremo a fiorire come
gli alberi in primavera! L'amministrazione di Curno in collaborazione
con la compagnia teatrale La Pulce ha dato vita al progetto "Curno si
Cura". Tutti i cittadini sono invitati a partecipare condividendo un
momento positivo vissuto in questi gironi di quarantena.
Un abbraccio Paola Bellezza, assessore alla cultura e al volontariato
Canta che ti passa!. Deve avere pensato la giuliva assessora alla
cultura Bellezza laureata al DAMS che a fronte del 60 positivi al
covid19 ed alla decina di morti (dichiarati) per il medesimo [ha
dimenticato di dire quanti furono i morti l'anno scorso e quanti sono
invece quest'anno] ne scodella una di quelle belle: “il Comune di Curno
invita tutti i Cittadini a partecipare a questa iniziativa, per
sentirci più uniti e vicini. Come fare? Pensa ad un momento,
un'immagine, una frase che in questo periodo di isolamento ti abbia
regalato conforto, speranza e positività riprenditi con il cellulare
mentre ce lo racconti in un video della durata massima di 15/20 secondi
spedisci il video entro mercoledì 8 aprile via whatsapp al numero
(...).Insieme al video mandaci una liberatoria per la pubblicazione
(...). Con tutti i contributi ricevuti realizzeremo uno o più filmati
che verranno pubblicati sul sito del comune e diffusi sui social.
Aspettiamo i vostri video!!!.
Intanto siamo arrivati al giorno 02 aprile e il Comune non ha ancora
pubblicato (ore 11) la delibera e la domanda per il contributo che
dovrebbe arrivare ai cittadini sulla base dei 39mila euro
assegnati dalla Protezione Civile. Altri comuni l'hanno già pubblicata
all'albo da ieri.
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