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OCCORRE UNA COMMISSIONE CONSIGLIARE
PRESIEDUTA DAL REVISORE DEI CONTI
DI CONTROLLO SULLE PRESTAZIONI
DEI SERVIZI SOCIALI
Correvano gli anni 1955-1960 e la Repubblica Italiana aveva deciso che
per sollevare la parte più disperata della sua gente –in gran parte
quella che era tornata “offesa”(1) dalla guerra e non riusciva a
rialzarsi- di dare dei soldi ai Comuni per realizzare opere
pubbliche usando questa manodopera disoccupata cui veniva dato un
piccolo compenso economico oltre vitto ed alloggio. L’allora sindaco
Richelmi di Curno, un maestro cittadino che insegnava nelle
scuole elementari di Largo Vittoria, decise di aprire un cantiere
per costruire quella parte di via Lungobrembo che dall’ingresso della
scuola su via LungoBrembo arriva in fondo a quella che era la “Fornass”
e poi c’era il frantoio Benzoni. Alcune di queste persone arrivavano
ogni mattina dalla città a Curno in tram e poi scendevano sul cantiere
dove si lavorava solo di pic&pala&careta ed altre erano
ospitate dai contadini della zona. In cambio dell’ospitalità notturna
di alcune di queste persone la mia famiglia venne scelta come
fornitrice di latte alle “famiglie povere”. Il Comune ci pagava un
litro di latte per ciascuna delle famiglie segnalate.
(1). Venivano definite “offese” le persone che tornate dal fronte
avevano subito una violenza fisica e psicologica talmente grandi quasi
da impazzirne.
Questo preambolo per arrivare all’annuncio dei 400 milioni che il
governo Conte assegnerà ai Comuni per non lasciare morire di fame
(!) le famiglie povere d’Italia. Vale a dire assegnare a ciascun
italiano due chili e mezzo di pane. Immediatamente su precisa
indicazione del portavoce di Conte e di ampia parte della maggioranza
si è scatenata l’offensiva del mainstream “contro” chi faceva questo
ragionamento. Lunedì sera pure il Travaglio s’è esercitato in merito :
peccato che a partire dal portavoce del PdC pure lui si becchi
stipendi ben maggiori dei 2,5kg di pane o 600 euro promessi nella
delibera della Protezione Civile.
Il consigliere regionale di centrosinistra Niccolò Carretta (Lombardi
Civici Europeisti) è stato critico sulla ripartizione delle risorse.
«Sono federalista senza alcuna simpatia secessionista ma non può non
saltare all’occhio che i 400 milioni non sono stati ripartiti in modo
proporzionale agli abitanti. A parità di dimensione, Comuni simili a
Bergamo, Alzano, Nembro, ma situati al Sud, hanno ricevuto il doppio
delle risorse. Non bisogna lasciare indietro nessuno, ma da bergamasco
mi sono sentito offeso. Non vogliamo privilegi, ma chiediamo solo a
tutti di avere ben chiaro che qui ogni famiglia è distrutta dal dolore
di almeno un lutto e che la situazione è tragica. Chiediamo di non dare
sempre per scontato che noi siamo forti e ci rimbocchiamo le maniche.
Lo faremo, ma non dimenticheremo».
Non solo un consigliere regionale ma allora perché tanti sindaci
bergamaschi, e non solo, l’hanno presa così male? Detto che anche qui
sono numerosi i casi di famiglie in difficoltà e i fondi saranno
d’aiuto, a ferire il territorio sono i tempi e le modalità di decisione
del governo. Giovedì un gruppo di persone si dà appuntamento su
Facebook e va ad assaltare un supermercato di Palermo. Sabato spuntano
i fondi per l’emergenza alimentare. Veloce, efficiente, capace di
bypassare ogni intralcio burocratico, il governo ci mette una toppa.
E viene fuori la questione di questo governo TROPPO in mano ai
meridionali: a partire dal presidente della repubblica fino a quello
del consiglio. Il nord si sente NON rappresentato adeguatamente a
livello di governo.
Si è saputo che a Curno arriveranno 39.941,98 euro. Che divisi
per 600 farebbero 66 euro a cranio mentre se divisi per 150 (altra
cifra pubblicata sui giornali e destinata a un single) farebbero 266
euro.
La sindaca Gamba interpellata dal Corriere si è subito premurata di far
sapere che “il provvedimento del governo è adeguato. «Riceveremo 39
mila euro — dice —. Sono già al lavoro gli assistenti sociali di tutto
l’ambito di Dalmine per definire gli stessi criteri di assegnazione e
le istruzioni per accedere ai fondi». Il sindaco di Curno ieri mattina
ha ricevuto quattro telefonate da concittadini che volevano avere
informazioni su questi buoni. «Una telefonata — racconta Gamba — mi è
arrivata da due coniugi senza lavoro, le altre tre da persone
preoccupate perché andranno in cassa integrazione. Nei prossimi mesi
purtroppo aumenterà il numero di persone che saranno in difficoltà».
Va detto che a Curno fino a domenica c’erano “solo” 56-58
contagiati di covid19 (è una tragica barzelletta: più che probabile sia
almeno il 10% della popolazione, come altrove) e stanotte L’Eco
pubblica (on line un intero) articolo di Claudj Mangili e Sara
Venchiarutti che citando uno studio non precisato titola che «Il virus
già qui da gennaio, in incognito i dati di uno studio: primo caso a
Curno. Lo studio di un gruppo di ricerca di Regione, Ats e Asst
lombarde sulla diffusione ben prima del 20 febbraio quando è stato
individuato il «paziente uno» di Codogno. È di Curno il primo caso
accertato nella nostra provincia”. Apriti cielo come s’arrabbia la
sindaca Gamba che legge una info del genere [ come!?!? il “paese bello
da vivere” sarebbe il paese dell’UNTORE? Non sia mai che si dica senza
l’imprimatur della sindaca!] senza che ne sia stata interpellata ed
informata.
Nel 1955 la Repubblica fece di meglio: come aiuti, soldi ed occasioni
lavorative. Del resto fin dal vergognoso summit sull’emergenza
sanitaria del 26 marzo 2020 alla luce della “generosità” tedesca e
olandese, di soluzioni alternative questo paese non ne ha dal momento
che buona parte del sistema industriale ed agricolo del Nord è
strutturalmente collegato a quello della Germania della quale siamo
diventati una colonia un po’ strana. Vale a dire che in EU si è formata
attorno alla Germania una ampia zona le cui economie sono
talmente intrecciate che da sola (forse?) è la maggiore del
mondo. Ma c’è chi giura che finché resterà cancelliera di Germania,
nell’Ue non ci saranno eurobond, neanche in forma straordinaria e
temporanei: Merkel è sempre stata irremovibile.
L’Italia ha davanti due strade post covid19. A fine 2017 la ricchezza
netta delle famiglie italiane è stata pari a 9.743 miliardi di euro, 8
volte il loro reddito disponibile. Le abitazioni hanno costituito la
principale forma di investimento delle famiglie e, con un valore di
5.246 miliardi di euro, hanno rappresentato la metà della ricchezza
lorda. Il totale delle passività delle famiglie è stato pari a 926
miliardi di euro, un ammontare inferiore, in rapporto al reddito,
rispetto agli altri paesi. Le attività finanziarie hanno raggiunto
4.374 miliardi di euro, in crescita rispetto all'anno precedente; la
loro incidenza sulla ricchezza netta è risultata tuttavia inferiore a
quella registrata in altre economie.
La ricchezza netta delle società non finanziarie è stata pari a 1.053
miliardi di euro. Il totale delle attività del settore ammontava a
4.943 miliardi di euro di cui il 63% costituito da attività non
finanziarie. La componente finanziaria, in crescita dal 2013, nel 2017
è stata pari a 1.840 miliardi di euro. È diminuito, invece, il valore
del patrimonio reale, rappresentato soprattutto da immobili non
residenziali e impianti e macchinari. Il ricorso al finanziamento
tramite titoli e prestiti è stato pari a 1.233 miliardi di euro, un
ammontare contenuto nel confronto internazionale.
La prima è quella di darsi un programma quinquennale per ridurre
l’evasione fiscale e contributiva ad un livello fisiologico europeo
(20%?) e destinare il risultato alla riduzione del debito pubblico. La
seconda è quella di ricorrere all’ ”oro della patria” vale a dire
chiedere che 500-700 miliardi di quei 4.400 miliardi di risparmi
privati degli italiani, imprese comprese, diventino un prestito
perpetuo alla Patria remunerato all’1% e destinato alla ricostruzione
del sistema industriale, scuola, salute, territorio.
Credo però che la faccenda non sia così facile dal momento che abbiamo
una classe dirigente- dalle industrie alle banche alla politica- che
non ha in mente e nemmeno riesce ad immaginare un modello di sviluppo
differente che non abbia l’edilizia e l’auto come risultato finale. Che
non abbia il cellulare da mille euro come obiettivo dei consumi
singolari. Che non abbia la lavatrice che dopo sette anni devi
cambiarla perché non ci sono ne pezzi di ricambio ne riparatori. Che
non abbia il maglioncino fatto riciclando le bottiglie di acqua
minerale come l’oggetto che cambi quattro volte all’anno e compri
in un negozio da una commessa pagata 5 euro l’ora. Che non abbia la
scuola come un sistema che setaccia e scarta vieppiù gli alunni
assegnandone la maggior parte possibile a soggetti di incerta
professionalità assunti da ditte private che vincono gli appalti
dei comuni per le azioni di sostegno e il post scuola.
Ecco, forse mangeremo la colomba anche la prossima Pasqua.
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CUCINA CASALINGA
La sindaca non era quindi muta e silente davanti al mostricciattolo del
covid19 che sta facendo cacare sotto la generazione di quelli che hanno
svaccato per 85 anni nella certezza che una medicina (gratuita)
avrebbe sistemato sempre tutto. Invece… . Peccato che il suo (della
sindaca) intervento sia esattamente identico a quello dell'oste che
loda il proprio vino. Non ne sentivamo il bisogno visto che non dice
nulla di nuovo se non ripetere o riassumere quello che già strombazza
da alcuni anni senza mai dare un rendiconto credibile delle enormi
spese fatte: il tutto affidato nelle mani miracolose della funzionaria.
L'unica notizia che c'ha dato è questa: “un atto di generosità è
arrivato dalla Unione Comunità Islamiche di Curno che ha raccolto tra i
suoi consociati e donato al Comune di Curno Euro 5.000,00 da destinarsi
a finalità di assistenza e/o sociali legate all'emergenza covid19”.
Chi si aspettava il rendiconto di quanti sono stati i defunti negli
ultimi due mesi non lo trova. Quanti siano i contagiati uno per saperlo
deve ricorrere ai dati dei giornali (56-58 solo?) che poi sono balle
dal momento che a Curno come in Italia i tre livelli di contagio
ammontano almeno a mille. Stamattina hanno anche appuntato
dalla pagine del bugiardino sul petto del “paese bello da vivere” come
l'ospite del PRIMO untore del covid 19 nazionale. Un altro record.
Per il resto le sei pagine del rendiconto fotografano esattamente
quel che già esisteva tranne l'attivazione di un piccolo servizio di
didattica on line (ben 17 alunni!) e per il resto il Comune NON ci
mette ne UN euro ne UNA persona in più.
Naturalmente non ci dice quante siano davvero le famiglie necessitanti
di certi servizi (collegati direttamente o indirettamente al piano del
diritto allo studio) e quanti siano meglio utilizzati per concedere a
mammine e babbini il tempo dell'aperitivo. Meglio soprassedere.
La sindaca non ci dice che presto o tardi dovrà portare in consiglio
un sostanzioso assestamento di bilancio perché i tempi in cui le
ciliegie cascavano gratis dall'albero sono finiti anche a Curno e
quindi davanti ad una crisi di durata ignota, c'è da tirare la cinghia.
Magari non riusciamo nemmeno a pagare le rate della rumenta e della
pubblica illuminazione.
La tabella allegata dice che solo la video registrazione di una seduta
consigliare su quattro viene pubblicata. La mancata pubblicazione viene
attribuita ad affermazioni non consone da parte di qualche consigliere
fatte durante le sedute oppure (poche volte) a problemi tecnici.
Problemi tecnici dopo 20-25mila euro di spesa? Il fatto è che il
regolamento per la pubblicazione delle sedute è stato messo insieme e
poi approvato da maggioranza ed opposizione evidente che c'è un
neanche troppo sotterraneo accordo di autotutela da parte di
consiglieri che non hanno il coraggio di prendersi la responsabilità di
quel che dicono.
Il bello è che si contraddicono anche: nel senso che basta che un
qualsiasi cittadino registri la seduta e sarebbero fritti quelli che
sparlano. Semmai sia vero che sono state pronunciate parole non
consone: per esempio a due sedute cui abbiamo fisicamente partecipato e
che sono poi state cassate non ci risulta che ne siano
state dette, salvo l'interminabile eloquio della sindaca talché i
consigli comunali sono solo le sue autorappresentazioni: parla
solo lei (o il suo vice) per il 95% delle sedute.
La spiccata volontà censoria di questo consiglio comunale la si vede
proprio nei numeri: su sedici sedute ne sono state censurate 12. Manco
fossimo a Teheran o in Corea del Nord o a Budapest. O in Cina.
Il lettore non sa che questo impianto di videoregistrazione tra
burocrazia, macchine e montaggio sarà costato almeno 25mila euro
per far arrivare a far si che quattro registrazioni su cinque siano
censurate. Siccome al comune di Curno ci sono soggetti previdentissimi
che sanno fare il mestiere sapete come l'hanno combinato? Prima hanno
fatto l'appalto per comprare le macchine “dimenticando” che
l'insieme va montato e fatto funzionaree va anche spiegato
all'utenza come si manovra. Quindi hanno fatto un secondo appalto per
pagare il montaggio dell'impianto. Azzarola hanno dimenticato di far
fare il collaudo: ci penseranno la prossima volta. Mai perdere
l'occasione di assegnare un incarico.
Naturalmente le cose accadono a caso. Sfiga.
Del resto quando abbiamo a che fare con una maestra diventata
dottoressa in economia e commercio che da sindaca si è assegnata il
compito di “manutenzionare il patrimonio comunale” salvo il fatto
che c'è anche un geometra dirigente dell'ufficio pure quello
addetto a “garantire la manutenzione del patrimonio pubblico esistente”
il quale in certe occasioni fa nominare come collaboratore un
ingegnere: beh con tre professionisti di tale livello dovremmo
avere un paese che brilla come uno svaroski.
Infatti.
Quest'idea di lasciare in mano ai sindaci ed ai servizi sociali la
distribuzione dei 39mila euro (questo primo mese) è qualcosa fuori
dall'ordinario: siamo tornati alla DC degli anni post bellici. Ci
ricorda il mitico sindaco Arnoldi il quale quando “ol piturelo” gli
chiedeva un aiuto ordinava al ragioniere di consegnare la mancia al
brav'uomo. Che se li scolava al bar centrale con una michetta col
cotechino e quattro calici di vinrosso. Qui è tutto segreto, tutto
giusto corretto preciso puntuale a prescindere da qualsiasi controllo e
così s'involano 39mila euro. Questo mese: il prossimo potrebbero anche
essere di più. Non perdete la speranza. Poi un giorno leggeremo una
sfila di iniziali punto iniziale punto che hanno ricevuto una
polpettina polpetta polpettona per cibarsi visto che adesso sono
rimasti senza pane e companatico. Il bello è che il Governo ha promesso
di ragionare con l'opposizione in tema di misure economiche per
il covid19: infatti fa tutto la maggioranza (anche a Curno).
A parte il fatto che vorremmo ben vedere quanti di Curno siano davvero
gli affamati e bisognosi della schiscetta piena, a noi questo
mettere tutto nelle mani di una funzionaria, un ufficio, proprio
non va. Cioè: spetta al sindaco ed a una funzionaria stabilire
chi è affamato e chi no. Se non è una campagna elettorale coi soldi
degli italiani, spiegateci cosa sia.
Poi a tutti gli italiani nei giorni scorsi hanno somministrato la
pillola che nel secondo trimestre 2020 nel mercato tutelato ci sarà una
forte riduzione delle tariffe: l'elettricità giù del 18,3%, il gas cala
del 13,5% . L'Autorità per l'energia: ribasso dovuto alle "perduranti
basse quotazioni delle materie prime nei mercati all'ingrosso, legate a
una decisa riduzione dei consumi anche a causa dell'emergenza
Covid-19". Hanno dimenticato di dire che con la serrata in corso la
sola produzione di energia da parte delle centrali nucleari in UE e
dell'eolico+solare basta ed avanza e nel frattempo in bolletta
bisogna pagare per mantenere le centrali ferme dei privati.
Il Governo sta facendo finta che gli Italiani non si accorgano che ci
sono imprese pubbliche e private che continuano a macinare soldi
–pensiamo alla telefonia oppure a chi istruisce elettricità acqua gas-
le quali continueranno a macinare profitti senza che ci sia riflesso
dalla riduzione dei consumi.
In effetti con gli Italiani una riduzione di certi costi dei servizi
non porta voti a chi la decide mentre invece una accurata ed oculata
distribuzione a pioggia di soldini, meglio se fatta in segreto e senza
troppi controlli – è un bel volano elettorale. Intanto in Italia ci
sono dei pensionati che hanno ricevuto la 14.a ed altri no in quanto
colpevoli di essere incapienti senza pensare al casino degli 80 euro
che si incroceranno con la cassa integrazione. L'idea della fascista di
dare mille euro al mese ad ogni famiglia – costo pari a quello della
manovra messa in atto: 25 miliardi- era assai più democratica e
trasparente del casino messo in piedi anche stavolta.
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