A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1204 DEL 31 MARZO 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















OCCORRE UNA COMMISSIONE CONSIGLIARE
PRESIEDUTA DAL REVISORE DEI CONTI
DI CONTROLLO SULLE PRESTAZIONI
DEI SERVIZI SOCIALI
Correvano gli anni 1955-1960 e la Repubblica Italiana aveva deciso che per sollevare la parte più disperata della sua gente –in gran parte quella che era tornata “offesa”(1) dalla guerra e non riusciva a rialzarsi- di dare dei soldi ai Comuni per realizzare opere pubbliche  usando questa manodopera disoccupata cui veniva dato un piccolo compenso economico oltre vitto ed alloggio. L’allora sindaco Richelmi di Curno, un maestro cittadino che insegnava  nelle scuole elementari di Largo Vittoria, decise  di aprire un cantiere per costruire quella parte di via Lungobrembo che dall’ingresso della scuola su via LungoBrembo arriva in fondo a quella che era la “Fornass” e poi c’era il frantoio Benzoni. Alcune di queste persone arrivavano ogni mattina dalla città a Curno in tram e poi scendevano sul cantiere dove si lavorava solo di pic&pala&careta ed altre erano ospitate dai contadini della zona. In cambio dell’ospitalità notturna di alcune di queste persone la mia famiglia venne scelta come fornitrice di latte alle “famiglie povere”. Il Comune ci pagava un litro di latte per ciascuna delle famiglie segnalate.
(1). Venivano definite “offese” le persone che tornate dal fronte  avevano subito una violenza fisica e psicologica talmente grandi quasi da impazzirne.
(...)

CUCINA CASALINGA
La sindaca non era quindi muta e silente davanti al mostricciattolo del covid19 che sta facendo cacare sotto la generazione di quelli che hanno svaccato per 85 anni  nella certezza che una medicina (gratuita) avrebbe sistemato sempre tutto. Invece… . Peccato che il suo (della sindaca) intervento sia esattamente identico a quello dell'oste che loda il proprio vino. Non ne sentivamo il bisogno visto che non dice nulla di nuovo se non ripetere o riassumere quello che già strombazza da alcuni anni senza mai dare un rendiconto credibile delle enormi spese fatte: il tutto affidato nelle mani miracolose della funzionaria.
L'unica notizia che c'ha dato è questa: “un atto di generosità è arrivato dalla Unione Comunità Islamiche di Curno che ha raccolto tra i suoi consociati e donato al Comune di Curno Euro 5.000,00 da destinarsi a finalità di assistenza e/o sociali legate all'emergenza covid19”.
Chi si aspettava il rendiconto di quanti sono stati i defunti negli ultimi due mesi non lo trova. Quanti siano i contagiati uno per saperlo deve ricorrere ai dati dei giornali (56-58 solo?) che poi sono balle dal momento che a Curno come in Italia i tre livelli di contagio ammontano almeno a  mille. Stamattina  hanno anche appuntato dalla pagine del bugiardino sul petto del “paese bello da vivere” come l'ospite del PRIMO untore del covid 19 nazionale. Un altro record.
Per il resto le sei pagine del rendiconto  fotografano esattamente quel che già esisteva tranne l'attivazione di un piccolo servizio di didattica on line (ben 17 alunni!) e per il resto il Comune NON ci mette ne UN euro ne UNA persona in più.
Naturalmente non ci dice quante siano davvero le famiglie necessitanti di certi servizi (collegati direttamente o indirettamente al piano del diritto allo studio) e quanti siano meglio utilizzati per concedere a mammine e babbini il tempo dell'aperitivo. Meglio soprassedere.
La sindaca non ci dice che presto o tardi dovrà portare in consiglio un  sostanzioso assestamento di bilancio perché i tempi in cui le ciliegie cascavano gratis dall'albero sono finiti anche a Curno e quindi davanti ad una crisi di durata ignota, c'è da tirare la cinghia. Magari non riusciamo nemmeno a pagare le rate della rumenta e della pubblica illuminazione.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!






































































































































































































































OCCORRE UNA COMMISSIONE CONSIGLIARE
PRESIEDUTA DAL REVISORE DEI CONTI
DI CONTROLLO SULLE PRESTAZIONI
DEI SERVIZI SOCIALI


Correvano gli anni 1955-1960 e la Repubblica Italiana aveva deciso che per sollevare la parte più disperata della sua gente –in gran parte quella che era tornata “offesa”(1) dalla guerra e non riusciva a rialzarsi- di dare dei soldi ai Comuni per realizzare opere pubbliche  usando questa manodopera disoccupata cui veniva dato un piccolo compenso economico oltre vitto ed alloggio. L’allora sindaco Richelmi di Curno, un maestro cittadino che insegnava  nelle scuole elementari di Largo Vittoria, decise  di aprire un cantiere per costruire quella parte di via Lungobrembo che dall’ingresso della scuola su via LungoBrembo arriva in fondo a quella che era la “Fornass” e poi c’era il frantoio Benzoni. Alcune di queste persone arrivavano ogni mattina dalla città a Curno in tram e poi scendevano sul cantiere dove si lavorava solo di pic&pala&careta ed altre erano ospitate dai contadini della zona. In cambio dell’ospitalità notturna di alcune di queste persone la mia famiglia venne scelta come fornitrice di latte alle “famiglie povere”. Il Comune ci pagava un litro di latte per ciascuna delle famiglie segnalate.
(1). Venivano definite “offese” le persone che tornate dal fronte  avevano subito una violenza fisica e psicologica talmente grandi quasi da impazzirne.

Questo preambolo per arrivare all’annuncio dei 400 milioni che il governo Conte assegnerà ai Comuni per  non lasciare morire di fame (!) le famiglie povere d’Italia. Vale a dire assegnare a ciascun italiano due chili e mezzo di pane. Immediatamente su precisa indicazione del portavoce di Conte e di ampia parte della maggioranza si è scatenata l’offensiva del mainstream “contro” chi faceva questo ragionamento. Lunedì sera pure il Travaglio s’è esercitato in merito : peccato che a partire dal portavoce del PdC  pure lui si becchi stipendi ben maggiori dei 2,5kg di pane o 600 euro promessi nella delibera della Protezione Civile.
Il consigliere regionale di centrosinistra Niccolò Carretta (Lombardi Civici Europeisti) è stato critico sulla ripartizione delle risorse. «Sono federalista senza alcuna simpatia secessionista ma non può non saltare all’occhio che i 400 milioni non sono stati ripartiti in modo proporzionale agli abitanti. A parità di dimensione, Comuni simili a Bergamo, Alzano, Nembro, ma situati al Sud, hanno ricevuto il doppio delle risorse. Non bisogna lasciare indietro nessuno, ma da bergamasco mi sono sentito offeso. Non vogliamo privilegi, ma chiediamo solo a tutti di avere ben chiaro che qui ogni famiglia è distrutta dal dolore di almeno un lutto e che la situazione è tragica. Chiediamo di non dare sempre per scontato che noi siamo forti e ci rimbocchiamo le maniche. Lo faremo, ma non dimenticheremo».
Non solo  un consigliere regionale ma allora perché tanti sindaci bergamaschi, e non solo, l’hanno presa così male? Detto che anche qui sono numerosi i casi di famiglie in difficoltà e i fondi saranno d’aiuto, a ferire il territorio sono i tempi e le modalità di decisione del governo. Giovedì un gruppo di persone si dà appuntamento su Facebook e va ad assaltare un supermercato di Palermo. Sabato spuntano i fondi per l’emergenza alimentare. Veloce, efficiente, capace di bypassare ogni intralcio burocratico, il governo ci mette una toppa.
E viene fuori la questione di questo governo TROPPO in mano ai meridionali: a partire dal presidente della repubblica fino a quello del consiglio. Il nord si sente NON rappresentato adeguatamente  a livello di governo.



Si è  saputo che a Curno arriveranno 39.941,98 euro. Che divisi per 600 farebbero 66 euro a cranio mentre se divisi per 150 (altra cifra pubblicata sui giornali e destinata a un single) farebbero 266 euro.
La sindaca Gamba interpellata dal Corriere si è subito premurata di far sapere che “il provvedimento del governo è adeguato. «Riceveremo 39 mila euro — dice —. Sono già al lavoro gli assistenti sociali di tutto l’ambito di Dalmine per definire gli stessi criteri di assegnazione e le istruzioni per accedere ai fondi». Il sindaco di Curno ieri mattina ha ricevuto quattro telefonate da concittadini che volevano avere informazioni su questi buoni. «Una telefonata — racconta Gamba — mi è arrivata da due coniugi senza lavoro, le altre tre da persone preoccupate perché andranno in cassa integrazione. Nei prossimi mesi purtroppo aumenterà il numero di persone che saranno in difficoltà».

Va detto che a Curno  fino a  domenica c’erano “solo” 56-58 contagiati di covid19 (è una tragica barzelletta: più che probabile sia almeno il 10% della popolazione, come altrove)  e stanotte L’Eco pubblica (on line un intero) articolo di Claudj Mangili e Sara Venchiarutti che citando uno studio non precisato titola che «Il virus già qui da gennaio, in incognito i dati di uno studio: primo caso a Curno. Lo studio di un gruppo di ricerca di Regione, Ats e Asst lombarde sulla diffusione ben prima del 20 febbraio quando è stato individuato il «paziente uno» di Codogno. È di Curno il primo caso accertato nella nostra provincia”. Apriti cielo come s’arrabbia la sindaca Gamba che legge una info del genere [ come!?!? il “paese bello da vivere” sarebbe il paese dell’UNTORE? Non sia mai che si dica senza l’imprimatur della sindaca!] senza che ne sia stata interpellata ed informata.

Nel 1955 la Repubblica fece di meglio: come aiuti, soldi ed occasioni lavorative. Del resto fin  dal vergognoso summit sull’emergenza sanitaria del 26 marzo 2020 alla luce della “generosità” tedesca e olandese, di soluzioni alternative questo paese non ne ha dal momento che buona parte del sistema industriale ed agricolo del Nord è strutturalmente collegato a quello della Germania della quale siamo diventati una colonia un po’ strana. Vale a dire che in EU si è formata attorno alla Germania una  ampia zona le cui economie sono talmente  intrecciate che da sola (forse?) è la maggiore del mondo. Ma c’è chi giura che finché resterà cancelliera di Germania, nell’Ue non ci saranno eurobond, neanche in forma straordinaria e temporanei: Merkel è sempre stata irremovibile.

L’Italia ha davanti due strade post covid19. A fine 2017 la ricchezza netta delle famiglie italiane è stata pari a 9.743 miliardi di euro, 8 volte il loro reddito disponibile. Le abitazioni hanno costituito la principale forma di investimento delle famiglie e, con un valore di 5.246 miliardi di euro, hanno rappresentato la metà della ricchezza lorda. Il totale delle passività delle famiglie è stato pari a 926 miliardi di euro, un ammontare inferiore, in rapporto al reddito, rispetto agli altri paesi. Le attività finanziarie hanno raggiunto 4.374 miliardi di euro, in crescita rispetto all'anno precedente; la loro incidenza sulla ricchezza netta è risultata tuttavia inferiore a quella registrata in altre economie.
La ricchezza netta delle società non finanziarie è stata pari a 1.053 miliardi di euro. Il totale delle attività del settore ammontava a 4.943 miliardi di euro di cui il 63% costituito da attività non finanziarie. La componente finanziaria, in crescita dal 2013, nel 2017 è stata pari a 1.840 miliardi di euro. È diminuito, invece, il valore del patrimonio reale, rappresentato soprattutto da immobili non residenziali e impianti e macchinari. Il ricorso al finanziamento tramite titoli e prestiti è stato pari a 1.233 miliardi di euro, un ammontare contenuto nel confronto internazionale.
La prima è quella di darsi un programma quinquennale per ridurre l’evasione fiscale e contributiva ad un livello fisiologico europeo (20%?) e destinare il risultato alla riduzione del debito pubblico. La seconda è quella di ricorrere all’ ”oro della patria” vale a dire chiedere che 500-700 miliardi di quei 4.400 miliardi di risparmi privati degli italiani, imprese comprese, diventino un prestito perpetuo alla Patria remunerato all’1% e destinato alla ricostruzione del sistema industriale, scuola, salute, territorio.

Credo però che la faccenda non sia così facile dal momento che abbiamo una classe dirigente- dalle industrie alle banche alla politica- che non ha in mente e nemmeno riesce ad immaginare un modello di sviluppo differente che non abbia l’edilizia e l’auto come risultato finale. Che non abbia il cellulare da mille euro come obiettivo dei consumi singolari. Che non abbia la lavatrice che dopo sette anni devi cambiarla perché non ci sono ne pezzi di ricambio ne riparatori. Che non abbia il maglioncino fatto riciclando le bottiglie di acqua minerale  come l’oggetto che cambi quattro volte all’anno e compri in un negozio da una commessa pagata 5 euro l’ora. Che non abbia la scuola come un  sistema che setaccia e scarta vieppiù gli alunni assegnandone la maggior parte possibile a soggetti di incerta professionalità assunti da ditte private  che vincono gli appalti dei comuni per le azioni di sostegno e il post scuola.

Ecco, forse  mangeremo la colomba  anche la prossima Pasqua.


CUCINA CASALINGA





La sindaca non era quindi muta e silente davanti al mostricciattolo del covid19 che sta facendo cacare sotto la generazione di quelli che hanno svaccato per 85 anni  nella certezza che una medicina (gratuita) avrebbe sistemato sempre tutto. Invece… . Peccato che il suo (della sindaca) intervento sia esattamente identico a quello dell'oste che loda il proprio vino. Non ne sentivamo il bisogno visto che non dice nulla di nuovo se non ripetere o riassumere quello che già strombazza da alcuni anni senza mai dare un rendiconto credibile delle enormi spese fatte: il tutto affidato nelle mani miracolose della funzionaria.
L'unica notizia che c'ha dato è questa: “un atto di generosità è arrivato dalla Unione Comunità Islamiche di Curno che ha raccolto tra i suoi consociati e donato al Comune di Curno Euro 5.000,00 da destinarsi a finalità di assistenza e/o sociali legate all'emergenza covid19”.
Chi si aspettava il rendiconto di quanti sono stati i defunti negli ultimi due mesi non lo trova. Quanti siano i contagiati uno per saperlo deve ricorrere ai dati dei giornali (56-58 solo?) che poi sono balle dal momento che a Curno come in Italia i tre livelli di contagio ammontano almeno a  mille. Stamattina  hanno anche appuntato dalla pagine del bugiardino sul petto del “paese bello da vivere” come l'ospite del PRIMO untore del covid 19 nazionale. Un altro record.
Per il resto le sei pagine del rendiconto  fotografano esattamente quel che già esisteva tranne l'attivazione di un piccolo servizio di didattica on line (ben 17 alunni!) e per il resto il Comune NON ci mette ne UN euro ne UNA persona in più.
Naturalmente non ci dice quante siano davvero le famiglie necessitanti di certi servizi (collegati direttamente o indirettamente al piano del diritto allo studio) e quanti siano meglio utilizzati per concedere a mammine e babbini il tempo dell'aperitivo. Meglio soprassedere.
La sindaca non ci dice che presto o tardi dovrà portare in consiglio un  sostanzioso assestamento di bilancio perché i tempi in cui le ciliegie cascavano gratis dall'albero sono finiti anche a Curno e quindi davanti ad una crisi di durata ignota, c'è da tirare la cinghia. Magari non riusciamo nemmeno a pagare le rate della rumenta e della pubblica illuminazione.

La tabella allegata dice che solo la video registrazione di una seduta consigliare su quattro viene pubblicata. La mancata pubblicazione viene attribuita ad affermazioni non consone da parte di qualche consigliere fatte durante le sedute oppure (poche volte) a problemi tecnici. Problemi tecnici dopo 20-25mila euro di spesa? Il fatto è che il regolamento per la pubblicazione delle sedute è stato messo insieme e poi approvato da maggioranza ed opposizione evidente che c'è un  neanche troppo sotterraneo accordo di autotutela da parte di consiglieri che non hanno il coraggio di prendersi la responsabilità di quel che dicono.
Il bello è che si contraddicono anche: nel senso che basta che un qualsiasi cittadino registri la seduta e sarebbero fritti quelli che sparlano.  Semmai sia vero che sono state pronunciate parole non consone: per esempio a due sedute cui abbiamo fisicamente partecipato e che sono poi state  cassate non ci risulta che ne siano state  dette, salvo l'interminabile eloquio della sindaca talché i consigli comunali sono solo le sue autorappresentazioni: parla  solo lei (o il suo vice) per il 95% delle sedute.
La spiccata volontà censoria di questo consiglio comunale la si vede proprio nei numeri: su sedici sedute ne sono state censurate 12. Manco fossimo a Teheran o in Corea del Nord o a Budapest. O in Cina.
Il lettore non sa che questo  impianto di videoregistrazione tra burocrazia,  macchine e montaggio sarà costato almeno 25mila euro per far arrivare a far si che quattro registrazioni su cinque siano censurate. Siccome al comune di Curno ci sono soggetti previdentissimi che sanno fare il mestiere sapete come l'hanno combinato? Prima hanno fatto l'appalto per comprare le macchine “dimenticando” che  l'insieme va montato  e fatto funzionaree va anche spiegato all'utenza come si manovra. Quindi hanno fatto un secondo appalto per pagare il montaggio dell'impianto. Azzarola hanno dimenticato di far fare il collaudo: ci penseranno la prossima volta. Mai perdere l'occasione di assegnare un incarico.
Naturalmente le cose accadono a caso. Sfiga.
Del resto quando abbiamo a che fare con una maestra diventata dottoressa in economia e commercio che da sindaca si è assegnata il compito di “manutenzionare il patrimonio comunale” salvo il fatto che  c'è anche un geometra dirigente dell'ufficio pure quello addetto a “garantire la manutenzione del patrimonio pubblico esistente” il quale in certe occasioni fa nominare come collaboratore un ingegnere: beh con tre professionisti  di tale livello dovremmo avere un paese  che brilla come uno svaroski.
Infatti.

Quest'idea di lasciare in mano ai sindaci ed ai servizi sociali la distribuzione dei 39mila euro (questo primo mese) è qualcosa fuori dall'ordinario: siamo tornati alla DC degli anni post bellici. Ci ricorda il mitico sindaco Arnoldi il quale quando “ol piturelo” gli chiedeva un aiuto ordinava al ragioniere di consegnare la mancia al brav'uomo. Che se li scolava al bar centrale con una michetta col cotechino e quattro calici di vinrosso. Qui è tutto segreto, tutto giusto corretto preciso puntuale a prescindere da qualsiasi controllo e così s'involano 39mila euro. Questo mese: il prossimo potrebbero anche essere di più. Non perdete la speranza. Poi un giorno leggeremo una sfila di iniziali punto iniziale punto che hanno ricevuto una polpettina polpetta polpettona per cibarsi visto che adesso sono rimasti senza pane e companatico. Il bello è che il Governo ha promesso di ragionare con l'opposizione in tema di misure economiche  per il covid19: infatti fa tutto la maggioranza (anche a Curno).
A parte il fatto che vorremmo ben vedere quanti di Curno siano davvero gli  affamati e bisognosi della schiscetta piena, a noi questo mettere tutto nelle mani di una funzionaria, un ufficio, proprio non  va. Cioè: spetta al sindaco ed a una funzionaria stabilire chi è affamato e chi no. Se non è una campagna elettorale coi soldi degli italiani, spiegateci cosa sia.

Poi a tutti gli italiani nei giorni scorsi hanno somministrato la pillola che nel secondo trimestre 2020 nel mercato tutelato ci sarà una forte riduzione delle tariffe: l'elettricità giù del 18,3%, il gas cala del 13,5% . L'Autorità per l'energia: ribasso dovuto alle "perduranti basse quotazioni delle materie prime nei mercati all'ingrosso, legate a una decisa riduzione dei consumi anche a causa dell'emergenza Covid-19". Hanno dimenticato di dire che con la serrata in corso la sola produzione di energia da parte delle centrali nucleari in UE e dell'eolico+solare basta ed avanza e nel frattempo  in bolletta bisogna pagare per mantenere le centrali ferme dei privati.
Il Governo sta facendo finta che gli Italiani non si accorgano che ci sono imprese pubbliche  e private che continuano a macinare soldi –pensiamo alla telefonia oppure a chi istruisce elettricità acqua gas- le quali continueranno a macinare profitti senza che ci sia riflesso dalla riduzione dei consumi.
In effetti con gli Italiani una riduzione di certi costi dei servizi non porta voti a chi la decide mentre invece una accurata ed oculata distribuzione a pioggia di soldini, meglio se fatta in segreto e senza troppi controlli – è un bel volano elettorale. Intanto in Italia ci sono dei pensionati che hanno ricevuto la 14.a ed altri no in quanto colpevoli di essere incapienti senza pensare al casino degli 80 euro che si incroceranno con la cassa integrazione. L'idea della fascista di dare mille euro al mese ad ogni famiglia – costo pari a quello della manovra messa in atto: 25 miliardi- era assai più democratica e trasparente del casino messo in piedi  anche stavolta.