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TU MI CRITICHI? ED IO MI FACCIO UNA PAGINA INTERA SU L'ECO
In risposta alla lettera denuncia dei 13 grandi addetti a reparti
dedicati al covid19 dell'ospedale Giovanni XXIII sono scesi in campo i
generali e le generalesse: Maria Beatrice Stasi Direttore generale,
Fabio Pezzoli Direttore sanitario, Fabrizio Limonta Direttore
sociosanitario, Monica Anna Fumagalli Direttore amministrativo ASST
Papa Giovanni XXIII. Non bastavano i 5 generaloni ecco scendere in
campo anche una ventina colonnelli. Si sono fatti pubblicare (non a
pagamento…) due lettere che occupano una intera pagina di L'Eco in
risposta ai contestatori. Peccato che le due dozzine di maxi dirigenti
abbiano addosso tutti il marchio di nomina lottizzata ma questo sarebbe
il meno. La questione è che sostanzialmente danno ragione a quel che
raccontavano i tredici nella loro denuncia… che non è stata pubblicata
da un ignoto quotidiano provinciale ma da una rivista internazionale
dopo una attenta verifica.
Il sistema sanitario nazionale a partire dai medici di base via via fin
dentro l'ospedale è diventato una potente macchina da infezione mentre
il governo emetteva a raffica decreti per convincere od obbligare gli
italiani a stare il più distanti possibile l'uno dall'altro.
(...)
UN DECRETO AL MESE LEVA IL COVID DI TORNO
Pacchetto economico anti Coronavirus? Solo fuffa (finora)
di Giuliano Mandolesi
Una pioggia di Dpcm, tre decreti legge e un decreto del Mef, ma gli
italiani non hanno ancora ricevuto 1 euro dallo Stato per fronteggiare
l’emergenza economica innescata dal Coronavirus.
Dopo oltre 60 giorni dalla dichiarazione dello stato di emergenza
infatti, gli interventi di sostegno del governo sono di fatto tutti
ancora in stand by, bloccati da numerosi passaggi burocratici ed ancora
lungi dall’essere “pronti all’uso” per i contribuenti.
(...)
LE NOSTRE PROPOSTE
Diciamo che stavolta è il caso di cambiare davvero direzione partendo da alcuni elementi:
1) Non sappiamo quanto durerà questa situazione di blocco anche se
formalmente dovrebbe terminare entro il 31 luglio così come precisato
nella delibera del CdM del 31 gennaio 2020 sulla base del Decreto
legislativo 2 gennaio 2018, n. I, ed in particolare l'articolo 7, comma
1, lettera c), e l'articolo 24, comma 1; la quale delibera del CdM
prescrive: 1)In considerazione di quanto esposto in premessa, ai sensi
e per gli effetti dell'articolo 7, comma 1, lettera c) e dell'articolo
24, comma I, del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, è
dichiarato, per 6 mesi dalla data del presente provvedimento, lo stato
di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso
all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.
2) Non sappiamo quanto durerà la crisi complessiva (e speriamo non ne esca una peste)
3) Pertanto noi porremmo attenzione a:
4) Dare una tantum a tutti i lavoratori e pensionati una 14.a pari
ad una mensilità fino a chi ne riscuote 15mila annui. Escluse le
categorie che la percepiscono già.
5) Pagare 300 euro per il primo figlio a carico e 150 ciascuno dei successivi.
6) Abolizione assegni famigliari
7) Allungare la durata del mutuo per le rate non pagate per crisi lavorativa o di salute.
(...)
SAI LA SODDISFAZIONE
PER UN ELETTORE LEGHISTA
MORIRE DA SOLO COME UN CANE
IN UN OSPEDALE LEGHISTA
In bergamasca alle ultime elezioni regionali la Lega s'è portata a casa
il 29,64%, Forza Italia il 14,32%, Fratelli d'Italia il 3,64%, Fontana
presidente l'1,46% e Noi con l'Italia l'1,26% così che il presidente
Fontana è stato eletto col 49,75% dei voti.
Deve essere fonte di grande soddisfazione per quegli elettori che
hanno votato in massa Lega and company quando hanno avuto la telefonata
dall'ospedale che il proprio marito o moglie o madre o padre o
fratello e via elencando le parentele e (e le amicizie) c'hanno
lasciato la rusca (anche) per via del covdi19. Intanto che aspettavano
l'indipendenza è arrivato la mazzata del covid19. Intanto che
aspettavano di godersi il capitano a Palazzo Chigi è arrivata la
mazzata del covid19. Un capitano coraggioso: quando è stato il momento
di fare la finanziaria 2020 se l'è svignata.
(...)
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PDF: 11,5 Mb
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TU MI CRITICHI? ED IO MI FACCIO UNA PAGINA INTERA SU L'ECO
In risposta alla lettera denuncia dei 13 grandi addetti a reparti
dedicati al covid19 dell'ospedale Giovanni XXIII sono scesi in campo
i generali e le generalesse: Maria Beatrice Stasi Direttore
generale, Fabio Pezzoli Direttore sanitario, Fabrizio Limonta Direttore
sociosanitario, Monica Anna Fumagalli Direttore amministrativo ASST
Papa Giovanni XXIII. Non bastavano i 5 generaloni ecco scendere in
campo anche una ventina colonnelli. Si sono fatti pubblicare (non a
pagamento…) due lettere che occupano una intera pagina di L'Eco in
risposta ai contestatori. Peccato che le due dozzine di maxi dirigenti
abbiano addosso tutti il marchio di nomina lottizzata ma questo sarebbe
il meno. La questione è che sostanzialmente danno ragione a quel che
raccontavano i tredici nella loro denuncia… che non è stata pubblicata
da un ignoto quotidiano provinciale ma da una rivista internazionale
dopo una attenta verifica.
Il sistema sanitario nazionale a partire dai medici di base via via fin
dentro l'ospedale è diventato una potente macchina da infezione mentre
il governo emetteva a raffica decreti per convincere od obbligare gli
italiani a stare il più distanti possibile l'uno dall'altro.
In televisione sfilano stanze piene dei letti della terapia intensiva
che paiono magazzini. Letti in fila addossati alle pareti dei corridoio
fuori le stanze. Reparti di altre malattie velocemente
smantellati con dimissioni spIntanee e trasformati in terapie intensive
o similari. Il personale medico a partire da quello di base del tutto
privo di mascherine, senza alcun indirizzo sul come ricevere e
trattare i propri malati ragione per cui almeno per due settimane in
ambulatorio sedevano uno accanto all'altro il sano e l'infetto che non
sapeva.
La mitica sanità italiana s'è scoperta come un grande magazzino dove in
tempo reale come per ogni scatola di fusilli scontrinata al
supermercato c'è un cervellone che esamina le consistenze del
magazzino centrale e periferico e procede se del caso agli ordini
oppure a ordinare la vendita a prezzo scontato perché s'avvicina la
data di scadenza.
La sanità s'è scoperta senza attrezzature, senza vestiario, senza
letti, senza materiali, senza personale, senza uno STRACCIO di IDEA su
come procedere davanti all'aggressione di un nuovo virus.
La sanità non è al servizio del cittadino che si ammala ma il cittadino
malato serve a tenere in piedi il grande affare della sanità che è la
macchina per fare soldi dalle case farmaceutiche medicali e della
sanità privata. Nelle sale di terapia intensiva fa tutto la macchina e
i programmi che le guidano mentre il ruolo del medico e del personale è
solo quello di ausilio ad istallare-inserire la macchina e farla
funzionare dal momento che anche il controllo del funzionamento e
del paziente sono assicurati da sonde e da un programma ad hoc.
Poi un giorno succede l'evento che sconvolge la ruotine. Stavolta
l'evento ha anticipato tutti. Dai ragionieri che debbono fa quadrare le
previsioni di spesa e incasso e pagamento all'ultimo dottore che magari
ha solo poche settimane ci esperienza in reparto.
Alla fine di questa baraonda faranno i conti di quanto è costatala
pandemia, l'argomento doverrà occasione di una serie interminabile di
dibattiti televisivi e intanto tutto procederà come
prima sperando nell'italico stellone che non ne succeda un'altra.
Almeno dopo i prossimi 15 anni..
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UN DECRETO AL MESE LEVA IL COVID DI TORNO
Pacchetto economico anti Coronavirus? Solo fuffa (finora)
di Giuliano Mandolesi
Una pioggia di Dpcm, tre decreti legge e un decreto del Mef, ma gli
italiani non hanno ancora ricevuto 1 euro dallo Stato per fronteggiare
l’emergenza economica innescata dal Coronavirus.
Dopo oltre 60 giorni dalla dichiarazione dello stato di emergenza
infatti, gli interventi di sostegno del governo sono di fatto tutti
ancora in stand by, bloccati da numerosi passaggi burocratici ed ancora
lungi dall’essere “pronti all’uso” per i contribuenti.
La crisi però sta già colpendo duramente imprese e professionisti.
Secondo le ultime stime diffuse da Goldman Sachs, gli effetti del
Covid-19 sull’economia italiana saranno disastrosi tanto da far
crollare il Pil nel 2020 dell’11-12% ma gli interventi di sostegno
contenuti del decreto cura Italia, dinnanzi ad un tracollo di tale
portata, risultano essere a dir poco insufficienti.
Risultano ancor più insufficienti se paragonati al piano di battaglia
anti Coronavirus previsto dal governo britannico che ha messo sul
piatto un sostegno a tutto tondo per imprese, dipendenti ed autonomi,
soggetti a cui è riservato un lungo stop del pagamento di tasse per
tutto il 2020.
Di certo un altro livello dunque rispetto al brevissima sospensione dei
versamenti concesso al PMI italiane ad ai 600 euro previsti come
indennizzo per gli autonomi, bonus che tra l’altro ancora non è stato
ancora erogato.
L’una tantum per gli autonomi inoltre nasce con un peccato originale
molto grave ovvero che non sarà erogato all’intera platea delle partite
Iva Inps perché i fondi stanziati non bastano per tutti ma solo per 399
mila soggetti.
Visti i presupposti dunque, al problema meramente quantitativo dei
miliardi stanziati per contrastare la crisi, si aggiunge anche quello
della rapidità con cui i provvedimenti poi impattano
nell’economia reale, ovvero la velocità con cui la disposizione poi
raggiunge i beneficiari producendo lo sperato effetto economico
positivo.
L’equivoco sulla liquidità.
Sebbene si senta parlare spesso di necessità di liquidità e gli
interventi del governo sembrano andare principalmente in quella
direzione, in realtà, quella che stiamo affrontando non è crisi delle
risorse monetarie ma del reddito.
Ci sveglieremo post Covid-19 con un mercato pressoché azzerato,
bisognerà ricostruire ed agire sul lato della domanda e un’iniezione di
liquidità sotto questo punto di vista ha un effetto solo nel brevissimo
termine.
Senza produzione di ricchezza, senza dunque reddito, il finanziamento
concesso alle imprese rischia di trasformarsi in una erogazione a fondo
perduto poiché le stesse, senza mercato e senza capacità di produrre
adeguatamente reddito, non saranno in di rifondere il debito accumulato.
LE NOSTRE PROPOSTE
Diciamo che stavolta è il caso di cambiare davvero direzione partendo da alcuni elementi:
1) Non sappiamo quanto durerà questa situazione di
blocco anche se formalmente dovrebbe terminare entro il 31 luglio
così come precisato nella delibera del CdM del 31 gennaio 2020 sulla
base del Decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. I, ed in particolare
l'articolo 7, comma 1, lettera c), e l'articolo 24, comma 1; la quale
delibera del CdM prescrive: 1)In considerazione di quanto esposto in
premessa, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 7, comma 1, lettera
c) e dell'articolo 24, comma I, del decreto legislativo 2 gennaio 2018,
n. 1, è dichiarato, per 6 mesi dalla data del presente provvedimento,
lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso
all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.
2) Non sappiamo quanto durerà la crisi complessiva (e speriamo non ne esca una peste)
3) Pertanto noi porremmo attenzione a:
4) Dare una tantum a tutti i lavoratori e pensionati
una 14.a pari ad una mensilità fino a chi ne riscuote 15mila annui.
Escluse le categorie che la percepiscono già.
5) Pagare 300 euro per il primo figlio a carico e 150 ciascuno dei successivi.
6) Abolizione assegni famigliari
7) Allungare la durata del mutuo per le rate non pagate per crisi lavorativa o di salute.
8) Le abitazioni all'asta per ragioni incolpevoli
passano in proprietà allo Stato che rimborsa la banca e l'ex
proprietario diventa affittuario.
9) La bolletta energetica al consumatore ed alle imprese -
Per la durata del periodo di crisi dichiarato- contiene solo la parte
relativa ai consumi della materia prima e IVA. Lo Stato rimborsa
al gestore il resto e rinuncia alle sue accise. -
10) Abbassare di 0,30 c il prezzo dei carburanti.
11) Chi non usa medicinali equivalenti deve pagare l'intero prezzo.
12) Il costo dei medicinali per le c.d. “malattie sociali o del
benessere” certificate ATS a partire dal 2025 per coloro che hanno
venti anni nel 2020 saranno interamente a carico del malato.
13) I cittadini che non si vaccinano con gli interventi gratuiti
già predisposti per legge dovranno rimborsare il costo delle cure
mediche ospedaliere e medicinali perle relative malattie. Il costo
verrà trattenuto ratealmente nel corso di un anno sulla paga o la
pensione.
14) Destinare la riduzione dell'evasione fiscale ottenuta tramite lo
scontrino elettronico destinando i maggiori proventi metà a
favore del lavoratore e metà dell'impresa.
15) Ogni linea telefonica e internet ha un “contratto sociale” al costo
di 0,75 euro al giorno (1000 minuti, 1000 sms, 100Gb mensili)
16) Il reddito si calcola sull'intera famiglia al lordo comprensivo
anche dei rendimenti di titoli di stato. Chi non li reimpiega entro sei
mesi dopo la scadenza gli entrano nel reddito.
17) Le classi di reddito sono da 1000 euro l'una fino a 100mila.
Oltre tale soglia la % di tassazione viene fissata in accordo con
l'AdE.
18) L'addizionale IRPEF comunale può arrivare fino al 5% in aggiunta quella nazionale.
19) La tassazione sulla prima casa viene stabilita in rapporto alla
dimensione della stessa e del numero di abitanti (sono esclusi il
garage e la cantina e le parti comuni). Giardini e piscine sono
conteggiati pari alla casa. P.e. una famiglia fino a due persone non
paga per una abitazione +garage+cantina di superficie fino a 70 mq.
P.e. una famiglia fino a due persone in una abitazione
+garage+cantina di superficie di 150 mq. paga la tassa sugli 80 mq
sopravvenienti.
20) Comuni (oltre 200mila abitanti o raggruppamenti di comuni fino a
200mila abitanti), Province e Regioni possono emettere titoli di debito
pubblico con rendimento pari a quello di analoga durata dello Stato che
possono essere acquistati solo dai residenti e ricevono un
compenso identico a quelli dello Stato ma sono esenti da
tassazione. Possono essere destinati a edilizia scolastica, trasporti,
manutenzione del territorio. Possono sostituirsi a investimenti di
ANAS, RFI.
21) Nello spazio di 5 anni si deve arrivare al trasporto pubblico
gratuito per i lavoratori e le partite IVA. Viene finanziato con
pagamenti attraverso la bolletta dell'acqua per studenti lavoratori e
partite iva. Il costo dei parcheggi si moltiplica obbligatoriamente per
cinque salvo una quota del 10% liberi di durata fino a 30 minuti.
22) In alternativa a quanto sopra. Si introduce il biglietto
elettronico collegato al numero del cellulare. Quando un viaggiatore
sale-scende dal bus-treno un lettore rileva il numero di cellulare e
addebita la relativa spesa che scala il credito dell'utenza.
23) Ai negozi e uffici viene concessa –per il periodi di crisi- una
riduzione della tassazione locale al 100% per le ore-giorni chiusure ed
al 50% per il tempo restante della crisi.
24) Le mancate entrate degli enti locali sono compensate dallo Stato rispetto ai bilanci 2019.
25) Ai lavoratori autonomi viene riconosciuto il50% del reddito dichiarato nell'anno precedente per i periodi di crisi.
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SAI LA SODDISFAZIONE
PER UN ELETTORE LEGHISTA
MORIRE DA SOLO COME UN CANE
IN UN OSPEDALE LEGHISTA
In bergamasca alle ultime elezioni regionali la Lega s'è portata a casa
il 29,64%, Forza Italia il 14,32%, Fratelli d'Italia il 3,64%, Fontana
presidente l'1,46% e Noi con l'Italia l'1,26% così che il presidente
Fontana è stato eletto col 49,75% dei voti.
Deve essere fonte di grande soddisfazione per quegli
elettori che hanno votato in massa Lega and company quando hanno
avuto la telefonata dall'ospedale che il proprio marito o moglie o
madre o padre o fratello e via elencando le parentele e (e le
amicizie) c'hanno lasciato la rusca (anche) per via del covdi19.
Intanto che aspettavano l'indipendenza è arrivato la mazzata del
covid19. Intanto che aspettavano di godersi il capitano a Palazzo Chigi
è arrivata la mazzata del covid19. Un capitano coraggioso: quando è
stato il momento di fare la finanziaria 2020 se l'è svignata.
Esattamente il contrario di come fanno io bergamaschi davanti a un
problema: affrontarlo magari uscendone con qualche
scalfittura anche permanente. La soddisfazione di quel 50% di
popolazione bergamasca che s'è tirata la mazzata sulle palle e ne
ha mandato al creatore un numero imprecisato é impagabile:
l'hanno finalmente messa nel c**o all'avvocato. Loro al cimitero, lui
senza pochette a Palazzo Chigi.
E sai che soddisfazione sapere che la persona cara, che pure lei una su
due votava Lega,è stata mandata al rogo senza neppure un funerale e
gliel'hanno restituita dentro una cassetta di legno o una specie di
termos in polvere: che magari è tutto un mischiotto visto che le salme
non le cremano una per una ma le infornano a sei o dodici per volta.
L'energia costa.
Sai la soddisfazione di sentire dei sindaci leghisti coglioni che si
lamentano perché sarebbero spariti i morti o comparsi dei morti
abusivi. Perché questi maledetti eletori leghisti al 50% non si
fidavano certo di portare il parente ammalato in ospedale e
allora meglio morisse a casa. Così i numeri delle anagrafi dei
comuni non coincidono coi numeri dell'ISSedella Regione. Chissà chi
svelerà il mistero. Oltre al fatto che tutto il sistema sanità
nazionale costruito in funzione dei profitti delle industrie
medicali e farmaceutiche ha avuto una bella pensata: invece di fare i
tamponi a tappeto per beccare via via tutti quelli potenziali e veri
infetti hanno deciso di fare il tampone solo a quelli con
manifestazioni evidenti di infezione.
Dov'è la furbata? Se io aumento le persone testate diminuiscono
percentalmente gli infetti se io restringo le persone testate aumenta
la % di infetti. Ergo bisogna fare così perché è il solo modo di
aumentare la spesa sanitaria: perché alla fine della fiera ogni
morto costerà 50mila euro al SSN, ogni guarito qualcosa di più e
poi volete mettere la quantità di materiali macchine straordinari
che dovranno pagare le regioni?.
Volete mettere che arriverà un Dpcm che sospende quel maledetto codice degli appalti (peraltro già sospeso)?.
La questione è ancora in alto mare perché tranne pochissimi nessuno dei
morti è stata fatta l'autopsia. Insomma resta sempre il dubbio: morto
PER il covid19 o morto anche COL covid19 addosso. Lo sa Iddio e non
l'ATS a governo leghista.
Sai la soddisfazione per un cittadino su due vedere come sono ridotte a
carnaio le sale di rianimazione con malati infermieri medici tutti
ammontonati gli uni sugli altri mentre giustamente il leghista di
stretta fede salviniana stava a un metro di distanza dal leghista di
stretta fede bossiana e due metri da un elettore piddino.
Sai la soddisfazione di vedere in diretta quella faccia tosta di
Belotti, nipote di un vescovo ormai defunto, in attillata giacchettina
tirolese piagnere davanti agli otto gatti presenti alla Camera per gli
elettori leghisti lumbardi deceduti: alla fine saranno almeno 2-3000
voti in meno alla Lega e CDX assortito.
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