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BASTA POLEMICA CONTRO I RUNNER
PIUTTOSTO DATEGLI VIA LIBERA
ASSIEME AI CICLISTI
Non mi definisco un runner perché la disabilità mi consente al massimo
di camminare, ma una dozzina di chilometri ogni giorno li destino nel
bosco oppure lungo le Mura. Siccome il bosco e le Mura non sono
attaccati a casa, adesso sono in come in quarantena. Nel peggior Paese
al mondo per l’infezione di covid19 tra i primi responsabili della
permanenza e trasmissione dell’infezione adesso vengono messi tutti
quelli che vanno a piedi, in bicicletta e dio non voglia, per i parchi
pubblici. Denuncia corroborata da foto prese con un teleobiettivo da
duemila millimetri ragione per cui una fila di persone allungata su un
chilometro le comprimi in dieci metri. Tra poco leggeremo che la new
Forestale avrà multato anche qualche boscaiolo beccato a far legna nel
proprio bosco e magari quel bosco è addirittura di un altro comune.
Roba da galera ai sensi dell’art. 650 del Codice Penale (Inosservanza
dei provvedimenti dell’autorità), come previsto dall’art. 3, comma 4,
del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6. Speriamo che la citazione sia
esatta.
Oggi pure Luca Bottura e Cataldo Intreri dedicano due poderosi articoli
versus i rumnner. Bottura: Sarebbe davvero paradossale se per difendere
la libertà di sciogliersi i muscoli concedessimo agli Zaia, ai Fontana,
a quelli che per ragioni anche contestualizzabili (i cimiteri che
scoppiano) già ringhiano parole come "coprifuoco", il destro per
tuffarci in Sudamerica. Per questo, amici runner, lo chiedo con un filo
di voce a nome di tutti noi che al massimo facciamo una passeggiatina:
non uscite. Come tutti dovrebbero fare.
(...)
LE REGIONI DEL NORD VOGLIONO UN CONTE SETTENTRIONALE
Roma devono avere compreso che le regioni del nord – Piemonte Lombardia
Emilia Romagna e triVeneto- sono arrivate al limite della pazienza. A
Bergamo arrivano sempre più spesso le telefonate del Presidente della
Repubblica e del Papa e non sai se sono come risposte automatiche
quando interpelli l'800 di un provider telefonico oppure perché
cominciano a rendersi conto che la sopportazione verso il governo
centrale è arrivata al limite.
Sta per traboccare.
Nell'attuale situazione le popolazioni e i governi regionali
provinciali e comunali del nord sono ormai convinti che avere un
governo e un presidente della repubblica meridionali non basti più.
E le regioni del nord si sono pure arrabbiate perché i governatori
meridionali si sono incazzati quando i meridionali presenti al nord
sono fuggiti al sud credendo di ripararsi dall'infezione. Tornate al
nord! hanno tuonato i governatori. Ci portate l'infezione. Ormai era
fatta.
(...)
LAVARE LE STRADE CON LA NATROLINA?
MAGARI MEGL II L CERVELLO DI CHI LO CHIEDE
Qualche giorno or sono la solita indigena che imperversa da dietro le
persiane su FB aveva sollecitato la disinfezione delle strade onde
evitare che i pedoni portassero in casa il covid 19 appiccicato sotto
le suole. Idea del tutto balzana: basta il minimo di informazione
ragionata col cervello per sapere che questa faccenda è stata spiegate
ennemila volte in tivù e sui giornali anche se esiste un video:
https://youtu.be/DwhVSYe78Wg dove si vede un autocarro della Vitali che
spruzza qualcosa sulle strade attorno al Giovanni XXIII e quindi… non
sappia la mano destra cosa fa la sinistra. Però il video NON è un
lavaggio delle strade ma un innaffiare.
(...)
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PDF: 12 Mb
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BASTA POLEMICA CONTRO I RUNNER
PIUTTOSTO DATEGLI VIA LIBERA
ASSIEME AI CICLISTI
Non mi definisco un runner perché la disabilità mi consente al massimo
di camminare, ma una dozzina di chilometri ogni giorno li destino nel
bosco oppure lungo le Mura. Siccome il bosco e le Mura non sono
attaccati a casa, adesso sono in come in quarantena. Nel peggior Paese
al mondo per l’infezione di covid19 tra i primi responsabili della
permanenza e trasmissione dell’infezione adesso vengono messi tutti
quelli che vanno a piedi, in bicicletta e dio non voglia, per i parchi
pubblici. Denuncia corroborata da foto prese con un teleobiettivo
da duemila millimetri ragione per cui una fila di persone
allungata su un chilometro le comprimi in dieci metri. Tra poco
leggeremo che la new Forestale avrà multato anche qualche boscaiolo
beccato a far legna nel proprio bosco e magari quel bosco è addirittura
di un altro comune. Roba da galera ai sensi dell’art. 650 del Codice
Penale (Inosservanza dei provvedimenti dell’autorità), come previsto
dall’art. 3, comma 4, del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6.
Speriamo che la citazione sia esatta.
Oggi pure Luca Bottura e Cataldo Intreri dedicano due poderosi articoli
versus i rumnner. Bottura: Sarebbe davvero paradossale se per difendere
la libertà di sciogliersi i muscoli concedessimo agli Zaia, ai Fontana,
a quelli che per ragioni anche contestualizzabili (i cimiteri che
scoppiano) già ringhiano parole come "coprifuoco", il destro per
tuffarci in Sudamerica. Per questo, amici runner, lo chiedo con un filo
di voce a nome di tutti noi che al massimo facciamo una passeggiatina:
non uscite. Come tutti dovrebbero fare.
Intreri invece chiama a testimonianza il penalista Filippo Sgubbi il
quale nel suo ultimo lavoro “denuncia le nuove categorie in cui si
divide il diritto penale dopo gli ultimi mutamenti sociali. In
particolare le due categorie fondamentali sono i “puri“ e gli “impuri”.
I primi sono i gruppi sociali che godono grazie a leggi o sentenze di
un privilegiato status di ragione “a priori”. Sono le vittime di
genere: donne, minori, soggetti discriminati per motivi di odio o
discriminazione razziale. Gli impuri sono coloro che godono viceversa
di un pregiudizio di colpevolezza legato alla natura dei reati, alla
condizione della vittima, e alla tipologia di appartenenza. Predatori
sessuali, mafiosi, politici e industriali inquinatori. L’emergenza da
Coronavirus ha aggiunto nuovi esemplari: il runner e l’asintomatico”.
Il runner è il perfetto capro espiatorio dell’umanità incazzata alle
prese con il terrore di morire. Insieme a lui un altro “impuro” come
direbbe Sgubbi si avanza: l’asintomatico (spesso i due archetipi
coincidono nella stessa persona) che è semplicemente un soggetto immune
alla malattia pur avendo incoculato il virus. L’asintomatico è l’ultima
frontiera dell’untore, può essere chiunque ovunque, l’incubo sociale
perfetto.
E così torme di seguaci salviniani che ieri aggredivano e insultavano
extra comunitari, dopo aver virato sui cinesi, poi tramutati in
benefattori per qualche mascherina in regalo, oggi insultano ed
inseguono, invocandone l’arresto i nuovi mostri sociali in maglietta e
scarpette.
La verità è che sta montando la paura, per la propria vita come per il
futuro, e contemporaneamente la sensazione che non tutto stia filando
liscia nella catena di comando dell’emergenza.
Preferiamo lentamente, passo dopo passo, farci espropriare delle
libertà minime, ritenere normale il coprifuoco totale, il controllo
maniacale di ogni nostra mossa e dato, vagheggiare il “modello cinese”
ed esaltare il sistema sociale ipotizzato dalla ditta Casaleggio come
ha ricordato Linkiesta qualche giorno fa. Sventolando bandiere diamo la
caccia al runner e accarezziamo l’idea della tracciatura completa di
ogni nostra mossa e contatto con sistemi che oscurano anche i metodi
utilizzati dagli Stati Uniti nel dopo 11 settembre 2001.
Il Garante della Privacy Antonello Soro ha avvertito che la mappatura
totale e perenne dei nostri spostamenti è incompatibile con valori non
negoziabili di libertà fondamentali. Stefano Ceccanti, parlamentare del
Partito democratico e docente di Diritto Pubblico, ha aggiunto che il
ricorso alla decretazione di urgenza con provvedimenti firmati dal
presidente del Consiglio senza nessuna verifica parlamentare e
pressoché a getto continuo sta sottoponendo a una torsione
insostenibile il sistema costituzionale e ha sollecitato la formazione
di una commissione interparlamentare di controllo che si ponga con una
funzione di controllo rispetto a un potere esecutivo dilatato. Il
rischio è la nascita di una “democrazia illiberale”.
Mi fermo qui nel citare Intreri e Sgubbi.
Insomma la kasta dopo avere toppato clamorosamente sia nella gestione
della sanità pubblica e privata nazionale dopo aver messo nel
mirino prima i vecchi come responsabili della moria di vacche (pardon:
per il covid19) ed essersi accorti che costituivano il salvadanaio
elettorale, adesso hanno messo nel mirino i pedoni e i ciclisti
cercando di far dimenticare che per due settimane quei cojoni hanno
lasciato aperto i locali fino alle 18 (o le piste da sci) e quindi
hanno dato il tempo a tutti di infettarsi bene, nel caso ne
sfuggisse qualcuno. Non bastasse questo oggi tutte le grandi strutture:
centri commerciali, ospedali, RSA, birrerie pub discoteche e
perfino uffici e grandi impianti industriali sono dotati di
un complesso sistema di ventilazione che garantisce livelli
ottimali di temperatura umidità ricambio dell’aria.
Ovviamente tutto normato da libroni di regole precisi.
Noi siamo convinti che centri commerciali ed ospedali siano i
principali veicoli di infezione degli anziani. Locali pubblici che sono
rimati aperti per due settimane subito dopo la scoperta del caso di
Codogno hanno provveduto a ramazzare giovani e adulti Poi tutti insieme
allegramente hanno mescolate le rispettive infezioni e chi aveva
risorse se l’è cavata e chi ne aveva meno o ne era sprovvisto s’è
ammalato od è schiattato.
La storia è già tutta scritta visto quel che è già successo a Bresso
nel 2014 e nel 2018 (infezione di legionella e polmonite), poi a
Brescia nel 2018 (polmonite e legionella), poi nel basso Sebino a fine
2019-2020 (meningite e un caso di polmonite) e adesso di nuovo a Vò e
Codogno [dove però si sono intuite (inutilmente) le origini del
covid19].
Non si sono infettati l’unghia del pollicione sinistro di
una micosi ma tutti hanno avuto problemi legati al sistema
respiratorio e in nessuno dei casi italiani le superiori autorità hanno
scoperta l’origine delle infezioni. Supposizione molte ma nessun
centro.
Ecco perché adesso noi siamo del parere che tutti gli impianti di
trattamento aria (centri commerciali, supermercati, ospedali e
bus-treni-metro e gli spazi privati) debbono essere messi sotto
controllo per verificare se sono puliti, sanitizzati, se funzionano i
tempi necessari al ricambio dell’aria in base al flusso ed alla
permanenza di persone perché penso che il mezzo di diffusione del
virus sia sicuramente il colpo di tosse dell’infetto (anche
se sputacchiata sul fazzoletto, nel cavo del gomito o dietro la
mascherina: smettiamola di fare finta che…) ma che siano proprio i
grandi centri –supermercati centri commerciali grandi sale cinema
discoteche fiere- i luoghi dove ci si infetta proprio partendo
dalla sputacchiata sparata da ciascun visitatore.
Resto infine del parere che non vadano vietati ne fare del running, ne
stare nei giardini pubblici, ne girare nei boschi, ne andare in
bicicletta IMPORTANTE che le persone mantengano ALL’APERTO almeno
una distanza di due braccia l’uno dall’altro.
Da ultima una testimonianza. Dalla finestra di casa vedo tre cantieri
dove stanno costruendo tre villette a schiera per 12
appartamenti. In un cantiere settimana scorsa 4 operai hanno
istallato sul tetto quattro moduli di pannelli solari e ci sono
rimasti cinque giornate. Senza mascherina. Nella palazzina c’erano
altri due artigiani con 4 operai.
Nel secondo cantiere in costruzione ci sono 4 muratori, due
palchettisti e due idraulici. A mezzogiorno i muratori mangiano
in un box di lamiera dove hanno fornello gas e frigo. Indossano
le maschere sulla crapa, non sulla bocca+naso. Il terzo cantiere
è ancora agli inizi e ci lavorano cinque muratori veri
tutti senza maschera. Si vede che i muratori sono già
vaccinati contro il covid19.
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LE REGIONI DEL NORD VOGLIONO UN CONTE SETTENTRIONALE
Roma devono avere compreso che le regioni del nord – Piemonte Lombardia
Emilia Romagna e triVeneto- sono arrivate al limite della pazienza. A
Bergamo arrivano sempre più spesso le telefonate del Presidente della
Repubblica e del Papa e non sai se sono come risposte automatiche
quando interpelli l'800 di un provider telefonico oppure perché
cominciano a rendersi conto che la sopportazione verso il governo
centrale è arrivata al limite.
Sta per traboccare.
Nell'attuale situazione le popolazioni e i governi regionali
provinciali e comunali del nord sono ormai convinti che avere un
governo e un presidente della repubblica meridionali non basti più.
E le regioni del nord si sono pure arrabbiate perché i governatori
meridionali si sono incazzati quando i meridionali presenti al
nord sono fuggiti al sud credendo di ripararsi dall'infezione. Tornate
al nord! hanno tuonato i governatori. Ci portate l'infezione. Ormai era
fatta.
Non è questione di fare nuove elezioni o di fare un governo inciucione
come anche stamattina alcuni autorevoli commentatori auspicano. Le
popolazioni del nord hanno sfiduciato sia il presidente del consiglio
che quello della repubblica.
Le popolazioni del nord pretendono di avere in mano il governo nazionale.
Mattarella avrà pure alle spalle una storia degnissima ed un
fratello ammazzato dalla mafia ma nel frattempo la mafia ha invaso il
nord. Peggio del covid19. Conte chi è Conte tranne essere un furbo e
abbastanza intelligente sughero meridionale che non ha la più pallida
idea di cosa significhi parlare alla popolazione e fare il
mestiere cui l'hanno comandato una massa di imbecilli.
Le regioni del nord non si fidano nemmeno della coppia
Meloni-and-Salvini col supporto della banana berlusconiana. Li hanno
visti alla prova e adesso nel casino del covid19 le regioni governate
dal centrodestra con la lega sono nella palta esattamente come
dappertutto e l'unica proposta è mettere tutti in galera e spendere e
spandere. Che so?: per il ponte sullo stretto piuttosto che quei
massacri del territorio che sono l'alta velocità o le varie pedemontane.
Le regioni del nord si stanno ancora interrogando sulle infezioni di
legionella e polmonite accadute a Bresso nel 2014 e 2018. Sulle
infezioni sempre di legionella e polmonite nel sudest di Brescia.
Nell'infezione di meningite e polmonite nel Basso Sebino tra Bergamo e
Brescia. E adesso ecco la pandemia. Prima ci sono state “delle prove” e
adesso ecco la botta finale.
C'è bisogno di cambiare il presidente del consiglio ed anche gran parte
dei ministri perché le regioni del nord che ormai tengono in
piedi il paese a PiL piatto chiedono di avere voce in
capitolo non con qualche ministro o sottosegretario ma avere in
mano il cervello e il volante della nazione.
Del resto è ormai opinione nazionale che la compagine grillina
sia del tutto incapace di governare e quel poco che combina é perché ci
sono le strutture ministeriali che bene o male reggono ma se erano
asini in coppia con Salvini restano ancora asini anche in coppia
con quelli del PD e compagnia derelitta.
Basta scorrere anche il Cura (l')Italia per capire come non siano
nemmeno capaci di scrivere una legge. Invece di creare uno strumento
che si adatta mobile alla situazione sono riusciti a scrivere il solito
elenco di premi e salvacondotti e naturalmente quando
ti muovi così resti senza benzina a metà stara e dimentichi sempre
qualche categoria. Come le finanziarie: un elenco dei regali elettorali
di santa Lucia. Con la promessa: se non basta lo rifaremo. Il
bastone del covid19 e la carota del Cura(l')Italia.
Riescono perfino a farsi dileggiare con la vicenda dei podisti ciclisti
e pensionati al parco o col cane. Fanno finta di nulla sulle condizioni
dei sistemi di aerazione e trattamento aria di ospedali supermercati
centri commerciali e giù giù fino a scuole ristoranti uffici che sono
alla fine le micce che hanno innestato da sei anni in qua tutte le
infezioni.
Perché se si va a fare una ricerca sui giornali ci si rende conto che
se la Lombardia ha avuto Bresso, Brescia, il Sebino e adesso Codogno
Bergamo fattacci analoghi si contano dappertutto nelle regioni del nord.
Altro che le telefonate di Mattarella Conte e del papa. Grazie: non cambiano una virgola.
Il paese è in mano a persone che non hanno sensibilità ai problemi e
capacità di governarli (ovvio: se non riescono nemmeno a recepirli…).
Fuori uno. Almeno uno.
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Qualche
giorno or sono la solita indigena che imperversa da dietro le persiane
su FB aveva sollecitato la disinfezione delle strade onde evitare che i
pedoni portassero in casa il covid 19 appiccicato sotto le suole. Idea
del tutto balzana: basta il minimo di informazione ragionata col
cervello per sapere che questa faccenda è stata spiegate ennemila volte
in tivù e sui giornali anche se esiste un video:
https://youtu.be/DwhVSYe78Wg dove si vede un autocarro della Vitali che
spruzza qualcosa sulle strade attorno al Giovanni XXIII e quindi… non
sappia la mano destra cosa fa la sinistra. Però il video NON è un
lavaggio delle strade ma un innaffiare. Detto fatto. E di poche ore or
sono la pubblicazione sulla pagina web del comune del comunicato
ISPRA-SNPA che fornisce le «Indicazioni tecniche del consiglio
del sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente (snpa)
relativamente agli aspetti ambientali della pulizia degli ambienti
esterni e dell’utilizzo di disinfettanti nel quadro dell’emergenza
covid-19 e sue evoluzioni». Sostanzialmente boccia l’idea di lavare le
strade con una soluzione di acqua e ipoclorito di sodio. Ovvio e
stranoto.
Purtroppo siamo in mano a delle persone incompetenti (se non sai ti
informi…) che appena scoppia un peto c’è chi si sente in dovere di
rispondere per dimostrare che dio vigila sul paese bello da
vivere, c’è da dire che sicuramente quella di lavare le strade con la
soluzione di acqua+natrolina è davvero una cazzata grande come la
Maresana mentre la sindaca dovrebbe sapere che nelle stagioni asciutte
anche invernali se le polveri sottili superano i limiti è buona cosa
fare lavare le strade con semplice acqua potabile. A Curno basta lavare
via Roma, Piazza della Chiesa, via Dei caduti specialmente fuori
le scuole e il CVI, via Abruzzi fuori le scuole CVI1 Chiesa e via
Emilia col parcheggio fuori le scuole.
In questo modo nelle strade di maggiore flusso di persone e
veicoli le polveri depositate per terra non sarebbero aspirabili
e nemmeno portabili in classe o negli uffici e posti pubblici.
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