A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1198 DEL 21 MARZO 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















BASTA POLEMICA CONTRO I RUNNER
PIUTTOSTO DATEGLI VIA LIBERA
ASSIEME AI CICLISTI
Non mi definisco un runner perché la disabilità mi consente al massimo di camminare, ma una dozzina di chilometri ogni giorno li destino nel bosco oppure lungo le Mura. Siccome il bosco e le Mura non sono attaccati a casa, adesso sono in come in quarantena. Nel peggior Paese al mondo per l’infezione di covid19 tra i primi responsabili della permanenza e trasmissione dell’infezione adesso vengono messi tutti quelli che vanno a piedi, in bicicletta e dio non voglia, per i parchi pubblici. Denuncia corroborata da foto prese con un teleobiettivo da  duemila millimetri ragione per cui una fila di persone allungata su un chilometro le comprimi in dieci metri. Tra poco leggeremo che la new Forestale avrà multato anche qualche boscaiolo beccato a far legna nel proprio bosco e magari quel bosco è addirittura di un altro comune. Roba da galera ai sensi dell’art. 650 del Codice Penale (Inosservanza dei provvedimenti dell’autorità), come previsto dall’art. 3, comma 4, del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6. Speriamo che la citazione sia esatta.
Oggi pure Luca Bottura e Cataldo Intreri dedicano due poderosi articoli versus i rumnner. Bottura: Sarebbe davvero paradossale se per difendere la libertà di sciogliersi i muscoli concedessimo agli Zaia, ai Fontana, a quelli che per ragioni anche contestualizzabili (i cimiteri che scoppiano) già ringhiano parole come "coprifuoco", il destro per tuffarci in Sudamerica. Per questo, amici runner, lo chiedo con un filo di voce a nome di tutti noi che al massimo facciamo una passeggiatina: non uscite. Come tutti dovrebbero fare.
(...)

LE REGIONI DEL NORD VOGLIONO UN CONTE SETTENTRIONALE
Roma devono avere compreso che le regioni del nord – Piemonte Lombardia Emilia Romagna e triVeneto- sono arrivate al limite della pazienza. A Bergamo arrivano sempre più spesso le telefonate del Presidente della Repubblica e del Papa e non sai se sono come risposte automatiche quando interpelli l'800 di un provider telefonico oppure perché cominciano a rendersi conto che la sopportazione verso il governo centrale è arrivata al limite.
Sta per traboccare.
Nell'attuale situazione  le popolazioni e i governi regionali provinciali e comunali del nord sono ormai convinti che avere un governo e un presidente della repubblica meridionali non basti più.
E le regioni del nord si sono pure arrabbiate perché i governatori meridionali si sono incazzati quando i  meridionali presenti al nord sono fuggiti al sud credendo di ripararsi dall'infezione. Tornate al nord! hanno tuonato i governatori. Ci portate l'infezione. Ormai era fatta.
(...)

LAVARE LE STRADE CON LA NATROLINA?
MAGARI MEGL II L CERVELLO DI CHI LO CHIEDE
Qualche giorno or sono la solita indigena che imperversa da dietro le persiane su FB aveva sollecitato la disinfezione delle strade onde evitare che i pedoni portassero in casa il covid 19 appiccicato sotto le suole. Idea del tutto balzana: basta il minimo di informazione ragionata col cervello per sapere che questa faccenda è stata spiegate ennemila volte in tivù e sui giornali anche se esiste un video: https://youtu.be/DwhVSYe78Wg dove si vede un autocarro della Vitali che spruzza qualcosa sulle strade attorno al Giovanni XXIII e quindi… non sappia la mano destra cosa fa la sinistra. Però il video NON è un lavaggio delle strade ma un innaffiare.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!





















NON SONO D'ACCORDO













































































































































































































BASTA POLEMICA CONTRO I RUNNER
PIUTTOSTO DATEGLI VIA LIBERA
ASSIEME AI CICLISTI
Non mi definisco un runner perché la disabilità mi consente al massimo di camminare, ma una dozzina di chilometri ogni giorno li destino nel bosco oppure lungo le Mura. Siccome il bosco e le Mura non sono attaccati a casa, adesso sono in come in quarantena. Nel peggior Paese al mondo per l’infezione di covid19 tra i primi responsabili della permanenza e trasmissione dell’infezione adesso vengono messi tutti quelli che vanno a piedi, in bicicletta e dio non voglia, per i parchi pubblici. Denuncia corroborata da foto prese con un teleobiettivo da  duemila millimetri ragione per cui una fila di persone allungata su un chilometro le comprimi in dieci metri. Tra poco leggeremo che la new Forestale avrà multato anche qualche boscaiolo beccato a far legna nel proprio bosco e magari quel bosco è addirittura di un altro comune. Roba da galera ai sensi dell’art. 650 del Codice Penale (Inosservanza dei provvedimenti dell’autorità), come previsto dall’art. 3, comma 4, del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6. Speriamo che la citazione sia esatta.

Oggi pure Luca Bottura e Cataldo Intreri dedicano due poderosi articoli versus i rumnner. Bottura: Sarebbe davvero paradossale se per difendere la libertà di sciogliersi i muscoli concedessimo agli Zaia, ai Fontana, a quelli che per ragioni anche contestualizzabili (i cimiteri che scoppiano) già ringhiano parole come "coprifuoco", il destro per tuffarci in Sudamerica. Per questo, amici runner, lo chiedo con un filo di voce a nome di tutti noi che al massimo facciamo una passeggiatina: non uscite. Come tutti dovrebbero fare.

Intreri invece chiama a testimonianza il penalista Filippo Sgubbi il quale nel suo ultimo lavoro “denuncia le nuove categorie in cui si divide il diritto penale dopo gli ultimi mutamenti sociali. In particolare le due categorie fondamentali sono i “puri“ e gli “impuri”. I primi sono i gruppi sociali che godono grazie a leggi o sentenze di un privilegiato status di ragione “a priori”. Sono le vittime di genere: donne, minori, soggetti discriminati per motivi di odio o discriminazione razziale. Gli impuri sono coloro che godono viceversa di un pregiudizio di colpevolezza legato alla natura dei reati, alla condizione della vittima, e alla tipologia di appartenenza. Predatori sessuali, mafiosi, politici e industriali inquinatori. L’emergenza da Coronavirus ha aggiunto nuovi esemplari: il runner e l’asintomatico”. Il runner è il perfetto capro espiatorio dell’umanità incazzata alle prese con il terrore di morire. Insieme a lui un altro “impuro” come direbbe Sgubbi si avanza: l’asintomatico (spesso i due archetipi coincidono nella stessa persona) che è semplicemente un soggetto immune alla malattia pur avendo incoculato il virus. L’asintomatico è l’ultima frontiera dell’untore, può essere chiunque ovunque, l’incubo sociale perfetto.
E così torme di seguaci salviniani che ieri aggredivano e insultavano extra comunitari, dopo aver virato sui cinesi, poi tramutati in benefattori per qualche mascherina in regalo, oggi insultano ed inseguono, invocandone l’arresto i nuovi mostri sociali in maglietta e scarpette.
La verità è che sta montando la paura, per la propria vita come per il futuro, e contemporaneamente la sensazione che non tutto stia filando liscia nella catena di comando dell’emergenza.
Preferiamo lentamente, passo dopo passo, farci espropriare delle libertà minime, ritenere normale il coprifuoco totale, il controllo maniacale di ogni nostra mossa e dato, vagheggiare il “modello cinese” ed esaltare il sistema sociale ipotizzato dalla ditta Casaleggio come ha ricordato Linkiesta qualche giorno fa. Sventolando bandiere diamo la caccia al runner e accarezziamo l’idea della tracciatura completa di ogni nostra mossa e contatto con sistemi che oscurano anche i metodi utilizzati dagli Stati Uniti nel dopo 11 settembre 2001.
Il Garante della Privacy Antonello Soro ha avvertito che la mappatura totale e perenne dei nostri spostamenti è incompatibile con valori non negoziabili di libertà fondamentali. Stefano Ceccanti, parlamentare del Partito democratico e docente di Diritto Pubblico, ha aggiunto che il ricorso alla decretazione di urgenza con provvedimenti firmati dal presidente del Consiglio senza nessuna verifica parlamentare e pressoché a getto continuo sta sottoponendo a una torsione insostenibile il sistema costituzionale e ha sollecitato la formazione di una commissione interparlamentare di controllo che si ponga con una funzione di controllo rispetto a un potere esecutivo dilatato. Il rischio è la nascita di una “democrazia illiberale”.
Mi fermo qui nel citare Intreri e Sgubbi.

Insomma la kasta dopo avere toppato clamorosamente sia nella gestione della sanità pubblica e privata nazionale  dopo aver messo nel mirino prima i vecchi come responsabili della moria di vacche (pardon: per il covid19) ed essersi accorti che costituivano il salvadanaio elettorale, adesso  hanno messo nel mirino i pedoni e i ciclisti cercando di far dimenticare che per due settimane quei cojoni hanno lasciato aperto i locali fino alle 18 (o le piste da sci) e quindi hanno dato il tempo  a tutti di infettarsi bene, nel caso ne sfuggisse qualcuno. Non bastasse questo oggi tutte le grandi strutture: centri commerciali, ospedali, RSA, birrerie pub discoteche  e perfino  uffici e grandi  impianti industriali sono dotati di un complesso sistema di  ventilazione che garantisce livelli ottimali di temperatura  umidità ricambio dell’aria.
Ovviamente tutto normato da libroni di regole precisi.

Noi siamo convinti che centri commerciali ed ospedali siano i principali veicoli di infezione degli anziani. Locali pubblici che sono rimati aperti per due settimane subito dopo la scoperta del caso di Codogno hanno provveduto a ramazzare giovani e adulti Poi tutti insieme allegramente  hanno mescolate le rispettive infezioni e chi aveva risorse se l’è cavata e chi ne aveva meno o ne era sprovvisto  s’è ammalato od è schiattato.

La storia è già tutta scritta visto quel che è già successo a Bresso nel 2014 e nel 2018 (infezione di legionella e polmonite), poi a Brescia nel 2018 (polmonite e legionella), poi nel basso Sebino a fine 2019-2020 (meningite e un caso di polmonite) e adesso di nuovo a Vò e Codogno [dove però si sono intuite (inutilmente) le origini del covid19].
Non si sono infettati  l’unghia del pollicione  sinistro di una micosi ma tutti hanno avuto problemi  legati al sistema respiratorio e in nessuno dei casi italiani le superiori autorità hanno scoperta l’origine delle infezioni. Supposizione  molte ma nessun centro.

Ecco perché adesso noi siamo del parere che tutti gli impianti di trattamento aria (centri commerciali, supermercati, ospedali e bus-treni-metro e gli spazi privati) debbono essere messi sotto controllo per verificare se sono puliti, sanitizzati, se funzionano i tempi necessari al ricambio dell’aria in base al flusso ed alla permanenza di persone perché  penso che il mezzo di diffusione del virus  sia sicuramente il colpo di tosse dell’infetto (anche se  sputacchiata sul fazzoletto, nel cavo del gomito o dietro la mascherina: smettiamola di fare finta che…) ma che siano proprio i grandi centri –supermercati centri commerciali grandi sale cinema discoteche fiere-  i luoghi dove ci si infetta proprio partendo dalla sputacchiata sparata da ciascun visitatore.

Resto infine del parere che non vadano vietati ne fare del running, ne stare nei giardini pubblici, ne girare nei boschi, ne andare in bicicletta IMPORTANTE che le persone mantengano ALL’APERTO almeno  una distanza di due braccia l’uno dall’altro.

Da ultima una testimonianza. Dalla finestra di casa vedo tre cantieri dove stanno costruendo  tre villette a schiera per 12 appartamenti. In un cantiere settimana scorsa  4 operai hanno istallato sul tetto  quattro moduli di pannelli solari e ci sono rimasti cinque giornate. Senza mascherina. Nella palazzina c’erano altri due artigiani  con 4 operai.
Nel secondo cantiere in costruzione ci sono 4 muratori, due palchettisti e due idraulici. A mezzogiorno  i muratori mangiano in un box di lamiera dove hanno fornello gas e  frigo. Indossano le maschere sulla crapa, non sulla bocca+naso. Il terzo cantiere è  ancora  agli inizi e ci lavorano cinque muratori veri tutti senza  maschera. Si vede che i muratori sono già vaccinati  contro il covid19.


LE REGIONI DEL NORD VOGLIONO UN CONTE SETTENTRIONALE
Roma devono avere compreso che le regioni del nord – Piemonte Lombardia Emilia Romagna e triVeneto- sono arrivate al limite della pazienza. A Bergamo arrivano sempre più spesso le telefonate del Presidente della Repubblica e del Papa e non sai se sono come risposte automatiche quando interpelli l'800 di un provider telefonico oppure perché cominciano a rendersi conto che la sopportazione verso il governo centrale è arrivata al limite.
Sta per traboccare.
Nell'attuale situazione  le popolazioni e i governi regionali provinciali e comunali del nord sono ormai convinti che avere un governo e un presidente della repubblica meridionali non basti più.
E le regioni del nord si sono pure arrabbiate perché i governatori meridionali si sono incazzati quando i  meridionali presenti al nord sono fuggiti al sud credendo di ripararsi dall'infezione. Tornate al nord! hanno tuonato i governatori. Ci portate l'infezione. Ormai era fatta.
Non è questione di fare nuove elezioni o di fare un governo inciucione come anche stamattina alcuni autorevoli commentatori auspicano. Le popolazioni del nord hanno sfiduciato sia il presidente del consiglio che quello della repubblica.
Le popolazioni del nord pretendono di avere in mano il governo nazionale.
Mattarella avrà  pure alle spalle una storia degnissima ed un fratello ammazzato dalla mafia ma nel frattempo la mafia ha invaso il nord. Peggio del covid19. Conte chi è Conte tranne essere un furbo e abbastanza intelligente sughero meridionale che non ha la più pallida idea di cosa significhi parlare alla popolazione e fare il mestiere  cui l'hanno comandato una massa di imbecilli.
Le regioni del nord non si fidano nemmeno della coppia Meloni-and-Salvini col supporto della banana berlusconiana. Li hanno visti alla prova e adesso nel casino del covid19 le regioni governate dal centrodestra con la lega sono nella palta esattamente come dappertutto e l'unica proposta è mettere tutti in galera e spendere e spandere. Che so?: per il ponte sullo stretto piuttosto che quei massacri del territorio che sono l'alta velocità o le varie pedemontane.
Le regioni del nord si stanno ancora interrogando sulle infezioni di legionella e polmonite accadute a Bresso nel 2014 e 2018. Sulle infezioni sempre di legionella e polmonite  nel sudest di Brescia. Nell'infezione di meningite e polmonite nel Basso Sebino tra Bergamo e Brescia. E adesso ecco la pandemia. Prima ci sono state “delle prove” e adesso ecco la botta finale.
C'è bisogno di cambiare il presidente del consiglio ed anche gran parte dei ministri  perché le regioni del nord che ormai tengono in piedi il paese a PiL piatto  chiedono di avere  voce in capitolo non con qualche  ministro o sottosegretario ma avere in mano il cervello e il volante della nazione.
Del resto è ormai opinione nazionale  che la compagine grillina sia del tutto incapace di governare e quel poco che combina é perché ci sono le strutture ministeriali che bene o male reggono ma se erano asini  in coppia con Salvini restano ancora asini anche in coppia con quelli del PD e compagnia derelitta.
Basta scorrere anche il Cura (l')Italia per capire come non siano nemmeno capaci di scrivere una legge. Invece di creare uno strumento che si adatta mobile alla situazione sono riusciti a scrivere il solito elenco di premi e salvacondotti   e naturalmente  quando ti muovi così resti senza benzina a metà stara e dimentichi sempre qualche categoria. Come le finanziarie: un elenco dei regali elettorali di santa Lucia. Con la promessa: se non basta  lo rifaremo. Il bastone del covid19 e la carota del Cura(l')Italia.
Riescono perfino a farsi dileggiare con la vicenda dei podisti ciclisti e pensionati al parco o col cane. Fanno finta di nulla sulle condizioni dei sistemi di aerazione e trattamento aria di ospedali supermercati centri commerciali e giù giù fino a scuole ristoranti uffici che sono alla fine le micce che hanno innestato da sei anni in qua tutte le infezioni.
Perché se si va a fare una ricerca sui giornali ci si rende conto che se la Lombardia ha avuto Bresso, Brescia, il Sebino e adesso Codogno Bergamo fattacci analoghi si contano dappertutto nelle regioni del nord.
Altro che le telefonate di Mattarella Conte e del papa. Grazie: non cambiano una virgola.
Il paese è in mano a persone che non hanno sensibilità ai problemi e capacità di governarli (ovvio: se non riescono nemmeno a recepirli…).
Fuori uno. Almeno uno.



Qualche giorno or sono la solita indigena che imperversa da dietro le persiane su FB aveva sollecitato la disinfezione delle strade onde evitare che i pedoni portassero in casa il covid 19 appiccicato sotto le suole. Idea del tutto balzana: basta il minimo di informazione ragionata col cervello per sapere che questa faccenda è stata spiegate ennemila volte in tivù e sui giornali anche se esiste un video: https://youtu.be/DwhVSYe78Wg dove si vede un autocarro della Vitali che spruzza qualcosa sulle strade attorno al Giovanni XXIII e quindi… non sappia la mano destra cosa fa la sinistra. Però il video NON è un lavaggio delle strade ma un innaffiare. Detto fatto. E di poche ore or sono la pubblicazione sulla pagina web del comune del comunicato ISPRA-SNPA  che fornisce le «Indicazioni tecniche del consiglio del sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente (snpa) relativamente agli aspetti ambientali della pulizia degli ambienti esterni e dell’utilizzo di disinfettanti nel quadro dell’emergenza covid-19 e sue evoluzioni». Sostanzialmente boccia l’idea di lavare le strade con una soluzione di acqua e ipoclorito di sodio.  Ovvio e stranoto.

Purtroppo siamo in mano a delle persone incompetenti (se non sai ti informi…) che appena scoppia un peto c’è chi si sente in dovere di rispondere  per dimostrare che dio vigila sul paese bello da vivere, c’è da dire che sicuramente quella di lavare le strade con la soluzione di acqua+natrolina è davvero una cazzata grande come la Maresana mentre la sindaca dovrebbe sapere che nelle stagioni asciutte anche invernali se le polveri sottili superano i limiti è buona cosa fare lavare le strade con semplice acqua potabile. A Curno basta lavare via Roma, Piazza della Chiesa, via Dei caduti  specialmente fuori le scuole e il CVI, via Abruzzi fuori le scuole CVI1 Chiesa e via Emilia col parcheggio fuori le scuole.
In questo modo nelle strade di maggiore  flusso di persone e veicoli le polveri depositate per terra non sarebbero  aspirabili e nemmeno portabili in classe o negli uffici e posti pubblici.