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SE TRA 10 GIORNI IL PICCO DELL’INFEZIONE
NON VIENE SUPERATO GLI ITALIANI
SCENDERANNNO A ROMA COI FORCONI
A SLOGGIARE IL GOVERNO
Disse il Conte: «Abbiamo evitato il collasso del sistema, le misure
restrittive stanno funzionando, ed è ovvio che quando raggiungeremo il
picco e il contagio comincerà a decrescere, almeno in percentuale,
speriamo fra qualche giorno, non potremo tornare subito alla vita di
prima. Vedremo. Tra cinque-sei giorni gli Italiani potranno verificare
senza dubbi se il numero degli infetti diminuisce stabilmente oppure se
l'infezione miete ancora infettati e vittime con l'attuale ritmo. Nel
frattempo avranno scontato l'ennesima dose di polemiche dal momento che
il 3 aprile scade il DPCM del 04 marzo 2020 ed avranno superato anche
quello del picco dell'epidemia - in termini di nuovi casi giornalieri –
che si “dovrebbe” avere intorno al 23-25 marzo.
A quella data -3 aprile- ieri 18 marzo dicevano dovrebbero essere in
funzione l'ospedale da campo dell'ANA presso la Fiera di Bergamo. Oggi
19 aprile la Regione ha fermato l'operazione: non ci sono gli
operatori. A Cremona dovrebbe essere in funzione l'ospedale della
Samaritan's Puresem. Una ong americana che appartiene alla chiesa
evangelica specializzata (la ong) a operare in teatri di guerra che ha
già mandato a Cremona 60 membri, tra medici e tecnici specializzati. A
Milano sarà pronto anche il padiglione del S.Raffaele presumibilmente
almeno metà del nuovo padiglione regionale presso la Fiera di Milano,
che dovrebbe ospitare fino a 400 malati in terapia sub intensiva.
(...)
GENERALESSE SENZA ESERCITO
La sindaca Gamba –notoriamente ostile ai social media- ha ritenuto di
pubblicare sulla pagina face book “SEI DI CURNO SE…” l'ennesimo bigino
del decreto covid19 che non è proprio 'na roba del tutto legale (basta
leggere l'articolo di Ainis di oggi su Repubblica) forse a seguito
delle solite polemiche di chi vuole insegnare a dir messa al Papa: la
solita che sta dietro le persiane di casa a spiare i pensionati che
vanno in farmacia o dal panettiere e –orrorre!- si permettono di
fermarsi e salutarsi anziché azzannarsi e poi filarsela via a gambe
levate. Anzi! Escono a fare? Stiano a casa e crepino di fame e
depressione!. Sappiamo che in Italia – donne e uomini- amano moltissimo
indossare la divisa delle essesse per raddrizzare le gambe (degli
altri…).
La faccenda è che oltre alle pesanti racole che il covid19 e il DPCM
pubblicato ufficialmente ieri le hanno messo in groppa si trova
davanti il casino di avere in cassa oltre un mlione di euro per
aprire diversi cantieri ma non c'è la truppa necessaria per muoverli.
(...)
BERGAMASCHI E LOMBARDI NON IMPARERANNO:
TANTO NOTER 'NGA I SOLCC
La tragicomica vicenda della creazione dell'ospedale da campo dell'ANA
presso uno dei padiglioni della Fiera di Bergamo prima partito con
grande clangor di trombe, poi fermato dalla Regione e riavviato nello
spazio di mezza giornata pure con l'intervento del ministro delle
autonomie Boccia (che non è un giovane alpino con una sola C)
dimostra ancora una volta che la guerra interna alla Lega –tra
bossiani e salviniani- è tutt'altro che esaurita col pagamento a Bossi
senior ed alla sua compagnia della polpetta di 49 milioni per togliere
di mezzo definitivamente la “Lega Nord” affinché non disturbi la
creatura –anzi: le creature- e la leadership di Salvini. Prima di tutto
desta qualche interrogativo il fatto che l'ANA si sia svegliata SOLO
dopo tre settimane tre dal suo dormiveglia ed abbia scoperto che
dispone di uno dei più attrezzati ospedali da campo (da parte di una
associazione privata) nell'UE.
(...)
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PDF: 8,1Mb
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SE TRA 10 GIORNI IL PICCO DELL’INFEZIONE
NON VIENE SUPERATO GLI ITALIANI
SCENDERANNNO A ROMA COI FORCONI
A SLOGGIARE IL GOVERNO
Disse il Conte: «Abbiamo evitato il collasso del sistema, le misure
restrittive stanno funzionando, ed è ovvio che quando raggiungeremo il
picco e il contagio comincerà a decrescere, almeno in percentuale,
speriamo fra qualche giorno, non potremo tornare subito alla vita di
prima. Vedremo. Tra cinque-sei giorni gli Italiani potranno verificare
senza dubbi se il numero degli infetti diminuisce stabilmente oppure se
l'infezione miete ancora infettati e vittime con l'attuale ritmo. Nel
frattempo avranno scontato l'ennesima dose di polemiche dal momento che
il 3 aprile scade il DPCM del 04 marzo 2020 ed avranno superato
anche quello del picco dell'epidemia - in termini di nuovi casi
giornalieri – che si “dovrebbe” avere intorno al 23-25 marzo.
A quella data -3 aprile- ieri 18 marzo dicevano dovrebbero essere in
funzione l'ospedale da campo dell'ANA presso la Fiera di Bergamo. Oggi
19 aprile la Regione ha fermato l'operazione: non ci sono gli
operatori. A Cremona dovrebbe essere in funzione l'ospedale della
Samaritan's Puresem. Una ong americana che appartiene alla chiesa
evangelica specializzata (la ong) a operare in teatri di guerra che ha
già mandato a Cremona 60 membri, tra medici e tecnici
specializzati. A Milano sarà pronto anche il padiglione del S.Raffaele
presumibilmente almeno metà del nuovo padiglione regionale presso
la Fiera di Milano, che dovrebbe ospitare fino a 400 malati in
terapia sub intensiva.
Va detto subito che se la progressione dell'infezione andasse avanti
con l'intensità attuale nella Regione quei posti letti non sarebbero
nemmeno lontanamente sufficienti (fino alla sub-intensiva) immaginando
la grandezza di una città come Milano se si infettasse come la
Bergamasca.
Dal 24 febbraio al 18 marzo sono 22-23 giorni trascorsi finiti. In TRE
settimane chi governa la situazione NON sono riusciti ad allestire
nessun ospedale aggiuntivo (a parte il riuso di quello che avevano già
abbandonato o il farsi avanti di chi ha spazi vuoti da affittare alla
regione) e i quattro in corso di allestimento (BG, CR, MI1, MI2)
saranno pronti se tutto gira per il meglio tra una settimana: vale a
dire che in TRENTA giorni non sono riusciti ne a trovare tutte le
mascherine necessarie e nemmeno i respiratori e nemmeno ad allestire
quei 1200 posti letto regionali che entro fine di questa settimana
saranno necessari. Davanti a questo livello di disorganizzazione questi
dirigenti vanno in TV assieme ai loro trombeggiatori e tutti in
coro ordinano ai cittadini: state a casa!.
Che è come l'ubriaco che grida agli altri: smettetela di bere!.
Non solo: ormai minacciano esplicitamente di trasformare ogni
abitazione in una galera e intanto hanno messo in atto il controllo
degli spostamenti delle persone attraverso la geolocalizzazione
del cellulare e per di più cercano di darcela a bere che non
violano la privatezza delle persone.
Oltre alla cretinata (uno) di chi si lamenta che il Lombardia si muove
ancora il 40% della popolazione come se uno dei motori economici
del paese stese fermo senza bloccare l'intero Paese. Oltre alla
cretinata (due) di accusare che ci sono troppi viaggiatori sul
metro fingendo di non spare che le corse sono diminuite ma le
persone debbono pure reggere in piedi quella baracca che è Milano. Una
insensibilità che fa arrabbiare anche i più buoni.
Magari è il caso –questi politici e relativi trombeggiatori- che vadano
a casa loro visto che in massima parte sono di nomina o spartizione
politica (comprese molte caposala maschi e femmine) e quindi di scarsa
o bassa attendibilità. E sparo nel mucchio perché adesso è sempre
politicamente corretto specificare che non per tutti é così.
Detto questo, basta risentire le parole di Ilaria Capua (La7) per
capire – anche alla luce di quello che è già successo nel 2014 e 2018 a
Bresso, poi a Brescia SO nel 2018, poi nel basso Sebino nel
2019-2020 e adesso a Vò e Codogno- che così come non hanno previsto ne
compreso cosa sia successo nei casi precedenti, non saranno in
grado nemmeno di decifrare questo che è assai più grave.
Senza essere medico proprio Bresso Brescia e poi anche il basso Sebino
mi hanno insegnato che questi virus parassiti (da soli muoiono in
fretta ma appena s'attaccano a qualcosa di buono sviluppano alla
grande) trovano non solo nelle nostre sputacchiate (tossite nel
fazzoletto o nel cavo del gomito…dice il Conte) il primo veicolo di
infezione ma anche il sistema di aerazione dei bus, degli uffici, dei
treni, delle case e sopratutto dei grandi centri commerciali sono il
migliore e più veloce sistema per spandere l'infezione per un semplice
fatto fisico. La sputacchiata di uno sul pulman (o dentro un treno o
dentro un centro commerciale o in una stanza di ospedale) viene
immediatamente spruzzata addosso a tutti quelli che viaggiano visto che
qualche ora il virus perlomeno è molto attivo e quell'aria viene fatta
circolare dappertutto mescolandosi con mille altre infezioni.
Lo stesso vale per gli ospedali, specie quelli più moderni che vivono a
finestre bloccate dove c'è il peggiori sistema per la diffusione per
via aerea di ogni sorta di infezione.
Poi non vale la pena stabilire se infetta di più stare seduti al bar
oppure stare mezz'ora su un bus strapieno oppure lavorare
dieci ore nello stesso ambiente dove tutti si infettano comodamente
l'un l'altro: piuttosto vale la pena che l'aria sia cambiata
spesso (su un bus dovrebbe essere continua) e disinfettata quella
immessa.
Tutto questo perché cambiare per rinnovare l'aria in casa, al bar, al
ristorante, sui bus, sui treni in ospedale costa un sacco di soldi di
energia e quindi gli impianti vanno al minimo riutilizzando in massima
parte l'aeria vecchia.
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GENERALESSE SENZA ESERCITO
La sindaca Gamba –notoriamente ostile ai social media- ha ritenuto di
pubblicare sulla pagina face book “SEI DI CURNO SE…” l'ennesimo bigino
del decreto covid19 che non è proprio 'na roba del tutto legale (basta
leggere l'articolo di Ainis di oggi su Repubblica) forse a
seguito delle solite polemiche di chi vuole insegnare a dir messa al
Papa: la solita che sta dietro le persiane di casa a spiare i
pensionati che vanno in farmacia o dal panettiere e –orrorre!- si
permettono di fermarsi e salutarsi anziché azzannarsi e poi filarsela
via a gambe levate. Anzi! Escono a fare? Stiano a casa e crepino di
fame e depressione!. Sappiamo che in Italia – donne e uomini- amano
moltissimo indossare la divisa delle essesse per raddrizzare le gambe
(degli altri…).
La faccenda è che oltre alle pesanti racole che il covid19 e il DPCM
pubblicato ufficialmente ieri le hanno messo in groppa si trova
davanti il casino di avere in cassa oltre un mlione di euro
per aprire diversi cantieri ma non c'è la truppa necessaria per
muoverli.
Ci sono i soldi per la palestra della Rodari il cui appalto è
stato vinto da una ditta romana senza pagina web e che per adesso
non ha piantato un chiodo. Siamo a oltre un milione di euro tra quelli
già spesi e quelli fermi arrivati da Roma. Ci sono i soldi per la
sistemazione del tratto stradale tra via del cimitero e il piazzale
delle Scuola Media-CVI1 ma anche li –oltre il deposito della Colman che
sta mettendo a posto l'illuminazione pubblica- non si vede un chiodo.
C'è la rotonda su via Lecco – la mitica rotonda Scavolini- da
appaltare. Ci sono i soldi ma forse non è stato nemmeno approvato il
progetto definitivo e quindi non sono riusciti a fare l'appalto. Altre
opere minori in centro (che noi eviteremmo per motivi di
convenienza politica…) ed alla Marigolda idem con patate. Ci sono i
soldi e parte del progetto anche per la pista pedociclabile lungo il
fiume Brembo e la passerella sul Quisa ma devono essersi accorti che
hanno cannato qualcosa ed è tutto fermo. Non sarebbero soldi del comune
(ma sono soldi del comune: la paga una ditta per una concessione
edificatoria) anche per il tratto di pista pedocilabile che da
via Marconi attraverso via Ruffilli dovrebbe arrivare in territorio di
Treviolo oltre la roggia. Ma anche li non si sa se sono disponibili le
aree da occupare, se il Consorzio di Bonfica ha dato l'approvazione del
ponticello sui suoi due canali, se il Comune di Treviolo ha dato il suo
parere visto che si modifica anche un tratto della strada di servizio
alla roggia.
Sommando le spese già affrontate e quelle previste siamo ad almeno
1,5milioni di lavori che potrebbero già essere in corso di
realizzazione ma di cui esiste solo un enorme mucchio di carta –in
buona parte prodotta dall'ufficio (su questo è insuperabile) e in buona
parte di progetti assegnati in base al minor costo possibile
“ovviamente” per avere il miglior risultato- ormai li fanno fare
al minor prezzo possibile- e quindi adesso, mentre i cantieri dei
privati sono tutti in funzione alla faccia del covid19, quelli del
Comune non si vedono nemmeno col binocolo. Anche con un di quelli 50x80.
La sindaca Gamba con un audacissimo colpo politico amministrativo ha
messo a capo dell'ufficio lavori pubblici l'attuale dirigente
dell'urbanistica ed ha assegnato al vecchio dirigente l'incarico di
furiere del Comune, assegnandogli un ufficio adiacente quello della
sindaca.
Ci sono voluti 5 anni come assessore e relativa delega alla
manutenzione del territorio ed altri tre come sindaca e relativa delega
per NON accorgersi ANCORA che “forse” nel Comune di Curno la “svolta”
attualmente impressa non basta perché ormai siamo ridotti come nella
storia delle baionette di Mussolini. O alla proprietà commutativa nelle
addizioni.
Non bastasse questo la ciliegina sulla torta del malgoverno (o
sull'incapacità di governare) della maggioranza e della sindaca ecco
che due giorni oro sono il Comune deve calare di nuovo le braghe
(e siamo alla terza volta che le molla) ed annuncia la proroga termini
presentazione offerte procedura aperta per l'affidamento ventennale in
concessione mista del CVI2. Il Comune aveva perfino deciso di fare da
banca al volenteroso che si fosse sacrificato nell'operazione ma
nessuno deve essersi presentato e la scusa del covd19 arriva
puntuale a giustificare la proroga. Intanto altro mezzo milione
di euro restano in cassa anziché creare benessere e lavoro al Paese.
C'è un terrificante mix di impreparazione politica e di mentalità
burocratica che si annodano inestricabilmente tra di loro e si resta
stupiti dalla interminabile serie di concause che allungano i tempi
ragione per cui uno è portato a pensare qualunque ipotesi. E se
domandi qualche spiegazione alla sindaca, mica risponde. Del resto pare
che neppure la minoranza, a parte fare la parte della “löciaegie” il
paese va avanti per conto suo. Per i cazzi suoi.
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BERGAMASCHI E LOMBARDI NON IMPARERANNO:TANTO NOTER 'NGA I SOLCC
La tragicomica vicenda della creazione dell'ospedale da campo dell'ANA
presso uno dei padiglioni della Fiera di Bergamo prima partito con
grande clangor di trombe, poi fermato dalla Regione e riavviato nello
spazio di mezza giornata pure con l'intervento del ministro delle
autonomie Boccia (che non è un giovane alpino con una sola C)
dimostra ancora una volta che la guerra interna alla Lega –tra
bossiani e salviniani- è tutt'altro che esaurita col pagamento a Bossi
senior ed alla sua compagnia della polpetta di 49 milioni per
togliere di mezzo definitivamente la “Lega Nord” affinché non disturbi
la creatura –anzi: le creature- e la leadership di Salvini. Prima di
tutto desta qualche interrogativo il fatto che l'ANA si sia svegliata
SOLO dopo tre settimane tre dal suo dormiveglia ed abbia scoperto che
dispone di uno dei più attrezzati ospedali da campo (da parte di una
associazione privata) nell'UE. Vero che gli alpini hanno il cuore
generoso e il cervello duro, ma questo torpore in una provincia dove il
sodalizio lega+alpini è più che ferreo e li coinvolge al 90%, lascia
perplessi visto che dall'inizio gli ospedali avevano avanzato fin
dall'inizio il loro allarme.
Poi c'è sul tappeto che le due regioni cardine dell'economia nazionale
– Lombardia e Veneto-sono in ferrea opposizione col governo nazionale
con un Salvini che neanche in ombra dirige l'orchestrazione delle
iniziative delle regioni versus il governo centrale che non
appare proprio granche sveglio. Non bastassero Lombardia e Veneto c'è
anche il Piemonte che è in mano al CDX+Lega anche se il
presidente piemontese appare meno scarraffone dei suoi due colleghi.
Così oggi ci troviamo ad avere decine di strutture che possono
accogliere terapie intensive ed assimilabili mentre abbiamo i
magazzini… VUOTI di attrezzature per dotarle e senza personale per
farle funzionare: perché la spesa pubblica ha determinato anche un
certo modo di produrre le cose necessarie. Solo quel che occorre mese
per mese, settimana per settimana e niente o quasi zero a magazzino.
In meno di una settimana ecco che compare all'orizzonte una ong
americana che impianta un ospedale a Cremona, il S.Raffaele che parte
anch'esso, la coppia Fontana Gallera che s'inventa due padiglioni per
400 posti letto in Fiera di Milano (tutta roba in mano leghista) e che
viene uuna prima volta bloccata dalla Protezione Civile: non abbiamo
personale e macchine. Poi arriva l'ANA nazionale che vuole creare un
ospedale da campo alla Fiera di Bergamo ed a ecco le vendetta
della Lega salviniana: non sia mai che i bossiani bergamaschi arrivano
primi, date l'alt.
Naturalmente la verità raccontata è tutta differente e politicamente
corretta ma la sostanza resta quella: la lotta di potere tra due
fazioni di un partito che si oppongono anche al governo nazionale
cercando di dimostrare d'essere il meglio. Sulla grippa dei malati
e dei potenziali ammalati.
Ovviamente nei i bergamaschi ne i lombardi ne i veneti trarranno
qualche lezione da questa vicenda perchè da perfetti 'mpustur catolec”
fingono di piangere i morti da soli ma poi chiodo schiaccia chiodo
e c'è da badare alla fabbrichetta ed al commercialista per
inserirsi nel Cura (l')Italia e ciao ai morti tanto non tornano
più indietro.
Il fatto è che oltre queste vendette tra fazioni, tra governo ed
opposizione, tra regione verdi e governo giallo rosso (rosso?) del
futuro non c'è certezza. Chissà quanto durerà il covid19 e come finirà?.
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