A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1194 DEL 13 MARZO 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















PROMOVEATUR UT AMOVEATUR
Non siamo così ingenui da pensare che la maggioranza di governo abbia deciso la rimozione del dirigente lavori pubblici e manutenzione “anche” a seguito della lettura dei nostri post. Certo è che passare da un posto dove lavoravi su contratti (anche) milionari ad occuparti della fureria comunale, il salto è decisamente  grande anche se dal pianterreno sali al primo piano. Gli uffici sono lo specchio della politica. E viceversa.
Lo abbiamo scritto e lo riconfermiamo. Così come non avremmo mai ripreso in comune l'architetto dopo che aveva deciso di  cambiare comune, altrettanto non avremmo  tenuto in comune un dipendente che  era anche sindaco con una lista di centrodestra leghista di un comune limitrofo. Non erano dei disoccupati con dodici figli a carico ma persone con un buon stipendio (rispetto al un porta pizza in bici…) e quindi la prima  restava nella “Città di Albino” dove se n'era andata e il secondo  poteva mantenersi con lo stipendio di sindaco di Lallio. Del resto basta entrare nel nostro municipio per capire che aria tira. Basta osservare come si presentano fisicamente per trarsi indietro. Gli uffici non gli impiegati. L'unico ufficio che si presenta in maniera corretta è l'anagrafe. C'è la tana dei servizi sociali. C'è la tana della ragioneria. C'è la tana della segreteria. C'è l'ordinato magazzino della biblioteca che se viene una scossettina ci troviamo tre donne sepolte. Il bello è che il Comune dispone di locali in quantità rilevanti  pochissimo utilizzati e tutti affidati a clientela per puro scambio politico elettorale.  Mai possibile che l'UUTT anziché avere scaffali chiusi abbia  scaffali aperti?. La giustificazione addiìotta sulla mancanza di personale viene addotta: nessuno vuole venire a lavorare a Curno. Chissà il perché? La politica ce lo vuole spiegare?.
Quando un comune va alle elezioni anticipate. Quando certe opere pubbliche milionarie impiegano decenni per essere finite. Quando si fanno opere pubbliche che costano il doppio dell'edilizia residenziale di analoga qualità. Quando un Comune prende la sberla della sentenza Leggeri forse c'è bisogno di un Gratteri come sindaco.

MONTI & CHIOMENTI
LE LORO PROPOSTE E LE NOSTRE PROPOSTE SUL POST COVID19
Mario Monti (l'ec PdC…) oggi sul Corriere avanza una proposta in ordine alla situazione della sanità nazionale. Eccola: Si potrebbe pensare all'emissione di un prestito alla Repubblica italiana denominato «Investi nella Salute dell'Italia» o «Buoni per la Salute Pubblica» o «Health of Italy Bonds» per il mercato internazionale. Dovrebbe essere un'emissione per un importo molto rilevante, a lungo termine o irredimibile, ma negoziabile nel mercato secondario; a tasso di interesse fisso e molto basso (oggi anche un tasso zero potrebbe essere interessante, se l'inondazione di liquidità che verrà creata per contrastare gli effetti recessivi della pandemia farà scendere ulteriormente i tassi di interesse in territorio negativo), alle condizioni fiscali più favorevoli, compresa l'esenzione da qualsiasi futura imposizione. Gli investitori meno miopi vedrebbero in questa clausola, forse con realismo, l'indicazione che se emissioni come questa incontreranno il favore del mercato, le probabilità di dover ricorrere in futuro ad un'imposta patrimoniale si ridurrebbero, mentre di per sé una grave crisi economico-finanziaria conseguente alla pandemia non potrebbe che farle aumentare.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!































































































































































































































Non siamo così ingenui da pensare che la maggioranza di governo abbia deciso la rimozione del dirigente lavori pubblici e manutenzione “anche” a seguito della lettura dei nostri post. Certo è che passare da un posto dove lavoravi su contratti (anche) milionari ad occuparti della fureria comunale, il salto è decisamente  grande anche se dal pianterreno sali al primo piano. Gli uffici sono lo specchio della politica. E viceversa.
Lo abbiamo scritto e lo riconfermiamo. Così come non avremmo mai ripreso in comune l'architetto dopo che aveva deciso di  cambiare comune, altrettanto non avremmo  tenuto in comune un dipendente che  era anche sindaco con una lista di centrodestra leghista di un comune limitrofo. Non erano dei disoccupati con dodici figli a carico ma persone con un buon stipendio (rispetto al un porta pizza in bici…) e quindi la prima  restava nella “Città di Albino” dove se n'era andata e il secondo  poteva mantenersi con lo stipendio di sindaco di Lallio. Del resto basta entrare nel nostro municipio per capire che aria tira. Basta osservare come si presentano fisicamente per trarsi indietro. Gli uffici non gli impiegati. L'unico ufficio che si presenta in maniera corretta è l'anagrafe. C'è la tana dei servizi sociali. C'è la tana della ragioneria. C'è la tana della segreteria. C'è l'ordinato magazzino della biblioteca che se viene una scossettina ci troviamo tre donne sepolte. Il bello è che il Comune dispone di locali in quantità rilevanti  pochissimo utilizzati e tutti affidati a clientela per puro scambio politico elettorale.  Mai possibile che l'UUTT anziché avere scaffali chiusi abbia  scaffali aperti?. La giustificazione addiìotta sulla mancanza di personale viene addotta: nessuno vuole venire a lavorare a Curno. Chissà il perché? La politica ce lo vuole spiegare?.
Quando un comune va alle elezioni anticipate. Quando certe opere pubbliche milionarie impiegano decenni per essere finite. Quando si fanno opere pubbliche che costano il doppio dell'edilizia residenziale di analoga qualità. Quando un Comune prende la sberla della sentenza Leggeri forse c'è bisogno di un Gratteri come sindaco.

MONTI & CHIOMENTI
LE LOROPROPOSTE E LE NOSTRE PROPOSTE SUL POST COVID19
Mario Monti (l'ec PdC…) oggi sul Corriere avanza una proposta in ordine alla situazione della sanità nazionale. Eccola: Si potrebbe pensare all'emissione di un prestito alla Repubblica italiana denominato «Investi nella Salute dell'Italia» o «Buoni per la Salute Pubblica» o «Health of Italy Bonds» per il mercato internazionale. Dovrebbe essere un'emissione per un importo molto rilevante, a lungo termine o irredimibile, ma negoziabile nel mercato secondario; a tasso di interesse fisso e molto basso (oggi anche un tasso zero potrebbe essere interessante, se l'inondazione di liquidità che verrà creata per contrastare gli effetti recessivi della pandemia farà scendere ulteriormente i tassi di interesse in territorio negativo), alle condizioni fiscali più favorevoli, compresa l'esenzione da qualsiasi futura imposizione. Gli investitori meno miopi vedrebbero in questa clausola, forse con realismo, l'indicazione che se emissioni come questa incontreranno il favore del mercato, le probabilità di dover ricorrere in futuro ad un'imposta patrimoniale si ridurrebbero, mentre di per sé una grave crisi economico-finanziaria conseguente alla pandemia non potrebbe che farle aumentare.
In questo modo, gli italiani di oggi che possono permetterselo aiuterebbero l'Italia a dotarsi di strutture sanitarie di alto livello in tutto il Paese, ponendo solo in parte l'onere di ciò a carico degli italiani di domani.
In buona sostanza si tratta di nuovo di portare l'oro alla patria, stavolta svuotando in parte i non remunerati depositi famigliari e non. Fatto salvo che come al solito poi accadrà che per misteri misteriosi quando scoppierà la prossima pandemia  verificheremo che certe regioni ce la fanno ed altre regioni collassano. Esattamente come adesso: vedi “turismo sanitario” sud>nord.
 Si tratta di una proposta interessante salvo il fatto che ormai la salute nazionale non è più un solo “accidente personale”(chi non ce l'ha si deve arrangiarsi a cercare di curarsi col minor costo e pericolo) dal momento che proprio la politica l'ha fatta diventare un affare per fare soldi (all'industria alla corruzione alla politica) piuttosto che curare le persone.
La proposta di Monti è una buona base di partenza non tanto per  portare l'oro alla patria ma perché le comunità più virtuose prendano in mano il bandolo della matassa.
I bergamaschi hanno in banca la bellezza di 25 miliardi. Noi abbiamo proposto che  lo Stato dovrebbe permettere che a livello provinciale o regionale, si possano emettere prestiti delle famiglie e imprese alle province o alla regione ricevendo in cambio un rendimento  identico a quello del titolo di debito pubblico messo all'asta  nel medesimo periodo ma del tutto esenti di tassazione. Cioè il risparmio locale va a finanziare investimenti provinciali e regionali per infrastrutture viarie ferroviarie sanitarie scolastiche difesa delle acque.

Oggi su Forniche.net c'è una intervista all'avv. Stanislao Chimenti, docente di diritto commerciale e partner dello studio internazionale Delfino Willkie Farr&Gallagher in ordine al decreto firmato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella serata di mercoledì 11 marzo, che prevede dal 12 marzo al 25 marzo la chiusura di negozi, bar e ristoranti per contrastare il diffondersi del virus, le condizioni potrebbero peggiorare.  Il lettore faccia una ricerca in rete sul “chi è” questo avvocato Chimenti per scoprire che “forse” c'ha la pelle più spessa del collega Conte. Chimenti  suggerisce nell'intervista  che sono necessari diversi tipi di interventi di supporto da parte dello Stato: misure immediate per alleggerire la carenza di cassa e misure successive, ma non meno urgenti ed essenziali, di natura strutturale.
Una in particolare  ci pare interessante: “la sospensione immediata dei pagamenti delle utenze di acqua, energia elettrica e gas. Si tratta di una voce importante delle uscite fisse di famiglie e imprese che presenta una caratteristica essenziale: in caso di mancato pagamento, come tutti sanno, il gestore interrompe la fornitura. Una rata di mutuo saltata o un F24 non pagato creano di per sé problemi quali, in primo luogo, interessi e sanzioni; bollette non pagate, di contro, oltre a interessi e sanzioni, possono condurre molto rapidamente al distacco dell'utenza. E una famiglia e un'impresa senza energia elettrica e gas non può in alcun modo sopravvivere. La questione è maggiormente grave e urgente per gli anziani i quali, oltretutto, sono meno dotati di strumenti tecnologici per effettuare il pagamento “on line” e quindi sono costretti a recarsi fisicamente presso gli uffici postali o gli sportelli bancari. È dunque essenziale e urgente che questo provvedimento venga adottato e implementato con la massima urgenza e, come per la sospensione dei mutui, al fine di evitare distorsioni, dovrà riguardare l'abitazione dove la famiglia effettivamente vive e il sito dove l'azienda effettivamente opera, e non considerare la mera sede legale”.
Ieri: "Abbiamo stanziato una somma straordinaria 25 miliardi da non utilizzare subito, ma sicuramente da poter utilizzare per far fronte a tutte le difficoltà di quest'emergenza", ha spiegato Conte. Il presidente del Consiglio ha rimarcato la soddisfazione per la risposta europea, in conferenza stampa al termine del Cdm: "Sono lieto del clima che si sta definendo a livello europeo", ha detto. "Ieri con il Consiglio europeo era anche in collegamento Lagarde (la presidente Bce, ndr): grandi riconoscimenti e aperture sul fatto che è necessaria maggiore liquidità e attivare tutti gli strumenti per far fronte a questa emergenza".
Vedremo venerdì prossimo le decisioni concrete di questa manovra che partita  a 2,5 miliardi in pochi giorni è arrivata a dieci volte tanto.
Dalle prime notizie su chi cadranno i benefici ci pare che piova di nuovo sul bagnato. Vale a dire i soliti noti che dovranno trafficare non poco per inserirsi nell'arraffo salvo  poi che chi ne resterà escluso dovrà accontentarsi delle notizie dei TG su eventuali frodatori beccati.
Diciamo che stavolta è il caso di cambiare davvero direzione partendo da alcuni elementi:
1)    Non sappiamo quanto durerà questa situazione di blocco
2)    Non sappiamo quanto durerà la crisi complessiva (e speriamo non ne esca una peste)
3)    Pertanto stavolta noi porremmo attenzione a:
-    Dare una tantum a tutti i lavoratori e pensionati  una 14.a pari ad una mensilità fino a chi ne riscuote 15mila annui.
-    Aumentare di 300 euro per il primo figlio a carico  e 150 ciascuno dei successivi.
-    Abolizione assegni famigliari
-    Diluire il ricarico su 12 rate le eventuali rate di mutuo non pagate perché sospese nei mesi o frazioni di blocco (se in un mese il blocco dura anche solo 5 giorni va considerato l'intero mese)
-    Le abitazioni  all'asta per ragioni incolpevoli passano in proprietà allo Stato che rimborsa la banca e l'ex proprietario diventa affittuario.
-    La bolletta energetica al consumatore ed alle imprese contiene solo la parte relativa ai consumi della materia prima  e IVA. Lo Stato rimborsa al gestore il resto e rinuncia alle sue accise.
-    Abbassare di 0,30 c il prezzo dei carburanti.
-    Chi non usa medicinali equivalenti  deve pagare l'intero prezzo.