A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1190 DEL 03MARZO 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















L'INUTILE LAMENTO DEGLI ITALIANI
In un “ispirato” fondo del direttore di Repubblica Carlo Verdelli chiede che Qualcuno parli a questo Paese. Prima o poi. Ci sono molte ragioni per cui sarebbe necessario che “una voce che con il massimo dell’autore volezza parli al Paese, rimetta a posto gli sciacalli, plachi il panico che va diffondendosi e proietti dell’Italia, anche all’estero, a quanti ci stanno evitando come la peste, l’immagine di una nazione ferita ma fiera, capace di affrontare con dignità il baco inatteso del Terzo millennio”.
Il giovine Verdelli vede non vede stravede, forse gli vengono meno gli schemi propri del diretur e non s’avvede  - a nostro modesto avviso- di essere contagiato del peggiori virus che potesse beccarlo: non sapere fare al meglio il proprio mestiere e inseguire-sperando di migliorare i conti del giornale- la peggiore tv.
Certo è difficile immaginare di trasformare un prodotto in carta stampata che sta al mondo non per produrre notizie (che arrivano sempre in ritardo) e fare cultura in un concorrente della televisione e dei cellulari. Oggi pure la massaia di Codogno  può mettersi a fare un tiggi in diretta alle ore canoniche e informare l’Universo (scritto maiuscolo) in concorrenza con un quotidiano e gli altri mille canali tv nazionali. Anche quello tra i migliori del Paese.
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ALLE COMMISSIONI BIDONE NON CI CREDE NESSUNO
Hanno fatto flop un'altra volta (saremmo alla terza) per le candidature per le quattro commissioni “giovani, ecologia e ambiente, sport e tempo libero, pari opportunità”. Infatti “sono prorogati fino al 11 marzo 2020 compreso (fino alle ore 12.30) i termini per la presentazione delle candidature” [ notata la precisione sull'orario? Magari a qualcuno viene in mente di presentarsi a mezzanotte…] , sempre con l'avvertimento che “le commissione avranno funzioni consultive, organizzative e di supporto all'assessore ed al consigliere delegato” [nel senso che sono Usa&Getta] con una precisazione di eminente carattere razzista che “la partecipazione alla commissione è aperta alle sole cittadine e cittadini di Curno” anche se le madamine di governo hanno scritto  nel “Documento unico di programmazione” che : “Cittadino non è solo chi dorme, mangia, lavora, studia in paese ma chi fa parte della comunità, chi con tutti gli altri condivide aspirazioni, timori, preoccupazione e auspici. Chi con gli altri lavora e si diverte, produce reddito e paga le tasse, frequenta le scuole e i vari servizi. Esiste una cittadinanza sociale che va riconosciuta. Compito dell'amministrazione è fare quanto in proprio potere per far accrescere nei residenti italiani e stranieri la consapevolezza del proprio ruolo nella comunità e favorire, con il pieno inserimento nella vita cittadina da parte degli immigrati, la crescita dell'intera comunità curnese”. Più avanti precisano che “«La costituzione delle commissioni e dei tavoli di lavoro sono la prova concreta di questa volontà di agire secondo il principio della partecipazione, della trasparenza, della flessibilità e della formazione continua. I tempi di costituzione e attivazione dei Tavoli di lavoro e delle Commissioni saranno ovviamente modulati nel tempo».
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!



























LAMPIONE A BRUGA


































































































































































































L'INUTILE LAMENTO DEGLI ITALIANI

In un “ispirato” fondo del direttore di Repubblica Carlo Verdelli chiede che Qualcuno parli a questo Paese. Prima o poi. Ci sono molte ragioni per cui sarebbe necessario che “una voce che con il massimo dell’autore volezza parli al Paese, rimetta a posto gli sciacalli, plachi il panico che va diffondendosi e proietti dell’Italia, anche all’estero, a quanti ci stanno evitando come la peste, l’immagine di una nazione ferita ma fiera, capace di affrontare con dignità il baco inatteso del Terzo millennio”.
Il giovine Verdelli vede non vede stravede, forse gli vengono meno gli schemi propri del diretur e non s’avvede  - a nostro modesto avviso- di essere contagiato del peggiori virus che potesse beccarlo: non sapere fare al meglio il proprio mestiere e inseguire-sperando di migliorare i conti del giornale- la peggiore tv.
Certo è difficile immaginare di trasformare un prodotto in carta stampata che sta al mondo non per produrre notizie (che arrivano sempre in ritardo) e fare cultura in un concorrente della televisione e dei cellulari. Oggi pure la massaia di Codogno  può mettersi a fare un tiggi in diretta alle ore canoniche e informare l’Universo (scritto maiuscolo) in concorrenza con un quotidiano e gli altri mille canali tv nazionali. Anche quello tra i migliori del Paese.
Verdelli e i suoi autorevoli colleghi non hanno capito che fanno un prodotto sul quale guadagnano di più le industrie energetiche, dei trasporti  e l’agenzia delle entrate che non  l’editore del quotidiano. Fare nel 2020 un prodotto dove c’è molto di vecchio, niente di nuovo e parecchio di critico intelligente  che viene  comprato e letto in massima parte da gente che è generalmente super informata attraverso decine di fonti che si é selezionata già da sola, beh… auguri.
Continua il nostro: “invece tutto si è inceppato, le borse sprofondano, le stime di crescita si afflosciano, crollano le prenotazioni aeree e decollano le disdette di tutto, dai viaggi agli eventi internazionali. Le teleconferenze hanno sostituito le riunioni, la distanza tra le persone (almeno un metro o, meglio, due) è diventata l’unità di misura della convivenza. In meno di due mesi, la pallina da golf con la corona ci ha rispediti in un altro evo, quello della precarietà e dell’incertezza. Un salto all’indietro così brusco da generare, comprensibilmente, sgomento e panico”.
Quanto alle borse che sprofondano é il solito gioco che conta poco o nulla esattamente simmetrico a quando sono salite con vari PiL nazionali che erano invece stentati. E già perché il problema non è un virus piuttosto antipatico più che cattivello ma sta nel prendere atto che è finita una storia: quella che domani sarà meglio di oggi. Che domani camperemo cent’anni. Che domani andremo sulla luna. Che domani prenderemo un jet ryanair e andremo a fare un weekend a duemila chilometri di distanza sul mare caldo e spiagge bianche finissime. Che se non sono poi piene di plastica, va bene: non si può avere tutto!. Che domani avremo un cellulare con lo schermo che si piega. Sai che necessità!.
L’unica cosa che questo virus dimostra è che sprechiamo inutilmente un sacco di risorse facendo viaggiare le persone per lavorare o studiare quando lo possono fare benissimo a casa (salvo una diffida di un sindacalista UIL della scuola…). Che un sabato abbiamo svuotato gli scaffali del supermercato e questa settimana dovremo buttare un quarto di quello comprato perché è andato a male. Che fino ieri andavamo al pronto soccorso al 70% dei casi per nulla e adesso –oltre il caos normale- non ci sono morenti o morti per strada come ai tempi della peste  del’600 e oltretutto nonostante gli Intel Core i9-9900K da 500 euro al pezzo non sono riusciti a scoprire l’untore Zero e  l’untore Uno s’è autodenunciato senza nemmeno sapere di esserlo.
Questo virus ha anche mostrato che nella mitica sanità lombarda da giorni al centro dell’emergenza il privato gestisce ben 68 strutture: 7.586 posti letto in tutta la Regione (contro i 28.384 dei pubblico), di cui 380 in reparti di Terapia intensiva - e macina ri¬coveri per 5,4 miliardi l’anno, visi¬te ed esami ambulatoriali per 1,2. Quasi 7 miliardi di euro sui 17,5 che è il budget totale della sanità lom¬barda: numeri da capogiro, che si sposano con un settore in crescita e che più di una volta, negli ultimi anni, è finito al centro di inchieste giudiziarie. Il quale settore privato per una decina di giorni è stato bene bene bene silenzioso acquattato senza farsi avanti ad assorbire anch’esso –perché no?- quel 25% di infettati malati intubati- colpiti dal covid19.
Scrive Verdelli che “il nostro sistema sanitario nazionale é già arrivato al collasso. In 10 anni sono stati cancellati 70 mila posti letto, mancano 8 mila medici e 35 mila infermieri. A furia di tagli, abbiamo debilitato le nostre difese immunitarie, fino a renderle assolutamente inadeguate a fronteggiare la gestione ordinaria [e qui ci vorrebbe un santo per illuminare il discorso,ma va ben] , figurarsi un ciclone [?]come quello che si sta abbattendo su un Paese che ha colpevolmente deciso di ammainare una delle bandiere della propria Costituzione, il diritto alla salute per tutti i cittadini”.
Verdelli dimentica che il sistema sanitario nazionale è stato distrutto da politici regolarmente eletti dai rispettivi elettori. I quali elettori riempivano riempiono riempiranno al 70% inutilmente i pronto soccorso, pagano il tichets perché non accettano il medicinale equivalente, pagano in massima parte in nero le visite specialistiche che il SSN non gli da in tempi accettabili. Insomma si danno parecchio da fare per mandare a ramengo quello che di più utile e prezioso dovrebbero preservarsi.
Conclude ispiratissimo Verdelli: “serve una voce che con il massimo dell’autorevolezza parli al Paese, rimetta a posto gli sciacalli, plachi il panico che va diffondendosi e proietti dell’Italia, anche all’estero, a quanti ci stanno evitando come la peste, l’immagine di una nazione ferita ma fiera, capace di affrontare con dignità il baco inatteso del Terzo millennio”.
Beh, l’Italia non è ferita –un po’ ammaccata si soprattutto per quel 134% di debito pubblico- ed è sempre stata fiera perché nel mondo con sole sei regioni su 20 compete con tutti. Senza aspettare messaggi che oggi come oggi … se voglio un caffè al bar mi debbo sedere al tavolino e pagarlo 4 euro anziché 1,10 in piedi davanti al banco. L’Italietta che ha bisogno di una voce che parli col massimo dell’autorevolezza finisce sempre li: a contare gli euro in nero nel cassetto.


ALLE COMMISSIONI BIDONE NON CI CREDE NESSUNO

Hanno fatto flop un'altra volta (saremmo alla terza) per le candidature per le quattro commissioni “giovani, ecologia e ambiente, sport e tempo libero, pari opportunità”. Infatti “sono prorogati fino al 11 marzo 2020 compreso (fino alle ore 12.30) i termini per la presentazione delle candidature” [ notata la precisione sull'orario? Magari a qualcuno viene in mente di presentarsi a mezzanotte…] , sempre con l'avvertimento che “le commissione avranno funzioni consultive, organizzative e di supporto all'assessore ed al consigliere delegato” [nel senso che sono Usa&Getta] con una precisazione di eminente carattere razzista che “la partecipazione alla commissione è aperta alle sole cittadine e cittadini di Curno” anche se le madamine di governo hanno scritto  nel “Documento unico di programmazione” che : “Cittadino non è solo chi dorme, mangia, lavora, studia in paese ma chi fa parte della comunità, chi con tutti gli altri condivide aspirazioni, timori, preoccupazione e auspici. Chi con gli altri lavora e si diverte, produce reddito e paga le tasse, frequenta le scuole e i vari servizi. Esiste una cittadinanza sociale che va riconosciuta. Compito dell'amministrazione è fare quanto in proprio potere per far accrescere nei residenti italiani e stranieri la consapevolezza del proprio ruolo nella comunità e favorire, con il pieno inserimento nella vita cittadina da parte degli immigrati, la crescita dell'intera comunità curnese”. Più avanti precisano che “«La costituzione delle commissioni e dei tavoli di lavoro sono la prova concreta di questa volontà di agire secondo il principio della partecipazione, della trasparenza, della flessibilità e della formazione continua. I tempi di costituzione e attivazione dei Tavoli di lavoro e delle Commissioni saranno ovviamente modulati nel tempo».

Fuori dubbio che da una maestra diventata super ragioniera all'UniBG non c'è da aspettarsi molto sia quanto a capacità di governo che per quanto riguarda la  partecipazione e la trasparenza.
La Gamba e la sua capogruppo Serra non sentono il bisogno di spiegare mai nulla. Come regine, regnano.
Hanno sloggiato un assessore inutile passandolo a consigliere delegato alle stesse funzioni senza una spiegazione. Il consigliere anziano se n'è andato nel pieno della bufera sull'assegnazione dei CVI (casino creato dalla Gamba in primis quando non ha verificato la modifica della convenzione col CVI1) e l'hanno venduto (il cambio) come un ricambio generazionale. Che non si spiega dal momento che quel consigliere aveva sempre serenamente vegetato in consiglio e serviva solo a portare voti.
L'altro ieri hanno ribaltato gli incarichi prima e gli uffici poi dei lavori pubblici e dell'urbanistica senza dare nemmeno uno straccio di spiegazione.  Dovrebbero averli riuniti e poi smembrati creandone uno apposta per la palestra della new Rodari dove abbiamo già il RUP  del RUP se vi pare poco. Se non andiamo errati una seduta di consiglio comunale su due non viene pubblicata (quindi censurata) perché qualche consigliere avrebbe pronunciato nomi indebiti come se oggi non bastasse un cellulare acceso per registrare e conservare. Bisognerà avvertire  la coppia Gamba&Serra che oggi i cellulari sono potentissimi. Gli appalti per i lavori pubblici li fanno riducendo al minimo il numero di imprese concorrenti ed aumentando al massimo il numero di progettisti (fino a tre progetti anche di tre professionisti differenti: il massimo per creare caos). Poi si trovano nella palta di avere soldi pronti, progetti (forse) nel cassetto e dovere accantonare i soldi per chissà quando. Un tempo  le manifestazioni culturali erano distribuite su un arco di soggetti vastissimo mentre adesso sono affidate tutte ad un unico oratorio. A proposito: ci spiega qualcosa ass. Bellezza?.
La sindaca Serra ha dimenticato di chiedere all'impresa i danni per l'allagamento della nuova Rodari in costruzione e neppure la Gamba ha mai spiegato se la Regione ci avesse o meno assegnato fondi a ristoro del danno meteo. Il Comune ha subito la legnata della sentenza Leggeri per merito di una improvvida delibera dei maggiori azionisti politici dell'attuale consiglio comunale ma i cittadini non sanno se il sindaco oil segretario comunale abbiano provveduto a chiedere il ristoro del danno ai responsabili. C'è stata la vicenda legale  sul volantino del segretario PD contro l'albergo nel centro commerciale ma non si è mai letta ne la denuncia ne la sentenza finale mentre si sa che poi tutto il comparto commerciale di via Fermi-Europa ha goduto di una variante di 300 mila mc di ampliamento previo l'approvazione del PGT a seguito di una commissione  inutile ma in pompa magna e una variante scaturita dalla sola mente della maggioranza. En passant in mezzo al commerciale adesso hanno consentito anche un ampliamento industriale: tanto per non fare un po' di confusione. Sulla ex Briantea- via Bergamo si sono inventati un TS2 per farla diventare concorrente dei Champs Elysees ma alla fine hanno edificato solo un altro mezzo centrino commerciale e ciao stai bene. on