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ORMAI NON CI RESTANO CHE LE ROGAZIONI
Cari miei adesso il vero problema se lo pone Pietro Serina su L'Eco di
Bergamo: Ma quando si giocherà? L'Atalanta: «Prima la salute». Il rebus
calendario, lo spettro porte chiuse. Ecco tutte le date. Mercoledì 4 e
mercoledì 18 marzo le uniche date possibili per il recupero di Atalanta
Sassuolo. L'ipotesi di giocare a porte chiuse come prima scappatoia al
pericolo di mettere a repentaglio tutta la stagione. E, comunque, in
questo scenario in continua evoluzione, il massimo rispetto delle
istituzioni: le autorità decidono, l'Atalanta (lo sport) si adegua. La
domenica più convulsa della stagione, nonostante nessuno abbia giocato,
ieri sera in casa Atalanta si è chiusa all'insegna di questi tre temi.
Meno male.
Poi si legge una notizia (non proprio) consolante: “Nella notte è morto
l'83enne di Bergamo. Era ricoverato per coronavirus. Secondo fonti
della Regione Lombardia l'uomo di 83 anni bergamasco era ricoverato
all'ospedale «Papa Giovanni XXIII» per patologie pregresse”.
(...)
ALTRO CHE REDDITO DI CITTADINANZA: 68.700 EURO ALL’ANNO
PER DUE FORTUNATI O SFORTUNATI CURNESI
OCCORRONO CHIARIMENTI MOLTO SERI SEVERI CONSISTENTI
(...)
SPIONI CASALANGHI
Nella scorsa primavera ci capitava di sentire spesso un ronzio fuori
casa sopra la testa e siccome c'è sempre qualche marchingegno
elettronico in funzione (in casa), non riuscivo a capire cosa
succedesse. Finché un giorno vengono a trovarmi degli amici e quando
entrano mi apostrofano con un “ti diverti anche coi droni ?”. Nello
stesso momento in cui sono arrivate queste persone hanno visto un
drone allontanarsi da sopra la terrazza di casa. Ecco l'origine del
ronzio!.
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PDF: 9,5 Mb
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ORMAI NON CI RESTANO CHE LE ROGAZIONI
Cari miei adesso il vero problema se lo pone Pietro Serina su
L'Eco di Bergamo: Ma quando si giocherà? L'Atalanta: «Prima la salute».
Il rebus calendario, lo spettro porte chiuse. Ecco tutte le date.
Mercoledì 4 e mercoledì 18 marzo le uniche date possibili per il
recupero di Atalanta Sassuolo. L'ipotesi di giocare a porte chiuse come
prima scappatoia al pericolo di mettere a repentaglio tutta la
stagione. E, comunque, in questo scenario in continua evoluzione, il
massimo rispetto delle istituzioni: le autorità decidono, l'Atalanta
(lo sport) si adegua. La domenica più convulsa della stagione,
nonostante nessuno abbia giocato, ieri sera in casa Atalanta si è
chiusa all'insegna di questi tre temi. Meno male.
Poi si legge una notizia (non proprio) consolante: “Nella notte è morto
l'83enne di Bergamo. Era ricoverato per coronavirus. Secondo fonti
della Regione Lombardia l'uomo di 83 anni bergamasco era ricoverato
all'ospedale «Papa Giovanni XXIII» per patologie pregresse”.
Anche stavolta – leggi Influnet- tocca ancora in primis agli anziani malmessi.
i può supporre che all'Inps si freghino le mani per la felicità, così
come nei caveau dei fondi pensione, negli uffici delle assicurazioni
sanitarie e all'Fmi, perché in fondo l'influenza sembra la malattia
ideale per il sistema liberista, al punto che potrebbe essere stata
messa a punto dai Chicago boys: uccide principalmente in età avanzata e
per giunta persone che non soltanto percepiscono (orrore!) la
pensione, ma che già richiedono molti trattamenti sanitari; essendo
virale non ha una cura vera e propria, ma può essere affrontata
con palliativi a basso costo; non sviluppa immunità e quindi permette
grandi affari con i vaccini che vanno ripetuti ogni anno a
seconda dei ceppi che si diffondono; tuttavia in persone in età
giovanile o matura ma in condizioni di salute non compromesse può anche
essere considerata un malanno bagatellare per il quale non è il caso di
perdere troppi giorni di lavoro e pesare sulla produttività e il
profitto del padrone: uno o due bastano o magari nessuno riempiendosi
di antipiretici o di quelle medicine mix di stimolanti come la caffeina
e antidolorifici che promettono di far “rimanere attivi” come dicono le
insistenti pubblicità. In realtà non conosciamo affatto quali possano
essere le conseguenze alla lunga di una sindrome virale affrontata in
questo modo e parecchie volte nella vita, ma possiamo benissimo
vedere come tutto questo si concili alla perfezione nell'allarme
angoscioso per il debole coronavirus che si diffonde proprio perché
generalmente provoca disturbi lievi o addirittura nulli come è stato
nel caso dell'untore italiano e il silenzio sull'influenza che viene
ricordata solo quando c'è da smerciare il vaccino. E che dire dei 440
mila bambini (in tutto il mondo) sotto i cinque anni uccisi ogni anno
dal rotavirus o delle 55 mila persone che muoiono ancora di rabbia (ex
cani) in assenza di vaccino?.
Perciò senza offesa per nessuno, qui bisogna mettersi a rifare le
Rogazioni (anzi: almeno una rogazione) seguendo usanze che risalgono
alla notte dei tempi quando i cristiani avevano ancora il sano timor di
Dio. Mica come adesso che i nigher vanno con le bianche e le bianche
coi nigher. L'appuntamento perla Rogazione potrebbe essere
fissato dinanzi alla chiesa parrocchiale dopo la S. messa delle otto.
Da qui parte la processione e iniziano le preghiere che accompagnano.
In testa la croce, normalmente portata da una donna (vergine
possibilmente su autodichiarazione) e col severissimo impegno che
nessuno ma proprio nessuno dei partecipanti volti le spalle alla croce.
Poi il portatore con la gerla ricolma di pane integrale a basso tenore
di glutine da benedire; dietro i membri della Confraternita di Gesuplì,
gli Alpini Avieri Marinai. A seguire, i fedeli, primo il sindaco
con fascia tricolore e poi in ordine ordinato su due file
affiancate –a destra le donne a sinistra gli uomini- i cristiani col
rosario in mano. Dal centro del paese si va per primo verso la
Marigolda alla chiesa di Santa Maria Nascente e poi verso San
Gaetano al castello. Qui il parroco celebra la S. Messa a cui seguono
nuovamente la benedizione del pane integrale e del vino, la sua (del
pane) distribuzione per mezzo di pinze in acciaio inox e il vino in
bicchieri di carta ecologica a perdere. Segue chierichetto con sacco
per la raccolta del bicchiere di carta ecologica a perdere.
Alla fine della santa Messa c'è la benedizione delle campagne e verso
il cielo coi cristiani ginocchioni per terra senza niente sotto le
ginocchia, a invocare la pioggia che smetta la siccità e scacci i
malanni –l'influensa per prima- che affligge il popolo. A seguire il
pranzo conviviale presso un noto agriturismo a base di polenta
strachì tunt, cotechino bergamasco dop innaffiati da Valcalepio doc.
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ALTRO CHE REDDITO DI CITTADINANZA: 68.700 EURO ALL’ANNO
PER DUE FORTUNATI O SFORTUNATI CURNESI
OCCORRONO CHIARIMENTI MOLTO SERI SEVERI CONSISTENTI
Con determinazione n. 85 del 22-02-2020 a cura: responsabile settore
servizi alla persona p.i. sport cultura avente per oggetto: impegno di
spesa comunità' madre e figlio - febbraio-marzo 2020.
………..
VISTO il decreto del Tribunale per i minorenni di Brescia trasmesso
dall'Ambito territoriale di Dalmine riguardante le misure da adottare
per il minore cod. 18947 e i relativi adempimenti prossimi dei genitori
protocollato con nr. 5522 in data 10.04.2019;
PRESO ATTO della nota nr. 5397 del 09.04.2019 con la quale l'Ambito
Territoriale di Dalmine comunica la data di inserimento presso la
struttura individuata dal Tribunale;
VISTA la nota nr. 5128 del 04.04.2019 della Comunità con la quale sono
indicati i costi previsti per l'intervento ovvero 130,00 euro al giorno
(iva al 5% esclusa) per il paziente adulto e 85,00 euro (iva al 5%
esclusa) al giorno per il minore, comprese le attività di supporto c il
nido;
PRESO ATTO dalla comunicazione che il costo del minore può variare del
40% in aumento se nell'intervento educativo non si presenta il genitore
obbligato;
PRESO ATTO delle compartecipazioni dovute per cui il genitore resta in
capo al Comune di Cumo per il tutto il costo dell'intervento mentre la
quota del minore è suddivisa per il 40% a carico dell'Ambito di Dalmine
e per 60% a carico del Comune di Curno;
…………..
RITENUTO pertanto necessario impegnare la spesa per i mesi di febbraio
e marzo 2020, per complessivi € 11.405,00 quale spesa al 100% per
l'accoglienza della madre e spesa al 60% per l'accoglienza del minore,
con imputazione al cap. 3211 avente oggetto «Rette di ricovero per
minori» che dovranno essere integrati in caso di assenza del genitore
obbligato all'intervento educativo;
……………..
determina
1. di assumere un impegno di spesa, per le ragioni in premessa indicate
c qui interamente richiamate, la spesa relativa ai mesi di febbraio c
marzo 2020 di € 11.405,00 a favore della struttura indicata nel prot.
Nr. 5128 del 04.04.2019 i cui dati non son citati nel presente atto
Determinazione n. 85 de! 22-02-2020 - Pag. 2 - COMUNE DI CURNO
determinativo agendo in conformità secondo quanto indicato nel decreto
del Tribunale e trasmessi per competenza all'ufficio ragioneria.
2. di impegnare al cap. 3211 anno 2020 denominato Rette di ricovero per
minori come segue, in funzione dell'esigibilità della spesa:la somma di
euro11.405,00
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SPIONI CASALANGHI
Nella scorsa primavera ci capitava di sentire spesso un ronzio
fuori casa sopra la testa e siccome c'è sempre qualche marchingegno
elettronico in funzione (in casa), non riuscivo a capire cosa
succedesse. Finché un giorno vengono a trovarmi degli amici e quando
entrano mi apostrofano con un “ti diverti anche coi droni ?”. Nello
stesso momento in cui sono arrivate queste persone hanno visto un
drone allontanarsi da sopra la terrazza di casa. Ecco l'origine del
ronzio!.
Parlo con uno che fa impianti di sicurezza e questo mi suggerisce di
istallare una telecamera che entri in funzione quando un sensore
intercetta un ostacolo a breve distanza con un'app (se non c'hai un'app
non si è nessuno!) che apre l'immagine sul cellulare o sul pc che stai
usando. Figo!!!. La faccenda funziona con delle gazze, con un paio di
merli ospiti fissi e parecchie volte la telecamera vede e
registra il volo del drone che con cura “ispeziona” la terrazza
violando la privatezza dell'insalata, del sedano, dei pomodori che
crescono nei vasi, non senza dimenticare di avvicinarsi alle finestra
ed osservare l'interno del vano scala.
Il drone torna a fare visita due tre volte ogni settimana: la
terrazza viene ispezionata sempre con accuratezza ed anche
l'interno dalla finestre viene altrettanto mirato. Bisogna quindi
catturare o abbattere in qualche maniera il volatile. Viene utile la
pratica dei cacciatori che traggono dal magazzino del padre
defunto una rete che si può fare scattare a comando per evitare
di catturare i volatili pennuti se scattasse in automatico. La cattura
del volatile meccanico riesce dopo poche verifiche e il drone –caduto a
terra- rivela di avere a bordo una telecamera e relativa
generosa scheda di memoria e ovviamente un gps. Nella cattura il
drone precipita a terra si rovina abbastanza. A questo punto uno
andrebbe in caserma a denunciare il tutto e ciao stai bene. Invece vale
la pena di divertirsi tentando di beccare il proprietario anche perché
abbiamo verificato in rete che tra drone e telecamera il volatile
spione vale oltre 3000 euro. Che non sono proprio patatine. Esaminando
i rottami del drone troviamo una targhetta con dei numeri e codici a
barre e interpellata la ditta USA produttrice riusciamo a conoscere il
venditore italiano cui mandiamo una foto dei rottami accompagnandoli da
una pietosa bugia: abbiamo trovati i resti di questo drone e vogliamo
restituirlo al legittimo proprietario. Il bravo venditore ci da nome e
indirizzo del proprietario che … purtroppo ben conosciamo sia pure solo
di fama. La bravata gli è costata 20mila euro versati alla Fondazione
Veronesi.
Scendendo in auto da città alta sul quadro si accende una spia che
segnala un guasto alle luci posteriori destre. Siccome transito nel
pressi del venditore entro e chiedo un intervento. Portano subito
la macchina in officina e me la restituiscono dopo pochi minuti. Non
c'è niente da pagare in quanto… s'era staccato il jumbo che
alimenta tutte le luci e il GPS. Osservo che la vettura non ha a
bordo un GPS e il meccanico apre il baule e mostra come da una finestra
(mai vista fino allora!) dentro la moquette si accede al parafango
interno cui é fissato sia il jumbo che il GPS.
La faccenda è che (1) non ho comprato la macchina con un GPS (2) non
l'ho istallato dopo (3) adesso l'hanno manipolato in troppi e
addio impronte (4) la vettura è stata sempre e soltanto nelle mani
della stessa officina e due volte da un gommista (però sotto i miei
occhi: quindi non può avere istallato qualcosa). Chiedo al
meccanico di staccare il GPS e mi avvio verso casa. Chiamo
l'importatore italiano del localizzatore e adotto la solita
bugia: ho trovato un GPS matricola.... se può dirmi di chi è lo
restituisco. E' di una persona ormai defunta ma era anche il padre di
altro soggetto che conosco abbastanza bene. Una voce femminile chiama
il numero che controlla il GPS e in viva voce lo riconosco
benissimo. Gli amici servono al momento del bisogno e uno mi
passa il numero del cellulare del soggetto che chiamo é gli spiego la
scoperta. La Fondazione Veronesi ha incassato i primi ventimila
euro.
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