A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1184 DEL 23 FEBBRAIO 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















COVID19: CI RISIAMO
GLI ESPERTI SPIEGANO TUTTO POI IL VIRUS LI SMENTISCE
Dunque ci siamo dentro in pieno anche noi lombardi. Credevamo noi di essere fuori dal rischio dimenticando che siamo una popolazione nomadissima a livello internazionale e quella col maggior numero di afflussi di persone da ogni dove. Credevamo noi  che le pandemie ce lo portassero quelli che venivano straccioni zeccosi pidocchiosi dalla Libia per colpa delle navi ong a fargli da taxisti. Credevamo noi che abbiamo il migliori sistema sanitario nazionale meglio anche delle regioni rosse, Umbria esclusa. Credevamo noi che basta ascoltare Burioni e i mille esperti che le rimandano in onda che bastasse stare da soli, lavarsi almeno per 20 secondi le zampette col sapone, con l'amuchina o coll'alcool al 50% e senza troppo slimonare col primo che passa. Poi eccoci serviti. A puntino: di botto 50 mila persone recluse.
Leggiamo Giusi Fasano. Se il paziente zero fosse stato lui si sarebbero spiegate tante cose. Suo cognato risultato positivo al test, per esempio. L'amico con il quale è andato a cena, infettato e ora ricoverato in condizioni molto gravi. Il legame evidente con la Cina, dalla quale era tornato il 21 di gennaio. E poi l'epicentro del virus individuato nell'area del Lodigiano dove ha vissuto da quando è rientrato in Italia.
(...)

ABOLIZIONE DEI A LIVELLO
POSIZIONE DEBOLE DELLA MAGGIORANZA
MINORANZA? NON PERVENUTA
La sindaca Gamba ha risposto alla lettera del direttore di produzione di RFI Valerio Giovine con tre pagine indirizzate a ben 25 (venticinque) indirizzi diversi comprensivi della giunta e dei vigili comunali. Manca solo il parroco e la scuola. Il che significa che nel caso  si realizzi l'incontro tra le due parti conflittuali, bisognerà noleggiare mezza carrozza del freccia rossa (evitare Livraga) per trasportare  nella capitale tutta la truppa.
Quando sei costretto a mendicare un incontro scrivendo a 25 (venticinque) interlocutori differenti, 24 dei quali semmai partecipino ci stanno per educazione (un viaggio nella capitale a spese del contribuente non è proprio da buttare adesso che arriva la primavera) piuttosto che per interesse e convinzione, vuol dire che sei in braghe di tela.
Nel senso che all'incontro ci vai a mani nude. Perché non hai un euro da spendere e nemmeno ne vuoi spendere uno (salvo le parcelle degli avvocati che comunque danno un ritorno elettorale provinciale: meglio di niente) e perché non hai uno straccio di idea (vedi PGT nudo e crudo rispetto al problema) che non sia quella di conservare tutto com'è adesso salvo due idea di sottopassi. Che poi sono impossibili da realizzare  fisicamente.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!















































































































































































































































COVID19: CI RISIAMO
GLI ESPERTI SPIEGANO TUTTO POI IL VIRUS LI SMENTISCE

Dunque ci siamo dentro in pieno anche noi lombardi. Credevamo noi di essere fuori dal rischio dimenticando che siamo una popolazione nomadissima a livello internazionale e quella col maggior numero di afflussi di persone da ogni dove. Credevamo noi  che le pandemie ce lo portassero quelli che venivano straccioni zeccosi pidocchiosi dalla Libia per colpa delle navi ong a fargli da taxisti. Credevamo noi che abbiamo il migliori sistema sanitario nazionale meglio anche delle regioni rosse, Umbria esclusa. Credevamo noi che basta ascoltare Burioni e i mille esperti che le rimandano in onda che bastasse stare da soli, lavarsi almeno per 20 secondi le zampette col sapone, con l'amuchina o coll'alcool al 50% e senza troppo slimonare col primo che passa. Poi eccoci serviti. A puntino: di botto 50 mila persone recluse.
Leggiamo Giusi Fasano. Se il paziente zero fosse stato lui si sarebbero spiegate tante cose. Suo cognato risultato positivo al test, per esempio. L'amico con il quale è andato a cena, infettato e ora ricoverato in condizioni molto gravi. Il legame evidente con la Cina, dalla quale era tornato il 21 di gennaio. E poi l'epicentro del virus individuato nell'area del Lodigiano dove ha vissuto da quando è rientrato in Italia.
Se il paziente zero fosse stato lui, appunto, ogni casella si sarebbe incastrata nel puzzle. E invece no. Tutto da cancellare. L'uomo che fino a ieri sera è stato il paziente zero, in realtà non lo è per niente. Non è lui il punto di partenza del coronavirus. Quell'ipotesi era un abbaglio, hanno fatto sapere dall'Istituto Superiore di Sanità. Lui, che ha 41 anni, non ha sviluppato gli anticorpi quindi non ha contratto l'infezione. Perciò non stava bene perché asintomatico e non era negativo al test perché guarito. Semplicemente era (ed è) sano, e non è stato lui a veicolare il virus in Lombardia.
Insomma è inutile cercare “l'untore” che per essere politicamente corretti adesso si chiama “paziente zero”. L'abbiamo capito da soli senza troppi pareri di esperti che in un qualche modo è tecnicamente possibile il contagio asintomatico, anche se resta da capire come possa avvenire, anche se non abbiamo informazioni sul modo in cui la liberazione del virus possa avvenire in una fase asintomatica.  Il problema è riuscire a capire come le particelle virali possano essere disperse nell'ambiente in assenza di manifestazioni come la tosse. Traduzione popolare: è abbastanza probabile che il Covid19 non sia una esclusiva Made in China ma sia presente  dappertutto e quando si incrociano le occasioni potenziali, questo esplode.
Perché se é possibile essere negativi al test dopo avere avuto un'infezione da coronavirus SarsCoV2 ci devono essere diversi motivi per i quali questo può accadere e al momento non ci sono elementi sufficienti per preferire un'ipotesi a un'altra.
Quindi siccome oggi circolano in massa da un continente all'altro uomini cose alimenti abbigliamento delle persone vuol dire che la bestiolina si fa trasportare anche da qualcosa d'altro oltre alla persona.
Dalla vicenda le notizie buone sono che sostanzialmente che provoca una bassa mortalità, lavora sopratutto per conto dell'INPS e delle ATS (vale a dire ammazza gli anziani malmessi) e quindi dell'industria chimico farmaceutica e che se da un lato ridurrà il Pil per un verso potrebbe anche aumentarlo in altro senso.

Noi lumbard dimentichiamo mentre ci rodiamo le unghie perché hanno sospeso le partite di campionato che nella meravigliosa Terra di Lombardia siamo reduci di alcuni fatti: nel 2018 i morti di legionella nel territorio di Bresso. Nel 2019  i morti di legionella e polmonite nella zona sud est di Brescia. Nel 2020 i morti di  meningite nel Basso Sebino. Quello che i medici  ed anche il “pubblico” non ha  compreso davanti al caso del Basso Sebino è che la Lombardia viene da una storia ormai triennale che si ripete sempre uguale ed alla fine termina con qualche morto e sempre con l'incolpazione del cittadino che non si informerebbe dai dottori ma dai media e dalla rete.

Osservando con attenzione quel che il “pubblico” ha fornito come informazione al cittadino in ordine a queste tre infezioni sostanzialmente ci si rende conto che nel caso di Bresso l'ATS- Regione non è stata in grado di spiegare esattamente da dove provenisse e come si sia diffusa l'infezione di legionella e chissà quanto sia stata creduta l'affermazione pubblica secondo la quale fosse da  escludere il coinvolgimento sia dell'acquedotto sia delle reti idriche interne alle abitazioni.
Nel  caso del sud-est di Brescia la conclusione  per cui “una nube batteriologica dispersa nell'aria dalle torri di raffreddamento delle aziende, provocata a quanto pare dal “brodo” del fiume Chiese in secca e scatenata dalle bollenti temperature della scorsa estate sarebbe stata la probabile causa dell'epidemia di legionella e polmonite batterica che solo pochi mesi fa tra le province di Brescia e di Mantova ha causato ben sette morti e addirittura un migliaio di contagiati.“ Anche in questo caso le origini non sono certe e se ne sono solo supposte le probabili cause.
Quanto ai casi di meningite nel Basso Sebino il “pubblico” proprio non è stato in grado di dare alcuna plausibile origine, salvo il caso dell'infezione trasmessasi tra moglie e marito  ma nell'insieme l'infezione derivata da due  tipi di meningococco.

E di nuovo adesso i c.d. esperti e le ATS e su su fino alla protezione Civile Nazionale ed al Ministero della Salute prima ci avevano fatto credere che  bisognava rintracciare il paziente zero. Poi che s'è verificato che non c'è bisogno del paziente zero perché se é possibile essere negativi al test dopo avere avuto un'infezione da coronavirus SarsCoV2 ci devono essere diversi motivi per i quali questo può accadere e al momento non ci sono elementi sufficienti per preferire un'ipotesi a un'altra.
Morale della favola. Cittadini cavoli vostri state a casa a vedere la tivù.

ABOLIZIONE DEI A LIVELLO
POSIZIONE DEBOLE DELLA MAGGIORANZA
MINORANZA? NON PERVENUTA
La sindaca Gamba ha risposto alla lettera del direttore di produzione di RFI Valerio Giovine con tre pagine indirizzate a ben 25 (venticinque) indirizzi diversi comprensivi della giunta e dei vigili comunali. Manca solo il parroco e la scuola. Il che significa che nel caso  si realizzi l'incontro tra le due parti conflittuali, bisognerà noleggiare mezza carrozza del freccia rossa (evitare Livraga) per trasportare  nella capitale tutta la truppa.
Quando sei costretto a mendicare un incontro scrivendo a 25 (venticinque) interlocutori differenti, 24 dei quali semmai partecipino ci stanno per educazione (un viaggio nella capitale a spese del contribuente non è proprio da buttare adesso che arriva la primavera) piuttosto che per interesse e convinzione, vuol dire che sei in braghe di tela.
Nel senso che all'incontro ci vai a mani nude. Perché non hai un euro da spendere e nemmeno ne vuoi spendere uno (salvo le parcelle degli avvocati che comunque danno un ritorno elettorale provinciale: meglio di niente) e perché non hai uno straccio di idea (vedi PGT nudo e crudo rispetto al problema) che non sia quella di conservare tutto com'è adesso salvo due idea di sottopassi. Che poi sono impossibili da realizzare  fisicamente.
Certo: tutte le parti potenzialmente in causa vanno messe di fronte alle  rispettive responsabilità ma è evidente che se per 50 anni la politica di Curno ha venduto la bufala della stazione ferroviaria e poi anche quella del raddoppio della linea fino ad arrivare a quella di immaginare una metropolitana sui binari RFI ( Serra dixit) SENZA mai indicare gli spazi da tenere liberi da destinare a parcheggi rampe sottopassi pedonali e non, vuol dire che adesso ti devi risolvere le grane da sola. Anche se sei l'ultima arrivata  sulla sedia di sindaco. I suoi predecessori gliene hanno lasciate in groppa non poche di grane.
Semmai si faranno i sottopassi pedonali e automobilistici sarà interessante vedere dove li piazzano dal momento che con le pendenze e le luci necessarie occorrono dai 70 ai 100 mt  spazi in discesa ed altrettanti in salita. Poi ci sono i sottoservizi da spostare oltre al banale “chi paga?”.

C'è poi un altro aspetto di questa “chiamata alle armi” di venticinque interlocutori venticinque diversi: è che manca il… popolo.
L'ABC della democrazia  impone che la popolazione sia coinvolta nel dibattito e nella ricerca di soluzioni mentre si verifica che tutto è nelle mani del sindaco salvo una petizione (meglio non qualificarla)  iniziata da una che non conosce nemmeno la geografia del paese (petizione  condivisa anche dalla sindaca: peraltro). Un sindaco si siede al tavolo della trattativa con  un'idea propria costruita attraverso un largo dibattito con la popolazione ed una mozione sottoscritta dai cittadini organizzata PERO' dal Comune.

La faccenda è che sostanzialmente questa dell'abolizione dei passaggi a livello è una grana che Vivere Curno  non vuole o vorrebbe affrontare e che gli farà perdere le prossime elezioni. Assieme alle vicende dei CVI1 e 2. Finora la politica curnese in mano ai bottegai  locali ha sempre mirato ad un campanilismo che importava però zero ai residenti. Ai consiglieri comunali interessava quanto c'era nel cassetto della propria bottega quando abbassavano la saracinesca ed hanno badato bene a evitare che il paese  si inserisse nel contesto cittadino: ne centrodestra ne la Lega ne il centrosinistra comunque mascherato ha trovato  tempo e voglia di pianificare stazione, parcheggio di servizio, sotto-sovrappassi.
Non ci ha mai creduto e non li ha mai voluti.
Del resto i cittadini-elettori se ne fregavano dei bottegai locali  ma hanno saputo bene sfruttare la generosità del piano del diritto allo studio (600mila euro) oppure la spesa sociale (1,4 milioni: Gamba scrisse) oltre che due CVI che  nel mezzo secolo se ne sono via via diruti. Esattamente come dirute sono le case popolari di via S.Jesus.
Adesso la banda dei soliti noti (davanti a 170 milioni di lavori per il raddoppio ferroviario, chi sarebbe così imbecille da non applaudire?) inventano il raddoppio della ferrovia Montello-Ponte san Pietro che ancora adesso non si comprende cosa serva (il raddoppio) blaterandola (tra l'altro) come il collegamento tra la sanità provinciale: uno ospedale a Ponte,  due di Bergamo, uno a Seriate) quando a pochi metri di distanza esiste l'asse interurbano e dei buoni parcheggi attorno che NON esistono invece nei pressi delle stazioni sunnominate.

L'impressione è che sostanzialmente a RIFI importi zero dei problemi di Curno [con due secoli di storia alle spalle figurarsi..]   mentre il cerchio delle imprese interessato a fare questo tipo di  lavori… “lavori” perché quei 170 milioni “lievitino” magari al doppio sfruttando i contrapposti interessi dei 20 bergamaschi eletti in Parlamento: nove della Lega, quattro di Forza Italia, tre del Pd, tre dei Cinquestelle e uno di Fratelli d'Italia. Senza contare quelli in Regione.

La nostra proposta per fronteggiare all'abolizione dei due passaggi a livello
Via Roma.
Creare un sottopasso automobilistico dalla Piazza del Comune a via Manzù sfruttando la rotonda OBI
Creare un sottopasso pedonale su scala mobile abbastanza ampia che sia percorribile anche con la bicicletta  condotta a mano di lato
Via Fermi
Collegare via Ruffilli sud con la rotonda sulla circonvallazione Leuceriano ad ovest dell'ospedale.
Creare una rotonda su via Fermi-Ruffilli
Creare un sottopasso pedonale tra via Donizetti e l'aiuola della Esselunga a ridosso di via Fermi
Chi paga?
Le aree le acquisisce il Comune e i lavori a carico di RFI.