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COVID19: CI RISIAMO
GLI ESPERTI SPIEGANO TUTTO POI IL VIRUS LI SMENTISCE
Dunque ci siamo dentro in pieno anche noi lombardi. Credevamo noi di
essere fuori dal rischio dimenticando che siamo una popolazione
nomadissima a livello internazionale e quella col maggior numero di
afflussi di persone da ogni dove. Credevamo noi che le pandemie ce lo
portassero quelli che venivano straccioni zeccosi pidocchiosi dalla
Libia per colpa delle navi ong a fargli da taxisti. Credevamo noi che
abbiamo il migliori sistema sanitario nazionale meglio anche delle
regioni rosse, Umbria esclusa. Credevamo noi che basta ascoltare
Burioni e i mille esperti che le rimandano in onda che bastasse stare
da soli, lavarsi almeno per 20 secondi le zampette col sapone, con
l'amuchina o coll'alcool al 50% e senza troppo slimonare col primo che
passa. Poi eccoci serviti. A puntino: di botto 50 mila persone recluse.
Leggiamo Giusi Fasano. Se il paziente zero fosse stato lui si sarebbero
spiegate tante cose. Suo cognato risultato positivo al test, per
esempio. L'amico con il quale è andato a cena, infettato e ora
ricoverato in condizioni molto gravi. Il legame evidente con la Cina,
dalla quale era tornato il 21 di gennaio. E poi l'epicentro del virus
individuato nell'area del Lodigiano dove ha vissuto da quando è
rientrato in Italia.
(...)
ABOLIZIONE DEI A LIVELLO
POSIZIONE DEBOLE DELLA MAGGIORANZA
MINORANZA? NON PERVENUTA
La sindaca Gamba ha risposto alla lettera del direttore di produzione
di RFI Valerio Giovine con tre pagine indirizzate a ben 25
(venticinque) indirizzi diversi comprensivi della giunta e dei vigili
comunali. Manca solo il parroco e la scuola. Il che significa che nel
caso si realizzi l'incontro tra le due parti conflittuali, bisognerà
noleggiare mezza carrozza del freccia rossa (evitare Livraga) per
trasportare nella capitale tutta la truppa.
Quando sei costretto a mendicare un incontro scrivendo a 25
(venticinque) interlocutori differenti, 24 dei quali semmai partecipino
ci stanno per educazione (un viaggio nella capitale a spese del
contribuente non è proprio da buttare adesso che arriva la primavera)
piuttosto che per interesse e convinzione, vuol dire che sei in braghe
di tela.
Nel senso che all'incontro ci vai a mani nude. Perché non hai un euro
da spendere e nemmeno ne vuoi spendere uno (salvo le parcelle degli
avvocati che comunque danno un ritorno elettorale provinciale: meglio
di niente) e perché non hai uno straccio di idea (vedi PGT nudo e crudo
rispetto al problema) che non sia quella di conservare tutto com'è
adesso salvo due idea di sottopassi. Che poi sono impossibili da
realizzare fisicamente.
(...)
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PDF: 8,5 Mb
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COVID19: CI RISIAMO
GLI ESPERTI SPIEGANO TUTTO POI IL VIRUS LI SMENTISCE
Dunque ci siamo dentro in pieno anche noi lombardi. Credevamo noi di
essere fuori dal rischio dimenticando che siamo una popolazione
nomadissima a livello internazionale e quella col maggior numero di
afflussi di persone da ogni dove. Credevamo noi che le pandemie
ce lo portassero quelli che venivano straccioni zeccosi pidocchiosi
dalla Libia per colpa delle navi ong a fargli da taxisti. Credevamo noi
che abbiamo il migliori sistema sanitario nazionale meglio anche delle
regioni rosse, Umbria esclusa. Credevamo noi che basta ascoltare
Burioni e i mille esperti che le rimandano in onda che bastasse stare
da soli, lavarsi almeno per 20 secondi le zampette col sapone, con
l'amuchina o coll'alcool al 50% e senza troppo slimonare col primo che
passa. Poi eccoci serviti. A puntino: di botto 50 mila persone recluse.
Leggiamo Giusi Fasano. Se il paziente zero fosse stato lui si sarebbero
spiegate tante cose. Suo cognato risultato positivo al test, per
esempio. L'amico con il quale è andato a cena, infettato e ora
ricoverato in condizioni molto gravi. Il legame evidente con la Cina,
dalla quale era tornato il 21 di gennaio. E poi l'epicentro del virus
individuato nell'area del Lodigiano dove ha vissuto da quando è
rientrato in Italia.
Se il paziente zero fosse stato lui, appunto, ogni casella si sarebbe
incastrata nel puzzle. E invece no. Tutto da cancellare. L'uomo che
fino a ieri sera è stato il paziente zero, in realtà non lo è per
niente. Non è lui il punto di partenza del coronavirus. Quell'ipotesi
era un abbaglio, hanno fatto sapere dall'Istituto Superiore di Sanità.
Lui, che ha 41 anni, non ha sviluppato gli anticorpi quindi non ha
contratto l'infezione. Perciò non stava bene perché asintomatico e non
era negativo al test perché guarito. Semplicemente era (ed è) sano, e
non è stato lui a veicolare il virus in Lombardia.
Insomma è inutile cercare “l'untore” che per essere politicamente
corretti adesso si chiama “paziente zero”. L'abbiamo capito da soli
senza troppi pareri di esperti che in un qualche modo è tecnicamente
possibile il contagio asintomatico, anche se resta da capire come possa
avvenire, anche se non abbiamo informazioni sul modo in cui la
liberazione del virus possa avvenire in una fase asintomatica. Il
problema è riuscire a capire come le particelle virali possano essere
disperse nell'ambiente in assenza di manifestazioni come la tosse.
Traduzione popolare: è abbastanza probabile che il Covid19 non sia una
esclusiva Made in China ma sia presente dappertutto e quando si
incrociano le occasioni potenziali, questo esplode.
Perché se é possibile essere negativi al test dopo avere avuto
un'infezione da coronavirus SarsCoV2 ci devono essere diversi motivi
per i quali questo può accadere e al momento non ci sono elementi
sufficienti per preferire un'ipotesi a un'altra.
Quindi siccome oggi circolano in massa da un continente all'altro
uomini cose alimenti abbigliamento delle persone vuol dire che la
bestiolina si fa trasportare anche da qualcosa d'altro oltre alla
persona.
Dalla vicenda le notizie buone sono che sostanzialmente che provoca una
bassa mortalità, lavora sopratutto per conto dell'INPS e delle ATS
(vale a dire ammazza gli anziani malmessi) e quindi dell'industria
chimico farmaceutica e che se da un lato ridurrà il Pil per un verso
potrebbe anche aumentarlo in altro senso.
Noi lumbard dimentichiamo mentre ci rodiamo le unghie perché hanno
sospeso le partite di campionato che nella meravigliosa Terra di
Lombardia siamo reduci di alcuni fatti: nel 2018 i morti di legionella
nel territorio di Bresso. Nel 2019 i morti di legionella e
polmonite nella zona sud est di Brescia. Nel 2020 i morti di
meningite nel Basso Sebino. Quello che i medici ed anche il
“pubblico” non ha compreso davanti al caso del Basso Sebino è che
la Lombardia viene da una storia ormai triennale che si ripete sempre
uguale ed alla fine termina con qualche morto e sempre con
l'incolpazione del cittadino che non si informerebbe dai dottori ma dai
media e dalla rete.
Osservando con attenzione quel che il “pubblico” ha fornito come
informazione al cittadino in ordine a queste tre infezioni
sostanzialmente ci si rende conto che nel caso di Bresso l'ATS- Regione
non è stata in grado di spiegare esattamente da dove provenisse e come
si sia diffusa l'infezione di legionella e chissà quanto sia stata
creduta l'affermazione pubblica secondo la quale fosse da
escludere il coinvolgimento sia dell'acquedotto sia delle reti idriche
interne alle abitazioni.
Nel caso del sud-est di Brescia la conclusione per cui “una
nube batteriologica dispersa nell'aria dalle torri di raffreddamento
delle aziende, provocata a quanto pare dal “brodo” del fiume Chiese in
secca e scatenata dalle bollenti temperature della scorsa estate
sarebbe stata la probabile causa dell'epidemia di legionella e
polmonite batterica che solo pochi mesi fa tra le province di Brescia e
di Mantova ha causato ben sette morti e addirittura un migliaio di
contagiati.“ Anche in questo caso le origini non sono certe e se ne
sono solo supposte le probabili cause.
Quanto ai casi di meningite nel Basso Sebino il “pubblico” proprio non
è stato in grado di dare alcuna plausibile origine, salvo il caso
dell'infezione trasmessasi tra moglie e marito ma nell'insieme
l'infezione derivata da due tipi di meningococco.
E di nuovo adesso i c.d. esperti e le ATS e su su fino alla protezione
Civile Nazionale ed al Ministero della Salute prima ci avevano fatto
credere che bisognava rintracciare il paziente zero. Poi che s'è
verificato che non c'è bisogno del paziente zero perché se é possibile
essere negativi al test dopo avere avuto un'infezione da coronavirus
SarsCoV2 ci devono essere diversi motivi per i quali questo può
accadere e al momento non ci sono elementi sufficienti per preferire
un'ipotesi a un'altra.
Morale della favola. Cittadini cavoli vostri state a casa a vedere la tivù.
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ABOLIZIONE DEI A LIVELLO
POSIZIONE DEBOLE DELLA MAGGIORANZA
MINORANZA? NON PERVENUTA
La sindaca Gamba ha risposto alla lettera del direttore di produzione
di RFI Valerio Giovine con tre pagine indirizzate a ben 25
(venticinque) indirizzi diversi comprensivi della giunta e dei vigili
comunali. Manca solo il parroco e la scuola. Il che significa che nel
caso si realizzi l'incontro tra le due parti conflittuali,
bisognerà noleggiare mezza carrozza del freccia rossa (evitare Livraga)
per trasportare nella capitale tutta la truppa.
Quando sei costretto a mendicare un incontro scrivendo a 25
(venticinque) interlocutori differenti, 24 dei quali semmai partecipino
ci stanno per educazione (un viaggio nella capitale a spese del
contribuente non è proprio da buttare adesso che arriva la primavera)
piuttosto che per interesse e convinzione, vuol dire che sei in braghe
di tela.
Nel senso che all'incontro ci vai a mani nude. Perché non hai un euro
da spendere e nemmeno ne vuoi spendere uno (salvo le parcelle degli
avvocati che comunque danno un ritorno elettorale provinciale: meglio
di niente) e perché non hai uno straccio di idea (vedi PGT nudo e crudo
rispetto al problema) che non sia quella di conservare tutto com'è
adesso salvo due idea di sottopassi. Che poi sono impossibili da
realizzare fisicamente.
Certo: tutte le parti potenzialmente in causa vanno messe di fronte
alle rispettive responsabilità ma è evidente che se per 50 anni
la politica di Curno ha venduto la bufala della stazione ferroviaria e
poi anche quella del raddoppio della linea fino ad arrivare a quella di
immaginare una metropolitana sui binari RFI ( Serra dixit) SENZA mai
indicare gli spazi da tenere liberi da destinare a parcheggi rampe
sottopassi pedonali e non, vuol dire che adesso ti devi risolvere le
grane da sola. Anche se sei l'ultima arrivata sulla sedia di
sindaco. I suoi predecessori gliene hanno lasciate in groppa non poche
di grane.
Semmai si faranno i sottopassi pedonali e automobilistici sarà
interessante vedere dove li piazzano dal momento che con le pendenze e
le luci necessarie occorrono dai 70 ai 100 mt spazi in discesa ed
altrettanti in salita. Poi ci sono i sottoservizi da spostare oltre al
banale “chi paga?”.
C'è poi un altro aspetto di questa “chiamata alle armi” di venticinque
interlocutori venticinque diversi: è che manca il… popolo.
L'ABC della democrazia impone che la popolazione sia coinvolta
nel dibattito e nella ricerca di soluzioni mentre si verifica che tutto
è nelle mani del sindaco salvo una petizione (meglio non
qualificarla) iniziata da una che non conosce nemmeno la
geografia del paese (petizione condivisa anche dalla sindaca:
peraltro). Un sindaco si siede al tavolo della trattativa con
un'idea propria costruita attraverso un largo dibattito con la
popolazione ed una mozione sottoscritta dai cittadini organizzata PERO'
dal Comune.
La faccenda è che sostanzialmente questa dell'abolizione dei passaggi a
livello è una grana che Vivere Curno non vuole o vorrebbe
affrontare e che gli farà perdere le prossime elezioni. Assieme alle
vicende dei CVI1 e 2. Finora la politica curnese in mano ai
bottegai locali ha sempre mirato ad un campanilismo che importava
però zero ai residenti. Ai consiglieri comunali interessava quanto
c'era nel cassetto della propria bottega quando abbassavano la
saracinesca ed hanno badato bene a evitare che il paese si
inserisse nel contesto cittadino: ne centrodestra ne la Lega ne il
centrosinistra comunque mascherato ha trovato tempo e voglia di
pianificare stazione, parcheggio di servizio, sotto-sovrappassi.
Non ci ha mai creduto e non li ha mai voluti.
Del resto i cittadini-elettori se ne fregavano dei bottegai
locali ma hanno saputo bene sfruttare la generosità del piano del
diritto allo studio (600mila euro) oppure la spesa sociale (1,4
milioni: Gamba scrisse) oltre che due CVI che nel mezzo secolo se
ne sono via via diruti. Esattamente come dirute sono le case popolari
di via S.Jesus.
Adesso la banda dei soliti noti (davanti a 170 milioni di lavori per il
raddoppio ferroviario, chi sarebbe così imbecille da non applaudire?)
inventano il raddoppio della ferrovia Montello-Ponte san Pietro che
ancora adesso non si comprende cosa serva (il raddoppio) blaterandola
(tra l'altro) come il collegamento tra la sanità provinciale: uno
ospedale a Ponte, due di Bergamo, uno a Seriate) quando a pochi
metri di distanza esiste l'asse interurbano e dei buoni parcheggi
attorno che NON esistono invece nei pressi delle stazioni sunnominate.
L'impressione è che sostanzialmente a RIFI importi zero dei problemi di
Curno [con due secoli di storia alle spalle figurarsi..]
mentre il cerchio delle imprese interessato a fare questo tipo di
lavori… “lavori” perché quei 170 milioni “lievitino” magari al doppio
sfruttando i contrapposti interessi dei 20 bergamaschi eletti in
Parlamento: nove della Lega, quattro di Forza Italia, tre del Pd, tre
dei Cinquestelle e uno di Fratelli d'Italia. Senza contare quelli in
Regione.
La nostra proposta per fronteggiare all'abolizione dei due passaggi a livello
Via Roma.
Creare un sottopasso automobilistico dalla Piazza del Comune a via Manzù sfruttando la rotonda OBI
Creare un sottopasso pedonale su scala mobile abbastanza ampia che sia
percorribile anche con la bicicletta condotta a mano di lato
Via Fermi
Collegare via Ruffilli sud con la rotonda sulla circonvallazione Leuceriano ad ovest dell'ospedale.
Creare una rotonda su via Fermi-Ruffilli
Creare un sottopasso pedonale tra via Donizetti e l'aiuola della Esselunga a ridosso di via Fermi
Chi paga?
Le aree le acquisisce il Comune e i lavori a carico di RFI.
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