A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1181 DEL 18 FEBBRAIO 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















SALVINI, LE «NEGRE» E I 7 ABORTI
DIMENTICA I 7 MASCHI
CHE LE HANNO INGRAVIDATE
Il leader leghista dal palco dell'evento del partito a Roma: “Abbiamo avuto segnalazione che alcune donne, né di Roma né di Milano, si sono presentate per la sesta volta al pronto soccorso di Milano per l'interruzione di gravidanza. Non è compito mio né dello Stato dare lezioni di morale, è giusto che sia la donna a scegliere per sé e per la sua vita, ma non puoi arrivare a prendere il pronto soccorso come la soluzione a uno stile di vita incivile”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, dal palco dell'incontro organizzato dal partito su Roma capitale. Poi ha continuato tra gli applausi: “Qualcuno ha preso il pronto soccorso come il bancomat sanitario per farsi gli affari suoi senza pagare una lira”, ha aggiunto concludendo: “La terza volta che ti presenti, paghi”.
Per coppia Morisi-Salvini inventarne una ogni giorno per stupire la stampa mainstream non  c'è difficoltà.
(...)
Da adesso in avanti il discorso magari a qualcuno apparirà un po' grezzo e duro ma bisogna pure farlo. Tutti i ragionamenti che  ho stralciato dall'articolo della Mariani sono condivisibili ma appartengono a un mondo ed a un modo di vedere e vivere propri delle Ztl. Forse non lo sanno neppure che esiste un mondo a parte dove la relazione sessuale ha tutta svolgimento che neppure si immaginano.
Se una donna resta incinta è perché c'è stato un uomo che l'ha ingravidata.
Quindi si deve mettere sotto osservazione non solo quel che c'è attorno al solo mondo della donna  e del “dopo” ma soprattutto perché esiste una  “forte richiesta” da parte del maschio bianco ed una “normale” abitudine dell'uomo di colore di fare l'amore senza mezzi protettivi. Varrebbe la pena sapere per esempio come si mantengono le donne  che arrivano al settimo aborto prima ancora di pensare che la donna abortisce perché manca l'assistenza durante e dopo la maternità. Il problema per la società è quindi non solo quello del “dopo” ma del “prima”: di maschi che hanno certi comportamenti e pretendono o chiedono o pagano  il sesso fatto in un certo modo.
Del ragionamento di Salvini non è stato colto l'aspetto per il quale al maschio è consentito tutto e  che la donna… si arrangi.
Il fascistello inglese ha proposto “l'assunzione obbligatoria di anticoncezionali alla pubertà, per evitare gravidanze indesiderate con la nascita di una "sottoclasse" di cittadini” e quindi anche per questo taroccato tocca sempre alla donna arrangiarsi. E Salvini sulla stessa strada –non ha avuto nemmeno l'idea del matto inglese – ha fatto la proposta di far pagare la prestazione sanitaria alla sfortunata. Qualcuno  avverta Salvini che la pillola e il preservativi costano meno e sono anche più efficaci.

NOVITÀ NELLA MAGGIORANZA
LA SINDACA SI PRENDE SOLO12 DELEGHE;
7 TOCCANO A CONTI, 5 ALLA BELLEZZA.
5 PURE CAVAGNA,2 RESTANO A ROTA.
IL FUTURO DEL TERRITORIO IN SEI MANI
IMPORTANTI NOVITÀ IN CONSIGLIO COMUNALE annuncia la sindaca con scritta maiuscola ma è solo un petardo bagnato. Un petardo bagnato. Ovviamente non può annunciare che Curno è il primo comune della Provincia di Bergamo con consiglio comunale a maggioranza femminile: lo abbiamo scritto noi per primi e quindi non possono replicare. Ma vedrete che  scapperà la battutina alle madamine: non possono permettersi di non sottolinearlo.
Annunciano novità e dimenticano di aggiornare i nomi dei consiglieri sulla pagina web del Comune.
Magari se la sindaca nel fare i comunicati riflettesse un poco sui testi che scrive, forse riuscirebbe a trovare (da sola) le contraddizioni che ci mette.
Le dimissioni del consigliere Benedetti dopo quei pochi 35 anni trascorsi in consiglio comunale dove ha sempre brillato per eccelso protagonismo (lo ha lodato perfino la fascio femminista) sono presentate come adesione ad una volontà di rinnovamento della compagine: DOPO 35 anni. Diciamo che era il consigliere nella (involontaria) situazione più pericolosa dopo le tremende gaffes che sindaca e dirigente del servizio sport erano riuscite a combinare con la convenzione sul CVI 1. Per non finire nel tritacarne anche con la vicenda del CVI1 ha pensato bene di filarsela magari  pensando ai fatti personali e famigliari anziché certe mattate.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!
















































































































































































































































NOVITÀ NELLA MAGGIORANZA
LA SINDACA SI PRENDE SOLO12 DELEGHE;
7 TOCCANO A CONTI, 5 ALLA BELLEZZA.
5 PURE CAVAGNA,2 RESTANO A ROTA.
IL FUTURO DEL TERRITORIO IN SEI MANI

IMPORTANTI NOVITÀ IN CONSIGLIO COMUNALE annuncia la sindaca con scritta maiuscola ma è solo un petardo bagnato. Un petardo bagnato. Ovviamente non può annunciare che Curno è il primo comune della Provincia di Bergamo con consiglio comunale a maggioranza femminile: lo abbiamo scritto noi per primi e quindi non possono replicare. Ma vedrete che  scapperà la battutina alle madamine: non possono permettersi di non sottolinearlo.
Annunciano novità e dimenticano di aggiornare i nomi dei consiglieri sulla pagina web del Comune.
Magari se la sindaca nel fare i comunicati riflettesse un poco sui testi che scrive, forse riuscirebbe a trovare (da sola) le contraddizioni che ci mette.
Le dimissioni del consigliere Benedetti dopo quei pochi 35 anni trascorsi in consiglio comunale dove ha sempre brillato per eccelso protagonismo (lo ha lodato perfino la fascio femminista) sono presentate come adesione ad una volontà di rinnovamento della compagine: DOPO 35 anni. Diciamo che era il consigliere nella (involontaria) situazione più pericolosa dopo le tremende gaffes che sindaca e dirigente del servizio sport erano riuscite a combinare con la convenzione sul CVI 1. Per non finire nel tritacarne anche con la vicenda del CVI1 ha pensato bene di filarsela magari  pensando ai fatti personali e famigliari anziché certe mattate. 
L'unica novità sarebbe che il giovane assessore Curto che non aveva ne incarichi eclatanti e neppure una grande verve resta… titolare degli stessi incarichi di prima solo come consigliere delegato.  Si celebra l'avvento come assessora (da consigliera delegata ad assessora) alla cultura (tanto la giunta Gamba la cultura la compra al mercato da una fornitore di fiducia scelto sul mercato per il minoro costo della concorrenza) della canterina Bellezza. Una che sì é laureata al DAMS mica all'UniBG. La consigliera neo arrivata é già stagionata come assessora Rizzo e riceve la delega per seguire  i problemi del cimitero (dove assai spesso i morti resuscitano e pongono dei problemi) e del benessere animale (specie quelli che scagazzano alla grande sotto il portico di largo Vittoria). Tutti problemi serissimi: qualcuno si vergognerebbe della presa per i fondelli (cimitero? cani?) ma al mondo basta accontentarsi.
Per il resto tutto resta uguale: Cavagna tal quale, Serra tal quale, Battaglia tal quale, Rota tal quale. Conti essendo inamovibile resta tal quale.
Ovviamente la sindaca fa il pieno di incarichi: se non sbagliamo  ne ha presi in mano una dozzina. O glieli hanno lasciati cortesemente in mano per non subire casini.  Fa tutto lei insomma. Oltretutto è una scheggia nel suo lavoro: basta vedere che dopo quattro anni  della pista lungo il fiume non è stato posato un mattone ma in compenso è già riuscita a spendere centomila? cinquantamila? euro. Sarà una pista pedociclabile  pavimentata coi fogli delle delibere delle determinazioni, dei progetti, degli studi.
Che dire? Raccomandiamo alla sindaca di avviare il procedimento per richiedere indietro tutte le spese che il Comune ha dovuto affrontare in ordine ai vari processi ed alla sentenza Leggeri. Un ravvedimento operoso da parte di chi ha “sbagliato” la delibera.
Siccome abbiamo un'età prossima a quella della Maresana non apparteniamo alla categoria dei millenials finti (ormai sono parecchio stagionati anche questi) che si fanno belli scrivendo che vogliono garantire nel corso dei cinque anni di mandato come consiglieri comunali almeno un parziale rinnovamento dei consiglieri, degli assessori e delle deleghe assegnate  e poi erano-sono in consiglio da 35 30 20 15 anni. Poi ci sono anche i pivelli appena arrivati che hanno badato bene a non farsi riconoscere: quando aprono bocca recitano il loro bravo compitino copia-incolla come avevano imparato  nella scuola a tempo pieno delle maestre e professoresse che li hanno chiamati in lista. Per paura di essere  valutati si sono cancellati anche da face book. Non diciamo quindi “largo ai giovani” come recitano la Serra e la Gamba: semplicemente lasciamo che i giovani si arrangino da soli a fare un passo avanti o meno. Noi il coraggio (parola eccessiva) di scrivere come e cosa pensiamo l'abbiamo. Loro se la svignano in consiglio comunale.  Chi sa cosa pensa un Battaglia, una Bellezza, un Curto del  “decreto sicurezza”? neppure una Serra o una Gamba si sono mai sentite?. Qualcuno spieghi a lorsignori che anche il silenzio «parla».
Certo è che un centrosinistra –il maggiore azionista di Vivere Curno- che da 35 anni si affida sempre e solo allo stesso consigliere in materia urbanistica senza essere riuscito ad aggregare almeno un due tre quattro altri soggetti, significa che c'ha perlomeno una gran sfortuna. Quelli che sono i resti e gli eredi della DC PCI e PSI stanno ancora scontando i costi e i vantaggi maturati con l'avvento della Curno Shopping Center. Democristiano ed azzoppato da una sentenza penale quello  che fu il regista dell'avvento che prometteva il centro commerciale come l'albero degli zecchini d'oro per mantenere i vizietti dei curnesi: i due CVI  o i megapiani del diritto allo studio. Un avvocato deputato PCI era l'avvocato del proprietario delle aree su cui sarebbe sorto il centro. Un socialista faceva l'assicuratore per tutta l'operazione verso il comune. Una società delle coop rosse costruì il centro e ne rimase anche comproprietaria per qualche  anno. Adesso quegli stessi creatori ed eredi hanno regalato al commerciale di via Fermi-Europa altri 300-350mila metri cubi di altro commerciale mentre fanno finta di non vedere che Mediaword se l'è squagliata ed anche Auchan ha gettato la spugna oppure che ogni anno praticamente metà delle licenze commerciali del comparto cambiano titolare. Ovviamente «per garantire l’occupazione».
Ed i Curnesi sono sempre in attesa di conoscere la denuncia e la sentenza nella vicenda del volantino  subìta (la prima) e ottenuta (la seconda) dal segretario Pd contrario all'albergo che voleva ampliare nel centro commerciale.

SALVINI, LE «NEGRE» E I 7 ABORTI
DIMENTICA I 7 MASCHI
CHE LE HANNO INGRAVIDATE

Il leader leghista dal palco dell'evento del partito a Roma: “Abbiamo avuto segnalazione che alcune donne, né di Roma né di Milano, si sono presentate per la sesta volta al pronto soccorso di Milano per l'interruzione di gravidanza. Non è compito mio né dello Stato dare lezioni di morale, è giusto che sia la donna a scegliere per sé e per la sua vita, ma non puoi arrivare a prendere il pronto soccorso come la soluzione a uno stile di vita incivile”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, dal palco dell'incontro organizzato dal partito su Roma capitale. Poi ha continuato tra gli applausi: “Qualcuno ha preso il pronto soccorso come il bancomat sanitario per farsi gli affari suoi senza pagare una lira”, ha aggiunto concludendo: “La terza volta che ti presenti, paghi”.
Per coppia Morisi-Salvini inventarne una ogni giorno per stupire la stampa mainstream non  c'è difficoltà.
Conclusa la manifestazione, mentre lasciava il Palazzo dei Congressi di Roma, Salvini ha sentito il bisogno di precisare: "Se ritengo che le donne che abortiscono siano incivili? Se si arriva alla settima interruzione di gravidanza significa che si sbaglia stile di vita. Sono d'accordo con i medici che dicono che la donna è libera di scegliere ma se in poco tempo si viene a chiedere la settima interruzione di gravidanza... bisogna spiegarle come ci si comporta". E ancora: "Io rispetto il diritto di scelta di tutte le donne, ma la settima è un rischio per la  salute".

Del tutto casuale –ma sempre in tema- la coincidenza di qualcosa di simile accaduta in Inghilterra. Il governo inglese con Boris Johnson a capo si sta trasformando, nell'era post Brexit, in una specie di circo per fenomeni da baraccone, come il nuovo arrivato Andrew Sabisky, 27 anni, assunto dal capo dello staff del Primo Ministro Dominic Cummings che ha ammesso di star cercando collaboratori "tra gli strambi e i disadattati".
Sabisky si è distinto più volte in passato per il suo razzismo e misoginia: ha scritto su twitter che i neri sono meno intelligenti dei bianchi e che 'lo sport femminile è paragonabile alle paraolimpiadi', offendendo in un colpo solo donne e persone disabili. Sabisky ha inoltre proposto nel 2014 l'assunzione obbligatoria di anticoncezionali alla pubertà, per evitare gravidanze indesiderate con la nascita di una "sottoclasse" di cittadini.

Antonella Mariani su Repubblica: Parole inesatte o addirittura fuorvianti per vari motivi. Il primo è che le donne non vanno ad abortire al Pronto soccorso. L'iter è ancora e sempre quello fissato dalla legge 194 del 1978 e prevede una visita ginecologica, una "sospensione" di 7 giorni e poi la procedura, chirurgica o farmacologica, in un ospedale o in un centro autorizzato. Il secondo motivo è che il fenomeno delle «recidive», pur gravissimo, in Italia è decisamente meno frequente che in altri Paesi, con valori tra i più bassi a livello internazionale. Nessuno, né domenica né lunedì, ha parlato di tutto questo, seppellendo nella rissa para-politica un tema serio, serissimo, nascosto, se non addirittura “segretato”: la solitudine e l'abbandono in cui si trovano le donne più fragili di fronte a una gravidanza indesiderata. Di che libertà esattamente parla la sinistra quando una donna si sente obbligata ad abortire perché non ha i mezzi per affrontare la maternità? Che genere di autodeterminazione c'è quando ad abortire è una ragazza straniera sfruttata sui campi o sul ciglio di una strada? Quello che è mancato nel dibattito ancora una volta ideologico di queste ore, a destra come a sinistra, è la voce di Amina e delle migliaia che, a differenza di lei, non hanno trovato una mano tesa.
Allora, rovesciamo lo slogan: non «Giù le mani dalle donne», bensì «Mani tese alle donne», soprattutto a quelle più fragili. Con i sostegni per altro previsti e mai attuati dalla 194, che non a caso si intitola "Legge contenente norme per la tutela sociale della maternità".

Da adesso in avanti il discorso magari a qualcuno apparirà un po' grezzo e duro ma bisogna pure farlo. Tutti i ragionamenti che  ho stralciato dall'articolo della Mariani sono condivisibili ma appartengono a un mondo ed a un modo di vedere e vivere propri delle Ztl. Forse non lo sanno neppure che esiste un mondo a parte dove la relazione sessuale ha tutta svolgimento che neppure si immaginano.
Se una donna resta incinta è perché c'è stato un uomo che l'ha ingravidata.
Quindi si deve mettere sotto osservazione non solo quel che c'è attorno al solo mondo della donna  e del “dopo” ma soprattutto perché esiste una  “forte richiesta” da parte del maschio bianco ed una “normale” abitudine dell'uomo di colore di fare l'amore senza mezzi protettivi. Varrebbe la pena sapere per esempio come si mantengono le donne  che arrivano al settimo aborto prima ancora di pensare che la donna abortisce perché manca l'assistenza durante e dopo la maternità. Il problema per la società è quindi non solo quello del “dopo” ma del “prima”: di maschi che hanno certi comportamenti e pretendono o chiedono o pagano  il sesso fatto in un certo modo.

Del ragionamento di Salvini non è stato colto l'aspetto per il quale al maschio è consentito tutto e  che la donna… si arrangi.
Il fascistello inglese ha proposto “l'assunzione obbligatoria di anticoncezionali alla pubertà, per evitare gravidanze indesiderate con la nascita di una "sottoclasse" di cittadini” e quindi anche per questo taroccato tocca sempre alla donna arrangiarsi. E Salvini sulla stessa strada –non ha avuto nemmeno l'idea del matto inglese – ha fatto la proposta di far pagare la prestazione sanitaria alla sfortunata. Qualcuno  avverta Salvini che la pillola e il preservativi costano meno e sono anche più efficaci.