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SALVINI, LE «NEGRE» E I 7 ABORTI
DIMENTICA I 7 MASCHI
CHE LE HANNO INGRAVIDATE
Il leader leghista dal palco dell'evento del partito a Roma: “Abbiamo
avuto segnalazione che alcune donne, né di Roma né di Milano, si sono
presentate per la sesta volta al pronto soccorso di Milano per
l'interruzione di gravidanza. Non è compito mio né dello Stato dare
lezioni di morale, è giusto che sia la donna a scegliere per sé e per
la sua vita, ma non puoi arrivare a prendere il pronto soccorso come la
soluzione a uno stile di vita incivile”. Lo ha detto il leader della
Lega Matteo Salvini, dal palco dell'incontro organizzato dal partito su
Roma capitale. Poi ha continuato tra gli applausi: “Qualcuno ha preso
il pronto soccorso come il bancomat sanitario per farsi gli affari suoi
senza pagare una lira”, ha aggiunto concludendo: “La terza volta che ti
presenti, paghi”.
Per coppia Morisi-Salvini inventarne una ogni giorno per stupire la stampa mainstream non c'è difficoltà.
(...)
Da adesso in avanti il discorso magari a qualcuno apparirà un po'
grezzo e duro ma bisogna pure farlo. Tutti i ragionamenti che ho
stralciato dall'articolo della Mariani sono condivisibili ma
appartengono a un mondo ed a un modo di vedere e vivere propri delle
Ztl. Forse non lo sanno neppure che esiste un mondo a parte dove la
relazione sessuale ha tutta svolgimento che neppure si immaginano.
Se una donna resta incinta è perché c'è stato un uomo che l'ha ingravidata.
Quindi si deve mettere sotto osservazione non solo quel che c'è attorno
al solo mondo della donna e del “dopo” ma soprattutto perché esiste
una “forte richiesta” da parte del maschio bianco ed una “normale”
abitudine dell'uomo di colore di fare l'amore senza mezzi protettivi.
Varrebbe la pena sapere per esempio come si mantengono le donne che
arrivano al settimo aborto prima ancora di pensare che la donna
abortisce perché manca l'assistenza durante e dopo la maternità. Il
problema per la società è quindi non solo quello del “dopo” ma del
“prima”: di maschi che hanno certi comportamenti e pretendono o
chiedono o pagano il sesso fatto in un certo modo.
Del ragionamento di Salvini non è stato colto l'aspetto per il quale al
maschio è consentito tutto e che la donna… si arrangi.
Il fascistello inglese ha proposto “l'assunzione obbligatoria di
anticoncezionali alla pubertà, per evitare gravidanze indesiderate con
la nascita di una "sottoclasse" di cittadini” e quindi anche per questo
taroccato tocca sempre alla donna arrangiarsi. E Salvini sulla stessa
strada –non ha avuto nemmeno l'idea del matto inglese – ha fatto la
proposta di far pagare la prestazione sanitaria alla sfortunata.
Qualcuno avverta Salvini che la pillola e il preservativi costano meno
e sono anche più efficaci.
NOVITÀ NELLA MAGGIORANZA
LA SINDACA SI PRENDE SOLO12 DELEGHE;
7 TOCCANO A CONTI, 5 ALLA BELLEZZA.
5 PURE CAVAGNA,2 RESTANO A ROTA.
IL FUTURO DEL TERRITORIO IN SEI MANI
IMPORTANTI NOVITÀ IN CONSIGLIO COMUNALE annuncia la sindaca con scritta
maiuscola ma è solo un petardo bagnato. Un petardo bagnato. Ovviamente
non può annunciare che Curno è il primo comune della Provincia di
Bergamo con consiglio comunale a maggioranza femminile: lo abbiamo
scritto noi per primi e quindi non possono replicare. Ma vedrete che
scapperà la battutina alle madamine: non possono permettersi di non
sottolinearlo.
Annunciano novità e dimenticano di aggiornare i nomi dei consiglieri sulla pagina web del Comune.
Magari se la sindaca nel fare i comunicati riflettesse un poco sui
testi che scrive, forse riuscirebbe a trovare (da sola) le
contraddizioni che ci mette.
Le dimissioni del consigliere Benedetti dopo quei pochi 35 anni
trascorsi in consiglio comunale dove ha sempre brillato per eccelso
protagonismo (lo ha lodato perfino la fascio femminista) sono
presentate come adesione ad una volontà di rinnovamento della
compagine: DOPO 35 anni. Diciamo che era il consigliere nella
(involontaria) situazione più pericolosa dopo le tremende gaffes che
sindaca e dirigente del servizio sport erano riuscite a combinare con
la convenzione sul CVI 1. Per non finire nel tritacarne anche con la
vicenda del CVI1 ha pensato bene di filarsela magari pensando ai fatti
personali e famigliari anziché certe mattate.
(...)
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PDF:10,3 Mb
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NOVITÀ NELLA MAGGIORANZA
LA SINDACA SI PRENDE SOLO12 DELEGHE;
7 TOCCANO A CONTI, 5 ALLA BELLEZZA.
5 PURE CAVAGNA,2 RESTANO A ROTA.
IL FUTURO DEL TERRITORIO IN SEI MANI
IMPORTANTI NOVITÀ IN CONSIGLIO COMUNALE annuncia la sindaca con scritta
maiuscola ma è solo un petardo bagnato. Un petardo bagnato. Ovviamente
non può annunciare che Curno è il primo comune della Provincia di
Bergamo con consiglio comunale a maggioranza femminile: lo abbiamo
scritto noi per primi e quindi non possono replicare. Ma vedrete
che scapperà la battutina alle madamine: non possono permettersi
di non sottolinearlo.
Annunciano novità e dimenticano di aggiornare i nomi dei consiglieri sulla pagina web del Comune.
Magari se la sindaca nel fare i comunicati riflettesse un poco sui
testi che scrive, forse riuscirebbe a trovare (da sola) le
contraddizioni che ci mette.
Le dimissioni del consigliere Benedetti dopo quei pochi 35 anni
trascorsi in consiglio comunale dove ha sempre brillato per eccelso
protagonismo (lo ha lodato perfino la fascio femminista) sono
presentate come adesione ad una volontà di rinnovamento della
compagine: DOPO 35 anni. Diciamo che era il consigliere nella
(involontaria) situazione più pericolosa dopo le tremende gaffes che
sindaca e dirigente del servizio sport erano riuscite a combinare con
la convenzione sul CVI 1. Per non finire nel tritacarne anche con la
vicenda del CVI1 ha pensato bene di filarsela magari pensando ai
fatti personali e famigliari anziché certe mattate.
L'unica novità sarebbe che il giovane assessore Curto che non aveva ne
incarichi eclatanti e neppure una grande verve resta… titolare degli
stessi incarichi di prima solo come consigliere delegato. Si
celebra l'avvento come assessora (da consigliera delegata ad assessora)
alla cultura (tanto la giunta Gamba la cultura la compra al mercato da
una fornitore di fiducia scelto sul mercato per il minoro costo della
concorrenza) della canterina Bellezza. Una che sì é laureata al DAMS
mica all'UniBG. La consigliera neo arrivata é già stagionata come
assessora Rizzo e riceve la delega per seguire i problemi del
cimitero (dove assai spesso i morti resuscitano e pongono dei problemi)
e del benessere animale (specie quelli che scagazzano alla grande sotto
il portico di largo Vittoria). Tutti problemi serissimi: qualcuno si
vergognerebbe della presa per i fondelli (cimitero? cani?) ma al mondo
basta accontentarsi.
Per il resto tutto resta uguale: Cavagna tal quale, Serra tal quale,
Battaglia tal quale, Rota tal quale. Conti essendo inamovibile resta
tal quale.
Ovviamente la sindaca fa il pieno di incarichi: se non sbagliamo
ne ha presi in mano una dozzina. O glieli hanno lasciati cortesemente
in mano per non subire casini. Fa tutto lei insomma. Oltretutto è
una scheggia nel suo lavoro: basta vedere che dopo quattro anni
della pista lungo il fiume non è stato posato un mattone ma in compenso
è già riuscita a spendere centomila? cinquantamila? euro. Sarà una
pista pedociclabile pavimentata coi fogli delle delibere delle
determinazioni, dei progetti, degli studi.
Che dire? Raccomandiamo alla sindaca di avviare il procedimento per
richiedere indietro tutte le spese che il Comune ha dovuto affrontare
in ordine ai vari processi ed alla sentenza Leggeri. Un ravvedimento
operoso da parte di chi ha “sbagliato” la delibera.
Siccome abbiamo un'età prossima a quella della Maresana non
apparteniamo alla categoria dei millenials finti (ormai sono parecchio
stagionati anche questi) che si fanno belli scrivendo che vogliono
garantire nel corso dei cinque anni di mandato come consiglieri
comunali almeno un parziale rinnovamento dei consiglieri, degli
assessori e delle deleghe assegnate e poi erano-sono in consiglio
da 35 30 20 15 anni. Poi ci sono anche i pivelli appena arrivati che
hanno badato bene a non farsi riconoscere: quando aprono bocca recitano
il loro bravo compitino copia-incolla come avevano imparato nella
scuola a tempo pieno delle maestre e professoresse che li hanno
chiamati in lista. Per paura di essere valutati si sono
cancellati anche da face book. Non diciamo quindi “largo ai giovani”
come recitano la Serra e la Gamba: semplicemente lasciamo che i giovani
si arrangino da soli a fare un passo avanti o meno. Noi il coraggio
(parola eccessiva) di scrivere come e cosa pensiamo l'abbiamo. Loro se
la svignano in consiglio comunale. Chi sa cosa pensa un
Battaglia, una Bellezza, un Curto del “decreto sicurezza”?
neppure una Serra o una Gamba si sono mai sentite?. Qualcuno spieghi a
lorsignori che anche il silenzio «parla».
Certo è che un centrosinistra –il maggiore azionista di Vivere Curno-
che da 35 anni si affida sempre e solo allo stesso consigliere in
materia urbanistica senza essere riuscito ad aggregare almeno un due
tre quattro altri soggetti, significa che c'ha perlomeno una gran
sfortuna. Quelli che sono i resti e gli eredi della DC PCI e PSI stanno
ancora scontando i costi e i vantaggi maturati con l'avvento della
Curno Shopping Center. Democristiano ed azzoppato da una sentenza
penale quello che fu il regista dell'avvento che prometteva il
centro commerciale come l'albero degli zecchini d'oro per mantenere i
vizietti dei curnesi: i due CVI o i megapiani del diritto allo
studio. Un avvocato deputato PCI era l'avvocato del proprietario delle
aree su cui sarebbe sorto il centro. Un socialista faceva
l'assicuratore per tutta l'operazione verso il comune. Una società
delle coop rosse costruì il centro e ne rimase anche comproprietaria
per qualche anno. Adesso quegli stessi creatori ed eredi hanno
regalato al commerciale di via Fermi-Europa altri 300-350mila metri
cubi di altro commerciale mentre fanno finta di non vedere che
Mediaword se l'è squagliata ed anche Auchan ha gettato la spugna oppure
che ogni anno praticamente metà delle licenze commerciali del comparto
cambiano titolare. Ovviamente «per garantire l’occupazione».
Ed i Curnesi sono sempre in attesa di conoscere la denuncia e la
sentenza nella vicenda del volantino subìta (la prima) e ottenuta
(la seconda) dal segretario Pd contrario all'albergo che voleva
ampliare nel centro commerciale.
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SALVINI, LE «NEGRE» E I 7 ABORTI
DIMENTICA I 7 MASCHI
CHE LE HANNO INGRAVIDATE
Il leader leghista dal palco dell'evento del partito a Roma: “Abbiamo
avuto segnalazione che alcune donne, né di Roma né di Milano, si sono
presentate per la sesta volta al pronto soccorso di Milano per
l'interruzione di gravidanza. Non è compito mio né dello Stato dare
lezioni di morale, è giusto che sia la donna a scegliere per sé e per
la sua vita, ma non puoi arrivare a prendere il pronto soccorso come la
soluzione a uno stile di vita incivile”. Lo ha detto il leader della
Lega Matteo Salvini, dal palco dell'incontro organizzato dal partito su
Roma capitale. Poi ha continuato tra gli applausi: “Qualcuno ha preso
il pronto soccorso come il bancomat sanitario per farsi gli affari suoi
senza pagare una lira”, ha aggiunto concludendo: “La terza volta che ti
presenti, paghi”.
Per coppia Morisi-Salvini inventarne una ogni giorno per stupire la stampa mainstream non c'è difficoltà.
Conclusa la manifestazione, mentre lasciava il Palazzo dei Congressi di
Roma, Salvini ha sentito il bisogno di precisare: "Se ritengo che le
donne che abortiscono siano incivili? Se si arriva alla settima
interruzione di gravidanza significa che si sbaglia stile di vita. Sono
d'accordo con i medici che dicono che la donna è libera di scegliere ma
se in poco tempo si viene a chiedere la settima interruzione di
gravidanza... bisogna spiegarle come ci si comporta". E ancora: "Io
rispetto il diritto di scelta di tutte le donne, ma la settima è un
rischio per la salute".
Del tutto casuale –ma sempre in tema- la coincidenza di qualcosa di
simile accaduta in Inghilterra. Il governo inglese con Boris Johnson a
capo si sta trasformando, nell'era post Brexit, in una specie di circo
per fenomeni da baraccone, come il nuovo arrivato Andrew Sabisky, 27
anni, assunto dal capo dello staff del Primo Ministro Dominic Cummings
che ha ammesso di star cercando collaboratori "tra gli strambi e i
disadattati".
Sabisky si è distinto più volte in passato per il suo razzismo e
misoginia: ha scritto su twitter che i neri sono meno intelligenti dei
bianchi e che 'lo sport femminile è paragonabile alle paraolimpiadi',
offendendo in un colpo solo donne e persone disabili. Sabisky ha
inoltre proposto nel 2014 l'assunzione obbligatoria di anticoncezionali
alla pubertà, per evitare gravidanze indesiderate con la nascita di una
"sottoclasse" di cittadini.
Antonella Mariani su Repubblica: Parole inesatte o addirittura
fuorvianti per vari motivi. Il primo è che le donne non vanno ad
abortire al Pronto soccorso. L'iter è ancora e sempre quello fissato
dalla legge 194 del 1978 e prevede una visita ginecologica, una
"sospensione" di 7 giorni e poi la procedura, chirurgica o
farmacologica, in un ospedale o in un centro autorizzato. Il secondo
motivo è che il fenomeno delle «recidive», pur gravissimo, in Italia è
decisamente meno frequente che in altri Paesi, con valori tra i più
bassi a livello internazionale. Nessuno, né domenica né lunedì, ha
parlato di tutto questo, seppellendo nella rissa para-politica un tema
serio, serissimo, nascosto, se non addirittura “segretato”: la
solitudine e l'abbandono in cui si trovano le donne più fragili di
fronte a una gravidanza indesiderata. Di che libertà esattamente parla
la sinistra quando una donna si sente obbligata ad abortire perché non
ha i mezzi per affrontare la maternità? Che genere di
autodeterminazione c'è quando ad abortire è una ragazza straniera
sfruttata sui campi o sul ciglio di una strada? Quello che è mancato
nel dibattito ancora una volta ideologico di queste ore, a destra come
a sinistra, è la voce di Amina e delle migliaia che, a differenza di
lei, non hanno trovato una mano tesa.
Allora, rovesciamo lo slogan: non «Giù le mani dalle donne», bensì
«Mani tese alle donne», soprattutto a quelle più fragili. Con i
sostegni per altro previsti e mai attuati dalla 194, che non a caso si
intitola "Legge contenente norme per la tutela sociale della maternità".
Da adesso in avanti il discorso magari a qualcuno apparirà un po'
grezzo e duro ma bisogna pure farlo. Tutti i ragionamenti che ho
stralciato dall'articolo della Mariani sono condivisibili ma
appartengono a un mondo ed a un modo di vedere e vivere propri delle
Ztl. Forse non lo sanno neppure che esiste un mondo a parte dove la
relazione sessuale ha tutta svolgimento che neppure si immaginano.
Se una donna resta incinta è perché c'è stato un uomo che l'ha ingravidata.
Quindi si deve mettere sotto osservazione non solo quel che c'è attorno
al solo mondo della donna e del “dopo” ma soprattutto perché
esiste una “forte richiesta” da parte del maschio bianco ed una
“normale” abitudine dell'uomo di colore di fare l'amore senza mezzi
protettivi. Varrebbe la pena sapere per esempio come si mantengono le
donne che arrivano al settimo aborto prima ancora di pensare che
la donna abortisce perché manca l'assistenza durante e dopo la
maternità. Il problema per la società è quindi non solo quello del
“dopo” ma del “prima”: di maschi che hanno certi comportamenti e
pretendono o chiedono o pagano il sesso fatto in un certo modo.
Del ragionamento di Salvini non è stato colto l'aspetto per il quale al
maschio è consentito tutto e che la donna… si arrangi.
Il fascistello inglese ha proposto “l'assunzione obbligatoria di
anticoncezionali alla pubertà, per evitare gravidanze indesiderate con
la nascita di una "sottoclasse" di cittadini” e quindi anche per questo
taroccato tocca sempre alla donna arrangiarsi. E Salvini sulla stessa
strada –non ha avuto nemmeno l'idea del matto inglese – ha fatto la
proposta di far pagare la prestazione sanitaria alla sfortunata.
Qualcuno avverta Salvini che la pillola e il preservativi costano
meno e sono anche più efficaci.
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