A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1176 DEL 10 FEBBRAIO 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















PORNOSOFT IN PIAZZA VECCHIA
In Piazza Vecchia fa bella mostra una torre che pubblicizza una mostra alla Carrara. Su uno dei tre lati c'è una *pessima* riproduzione del quadro di Tiziano Vecellio (datato tra il  1550 -1560) Marte, Venere e Amore 1550-60, olio su tela di 97x109 cm conservato a Vienna, presso il Kunsthistorisches Museum. Che a Tiziano piacessero le donne abbastanza formose ( a noi meno) e che i suoi quadri propaghino generosamente erotismo lo sanno anche  gli studenti ma quel che ci ha attirato alla prima occhiata è stato il piede di Venere. Sporco di caccole nere e con le unghie decisamente rozze. Non siamo feticisti dei piedi ma quel piede sporco non è proprio un bel vedere. (...)

CELEBRAZIONI
Ieri, alla vigilia del «Giorno del Ricordo», il capo dello Stato Sergio Mattarella ha partecipato al Quirinale a un concerto in memoria degli italiani torturati uccisi nelle foibe, alla presenza di esponenti delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati.  Nel suo intervento ha pronunciato tra le altre queste parole: “Si trattò di una sciagura nazionale alla quale i contemporanei non attribuirono – per superficialità o per calcolo – il dovuto rilievo. (...)

PROSA AULICA DI UNO CHE HA FATTO IL CLASSICO
A proposito dell'onestà della quale il maestro fa parola, mi sembra evidente che il riferimento è all'onestà intellettuale, e non a quella a norma di cacata carta all'ombra della quale si commettono spesso i peggiori crimini. Quella per cui, se tu hai un buon avvocato, abile nel giocare di destrezza nel cazzeggio giuridico, commetti le azioni moralmente più ripugnanti, ma con i timbri tutti in regola, con i valori bollati (o il loro equivalente telematico) acquistati come da vigenti disposizioni di legge, in virtù dei quali quand'anche il tuo fetore di carogna si senta fin di lontano, sei comunque un sepolcro imbiancato, dunque rispettabile a norma di cacata carta. Anzi, guai se si dice che l'aria è ammorbata dal puzzo di carogna.
(...)
CONCLUSIONI DELLA PROSA CLASSICA
Più sopra a proposito delle c.d. celebrazioni craxiane in voga di questi tempi in seicento parole è riuscito a smerdare Craxi e sua figlia (siamo a 2), la figlia di un marò (a proposito che fine avranno fatto?) (siamo a 3), Maurizio Costanzo (siamo a 4), lo strapotere dei socialisti nella Milano da bere ( siamo a 5), Di Pietro e il suo viaggio negli USA (siamo a 6), Mani Pulite (siamo a 7), quelli che vogliono la riabilitazione di Craxi (siamo a 8), l'ospedale tunisino senza energia elettrica (siamo a 9). In seicento parole se n'è salvato uno: meno male. Saremmo a 10. Per concludere: “cercare riconoscimenti istituzionali è roba meschina, buona per i mediocri assatanati d'improbabili quarti di nobiltà, quelli che si vantano di conoscere questo e quello”. Infatti meglio prendere i soldi come portavoce di una giunta fascio leghista. Quando hai dato via tutto, non hai alternative.(...)



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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!

























































































































































































































































PORNOSOFT IN PIAZZA VECCHIA

In Piazza Vecchia fa bella mostra una torre che pubblicizza una mostra alla Carrara. Su uno dei tre lati c'è una *pessima* riproduzione del quadro di Tiziano Vecellio (datato tra il  1550 -1560) Marte, Venere e Amore 1550-60, olio su tela di 97x109 cm conservato a Vienna, presso il Kunsthistorisches Museum. Che a Tiziano piacessero le donne abbastanza formose ( a noi meno) e che i suoi quadri propaghino generosamente erotismo lo sanno anche  gli studenti ma quel che ci ha attirato alla prima occhiata è stato il piede di Venere. Sporco di caccole nere e con le unghie decisamente rozze. Non siamo feticisti dei piedi ma quel piede sporco non è proprio un bel vedere. Poi c'è di mezzo Marte che deposto elmo e spada a terra (e qui potremmo fare tutto un discorso sul significato allegorico del deporre elmo e spada a terra di fronte a una bella donna…), tenta o sta baciando abbastanza pudicamente Venere la quale  intanto che lo fissa, ha scostato il velo da mezzo le gambe –dai sbrigati- e il Marte con la manina furtiva s'avvicina all'origine del mondo. Copyright by Gustave Courbet. Francamente a noi pare addirittura che Venere guardi altrove piuttosto che negli occhi di Marte ma non siamo Sgarbi e quindi perdonate la svista.
Che masturbare la donna sia un'ottima pratica amorosa prima di qualcosa di più impegnativo presumiamo l'abbia sdoganato anche la Chiesa. Il fatto è che il quadro –anzi: le figure del quadro- ci paiono piuttosto spaiate divaganti un pensar d'altro.
Insomma. Benchè Piazza Vecchia abbia visto di meglio (o di peggio) effettivamente una brutta riproduzione di un quadro porno soft mancava alla mia collezione. Signorina Venere, la prossima volta si lavi i piedi.

Ieri, alla vigilia del «Giorno del Ricordo», il capo dello Stato Sergio Mattarella ha partecipato al Quirinale a un concerto in memoria degli italiani torturati uccisi nelle foibe, alla presenza di esponenti delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati.  Nel suo intervento ha pronunciato tra le altre queste parole: “Si trattò di una sciagura nazionale alla quale i contemporanei non attribuirono – per superficialità o per calcolo – il dovuto rilievo. Questa penosa circostanza pesò ancor più sulle spalle dei profughi che conobbero nella loro Madrepatria, accanto a grandi solidarietà, anche comportamenti non isolati di incomprensione, indifferenza e persino di odiosa ostilità. Si deve soprattutto alla lotta strenua degli esuli e dei loro discendenti se oggi, sia pure con lentezza e fatica, il triste capitolo delle Foibe e dell'esodo è uscito dal cono d'ombra ed è entrato a far parte della storia nazionale, accettata e condivisa. Conquistando, doverosamente, la dignità della memoria. Esistono ancora piccole sacche di deprecabile negazionismo militante. Ma oggi il vero avversario da battere, più forte e più insidioso, è quello dell'indifferenza, del disinteresse, della noncuranza, che si nutrono spesso della mancata conoscenza della storia e dei suoi eventi. Questi ci insegnano che l'odio la vendetta, la discriminazione, a qualunque titolo esercitati, germinano solo altro odio e violenza.”

Già non siamo entusiasti dell'idea di avere avuto in successione due presidenti della repubblica meridionali, di Napoli e di Palermo. Già non ci entusiasmava Napolitano –classe 1925 e poi comunista migliorista col danno che fecero o miglioristi all'Italia della prima repubblica- che ebbe a dire ad Edmondo Berselli «il GUF (gruppo universitari fascisti) era in effetti un vero e proprio vivaio di energie intellettuali antifasciste, mascherato e fino a un certo punto tollerato”. Mica paglia, eh!?. Audace fu il suo antifascismo e antinazismo allorchè da giovine scolaro del classico che, occupata la sede della redazione del IX maggio, pubblicarono brani di Karl Marx mascherati come pezzi firmati di volta in volta dai diversi componenti del gruppo. Nel 1944 entra in contatto con il gruppo di comunisti napoletani come Mario Palermo e italo- tunisini come Maurizio Valenzi, che prepararono l'arrivo a Napoli di Palmiro Togliatti. Nel 1945 –a vent'anni- Napolitano aderisce al Partito Comunista Italiano , di cui è segretario federale a Napoli e Caserta. Insomma non perse tempo ad acquartierarsi bene, piuttosto che in una fonderia oppure sulle montagne coi partigiani. Poi per carità di patria non abbiamo l'ardire di applicare o togliere medaglie: perfino uno Scalfari  fu un giovane fascista, salvo che poi non fece all'Italia tutti i danni che fecero i comunisti miglio siti assieme ai loro amici craxiani.
Mattarella ha avuto la fortuna di nascere nel 1941 e quindi di Resistenza fascismo antifascismo  antinazismo sa tutto quel che ha letto e studiato. Fino alla tragedia subita dal fratello morto per mano mafiosa. Stamattina (lunedì) il governo sarà presente alle celebrazioni che a Basovizza vedranno riuniti un nutrito gruppo di parlamentari bipartisan. Fra questi, oltre al leghista presidente della Regione Massimiliano Fedriga, ci saranno il leader della Lega, Matteo Salvini, la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, e gli esponenti dem, Luigi Zanda, Debora Serracchiani e Tatjana Rojc. Prevista anche la presenza del senatore azzurro Maurizio Gasparri cui ieri Mattarella ha stretto la zampa prima del concerto.
Non è una colpa essere stati del-nel GUF quand'eri ragazzino o minorenne e non è nemmeno una colpa non avere fatto la Resistenza essendo venuta dopo però quando sei nato e vissuto in due regioni dove la guerra è stata un po' di fame (neanche quella fortunatamente per  Napolitano e Mattarella) e qualche bombardamento, varrebbe la pena che ricordaste cosa hanno passato quelli che il fascismo e il nazismo li hanno combattuti fin dal 1922. Varrebbe la pena che ricordaste l'impresa fiumana. Varrebbe la pena ricordaste quanto l'Italia dovette riconoscere alla Jugoslavia coi Trattati di Parigi 1945 e Osimo 1975. Non è stata l'Italia Repubblicana che ha “dovuto cedere” quelle terre per pagare la sconfitta nella guerra nazifascista, terre dalle quali sono poi fuggiti quegli Italiani che  lo ritennero necessario. Quest'idea per cui un 25 aprile sia la Giornata della Liberazione dal nazifascismo messa sullo stesso piano  del Giorno del Ricordo com'è il 10 febbraio di ogni anno proprio non ci appartiene e non ci apparterrà mai.

A proposito dell'onestà della quale il maestro fa parola, mi sembra evidente che il riferimento è all'onestà intellettuale, e non a quella a norma di cacata carta all'ombra della quale si commettono spesso i peggiori crimini. Quella per cui, se tu hai un buon avvocato, abile nel giocare di destrezza nel cazzeggio giuridico, commetti le azioni moralmente più ripugnanti, ma con i timbri tutti in regola, con i valori bollati (o il loro equivalente telematico) acquistati come da vigenti disposizioni di legge, in virtù dei quali quand'anche il tuo fetore di carogna si senta fin di lontano, sei comunque un sepolcro imbiancato, dunque rispettabile a norma di cacata carta. Anzi, guai se si dice che l'aria è ammorbata dal puzzo di carogna.

Questo è l'ultima prosa del custode delLa Latrina di Nusquamia. L'ultima in ordine di tempo. Come sapete l'autore è uno che ha fatto il classico in un liceo di (ex) preti salesiani e poi il Politecnico e adesso fa il confezionatore e  venditore di conferenze. Più sopra a proposito delle c.d. celebrazioni craxiane in voga di questi tempi in seicento parole è riuscito a smerdare Craxi e sua figlia (siamo a 2), la figlia di un marò (a proposito che fine avranno fatto?) (siamo a 3), Maurizio Costanzo (siamo a 4), lo strapotere dei socialisti nella Milano da bere ( siamo a 5), Di Pietro e il suo viaggio negli USA (siamo a 6), Mani Pulite (siamo a 7), quelli che vogliono la riabilitazione di Craxi (siamo a 8), l'ospedale tunisino senza energia elettrica (siamo a 9). In seicento parole se n'è salvato uno: meno male. Saremmo a 10. Per concludere: “cercare riconoscimenti istituzionali è roba meschina, buona per i mediocri assatanati d'improbabili quarti di nobiltà, quelli che si vantano di conoscere questo e quello”. Infatti meglio prendere i soldi come portavoce di una giunta fascio leghista. Quando hai dato via tutto, non hai alternative.
Per concludere una volta : “cercare riconoscimenti istituzionali è roba meschina, buona per i mediocri assatanati d'improbabili quarti di nobiltà, quelli che si vantano di conoscere questo e quello”. Infatti meglio prendere i soldi come portavoce di una giunta fascio leghista. Quando hai dato via tutto, non hai alternative. Per concludere la seconda volta. L'ultimo scritto fa pensare che qualcuno gli abbia fatto o gli stia facendo il mazzo (visto che quando va in crisi alleggerisce gli interventi sulLa Latrina): come si dice senza essere politicamente corretti. Non senza dimenticare lo sputtanamento inflitto ai propri figli disabili.