|
|
|
|
PORNOSOFT IN PIAZZA VECCHIA
In Piazza Vecchia fa bella mostra una torre che pubblicizza una mostra
alla Carrara. Su uno dei tre lati c'è una *pessima* riproduzione del
quadro di Tiziano Vecellio (datato tra il 1550 -1560) Marte, Venere e
Amore 1550-60, olio su tela di 97x109 cm conservato a Vienna, presso il
Kunsthistorisches Museum. Che a Tiziano piacessero le donne abbastanza
formose ( a noi meno) e che i suoi quadri propaghino generosamente
erotismo lo sanno anche gli studenti ma quel che ci ha attirato alla
prima occhiata è stato il piede di Venere. Sporco di caccole nere e con
le unghie decisamente rozze. Non siamo feticisti dei piedi ma quel
piede sporco non è proprio un bel vedere. (...)
CELEBRAZIONI
Ieri, alla vigilia del «Giorno del Ricordo», il capo dello Stato Sergio
Mattarella ha partecipato al Quirinale a un concerto in memoria degli
italiani torturati uccisi nelle foibe, alla presenza di esponenti delle
associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati. Nel suo
intervento ha pronunciato tra le altre queste parole: “Si trattò di una
sciagura nazionale alla quale i contemporanei non attribuirono – per
superficialità o per calcolo – il dovuto rilievo. (...)
PROSA AULICA DI UNO CHE HA FATTO IL CLASSICO
A proposito dell'onestà della quale il maestro fa parola, mi sembra
evidente che il riferimento è all'onestà intellettuale, e non a quella
a norma di cacata carta all'ombra della quale si commettono spesso i
peggiori crimini. Quella per cui, se tu hai un buon avvocato, abile nel
giocare di destrezza nel cazzeggio giuridico, commetti le azioni
moralmente più ripugnanti, ma con i timbri tutti in regola, con i
valori bollati (o il loro equivalente telematico) acquistati come da
vigenti disposizioni di legge, in virtù dei quali quand'anche il tuo
fetore di carogna si senta fin di lontano, sei comunque un sepolcro
imbiancato, dunque rispettabile a norma di cacata carta. Anzi, guai se
si dice che l'aria è ammorbata dal puzzo di carogna.
(...)
CONCLUSIONI DELLA PROSA CLASSICA
Più sopra a proposito delle c.d. celebrazioni craxiane in voga di
questi tempi in seicento parole è riuscito a smerdare Craxi e sua
figlia (siamo a 2), la figlia di un marò (a proposito che fine avranno
fatto?) (siamo a 3), Maurizio Costanzo (siamo a 4), lo strapotere dei
socialisti nella Milano da bere ( siamo a 5), Di Pietro e il suo
viaggio negli USA (siamo a 6), Mani Pulite (siamo a 7), quelli che
vogliono la riabilitazione di Craxi (siamo a 8), l'ospedale tunisino
senza energia elettrica (siamo a 9). In seicento parole se n'è salvato
uno: meno male. Saremmo a 10. Per concludere: “cercare riconoscimenti
istituzionali è roba meschina, buona per i mediocri assatanati
d'improbabili quarti di nobiltà, quelli che si vantano di conoscere
questo e quello”. Infatti meglio prendere i soldi come portavoce di una
giunta fascio leghista. Quando hai dato via tutto, non hai alternative.(...)
|
|
PDF: 8,5 Mb
|
|
|
|
|
PORNOSOFT IN PIAZZA VECCHIA
In Piazza Vecchia fa bella mostra una torre che pubblicizza una mostra
alla Carrara. Su uno dei tre lati c'è una *pessima* riproduzione del
quadro di Tiziano Vecellio (datato tra il 1550 -1560) Marte,
Venere e Amore 1550-60, olio su tela di 97x109 cm conservato a Vienna,
presso il Kunsthistorisches Museum. Che a Tiziano piacessero le donne
abbastanza formose ( a noi meno) e che i suoi quadri propaghino
generosamente erotismo lo sanno anche gli studenti ma quel che ci
ha attirato alla prima occhiata è stato il piede di Venere. Sporco di
caccole nere e con le unghie decisamente rozze. Non siamo feticisti dei
piedi ma quel piede sporco non è proprio un bel vedere. Poi c'è di
mezzo Marte che deposto elmo e spada a terra (e qui potremmo fare tutto
un discorso sul significato allegorico del deporre elmo e spada a terra
di fronte a una bella donna…), tenta o sta baciando abbastanza
pudicamente Venere la quale intanto che lo fissa, ha scostato il
velo da mezzo le gambe –dai sbrigati- e il Marte con la manina furtiva
s'avvicina all'origine del mondo. Copyright by Gustave Courbet.
Francamente a noi pare addirittura che Venere guardi altrove piuttosto
che negli occhi di Marte ma non siamo Sgarbi e quindi perdonate la
svista.
Che masturbare la donna sia un'ottima pratica amorosa prima di qualcosa
di più impegnativo presumiamo l'abbia sdoganato anche la Chiesa. Il
fatto è che il quadro –anzi: le figure del quadro- ci paiono piuttosto
spaiate divaganti un pensar d'altro.
Insomma. Benchè Piazza Vecchia abbia visto di meglio (o di peggio)
effettivamente una brutta riproduzione di un quadro porno soft mancava
alla mia collezione. Signorina Venere, la prossima volta si lavi i
piedi.
Ieri, alla vigilia del «Giorno del Ricordo», il capo dello Stato Sergio
Mattarella ha partecipato al Quirinale a un concerto in memoria degli
italiani torturati uccisi nelle foibe, alla presenza di esponenti delle
associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati. Nel suo
intervento ha pronunciato tra le altre queste parole: “Si trattò di una
sciagura nazionale alla quale i contemporanei non attribuirono – per
superficialità o per calcolo – il dovuto rilievo. Questa penosa
circostanza pesò ancor più sulle spalle dei profughi che conobbero
nella loro Madrepatria, accanto a grandi solidarietà, anche
comportamenti non isolati di incomprensione, indifferenza e persino di
odiosa ostilità. Si deve soprattutto alla lotta strenua degli esuli e
dei loro discendenti se oggi, sia pure con lentezza e fatica, il triste
capitolo delle Foibe e dell'esodo è uscito dal cono d'ombra ed è
entrato a far parte della storia nazionale, accettata e condivisa.
Conquistando, doverosamente, la dignità della memoria. Esistono ancora
piccole sacche di deprecabile negazionismo militante. Ma oggi il vero
avversario da battere, più forte e più insidioso, è quello
dell'indifferenza, del disinteresse, della noncuranza, che si nutrono
spesso della mancata conoscenza della storia e dei suoi eventi. Questi
ci insegnano che l'odio la vendetta, la discriminazione, a qualunque
titolo esercitati, germinano solo altro odio e violenza.”
Già non siamo entusiasti dell'idea di avere avuto in successione due
presidenti della repubblica meridionali, di Napoli e di Palermo. Già
non ci entusiasmava Napolitano –classe 1925 e poi comunista migliorista
col danno che fecero o miglioristi all'Italia della prima repubblica-
che ebbe a dire ad Edmondo Berselli «il GUF (gruppo universitari
fascisti) era in effetti un vero e proprio vivaio di energie
intellettuali antifasciste, mascherato e fino a un certo punto
tollerato”. Mica paglia, eh!?. Audace fu il suo antifascismo e
antinazismo allorchè da giovine scolaro del classico che, occupata la
sede della redazione del IX maggio, pubblicarono brani di Karl Marx
mascherati come pezzi firmati di volta in volta dai diversi componenti
del gruppo. Nel 1944 entra in contatto con il gruppo di comunisti
napoletani come Mario Palermo e italo- tunisini come Maurizio Valenzi,
che prepararono l'arrivo a Napoli di Palmiro Togliatti. Nel 1945 –a
vent'anni- Napolitano aderisce al Partito Comunista Italiano , di cui è
segretario federale a Napoli e Caserta. Insomma non perse tempo ad
acquartierarsi bene, piuttosto che in una fonderia oppure sulle
montagne coi partigiani. Poi per carità di patria non abbiamo l'ardire
di applicare o togliere medaglie: perfino uno Scalfari fu un
giovane fascista, salvo che poi non fece all'Italia tutti i danni che
fecero i comunisti miglio siti assieme ai loro amici craxiani.
Mattarella ha avuto la fortuna di nascere nel 1941 e quindi di
Resistenza fascismo antifascismo antinazismo sa tutto quel che ha
letto e studiato. Fino alla tragedia subita dal fratello morto per mano
mafiosa. Stamattina (lunedì) il governo sarà presente alle celebrazioni
che a Basovizza vedranno riuniti un nutrito gruppo di parlamentari
bipartisan. Fra questi, oltre al leghista presidente della Regione
Massimiliano Fedriga, ci saranno il leader della Lega, Matteo Salvini,
la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, e gli esponenti
dem, Luigi Zanda, Debora Serracchiani e Tatjana Rojc. Prevista anche la
presenza del senatore azzurro Maurizio Gasparri cui ieri Mattarella ha
stretto la zampa prima del concerto.
Non è una colpa essere stati del-nel GUF quand'eri ragazzino o
minorenne e non è nemmeno una colpa non avere fatto la Resistenza
essendo venuta dopo però quando sei nato e vissuto in due regioni dove
la guerra è stata un po' di fame (neanche quella fortunatamente
per Napolitano e Mattarella) e qualche bombardamento, varrebbe la
pena che ricordaste cosa hanno passato quelli che il fascismo e il
nazismo li hanno combattuti fin dal 1922. Varrebbe la pena che
ricordaste l'impresa fiumana. Varrebbe la pena ricordaste quanto
l'Italia dovette riconoscere alla Jugoslavia coi Trattati di Parigi
1945 e Osimo 1975. Non è stata l'Italia Repubblicana che ha “dovuto
cedere” quelle terre per pagare la sconfitta nella guerra nazifascista,
terre dalle quali sono poi fuggiti quegli Italiani che lo
ritennero necessario. Quest'idea per cui un 25 aprile sia la Giornata
della Liberazione dal nazifascismo messa sullo stesso piano del
Giorno del Ricordo com'è il 10 febbraio di ogni anno proprio non ci
appartiene e non ci apparterrà mai.
|
|
A
proposito dell'onestà della quale il maestro fa parola, mi sembra
evidente che il riferimento è all'onestà intellettuale, e non a quella
a norma di cacata carta all'ombra della quale si commettono spesso i
peggiori crimini. Quella per cui, se tu hai un buon avvocato, abile nel
giocare di destrezza nel cazzeggio giuridico, commetti le azioni
moralmente più ripugnanti, ma con i timbri tutti in regola, con i
valori bollati (o il loro equivalente telematico) acquistati come da
vigenti disposizioni di legge, in virtù dei quali quand'anche il tuo
fetore di carogna si senta fin di lontano, sei comunque un sepolcro
imbiancato, dunque rispettabile a norma di cacata carta. Anzi, guai se
si dice che l'aria è ammorbata dal puzzo di carogna.
Questo è l'ultima prosa del custode delLa Latrina di Nusquamia.
L'ultima in ordine di tempo. Come sapete l'autore è uno che ha fatto il
classico in un liceo di (ex) preti salesiani e poi il Politecnico e
adesso fa il confezionatore e venditore di conferenze. Più sopra
a proposito delle c.d. celebrazioni craxiane in voga di questi tempi in
seicento parole è riuscito a smerdare Craxi e sua figlia (siamo a 2),
la figlia di un marò (a proposito che fine avranno fatto?) (siamo a 3),
Maurizio Costanzo (siamo a 4), lo strapotere dei socialisti nella
Milano da bere ( siamo a 5), Di Pietro e il suo viaggio negli USA
(siamo a 6), Mani Pulite (siamo a 7), quelli che vogliono la
riabilitazione di Craxi (siamo a 8), l'ospedale tunisino senza energia
elettrica (siamo a 9). In seicento parole se n'è salvato uno: meno
male. Saremmo a 10. Per concludere: “cercare riconoscimenti
istituzionali è roba meschina, buona per i mediocri assatanati
d'improbabili quarti di nobiltà, quelli che si vantano di conoscere
questo e quello”. Infatti meglio prendere i soldi come portavoce di una
giunta fascio leghista. Quando hai dato via tutto, non hai alternative.
Per concludere una volta : “cercare riconoscimenti istituzionali è roba
meschina, buona per i mediocri assatanati d'improbabili quarti di
nobiltà, quelli che si vantano di conoscere questo e quello”. Infatti
meglio prendere i soldi come portavoce di una giunta fascio leghista.
Quando hai dato via tutto, non hai alternative. Per concludere la
seconda volta. L'ultimo scritto fa pensare che qualcuno gli abbia fatto
o gli stia facendo il mazzo (visto che quando va in crisi alleggerisce
gli interventi sulLa Latrina): come si dice senza essere politicamente
corretti. Non senza dimenticare lo sputtanamento inflitto ai propri
figli disabili.
|
|
|