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PURE IL RETTORE É COLPITO
DAL TRIP DEL MURATORE
CENTO MILIONI IN 3-5 ANNI
Dopo la MIA e gli Istituti Educativi, Bergamo ha scoperta la terza
mammella: l’Università di Bergamo. La lettura dell’articolo del
Corriere/Bergamo è entusiasmante. Per i bottegai ed i palazzinari
indigeni. “Il dado è stato tratto ieri dal momento che l’impegno di
spesa per l’acquisto di immobili è compreso tra i 50 e i 60 milioni di
euro cui si aggiunge la maggiore spesa di 6 milioni per i lavori sulla
Montelungo. E non è detto – vista l’ipotesi di ristrutturazione del
progetto- che anche i sei aumentino sostanziosamente. Infatti il centro
sportivo interrato che doveva sorgere sotot il cortile della Montelungo
non sarà più necessario visto che la ex caserma della GdF ne ha uno di
suo e quindi sarebbe un doppione. Il Comune di Bergamo aveva già
regalato all’Università i costi di progettazione, il versamento degli
oneri urbanistici (circa 1 milione) e l’incasso della vendita
dell’immobile (circa 4 milioni).
Quindi alle sedi attuali al Bernareggi, Caniana, Dalmine, Kilometro
Rosso, Pignolo, Rosate, Salvecchio, Fratelli Calvi e Sant'Agostino si
aggiungeranno la Montelungo e via Statuto. La favole democristiana di
disperdere l’università per la città onde evitare pericolosi
sessantotto o settantasette e nel contempo rifilare allo Stato ruderi
che provincia comune e privati non sapevano che destinazione dargli
prosegue, con gran soddisfazione sia degli affittacamere che dei
fornitori di street food.
Commuove vedere centinaia di studenti che azzannano dalla loro doggy-bag seduti sui gradini della Angelo Mai.
(...)
MA SIAMO MATTI?
Letto l'articolo sul Corriere /Bergamo del 05 febbraio devono essere
partite un po' di telefonate nel mondo di quelli che contano per
interrogarsi l'un l'altro se per caso quel Morzenti li (è il rettore
dell'università) e l'UniBG non fossero diventati matti di botto
davanti al progetto di “risolvere il problema una volta per tutte per
non ricorrere, in futuro, a ulteriori soluzioni temporanee. Abbiamo
imboccato una strada precisa e adesso vediamo di recuperare il tempo
perduto per dare una risposta concreta agli studenti” il problema degli
alloggiamenti universitari approvando cento milioni di investimenti
immobiliari pubblici tutti ma proprio tutti a solo vantaggio della
pubblica proprietà, vale a dire controllati rigorosamente dalla
politica per di più tutta di centrosinistra.
(...)
RADDOPPIO FERROVIARIO
MONTELLO-CURNO: CHI
PAGA I SOTTOPASSI A CURNO?
L'Eco di Bergamo rimasto solo con la nuova polmonite cinese che va
avanti senza troppe scosse facendo meno morti di quelli che guariscono
e senza una bergamasca morta ammazzata dal marito e nemmeno un caso di
meningite uno dedica BEN DUE pagine al raddoppio della ferrovia
Montello-Curno (Ponte addio…) ed al futuribile nuovo ponte
Calusco-Paderno. Non contento di questa inutile abbondanza c'è anche un
quarto di pagina –non assieme alle due citate…- ad opera di RemoTraina
che riscrive per la dodicesima volta i problemi di Curno. Forse
l'unica vera notizia, semmai ci si possa credere, sta in testata
laddove l'ad di Rfi Maurizio Gentile in un'audizione in Regione avrebbe
confermato che i lavori dovrebbero iniziare nel corso del 2021. Leggete
bene: INIZIARE. Quando finiranno lo vedrete coi vostri occhi. Un colpo
al cerchio ed uno alla botte del bravo RT: Un sottopasso carrale per
bypassare il passaggio a livello di via Fermi? Rfi ci sta pensando. O
comunque sta valutando la controproposta, per un sottopasso carrale
appunto, avanzata dall'amministrazione di Curno durante il tavolo
tecnico dello scorso dicembre in alternativa a quello pedonale con
relativa bretella proposto dagli stessi tecnici di Rfi. Su richiesta
del Sindaco Luisa Gamba, verso la fine della scorsa settimana i
responsabili della società hanno comunicato via mail che stanno
lavorando proprio alla progettazione definitiva di un sottopasso
carrale in via Fermi. Alla prima riga RFI sta pensando al sottopasso
carrale del Pl di via Fermi alla seconda riga RFI starebbe già
progettando. Purtroppo ne la sindaca ne RT hanno dimenticato di dire
che ne pagherà la realizzazione e neppure come la metteranno con la
Essecorta, col Pollo Fritto e con la Zebra. Nessuno parla neppure del
fatto che li sotto ci passa la fognatura comunale di TUTTO il comparto
a nord della ferrovia del Comune di Curno. Bazzecole.
(...)
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PDF: 12.3 Mb
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Letto
l'articolo sul Corriere /Bergamo del 05 febbraio devono essere partite
un po' di telefonate nel mondo di quelli che contano per interrogarsi
l'un l'altro se per caso quel Morzenti li (è il rettore
dell'università) e l'UniBG non fossero diventati matti di
botto davanti al progetto di “risolvere il problema una volta per tutte
per non ricorrere, in futuro, a ulteriori soluzioni temporanee. Abbiamo
imboccato una strada precisa e adesso vediamo di recuperare il tempo
perduto per dare una risposta concreta agli studenti” il problema degli
alloggiamenti universitari approvando cento milioni di
investimenti immobiliari pubblici tutti ma proprio tutti a solo
vantaggio della pubblica proprietà, vale a dire controllati
rigorosamente dalla politica per di più tutta di centrosinistra. Siamo
matti? Sono ammattiti tutti visto che non ci saranno briciole per i
privati?.
Ecco quindi il giorno dopo un altro articolo neanche quello
“riparatore” per rispondere alla usuale domanda della manica di
“'mputur catolec” che quando c'è da vendicare una adeguata e
proporzionata spartizione della sostanziosa torta (dei soldi pubblici:
ovvio) la mettono sempre sul “certo è che all'annuncio immobiliare si
accompagna la più ovvia delle domande: ma l'Università dove tiene
questa vagonata di milioni? Ricapitoliamo i vari elementi di spesa”.
Manca solo che rivendichino i soldi per la galleria di Zogno o quella
di Cisano, oppure la statale della Valcavallina e perché no?
L'autostrada da Bergamo a Treviglio e siamo a posto. Manca ancora un
punto alla sceneggiata di “mputur catolec” i quali si sono accorti
che “con questo il triplo salto immobiliare (Montelungo-Colleoni
e Accademia della Guardia di Finanza) Bergamo incarna ancora di più la
vocazione di città universitaria diffusa”. Traduzione: non può essere
solo sarà la politica che manovra origine e destinazione dei
soldi trattandosi quasi tutti 100 milioni di operazioni immobiliari tra
edifici pubblici, ma qui bisogna discutere sulla parte di polpetta che
spetta ai privati, specie nel fortunato spazio degli alloggi per
studenti da affittare e per i servizi commerciali che faranno di
contorno. Dico!? Tutto e solo al quartiere Santa Lucia e
Montelungo? Gli affittacamere e i pizzaioli di città alta
cominciano a sentire puzza di bruciato e il Gori è di città alta e il
capogruppo della lista personale è un grande pizzaiolo di li.
Adesso il messaggio della Bergamo che conta e vuole “un giusto
riequilibrio” è partito e non è partito dal bugiardino ma nientemeno
che dal Corrierine. Vedremo le prossime mosse.
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PURE IL RETTORE É COLPITO
DAL TRIP DEL MURATORE
CENTO MILIONI IN 3-5 ANNI
Dopo la MIA e gli Istituti Educativi, Bergamo ha scoperta la terza
mammella: l’Università di Bergamo. La lettura dell’articolo del
Corriere/Bergamo è entusiasmante. Per i bottegai ed i palazzinari
indigeni. “Il dado è stato tratto ieri dal momento che l’impegno di
spesa per l’acquisto di immobili è compreso tra i 50 e i 60 milioni di
euro cui si aggiunge la maggiore spesa di 6 milioni per i lavori sulla
Montelungo. E non è detto – vista l’ipotesi di ristrutturazione del
progetto- che anche i sei aumentino sostanziosamente. Infatti il centro
sportivo interrato che doveva sorgere sotot il cortile della Montelungo
non sarà più necessario visto che la ex caserma della GdF ne ha uno di
suo e quindi sarebbe un doppione. Il Comune di Bergamo aveva già
regalato all’Università i costi di progettazione, il versamento degli
oneri urbanistici (circa 1 milione) e l’incasso della vendita
dell’immobile (circa 4 milioni).
Quindi alle sedi attuali al Bernareggi, Caniana, Dalmine, Kilometro
Rosso, Pignolo, Rosate, Salvecchio, Fratelli Calvi e
Sant'Agostino si aggiungeranno la Montelungo e via Statuto. La
favole democristiana di disperdere l’università per la città onde
evitare pericolosi sessantotto o settantasette e nel contempo rifilare
allo Stato ruderi che provincia comune e privati non sapevano che
destinazione dargli prosegue, con gran soddisfazione sia degli
affittacamere che dei fornitori di street food.
Commuove vedere centinaia di studenti che azzannano dalla loro doggy-bag seduti sui gradini della Angelo Mai.
Nonostante questa alluvione di sedi sparse per ogni dove ed ogni buco
libero, con 43 corsi nei 7 dipartimenti è ai nastri di partenza
anche la selezione per i corsi a numero programmato. Definizione
elegante di selezione. Se la scuola dell’obbligo produce neet gli
istituti per l’istruzione superiore e i licei producono scartati.
La famosa sedia delle pari opportunità non è mai adatta a ciascuno: ci
sono sempre dei meno.
Ai quali viene giustamente offerto in maniera nemmeno troppo sottintesa
che anche un posto da muratore (definizione molto ampia che comprende i
mille mestieri nel settore dell’edilizia) è messo a disposizione a
fronte di investimenti immobiliari che a fine corsa saranno sui cento
milioni.
Pensiamo che questo modo di andare avanti dell’Università tra pochi
anni finirà per sbattere contro un muro: il costo di mantenimento di
strutture edilizie che se va bene tra dieci anni saranno tutte da
ristrutturare pesantemente. Senza contare i costi imposti a studenti
insegnanti e servizi (oltre che ai cittadini alla maggioranza dei quali
dell’università importa una cippa fosse solo per l’inquinamento
indotto) per girare come trottole tra le troppe sedi e la propria
abitazione.
Noi ormai abbiamo un’età prossima a quella della Maresana ma se
campiamo fino alla media nazionale, siamo sicuri che prima di
schiattare UniBG chiederà un campus unico in cui ficcarsi una volta per
tutte.
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RADDOPPIO FERROVIARIO
MONTELLO-CURNO: CHI
PAGA I SOTTOPASSI A CURNO?
L'Eco di Bergamo rimasto solo con la nuova polmonite cinese che va
avanti senza troppe scosse facendo meno morti di quelli che
guariscono e senza una bergamasca morta ammazzata dal marito e nemmeno
un caso di meningite uno dedica BEN DUE pagine al raddoppio della
ferrovia Montello-Curno (Ponte addio…) ed al futuribile nuovo ponte
Calusco-Paderno. Non contento di questa inutile abbondanza c'è anche un
quarto di pagina –non assieme alle due citate…- ad opera di RemoTraina
che riscrive per la dodicesima volta i problemi di Curno. Forse
l'unica vera notizia, semmai ci si possa credere, sta in testata
laddove l'ad di Rfi Maurizio Gentile in un'audizione in Regione avrebbe
confermato che i lavori dovrebbero iniziare nel corso del 2021. Leggete
bene: INIZIARE. Quando finiranno lo vedrete coi vostri occhi. Un
colpo al cerchio ed uno alla botte del bravo RT: Un sottopasso carrale
per bypassare il passaggio a livello di via Fermi? Rfi ci sta pensando.
O comunque sta valutando la controproposta, per un sottopasso carrale
appunto, avanzata dall'amministrazione di Curno durante il tavolo
tecnico dello scorso dicembre in alternativa a quello pedonale con
relativa bretella proposto dagli stessi tecnici di Rfi. Su richiesta
del Sindaco Luisa Gamba, verso la fine della scorsa settimana i
responsabili della società hanno comunicato via mail che stanno
lavorando proprio alla progettazione definitiva di un sottopasso
carrale in via Fermi. Alla prima riga RFI sta pensando al
sottopasso carrale del Pl di via Fermi alla seconda riga RFI starebbe
già progettando. Purtroppo ne la sindaca ne RT hanno dimenticato di
dire che ne pagherà la realizzazione e neppure come la metteranno
con la Essecorta, col Pollo Fritto e con la Zebra. Nessuno parla
neppure del fatto che li sotto ci passa la fognatura comunale di TUTTO
il comparto a nord della ferrovia del Comune di Curno. Bazzecole.
Non manca nemmeno di informarci che tale M.F. ha lanciato su Change.Org
una petizione –condivisa pure dalla sindaca- che ha raggiunto 1200
firme per evitare o impedire che la chiusura dei due PL aumenti
dall'attuale 2-3 minuti ai 6-7 previsti dalla abolizione dell 4 sbarre
in due sbarre per ogni PL. Prevediamo un posto in qualche lista per
questa vispa Melissa Finassi e le auguriamo di diventare assesSora ai
elle.elle.pi nella prossima maggioranza a gestire appunto tutto il
problema. Anzi: I PROBLEMI.
Noi restiamo fermi sulla nostra posizione. (1) un sottopasso
automobilistico che dalla Piazza del Comune arriva in via Manzù e
alla rotonda informe dell'Obi (2) la bretella da via Fermi verso via
Ruffilli e la Rotonda della Leuceriano ad ovest dell'ospedale (3) un
ampio passaggio pedonale su via Roma dotato di doppia scala
mobile riservato a pedoni ciclisti e carrozzine (a mano) (4) una
fermata del treno dietro il municipio con sottopasso nord sud. (5) una
rotonda su via Brembo subito a valle del sottopasso della 470 dir
con una bretella che da via Brembo consente di salire sulla 470dir in
direzione Dalmine (verso via Fermi o l'Asse Interurbano. I primi
quattro a carico di RFI e regione e il 5 a carico del Comune.
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