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SETTE SU TREDICI
Finalmente! Vivere Curno adesso ha 5 femmine consigliere su 9. La
minoranza ne ha 2 su quattro. Le donne sono quindi 7 su 13: siamo
l'unico comune della bergamasca il cui consiglio comunale è composto da
una netta maggioranza femminile.
Telefonata urgente alla Boldrini per annunciarlo. Con le dimissioni del
cons. Benedetti che era il “consigliere anziano” vale a dire colui che
sedeva in consiglio da più mesi-anni (assieme a suo cugino il
vicesindaco Conti) questi è stato sostituito non da Joana Corina Sinf
ma dall'ex assessora (al tempo della giunta Serra) Maria Raimonda
Rizzo che “dovrebbe” fare riferimento all'IdV-DiPietro.
Benedetti è stretto parente del vicesindaco, pure quello uno dei
consiglieri più anziani. Mettere in lista un dottore della mutua
é un classico delle elezioni locali: dalla DC al PCI fino a Vivere
Insieme. Benedetti non aveva mai avuto cariche particolari (capogruppo
ai tempi della sindaca Serra) e stavolta la sindaca Gamba gli aveva
data la carica di consigliere delegato allo sport. Una rogna esplosa
subito per via del CVI2, della falsificazione della convenzione per il
CVI1, del fallimento della prima gara per l'affidamento del CVI2, della
decisione della giunta di fare da banchiere al futuro vincitore della
seconda gara (semmai ci saranno concorrenti e vincitori). E adesso c'è
in vista anche una grana identica anche per il CVI1. Si aggiunga la
c.d. commissione sport: leggendo i verbali delle sedute della
commissione si è compreso al volo come sia stata una foglia di fico dal
momento che il c.d. soggetto sociale esterno dava la dritta sindacale e
tutti gli altri, tranne le virgole, si sono adeguati non fosse altro
perché erano tutti o quasi in conflitto di interessi.
Benedetti sarà anche un uomo paziente ma da questo a diventare
l'agnello sacrificale delle varie intuizioni creative della sindaca e
della dirigente dell'ufficio col rischio di inimicarsi mezzo paese,
forse la logica gli ha suggerito che era meglio ritirarsi in
tranquillità.
IN ITALIA SI PUÒ COSTRUIRE SOTTO UN HORTUS CONCLUSUS?
Astino.Tutto era partito in sordina senza che le gazzette
locali ne manifestassero e lodassero i fasti non appena si accenna al
nome. A dicembre le madamine pensano allo shopping natalizio per dare
fondo alla tredicesima. Poi è tempo freddo se non brutto e di turisti
in giro che possono vedere e mettere naso proprio non ce ne sono. Ed
infatti i due orti del monastero di Astino da un paio di mesi sono
stati invasi o aggrediti da poderose ruspe per scavarne terreno.
Siccome le opere in corso sono abbastanza defilate dalla vista tranne
per la parte alta della via, i passanti non hanno prestato attenzione
finchè sulla pagina di un ex assessore dalla giunta Bruni è comparso un
post che segnalava “la costruzione di parcheggi interrati proprio
dentro i due orti”. Parcheggi interrati era una definizione sintetica
dal momento che sotto terra si costruiscono normalmente parcheggi e
cantine e locali di servizio. Sono trascorse sotto silenzio un paio di
settimane ed ecco che la Kasta, colta in fallo, c'ha messo una pezza
chiamando i giornalisti per raccontare la storia ufficiale e negare
eventuali fake news. Il Corriere per mano di Donatella Tiraboschi: “il
presidente della Mia, Fabio Bombardieri, non ha dubbi: «Questo è un
anno decisivo. Da qui a giugno un bel po' di cose verranno sminate».
(...)
CUCINA CASALINGA
Nel cartello leggete i nominativi delle 13 imprese (su 25 prescelte)
che hanno mandato l'offerta per l'esecuzione dei lavori della palestra
(e spogliatoi annessi) della nuova Rodari, a monte di via Gandhi con
ingresso diretto dalla scuola in fondo al corridoio lungo come la pista
del Caravaggio (così i ragazzini si allenano prima di entrare in
palestra?) , da via Carlinga per l'utenza esterna e per gli automezzi
di servizio dalla viuzza che porta alla Sede degli Alpini. C'è UNA SOLA
impresa bergamasca. Non è possibile sapere QUANTE tra le 25 imprese
scelte per estrazione tra le 181 che si erano candidate fossero
bergamasche ma NON smetteremo MAI di sottolineare come l'applicazione
formale del codice degli appalti finisca con una netta riduzione della
normale concorrenza di mercato oltre che favorire- stimolare la
creazione di cartelli (whatsapp a che serve altrimenti?) per fare
aumentare il costo dell'opera.
Difficile comprendere come mai – al di la della casualità
nell'estrazione a sorte- le imprese bergamasche abbiano sostanzialmente
disertato un ottimo appalto (almeno come prezzi favorevoli al
costruttore): il fatto può essere interpretato come fatto positivo (
c'è abbastanza lavoro nel settore privato e quindi non hanno tempo per
latri impegni) oppure il contrario: scarsa fiducia nel potenziale
cliente e contorno.
(...)
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NEL CONSIGLIO COMUNALE ADESSO LE DONNE
SONO 7 SU 13: SIAMO L'UNICO COMUNE
DELLA BERGAMASCA IL CUI CONSIGLIO COMUNALE
È COMPOSTO DA UNA MAGGIORANZA DI FEMMINE
Nel cartello leggete i nominativi delle 13 imprese (su 25 prescelte)
che hanno mandato l'offerta per l'esecuzione dei lavori della palestra
(e spogliatoi annessi) della nuova Rodari, a monte di via Gandhi con
ingresso diretto dalla scuola in fondo al corridoio lungo come la pista
del Caravaggio (così i ragazzini si allenano prima di entrare in
palestra?) , da via Carlinga per l'utenza esterna e per gli automezzi
di servizio dalla viuzza che porta alla Sede degli Alpini. C'è UNA SOLA
impresa bergamasca. Non è possibile sapere QUANTE tra le 25 imprese
scelte per estrazione tra le 181 che si erano candidate fossero
bergamasche ma NON smetteremo MAI di sottolineare come l'applicazione
formale del codice degli appalti finisca con una netta riduzione della
normale concorrenza di mercato oltre che favorire- stimolare la
creazione di cartelli (whatsapp a che serve altrimenti?) per fare
aumentare il costo dell'opera.
Difficile comprendere come mai – al di la della casualità
nell'estrazione a sorte- le imprese bergamasche abbiano sostanzialmente
disertato un ottimo appalto (almeno come prezzi favorevoli al
costruttore): il fatto può essere interpretato come fatto positivo (
c'è abbastanza lavoro nel settore privato e quindi non hanno tempo per
latri impegni) oppure il contrario: scarsa fiducia nel potenziale
cliente e contorno.
La nuova opera dovrebbe avere una superficie coperta di 562 mq. Secondo
il quadro economico costerebbe 893mila euro le opere da mandare in
appalto mentre il costo complessivo ammonterebbe a 1,125 milioni. Cifre
che significano un costo a metro quadrato per il solo muratore di 1.588
euro/mq mentre complessivamente siamo di poco sopra i 2.000 euro a
metro quadrato. Senza contare il fatto che un'opera che dovrebbe
costare 893mila euro alla fine costa 232mila in più per pura burocrazia.
Il cartello della foto è piazzato in via Roma a ridosso del semaforo
per chi entra in paese. Mentre a carnevale o perlomeno al tempo del
Festival di sanRemo abbiamo ancora i festoni illuminanti di natale qui
possiamo ammirare la creaTTIvità non si sa bene di chi (sia l'autore di
tale opera artistica). Non avessimo in paese una mega impresa per la
stampa digitale di cartelli “professionali”…
aBstasse un consiglio comunale a maggioranza femminile per amministrare
bene se non meglio un comune, saremmo curnesi felici. Purtroppo –e ci
spiace dirlo- quanto a capacità amministrativa nonostante i potenti
mezzi a disposizione (si pensi solo alla semplificazione indotta
dai computer) rispetto ai tempi in cui si doveva fare tutto a mano, con
una macchina da scrivere ed una calcolatrice (forse) elettromeccanica
allora il consiglio comunale sommava una elevata capacità di fare
politica con una modesta capacità di fare amministrazione mentre adesso
riescono produrre centinaia di determinazioni & delibere
(quelle sempre in grave ritardi di pubblicazione) ma manca del tutto la
politica, con la sua carica di calore sincerità passione e soprattutto
duttilità. La capacità di adattarsi al mutare delle situazioni.
Paradossalmente nella prima e la prima parte della seconda repubblica
le amministrazioni erano più aperte e partecipative con la popolazione
mentre adesso sono diventate tremendamente incollate sui programmi. La
mala pianta dei criteri imprenditoriali nella gestione della cosa
pubblica ha sostituito l'intelligenza. Basta prendere in mano i
bilanci o leggere gli albi pretori dei comuni per verificare che
sono fotocopia uno dell'altro. Basta leggere le dichiarazioni di voto
dei consiglieri e andare a leggere le scarne delibere dei consigli
comunali di 30-40-50 anni or sono che è come leggere il temino del
bambino di prima elementare e un pezzo di prosa verghiana o manzoniana
per stare nel classico classico.
Del resto l'attuale classe politica – dalla giunta Serra in avanti-
ha cambiato i termini delle democrazia. Oggi la politica si
confronta con le parti portatrici di interessi. Quindi del CVI uno e
due la politica va a discutere con le associazioni sportive o coi vari
club interessati a usare gli impianti. Non importa se quelli
rappresentano numeri di cittadini significativi ma sempre e comunque
MINORANZE mentre TUTTI i cittadini pagano le tasse per mantenere i
vizietti positivi e negativi di quelle consistenti minoranze.
Così' il mega piano del diritto allo studio – che prevede però solo un
decimo che passi alla scuola e il resto se lo ciuccia il privato
sociale o le spese consumistiche- ormai è un parto del solo
assessorato tanto.
Le opere pubbliche non nascono da un confronto largo con la
cittadinanza ma sono un parto esclusivo delle mente e della cultura di
un assessore o il sindaco e un dirigente del settore. Fanno finta (la
classe politica) di rispettare il proprio programma come non fosse vero
che la ricchezza di cultura e informazione della popolazione non
sia in grado di dare suggerimenti migliori.
Ovvio. Il programma serve per lo scambio politico elettorale immediato:
ti consegno un CVI che vale quindici milioni e vedi un po' di
ricordarti alle elezioni.
Campagna elettorale costante e a largo raggio: locale e provinciale:
basta fare l'elenco del c.d. privato sociale onlus che hanno in
mano l'esternalizzazione dei servizi.
Non si è compreso se al comune restano in groppa i funzionari e
dipendenti migliori e quindi si può stare scuri che le scelte dei
servizi esternalizzati siano ottimali oppure se succede l'esatto
opposto. Nel timore di sorprese la politica ha deciso che NON ci siano
valutazioni da parte di soggetti esterni al conflitto di interessi.
L'ultima. Ieri sera il telegiornale di Bergamo Tv ha messo in onda la
centomillesima intervista alla sindaca Gamba dove annuncia per la
creazione … per oggi a colazione (si fa per dire) della pista
pedociclabile lungo il fiume Brembo e la passerella che da Curno arriva
a Ponte attraversando il torrente Quisa. Per adesso –carta canta- si sa
che i soldi sono stati messi nel salvadanaio in attesa che siano fatti
i progetti ed esaurite le pratiche burocratiche. Occhio croce sarà un
miracolo se pista&passerella saranno pronte tra due anni. Adesso
come adesso manca la relazione geologica ed idraulica, manca tutta la
pratica sull'acquisizione dei terreni, manca un parere ed una prassi
sulla questione dei livelli (non le quote…), manca il progetto
definitivo da mandare in appalto. E basta rivedere tutta la storia di
questa vicenda per capire –se vogliamo credere alla buona volontà-
che il mondo può girare legalmente al contrario.
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IN ITALIA SI PUÒ COSTRUIRE SOTTO UN HORTUS CONCLUSUS?
Astino.Tutto era partito in sordina senza che le gazzette
locali ne manifestassero e lodassero i fasti non appena si accenna al
nome. A dicembre le madamine pensano allo shopping natalizio per dare
fondo alla tredicesima. Poi è tempo freddo se non brutto e di
turisti in giro che possono vedere e mettere naso proprio non ce
ne sono. Ed infatti i due orti del monastero di Astino da
un paio di mesi sono stati invasi o aggrediti da poderose ruspe per
scavarne terreno. Siccome le opere in corso sono abbastanza defilate
dalla vista tranne per la parte alta della via, i passanti non hanno
prestato attenzione finchè sulla pagina di un ex assessore dalla giunta
Bruni è comparso un post che segnalava “la costruzione di parcheggi
interrati proprio dentro i due orti”. Parcheggi interrati era una
definizione sintetica dal momento che sotto terra si costruiscono
normalmente parcheggi e cantine e locali di servizio. Sono trascorse
sotto silenzio un paio di settimane ed ecco che la Kasta, colta in
fallo, c'ha messo una pezza chiamando i giornalisti per raccontare la
storia ufficiale e negare eventuali fake news. Il Corriere per mano di
Donatella Tiraboschi: “il presidente della Mia, Fabio Bombardieri, non
ha dubbi: «Questo è un anno decisivo. Da qui a giugno un bel po' di
cose verranno sminate». Verbo che rimanda a rimozioni, in questo caso,
non di mine ma di terreni. In questo inverno primaverile Astino è,
infatti, nel pieno di un cantiere iniziato alcuni mesi fa e che
aggiunge un ulteriore tassello al completamento infrastrutturale del
complesso: la realizzazione di locali tecnici interrati, lavori
avviati a fine dicembre 2019. Si tratta, come previsto dall'accordo di
programma, di una superficie di circa 500 metri quadrati destinata ad
accogliere dei locali tecnici nei quali verranno posizionati quadri
elettrici e impianti di distribuzione delle varie utenze di servizio.
Un primo blocco è già a buon punto, ma scandagliare sottoterra è
faccenda delicata perché frammenti murari fanno spesso capolino. (…)
Non solo, il cantiere in opera finalmente prevede, a tutto beneficio
dell'estetica e soprattutto della funzionalità igienica del complesso,
l'eliminazione dei bagni esterni e la realizzazione di tre blocchi di
servizi igienici interni, di cui uno a favore, se così si può dire, del
passaggio turistico; sarà possibile servirsene senza dover entrare nel
monastero”.
A sud del monastero di Astino ci sono due spazi separati dalla
campagna e strada circostante da poderosa mura di contenimento. Il
maggiore é posto a SO ed ha forma quadrata e le possenti mura di
contenimento rivelano una fattura del tutto migliore come qualità e
disegno rispetto a quello posto a SE che è anche a livello più basso
del primo. Va da se che questi due spazi fossero destinati un tempo a
orti (categoria hortus conclusus) per i padri del monastero e siano
stati realizzati al momento della costruzione del monastero stesso: il
terreno scavato a monte per costruire la chiesa e il monastero veniva
portato a sud presumibilmente con asini a soma dentro questi
potenti mura di contenimento ed siccome vi si vedono due interventi –
due hortus- questo fa pensare che l'orto di SE sia stato
realizzato in un secondo tempo a seguito di un ampliamento del
monastero stesso.
Ci frulla una curiosità che sicuramente ha da qualche parte (a
noi ignota) la soluzione: da dove proveniva l'acqua per irrigare le
coltivazioni di questi due spazi che, si badi bene, essendo
sopraelevati rispetto alla campagna circostante hanno il terreno più
permeabile. Mica stupidi i padri: tutto il terreno di Astino era da
sempre una specie di moiacca (traduzione: terreno marcio sempre
imbevuto di acqua) e siccome dentro quel terreno non ci cavi quasi
nulla, ecco che il terreno che doveva servire per far crescere le
derrate destinate alle proprie mense, l'hanno fatto rialzato in maniera
che fosse protetto, solivo, asciutto. Una intelligenza che non hanno
avuto tutti quelli che finora hanno messo mano al sedime di Astino.
I due orti sono anche più alti della strada di accesso al monastero da
via Astino. Sotto l'orto di maggiori dimensioni che aggetta su
via Astino verranno realizzati le due strutture interrate da 500 mq
(che non sono proprio cose da poco).
Contrariamente al presidente della MIA ed al circolo di maggiorenti che
fa capo al comune, alla soprintendenza, alla provincia ed alla
costellazione di estimatori senza pena e intelligenza del luogo,
pensiamo che sotto quegli orti NON si poteva costruire nulla.
Quegli orti sono intangibili esattamente come non si può costruire un
parcheggio o una sala civica sotto Piazza Vecchia piuttosto che sotto
Piazza Cittadella.
Un “hortus conclusus” quand'anche sia ridotto a zero come gli
attuali ( la struttura interna: vialetti, pergolati, filari aveva
probabilmente una sovrastruttura di legno e quindi nel tempo se n'è
andata) è un valore storico architettonico in se. Esattamente come una
piazza che apparentemente è vuota.
In questo senso ritengo che le attuali operazioni di scavo e
costruzione NON rispettino esattamente le regole del buongoverno dei
monumenti dal momento che PROPRIO quegli orti SONO MONUMENTI.
Sotto una S. Maria Maggiore non ci fai i cessi per i visitatori. Ad Astino si: sotto l'hortus conclusus.
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SETTE SU TREDICI
Finalmente! Vivere Curno adesso ha 5 femmine consigliere su 9. La
minoranza ne ha 2 su quattro. Le donne sono quindi 7 su 13: siamo
l'unico comune della bergamasca il cui consiglio comunale è composto da
una netta maggioranza femminile.
Telefonata urgente alla Boldrini per annunciarlo. Con le dimissioni del
cons. Benedetti che era il “consigliere anziano” vale a dire colui che
sedeva in consiglio da più mesi-anni (assieme a suo cugino il
vicesindaco Conti) questi è stato sostituito non da Joana Corina Sinf
ma dall'ex assessora (al tempo della giunta Serra) Maria Raimonda
Rizzo che “dovrebbe” fare riferimento all'IdV-DiPietro.
Benedetti è stretto parente del vicesindaco, pure quello uno dei
consiglieri più anziani. Mettere in lista un dottore della mutua
é un classico delle elezioni locali: dalla DC al PCI fino a Vivere
Insieme. Benedetti non aveva mai avuto cariche particolari (capogruppo
ai tempi della sindaca Serra) e stavolta la sindaca Gamba gli aveva
data la carica di consigliere delegato allo sport. Una rogna esplosa
subito per via del CVI2, della falsificazione della convenzione per il
CVI1, del fallimento della prima gara per l'affidamento del CVI2, della
decisione della giunta di fare da banchiere al futuro vincitore della
seconda gara (semmai ci saranno concorrenti e vincitori). E adesso c'è
in vista anche una grana identica anche per il CVI1. Si aggiunga la
c.d. commissione sport: leggendo i verbali delle sedute della
commissione si è compreso al volo come sia stata una foglia di fico dal
momento che il c.d. soggetto sociale esterno dava la dritta sindacale e
tutti gli altri, tranne le virgole, si sono adeguati non fosse altro
perché erano tutti o quasi in conflitto di interessi.
Benedetti sarà anche un uomo paziente ma da questo a diventare
l'agnello sacrificale delle varie intuizioni creative della sindaca e
della dirigente dell'ufficio col rischio di inimicarsi mezzo paese,
forse la logica gli ha suggerito che era meglio ritirarsi in
tranquillità.
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