A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1173 DEL 05 FEBBRAIO 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















SETTE SU TREDICI
Finalmente! Vivere Curno adesso ha 5 femmine consigliere su 9. La minoranza ne ha 2 su quattro. Le donne sono quindi 7 su 13: siamo l'unico comune della bergamasca il cui consiglio comunale è composto da una netta maggioranza femminile. 
Telefonata urgente alla Boldrini per annunciarlo. Con le dimissioni del cons. Benedetti che era il “consigliere anziano” vale a dire colui che sedeva in consiglio da più  mesi-anni (assieme a suo cugino il vicesindaco Conti) questi è stato sostituito non da Joana Corina Sinf ma dall'ex assessora (al tempo della giunta Serra)  Maria Raimonda Rizzo che “dovrebbe” fare riferimento all'IdV-DiPietro.
Benedetti è stretto parente del vicesindaco, pure quello uno dei consiglieri più anziani. Mettere in lista un dottore della mutua  é un classico delle elezioni locali: dalla DC al PCI fino a Vivere Insieme. Benedetti non aveva mai avuto cariche particolari (capogruppo ai tempi della sindaca Serra) e stavolta la sindaca Gamba gli aveva data la carica di consigliere delegato allo sport. Una rogna esplosa subito per via del CVI2, della falsificazione della convenzione per il CVI1, del fallimento della prima gara per l'affidamento del CVI2, della decisione della giunta di fare da banchiere al futuro vincitore della seconda gara (semmai ci saranno concorrenti e vincitori). E adesso c'è in vista anche una grana identica anche per il CVI1. Si aggiunga la c.d. commissione sport: leggendo i verbali delle sedute della commissione si è compreso al volo come sia stata una foglia di fico dal momento che il c.d. soggetto sociale esterno dava la dritta sindacale e tutti gli altri, tranne le virgole, si sono adeguati non fosse altro perché erano tutti o quasi in conflitto di interessi.
Benedetti sarà anche un uomo paziente ma da questo a diventare l'agnello sacrificale delle varie intuizioni creative della sindaca e della dirigente dell'ufficio col rischio di inimicarsi mezzo paese, forse  la logica gli ha suggerito che era meglio ritirarsi in tranquillità.

IN ITALIA SI PUÒ COSTRUIRE SOTTO UN HORTUS CONCLUSUS?
Astino.Tutto era partito in sordina senza che le gazzette locali ne manifestassero e lodassero i fasti non appena si accenna al nome. A dicembre le madamine pensano allo shopping natalizio per dare fondo alla tredicesima.  Poi è tempo freddo se non brutto e di turisti in giro  che possono vedere e mettere naso proprio non ce ne sono.  Ed infatti i  due orti del monastero di Astino da un paio di mesi sono stati invasi o aggrediti da poderose ruspe per scavarne terreno. Siccome le opere in corso sono abbastanza defilate dalla vista tranne per la parte alta della via, i passanti non hanno prestato attenzione finchè sulla pagina di un ex assessore dalla giunta Bruni è comparso un post che segnalava “la costruzione di parcheggi interrati proprio dentro i due orti”. Parcheggi interrati era una definizione sintetica dal  momento che sotto terra si costruiscono normalmente parcheggi e cantine e locali di servizio. Sono trascorse sotto silenzio un paio di settimane ed ecco che la Kasta, colta in fallo, c'ha messo una pezza chiamando i giornalisti per raccontare la storia ufficiale e negare eventuali fake news. Il Corriere per mano di Donatella Tiraboschi: “il presidente della Mia, Fa­bio Bombardieri, non ha dub­bi: «Questo è un anno decisi­vo. Da qui a giugno un bel po' di cose verranno sminate».
(...)

CUCINA CASALINGA
Nel cartello leggete i nominativi delle 13 imprese (su 25 prescelte) che hanno mandato l'offerta per l'esecuzione dei lavori della palestra (e spogliatoi annessi) della nuova Rodari, a monte di via Gandhi con ingresso diretto dalla scuola in fondo al corridoio lungo come la pista del Caravaggio (così i ragazzini si allenano prima di entrare in palestra?) , da via Carlinga per l'utenza esterna e per gli automezzi di servizio dalla viuzza che porta alla Sede degli Alpini. C'è UNA SOLA impresa bergamasca. Non è possibile sapere QUANTE tra le 25 imprese scelte per estrazione tra le 181 che si erano candidate fossero bergamasche ma NON smetteremo MAI di sottolineare come l'applicazione formale del codice degli appalti finisca con una netta riduzione della normale concorrenza di mercato oltre che favorire- stimolare la creazione di cartelli (whatsapp a che serve altrimenti?) per fare aumentare il costo dell'opera.
Difficile comprendere come mai – al di la della casualità nell'estrazione a sorte- le imprese bergamasche abbiano sostanzialmente disertato un ottimo appalto (almeno come prezzi favorevoli al costruttore): il fatto può essere interpretato come fatto positivo ( c'è abbastanza lavoro nel settore privato e quindi non hanno tempo per latri impegni) oppure il contrario: scarsa fiducia nel potenziale cliente e contorno.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!





















s
NON, NON E' SULLA PISTA
PEDOCICLABILE
LUMGO IL
FIUME BREMBO








































































































































































































































NEL CONSIGLIO COMUNALE ADESSO LE DONNE
SONO 7 SU 13: SIAMO L'UNICO COMUNE
DELLA BERGAMASCA IL CUI CONSIGLIO COMUNALE
È COMPOSTO DA UNA MAGGIORANZA DI FEMMINE

Nel cartello leggete i nominativi delle 13 imprese (su 25 prescelte) che hanno mandato l'offerta per l'esecuzione dei lavori della palestra (e spogliatoi annessi) della nuova Rodari, a monte di via Gandhi con ingresso diretto dalla scuola in fondo al corridoio lungo come la pista del Caravaggio (così i ragazzini si allenano prima di entrare in palestra?) , da via Carlinga per l'utenza esterna e per gli automezzi di servizio dalla viuzza che porta alla Sede degli Alpini. C'è UNA SOLA impresa bergamasca. Non è possibile sapere QUANTE tra le 25 imprese scelte per estrazione tra le 181 che si erano candidate fossero bergamasche ma NON smetteremo MAI di sottolineare come l'applicazione formale del codice degli appalti finisca con una netta riduzione della normale concorrenza di mercato oltre che favorire- stimolare la creazione di cartelli (whatsapp a che serve altrimenti?) per fare aumentare il costo dell'opera.
Difficile comprendere come mai – al di la della casualità nell'estrazione a sorte- le imprese bergamasche abbiano sostanzialmente disertato un ottimo appalto (almeno come prezzi favorevoli al costruttore): il fatto può essere interpretato come fatto positivo ( c'è abbastanza lavoro nel settore privato e quindi non hanno tempo per latri impegni) oppure il contrario: scarsa fiducia nel potenziale cliente e contorno.

La nuova opera dovrebbe avere una superficie coperta di 562 mq. Secondo il quadro economico costerebbe 893mila euro le opere da mandare in appalto mentre il costo complessivo ammonterebbe a 1,125 milioni. Cifre che significano un costo a metro quadrato per il solo muratore di 1.588 euro/mq mentre complessivamente siamo di poco sopra i 2.000 euro a metro quadrato. Senza contare il fatto che un'opera che dovrebbe costare 893mila euro alla fine costa 232mila in più per pura burocrazia.

Il cartello della foto è piazzato in via Roma a ridosso del semaforo per chi entra in paese. Mentre a carnevale o perlomeno al tempo del Festival di sanRemo abbiamo ancora i festoni illuminanti di natale qui possiamo ammirare la creaTTIvità non si sa bene di chi (sia l'autore di tale opera artistica). Non avessimo in paese una mega impresa per la stampa digitale di cartelli “professionali”…

aBstasse un consiglio comunale a maggioranza femminile per amministrare bene se non meglio un comune, saremmo curnesi felici. Purtroppo –e ci spiace dirlo- quanto a capacità amministrativa nonostante i potenti mezzi  a disposizione (si pensi solo alla semplificazione indotta dai computer) rispetto ai tempi in cui si doveva fare tutto a mano, con una macchina da scrivere ed una calcolatrice (forse) elettromeccanica allora il consiglio comunale sommava una elevata capacità di fare politica con una modesta capacità di fare amministrazione mentre adesso riescono  produrre centinaia di determinazioni & delibere (quelle sempre in grave ritardi di pubblicazione) ma manca del tutto la politica, con la sua carica di calore sincerità passione e soprattutto duttilità. La capacità di adattarsi al mutare delle situazioni.

Paradossalmente nella prima e la prima parte della seconda repubblica le amministrazioni erano più aperte e partecipative con la popolazione mentre adesso sono diventate tremendamente incollate sui programmi. La mala pianta dei criteri imprenditoriali nella gestione della cosa pubblica ha sostituito l'intelligenza. Basta prendere in mano i bilanci  o leggere gli albi pretori dei comuni per verificare che sono fotocopia uno dell'altro. Basta leggere le dichiarazioni di voto dei consiglieri e andare a leggere le scarne delibere dei consigli comunali di 30-40-50 anni or sono che è come leggere il temino del bambino di prima elementare e un pezzo di prosa verghiana o manzoniana per stare nel classico classico.

Del resto l'attuale classe politica – dalla giunta Serra in avanti- ha  cambiato i termini delle democrazia. Oggi la politica si confronta con le parti portatrici di interessi. Quindi del CVI uno e due la politica va a discutere con le associazioni sportive o coi vari club interessati a usare gli impianti. Non importa se quelli rappresentano numeri di cittadini significativi ma sempre e comunque MINORANZE mentre TUTTI i cittadini pagano le tasse per mantenere i vizietti positivi e negativi di quelle consistenti minoranze.
Così' il mega piano del diritto allo studio – che prevede però solo un decimo che passi alla scuola e il resto se lo ciuccia il privato sociale o le spese consumistiche-  ormai è un parto del solo assessorato tanto.
Le opere pubbliche non nascono da un confronto largo con la cittadinanza ma sono un parto esclusivo delle mente e della cultura di un assessore o il sindaco e un dirigente del settore. Fanno finta (la classe politica) di rispettare il proprio programma come non fosse vero che la ricchezza di cultura e informazione della popolazione  non sia in grado di dare suggerimenti migliori.
Ovvio. Il programma serve per lo scambio politico elettorale immediato: ti consegno un CVI che vale quindici milioni e vedi un po' di ricordarti alle elezioni.
Campagna elettorale costante e a largo raggio: locale e provinciale: basta fare l'elenco del c.d. privato sociale onlus  che hanno in mano l'esternalizzazione dei servizi.
Non si è compreso se al comune restano in groppa i funzionari e dipendenti migliori e quindi si può stare scuri che le scelte dei servizi esternalizzati siano ottimali oppure se succede l'esatto opposto. Nel timore di sorprese la politica ha deciso che NON ci siano valutazioni da parte di soggetti esterni al conflitto di interessi.

L'ultima. Ieri sera il telegiornale di Bergamo Tv ha messo in onda la centomillesima  intervista alla sindaca Gamba dove annuncia per la creazione … per oggi a colazione (si fa per dire) della pista pedociclabile lungo il fiume Brembo e la passerella che da Curno arriva a Ponte attraversando il torrente Quisa. Per adesso –carta canta- si sa che i soldi sono stati messi nel salvadanaio in attesa che siano fatti i progetti ed esaurite le pratiche burocratiche. Occhio croce sarà un miracolo se pista&passerella saranno pronte tra due anni. Adesso come adesso manca la relazione geologica ed idraulica, manca tutta la pratica sull'acquisizione dei terreni, manca un parere ed una prassi sulla questione dei livelli (non le quote…), manca il progetto definitivo da mandare in appalto. E basta rivedere tutta la storia di questa vicenda per capire –se vogliamo credere alla buona volontà- che  il mondo può girare legalmente al contrario.

IN ITALIA SI PUÒ COSTRUIRE SOTTO UN HORTUS CONCLUSUS?




Astino.Tutto era partito in sordina senza che le gazzette locali ne manifestassero e lodassero i fasti non appena si accenna al nome. A dicembre le madamine pensano allo shopping natalizio per dare fondo alla tredicesima.  Poi è tempo freddo se non brutto e di turisti in giro  che possono vedere e mettere naso proprio non ce ne sono.  Ed infatti i  due orti del monastero di Astino da un paio di mesi sono stati invasi o aggrediti da poderose ruspe per scavarne terreno. Siccome le opere in corso sono abbastanza defilate dalla vista tranne per la parte alta della via, i passanti non hanno prestato attenzione finchè sulla pagina di un ex assessore dalla giunta Bruni è comparso un post che segnalava “la costruzione di parcheggi interrati proprio dentro i due orti”. Parcheggi interrati era una definizione sintetica dal  momento che sotto terra si costruiscono normalmente parcheggi e cantine e locali di servizio. Sono trascorse sotto silenzio un paio di settimane ed ecco che la Kasta, colta in fallo, c'ha messo una pezza chiamando i giornalisti per raccontare la storia ufficiale e negare eventuali fake news. Il Corriere per mano di Donatella Tiraboschi: “il presidente della Mia, Fa­bio Bombardieri, non ha dub­bi: «Questo è un anno decisi­vo. Da qui a giugno un bel po' di cose verranno sminate». Verbo che rimanda a rimozio­ni, in questo caso, non di mi­ne ma di terreni. In questo in­verno primaverile Astino è, infatti, nel pieno di un cantie­re iniziato alcuni mesi fa e che aggiunge un ulteriore tassello al completamento in­frastrutturale del complesso: la realizzazione di locali tec­nici interrati, lavori avviati a fine dicembre 2019. Si tratta, come previsto dal­l'accordo di programma, di una superficie di circa 500 metri quadrati destinata ad accogliere dei locali tecnici nei quali verranno posiziona­ti quadri elettrici e impianti di distribuzione delle varie utenze di servizio. Un primo blocco è già a buon punto, ma scandagliare sottoterra è fac­cenda delicata perché fram­menti murari fanno spesso capolino. (…) Non solo, il cantiere in opera finalmen­te prevede, a tutto beneficio dell'estetica e soprattutto del­la funzionalità igienica del complesso, l'eliminazione dei bagni esterni e la realizzazio­ne di tre blocchi di servizi igienici interni, di cui uno a favore, se così si può dire, del passaggio turistico; sarà pos­sibile servirsene senza dover entrare nel monastero”.

A sud del monastero di Astino ci sono due  spazi separati dalla campagna e strada circostante da poderosa mura di contenimento. Il maggiore é posto a SO ed ha forma quadrata e le possenti mura di contenimento rivelano una fattura del tutto migliore come qualità e disegno rispetto a quello posto a SE che è anche a livello più basso del primo. Va da se che questi due spazi fossero destinati un tempo a orti (categoria hortus conclusus) per i padri del monastero e siano stati realizzati al momento della costruzione del monastero stesso: il terreno scavato a monte per costruire la chiesa e il monastero veniva portato a sud presumibilmente  con asini a soma dentro questi potenti mura di contenimento ed siccome vi si vedono due interventi – due hortus-  questo fa pensare che l'orto di SE sia stato realizzato in un secondo tempo  a seguito di un ampliamento del monastero stesso.
Ci frulla una curiosità che sicuramente ha  da qualche parte (a noi ignota) la soluzione: da dove proveniva l'acqua per irrigare le coltivazioni di questi due spazi che, si badi bene, essendo sopraelevati rispetto alla campagna circostante hanno il terreno più permeabile. Mica stupidi i padri: tutto il terreno di Astino era da sempre una specie di moiacca (traduzione: terreno marcio sempre imbevuto di acqua) e siccome dentro quel terreno non ci cavi quasi nulla, ecco che il terreno che doveva servire per far crescere le derrate destinate alle proprie mense, l'hanno fatto rialzato in maniera che fosse protetto, solivo, asciutto. Una intelligenza che non hanno avuto tutti quelli che finora hanno messo mano al sedime di Astino.
I due orti sono anche più alti della strada di accesso al monastero da via Astino. Sotto  l'orto di maggiori dimensioni che aggetta su via Astino verranno realizzati le due strutture interrate da 500 mq (che non sono proprio cose da poco).

Contrariamente al presidente della MIA ed al circolo di maggiorenti che fa capo al comune, alla soprintendenza, alla provincia ed alla costellazione di estimatori senza pena e intelligenza del luogo, pensiamo che sotto quegli orti NON si poteva  costruire nulla.
Quegli orti sono intangibili esattamente come non si può costruire un parcheggio o una sala civica sotto Piazza Vecchia piuttosto che sotto Piazza Cittadella.
Un “hortus conclusus” quand'anche sia  ridotto a zero come gli attuali ( la struttura interna: vialetti, pergolati, filari  aveva probabilmente una sovrastruttura di legno e quindi nel tempo se n'è andata) è un valore storico architettonico in se. Esattamente come una piazza  che apparentemente è vuota.
In questo senso ritengo che le attuali operazioni di scavo e costruzione NON rispettino esattamente le regole del buongoverno dei monumenti dal momento che PROPRIO quegli orti SONO MONUMENTI.
Sotto una S. Maria Maggiore non ci fai i cessi per i visitatori. Ad Astino si: sotto l'hortus conclusus.


SETTE SU TREDICI




Finalmente! Vivere Curno adesso ha 5 femmine consigliere su 9. La minoranza ne ha 2 su quattro. Le donne sono quindi 7 su 13: siamo l'unico comune della bergamasca il cui consiglio comunale è composto da una netta maggioranza femminile. 
Telefonata urgente alla Boldrini per annunciarlo. Con le dimissioni del cons. Benedetti che era il “consigliere anziano” vale a dire colui che sedeva in consiglio da più  mesi-anni (assieme a suo cugino il vicesindaco Conti) questi è stato sostituito non da Joana Corina Sinf ma dall'ex assessora (al tempo della giunta Serra)  Maria Raimonda Rizzo che “dovrebbe” fare riferimento all'IdV-DiPietro.
Benedetti è stretto parente del vicesindaco, pure quello uno dei consiglieri più anziani. Mettere in lista un dottore della mutua  é un classico delle elezioni locali: dalla DC al PCI fino a Vivere Insieme. Benedetti non aveva mai avuto cariche particolari (capogruppo ai tempi della sindaca Serra) e stavolta la sindaca Gamba gli aveva data la carica di consigliere delegato allo sport. Una rogna esplosa subito per via del CVI2, della falsificazione della convenzione per il CVI1, del fallimento della prima gara per l'affidamento del CVI2, della decisione della giunta di fare da banchiere al futuro vincitore della seconda gara (semmai ci saranno concorrenti e vincitori). E adesso c'è in vista anche una grana identica anche per il CVI1. Si aggiunga la c.d. commissione sport: leggendo i verbali delle sedute della commissione si è compreso al volo come sia stata una foglia di fico dal momento che il c.d. soggetto sociale esterno dava la dritta sindacale e tutti gli altri, tranne le virgole, si sono adeguati non fosse altro perché erano tutti o quasi in conflitto di interessi.
Benedetti sarà anche un uomo paziente ma da questo a diventare l'agnello sacrificale delle varie intuizioni creative della sindaca e della dirigente dell'ufficio col rischio di inimicarsi mezzo paese, forse  la logica gli ha suggerito che era meglio ritirarsi in tranquillità.