A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1172 DEL 02 FEBBRAIO 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















PERCHÉ LA SINDACA NON PRENDE
PROVVEDIMENTI PER RIDURRE
L’INQUINAMENTO?
Perché la sindaca Gamba non prende qualche provvedimento contro l'inquinamento?. Perlomeno per ridurre almeno quello direttamente in danno agli abitanti del paese? Primo: perché l'abbiamo scritto (chiesto) noi. Secondo: perché non è possibile  affidarlo a una onlus o a qualche privato sociale. Terzo perché i suoi azionisti di riferimento di ieri ed oggi (dc, pci, psi) sono quelli che hanno trasformato Curno nel centro commerciale della provincia. Quarto: perché il giornalisti non pubblicano la notizia che sarebbe in danno dei potenziali inserzionisti che comunque latitano lo stesso sia sul quotidiano che sul settimanale.
La nostre proposte:
1 -  deviare obbligatoriamente attraverso una ordinanza il traffico parassita (cioè chi non risiede a Curno e Mozzo e chi non viene a consegnare merci in paese) dal quadrifoglio tra via Lecco e via Dalmine sulla via Dalmine e quindi su via Fermi o sull'Asse Interurbano in modo che il tratto dalla rotonda della via Fermi-Meucci  fino al quadrifoglio di via Lecco-Via Dalmine resti riservato ai soli trasporti pubblici ed ai residenti di Curno e Mozzo.
2 - il costo del provvedimento? Due telecamere con riconoscimento delle targhe (ma una dovrebbe già esserci).
3 -  chi deve consegnare merci basta che spedisca a chi fa il controllo targhe (che dovrebbe già esistere ma in realtà probabilmente non esiste-funziona nemmeno…) col cellulare la foto della targa e dell'intestazione della bolla di consegna.
4 - far lavare (quando non piove da 3-4 giorni) una volta al giorno (mattina prsto quando i ragazzi vanno a scuola o la gente esce a comprare il pane a piedi) via Bergamo e via Lecco, via Roma, Piazza della Chiesa e Largo Vittoria e De Amicis, via Terzi di S.A. e la via che porta al CVI1 ed alle due scuole, comprese via Carlinga e via Abruzzi. Specifichiamo ad uso degli intelligenti che capiscono tutto al volo che si lavano solo quando non piove.
5 - il costo? 300 euro al giorno per lavaggio.
6 – creare una bretella che da via Brembo sale sulla 470dir in direzione Dalmine in modo da deviare il traffico da Curno ovest su strade extra urbane.


LA PRESCRIZIONE SI EVITA
AUMENTANDO I GIUDICI
(...)
La giustizia è lenta (parlando di giustizia civile) perché sostanzialmente è stata spostata dalle aule di giustizia negli studi dei legali e della pletora di consulenti che ci lavorano assieme (commercialisti, tecnici, ecc.) dal momento che la spesa pubblica per la giustizia in Italia (cosa costa somministrare giustizia, mica la custodia in carcere) è nemmeno la metà del fatturato degli studi privati che hanno bisogno dei tribunali per campare.
Non sono i tribunali che somministrano giustizia ma sono i privati che l'amministrano.
Giudici e cittadini coinvolti sono quelli da usare per fare soldi e per – se del caso- pulire una tangente per una variante urbanistica travestita da danno da risarcire.
Non è un caso che in Parlamento la maggioranza degli eletti, al di la del migliaio di professionisti della politica, siano in massima parte  professionisti che lavorano direttamente o indirettamente  nelle aule giudiziarie. Se un Paese ha bisogno di mille giudici e la politica glie ne da la metà, sicuro che la durata delle cause non solo raddoppia ma crescerà ben di più.
(...)






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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!
































































































































































































































































PERCHÉ LA SINDACA NON PRENDE
PROVVEDIMENTI PER RIDURRE
L’INQUINAMENTO?


Perché la sindaca Gamba non prende qualche provvedimento contro l'inquinamento?. Perlomeno per ridurre almeno quello direttamente in danno agli abitanti del paese? Primo: perché l'abbiamo scritto (chiesto) noi. Secondo: perché non è possibile  affidarlo a una onlus o a qualche privato sociale. Terzo perché i suoi azionisti di riferimento di ieri ed oggi (dc, pci, psi) sono quelli che hanno trasformato Curno nel centro commerciale della provincia. Quarto: perché il giornalisti non pubblicano la notizia che sarebbe in danno dei potenziali inserzionisti che comunque latitano lo stesso sia sul quotidiano che sul settimanale.
La nostre proposte:
1 -  deviare obbligatoriamente attraverso una ordinanza il traffico parassita (cioè chi non risiede a Curno e Mozzo e chi non viene a consegnare merci in paese) dal quadrifoglio tra via Lecco e via Dalmine sulla via Dalmine e quindi su via Fermi o sull'Asse Interurbano in modo che il tratto dalla rotonda della via Fermi-Meucci  fino al quadrifoglio di via Lecco-Via Dalmine resti riservato ai soli trasporti pubblici ed ai residenti di Curno e Mozzo.
2 - il costo del provvedimento? Due telecamere con riconoscimento delle targhe (ma una dovrebbe già esserci).
3 -  chi deve consegnare merci basta che spedisca a chi fa il controllo targhe (che dovrebbe già esistere ma in realtà probabilmente non esiste-funziona nemmeno…) col cellulare la foto della targa e dell'intestazione della bolla di consegna.
4 - far lavare (quando non piove da 3-4 giorni) una volta al giorno (mattina prsto quando i ragazzi vanno a scuola o la gente esce a comprare il pane a piedi) via Bergamo e via Lecco, via Roma, Piazza della Chiesa e Largo Vittoria e De Amicis, via Terzi di S.A. e la via che porta al CVI1 ed alle due scuole, comprese via Carlinga e via Abruzzi. Specifichiamo ad uso degli intelligenti che capiscono tutto al volo che si lavano solo quando non piove.
5 - il costo? 300 euro al giorno per lavaggio.
6 – creare una bretella che da via Brembo sale sulla 470dir in direzione Dalmine in modo da deviare il traffico da Curno ovest su strade extra urbane.

LA PRESCRIZIONE SI EVITA
AUMENTANDO I GIUDICI



Il custode delLa Latrina di Nusquamia (uno che ha fatto il classico in un liceo di (ex) preti e poi ha fatto il Poli di Milano) ha affisso la sua ultima virgola di emmme da titolo poderoso: “Il tema spinoso della giustizia in Italia. Quando il giornalismo non è di marchetta o culilinctorio” mette assieme frutta con verdura per  confondere le cose pro domo sua.

In tema di giustizia va ricordato al custode delLa Latrina di Nusquamia che non ha MAI pubblicato ne le denunce del suo avversario politico (Pedretti)  e nemmeno le sentenze di assoluzione  che lui asserisce di essersi guadagnato. Che strano è il mondo. Pedretti non l'aveva denunciato per qualche vicenda di corna oppure perché  il custode delLa Latrina di Nusquamia gli aveva rubato la nutella ma erano denunce –per quel che s'è compreso- ad esclusivo riferimento politico, il custode delLa Latrina di Nusquamia NON ha mai pubblicato un documento IN ORIGINALE. E' arrivato al punto di impaginare in bella copia qualcosa di simile alla sentenza che s'è inventato con le sue manine.  Guardate mi hanno assolto:l'ho scritto io!.

Pure il segretario del PD curnese – Massimo Conti cugino del vicesindaco  attuale e sostanzialmente il consigliori urbanistico trentennale del PCI curnese post avvento del centro commerciale- il quale pure essendo stato denunciato per ragioni politiche in merito ad un innocuo volantino  contrario ad una  sostanziosissima variazione urbanistica sempre sullo stesso centro, s'era beccato una denuncia con allegata richiesta danni da due milioni. Massimo Conti, sempre per una denuncia su una questione squisitamente  politica NON aveva ritenuto opportuno rendere noto ne la denuncia subita e neppure la sentenza di assoluzione ricevuta. La vicenda è venuta a galla solo dopo qualche tempo perché spifferata di qualcuno bene addentro alle cose del PD di Curno che l'ha svirgolata sulLa Latrina.

Tanto per far capire la trasparenza personale e politica di certi soggetti. Uno dei quali (il custode delLa Latrina di Nusquamia) frequenta perfino le aule del tribunale quando si discutono le cause di separazione degli avversari dalle relative compagne.

Schizza  nella sua virgola di emme il custode delLa Latrina di Nusquamia al secolo l'ing. Claudio Piga: Camillo Davigo ha perfettamente ragione nell'individuare una delle cause della lentezza della giustizia italiana nel traccheggio degli avvocati, che si fanno vanto del cazzeggio giuridico (…) la giustizia quando ragioniamo sull'opportunità di mantenere o abolire la prescrizione del reato, in particolare sul come e sul quando, non possiamo non considerare lo stato comatoso della giustizia italiana, dimostrato a) dal numero spropositato di detenuti in attesa di giudizio (al 31 dicembre 2018 il 32,8% del totale della popolazione carceraria, mentre la media europea era del 22,4 %); b) dal numero spropositato di persone finite in carcere che a conti fatti risulteranno innocenti.

Dunque secondo il custode delLa Latrina di Nusquamia sarebbero gli avvocati che traccheggiano per arrivare alla prescrizione piuttosto che i potenziali condannabili che ordinano ai propri legali di tirarla per le lunghe finché gli piove addosso la prescrizione. Un po' come la storia del lupo e dell'agnello: criterio su cui si esercita spesso e volentieri il custode delLa Latrina di Nusquamia.
Se poi passiamo dal  civile al penale… sono proprio i potenziali condannabili che fanno l'ammuina col proprio legale in faccia all'offeso.
In provincia di Bergamo ci sono 2224 avvocati e ben 2332 praticanti su una popolazione di 1,115 milioni di abitanti e 109.000 partite IVA. Vale a dire che ogni 200 bergamaschi c'è un avvocato che ci campa “sopra”. A Bergamo ci sono meno di 50 giudici per la sezione civile (per siano però solo 47). Vale a dire un giudice ogni 23mila cittadini. Ma ci sono perlomeno una cifra venti volte superiore di professionisti esterni (non avvocati) che pure ci ronzano attorno. Ovvio che metà di quelli  che sono in causa se non s'attendono una vittoria perlomeno aspirano alla prescrizione. Idem i professionisti che altrimenti non beccano un euro di parcella se perdono.

Quello del custode delLa Latrina di Nusquamia è il solito ragionamento del cacchio che mette assieme frutta con verdura (penale col civile) ma sempre a difesa delle partite IVA. L'Italia è bloccata non solo per la lentezza del penale ma soprattutto per quella civile. Che è una delle molteplici cause per cui le imprese straniere si tengono lontane dal BelPaese.
La giustizia è lenta (parlando di giustizia civile) perché sostanzialmente è stata spostata dalle aule di giustizia negli studi dei legali e della pletora di consulenti che ci lavorano assieme (commercialisti, tecnici, ecc.) dal momento che la spesa pubblica per la giustizia in Italia (cosa costa somministrare giustizia, mica la custodia in carcere) è nemmeno la metà del fatturato degli studi privati che hanno bisogno dei tribunali per campare.
Non sono i tribunali che somministrano giustizia ma sono i privati che l'amministrano.
Giudici e cittadini coinvolti sono quelli da usare per fare soldi e per – se del caso- pulire una tangente per una variante urbanistica travestita da danno da risarcire.
Non è un caso che in Parlamento la maggioranza degli eletti, al di la del migliaio di professionisti della politica, siano in massima parte  professionisti che lavorano direttamente o indirettamente  nelle aule giudiziarie. Se un Paese ha bisogno di mille giudici e la politica glie ne da la metà, sicuro che la durata delle cause non solo raddoppia ma crescerà ben di più.
Leggiamo le due pagine odierne del Corriere/Bergamo sullo stato della giustizia nella nostra provincia :
«La presenza di cosche di 'ndrangheta calabrese è storicamente dimostrata da indagini di polizia giudiziaria che hanno messo in evidenza come queste siano impegnate nell'inserirsi in particolare nell'edilizia, nella ristorazione, nella gestione di locali notturni».
Poi: «La vicenda Papaleo ha permesso ancora una volta di accertare come le strutture mafiose — in questo caso di origini calabrese — siano utilizzate dagli imprenditori del nord per soddisfare una serie di necessità mediante metodologie illecite».
Poi: Indubbiamente c'è la presenza della 'ndrangheta». Il motivo è semplice quanto logico: «Qui ci sono i soldi, questi soggetti vivono bene e in un ambiente tranquillo dove passare più inosservati».
Poi: Se da un lato sono calati i fascicoli per i reati più comuni, come furti e rapine, magari anche più sentiti dai cittadini, dall'altro sono aumentati da 592 a 694 quelli relativi ai reati tributari. Soprattutto, sono triplicati i sequestri preventivi, diretti e per equivalente di denaro per delitti tributari, riciclaggio e truffe aggravate: 191 milioni rispetto ai 67 dell'anno precedente.
Poi: La Gdf ha denunciato 508 persone per reati fiscali, 125 sono evasori totali. È stata evasa l'Iva per 111.751.900 euro. Sono aumentate anche le richieste di fallimenti, da 13 a 47. E le procedure, da 186 a 309.
Da qui ad immaginare che il muratore valdimagnino piuttosto che quello scalvino si mettano da soli di buzzo e di buono per  allestire cartiere per frodare IVA o svuotare imprese tanto da subire “sequestri preventivi, diretti e per equivalente di denaro per delitti tributari, riciclaggio e truffe aggravate: 191 milioni rispetto ai 67 dell'anno precedente” ce ne corre. E' li che si vede o perlomeno si intravedono quanti colletti bianchi, senza tenere in mano la cazzola e la fratassa, danno una mano. Mafia e n'drangheta non entrano  nelle imprese o nei locali attratti da quanto sono brave produttive ben messe: c'è sempre l'uomo con la camicia bianca che fa incontrare chi vuol fare l'affare.
Fatto questo quadro, alzi la mano chi ha sentito i nostri  sindaci levare la voce per avvertire puzza di bruciato: basterebbe solo leggessero il sito del proprio comune “ impresa in un giorno” per capire come in certi comuni a forte concentrazione commerciale la rotazione delle licenze si muovo più di uno tsunami.
Dietro tutto questo  -ripeto- non ci sono neet invecchiati o muratori disoccupati o salumieri in pensione ma ci sono quei colletti bianchi che non vedono non capiscono non intuiscono… l'importante che alla fine possano staccare una consistente parcella.

Chissà poi se i successori di Mapelli  e chi collabora con loro abbiano cominciato ANCHE a mettere il naso sugli appalti assegnati  secondo l'attuale codice degli appalti:  temiamo che tra qualche anno ne leggeremo di belle.

Se in bergamasca ci sono solo 50 giudici nella sezione civile (quindi UN giudice ogni 23.000 abitanti) con di fronte UN avvocato ogni 200 cittadini… la giustizia ha perso in partenza. Viceversa se la legge fissasse che vi siano un giudice e due avvocati ogni 10mila cittadini, la situazione si ribalterebbe in sei mesi.
Ormai la situazione è ormai del tutto compromessa. Basta prendere in mano il codice degli appalti e verificare e capire il colabrodo di tangenti che hanno creato. Tangenti pulite, neh, mica la banalità del cretino ripreso  dalla telecamerina della GdF che intasca i soldi della bustarella: quelle sono scene per il tiggi all'ora di cena per i cocconi che la bevono. Oggi é possibile che un cittadino ottenga il sequestro della casa di un altro cittadino senza che quello nemmeno sia chiamato e sentito in giudizio. Oggi se due avvocati (nel civile)  si mettono d'accordo e vanno in udienza il primo a fare la richiesta e il secondo a fingere di nicchiare un po' mettono nelle mani del giudice la soluzione e la tangente passa di mano pulita pulita pulita.