A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1171 DEL 31 GENNAIO 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















PROBLEMI SERI E QUALCUNO
UN PO DI MENO


Quanto è (poco) ambientalista la giunta Gamba.
Abbiamo già sollevato sulla pagina 1169 come la giunta Gamba non abbia nemmeno pensato di deviare obbligatoriamente attraverso una ordinanza il traffico parassita (cioè chi non risiede a Curno e Mozzo e chi non viene a consegnare merci in paese) dal quadrifoglio tra via Lecco e via Dalmine sulla via Dalmine e quindi su via Fermi o sull'Asse Interurbano in modo che il tratto dalla rotonda della via Fermi-Meucci  fino al quadrifoglio di via Lecco-Via Dalmine resti riservato ai soli trasporti pubblici ed ai residenti di Curno e Mozzo. Il costo? Due telecamere con riconoscimento delle targhe (una dovrebbe già esserci).
Specifichiamo ad uso degli intelligenti che chi deve consegnare merci basta che spedisca a chi fa il controllo targhe (che dovrebbe già esistere ma in realtà probabilmente non esiste nemmeno…) col cellulare la foto della targa e dell'intestazione della bolla di consegna.

Una seconda iniziativa che potrebbe essere intrapresa, vista la situazione meteo, sarebbe quella di far lavare una o due volte al giorno via Bergamo e via Lecco, via Roma, Piazza della Chiesa e Largo Vittoria e De Amicis, via Terzi di S.A. e la via che porta al CVI1 ed alle due scuole, comprese via Carlinga e via Abruzzi. Specifichiamo ad uso degli intelligenti che capiscono tutto al volo che si lavano solo quando non piove.
Il costo? 400 euro al giorno per i due lavaggi.
La questione è che da queste due iniziative per ridurre massicciamente l'impatto delle polveri sulla popolazione non ne deriva un immediato vantaggio politico e quindi non si può pensare di riscuotere domani il voto.

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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!



































CONTRO LA NEW SARS










LA SHOAH IN EUROPA









































































































































































































PROBLEMI SERI E QUALCUNO
UN PO DI MENO


Quanto è (poco) ambientalista la giunta Gamba.
Abbiamo già sollevato sulla pagina 1169 come la giunta Gamba non abbia nemmeno pensato di deviare obbligatoriamente attraverso una ordinanza il traffico parassita (cioè chi non risiede a Curno e Mozzo e chi non viene a consegnare merci in paese) dal quadrifoglio tra via Lecco e via Dalmine sulla via Dalmine e quindi su via Fermi o sull'Asse Interurbano in modo che il tratto dalla rotonda della via Fermi-Meucci  fino al quadrifoglio di via Lecco-Via Dalmine resti riservato ai soli trasporti pubblici ed ai residenti di Curno e Mozzo. Il costo? Due telecamere con riconoscimento delle targhe (una dovrebbe già esserci).
Specifichiamo ad uso degli intelligenti che chi deve consegnare merci basta che spedisca a chi fa il controllo targhe (che dovrebbe già esistere ma in realtà probabilmente non esiste nemmeno…) col cellulare la foto della targa e dell'intestazione della bolla di consegna.

Una seconda iniziativa che potrebbe essere intrapresa, vista la situazione meteo, sarebbe quella di far lavare una o due volte al giorno via Bergamo e via Lecco, via Roma, Piazza della Chiesa e Largo Vittoria e De Amicis, via Terzi di S.A. e la via che porta al CVI1 ed alle due scuole, comprese via Carlinga e via Abruzzi. Specifichiamo ad uso degli intelligenti che capiscono tutto al volo che si lavano solo quando non piove.
Il costo? 400 euro al giorno per i due lavaggi.
La questione è che da queste due iniziative per ridurre massicciamente l'impatto delle polveri sulla popolazione non ne deriva un immediato vantaggio politico e quindi non si può pensare di riscuotere domani il voto.
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Secondo https://www.populationpyramid.net/it/cina/2019/ la  Cina nel 2019 aveva una popolazione di 1,433,783,691 abitanti. Il numero delle vittime del Coronavirus: sono 170 dall'inizio dell'epidemia in Cina, dove solo nelle ultime ventiquattr'ore si sono registrati oltre 1700 nuovi casi di contagio, mille dei quali solo nello Hubei, la provincia focolaio dell'infezione, per un totale di oltre 7 mila e 700 contagiati. I 38 decessi registrati nella giornata di mercoledì segnano il più alto aumento di decessi giornalieri dall'inizio dell'epidemia e arrivano mentre è in corso un massiccio sforzo di contenimento che sta tenendo bloccate decine di milioni di persone in quarantena preventiva. Ovviamente sono ignoti i numeri dei defunti per infarto e diabete, i morti ammazzati sul lavoro, quello morti per fame e scarse cure mediche, quelli ammazzati per cure improprie negli ospedali, i suicidi, i neonati disabili specie se femmine. Il coronavirus 2019-nCoV  sta diventando il miglior strumento di propaganda per fare soldi in un mondo dove –tranne la Cina- va tutto abbastanza malaccio. L'affare in vista adesso é il vaccino per questo benedetto (benedetto per chi lo fabbrica per primo) 2019-nCoV dal momento che chi lo metterà a punto – c'è da scommettere però che questa volta c'arriveranno primi i Cinesi?-  potrà chiamare Jeff Bezos fratello.
Ragionando freddamente quand'anche tutta ma proprio tutta la popolazione (vale a dire che fossero colpite 1,433,783,691 persone complessivamente in tutto il mondo) se ne morisse solo il 2% non sarebbe un dramma ma semmai qualcosa di buono. L'aumento del PiL  indotto da questa micro pandemia risulterebbe alla fine migliore della  sua momentanea contrazione. Non tutto il male viene per nuocere (al Pil ed al Jeff Bezos di turno).
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Nonostante la Regione Lombardia sventoli fieramente la bandiera della misura “nidi gratis” per la quale ha stanziato 37 milioni di euro, solo una famiglia su quattro riesce a iscrivere il proprio figlio alla scuola dell'infanzia. Adesso ne ha escogitata un'altra. Anzi: 'ha tolta dal cassetto visto che vi era depositata dal 2005. Avete letto giusto: 15anni or sono salvo che la Regione non si è ancora adeguata alla normativa nazionale che prevede una continuità educativa dagli 0 ai 6 anni. La Regione Lombardia continua a considerare la fascia 0-3 separatamente, non inserendola nel sistema educativo ma in quello socio assistenziale. Mentre è in vigore una legge nazionale, la 107 (la Buona Scuola), che colloca i servizi 0-3 nel sistema educativo in continuità fino ai 6 anni, cosicché i nidi sono diventati un diritto che lo Stato deve garantire, indipendente dalla domanda. La presenza degli ausiliari è essenziale, ma non sopperisce alla compresenza, che dev'essere assicurata da personale educativo. Regione Lombardia ha fatto una delibera senza stanziare un euro e senza mettere al centro le esigenze di bambini ed educatori e di conseguenza pretende che il lavoro non venga pagato, e quindi le figure dei volontari che non sappiamo chi saranno affiancheranno gli educatori senza avere competenze e professionalità. Ma soprattutto mettendo a rischio il servizio di qualità pedagogico che i bambini meritano. C'è un'altra questione. Ne i Comuni e nemmeno le Regioni sanno quante siano davvero le mamme che lavorano (sarebbero le prime utenti del servizio pubblico) e lo possono sapere “solo” dall'ISEE che presentano quando chiedono il contributo regionale o comunale. In buona sostanza, in Lombardia gli strumenti di cittadinanza attiva sono la Leva Civica Volontaria Regionale e il Servizio Civile Universale. I  volontari di leva civica percepiranno € 433,80 mensili per 30 ore settimanali di servizio. I progetti del Servizio Civile Universale hanno una durata tra 8 e 12 mesi e danno diritto ad un corrispettivo mensile di € 439,50 per la prestazione di almeno 25 ore settimanali.
Non c'è bisogno di una pila a led per capire il messaggio: l'inserimento di personale qualificato nella scuola da zero a sei anni avverrà sulla base di una paga lorda di 4,39 euro. E chi deve capire… che capisca.

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Ecco la radiografia della situazione attuale dell'inquinamento atmosferico secondo Arpa Lombardia, con una premessa del responsabile Qualità dell'aria Guido Lanzani: «Il Pm10 si divide in primario e secondario. Il primo è emesso sotto forma di polveri direttamente in atmosfera da diverse sorgenti, il secondo si forma nell'aria a causa dell'interazione tra varie sostanze. La somma dei due dà i valori che monitoriamo » . Scandagliando il Pm10 primario, continua Lanzani, emerge che « la prima sorgente di questo inquinante è il traffico che incide per il 45 per cento » . Una cifra che è data per il 22 per cento dall'usura dei freni dei veicoli e dall'effetto dei pneumatici sull'asfalto e per il 21 per cento dagli scarichi dei diesel. « A ciò bisogna aggiungere un altro fattore: il traffico è anche la prima fonte di ossidi di azoto che mischiati in atmosfera ad esempio con l'ammoniaca prodotta dai campi formano una parte di Pm10 secondario».
Se si guardano le altre sorgenti, invece, il 24 per cento delle polveri sottili primarie arriva dalle combustioni non industriali: i forni a legna delle pizzerie, da soli, incidono per oltre il 10 per cento, i riscaldamenti a legna (i caminetti) per il 5,3 per cento, le caldaie a gasolio per l'1,6 e quelle a metano per lo 0,7 per cento. « Il restante è dato da tanti altri fattori presenti in piccole percentuali che vanno dai solventi alle produzioni industriali fino all'agricoltura».
PS: NON SONO DATI RILEVATI MA NELLA MAGGIOR PARTE SONO DATI RICOSTRUITI CON CALCOLATORE. QUINDI BALLE. INTERE O IN MASSIMA PARTE. Oltretutto sono stati misurati con centraline in posti fissi e quindi scarsamente inattendibili proprio perché l'andamento del traffico e della situazione reale è del tutto mutata rispetto al momento di installazione delle centraline.
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La contrapposizione tra alcuni cittadini e il comune di Bergamo per evitare l'abbattimento degli alberi in Piazza Dante al fine di sistemare il sottostante ex rifugio antiaereo  poi trasformato in albergo diurno è l'ultima (in ordine di tempo) aggressione in nome di una forma depravata di ambientalismo da parte di privati cittadini rispetto alla cosa altrui e/o quella pubblica.
Il mio giudizio urbanistico architettonico sul c.d. Centro Piacentiniano (Piazza Dante e gli edifici che vi si fronteggiano) è sempre stato netto: soluzioni adatte come cimitero piuttosto che come  centro di una città. Del resto basta pensare agli anni in cui è stato pensato (tra il 1900-1910) e realizzato per capire la cultura di un Paese e quindi che futuro prossimo e remoto si stava preparando e si sarebbe riservato: la prima guerra mondiale, il fascismo e la seconda guerra mondiale.  Cercare di far credere che la società che generò alimentò si cullò trasse ampio profitto personale ed economico dal fascismo meritasse la conservazione delle sua auto rappresentazione solo una società di “impustur catolec” poteva avere il coraggio. A seguire -dopo gli anni '30 -il Comune di Bergamo perse ogni smalto innovativo che l'aveva visto crearsi il viale delle Mura e il setto di Colle Aperto per fare arrivare i primi bus in città alta, l'acquedotto civico andando a trovare le sorgenti a Bracca e Ponte del Costone, il giardino comunale poi trasformato in cimitero che forniva tutte le alberature alla città.
Basti solo pensare alla fesseria di piantare alberi massicci sopra un terrapieno in alcune parti di minimo spessore per capire una società fatta proprio di impostori cui piaceva  mostrarsi  ma dietro non c'era sostanza cultura creatività. Ricordo di essere sceso solo due volte (a fare la pipì)  nel “diurno” sotto Piazza Dante e assieme ai cessi sotto i propilei di Porta Nuova e quelli della Stazione erano perfettamente podromici quanto a pessima fauna umana di quel che sono oggi i giardini di Piazza Matteotti, delle Stazioni oppure del Piazzale degli Alpini. In mezzo secolo non si è fatto un passo avanti se non… dove siano stati aboliti certe soluzioni.
La “lotta” di questi signorini e di queste madamine di legarsi agli alberi per evitarne l'abbattimento in nome di un qualche ambientalismo si qualifica da sola: ignoranza. Dove sono stati finora queste persone davanti alla scarsa e nulla cura di quelle piante da parte del Comune o del Demanio? Dove stavano quando “non hanno visto” come è mutato il paesaggio dei colli, a parte le chiacchiere sui giornali? Chi abbia un minimo di professionalità nella cura degli alberi quando vede come sono ridotti si vergogna di essere bergamasco e di appartenere a una generazione di arboricoltori di cui perfino la Repubblica Veneta portava rispetto. Fino agli anni '60 il Comune aveva un suo vivaio dove coltivava le piante dei suoi viali e giardini  pronte ad essere sostituite qualora si rovinassero. In Colle Aperto quelli che non sono  banali e ridicoli ippocastani sono gli ultimi grandi alberi levati dal vivaio comunale  prima di esser smantellato per l'ampliamento del cimitero.
Scusate: Piazza Dante a nord ha il tribunale che resta chiuso sedici ore al giorno. Ad est c'è la Camera di Commercio che resta chiusa sedici ore al giorno. Ad ovest c'è una banca che resta chiusa dalle 17 alle otto della mattina. A sud c'è un mix di attività che pescano sugli impiegati e clienti dei tre servizi di cui sopra. Hai voglia di riattivare un posto del genere che non ha nessun senso per chi ci viene. Che dire poi della bellezza della Fontana del Tritone che sarebbe fatta di marmo (bianco) di Zandobbio  ad opera dell'architetto scultore G.B. Caniana (nel 1740) ma sembra eseguita da un boscaiolo orbo e analfabeta  del suo mestiere con la zappa del legno?. Conclusione. Davanti al teatro Donizetti ci passa un viale modello autostradale. Poi c'è il Sentierone ormai riciclato alle bancarelle. Poi c'è il cimitero del Centro Piacentiniano. Quand'anche fosse terminata la ristrutturazione come ha in mente la coppia Gori&Valesini della zona tra Piazza della Repubblica e Porta Nuova, com'è che davanti a un teatro Donizetti NON ci sarà una piazza interamente pedonalizzata?
Quindi IL problema sono 11 alberi da abbattere ma un mondo che in testa ha un'idea del tutto errata del verde, del pubblico, della bellezza. Davvero: quando vedo gli alberi di Piazza Dante davvero mi viene da dire: abbatteteli che non riesco a tollerarli ridotti così brutti.
Detto questo nella vicenda c'è un capovolgimento dei protagonisti. Dunque il demanio vende un proprio immobile per fare cassa ed ovviamente chi compra “vuole” avere la certezza di cavarci un qualche reddito. Ma non è il Demanio che deve rilasciare  eventuali permessi a modificare la situazione bensì spetta al Comune col parere della Soprintendenza. In tutta questa vicenda QUINDI brillano gli ASSENTI. In piazza a parlare coi cittadini che protestavano doveva comparire il dirigente del demanio che ha firmato l'atto di vendita. Doveva apparire il soprintendente che ha validato il progetto di ristrutturazione. Doveva apparire buon ultimo il sindaco di Bergamo che – visto che gli buttano per aria una orribile piazza, dovrà curare che sia risistemata meglio (possibilmente…) di prima. Non s'è visto nessuno dei tre. In piazza a parlare coi cittadini contestatori è sceso solo il vicesindaco Gandi che con l'operazione c'entra per nulla. Della serie: coraggio! Scappiamo…

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Questa è fresca di stamattina (30 gennaio 2020). Andare al bar per un cappuccino é un'immersione nella politica dal punto di vista popolare. Dunque un tipo racconta ad alta voce seduto attorno al tavolino che il parroco (di Curno: asserisce lui) alla richiesta che durante un ufficio funebre ci fosse un coro che cantava qualche brano in latino, il parroco avrebbe seccamente risposto che “in chiesa si canta solo in italiano”. Ed ha aggiunto (il tipo al bar) rivolgendosi interrogativo (chissà perché) al sottoscritto: perché invece ai musulmani alle Crocette è permesso di predicare in arabo che nessuno di noi lo parla e capisce mentre noi il latino l'abbiamo sempre cantato?. Preso all'improvviso da un così profondo quesito gli ho risposto che il parroco è padrone della chiesa come l'iman è padrone della moschea, quindi ciascuno a casa sua fa le regole che vuole o che gli vengono imposte dai superiori. Mi ha risposto: no! Perché quelli li fanno sempre quello che vogliono.
Fin dove arriva il razzismo delle persone.
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