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PROBLEMI SERI E QUALCUNO
UN PO DI MENO
Quanto è (poco) ambientalista la giunta Gamba.
Abbiamo già sollevato sulla pagina 1169 come la giunta Gamba non abbia
nemmeno pensato di deviare obbligatoriamente attraverso una ordinanza
il traffico parassita (cioè chi non risiede a Curno e Mozzo e chi non
viene a consegnare merci in paese) dal quadrifoglio tra via Lecco e via
Dalmine sulla via Dalmine e quindi su via Fermi o sull'Asse Interurbano
in modo che il tratto dalla rotonda della via Fermi-Meucci fino
al quadrifoglio di via Lecco-Via Dalmine resti riservato ai soli
trasporti pubblici ed ai residenti di Curno e Mozzo. Il costo? Due
telecamere con riconoscimento delle targhe (una dovrebbe già esserci).
Specifichiamo ad uso degli intelligenti che chi deve consegnare merci
basta che spedisca a chi fa il controllo targhe (che dovrebbe già
esistere ma in realtà probabilmente non esiste nemmeno…) col cellulare
la foto della targa e dell'intestazione della bolla di consegna.
Una seconda iniziativa che potrebbe essere intrapresa, vista la
situazione meteo, sarebbe quella di far lavare una o due volte al
giorno via Bergamo e via Lecco, via Roma, Piazza della Chiesa e Largo
Vittoria e De Amicis, via Terzi di S.A. e la via che porta al CVI1 ed
alle due scuole, comprese via Carlinga e via Abruzzi. Specifichiamo ad
uso degli intelligenti che capiscono tutto al volo che si lavano solo
quando non piove.
Il costo? 400 euro al giorno per i due lavaggi.
La questione è che da queste due iniziative per ridurre massicciamente
l'impatto delle polveri sulla popolazione non ne deriva un immediato
vantaggio politico e quindi non si può pensare di riscuotere domani il
voto.
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Secondo https://www.populationpyramid.net/it/cina/2019/ la Cina
nel 2019 aveva una popolazione di 1,433,783,691 abitanti. Il numero
delle vittime del Coronavirus: sono 170 dall'inizio dell'epidemia in
Cina, dove solo nelle ultime ventiquattr'ore si sono registrati oltre
1700 nuovi casi di contagio, mille dei quali solo nello Hubei, la
provincia focolaio dell'infezione, per un totale di oltre 7 mila e 700
contagiati. I 38 decessi registrati nella giornata di mercoledì segnano
il più alto aumento di decessi giornalieri dall'inizio dell'epidemia e
arrivano mentre è in corso un massiccio sforzo di contenimento che sta
tenendo bloccate decine di milioni di persone in quarantena preventiva.
Ovviamente sono ignoti i numeri dei defunti per infarto e diabete, i
morti ammazzati sul lavoro, quello morti per fame e scarse cure
mediche, quelli ammazzati per cure improprie negli ospedali, i suicidi,
i neonati disabili specie se femmine. Il coronavirus 2019-nCoV
sta diventando il miglior strumento di propaganda per fare soldi in un
mondo dove –tranne la Cina- va tutto abbastanza malaccio. L'affare in
vista adesso é il vaccino per questo benedetto (benedetto per chi lo
fabbrica per primo) 2019-nCoV dal momento che chi lo metterà a punto –
c'è da scommettere però che questa volta c'arriveranno primi i
Cinesi?- potrà chiamare Jeff Bezos fratello.
Ragionando freddamente quand'anche tutta ma proprio tutta la
popolazione (vale a dire che fossero colpite 1,433,783,691 persone
complessivamente in tutto il mondo) se ne morisse solo il 2% non
sarebbe un dramma ma semmai qualcosa di buono. L'aumento del PiL
indotto da questa micro pandemia risulterebbe alla fine migliore
della sua momentanea contrazione. Non tutto il male viene per
nuocere (al Pil ed al Jeff Bezos di turno).
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Nonostante la Regione Lombardia sventoli fieramente la bandiera della
misura “nidi gratis” per la quale ha stanziato 37 milioni di euro, solo
una famiglia su quattro riesce a iscrivere il proprio figlio alla
scuola dell'infanzia. Adesso ne ha escogitata un'altra. Anzi: 'ha tolta
dal cassetto visto che vi era depositata dal 2005. Avete letto giusto:
15anni or sono salvo che la Regione non si è ancora adeguata alla
normativa nazionale che prevede una continuità educativa dagli 0 ai 6
anni. La Regione Lombardia continua a considerare la fascia 0-3
separatamente, non inserendola nel sistema educativo ma in quello socio
assistenziale. Mentre è in vigore una legge nazionale, la 107 (la Buona
Scuola), che colloca i servizi 0-3 nel sistema educativo in continuità
fino ai 6 anni, cosicché i nidi sono diventati un diritto che lo Stato
deve garantire, indipendente dalla domanda. La presenza degli ausiliari
è essenziale, ma non sopperisce alla compresenza, che dev'essere
assicurata da personale educativo. Regione Lombardia ha fatto una
delibera senza stanziare un euro e senza mettere al centro le esigenze
di bambini ed educatori e di conseguenza pretende che il lavoro non
venga pagato, e quindi le figure dei volontari che non sappiamo chi
saranno affiancheranno gli educatori senza avere competenze e
professionalità. Ma soprattutto mettendo a rischio il servizio di
qualità pedagogico che i bambini meritano. C'è un'altra questione. Ne i
Comuni e nemmeno le Regioni sanno quante siano davvero le mamme che
lavorano (sarebbero le prime utenti del servizio pubblico) e lo possono
sapere “solo” dall'ISEE che presentano quando chiedono il contributo
regionale o comunale. In buona sostanza, in Lombardia gli strumenti di
cittadinanza attiva sono la Leva Civica Volontaria Regionale e il
Servizio Civile Universale. I volontari di leva civica
percepiranno € 433,80 mensili per 30 ore settimanali di servizio. I
progetti del Servizio Civile Universale hanno una durata tra 8 e 12
mesi e danno diritto ad un corrispettivo mensile di € 439,50 per la
prestazione di almeno 25 ore settimanali.
Non c'è bisogno di una pila a led per capire il messaggio:
l'inserimento di personale qualificato nella scuola da zero a sei anni
avverrà sulla base di una paga lorda di 4,39 euro. E chi deve capire…
che capisca.
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Ecco la radiografia della situazione attuale dell'inquinamento
atmosferico secondo Arpa Lombardia, con una premessa del responsabile
Qualità dell'aria Guido Lanzani: «Il Pm10 si divide in primario e
secondario. Il primo è emesso sotto forma di polveri direttamente in
atmosfera da diverse sorgenti, il secondo si forma nell'aria a causa
dell'interazione tra varie sostanze. La somma dei due dà i valori che
monitoriamo » . Scandagliando il Pm10 primario, continua Lanzani,
emerge che « la prima sorgente di questo inquinante è il traffico che
incide per il 45 per cento » . Una cifra che è data per il 22 per cento
dall'usura dei freni dei veicoli e dall'effetto dei pneumatici
sull'asfalto e per il 21 per cento dagli scarichi dei diesel. « A ciò
bisogna aggiungere un altro fattore: il traffico è anche la prima fonte
di ossidi di azoto che mischiati in atmosfera ad esempio con
l'ammoniaca prodotta dai campi formano una parte di Pm10 secondario».
Se si guardano le altre sorgenti, invece, il 24 per cento delle polveri
sottili primarie arriva dalle combustioni non industriali: i forni a
legna delle pizzerie, da soli, incidono per oltre il 10 per cento, i
riscaldamenti a legna (i caminetti) per il 5,3 per cento, le caldaie a
gasolio per l'1,6 e quelle a metano per lo 0,7 per cento. « Il restante
è dato da tanti altri fattori presenti in piccole percentuali che vanno
dai solventi alle produzioni industriali fino all'agricoltura».
PS: NON SONO DATI RILEVATI MA NELLA MAGGIOR PARTE SONO DATI RICOSTRUITI
CON CALCOLATORE. QUINDI BALLE. INTERE O IN MASSIMA PARTE. Oltretutto
sono stati misurati con centraline in posti fissi e quindi scarsamente
inattendibili proprio perché l'andamento del traffico e della
situazione reale è del tutto mutata rispetto al momento di
installazione delle centraline.
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La contrapposizione tra alcuni cittadini e il comune di Bergamo per
evitare l'abbattimento degli alberi in Piazza Dante al fine di
sistemare il sottostante ex rifugio antiaereo poi trasformato in
albergo diurno è l'ultima (in ordine di tempo) aggressione in nome di
una forma depravata di ambientalismo da parte di privati cittadini
rispetto alla cosa altrui e/o quella pubblica.
Il mio giudizio urbanistico architettonico sul c.d. Centro
Piacentiniano (Piazza Dante e gli edifici che vi si fronteggiano) è
sempre stato netto: soluzioni adatte come cimitero piuttosto che
come centro di una città. Del resto basta pensare agli anni in
cui è stato pensato (tra il 1900-1910) e realizzato per capire la
cultura di un Paese e quindi che futuro prossimo e remoto si stava
preparando e si sarebbe riservato: la prima guerra mondiale, il
fascismo e la seconda guerra mondiale. Cercare di far credere che
la società che generò alimentò si cullò trasse ampio profitto personale
ed economico dal fascismo meritasse la conservazione delle sua auto
rappresentazione solo una società di “impustur catolec” poteva avere il
coraggio. A seguire -dopo gli anni '30 -il Comune di Bergamo perse ogni
smalto innovativo che l'aveva visto crearsi il viale delle Mura e il
setto di Colle Aperto per fare arrivare i primi bus in città alta,
l'acquedotto civico andando a trovare le sorgenti a Bracca e Ponte del
Costone, il giardino comunale poi trasformato in cimitero che forniva
tutte le alberature alla città.
Basti solo pensare alla fesseria di piantare alberi massicci sopra un
terrapieno in alcune parti di minimo spessore per capire una società
fatta proprio di impostori cui piaceva mostrarsi ma dietro
non c'era sostanza cultura creatività. Ricordo di essere sceso solo due
volte (a fare la pipì) nel “diurno” sotto Piazza Dante e assieme
ai cessi sotto i propilei di Porta Nuova e quelli della Stazione erano
perfettamente podromici quanto a pessima fauna umana di quel che sono
oggi i giardini di Piazza Matteotti, delle Stazioni oppure del Piazzale
degli Alpini. In mezzo secolo non si è fatto un passo avanti se non…
dove siano stati aboliti certe soluzioni.
La “lotta” di questi signorini e di queste madamine di legarsi agli
alberi per evitarne l'abbattimento in nome di un qualche ambientalismo
si qualifica da sola: ignoranza. Dove sono stati finora queste persone
davanti alla scarsa e nulla cura di quelle piante da parte del Comune o
del Demanio? Dove stavano quando “non hanno visto” come è mutato il
paesaggio dei colli, a parte le chiacchiere sui giornali? Chi abbia un
minimo di professionalità nella cura degli alberi quando vede come sono
ridotti si vergogna di essere bergamasco e di appartenere a una
generazione di arboricoltori di cui perfino la Repubblica Veneta
portava rispetto. Fino agli anni '60 il Comune aveva un suo vivaio dove
coltivava le piante dei suoi viali e giardini pronte ad essere
sostituite qualora si rovinassero. In Colle Aperto quelli che non
sono banali e ridicoli ippocastani sono gli ultimi grandi alberi
levati dal vivaio comunale prima di esser smantellato per
l'ampliamento del cimitero.
Scusate: Piazza Dante a nord ha il tribunale che resta chiuso sedici
ore al giorno. Ad est c'è la Camera di Commercio che resta chiusa
sedici ore al giorno. Ad ovest c'è una banca che resta chiusa dalle 17
alle otto della mattina. A sud c'è un mix di attività che pescano sugli
impiegati e clienti dei tre servizi di cui sopra. Hai voglia di
riattivare un posto del genere che non ha nessun senso per chi ci
viene. Che dire poi della bellezza della Fontana del Tritone che
sarebbe fatta di marmo (bianco) di Zandobbio ad opera
dell'architetto scultore G.B. Caniana (nel 1740) ma sembra eseguita da
un boscaiolo orbo e analfabeta del suo mestiere con la zappa del
legno?. Conclusione. Davanti al teatro Donizetti ci passa un viale
modello autostradale. Poi c'è il Sentierone ormai riciclato alle
bancarelle. Poi c'è il cimitero del Centro Piacentiniano. Quand'anche
fosse terminata la ristrutturazione come ha in mente la coppia
Gori&Valesini della zona tra Piazza della Repubblica e Porta Nuova,
com'è che davanti a un teatro Donizetti NON ci sarà una piazza
interamente pedonalizzata?
Quindi IL problema sono 11 alberi da abbattere ma un mondo che in testa
ha un'idea del tutto errata del verde, del pubblico, della bellezza.
Davvero: quando vedo gli alberi di Piazza Dante davvero mi viene da
dire: abbatteteli che non riesco a tollerarli ridotti così brutti.
Detto questo nella vicenda c'è un capovolgimento dei protagonisti.
Dunque il demanio vende un proprio immobile per fare cassa ed
ovviamente chi compra “vuole” avere la certezza di cavarci un qualche
reddito. Ma non è il Demanio che deve rilasciare eventuali
permessi a modificare la situazione bensì spetta al Comune col parere
della Soprintendenza. In tutta questa vicenda QUINDI brillano gli
ASSENTI. In piazza a parlare coi cittadini che protestavano doveva
comparire il dirigente del demanio che ha firmato l'atto di vendita.
Doveva apparire il soprintendente che ha validato il progetto di
ristrutturazione. Doveva apparire buon ultimo il sindaco di Bergamo che
– visto che gli buttano per aria una orribile piazza, dovrà curare che
sia risistemata meglio (possibilmente…) di prima. Non s'è visto nessuno
dei tre. In piazza a parlare coi cittadini contestatori è sceso solo il
vicesindaco Gandi che con l'operazione c'entra per nulla. Della serie:
coraggio! Scappiamo…
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Questa è fresca di stamattina (30 gennaio 2020). Andare al bar per un
cappuccino é un'immersione nella politica dal punto di vista popolare.
Dunque un tipo racconta ad alta voce seduto attorno al tavolino che il
parroco (di Curno: asserisce lui) alla richiesta che durante un ufficio
funebre ci fosse un coro che cantava qualche brano in latino, il
parroco avrebbe seccamente risposto che “in chiesa si canta solo in
italiano”. Ed ha aggiunto (il tipo al bar) rivolgendosi interrogativo
(chissà perché) al sottoscritto: perché invece ai musulmani alle
Crocette è permesso di predicare in arabo che nessuno di noi lo parla e
capisce mentre noi il latino l'abbiamo sempre cantato?. Preso
all'improvviso da un così profondo quesito gli ho risposto che il
parroco è padrone della chiesa come l'iman è padrone della moschea,
quindi ciascuno a casa sua fa le regole che vuole o che gli vengono
imposte dai superiori. Mi ha risposto: no! Perché quelli li fanno
sempre quello che vogliono.
Fin dove arriva il razzismo delle persone.
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