|
|
|
|
RADDOPPIO FERROVIA E CHIUSURA PASSAGGI A LIVELLO
LA MAGGIORANZA FA TUTTO DA SOLA
Il raddoppio della linea ferroviaria: opportunità o frattura? Le questioni aperte con RFI
Questo il titolo dell'articolo del giornale comunale del dicembre 2019
in merito al problema. Di seguito riportiamo il testo originale e con
rientro della colonna il nostro commento.
Da anni, (e amministrazioni e i cittadini sperano di vedere realizzata
una linea metropolitana di superficie che colleghi Ponte San Pietro,
Curno, l'ospedale Papa Giovanni XXIII, Bergamo, Seriate, Montello con
mezzi silenziosi, veloci, leggeri e frequenti; si potrebbe così
alleggerire il traffico veicolare sempre più intenso ed avere un
collegamento rapido e non inquinante per studenti, lavoratori, persone
che si recano negli ospedali di Ponte San Pietro, Bergamo, Seriate,
nonché per i tremila lavoratori della zona commerciale e per le
migliaia di clienti.
Diciamo subito che quel “da anni, (e amministrazioni e i cittadini
sperano di vedere realizzata una linea metropolitana di superficie(…)”
è una bugia dal momento che di metropolitana si parla da metà del
mandato della sindaca Serra dal momento che da quando esiste l'asse
interurbano ( 15 anni) non è vero e soprattutto NON importa proprio a
nessuno che esista un qualche collegamento che metta in relazione
questi nosocomi. All'ospedale NESSUNO ci va in bici o in treno: nemmeno
l'uno per mille. Nonostante il Papa Giovanni sia stato progettato a
partire dal 2000 e sia entrato in funzione otto anni or sono, tuttora
non esiste alcun piano integrato nella gestione dei malati degli
ospedali lungo la linea ferroviaria (hanno dimenticato le Humanitas…
). Si debbono arrangiare quelli che si ricoverano a trovarsi un posto
nel… meno peggio e più rapido. Tranne che arrivi in croce rossa o
elicottero.
Buon ultimo. In Italia lo sanno anche i sassi (ma non i nostri
amministratori) che sulle linee RFI Non ci possono passare vetture di
metropolitane. Non passano da nessuna parte in Italia: lo proibisce la
legge.
(...)
PER CONTRATTARE CON RFI BISOGNEREBBE CONPOSCERE LA SUA STORIA ED AVERE ALTERNARTIVE SOLIDE DA PROPORRE.
ALTRO CHE DIFFIDE E CHIACCHIERE.
Dalla lettura dell'articolo sulla abolizione dei due passaggi a livello
e il raddoppio (fino alla Dorotina) della ferrovia tra Montello e Ponte
san Pietro potremmo trarre due soddisfazioni. La prima è che anche a
Curno abbiamo un Danilo Toninelli (addetto ai passaggi a livello) o
comunque una sua concorrente: fredda testarda saccente. La seconda è
che RFI sostiene –come abbiamo già scritto su queste pagine- di
risolvere il problema dell'abolizione del passaggio a livello di via
Fermi creando una bretella di collegamento tra via Ruffilli e la
rotonda ad ovest dell'ospedale Papa Giovanni.
L'articolo appare evidente che é stato “buttato giù” sommariamente e
rivela la miopia politica dei nostri amministratori circa quella che è
la piramide dello stato. Nel senso che in ogni democrazia le
istituzioni che sono nate prima dell'ultimo o pemultimo ordinamento
istituzionale e costituzionale hanno sempre una prevalenza. Noi
l'abbiamo appreso da piccolini quando nostro padre coltivava i campi
attorno al passaggio a livello dietro il municipio e quelli nelle
Alene basse. Poi l'abbiamo appreso quando abbiamo letto la delibera
della giunta Bianchi che stanziava 125milioni di lire (di allora…) da
versare alle FFSS per potere fare passare la fognatura proprio sotto il
passaggio a livello di via Fermi.
Le maggioranze -fossero dc, fossero dc-psi, fossero dc-psi-pci,
fossero leghiste, fossero cattocomuniste- hanno sempre predicato bene
“vogliamo la fermata del treno” ma al dunque siccome erano tutte e
sempre espressione della categoria dei bottegai… vade retro fermata del
treno che ci scappano anche i pochi pensionati che possiamo ancora
depredare.
Non si distingue nemmeno la giunta Serra ieri e Gamba oggi che hanno
fatto MAXI varianti del PGT ma hanno… dimenticato di inserire la
stazione e il relativo parcheggio.
(...)
|
|
PDF: 9,5Mb
|
|
|
|
|
RADDOPPIO FERROVIA
CHIUSURA PASSAGGI A LIVELLO
LA MAGGIORANZA FA TUTTO DA SOLA
Il raddoppio della linea ferroviaria: opportunità o frattura? Le questioni aperte con RFI
Questo il titolo dell'articolo del giornale comunale del dicembre 2019
in merito al problema. Di seguito riportiamo il testo originale e con
rientro della colonna il nostro commento.
Da anni, (e amministrazioni e i cittadini sperano di vedere realizzata
una linea metropolitana di superficie che colleghi Ponte San Pietro,
Curno, l'ospedale Papa Giovanni XXIII, Bergamo, Seriate, Montello con
mezzi silenziosi, veloci, leggeri e frequenti; si potrebbe così
alleggerire il traffico veicolare sempre più intenso ed avere un
collegamento rapido e non inquinante per studenti, lavoratori, persone
che si recano negli ospedali di Ponte San Pietro, Bergamo, Seriate,
nonché per i tremila lavoratori della zona commerciale e per le
migliaia di clienti.
Diciamo subito che quel “da anni, (e amministrazioni e i cittadini
sperano di vedere realizzata una linea metropolitana di superficie(…)”
è una bugia dal momento che di metropolitana si parla da metà del
mandato della sindaca Serra dal momento che da quando esiste
l'asse interurbano ( 15 anni) non è vero e soprattutto NON importa
proprio a nessuno che esista un qualche collegamento che metta in
relazione questi nosocomi. All'ospedale NESSUNO ci va in bici o in
treno: nemmeno l'uno per mille. Nonostante il Papa Giovanni sia stato
progettato a partire dal 2000 e sia entrato in funzione otto anni or
sono, tuttora non esiste alcun piano integrato nella gestione dei
malati degli ospedali lungo la linea ferroviaria (hanno
dimenticato le Humanitas… ). Si debbono arrangiare quelli che si
ricoverano a trovarsi un posto nel… meno peggio e più rapido. Tranne
che arrivi in croce rossa o elicottero.
Buon ultimo. In Italia lo sanno anche i sassi (ma non i nostri
amministratori) che sulle linee RFI Non ci possono passare vetture di
metropolitane. Non passano da nessuna parte in Italia: lo proibisce la
legge.
La stazioncina di Curno è stata pensata nell'area di via Fermi, via
Donizetti, dove si potrebbe anche collocare un parcheggio di piccole
auto elettriche a noleggio per raggiungere la zona commerciale.
Non esiste alcuna delibera del consiglio comunale di Curno e nemmeno
una virgola grafica nel PRG ieri e nel PGT adesso che dia quella
indicazione. Chi lo scrive l'ha sempre taciuto ai Curnesi per non
perdere i voti dei bottegai indigeni (i primi a NON volere la fermata
del treno) così come è una solenne cazzata quella del parcheggio delle
auto elettriche a noleggio per raggiungere la zona commerciale: chi ha
scritto un cosa del genere meglio si faccia visitare da uno di quelli
bravi.
Poi. A che serve una stazione per i Curnesi collocata al confine
con la città? Cioè noi dovremmo consumare altro spazio per il
commerciale di Curno quando proprio Vivere Curno ha approvato la
variante TS1 del commerciale di via Fermi-Europa SENZA porre
contrattualmente di mezzo questo impegno a carico dell'insediamento?
Siamo ammattiti?
Poi ancora. Dove si trova uno spazio per un parcheggio anche di veicoli
elettrici in quella zona? Forse sul tetto della fabbrica di moquette e
nel fazzolettino dove brucavano gli asini?
Una stazione per Curno aveva un valore se collocata a monte
dell'attuale muncipio ma i cattocomunismi e leghisti che hanno
governato finora si sono ben guardati dal salvaguardare lo spazio. I
bottegai indigeni li avrebbero arrotati.
Questo è il sogno perseguito da amministratori e cittadini, ma non da
RFI, che ha messo in campo grandi risorse (170 milioni di euro) per
realizzare il raddoppio della linea ferroviaria nella tratta Bergamo -
Ponte San Pietro fino a Curno, sulla quale far transitare treni che
colleghino più velocemente Bergamo con Milano e con Lecco, per poi
proseguire verso Bormio, in vista delle Olimpiadi invernali del 2026.
Il collegamento ferroviario dalla Dorotina verso ovest resterà a
UN SOLO binario perché RFI non ha i soldi per raddoppiare ben TRE
MAXI viadotti (sul Quisa, sulla Briantea e via San
Clemente, sul fiume Brembo) che da soli costerebbero mezzo
miliardo. Quindi anche qui siamo nel novero della palle raccontate a
sproposito.
A Curno è prevista la stazione con una pensilina di 200 metri,
lunghezza necessaria per l'arresto dei treni e quindi il collegamento
ferroviario con Ponte San Pietro e con Bergamo sarà comunque garantito,
ma ci sono aspetti negativi molto gravi che l'Amministrazione comunale
sta cercando di contrastare con forza.
La cronistoria
Nel mese di giugno, il Sindaco riceve una comunicazione ufficiale da
parte di RFI relativa all'obbligo di adeguare i passaggi a livello a
norme di sicurezza più stringenti, che costringono a tenere abbassate
le sbarre 6 minuti per ogni passaggio, invece degli attuali 50 secondi.
Il sindaco chiede un appuntamento per poter discutere di questo
cambiamento che può addirittura peggiorare le condizioni di sicurezza e
per richiedere la sospensione dei lavori; è infatti evidente che, di
fronte alle sbarre abbassate per sei minuti, molti pedoni e ciclisti
non avrebbero la pazienza di aspettare, ma passerebbero sotto le
sbarre, con gravi rischi. Ciò non accade ora, perché si sa che i tempi
di attesa sono davvero limitati. L'Amministrazione comunale si rivolge
al Prefetto che inoltra richiesta di sospensione dell'ampliamento dei
tempi di chiusura (almeno fino a quando sarà realizzato il raddoppio
della linea ferroviaria) al Ministero dei Trasporti, per evitare il
collasso del sistema viabilistico.
All'inizio di dicembre arriva la risposta negativa del Ministero, per
cui prossimamente saranno installate le doppie sbarre e i tempi di
attesa a sbarre abbassate diventeranno molto più lunghi.
L'Amministrazione comunale sta valutando le azioni più adeguate per
contrastare questa assurda decisione.
Negli incontri avuti a luglio 2019 per la questione dei tempi di
chiusura dei passaggi a livello i funzionari di RFI comunicano in modo
informale che, comunque, è prevista la soppressione di entrambi i
passaggi a livello sul nostro territorio in concomitanza con il
raddoppio ferroviario. Su insistenza del sindaco viene organizzato un
nuovo incontro e RFI mostra “ufficialmente” i progetti preliminari che
prevedono la chiusura totale dei passaggi a livello e la creazione di
due piccoli sottopassi pedonali.
Prima di tutto il Comune di Curno poteva e doveva capire al volo che se
su una linea ferroviaria raddoppi i passaggi dei convogli… raddoppi
anche i tempi di fermata ai passaggi a livello. Ma il Comune fa anche
lo gnorri dal momento che p.e. RFI ha cambiato tutti i sistemi a doppia
sbarra sulla linea. La ragione è semplice: passare da quattro sbarre da
movimentare (per ogni passaggio a livello) a due sbarre significa
ridurre i costi e dimezzare i potenziali guasti.
Per raggiungere Curno in auto è prevista una nuova strada che, partendo
dalla rotatoria dell'ospedale sulla circonvallazione Leuceriano,
attraversa il territorio di Treviolo ed entra in Curno all'altezza
della via Ruffilli nella zona artigianale. Per consentire il
collegamento solo ciclopedonale in via Roma, invece, sarebbe
realizzato un sottopasso. Ciò significa che un residente delle Crocette
che volesse andare in auto in centro al paese, dovrebbe raggiungere la
rotatoria dell'ospedale o la Villa d'Almè-Dalmine per poi rientrare in
paese da est o da ovest.
Diciamo che via Ruffilli (fino alla roggia Serio Grande) è
sostanzialmente il “relitto” del primo tracciato dell'asse interurbano
(anni '60) poi realizzato dov'è adesso. Esiste una logica nel progetto
di RFI tra via Ruffilli e la Rotonda ovest del Papa Giovanni
sulla circonvallazione Leuceriano e le vie Brambilla e Failomi ma la
logica non appartiene ai nostri amministratori.
La faccenda è che ne il centrodestra (FI+Lega+Fascio) ne i
cattocomunisti nascostisi dentro Vivere Curno avevano interesse e
opinione positiva in merito visto che i maggiori immobiliaristi
storici stavano tutti a cavallo della Briantea-via Bergamo e l'apertura
della bretella Ruffilli-Leuceriano avrebbe mandato a ramengo quel grumo
speculativo che s'era formato a ridosso della via Bergamo.
Parimenti dagli anni '90 quando è arrivata anche la Lega in
consiglio comunale, nessuna maggioranza ha mai preso in considerazione
ne l'insediamento della stazione in centro al paese ne i parcheggi di
riferimento ne eventuali sottopassi pedonali o auto che fosero. Proprio
non gli è MAI importato nulla.
L'Amministrazione comunale, a questo punto, reagisce coinvolgendo
l'intero Consiglio Comunale e, sulla base di una mozione approvata
all'unanimità dal Consiglio comunale, coinvolge le altre realtà
territoriali implicate e scrive una lettera formale a RFI per
richiedere l'istituzione di un tavolo pluripartecipato, così come
prescritto da Regione Lombardia per ogni intervento sul nostro
territorio che implichi trasformazioni viabilistiche: e la previsione
di chiusura di due fondamentali passaggi a livello che collegano parti
del paese e che connettono Bergamo alla zona commerciale, alla
circonvallazione, alla 470 dir (Villa d'Almè-Dalmine) ha un impatto
evidente sulla viabilità complessiva e crea una frattura netta lunga
tre chilometri tra il territorio a monte e quello a valle della linea
ferroviaria. Al tavolo sono invitati e partecipano i sindaci di
Treviolo (in qualità anche di vicepresidente della Provincia) e di
Mozzo nessuno dei quali era mai stato interpellato da RFI; i Vigili
del fuoco, l'assessore alla viabilità del Comune di Bergamo e di Ponte
San Pietro. Sono stati invitati anche i rappresentanti dell'ASST Papa
Giovanni XXIII e dell'Ospedale di Bergamo, perché sovraccaricare la
rotatoria dell'ospedale con il traffico verso via Fermi può avere
ripercussioni gravi sull'accessibilità del Pronto Soccorso e
dell'ospedale (possiamo ridere subito di questa cazzata?).
Quando ormai i buoi erano scappati, ecco scodellata una delibera
inutile da usare come giustificazione ai posteri. Non hanno fatto
nulla per mezzo secolo e quando arriva la botta “approvano delle grida
manzoniane”.
Gli amministratori richiedono con fermezza:
1. Che sia realizzato un sottopasso in via Fermi, in modo da garantire la connessione veicolare.
2. Che il sottopasso ciclopedonale in via Roma sia
comunque di ampiezza e di qualità tali da non costituire un budello
buio, ma uno spazio ampio, luminoso e sicuro.
3. La posa PRELIMINARE di barriere antirumore lungo tutto il tratto di attraversamento dei treni nel paese.
La questione è che (1) NON esiste una delibera consigliare sui tre
punti sopra elencati tranne (forse) qualche cenno nelle
chiacchiere consigliari. (2) E' praticamente impossibile creare un
sottopasso di via Fermi con la ferrovia per la presenza della fognatura
di TUTTO il comparto di paese a nord della ferrovia stessa e per via
delle pendenze necessarie e (3) fa ridere asserire che l'eliminazione
dei passaggi a livello interrompe il flusso dei veicoli e poi si
chiede… che il sottopasso ciclopedonale in via Roma sia comunque di
ampiezza e di qualità tali da non costituire un budello buio, ma uno
spazio ampio, luminoso e sicuro”.Oibo!. Volevo la luna ma mi accontento
di una cartolina.
Il 2 dicembre l'assessore regionale Terzi ha convocato i sindaci di
tutti i paesi sulla tratta Montello - Ponte San Pietro con i
progettisti delle ferrovie; dall'incontro è emerso chiaramente che la
quasi totalità dei sindaci (Seriate escluso) non vedono realizzato il
sogno di un collegamento rapido e leggero tra i paesi e il capoluogo e
desiderano discutere il progetto complessivo ben prima della Conferenza
dei servizi, che viene proposta sempre alla fine del percorso
progettuale.
Il 12 dicembre 2019 è stata convocata la seconda riunione del tavolo
tecnico pluripartecipato per affrontare ipotesi alternative di
intervento presso il passaggio a livello di via Fermi.
|
|
PER CONTRATTARE CON RFI BISOGNEREBBE CONPOSCERE LA SUA STORIA
ED AVERE ALTERNARTIVE SOLIDE DA PROPORRE.
ALTRO CHE DIFFIDE E CHIACCHIERE.
Dalla lettura dell'articolo sulla abolizione dei due passaggi a livello
e il raddoppio (fino alla Dorotina) della ferrovia tra Montello e Ponte
san Pietro potremmo trarre due soddisfazioni. La prima è che anche a
Curno abbiamo un Danilo Toninelli (addetto ai passaggi a livello) o
comunque una sua concorrente: fredda testarda saccente. La seconda è
che RFI sostiene –come abbiamo già scritto su queste pagine- di
risolvere il problema dell'abolizione del passaggio a livello di via
Fermi creando una bretella di collegamento tra via Ruffilli e la
rotonda ad ovest dell'ospedale Papa Giovanni.
L'articolo appare evidente che é stato “buttato giù” sommariamente e
rivela la miopia politica dei nostri amministratori circa quella
che è la piramide dello stato. Nel senso che in ogni democrazia le
istituzioni che sono nate prima dell'ultimo o pemultimo
ordinamento istituzionale e costituzionale hanno sempre una
prevalenza. Noi l'abbiamo appreso da piccolini quando nostro padre
coltivava i campi attorno al passaggio a livello dietro il municipio e
quelli nelle Alene basse. Poi l'abbiamo appreso quando abbiamo
letto la delibera della giunta Bianchi che stanziava 125milioni di lire
(di allora…) da versare alle FFSS per potere fare passare la fognatura
proprio sotto il passaggio a livello di via Fermi.
Le maggioranze -fossero dc, fossero dc-psi, fossero dc-psi-pci,
fossero leghiste, fossero cattocomuniste- hanno sempre predicato
bene “vogliamo la fermata del treno” ma al dunque siccome erano
tutte e sempre espressione della categoria dei bottegai… vade retro
fermata del treno che ci scappano anche i pochi pensionati che possiamo
ancora depredare.
Non si distingue nemmeno la giunta Serra ieri e Gamba oggi che hanno
fatto MAXI varianti del PGT ma hanno… dimenticato di inserire la
stazione e il relativo parcheggio.
La classe politica che ha governato il paese bello da vivere ne ha
raccontate di ogni colore. Dalle pensionate che in graziella (era un
mitica biciclettina anni '60) andavano a fare la spesa al centro
commerciale passando la ciclabile di via sant'Jesus. Recentemente
ha spacciato l'idea che all'ospedale si va in bicicletta attraverso i
campi infestati di spacciatori. L'ultimissima che hanno spacciato (sul
giornale comunale) è quella che i bergamaschi assieme a qualche milione
di passeggeri del Caravaggio arrivino in treno a Curno, prendano
un'auto elettrica e vadano a fare la spesa al centro commerciale. Ogni
tanto viene da pensare al metanolo. Intanto sono almeno 30 anni che
spacciano la pista pericolabile lungo il fiume ma non hanno ancora
messo un mattone in compenso hanno pagato parcelle centomila a
progettisti.
Oddio che sbadati!. Infatti una fermata l'hanno prevista –MA solo
nella loro crapa e ce lo comunicano adesso- laddove brucavano gli
asinelli .
La questione è che il nostro urbanista esattamente come canna da 30
ANNI le piazze, le piste ciclabili, i lampioni , la varianti del PGT
non riesce ad alzare lo sguardo oltre l'ombra del campanile e del
gonnellone di rame dorato della Madonna che vi sta appollaiata in cima.
Adesso all'urbanista nostrano si sono aggiunte le madamine
ambientaliste da carta patinata che – armatevi e partite- hanno
diffidato perfino quella piccolezza che sarebbe RFI. Il comune di Curno
va a caccia di una bubbola che si chiama RFI.
Il buonsenso suggerisce che i problemi vanno affrontati con un largo
anticipo quando c'è di mezzo la politica ma a Curno invece di
studiare le soluzioni per togliere di mezzo di due passaggi a
livello indipendentemente delle operazioni di RFI, hanno sempre pensato
che fosse più profittevole gonfiare i piani del diritto allo studio,
largheggiare con le regalie ai poveri e non meglio se anziani, far
finta di niente e lasciare i due CVI in mano alle associazioni purchè
non chiedessero (trippi) soldi e impegni e restituissero valanghe di
voti.
Così come se ne sono fregati del problema ferrovia se ne sono
fregati del raddoppio della 470dir e se ne sono fregati della
pista pedociclabile lungo il fiume e relativa passerella
sul Quisa, se ne sono fregati della biblioteca auditorium e pure della
new Rodari: cantieri ventennali se non venticinquennali.
Dove non rientrano voti non c'è interesse.
Salvo che i problemi ti cascano addosso anche se li vorresti schivare.
Scrive la sindaca: “le cose brutte succedono da sole, quelle belle solo
se programmate” e siccome lei è un'abile programmatrice uscita da
UniBG, ecco che le è cascata addosso la tegola dei 650mila euro da
pagare per una sentenza contro il comune che gliel'hanno regalata i
suoi sponsor politici d'antan; le è cascata addosso l'abolizione dei
due passaggi a livello; le è scappata MediaWorld; le è scappata anche
buona parte di Auchan; le è scappata Cartemani ai tedeschi. Senza
contare le due o tre opere già coi soldi stanziati messe in frigo per
quest'anno o forse anche il prossimo perché… non ha l'esercito per
farle partire.
Dunque in questo pezzo noi proponiamo tre soluzioni in ordine alla
cancellazione dei due passaggi a livello. Ci arroghiamo il diritto di
dire la nostra anche se la sindaca Gamba e la sua corte NON hanno mai
convocato una assemblea in merito e non hanno mai messo in piedi una
commissione lavori pubblici.
Non stiliamo inutili diffide che fanno la fine delle grida manzoniane.
Non saremmo così furbi da stilare una diffida senza nemmeno farla approvare dal consiglio comunale.
Faccio tutto io da solA: fredda testarda saccente. Una pesciata dopo l'altra.
|
|
|