A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1165 DEL 17GENNAIO 2020
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















LO SCIOPERO DI CHI SMETI INVESTIRE
Per la seconda volta negli ultimi dieci anni siamo di fronte a uno «sciopero degli investimenti»? Dopo la pubblicazione dei dati Abi sugli impieghi la domanda è più che legittima e serve a inquadrare una nuova difficile fase della nostra industria. Secondo l'associazione delle banche il volume dei prestiti nell'ultimo anno è diminuito dell'1,9% nonostante i tassi siano al minimo storico dell'1,27%. Le imprese chiedono soldi solo per far funzionare il capitale circolante o per ristrutturare il debito, a latitare sono invece gli investimenti.
Il paradosso è che sono più lungimiranti le famiglie che le aziende, infatti in un anno il volume dei loro finanziamenti ottenuti in banca (in prevalenza a fini immobiliari) è aumentato del 2,3%. Non è tutto.
(...)

BTP A 30 ANNI: 7 MILIARDI OFFERTI MA LA DOMADAE' DI 47 MILIARDI
Torna l'appetito per i Btp con un'asta record per i nuovi titoli trentennali collocati ieri: a fronte di un'offerta per 7 miliardi di titoli, con scadenza settembre 2050 e tasso annuo del 2,45%, pagato in due cedole semestrali, il Tesoro ha ricevuto una domanda pari a circa 47 miliardi. Un risultato inatteso, data l'incertezza politica italiana in attesa del voto in Emilia-Romagna, che supera il precedente record di 41 miliardi segnato l'anno scorso. Ma in un mondo di tassi di interesse a zero o negativi, gli investitori globali sono disperatamente a caccia di rendimenti, come indicano anche gli ultimi collocamenti di Spagna e Irlanda. Per il governo italiano il risultato è duplice: da un lato approfitta per collocare nuovo debito a basso costo, visto il livello degli interessi, dall'altro allunga le scadenze medie. In un momento tutto sommato tranquillo sui mercati finanziari, a dispetto delle tensioni commerciali tra Europa e America. La tranche di ieri è stata collocata al prezzo di 99,280, corrispondente a un rendimento lordo annuo all'emissione del 2,50%, valore che secondo indiscrezioni si tradurrebbe in un tasso annuo per gli investitori di circa 6 punti base sopra il rendimento del trentennale attualmente quotato. Nel frattempo lo spread tra il Btp decennale e l'analogo Bund tedesco ha chiuso in leggero rialzo a 160 punti, con un rendimento dell'1,4%.

I SOLDI CI SONO PER FARE DECOLLARE GLI INVESTIMENTI
Due metropolitane dalla città ad Ardesio e Piazza Brembana. Il raddoppio della ferrovia tra Brescia Bergamo Paderno Seregno e Malpensa. Una metropolitana dal Caravaggio fin sotto il Viale Papa Giovanni e Città Alta e poi verso la valle. Una metropolitana tra la città e Lecco e la Valtellina con la galleria fino alla Valle Camonica. Metropolitane VERE, non dei travestiti. Una serie di parcheggi di attestamento lungo le linee metropolitane. Lo spostamento della ferrovia da dentro la città a fuori. Lo spostamento dell'A4 sulla circonvallazione sud da Dalmine a Seriate senza pedaggio. Il campus universitario per raccogliere le mille sedi sparse dappertutto  che hanno costi di gestione e di vita degli studenti inammissibili. Non è un elenco di sogni ma il breviario delle necessità per fare decollare di nuovo l'economia della Bergamasca e quindi il reddito dei Bergamaschi. I quali i soldi per fare queste opere anche nell'arco di 10-15 anni ce li hanno e sarebbero disposti a investirli se la tassazione sugli interessi dimezzasse.
Anche in questo modo si è “padroni a casa nostra” senza essere sovranisti.
Non abbiamo idea di quanto potrebbe costare  la realizzazione di questo breviario di opere necessarie magari progettate meglio delle varie TAV-TAC che si sono viste tuttora e realizzate in tempi accettabili magari anche chiamando imprese cinesi  o turche o tedesche se le nostre non ne hanno voglia e non vogliono rischiare. Come fecero ai tempi del Papa Giovanni. (...)


QUELLI DI VIVERE CURNO PREDICANO BENE E RAZZOLANO MALE
Predicare bene e razzolare male. Viene in mente questo leggendo alcune affermazioni per mano della sindaca Gamba e della sua maggioranza nel “ Documento unico di programmazione” che è una minestra riscaldata (da approvare obbligatoriamente per legge) che “allungano” dai tempi della sindaca Serra. Come il minestrone: buono in tutte le stagioni. Eccone alcune chicche.
“Cittadino non è solo chi dorme, mangia, lavora, studia in paese ma chi fa parte della comunità, chi con tutti gli altri condivide aspirazioni, timori, preoccupazione e auspici. Chi con gli altri lavora e si diverte, produce reddito e paga le tasse, frequenta le scuole e i vari servizi. Esiste una cittadinanza sociale che va riconosciuta. Compito dell'amministrazione è fare quanto in proprio potere per far accrescere nei residenti italiani e stranieri la consapevolezza del proprio ruolo nella comunità e favorire, con il pieno inserimento nella vita cittadina da parte degli immigrati, la crescita dell'intera comunità curnese”.
Detto e fatto: la sindaca Gamba NON consente ai NON residenti di far parte di certe commissioni.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!









































































































































































































































Lo sciopero silenzioso di chi smette d'investire


Per la seconda volta negli ultimi dieci anni siamo di fronte a uno «sciopero degli investimenti»? Dopo la pubblicazione dei dati Abi sugli impieghi la domanda è più che legittima e serve a inquadrare una nuova difficile fase della nostra industria. Secondo l'associazione delle banche il volume dei prestiti nell'ultimo anno è diminuito dell'1,9% nonostante i tassi siano al minimo storico dell'1,27%. Le imprese chiedono soldi solo per far funzionare il capitale circolante o per ristrutturare il debito, a latitare sono invece gli investimenti.
Il paradosso è che sono più lungimiranti le famiglie che le aziende, infatti in un anno il volume dei loro finanziamenti ottenuti in banca (in prevalenza a fini immobiliari) è aumentato del 2,3%. Non è tutto.
C'è un'altra rilevazione ancor più interessante di fonte Bce. Lo stock dei depositi da parte di società non finanziarie presso le banche italiane è di oltre 318 miliardi, di cui 300 nei conti correnti. Tra dicembre '18 e novembre '19 questo gruzzolo è cresciuto del 14,2% e i mesi caldi sono stati agosto, settembre e novembre dell'anno appena finito. In 8 anni i capitali liquidi depositati in banca sono addirittura raddoppiati. La stessa Abi ci dice che nel 2019 i depositi di famiglie e imprese sono cresciuti di ben 83 miliardi (per avere un termine di paragone basti pensare che tutta la spesa dei turisti stranieri in Italia vale 46 miliardi). Cosa sta capitando quindi? 1. Si è interrotto il ciclo virtuoso degli investimenti che si è manifestato da metà 2014 fino al 2018. 2. Anche le imprese che fanno lodevolmente profitti in quest'epoca difficile alla fine scelgono di parcheggiare le risorse sui conti correnti invece di investirli sull'attività. 3. Tutto ciò è preoccupante perché viviamo un momento di grande discontinuità tecnologica e servirebbe tenere il passo dei concorrenti che innovano a passo spedito.

La prima volta che si era parlato di sciopero degli investimenti era stato nei primi anni Dieci: una ricerca presentata da Ucimu-Confindustria aveva documentato come nel 2014 il parco macchine installato nella manifattura italiana fosse invecchiato come mai lo era stato (una media di 12 anni). Si è usciti da quel tunnel con i primi provvedimenti di super-ammortamento adottati nel 2015 e l'anno successivo ribaditi e ampliati con il piano Industria 4.0. Risultato: nel 2018 i produttori di beni strumentali e robot — un pezzo significativo del totale degli investimenti — avevano addirittura raggiunto il record di vendite in Italia con più di 5 miliardi in un solo anno e tutto ciò ha contribuito a ringiovanire il parco installato. La tendenza purtroppo si è invertita già nel 2019 e i dati sui conti correnti bancari sono perfettamente complementari per spiegare i comportamenti degli imprenditori. Ma il dato negativo non si limita all'acquisto di macchinari, investe anche la gestione delle scorte. Mentre nel 2018 il valore dell'accumulo di prodotti nei magazzini era salito di circa 2 miliardi, nel 2019 è sceso di botto di 6 miliardi. La differenza è notevole e indica persino una conduzione al ribasso del capitale circolante. Anche nella contrazione delle importazioni di beni intermedi si può rintracciare una scelta di segno analogo. Il motivo di tanta prudenza si può facilmente sintetizzare con la parola «incertezza», concetto ampio che spazia dal timore di uscire dall'euro all'instabilità politica passando per un giudizio più che scettico sull'azione dei governi di questa legislatura.
È chiaro però che così non si può andare avanti per molto e sarà interessante capire come il tema del superamento del blocco degli investimenti verrà immesso in agenda dai candidati alla successione di Vicenza Boccia alla presidenza di Confindustria. Perché, come dicono le banche senza tanti giri di parole, «non siamo noi a non concedere mutui, sono loro che i soldi non ce li chiedono».

Dario di Vico

Btp a 30 anni: 7 miliardi offerti ma la domanda è di 47 miliardi
di Giuliana Ferraino

Torna l'appetito per i Btp con un'asta record per i nuovi titoli trentennali collocati ieri: a fronte di un'offerta per 7 miliardi di titoli, con scadenza settembre 2050 e tasso annuo del 2,45%, pagato in due cedole semestrali, il Tesoro ha ricevuto una domanda pari a circa 47 miliardi. Un risultato inatteso, data l'incertezza politica italiana in attesa del voto in Emilia-Romagna, che supera il precedente record di 41 miliardi segnato l'anno scorso. Ma in un mondo di tassi di interesse a zero o negativi, gli investitori globali sono disperatamente a caccia di rendimenti, come indicano anche gli ultimi collocamenti di Spagna e Irlanda. Per il governo italiano il risultato è duplice: da un lato approfitta per collocare nuovo debito a basso costo, visto il livello degli interessi, dall'altro allunga le scadenze medie. In un momento tutto sommato tranquillo sui mercati finanziari, a dispetto delle tensioni commerciali tra Europa e America. La tranche di ieri è stata collocata al prezzo di 99,280, corrispondente a un rendimento lordo annuo all'emissione del 2,50%, valore che secondo indiscrezioni si tradurrebbe in un tasso annuo per gli investitori di circa 6 punti base sopra il rendimento del trentennale attualmente quotato. Nel frattempo lo spread tra il Btp decennale e l'analogo Bund tedesco ha chiuso in leggero rialzo a 160 punti, con un rendimento dell'1,4%.

I SOLDI CI SONO PER FARE DECOLLARE GLI INVESTIMENTI
Due metropolitane dalla città ad Ardesio e Piazza Brembana. Il raddoppio della ferrovia tra Brescia Bergamo Paderno Seregno e Malpensa. Una metropolitana dal Caravaggio fin sotto il Viale Papa Giovanni e Città Alta e poi verso la valle. Una metropolitana tra la città e Lecco e la Valtellina con la galleria fino alla Valle Camonica. Metropolitane VERE, non dei travestiti. Una serie di parcheggi di attestamento lungo le linee metropolitane. Lo spostamento della ferrovia da dentro la città a fuori. Lo spostamento dell'A4 sulla circonvallazione sud da Dalmine a Seriate senza pedaggio. Il campus universitario per raccogliere le mille sedi sparse dappertutto  che hanno costi di gestione e di vita degli studenti inammissibili. Non è un elenco di sogni ma il breviario delle necessità per fare decollare di nuovo l'economia della Bergamasca e quindi il reddito dei Bergamaschi. I quali i soldi per fare queste opere anche nell'arco di 10-15 anni ce li hanno e sarebbero disposti a investirli se la tassazione sugli interessi dimezzasse.
Anche in questo modo si è “padroni a casa nostra” senza essere sovranisti.
Non abbiamo idea di quanto potrebbe costare  la realizzazione di questo breviario di opere necessarie magari progettate meglio delle varie TAV-TAC che si sono viste tuttora e realizzate in tempi accettabili magari anche chiamando imprese cinesi  o turche o tedesche se le nostre non ne hanno voglia e non vogliono rischiare. Come fecero ai tempi del Papa Giovanni.
Intanto che dalle volte delle gallerie ogni tanto ne crolla un pezzo (via Mala) oppure che qualche ponte si sfracella a terra (Annone Brianza) oltre che rifare le facciate dei condomini e cambiare le caldaie di casa varrebbe la pena che uno Stato degno di questo nome stimolare il cittadino non a rincorrere la solita “musina” che sono i titoli di stato, ma anche quelli degli enti locali e regionali per opere che poi sono di tutti gli Italiani e non solo dei Bergamaschi.
Magari servirebbe immediatamente a ridurre i consumi di benzina degli utenti del 15%: che sarebbe già un bel risparmio sia di euro che di inquinamento. Un extra sugli interessi riscossi. Magari anche guadagnare mezzora di tempo per ciascuno di quelli che si debbono muover ogni giorno.
Epperò signori miei, volete mettere il fascino di una ruota panoramica a Natale in Largo Belotti? Oppure la bellezza del Piazzale degli Alpini? Oppure l'avventura di attraversare la galleria di Monte Negrone oppure quella di Zogno?. Oops! Scusate: quella di Zogno non è ancora aperta.

QUELLI DI VIVERE CURNO PREDICANO BENE E RAZZOLANO MALE

Predicare bene e razzolare male. Viene in mente questo leggendo alcune affermazioni per mano della sindaca Gamba e della sua maggioranza nel “ Documento unico di programmazione” che è una minestra riscaldata (da approvare obbligatoriamente per legge) che “allungano” dai tempi della sindaca Serra. Come il minestrone: buono in tutte le stagioni. Eccone alcune chicche.
“Cittadino non è solo chi dorme, mangia, lavora, studia in paese ma chi fa parte della comunità, chi con tutti gli altri condivide aspirazioni, timori, preoccupazione e auspici. Chi con gli altri lavora e si diverte, produce reddito e paga le tasse, frequenta le scuole e i vari servizi. Esiste una cittadinanza sociale che va riconosciuta. Compito dell'amministrazione è fare quanto in proprio potere per far accrescere nei residenti italiani e stranieri la consapevolezza del proprio ruolo nella comunità e favorire, con il pieno inserimento nella vita cittadina da parte degli immigrati, la crescita dell'intera comunità curnese”.
Detto e fatto: la sindaca Gamba NON consente ai NON residenti di far parte di certe commissioni.

Avanti con questa seconda citazione. “Ci organizzeremo per oltrepassare i confini della sala consiliare per raggiungere un maggior numero di persone attraverso la Rete (consiglio comunale trasmesso via streaming)”.
Ed infatti per arrivare alle riprese delle sedute ci sono voluti 5-6 anni, poi le riprese sono censurate e quanto allo streaming… non si vede all'orizzonte. 
“Vogliamo coordinare l'utilizzo dei mass media così che gli stessi non siano utilizzati a livello individuale dal Sindaco, dal singolo assessore o consigliere ma vengano utilizzati in modo strategico e coordinato creando una realtà comunicativa in cui ogni mezzo di comunicazione si inserisce in un insieme coeso e armonico.”
Il consigliere addetto alla trasparenza ed alla comunicazione è scomparso, la sindaca  adotta il primo mezzo che le passa per la testa e qualche volta pure gli assessori mandano in rete comunicato di propria mano.
«Vogliamo inoltre favorire la realizzazione di una amministrazione aperta al servizio del cittadino».  Grazie sua maestà.
«La trasparenza infatti è fondamentale per attuare il principio democratico e i principi costituzionali di eguaglianza, di imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza nell'utilizzo di risorse pubbliche, integrità e lealtà nel servizio prestato ed è una misura fondamentale di prevenzione della corruzione».
Esempi a caso. Vedi come fanno gli appalti (invece di allargare la concorrenza la riducono a scelte dei dirigenti) , vedi i link cannati, vedi la VOLUTA scelta di smarronare il cittadino che voglia informarsi. Fino al giornale comunale che dopo un mese non è ancora pubblicato nella versione digitale. Ma a chi la volete dare a bere?

«Il metodo che abbiamo scelto di seguire per attuare il programma che abbiamo esposto nelle linee programmatiche, oltre che basarsi sui principi della partecipazione e della trasparenza, mira a garantire nel corso dei prossimi cinque anni almeno un parziale rinnovamento dei consiglieri, degli assessori e delle deleghe assegnate». La duttilità è propria delle persone intelligenti. Arrivati a metà mandato NON si vede traccia di “parziale rinnovamento dei consiglieri, degli assessori e delle deleghe assegnate”. Idea che più o meno (tranne le deleghe) è probabilmente incostituzionale.
«Desideriamo applicare questo metodo perché siamo un gruppo di cittadini che intende agire come “gruppo” non come singoli individui, perché vogliamo garantire la possibilità a tutti di contribuire alla crescita del proprio paese e perché vogliamo favorire un ricambio generazionale e esperienziale di cui Curno non potrà che beneficiare».
Anche questo  è incostituzionale dal momento che sono gli elettori che eleggono i consiglieri e quindi questi hanno il dovere di rappresentanza perciò il patto è tra eletti-elettori e non tra sindaco-Vivere Curno ed elettori.
«La costituzione delle commissioni e dei tavoli di lavoro sono la prova concreta di questa volontà di agire secondo il principio della partecipazione, della trasparenza, della flessibilità e della formazione continua. I tempi di costituzione e attivazione dei Tavoli di lavoro e delle Commissioni saranno ovviamente modulati nel tempo».
Una maggioranza trasparente e partecipativa attivava almeno due-tre commissioni (lavori pubblici urbanistica sociale) e invece per Vivere Curno le commissioni debbono “servire” la maggioranza anziché essere portavoci degli interessi variegati e mutevoli della popolazione e delle imprese.
Con la giunta Gamba siamo tornati ai tempi della DC di Lodetti.

L'ENEL RIFA' VIA ROMA: DI PLASTICA

Pubblicata la delibera di giunta che approva il progetto per il rifacimento della pavimentazione di via Roma dalle Poste al passaggio a Livello, esclusa la parte sopra la roggia. I lavori -89mila euro oltre IVA- saranno effettuati da una ditta incaricata da Enel-Distribuzione spa come risarcimento dei numerosi  interventi effettuati da quell'impresa sulle pubbliche vie per portare gli allacciamenti ai vari clienti. Verrà smantellata l'attuale lastricatura, le lastre saranno recuperate al comune e verrà realizzato un intervento tipo quello sulla pseudo piazza pedonalizzata esterna alla nuova Rodari. Quel che sarà visibile sarà una resinatura epossidica-acrilica dello spessore di circa un millimetro con sottostante uno tappetino bituminoso spesso 3 cm. nei quali strati verrà stampata una  pseudo lastricatura a imitazione dell'attuale.
Evidente che quando concordi una cifra e vuoi RI-fare una determinata superficie, devi accontentarti di… quel che passa il convento: con una spesa di 120mila euro (ammontare totale stimato) Enel Dis.  rifà 900mq, vale a dire spende 130-140 euro a mq.

Certo è che occorre uno spessore culturale e storico inarrivabili (per noi: infatti non siamo  architetti) immaginare la strada “storica” d'ingresso in paese, pitturata di un millimetro di resina. Non sappiamo chi abbia avuto l'idea di intitolarla “via Roma” ma probabilmente accadde con l'avvento del Regno d'Italia che poi regalò –primi del'900- al paese la scuola elementare in Largo Vittoria che la DC regalò alla Parrocchia scambiando un gioiello con un campetto.

Largo Vittoria, la Piazza della Chiesa, il palazzo al posto dell'ex Cine 2000, la Piazza del Comune, l'edificio (non terminato nel rifacimento) dentro il Parco di via Marconi  ed anche via Roma portano la firma dell'arch. Conti non come progettista ma in quanto assessore dedicato anche se nella Piazza della Chiesa e  la pavimentazione di via Roma ci ha messo mano  pure la giunta Ganolfi e così si sono sommati danno a danno.
Perché a Curno se c'è da distribuire regalie al privato  a scopi elettorali – leggasi: la pubblica carità o il piano del diritto allo studio p.e.- c'è da stare certi che il comune c'arriva puntuale ma se c'è da fare un progetto che abbellisca il paese e crei un'opera che sia un gradino superiore alla stalletta o al fienile, c'è da stare altrettanto certi che.. così NON avverrà.
Il tragicomico è che – via Roma- adottano una tecnica interessante (di quale durata è tutto da dimostrare…) non per introdurre una innovazione anche grafica  che abbellisca il paese, ma per imitare l'esistente, come  a cercare di mascherare una puttanata. Del resto basta vedere il costo a metro quadrato della nuova Rodari oppure della sua palestra per capire che a Curno chi viene a fare le opere s'ingrassa alla grande, visti i prezzi che spunta. Mai possibile che una palestra “barn-style” con annessi micro spogliatoi costi  per mq più di una lussuosa villetta?.
P.S.: a Lecco  Piazza XX Settembre è stata lastricata di lastre di granito –in buona parte tagliate su misura- dello spessore di 15 cm. A Curno in via Roma hanno  applicato le lastrine di due centimetri salvo accorgersi che le divellevano pure i tricicli degli infanti.