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LO SCIOPERO DI CHI SMETI INVESTIRE
Per la seconda volta negli ultimi dieci anni siamo di fronte a uno
«sciopero degli investimenti»? Dopo la pubblicazione dei dati Abi sugli
impieghi la domanda è più che legittima e serve a inquadrare una nuova
difficile fase della nostra industria. Secondo l'associazione delle
banche il volume dei prestiti nell'ultimo anno è diminuito dell'1,9%
nonostante i tassi siano al minimo storico dell'1,27%. Le imprese
chiedono soldi solo per far funzionare il capitale circolante o per
ristrutturare il debito, a latitare sono invece gli investimenti.
Il paradosso è che sono più lungimiranti le famiglie che le aziende,
infatti in un anno il volume dei loro finanziamenti ottenuti in banca
(in prevalenza a fini immobiliari) è aumentato del 2,3%. Non è tutto.
(...)
BTP A 30 ANNI: 7 MILIARDI OFFERTI MA LA DOMADAE' DI 47 MILIARDI
Torna l'appetito per i Btp con un'asta record per i nuovi titoli
trentennali collocati ieri: a fronte di un'offerta per 7 miliardi di
titoli, con scadenza settembre 2050 e tasso annuo del 2,45%, pagato in
due cedole semestrali, il Tesoro ha ricevuto una domanda pari a circa
47 miliardi. Un risultato inatteso, data l'incertezza politica italiana
in attesa del voto in Emilia-Romagna, che supera il precedente record
di 41 miliardi segnato l'anno scorso. Ma in un mondo di tassi di
interesse a zero o negativi, gli investitori globali sono
disperatamente a caccia di rendimenti, come indicano anche gli ultimi
collocamenti di Spagna e Irlanda. Per il governo italiano il risultato
è duplice: da un lato approfitta per collocare nuovo debito a basso
costo, visto il livello degli interessi, dall'altro allunga le scadenze
medie. In un momento tutto sommato tranquillo sui mercati finanziari, a
dispetto delle tensioni commerciali tra Europa e America. La tranche di
ieri è stata collocata al prezzo di 99,280, corrispondente a un
rendimento lordo annuo all'emissione del 2,50%, valore che secondo
indiscrezioni si tradurrebbe in un tasso annuo per gli investitori di
circa 6 punti base sopra il rendimento del trentennale attualmente
quotato. Nel frattempo lo spread tra il Btp decennale e l'analogo Bund
tedesco ha chiuso in leggero rialzo a 160 punti, con un rendimento
dell'1,4%.
I SOLDI CI SONO PER FARE DECOLLARE GLI INVESTIMENTI
Due metropolitane dalla città ad Ardesio e Piazza Brembana. Il
raddoppio della ferrovia tra Brescia Bergamo Paderno Seregno e
Malpensa. Una metropolitana dal Caravaggio fin sotto il Viale Papa
Giovanni e Città Alta e poi verso la valle. Una metropolitana tra la
città e Lecco e la Valtellina con la galleria fino alla Valle Camonica.
Metropolitane VERE, non dei travestiti. Una serie di parcheggi di
attestamento lungo le linee metropolitane. Lo spostamento della
ferrovia da dentro la città a fuori. Lo spostamento dell'A4 sulla
circonvallazione sud da Dalmine a Seriate senza pedaggio. Il campus
universitario per raccogliere le mille sedi sparse dappertutto che
hanno costi di gestione e di vita degli studenti inammissibili. Non è
un elenco di sogni ma il breviario delle necessità per fare decollare
di nuovo l'economia della Bergamasca e quindi il reddito dei
Bergamaschi. I quali i soldi per fare queste opere anche nell'arco di
10-15 anni ce li hanno e sarebbero disposti a investirli se la
tassazione sugli interessi dimezzasse.
Anche in questo modo si è “padroni a casa nostra” senza essere sovranisti.
Non abbiamo idea di quanto potrebbe costare la realizzazione di questo
breviario di opere necessarie magari progettate meglio delle varie
TAV-TAC che si sono viste tuttora e realizzate in tempi accettabili
magari anche chiamando imprese cinesi o turche o tedesche se le nostre
non ne hanno voglia e non vogliono rischiare. Come fecero ai tempi del
Papa Giovanni. (...)
QUELLI DI VIVERE CURNO PREDICANO BENE E RAZZOLANO MALE
Predicare bene e razzolare male. Viene in mente questo leggendo alcune
affermazioni per mano della sindaca Gamba e della sua maggioranza nel “
Documento unico di programmazione” che è una minestra riscaldata (da
approvare obbligatoriamente per legge) che “allungano” dai tempi della
sindaca Serra. Come il minestrone: buono in tutte le stagioni. Eccone
alcune chicche.
“Cittadino non è solo chi dorme, mangia, lavora, studia in paese ma chi
fa parte della comunità, chi con tutti gli altri condivide aspirazioni,
timori, preoccupazione e auspici. Chi con gli altri lavora e si
diverte, produce reddito e paga le tasse, frequenta le scuole e i vari
servizi. Esiste una cittadinanza sociale che va riconosciuta. Compito
dell'amministrazione è fare quanto in proprio potere per far accrescere
nei residenti italiani e stranieri la consapevolezza del proprio ruolo
nella comunità e favorire, con il pieno inserimento nella vita
cittadina da parte degli immigrati, la crescita dell'intera comunità
curnese”.
Detto e fatto: la sindaca Gamba NON consente ai NON residenti di far parte di certe commissioni.
(...)
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Lo sciopero silenzioso di chi smette d'investire
Per la seconda volta negli ultimi dieci anni siamo di fronte a uno
«sciopero degli investimenti»? Dopo la pubblicazione dei dati Abi sugli
impieghi la domanda è più che legittima e serve a inquadrare una nuova
difficile fase della nostra industria. Secondo l'associazione delle
banche il volume dei prestiti nell'ultimo anno è diminuito dell'1,9%
nonostante i tassi siano al minimo storico dell'1,27%. Le imprese
chiedono soldi solo per far funzionare il capitale circolante o per
ristrutturare il debito, a latitare sono invece gli investimenti.
Il paradosso è che sono più lungimiranti le famiglie che le aziende,
infatti in un anno il volume dei loro finanziamenti ottenuti in banca
(in prevalenza a fini immobiliari) è aumentato del 2,3%. Non è tutto.
C'è un'altra rilevazione ancor più interessante di fonte Bce. Lo stock
dei depositi da parte di società non finanziarie presso le banche
italiane è di oltre 318 miliardi, di cui 300 nei conti correnti. Tra
dicembre '18 e novembre '19 questo gruzzolo è cresciuto del 14,2% e i
mesi caldi sono stati agosto, settembre e novembre dell'anno appena
finito. In 8 anni i capitali liquidi depositati in banca sono
addirittura raddoppiati. La stessa Abi ci dice che nel 2019 i depositi
di famiglie e imprese sono cresciuti di ben 83 miliardi (per avere un
termine di paragone basti pensare che tutta la spesa dei turisti
stranieri in Italia vale 46 miliardi). Cosa sta capitando quindi? 1. Si
è interrotto il ciclo virtuoso degli investimenti che si è manifestato
da metà 2014 fino al 2018. 2. Anche le imprese che fanno lodevolmente
profitti in quest'epoca difficile alla fine scelgono di parcheggiare le
risorse sui conti correnti invece di investirli sull'attività. 3. Tutto
ciò è preoccupante perché viviamo un momento di grande discontinuità
tecnologica e servirebbe tenere il passo dei concorrenti che innovano a
passo spedito.
La prima volta che si era parlato di sciopero degli investimenti era
stato nei primi anni Dieci: una ricerca presentata da
Ucimu-Confindustria aveva documentato come nel 2014 il parco macchine
installato nella manifattura italiana fosse invecchiato come mai lo era
stato (una media di 12 anni). Si è usciti da quel tunnel con i primi
provvedimenti di super-ammortamento adottati nel 2015 e l'anno
successivo ribaditi e ampliati con il piano Industria 4.0. Risultato:
nel 2018 i produttori di beni strumentali e robot — un pezzo
significativo del totale degli investimenti — avevano addirittura
raggiunto il record di vendite in Italia con più di 5 miliardi in un
solo anno e tutto ciò ha contribuito a ringiovanire il parco
installato. La tendenza purtroppo si è invertita già nel 2019 e i dati
sui conti correnti bancari sono perfettamente complementari per
spiegare i comportamenti degli imprenditori. Ma il dato negativo non si
limita all'acquisto di macchinari, investe anche la gestione delle
scorte. Mentre nel 2018 il valore dell'accumulo di prodotti nei
magazzini era salito di circa 2 miliardi, nel 2019 è sceso di botto di
6 miliardi. La differenza è notevole e indica persino una conduzione al
ribasso del capitale circolante. Anche nella contrazione delle
importazioni di beni intermedi si può rintracciare una scelta di segno
analogo. Il motivo di tanta prudenza si può facilmente sintetizzare con
la parola «incertezza», concetto ampio che spazia dal timore di uscire
dall'euro all'instabilità politica passando per un giudizio più che
scettico sull'azione dei governi di questa legislatura.
È chiaro però che così non si può andare avanti per molto e sarà
interessante capire come il tema del superamento del blocco degli
investimenti verrà immesso in agenda dai candidati alla successione di
Vicenza Boccia alla presidenza di Confindustria. Perché, come dicono le
banche senza tanti giri di parole, «non siamo noi a non concedere
mutui, sono loro che i soldi non ce li chiedono».
Dario di Vico
Btp a 30 anni: 7 miliardi offerti ma la domanda è di 47 miliardi
di Giuliana Ferraino
Torna l'appetito per i Btp con un'asta record per i nuovi titoli
trentennali collocati ieri: a fronte di un'offerta per 7 miliardi di
titoli, con scadenza settembre 2050 e tasso annuo del 2,45%, pagato in
due cedole semestrali, il Tesoro ha ricevuto una domanda pari a circa
47 miliardi. Un risultato inatteso, data l'incertezza politica italiana
in attesa del voto in Emilia-Romagna, che supera il precedente record
di 41 miliardi segnato l'anno scorso. Ma in un mondo di tassi di
interesse a zero o negativi, gli investitori globali sono
disperatamente a caccia di rendimenti, come indicano anche gli ultimi
collocamenti di Spagna e Irlanda. Per il governo italiano il risultato
è duplice: da un lato approfitta per collocare nuovo debito a basso
costo, visto il livello degli interessi, dall'altro allunga le scadenze
medie. In un momento tutto sommato tranquillo sui mercati finanziari, a
dispetto delle tensioni commerciali tra Europa e America. La tranche di
ieri è stata collocata al prezzo di 99,280, corrispondente a un
rendimento lordo annuo all'emissione del 2,50%, valore che secondo
indiscrezioni si tradurrebbe in un tasso annuo per gli investitori di
circa 6 punti base sopra il rendimento del trentennale attualmente
quotato. Nel frattempo lo spread tra il Btp decennale e l'analogo Bund
tedesco ha chiuso in leggero rialzo a 160 punti, con un rendimento
dell'1,4%.
I SOLDI CI SONO PER FARE DECOLLARE GLI INVESTIMENTI
Due metropolitane dalla città ad Ardesio e Piazza Brembana. Il
raddoppio della ferrovia tra Brescia Bergamo Paderno Seregno e
Malpensa. Una metropolitana dal Caravaggio fin sotto il Viale Papa
Giovanni e Città Alta e poi verso la valle. Una metropolitana tra la
città e Lecco e la Valtellina con la galleria fino alla Valle Camonica.
Metropolitane VERE, non dei travestiti. Una serie di parcheggi di
attestamento lungo le linee metropolitane. Lo spostamento della
ferrovia da dentro la città a fuori. Lo spostamento dell'A4 sulla
circonvallazione sud da Dalmine a Seriate senza pedaggio. Il campus
universitario per raccogliere le mille sedi sparse dappertutto
che hanno costi di gestione e di vita degli studenti inammissibili. Non
è un elenco di sogni ma il breviario delle necessità per fare decollare
di nuovo l'economia della Bergamasca e quindi il reddito dei
Bergamaschi. I quali i soldi per fare queste opere anche nell'arco di
10-15 anni ce li hanno e sarebbero disposti a investirli se la
tassazione sugli interessi dimezzasse.
Anche in questo modo si è “padroni a casa nostra” senza essere sovranisti.
Non abbiamo idea di quanto potrebbe costare la realizzazione di
questo breviario di opere necessarie magari progettate meglio delle
varie TAV-TAC che si sono viste tuttora e realizzate in tempi
accettabili magari anche chiamando imprese cinesi o turche o
tedesche se le nostre non ne hanno voglia e non vogliono rischiare.
Come fecero ai tempi del Papa Giovanni.
Intanto che dalle volte delle gallerie ogni tanto ne crolla un pezzo
(via Mala) oppure che qualche ponte si sfracella a terra (Annone
Brianza) oltre che rifare le facciate dei condomini e cambiare le
caldaie di casa varrebbe la pena che uno Stato degno di questo nome
stimolare il cittadino non a rincorrere la solita “musina” che sono i
titoli di stato, ma anche quelli degli enti locali e regionali per
opere che poi sono di tutti gli Italiani e non solo dei Bergamaschi.
Magari servirebbe immediatamente a ridurre i consumi di benzina degli
utenti del 15%: che sarebbe già un bel risparmio sia di euro che di
inquinamento. Un extra sugli interessi riscossi. Magari anche
guadagnare mezzora di tempo per ciascuno di quelli che si debbono
muover ogni giorno.
Epperò signori miei, volete mettere il fascino di una ruota panoramica
a Natale in Largo Belotti? Oppure la bellezza del Piazzale degli
Alpini? Oppure l'avventura di attraversare la galleria di Monte Negrone
oppure quella di Zogno?. Oops! Scusate: quella di Zogno non è ancora
aperta.
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QUELLI DI VIVERE CURNO PREDICANO BENE E RAZZOLANO MALE
Predicare bene e razzolare male. Viene in mente questo leggendo alcune
affermazioni per mano della sindaca Gamba e della sua maggioranza nel “
Documento unico di programmazione” che è una minestra riscaldata (da
approvare obbligatoriamente per legge) che “allungano” dai tempi della
sindaca Serra. Come il minestrone: buono in tutte le stagioni. Eccone
alcune chicche.
“Cittadino non è solo chi dorme, mangia, lavora, studia in paese ma chi
fa parte della comunità, chi con tutti gli altri condivide aspirazioni,
timori, preoccupazione e auspici. Chi con gli altri lavora e si
diverte, produce reddito e paga le tasse, frequenta le scuole e i vari
servizi. Esiste una cittadinanza sociale che va riconosciuta. Compito
dell'amministrazione è fare quanto in proprio potere per far accrescere
nei residenti italiani e stranieri la consapevolezza del proprio ruolo
nella comunità e favorire, con il pieno inserimento nella vita
cittadina da parte degli immigrati, la crescita dell'intera comunità
curnese”.
Detto e fatto: la sindaca Gamba NON consente ai NON residenti di far parte di certe commissioni.
Avanti con questa seconda citazione. “Ci organizzeremo per oltrepassare
i confini della sala consiliare per raggiungere un maggior numero di
persone attraverso la Rete (consiglio comunale trasmesso via
streaming)”.
Ed infatti per arrivare alle riprese delle sedute ci sono voluti 5-6
anni, poi le riprese sono censurate e quanto allo streaming… non si
vede all'orizzonte.
“Vogliamo coordinare l'utilizzo dei mass media così che gli stessi non
siano utilizzati a livello individuale dal Sindaco, dal singolo
assessore o consigliere ma vengano utilizzati in modo strategico e
coordinato creando una realtà comunicativa in cui ogni mezzo di
comunicazione si inserisce in un insieme coeso e armonico.”
Il consigliere addetto alla trasparenza ed alla comunicazione è
scomparso, la sindaca adotta il primo mezzo che le passa per la
testa e qualche volta pure gli assessori mandano in rete comunicato di
propria mano.
«Vogliamo inoltre favorire la realizzazione di una amministrazione aperta al servizio del cittadino». Grazie sua maestà.
«La trasparenza infatti è fondamentale per attuare il principio
democratico e i principi costituzionali di eguaglianza, di
imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza
nell'utilizzo di risorse pubbliche, integrità e lealtà nel servizio
prestato ed è una misura fondamentale di prevenzione della corruzione».
Esempi a caso. Vedi come fanno gli appalti (invece di allargare la
concorrenza la riducono a scelte dei dirigenti) , vedi i link cannati,
vedi la VOLUTA scelta di smarronare il cittadino che voglia informarsi.
Fino al giornale comunale che dopo un mese non è ancora pubblicato
nella versione digitale. Ma a chi la volete dare a bere?
«Il metodo che abbiamo scelto di seguire per attuare il programma che
abbiamo esposto nelle linee programmatiche, oltre che basarsi sui
principi della partecipazione e della trasparenza, mira a garantire nel
corso dei prossimi cinque anni almeno un parziale rinnovamento dei
consiglieri, degli assessori e delle deleghe assegnate». La duttilità è
propria delle persone intelligenti. Arrivati a metà mandato NON si vede
traccia di “parziale rinnovamento dei consiglieri, degli assessori e
delle deleghe assegnate”. Idea che più o meno (tranne le deleghe) è
probabilmente incostituzionale.
«Desideriamo applicare questo metodo perché siamo un gruppo di
cittadini che intende agire come “gruppo” non come singoli individui,
perché vogliamo garantire la possibilità a tutti di contribuire alla
crescita del proprio paese e perché vogliamo favorire un ricambio
generazionale e esperienziale di cui Curno non potrà che beneficiare».
Anche questo è incostituzionale dal momento che sono gli elettori
che eleggono i consiglieri e quindi questi hanno il dovere di
rappresentanza perciò il patto è tra eletti-elettori e non tra
sindaco-Vivere Curno ed elettori.
«La costituzione delle commissioni e dei tavoli di lavoro sono la prova
concreta di questa volontà di agire secondo il principio della
partecipazione, della trasparenza, della flessibilità e della
formazione continua. I tempi di costituzione e attivazione dei Tavoli
di lavoro e delle Commissioni saranno ovviamente modulati nel tempo».
Una maggioranza trasparente e partecipativa attivava almeno due-tre
commissioni (lavori pubblici urbanistica sociale) e invece per Vivere
Curno le commissioni debbono “servire” la maggioranza anziché essere
portavoci degli interessi variegati e mutevoli della popolazione e
delle imprese.
Con la giunta Gamba siamo tornati ai tempi della DC di Lodetti.
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L'ENEL RIFA' VIA ROMA: DI PLASTICA
Pubblicata la delibera di giunta che approva il progetto per il
rifacimento della pavimentazione di via Roma dalle Poste al passaggio a
Livello, esclusa la parte sopra la roggia. I lavori -89mila euro oltre
IVA- saranno effettuati da una ditta incaricata da Enel-Distribuzione
spa come risarcimento dei numerosi interventi effettuati da
quell'impresa sulle pubbliche vie per portare gli allacciamenti ai vari
clienti. Verrà smantellata l'attuale lastricatura, le lastre saranno
recuperate al comune e verrà realizzato un intervento tipo quello sulla
pseudo piazza pedonalizzata esterna alla nuova Rodari. Quel che sarà
visibile sarà una resinatura epossidica-acrilica dello spessore di
circa un millimetro con sottostante uno tappetino bituminoso spesso 3
cm. nei quali strati verrà stampata una pseudo lastricatura a
imitazione dell'attuale.
Evidente che quando concordi una cifra e vuoi RI-fare una determinata
superficie, devi accontentarti di… quel che passa il convento: con una
spesa di 120mila euro (ammontare totale stimato) Enel Dis. rifà
900mq, vale a dire spende 130-140 euro a mq.
Certo è che occorre uno spessore culturale e storico inarrivabili (per
noi: infatti non siamo architetti) immaginare la strada “storica”
d'ingresso in paese, pitturata di un millimetro di resina. Non sappiamo
chi abbia avuto l'idea di intitolarla “via Roma” ma probabilmente
accadde con l'avvento del Regno d'Italia che poi regalò –primi del'900-
al paese la scuola elementare in Largo Vittoria che la DC regalò alla
Parrocchia scambiando un gioiello con un campetto.
Largo Vittoria, la Piazza della Chiesa, il palazzo al posto dell'ex
Cine 2000, la Piazza del Comune, l'edificio (non terminato nel
rifacimento) dentro il Parco di via Marconi ed anche via Roma
portano la firma dell'arch. Conti non come progettista ma in quanto
assessore dedicato anche se nella Piazza della Chiesa e la
pavimentazione di via Roma ci ha messo mano pure la giunta
Ganolfi e così si sono sommati danno a danno.
Perché a Curno se c'è da distribuire regalie al privato a scopi
elettorali – leggasi: la pubblica carità o il piano del diritto allo
studio p.e.- c'è da stare certi che il comune c'arriva puntuale ma se
c'è da fare un progetto che abbellisca il paese e crei un'opera che sia
un gradino superiore alla stalletta o al fienile, c'è da stare
altrettanto certi che.. così NON avverrà.
Il tragicomico è che – via Roma- adottano una tecnica interessante (di
quale durata è tutto da dimostrare…) non per introdurre una innovazione
anche grafica che abbellisca il paese, ma per imitare
l'esistente, come a cercare di mascherare una puttanata. Del
resto basta vedere il costo a metro quadrato della nuova Rodari oppure
della sua palestra per capire che a Curno chi viene a fare le opere
s'ingrassa alla grande, visti i prezzi che spunta. Mai possibile che
una palestra “barn-style” con annessi micro spogliatoi costi per
mq più di una lussuosa villetta?.
P.S.: a Lecco Piazza XX Settembre è stata lastricata di lastre di
granito –in buona parte tagliate su misura- dello spessore di 15 cm. A
Curno in via Roma hanno applicato le lastrine di due centimetri
salvo accorgersi che le divellevano pure i tricicli degli infanti.
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