A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1156 DEL 28 DICEMBRE 2019
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















GIUSTIZIA E SCUOLA VANNO MALE
PERCHÉ SONO IN MANO PRIVATA
Tra Santo Stefano a Capodanno due notizie che si accavallano. Il ministro della pubblica istruzione ha dato le dimissioni (da ministro: non da parlamentare) perché invece di avere ottenuto tre miliardi per la scuola ne ha ottenuti solo due. Diceva il ministro a novembre che “La scuola in questo Paese avrebbe bisogno di 24 miliardi. I 3 miliardi che io ho individuato –questo lo disse al momento del giuramento-  non sono la sufficienza ma rappresentano la linea di galleggiamento“, diceva a novembre. E ora, su facebook, scrive: “La verità è che sarebbe servito più coraggio da parte del Governo per garantire quella linea di galleggiamento finanziaria di cui ho sempre parlato, soprattutto in un ambito così cruciale come l'università e la ricerca”.
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FINO ALLA SECONDA REPUBBLICA IL PAESE ERA GOVERNATO DAI BOTTEGAI BIANCHI E ROSSI.
FINITI O FALLITI QUELLI SONO ARRIVATE LE LOBBY CATTOLICHE DI SCUOLA FORMIGONIANA
IL COMUNE HA UN SACCO DI EDIFCI POCHISISMO UTILIZZATI E NON HA UN EDFIFICIO PER LA SCUOLA MATERNA
Il metano e l'acqua potabile, sia la rete che il diritto di distribuzione, l'abbiamo già perso qualche anno or sono. L'acqua da sempre. Il metano l'hanno perso ai tempi della Lega. E dire che l'impresa che ce l'aveva portato (il metano) ha venduto rete e diritti  ricavandone dei soldini o soldoni. L'impianto di illuminazione pubblica ormai l'abbiamo ceduto  all'IREN e lo usiamo sostanzialmente in leasing. Il CVI 2 non si sa bene come potrebbe finire: più che probabile resti in groppa al Comune poi assegnato ad una delle mille onlus. La Biblioteca Auditorium non hanno nemmeno la prima idea del che farne dal momento che li dentro non riescono a metterci qualcuno e farci qualcosa da cui cavare consenso politico a breve termine essendo a fine mandato. Probabile che sia data in gestione ad una società privata del settore com'è già stata avviata.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!


































































































































































































































GIUSTIZIA E SCUOLA VANNO MALE
PERCHÉ SONO IN MANO PRIVATA
TROPPI AVVOCATI DA UNA PARTE E TROPPA SPESA
DEI COMUNI ALLE NEO-CORPORAZIONI DALL’ALTRA
LA SOLUZIONE DEI PROBLEMI NON VA MESSA IN MANO
AI SOLI PORTATORI DI INTERESSI CHE CI GUADAGNANO

Tra Santo Stefano a Capodanno due notizie che si accavallano. Il ministro della pubblica istruzione ha dato le dimissioni (da ministro: non da parlamentare) perché invece di avere ottenuto tre miliardi per la scuola ne ha ottenuti solo due. Diceva il ministro a novembre che “La scuola in questo Paese avrebbe bisogno di 24 miliardi. I 3 miliardi che io ho individuato –questo lo disse al momento del giuramento-  non sono la sufficienza ma rappresentano la linea di galleggiamento“, diceva a novembre. E ora, su facebook, scrive: “La verità è che sarebbe servito più coraggio da parte del Governo per garantire quella linea di galleggiamento finanziaria di cui ho sempre parlato, soprattutto in un ambito così cruciale come l'università e la ricerca”.

Scrive l'Avvenire che il 23 dicembre Gabriele Toccafondi, capogruppo di Italia Viva in commissione Cultura alla Camera ha ricordato come, "il fondo per la contrattazione collettiva è stato aumentato portandolo a 1.750 milioni per il 2020 e 3.375 milioni per il 2021. E si tratta di risorse utili anche per il comparto Miur. È stato creato il fondo per costruire o ristrutturare asili nido e scuole dell'infanzia per un totale di 2,3 miliardi: 100 milioni all'anno fino al 2023 e 200 milioni all'anno fino al 2034".
"Inoltre - ha proseguito Toccafondi - è stato finanziato con 30 milioni annui dal 2020 il fondo da destinare all'aumento della retribuzione dei dirigenti scolastici e aumentato di 12,5 milioni quello destinato alle scuole paritarie che accolgono alunni con disabilità. Sono stati recuperati 11 milioni in più per la formazione dei docenti, si è incrementato il fondo borse studio universitario e si sono aumentate le risorse per l'ammissione di medici alle scuole di specializzazione". "Il sistema duale è stato rifinanziato con 46 milioni di euro per formazione e istruzione. Per quanto concerne gli stanziamenti, lo stato di previsione del Miur del 2020, rispetto alla legge di bilancio 2019 registra un aumento di 536,8 milioni".

Secondo l'astuto ministro della giustizia (mica per nulla è un avvocato….) la prescrizione andrebbe sospesa dopo il primo grado di giudizio creando in questo modo un Paese di persone in attesa di giudizio visto quanto durano i processi on Italia. La cosa più grave, però, è che la riforma di Buonafede rischia di essere allo stesso tempo inutile, dannosa e anticostituzionale. Come ha sintetizzato Antonucci su Il Foglio. Inutile perché, come ormai noto, in Italia oltre il 70 per cento dei procedimenti penali finisce in prescrizione al termine delle indagini preliminari: sono le indagini portate avanti dai pm a essere lente, lentissime, ma queste non sarebbero toccate dalla riforma. Dannosa e anticostituzionale perché renderebbe i processi eterni dopo una sentenza di primo grado. Non ci sarebbe alcun interesse a celebrare in fretta il giudizio di appello, in cui peraltro quasi la metà delle sentenze viene riformata, lasciando così sulla graticola gli imputati e violando il principio di ragionevole durata dei processi previsto dalla nostra Costituzione. Senza dimenticare, poi, che i tempi di prescrizione sono stati allungati considerevolmente dal precedente governo, con la sospensione dei termini per 18 mesi dopo una condanna di primo grado e di altri 18 mesi dopo una condanna in appello.

Succede quasi sempre che in Italia davanti a problemi complessi si mettano in primo piano aspetti certamente collegato al problema ma complessivamente marginali allo scopo di nascondere e distogliere  dal dibattito dell'opinione pubblica la sostanza del problema stesso.
Parlando di scuola in Italia non si conosce quale sia il VERO l'ammontare della spesa dello stato  e delle regioni rispetto alla spesa degli enti locali. Si sa dic erto che so spende più di interessi sul debito pubblico che per la scuola. Visto che stato e regioni attingono al medesimo serbatoio mentre i comuni  debbono avere un serbatoio soggettivo e dove c'è ricchezza –al nord – la spesa dei comuni per la scuola  (da zero all'obbligo) è altissima mentre al sud  magari non esiste neppure nell'80% dei comuni.

Osservando il nostro Comune si può essere sicuri che il Comune spende più dello stato e della regione per la scuola dell'obbligo piuttosto che stato e regione. Nel paese bello da vivere mettendo insieme gli investimenti del piano del diritto allo studio e quelli per le scuole (costruzione e mantenimento) il Comune spende di più di Stato e Regione. I soldi che lo Stato ci ha consentito di spendere per finire la nuova Rodari erano soldi dei Curnesi fermati dal fiscal compact mentre i 900mila euro per la palestra della solita nuova Rodari arrivano dal MIUR ma i Curnesi hanno anche pagato … le tasse ed hanno già investito per la scuola.

In buona sostanza la scuola italiana è noderatamente ancora pubblica mentre in gran parte è privatizzata dal momento che le spese dei comuni vanno tutte in vantaggio di soggetti privati  per attività che dovrebbero semmai essere finanziate dallo stato con personale statale.
Scuola dell'obbligo o fino alla maggiore età minimamente pubblica e buona parte privatizzata in mano a delle corporazioni tutte di forte relazione politica e sindacale dal momento che vi si pratica uno sfruttamento del lavoro in c.d. imprese sociali di pochi soci-dipendenti che scompaiono nel gran mare del politico affaristico clientelare. Queste imprese sociali nascono tutte da referenti politici.

Nella questione della giustizia il problema sta nel fatto che le attività dei privati – avvocati e studi dei commercialisti e professionali in genere- sono di un ammontare triplo o o quadruplo o quintuplo rispetto alle spese dello stato per tenere in piedi i tribunali. Sostanzialmente in Italia la giustizia è privatizzata e quindi chi ha  maggiori risorse è il vero gestore del processo e il giudice, oberato da procedimenti, ben volentieri lascia che le parti battaglino e si risolvano eventualmente da sole la bega. Mica per nulla  l'avv. Bonafede non manda in prescrizione i processi.

Quindi nella scuola come nella giustizia ci sono interessi corporativi esterni ai rispettivi sistemi ma assai bene innervati negli stessi –sia pure in modo differente- che mirano a trasferire soldi e soluzioni da privato a privato per mezzo del pubblico. Cio+ il pubblico funziona da procacciatore d'affari per i privati.
Le incrostazioni che la scarsa spesa pubblica nei due settori si sono  create non pongono mai il problema dell'evasione fiscale (nazionale) ragione per cui un ministro da le dimissioni per un milione di risorse ottenuto in meno a fronte di oltre 100 miliardi di imposte evase o eluse. E nel settore giustizia la parte dei compensi in nero è infinitamente maggiore della parte formalmente in chiaro perché leggibile nei verbali di causa.

Del resto questa è la repubblica delle corporazioni ragion per cui le stesse si sono fatte leggi ad hoc per costruirsi e garantirsi un mercato  e governarlo per ridurre a zero l'eventuale concorrenza.
Quale italiano chiamerà un avvocato sloveno oppure un manutentore della caldaia polacco oppure porterà l'auto a fare la revisione in Cechia perché spenderebbe meno della metà se non un quarto che in Italia?.
Questa è la ragione per cui le amministrazioni comunali convengono coi portatori di interessi le soluzioni e i programmi anche se queste associazioni di portatori di interessi sono in pieno conflitto di interessi mascherati da bisogni primari o dalla disabilità di qualcuno e s'arrabbiano di brutto se i rimanenti cittadini insorgono e protestano che pure loro pagano le tasse.

FINO ALLA SECONDA REPUBBLICA IL PAESE ERA GOVERNATO DAI BOTTEGAI BIANCHI E ROSSI.
FINITI O FALLITI QUELLI SONO ARRIVATE LE LOBBY CATTOLICHE DI SCUOLA FORMIGONIANA
IL COMUNE HA UN SACCO DI EDIFCI POCHISISMO UTILIZZATI E NON HA UN EDFIFICIO PER LA SCUOLA MATERNA

Il metano e l'acqua potabile, sia la rete che il diritto di distribuzione, l'abbiamo già perso qualche anno or sono. L'acqua da sempre. Il metano l'hanno perso ai tempi della Lega. E dire che l'impresa che ce l'aveva portato (il metano) ha venduto rete e diritti  ricavandone dei soldini o soldoni. L'impianto di illuminazione pubblica ormai l'abbiamo ceduto  all'IREN e lo usiamo sostanzialmente in leasing. Il CVI 2 non si sa bene come potrebbe finire: più che probabile resti in groppa al Comune poi assegnato ad una delle mille onlus. La Biblioteca Auditorium non hanno nemmeno la prima idea del che farne dal momento che li dentro non riescono a metterci qualcuno e farci qualcosa da cui cavare consenso politico a breve termine essendo a fine mandato. Probabile che sia data in gestione ad una società privata del settore com'è già stata avviata. Di sicuro li dentro la giunta Gamba non ci vuole mettere soldi prima di tutto perché il maggiore azionista elettorale della Gamba ODIA quest'opera ma soprattutto perché la potenziale utenza dell'ambaradan non appartiene alla categoria di quelli facilmente uccellabili con qualche mancetta com'è usa l'attuale maggioranza. Chi legge libri non si fa passare per fesso dalle madamine e dal loro entourage. Non fosse altro perché quando verrà aperta verrà abbrancata dagli universitari e quindi hai voglia. Casa Santini è già assegnata alle Muse e che dio li abbia in gloria. Il CVI1 sarà uno dei nodi della maggioranza anche se la furbata di separare il bar dal centro sportivo (fatta in altri tempi e per altre ragioni) potrebbe dare alla giunta l'alibi che l'impianto sportivo non è una affare economico e quindi proseguire con la convenzione con la Polisportiva: ma sarà dura infinocchiare i curnesi per cui il bar del CVI 2 non si poteva separare mentre quello del CVI 1 si è separato. Insomma una grana mica da poco. Poi ci sono gli spazi di uso promiscuo dentro la nuova Rodari e con l'attuale dirigenza scolastica c'è da scommettere che… o sono nostri o ve li tenete. Insomma un'altra grana anche li. L'oratorio comunale di fianco delle case popolari e la palazzina ASL é stato ormai assegnato ad un gruppo privato ideologicamente affine alla maggioranza. Della palazzina ASL o del “donatore” (denominazione offensiva per quei 6300 curnesi che non sono donatori ma hanno pagato le tasse anche loro per realizzarla) è prevista una ristrutturazione da 367mila euro  che vuol dire una completa ristrutturazione di 350-400mq: un niente rispetto alle dimensioni della struttura. Solo il rifacimento dell'impianto di riscaldamento ed elettrico e dell'ascensore (vista l'età…) sono già tutti impegnati. Poi c'é da mettere mano a quel buco che è l'attuale ufficio dei servizi sociali e della ragioneria ed anche li un bel gruzzolo di soldini.
C'è anche una scuola elementare in via Brembo-Abruzzi e la palestra che non si sa bene come siano messe (il giardino è  come un prato pascolo dove allevare pecore) vista la veneranda età e le cattive abitudini delle insegnanti a insozzare le pareti di cui hanno dato ampia e generosa prova anche nella vecchia Rodari. Che dire infine della case popolari di via Sant'Jesus che viaggiano ormai anch'esse verso il mezzo secolo (2020-1975=45 anni)? O venderle o ristrutturarle come dio comanda ma elettoralmente parlando il numero di voti che la maggioranza si cucca dal GAP  (gruppo anziani) e dal monopolio della relativa palazzina (monopolio senza costi…)è decisamente più consistente dei voti degli abitanti le case popolari. Quindi…
Morale della favola. Siamo un comune che continua a creare spazi  pochissimo utilizzati, molto costosi da mantenere, assegnati nella stragrande maggioranza dei casi a  minacciose minoranze ma NON è proprietario di un edificio da destinare a nido e scuola materna: Siamo nella situazione per cui se i privati volessero chiudere noi resteremmo senza  il servizio. La vecchia Rodari o la palazzina ASL potevano benissimo essere scambiate in affitto a cifra simbolica con l'attuale edificio della S.G.B. ma i cattolici della maggioranza dentro Vivere Curno digrignano i denti e gli ex del PCI hanno abbandonato l'idea che il comune possegga “almeno” l'edificio della materna se non la gestione comunale. Insomma: le lobby elettorali della maggioranza hanno preso in mano la maggioranza dei beni comunali e li governano e li fanno trasformare secondo i propri desiderata usando i soldi di tutti. La scuola di Formigoni non è mai defunta.