A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1155 DEL 27 DICEMBRE 2019
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















2020:AMERICA,CINA,RUSSIA
TUTTE ADDOSSO ALL’EUROPA
Le difficili scelte dell'Europa nel 2020
Per la prima volta dal 1957, l'Europa si trova in una situazione in cui tre grandi potenze - gli Stati Uniti, la Cina e la Russia - hanno interesse a indebolirla. Possono spremere l'UE in modi molto diversi, ma condividono un'ostilità essenziale nei confronti del modello di governance dell'UE.
Il modello europeo, dopo tutto, si basa sul principio della sovranità condivisa tra gli stati in settori cruciali come gli standard di mercato e il commercio. Questa idea liberale è antitetica alla visione americana, cinese e russa della sovranità, che pone la prerogativa degli stati al di sopra delle regole e delle norme comportamentali globali. La sovranità condivisa è possibile solo tra gli stati liberali; la sovranità non legata è una prerogativa di populisti e autoritari.
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IL CONSIGLIO COMUNALE DEL 20 DICEMBRE 2019
Commentiamo il resoconto del consiglio comunale del 20 dicembre partendo dalla pagina di Bergamo Post che trovate riprodotta 1:1 nelle immagini allegate. Assistere a dei consigli comunali che sono dei monologhi al 90% della sindaca con rari interventi delle minoranze di di uno-due conglieri di maggioranza adeguatamente istruiti e selezionati per recitare la poesia concordata dotati di una aggressività ridicola verso la minoranza, beh… non ci piace essere presi per i fondelli. La “democrazia” non è teatrino dell'oratorio o di chi ce l'ha più lungo: nel senso che sono 9:4 .
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!


































































































































































































































2020:AMERICA,CINA,RUSSIA
TUTTE ADDOSSO ALL’EUROPA


Le difficili scelte dell'Europa nel 2020

ZAKI LAIDI
Per la prima volta dal 1957, l'Europa si trova in una situazione in cui tre grandi potenze - gli Stati Uniti, la Cina e la Russia - hanno interesse a indebolirla. Possono spremere l'UE in modi molto diversi, ma condividono un'ostilità essenziale nei confronti del modello di governance dell'UE.
Il modello europeo, dopo tutto, si basa sul principio della sovranità condivisa tra gli stati in settori cruciali come gli standard di mercato e il commercio. Questa idea liberale è antitetica alla visione americana, cinese e russa della sovranità, che pone la prerogativa degli stati al di sopra delle regole e delle norme comportamentali globali. La sovranità condivisa è possibile solo tra gli stati liberali; la sovranità non legata è una prerogativa di populisti e autoritari.
Ma l'ostilità anti-UE di oggi deve anche qualcosa all'innegabile peso economico dell'Europa nel mondo. Senza l'UE, gli Stati Uniti sotto il presidente Donald Trump sarebbero probabilmente già riusciti a costringere Germania e Francia ad arrendersi alle sue richieste commerciali. Se fosse da solo, la Francia non sarebbe stata in grado di respingere i negoziati bilaterali con gli Stati Uniti su questioni agricole. L'UE, in quanto "fronte comune", funge da moltiplicatore di potenza per le sue parti costituenti in tutte le aree in cui la sovranità è condivisa.
Il punto di vista della Cina sull'Europa non è così diverso da quello di Trump. Mentre i cinesi hanno approfittato del mercato unico europeo acquisendo punti d'appoggio nei principali paesi dell'UE, l'ultima cosa che desiderano è che gli europei condividano la sovranità nel controllo degli investimenti esteri, ad esempio attraverso il nuovo meccanismo di screening lanciato ad aprile. La Cina ha coltivato dipendenze finanziarie nei Balcani, sapendo benissimo che se questi paesi diventeranno membri dell'UE, saranno soggetti a requisiti di trasparenza più rigorosi.
La Cina preferirebbe di gran lunga il modello alla base della Belt and Road Initiative (BRI), il suo enorme sforzo per costruire infrastrutture commerciali e di trasporto che collegano la Cina con l'Africa e l'Europa. Il modo in cui la Cina e i paesi partecipanti finanziano progetti BRI è notoriamente opaco. In effetti, oltre la metà di tutti i prestiti cinesi ai paesi in via di sviluppo non è nemmeno elencata pubblicamente.
Anche la Russia risente dell'unità europea. Sebbene alcuni stati membri dell'UE si oppongano alle continue sanzioni contro la Russia, tutti le hanno rispettate. Tuttavia, l'Europa non è quasi un blocco monolitico quando si tratta di Russia. Nonostante gli obiettivi di indipendenza energetica dell'Europa, la Germania sta collaborando con la Russia nella costruzione del gasdotto Nord Stream 2. Per un po ', la Germania ha anche ostacolato una politica UE più solida nei confronti della Cina, a causa della dipendenza dell'industria automobilistica tedesca dal mercato cinese. Ma la posizione della Germania è cambiata dal 2017, con i suoi leader che finalmente hanno fatto il punto sui rischi posti dalle acquisizioni cinesi in settori industriali sensibili.
L'affermazione frequente secondo cui l'Europa non è in grado di svolgere un ruolo globale è quindi semplicemente errata. Rispetto a un paese sviluppato più isolato come il Giappone, l'Europa è piuttosto forte. Mentre il Giappone è stato in balia delle tariffe statunitensi sull'acciaio importato, l'UE si è vendicata in natura. E mentre il Giappone ha avuto poca scelta se non quella di accettare un accordo commerciale bilaterale con gli Stati Uniti ("in linea di principio"), l'Europa ha ostacolato i tentativi dell'amministrazione Trump di rivedere l'accordo commerciale USA-UE.
A dire il vero, l'UE è ancora lontana dal raggiungimento dell'autonomia strategica ed economica. Ma ciò non significa che non sia in grado di farlo. L'Europa ha molte risorse con cui difendere il multilateralismo e le norme internazionali. Data la sua creatività e il suo enorme mercato, potrebbe svolgere un ruolo fondamentale nel fissare gli standard per la digitalizzazione e l'intelligenza artificiale, entrambi elementi che sono al centro dell'attuale battaglia economica globale. È stata l'Europa a fare il primo passo nella regolamentazione dell'economia della piattaforma, attraverso il regolamento generale sulla protezione dei dati, che ha già fissato un nuovo standard mondiale.
Ma l'Europa deve ancora sviluppare la sua capacità monetaria, industriale e militare. L'UE deve ampliare il ruolo internazionale dell'euro in modo che possa fungere da bene sicuro e una valuta standard per gli scambi transfrontalieri. L'internazionalizzazione dell'euro richiederà un mercato dei capitali profondo, paragonabile a quello degli Stati Uniti, e esiste già un consenso tra gli Stati membri dell'Eurozona a favore di una direzione in questa direzione.
Stabilire l'euro come un bene sicuro, vale a dire rendere un Eurobond equivalente a un buono del tesoro degli Stati Uniti, è più controverso. La Germania è fermamente contraria a qualsiasi proposta che implichi la condivisione del rischio in tutta la zona euro. Ma se gli investitori stranieri non sono sicuri che la Banca centrale europea difenderà il valore dell'euro in qualsiasi paese della zona euro, non vedranno mai la moneta unica come un rivale del dollaro.
Sul secondo punto, l'Europa deve creare i suoi "campioni" industriali. Ciò richiederà un approfondimento del mercato interno, che rimane troppo frammentato rispetto ai servizi. Può anche richiedere un riesame delle regole di concorrenza dell'UE. A seguito della decisione delle autorità antitrust dell'UE di bloccare una serie di grandi fusioni quest'anno - non ultimo quella tra Alstom e Siemens - c'è un dibattito crescente in Europa su come migliorare le politiche di concorrenza.
Infine, l'Europa ha un disperato bisogno di sviluppare la sua capacità militare, di dare credibilità all'esercizio di potere commerciale e soft. Ad esempio, una nuova forza di protezione europea dispiegata nello stretto di Hormuz segnalerebbe sia agli Stati Uniti che all'Iran che l'Europa può difendere i propri interessi senza dover schierarsi contro i suoi alleati. La capacità di proiettare il potere è una fonte fondamentale di influenza globale.
L'Europa non ha bisogno di una "grande strategia", che è un termine pomposo che non tiene conto dei vincoli locali e globali. Piuttosto, ha bisogno della determinazione e della volontà politica per sviluppare nuovi asset strategici commerciali, diplomatici e militari. In un mondo di sciabole e flessioni muscolari, un'efficace modestia è preferibile ad ambizioni vacue.

Zaki Laidi è professore di relazioni internazionali presso Sciences Po

IL CONSIGLIO COMUNALE DEL 20 DICEMBRE 2019





Commentiamo il resoconto del consiglio comunale del 20 dicembre partendo dalla pagina di Bergamo Post che trovate riprodotta 1:1 nelle immagini allegate. Assistere a dei consigli comunali che sono dei monologhi al 90% della sindaca con rari interventi delle minoranze di di uno-due conglieri di maggioranza adeguatamente istruiti e selezionati per recitare la poesia concordata dotati di una aggressività ridicola verso la minoranza, beh… non ci piace essere presi per i fondelli. La “democrazia” non è teatrino dell'oratorio o di chi ce l'ha più lungo: nel senso che sono 9:4 .

La mozione  contro l'inquinamento della minoranza
Il consigliere Cavagna della minoranza ha scoperto l'acqua calda: d'inverno. Gliel'hanno fatta notare quelli che scrivono sul blog: “sei di Curno se” dove naviga una combriccola di curnesi che vogliono la botte piena e la moglie ciucca: normale fauna dell'italiano medio. Che il nostro consiglio comunale se ne freghi altamente dell'inquina mento (aria e rumore in primis )  basta contare il numero dei veicoli che transitano su via Lecco e Bergamo per capirlo. 50mila in 24 ore? Basta pensare che esiste un divieto di transito agli autocarri di peso superiore alle 35 ton. dal quadrifoglio con via Dalmine-Lecco alle Crocette per verificare che ne passano oltre cinquanta al giorno e MAI che si veda un vigile schierato a verificare.  Mai letto quante multe sono state  applicate a chi viola l'ordinanza.
Per l'istituzione di quel divieto chi scrive si battè fin dal 1990 (2020-1990= 30 anni or sono!) ma solo dopo il passaggio della via Bergamo e del tratto di via Lecco fino al quadrifoglio fu possibile alla giunta leghista di istituire quel divieto mai sostanzialmente governato dai nostri vigili. Prima proponemmo di deviare il traffico su via Fermi e via Dalmine per fargli scavalcare Curno ma i bottegai nostrani ci mangiarono la testa. Poi quando finalmente venne pronto l'asse interurbano  la Lega fece l'ammuina del divieto.
Adesso col raddoppio di via Dalmine tra il quadrifoglio di via Lecco si potrebbe porre il divieto di passaggio di TUTTI i veicoli (non di Curno e Mozzo o per carico-scarico a orari) si potrebbe davvero trasformare via Lecco in una via interna, ma di sicuro i bottegai faranno le barricate.

La risposta della capogruppo di Vivere Curno, l'ex sindaca Perlita Serra.
Perlita Serra, dimostra ancora una volta che le sue sono le classiche parole di chi non ha capito un'H dell'argomento di cui parla: “Gli sforzi che l'amministrazione sta compiendo per perseguire il sogno di avere un servizio di metropolitana su rotaie che colleghi Curno con Bergamo e con Ponte San Pietro, veloce, leggero, frequente e poco in­quinante, confermano la scel­ta ambientalista dell'ammini­strazione”.
Poi siccome le bugie hanno le gambe corte, al momento del voto ecco la verità: “il voto contrario (della maggioranza), è conse­guente all'impostazione della mozione da parte di Obiettivo Curno, non impedisce di con­siderare ragionevoli le richie­ste di monitoraggio della qua­lità dell'aria e della verifica dell'inquinamento acustico in via Fermi. L'Amministrazione le ha formalmente richieste ad Arpa in data 14 dicembre 2019.
Vale a dire: abbiamo provveduto DOPO la vostra mozione. Roba da piangere.


Come rispondere  alla  balle della sindaca Serra.
L'ex sindaca merita una risposta durissima. La questione è che l'asse interurbano, arrivato a Mapello con trent'anni di ritardo, si rivela insufficiente e sulla Briantea e sull'asse interurbano. da Mapello-Ambivere o da Terno ci sono due-tre ore di coda al giorno nei tre orari di punta. Se le città sono costruite per un secolo per le auto ed i camion, pensare che il treni possano sostituire come mezzo le auto è una baggianata detta dare aria  alla bocca. Oltre tutto in NESSUNA delle stazioni da Palazzolo a Paderno, da Lecco a Bergamo esistono parcheggi sufficienti, sicuri e di costo zero per chi volesse usare il treno.
Perlita Serra merita una risposta secca anche perché racconta della balle grosse come de gli ecomostri. Prima di tutto non ci sarà una simil metro sulla ferrovia Ponte-Seriate (visti  treni che arriveranno in Lombardia e  visto che la ferrovia avrà anche la strozzatura del binario unico da Curno a Ponte). Secondo  quella delle Serra è proprio la classica affermazione a vanvera della madamina che parla per parlare, sibilando quel che legge sul bugiardino di regime. Curno –pure sindaca assessora e sindaca- non ha NEMMENO pensato ad un parcheggio nei pressi di un posto dove potrebbe starci una fermata del treno: anzi a Curno proprio NON ci saranno fermate del treno. Terzo. Il raddoppio del numero di treni comporta una linea gestita in maniera  tale per cui scompaiono i passaggi a livello e la maggioranza non sta nemmeno pensando come risolvere il problema del passare da nord a sud rispetot alla ferrovia: sta aspettando lo stellone regionale e nazionale.

L'intervista alla sindaca Gamba sul bilancio 2020
Pure l'articolo  intervista alla sindaca riflette qualcosa (due aspetti) di cui abbiamo già parlato su queste pagine. Ci siamo già interrogati come fosse possibile che il comune decidesse certi fondamentali del Bilancio 2020 PRIMA che fosse approvato quello della Repubblica e tutti gli  annessi. E la sindaca ci risponde indirettamente che  metterà a posto quel che ci sarà da mettere a posto quando saranno chiari le decisioni nazionali (pensa te che brava …!) mentre Imu, Tasi e Tari per adesso restano tal quali ma in futuro eventualmente colpa di Roma.
Il problema è quello di incrociare il welfare comunale con l'intricato casino dell'RdC e della PdC, e con tutto quanto contenuto nella legge nazionale ma pare che –ISEE a parte: documento  che dice una cosa sola poco significante- tutto vada avanti come prima dal momento che dal punto di vista elettorale conta in primis che “la voce che assorbe la maggiore quantità di risorse è quella dei servizi alla persona, con una previ­sione di spesa che supera il milione e 470 mila euro, a conferma che il principale obiettivo dell'amministrazione è garantire il benessere di tutti e di ciascuno, in parti­colare di coloro che vivono situazioni di fragilità o di di­sagio”.
Chi mai l'avrebbe dubitato?

Un Comune che spende senza neanche saper per chi spende
Un Comune che non sa nemmeno la distribuzione dei redditi e delle pensioni incrociata con la disponibilità della casa e del lavoro, con l'occupazione e la scolarizzazione  pensa di fare un welfare comunale con un minimo di criterio. Roba da chiodi. Semmai ci sarebbe  da investire almeno ogni 4-5 anni in un censimento della situazione prima di spendere in base alle domande di chi riesce a salire le scale per suonare il campanello dei servizi sociali.

La sindaca Gamba è un generale senza truppe.
Sempre su queste pagine abbiamo scritto che la sindaca Gamba era un generale senza truppe dal momento che –determinazioni in mano- aveva dovuto rimandare all'anno venturo investimenti che non aveva potuto iniziare quest'anno perché il Comune non è stato in grado di preparare progetti e appalti. La sindaca comunica che “a inizio 2020 sa­ranno quindi in corso lavori pubblici per circa 2,5 milioni di euro e sono tuttora in corso di valutazione interventi sugli edifici della ex scuola Rodari e su Casa Santini”. Naturalmente basta mettersi d'accordo su cosa si intende per quell' ”inizio 2020” che secondo noi comincia a marzo-aprile e non il 7 gennaio 2020.

Due milioni e mezzo di opere per chi?
Ed aggiunge la sindaca che “«l'opera pubblica più signi­ficativa finanziata con le ri­sorse del 2020 è la riquali­ficazione della Palazzina del donatore per servizi integrati per la Terza Età, per la quale è stato pensato un percorso par­tecipato (mica si rendono conto che vanno a raccogliere  i bisogni proprio da quelli che sono in pieno conflitto di interessi…) di raccolta di bisogni, di idee e di proposte che vedrà protagonisti le persone anzia­ne, che saranno i primi uti­lizzatori di quegli spazi riqua­lificati». Progetto per il quale sono stati stanziati 367 mila euro”.


C'è da schiattare nel leggere quella frase : percorso par­tecipato di raccolta di bisogni, di idee e di proposte che vedrà protagonisti le persone anzia­ne se non fosse che la traduzione corrente è: voto di scambio col Gruppo Anziani  ospitato dentro la palazzina e governato da due ferrei ex DC. Il caso…

Il giro di boa di mezzo mandato.
Conclude soddisfatta la sindaca Gamba che “avendo quindi compiuto il giro di boa del mandato” ecco come si delinea il futuro del paese bello da vivere.
L'ex Rodari sarà dell'autismo e problemi correlati all'apprendimento.
La palazzina ASL del GAP democristiano.
L'ex casa Santini alle Muse.
Il CVI 2 (che ad opera finita sarà ristrutturato tutto a spese del comune….) ad una onlus.
Il post-scuola in mano all'oratorio ed a una onlus.
La biblioteca auditorium (semmai verrà davvero finita  entro il 2020) sarà privatizzata come hanno privatizzato l'acqua, il metano, l'illuminazione pubblica e la rumenta.
Che vogliono di più i Curnesi per il 2020?
Nient'altro che la casetta dell'acqua alla Marigolda e un centralina ARPA.
Già perché per la maggioranza della sindaca Gamba, i Curnesi sono solo quelli che appartengono al loro giro e quelli – la stragrande maggioranza che non beve la  balla dei percorsi partecipati- e che non vuole stare dentro nessun giro – che si limiti a pagare e stia zitta.

Certo è che constatare che a distanza di trent'anni in consiglio comunale torna una questione che avevamo già posto in discussione (pubblica: non in consiglio) non si sa se siamo in mano a una gruppo di analfabeti della politica e del governo oppure a dei menefreghisti. Riferito all'inquinamento da traffico a cui gli attuali amministratori metteranno rimedio con qualcosa di falso (la metropolitana) o inutile al fine della riduzione dell'inquinamento (la cabina ARPA).
Certo è che prevedere sulla scorta di atti dell'amministrazione comunale, che la maggioranza ha in testa grandi idee ma poi non riesce ad organizzare  gli uffici per attuarle e quindi è costretta a mettere i soldi nel maialino di gesso in attesa di poterli spendere, vuol dire che la giunta Gamba –proprio perché ha tagliato fuori  il paese  dalla partecipazione che non sia mero scambio politico elettorale- non riesce nemmeno a spendere (male) i soldi che il paese gli procura… roba da matti con la fame di lavoro che attanaglia l'Italia adesso.
Certo è che sentire una Serra con alle spalle tre quattro cinque mandati come assessore o sindaco parlare di metropolitana sulla linea RFI senza nemmeno sapere che i treni su quella linea saranno sempre vuoti perché non hanno alle spalle nessuna altra struttura, beh, c'è da pensare che quella parli tanto per parlare.
Certo è che quando una maggioranza mette in atto  costosissimi e lussuosissimi piani del diritto allo studio (860mila euro) e “la voce che assorbe la maggiore quantità di risorse è quella dei servizi alla persona, con una previ­sione di spesa che supera il milione e 470 mila euro, a conferma che il principale obiettivo dell'amministrazione è garantire il benessere di tutti e di ciascuno, in parti­colare di coloro che vivono situazioni di fragilità o di di­sagio” senza nemmeno uno straccio di indagine sulla realtà, beh: c'è da mettersi a piangere.
Ecco: questo è il governo del paese bello da vivere. Curno merita di meglio.