A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1152 DEL 21 DICEMBRE 2019
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















PRESI IN UNA NOTTE 665 NDRANGHETISTI
IL PIANO SOLO PREVEDEVA 731CATTURE
Parlano i numeri nell’ulti ma operazione contro i colletti bianchi e la ‘ndrangheta del Vibonese. Trecentotrentaquattro arrestati, 74 dei quali ai domiciliari. Dodici le regioni interessate al blitz, insieme a Gran Bretagna e Germania. In manette sono finiti politici, avvocati, commercialisti, ufficiali dei carabinieri, cancellieri, comandanti della polizia locale. Per evitare la fuga di notizie è stato necessario anticipare di 24 ore l’operazione. Tremila i carabinieri impiegati nell’operazione denominata «Rinascita Scott», coordinata dalla procura distrettuale di Catanzaro.
«È la più grande operazione dopo il maxi processo di Palermo» dice Nicola Gratteri, procuratore di Catanzaro. I capi d’imputazione occupano 250 pagine delle 1263 con le quali il gip ha motivato il provvedimento di arresto. Tredicimila cinquecento quelle che compongono la richiesta avanzata dalla procura. Associazione mafiosa, estorsione, omicidi, intestazione fittizia di beni, usura, riciclaggio le accuse”.
Quando ho sentito e lettola notizia ho avuto tre sobbalzi.
(...)

LE FEMMINE ALFA DEL COMUNE  IN "GUERA" CON QUELLE DELLA SCUOLA
Mazzoleni Maria Lina, DePalma Angela, Gamba Luisa, Rota Ivana, Serra Perlita, Bellezza Paola (che non è proprio l'ultima arrivata visto che ha una Laurea Magistrale in Scienze Filosofiche con votazione di 110 e lode all' Università di Bologna Alma Mater Studiorum) questi i nomi della donne soldatesse in guerra (senza troppa enfasi sull'ultimo sostantivo) tra l'Istituto Comprensivo Franco Gatti e il Comune di Curno.
I primi due nominativi sono rispettivamente la dirigente e la direttrice dei servizi generali della scuola mentre tutti gli altri nominativi sono della sindaca, dell'assessora alla scuola, della prosindaca per finire con la consigliera delegata alla cultura. Non si devono omettere i nominativi  delle due consigliere di minoranza: la meloniana Carrara Sara e la geologa leghista Bugini Francesca. Che non paiono direttamente schierate ma pare appoggino per vie traverse la direttrice Mazzoleni Maria Lina, ritenuta dai più vicina al centrodestra leghista. Chissà.
La guera, se di guera  (con una sola ERRE visto che meno manle non siamo nei paesi del MENA) si può parlare verde sul consolidato rapporto di dipendenza che l'amministrazione comunale dall'avvento di un certo Franco gatti, ha sempre  imposto alle scuole. Franco Gatti, preside delle scuole medie, fumatore accanito e per questo anticipatamente chiamato dal buondio, introdusse nel paese bello da vivere uno-due dei miti fondanti del centro sinistra: il tempo pieno e i sontuosi piani del diritto allo studio. Gli scolari utilizzati (chi oserebbe mettere in dubbio che tutto si fa per il bene dei nostri ragazzini!!!!!????) come mezzo per creare occupazione aggiuntiva, per creare spesa aggiuntiva alle famiglie, spendendo l'idea che in questo modo si sarebbe  aiutato l' occupazione femminile e i ragazzi avrebbero avuto maggiori e migliori occasioni nella vita scolastica e non. Mai avuto UN solo riscontro UNO di tutte le premesse del Gatti e dei suoi seguaci.
(...)

BERGHEM MERAVIGLOSA
Nella città con la ruota panoramica per Natale.
Nella città con le Mura Patrimonio dell'Unesco.
Nella città con un aeroporto da 13 milioni di passeggeri all'anno.
Nella città con una linea di bus elettrici dedicata rinforzata da quelli a gasolio e metano.
Nella città con una università e 24mila iscritti di cui il 45% fuori provincia e col numero chiuso dal prossimo anno.
Nella città  che è 48esima come ricchezza e consumi. 40ma in «Affari e Lavoro» , 20esima in  «Ambiente e Servizi». Ottava in  «Demografia e Società»  70ma per  «Giustizia e sicurezza» e 53esima per Cultura e Tempo Libero. Praticamente in discesa in tutto dall'anno precedente.
Nella città dove ci sono otto mense per i poveri.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!






















CIAO BELLA!







CHISSA' PERCHE'?





































































































































































































BERGHEM MERAVIGLOSA

Nella città con la ruota panoramica per Natale.
Nella città con le Mura Patrimonio dell'Unesco.
Nella città con un aeroporto da 13 milioni di passeggeri all'anno.
Nella città con una linea di bus elettrici dedicata rinforzata da quelli a gasolio e metano.
Nella città con una università e 24mila iscritti di cui il 45% fuori provincia e col numero chiuso dal prossimo anno.
Nella città  che è 48esima come ricchezza e consumi. 40ma in «Affari e Lavoro» , 20esima in  «Ambiente e Servizi». Ottava in  «Demografia e Società»  70ma per  «Giustizia e sicurezza» e 53esima per Cultura e Tempo Libero. Praticamente in discesa in tutto dall'anno precedente.
Nella città dove ci sono otto mense per i poveri.
Nella città che è prima per minore migrazione sanitaria.
Nella città dove cementificano le residue piazze per migliorarle.
Nella città dove il verde pubblico  passa da un'Attila donna ad un'altra Attila sempre donna.
Nella città dove la corsarola è diventata una concorrente delle gallerie dell'Oriocenter.
Nella città dove un museo fa un mare di soldi con una mega mostra di animali preistorici di plastica.
Nella città dove c'è il “Parco Ovest, oasi di biodiversità e luogo per imparare a osservare e ascoltare” c'é anche una lunga fila di orti e piccole baracche. In quella verde viveva da tre anni Jerzy Hubert Szumnik, polacco, arrivato lì dopo una decina d'anni per strada e all'Opera Pia Bonomelli. «Gli ho concesso di fare un pollaio sul pezzo di terra di mia proprietà e lui ci ha costruito la baracca», racconta Bruno Mazzoleni, 80 anni. Jerzy aveva 54 anni e un polmone solo, viveva in un pollaio con quattro galline. Lo hanno trovato morto sei giorni prima di Natale nella baracca di legno appoggiata alla massicciata della ferrovia. Pochi dubbi sulla morte: aveva un fisico debilitato dalle malattie, da qualche problema di alcol e dalla difficoltà della vita che conduceva.

PRESI IN UNA NOTTE 665 NDRANGHETISTI
IL PIANO SOLO PREVEDEVA 731CATTURE


Parlano i numeri nell’ulti ma operazione contro i colletti bianchi e la ‘ndrangheta del Vibonese. Trecentotrentaquattro arrestati, 74 dei quali ai domiciliari. Dodici le regioni interessate al blitz, insieme a Gran Bretagna e Germania. In manette sono finiti politici, avvocati, commercialisti, ufficiali dei carabinieri, cancellieri, comandanti della polizia locale. Per evitare la fuga di notizie è stato necessario anticipare di 24 ore l’operazione. Tremila i carabinieri impiegati nell’operazione denominata «Rinascita Scott», coordinata dalla procura distrettuale di Catanzaro.
«È la più grande operazione dopo il maxi processo di Palermo» dice Nicola Gratteri, procuratore di Catanzaro. I capi d’imputazione occupano 250 pagine delle 1263 con le quali il gip ha motivato il provvedimento di arresto. Tredicimila cinquecento quelle che compongono la richiesta avanzata dalla procura. Associazione mafiosa, estorsione, omicidi, intestazione fittizia di beni, usura, riciclaggio le accuse”.
Quando ho sentito e lettola notizia ho avuto tre sobbalzi.
Il primo perché siamo ancora nella stessa palcia (ad essere soft) e non riusciamo a tirarci fuori. La seconda sta in quella dozzina di parole: “Tremila i carabinieri impiegati nell’operazione denominata «Rinascita Scott», coordinata dalla procura distrettuale di Catanzaro”. E poi questa: “Per evitare la fuga di notizie è stato necessario anticipare di 24 ore l’operazione”.
 Ma dietro una notizia formalmente positiva ci sono due grosse perplessità. La scrive Claudio Intrieri che Con apprezzabile modestia, Gratteri l’ha definita «la più grande operazione dopo il maxi processo di Palermo». Cifre imponenti, quelle snocciolate da Gratteri: «416 indagati, 260 arresti, 13.500 pagine di ordinanza cautelare di cui 250 solo per i capi d’imputazione ...5 milioni di fotocopie di ordinanze autotrasportate nella notte».  Enorme impiego di risorse: all’operazione hanno preso parte 2.500 carabinieri del Ros e dei comandi provinciali, «supportati da unità del Gis, del Reggimento paracadutisti, degli squadroni eliportati Cacciatori di Calabria». Intrieri però aggiunge  qualcosa che fa venire il freddo alla schiena:” all’inaugu razione dello scorso anno giudiziario dal Procuratore Generale del distretto calabrese, Otello Lupacchini, che aveva lamentato «un dato particolarmente allarmante» riguardante l’eccessivo, ingiustificato ricorso alla custodia cautelare da parte degli uffici giudiziari calabresi, «sicuro sintomo di inadeguata ponderazione delle prove sia da parte di chi propone sia di chi dispone la custodia cautelare…». I dati forniti da Lupacchini, sia pure relativi anche al periodo precedente la nomina di Gratteri alla procura distrettuale, sono in effetti allarmanti sia sotto il profilo delle ingiuste detenzioni sia sotto quello non meno trascurabile del danno erariale procurato allo Stato dalle cause di risarcimento: Catanzaro, per il sesto anno consecutivo, è in testa alla non edificante classifica del maggior numero di indennizzati con 158 risarciti (nel 2017) davanti a Roma con 137 e Napoli con 113. Catanzaro e Roma, secondo quanto comunicato da Lupacchini, sono le città dove lo Stato ha speso di più, ma il capoluogo calabro con 8 mln di euro ha “fatturato” risarcimenti in misura più che doppia rispetto a Roma, con un numero di procedimenti «incommensurabilmente minori».
Secondo Lupacchini, a Catanzaro si arresta troppo e inutilmente, l’uomo ha indiscussa fama di indipendenza e competenza, fu lui ad occuparsi a Roma di importanti processi di criminalità come quelli alla Banda della Magliana su cui scrisse un libro non dello stesso successo di quello del collega Giancarlo De Cataldo, ma più storicamente attendibile. Di sicuro il modo con cui è stata data la notizia continua la pessima abitudine da parte delle procure italiane di ricorrere a strumenti di propaganda abilmente dissimulati sotto le vesti della pubblica informazione. Ecco, nessuno può dire se Giancarlo Pittelli e gli altri 259 arrestati, e tutti i 416 indagati, siano colpevoli o innocenti, ma sicuramente il modo con cui sono stati additati alla pubblica opinione è identico a quello deprecabile utilizzato in precedenza nei confronti del sindaco di Bibbiano e prima ancora per centinaia di indagati (e a volte anche per gente che neanche lo era) poi risultati innocenti. Un modo vietato dalla legge italiana oltre che da una direttiva europea.
La terza botta l’ho presa pensando come una procura possa mettere in piedi un’operazione di quella grandezza in meno di 24 ore coinvolgendo tremila uomini dell’esercito oltre i mezzi di ogni genere necessari.
249 arrestati e 416 indagati (665 in totale) sono un piccolo comune. Sono un quartiere. Questa operazione comunque la si voglia leggere è “anche” un messaggio di guerra civile. Guardate che siamo in grado di venirvi a prende in meno di 24 ore.
Un’operazione che fa venire in mente il Piano Solo del 1964.
Il Piano Solo si proponeva di assicurare all'Arma dei Carabinieri (il cui comandante generale era al tempo il generale Giovanni de Lorenzo) il controllo militare dello Stato per mezzo dell'occupazio ne dei cosiddetti «centri nevralgici» e, soprattutto, prevedeva un progetto di «enucleazione», cioè il prelevamento e il conseguente rapido allontanamento di 731 persone considerate pericolose del mondo della politica e del sindacato: costoro sarebbero dovuti essere raggruppati e raccolti nella sede del Centro Addestramenti Guastatori di Poglina (Alghero, provincia di Sassari, in seguito principale base militare di addestramento della struttura clandestina Gladio), adattata a tempo di record dal SIFAR, e dove sarebbero stati «custoditi» sino alla cessazione dell'emergenza. La lista dei soggetti da prelevare sarebbe stata ricavata ed elaborata sulla base delle risultanze di riservati fascicoli del SIFAR, pretesi da De Lorenzo qualche anno prima. Nel frattempo l'Arma avrebbe assunto il controllo delle istituzioni e dei servizi pubblici principali, compresi la televisione, le ferrovie ed i telefoni.

LE FEMMINE ALFA DEL COMUNE  IN "GUERA" CON QUELLE DELLA SCUOLA



Mazzoleni Maria Lina, DePalma Angela, Gamba Luisa, Rota Ivana, Serra Perlita, Bellezza Paola (che non è proprio l'ultima arrivata visto che ha una Laurea Magistrale in Scienze Filosofiche con votazione di 110 e lode all' Università di Bologna Alma Mater Studiorum) questi i nomi della donne soldatesse in guerra (senza troppa enfasi sull'ultimo sostantivo) tra l'Istituto Comprensivo Franco Gatti e il Comune di Curno.
I primi due nominativi sono rispettivamente la dirigente e la direttrice dei servizi generali della scuola mentre tutti gli altri nominativi sono della sindaca, dell'assessora alla scuola, della prosindaca per finire con la consigliera delegata alla cultura. Non si devono omettere i nominativi  delle due consigliere di minoranza: la meloniana Carrara Sara e la geologa leghista Bugini Francesca. Che non paiono direttamente schierate ma pare appoggino per vie traverse la direttrice Mazzoleni Maria Lina, ritenuta dai più vicina al centrodestra leghista. Chissà.

La guera, se di guera  (con una sola ERRE visto che meno manle non siamo nei paesi del MENA) si può parlare verde sul consolidato rapporto di dipendenza che l'amministrazione comunale dall'avvento di un certo Franco gatti, ha sempre  imposto alle scuole. Franco Gatti, preside delle scuole medie, fumatore accanito e per questo anticipatamente chiamato dal buondio, introdusse nel paese bello da vivere uno-due dei miti fondanti del centro sinistra: il tempo pieno e i sontuosi piani del diritto allo studio. Gli scolari utilizzati (chi oserebbe mettere in dubbio che tutto si fa per il bene dei nostri ragazzini!!!!!????) come mezzo per creare occupazione aggiuntiva, per creare spesa aggiuntiva alle famiglie, spendendo l'idea che in questo modo si sarebbe  aiutato l' occupazione femminile e i ragazzi avrebbero avuto maggiori e migliori occasioni nella vita scolastica e non. Mai avuto UN solo riscontro UNO di tutte le premesse del Gatti e dei suoi seguaci.

Tranne che quest'anno tra comune e scuola c'è una convenzione dove a un certo punto è stato concordato di  “trasferire un 10 per cento dell'ammontare to­tale se non dopo la riunione dell'apposita commissione, che ha il compilo di moni­torare se effettivamente le ri­sorse sono state destinate ai progetti presentati, con la pos­sibilità da parte della scuola di far confluire parte delle som­me su progetti simili”. Con una spesa di 69 mila euro non c'è da scialare rispetto a quello che spende e spande il comune “oltre” la scuola. Che non è un controllo qualità sugli esiti ma solo un controllo burocratico.

Ecco dall'articolo della portavoce delle femmine alfa che governano il Comune le dritte mandate  alla scuola sorda… e chi deve capire capisca!.
(1)    E' stata inviata una nuova richiesta formale inviata dal Comune di Curno alla dirigenza dell'Istituto Com­prensivo «Franco Gatti» per ri­prendere l'iter partecipato che porti alla ridefinizione dell'as­setto orario per avere la pos­sibilità, come già richiesto da tutto il consiglio all'unanimità, di ristabilire almeno una classe sul territorio con 30 ore set­timanali e 5 pomeriggi. È quan­to comunicato in Consiglio co­munale dall'assessore Ivana Rota. «L'amministrazione co­munale, entro i termini previsti dalla nuova convenzione, Il 15 settembre, ha inoltralo questa richiesta e ora siamo in attesa di una risposta da parte della nuo­va dirigente scolastica».
(2)    In attesa che entro il prossimo mese di settembre 2020 sia terminata la costruzione della palestra di via Gandhi per la Nuova Rodari  “è stato det­tagliato l'accompagnamento degli alunni alla palestra per gestire al meglio il trasferimento duran­te le ore dì educazione mo­toria, ci siamo impegnati an­che per iscritto. Da parte dell'amministrazione comu­nale, attraverso l'ufficio Ser­vizi alla Persona, verranno for­nite delle persone incaricate ad accompagnare le inse­gnanti di educazione motoria nel tragitto dalla scuoia alla palestra della ex Rodari».
(3)     Infine è stato inoltre meglio de­finito l'uso delle scuole negli orari extrascolastici. «Dall'an­no scorso abbiamo inaugurato il progetto Oltre la Scuola che, nel pomeriggi non coperti dall'offerta scolastica, occupa degli spazi nella primaria, in concomitanza con gli altri alunni che stanno svolgendo le attività in orario scolastico. Nella convenzione c'è poi anche il divieto di affittare o cedere gli spazi scolastici a qualun­que titolo a terzi se non dopo aver chiesto un parere pre­ventivo all'amministrazione e, in caso che quest'ultima ri­tenesse meritevole la doman­da, previa richiesta di patro­cinio. «Per metterci al riparo da eventuali usi impropri, ab­biamo cercato di prevedete qualsiasi evenienza - spiega Rota l'amministrazione co­munale sta usando gli spazi in orari extra scolastici per il cor­so di computer della Terza Università. E nostra intenzio­ne far sì che questi locali vengano usati anche da una fascia diversa di cittadini, senza che le due attività si intralcino».
Detto fatto i vari dictat elegantemente dissimulati della compagnia di femmine alfa che amministra il comune non sono stati nemmeno presi in considerazione dalla dirigente: intanto  sono trascorsi quattro mesi. Se ne riparlerà (forse) dopo la befana.

Insomma: pare siano finito il tempo  in cui le scuole di Curno erano difatto delle appendici del Comune in mano alla maggioranza di turno e l'articolo manifesta in modo evidente il fastidio e l'irritazione non della sola assessora Rota ma dell'intera maggioranza. Tenendo poi conto che sostanzialmente tutte le femmine alfa della maggioranza sono insegnanti o ex.
La giunta Gamba non ha ancora compreso che il mondo della scuola “ha espulso” la politica DALLA SCUOLA e l'avvisa che il mercato per cui la politica cerca di conquistare o mantenere i consensi elettorali gonfiando i piani del diritto allo studio badando SOPRATTUTTO al consenso dei genitori, ormai non ha più spazi. Nella scuola “comanda” la scuola e poi altrove il comune faccia quel che vuole.

Del resto uno dei motivi del crollo elettorale a livello nazionale del PD, partito che anche a Curno è il maggiore azionista di questa maggioranza,  sta proprio nella rottura totale tra quel partito e il mondo della scuola. A Curno come   in altri paesi la c.d. sinistra ha tentato di recuperare consenso elettorale con sontuosi piani del diritto allo studio ma non ci vuole una torcia per capire che quei piani sono solo spese clientelari dove i ragazzini sono usati come mezzo mentre lo scopo è quello di finanziare una miriade di  enti vari per iniziative parallele ed esterne alla scuola al solo scopo di ottenere consenso elettorale e distribuire qualche  forma di reddito di cittadinanza ad una classe di disoccupati senza futuro. Quelli usciti proprio dalle scuole inventate dai mille Franco Gatti d'Italia..