A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1151 DEL 20 DICEMBRE 2019
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















LA NUOVA PALELA RODARI
AL MQ COSTA PIU' DI UNA VILLA
I cittadini di Curno saranno contenti: tra un anno –dio permettendo- disporranno della terza palestra stavolta presso la scuola Rodari. Che cosa se ne facciano di tre palestre, di una palestrina ed assimilata e di due centri sportivi non è  mai stato chiaro, ma se c'è da fare i bulli e sprecare risorse, possiamo stare sicuri che nessuna maggioranza a Curno si tira indietro. Probabilmente hanno ancora nelle orecchie la mitica affermazione dell'avv. Arnoldi per il quale la presenza del centro commerciale avrebbe permesso ai Curnesi panem et circenses. Forse per questo che la giunta Serra&Conti& Gamba hanno regalato 300mila metri cubi di commerciale su via Fermi-Europa e l'ineffabile ex segretario piddino dice che i posti di lavori  nel commerciale valgono se non di più neanche di meno che alla Brembo.
Un cittadino normale  visto che è stata avviata la pre gara per l'appalto dei lavori di costruzione di questo ennesima stalla travestita da palestra, si aspettava paginate e paginate interviste della sindaca, del vice, dell'assessora all'istruzione e invece  finora sono andate via schisci schisci tutti. Chissà perchè.
Non senza mancare una figuraccia: quella di pubblicare un avviso, scrivere che nell'allegato c'è il progetto e invece il progetto … non c'é.
(...)

BERGAMO: PIOVONO MILIONI
A CARRETTATE.
E L’UNIBG METTE IL NUMERO CHIUSO
Bergamo: piovono milioni a carrettate!
Nella prima decina di dicembre dopo l'approvazione nella commissione Bilancio del Senato, la notizia ha viaggiato velocissima da Roma a Bergamo. Giusto il tempo di fotografare l'emendamento approvato e girarlo a più persone possibili su WhatsApp per spiegare a tutti che, con quell'approvazione, al Donizetti Opera Festival arriverà un contributo di un milione di euro l'anno nel 2020, nel 2021 e nel 2022. Tre milioni frutto di un lavoro di squadra bipartisan. «Una buona notizia per Gaetano Donizetti e per Bergamo — è il giubilo, affidato ai social network, del sindaco Giorgio Gori —. L'emendamento era stato presentato dal vice capogruppo del Pd al Senato, grazie all'“attivo interessamento” dei parlamentari democratici Elena Carnevali e Maurizio Martina, ma si tratta di un'iniziativa assolutamente bipartisan, dato che un analogo emendamento, cui si estende l'approvazione, era stato presentato dalla senatrice della Lega Simona Pergreffi. Decisivo è stato il parere del governo, quindi il “presidio” da parte del nostro viceministro all'Economia Antonio Misiani».
Era stato Gori, un paio di mesi fa, a riunire parlamentari e consiglieri regionali bergamaschi a Palazzo Frizzoni per chiedere a tutti di lavorare insieme per provare ad avere più contributi per il festival donizettiano.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!




















TOMBE NEL CIMITERO EBRAICO DI
NAMESTOVO IN SLOVACCHIA DISTRUTTE LUNEDI DAI NAZISTI
c







PARTICOLARE
DELLA ZONA INGRESSO
NELLA PALESTRA DELLA RODARI









COME SI INSERISCE LA PALESTRA DELLA RODARI NEL COMPLESSO ESISTENTE














SALVATI !






































































































































































































BERGAMO: PIOVONO MILIONI
A CARRETTATE.
E L’UNIBG METTE IL NUMERO CHIUSO


Bergamo: piovono milioni a carrettate!
Nella prima decina di dicembre dopo l'approvazione nella commissione Bilancio del Senato, la notizia ha viaggiato velocissima da Roma a Bergamo. Giusto il tempo di fotografare l'emendamento approvato e girarlo a più persone possibili su WhatsApp per spiegare a tutti che, con quell'approvazione, al Donizetti Opera Festival arriverà un contributo di un milione di euro l'anno nel 2020, nel 2021 e nel 2022. Tre milioni frutto di un lavoro di squadra bipartisan. «Una buona notizia per Gaetano Donizetti e per Bergamo — è il giubilo, affidato ai social network, del sindaco Giorgio Gori —. L'emendamento era stato presentato dal vice capogruppo del Pd al Senato, grazie all'“attivo interessamento” dei parlamentari democratici Elena Carnevali e Maurizio Martina, ma si tratta di un'iniziativa assolutamente bipartisan, dato che un analogo emendamento, cui si estende l'approvazione, era stato presentato dalla senatrice della Lega Simona Pergreffi. Decisivo è stato il parere del governo, quindi il “presidio” da parte del nostro viceministro all'Economia Antonio Misiani».
Era stato Gori, un paio di mesi fa, a riunire parlamentari e consiglieri regionali bergamaschi a Palazzo Frizzoni per chiedere a tutti di lavorare insieme per provare ad avere più contributi per il festival donizettiano.
Di oggi  la seconda pioggia, più generosa della prima. Si allunga la linea tra la cottà e il Caravaggio, si aggiungono i lavori, si complicano le indagini e le opere collaterali, e infine cresce anche il prezzo. È questo il motivo per il quale il treno fra Bergamo e Orio, il cui costo è stato a lungo stimato in 110 milioni, ha visto il preventivo schizzare a 170 milioni. «Ma la copertura c'è», ha assicurato il presidente di Sacbo Giovanni Sanga, reduce da un colloquio con l'amministratore delegato di Reti ferroviarie italiane.
I progettisti di Italferr hanno deciso, spiegano in una nota ufficiale, di «migliorare le prestazioni della linea tramite la realizzazione dell'indipendenza tra la linea Bergamo-Montello e il collegamento con l'aeroporto». Significa che non sarà utilizzata una linea già esistente a cui aggiungere nuove corse, ma che ne sarà realizzata una nuova. «Oggi — spiegano le Fs — il progetto si sviluppa con un doppio binario fino all'interno della stazione di Bergamo». Visto che la nuova linea si allunga fino a un totale di 6,2 chilometri e la realizzazione si complica, nasce «la necessità di eseguire modifiche all'armamento ed effettuare l'adeguamento delle opere di trazione elettrica e degli impianti di sicurezza e segnalamento». La progettazione definitiva avrà un costo stimato di 8 milioni di euro e secondo le previsioni dovrà essere conclusa entro il 31 marzo 2020.
I colletti bianchi della maggioranza  goriana assieme ai colletti verdi ed ai colletti neri si fregano le zampine: mai visto tanto ben di dio piovere tripartisan sulla città. Ce ne sarà per tutti. Esattamente come hanno sempre fatto i bravi buoni e silenziosi lavoratori come sanno essere i bergamaschi. A partire dalla MIA ogli Istituti Educativi.
Certo  che quando una città provincia  poggia il suo futuro sulle fortune di una Ryanair, qualcuno con un briciolo di buonsenso potrebbe dubitare se valga la pena o meno di spendere tutti quei soldi per condurre i passeggeri fermi tra una corsa e l'altra in città alta. Però siccome i bergamaschi si accontentano… meglio una cesta di mele oggi che domani ci penseranno. Intanto la DHL se n'è andata perché ormai aveva compreso da sola che se non se la filava una qualche sera si sarebbe trovata qualche migliaia di cittadini sotto gli uffuici armate di forconi. Recita Il Bugiardino rassicurante: In vista dell'apertura dell'hub Dhl a Malpensa, operazione che trasformerà il sito di Orio in semplice «gateway», sul fronte occupazionale arrivano le prime garanzie: «Sono salvi i circa 250 lavoratori diretti più i 150 in somministrazione che a Orio sono impegnati nel reparto Customs, cioè nell'elaborazione dell'import e export dal punto di vista burocratico e doganale per tutt'Italia». Insomma tutto a posto.

Piovono milioni per ferrovie e teatro mentre UniBG annuncia il numero chiuso per tutte le lauree triennali a partire dal prossimo anno accademico, mentre per le magistrali subentrerà a partire dal 2021. È la decisione maturata dal cda dell'Università di Bergamo, e inserita nel piano strategico 2020-2022, per «garantire la qualità della didattica e della centralità dello studente in tutte le dimensioni della vita universitaria», spiega il rettore Remo Morzenti Pellegrini. Una misura per limitare le difficoltà e criticità logistiche per i suoi studenti, che sono in costante crescita da anni. Attualmente sono 24 mila gli iscritti a Bergamo, il 15% in più rispetto all'anno scorso. Il 50% in più rispetto al 2012. E sono in grande aumento soprattutto gli stranieri (+74,5%). I test d'ingresso adottati saranno quelli del Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l'Accesso, su piattaforma informatizzata in apposite aule accreditate. Buttiamo li anche una cifra: 432 euro la tassa minima con l'isee più basso.
Prosegue il ragionamento di UniBG: é solo il vello delle pecore che, secondo le leggi della Natura, può crescere all'infinito. Non ha questa caratteristica l'Università di Bergamo, che sta per introdurre il numero «sostenibile e programmato».
Aggettivi che dicono tutto. La sostenibilità si dimensiona sulle infrastrutture (sia scolastiche che ricettive della città) e sul personale docente e tecnico-amministrativo; l'accesso programmato, invece, consentirà l'iscrizione solo in seguito al superamento di un test di ammissione.
Al momento è stato indicato un provvedimento di sperimentazione che per il 2020/21 coinvolgerà le lauree triennali e l'anno successivo, salvo diverso avviso, anche le lauree magistrali. Sono ricomprese nel perimetro tutte le lauree triennali e non solo le più gettonate (Scienze dell'Educazione, Scienze della Comunicazione, Lingue e letterature straniere ed Economia aziendale) che hanno esercitato un appeal straordinario, facendo segnare negli ultimi anni un aumento esponenziale.
«Una scelta a garanzia della qualità della didattica e della centralità dello studente in tutte le dimensioni della vita universitaria — sottolinea il rettore Remo Morzenti Pellegrini —. A conferma della massima attenzione al singolo studente, alla sua formazione e alla sua crescita con possibilità di approfondimento e di recupero per rimanere al passo con il percorso di studi scelto». Un filo logico, garantista del rettore, dietro il quale il cda di UniBg ha inteso rifuggire difficoltà e criticità logistiche e didattiche per i suoi studenti. Una scelta in cui, evidentemente, anche le lungaggini della Montelungo, con la variazione di extra costi della progettazione esecutiva, devono aver avuto il loro peso. Dopo 3 anni e mezzo, del cantiere non si vede l'ombra della futura università.
La notizia venduta dalla scuola ai giornaloni si può leggere diversamente: l'università sta scoppiando per una crescita eccessiva e una disorganizzazione che ormai mostra tutta la sua assurdità: sparsa per tutta la città. Il passa parola tra i giovani che sia una università complessivamente facile e tutto sommato anche poco costosa, messa al vertice di un sistema di comunicazioni eccezionale (il Caravaggio) sommata alla discreta pubblicità ottenuta dalla dichiarazione dell'UNESCO sulle Mura e dall'EXPO 2015 cela la dura realtà. Una università organizzata come adesso non regge più. Non bastano gli insegnanti gli spazi gli amministrativi e soprattutto non esiste quello che tutte le Università hanno: il campus” vale a dire quell'ambito significativo per cui quello è il crogiolo, la stella polare. Sostanzialmente UniBg non riesce a scrollarsi di dosso l'idea che sia un prolungamento delle varie scuole superiori della città e del circondario.
Quindi quando sorgono le difficoltà e non ci sono soluzioni possibili –anzi: sei è nel bel mezzo di un mega casino come quello della Montelungo- si ricorre al numero chiuso ovviamente sempre in vantaggio degli studenti, non per marcare il fallimento di un paese e di una città. Del resto le imprese guardano con disincanto e con non eccessivo interesse all' UniBg perché in Lombardia hanno a disposizione un bacino immenso e quindi non hanno problemi a trovare chi occorre. Insomma  acnhe l'università a bergamo si ritrova in un collo di bottiglia senza il coraggio di frantumarla ed uscire fuori. Esattamente come la città  prigioniera della ferrovia e dell'A4 ai piedi di una collina da una parte e di un aeroporto  dall'altra senza avere il coraggio di liberarsi almeno delle prime due spostandole.

LA NUOVA PALELA RODARI
AL MQ COSTA PIU' DI UNA VILLA



I cittadini di Curno saranno contenti: tra un anno –dio permettendo- disporranno della terza palestra stavolta presso la scuola Rodari. Che cosa se ne facciano di tre palestre, di una palestrina ed assimilata e di due centri sportivi non è  mai stato chiaro, ma se c'è da fare i bulli e sprecare risorse, possiamo stare sicuri che nessuna maggioranza a Curno si tira indietro. Probabilmente hanno ancora nelle orecchie la mitica affermazione dell'avv. Arnoldi per il quale la presenza del centro commerciale avrebbe permesso ai Curnesi panem et circenses. Forse per questo che la giunta Serra&Conti& Gamba hanno regalato 300mila metri cubi di commerciale su via Fermi-Europa e l'ineffabile ex segretario piddino dice che i posti di lavori  nel commerciale valgono se non di più neanche di meno che alla Brembo.
Un cittadino normale  visto che è stata avviata la pre gara per l'appalto dei lavori di costruzione di questo ennesima stalla travestita da palestra, si aspettava paginate e paginate interviste della sindaca, del vice, dell'assessora all'istruzione e invece  finora sono andate via schisci schisci tutti. Chissà perchè.
Non senza mancare una figuraccia: quella di pubblicare un avviso, scrivere che nell'allegato c'è il progetto e invece il progetto … non c'é.

La ragione del silenzio è semplice (e non è finita): la nuova scuola Rodari –al di la dei problemi che vi si sono accavallati tutti per demerito della politica fin dalla nascita- è costata l'ira di dio e semmai un giorno sapremo, dati aggiornati come ISTAT comanda, quanti milioni sia costata e quante migliaia di euro al metro quadro, faremo tutti un salto dalla sedia.
Infatti.
Infatti uno si aspettava che davanti a questo nuovo progetto trovasse non solo le due pagine del quadro economico dell'opera ma “ANCHE” una relazione dettagliata in cui erano elencate le esatte superfici dei locali e il costo medio a metro quadrato.
Nella relazione dell'opera NON ci sono queste informazioni basilari: tanto paga pantalone.

Il conteggio l'abbiamo fatto noi senza spaccare il capello. La nuova opera dovrebbe avere una superficie coperta di 562 mq. Secondo il quadro economico costerebbe 893mila euro le opere da mandare in appalto mente il costo complessivo ammonterebbe a 1,125 milioni. Cifre che significano un costo a metro quadrato per il solo muratore di 1.588 euro/mq mentre complessivamente siamo di poco sopra i 2.000 euro a metro quadrato.
Vero che poi ci sarà uno sconto in appalto ma sono cifre da capogiro.
Senza contare il fatto che un'opera che dovrebbe costare 893mila euro alla fine costa 232mila in più per mantenere la burocrazia: tanto con 1400 miliardi di debito nazionale che volete che sia? Capito cosa si ciucciano i colletti bianchi a ufa?

La nuova palestra è un'opera quasi del tutto staccata dalla scuola Rodari ed è dotata di due ingressi: dalla scuola Rodari (in continuità con la pista aeroportuale che ne costituisce il corridoio nordsud- e dall'esterno su via Carlinga. Quindi è un' opera che servirà sia la scuola che ai cittadini, vale a dire destinata a rapido massacro.
L'interno della palestra ha lo stesso anonimo squallore del solito capannone: un volume parallelepipedo vuoto forse con le pareti neppure imbottite di  fonoassorbenti. Perché perdere l'occasione di un bell'appaltino sotto i 40mila euro per imbottirle domani quando gli utenti usciranno frastornati dal rumore!?.
Un figata ovviamente le solite travi di legno lamellare che ormai  sono usate anche nelle stalle. Dell'Alto Adige: però.
Nello schema di progetto originario della scuola Rodari la palestra aveva il pavimento più basso di quello della scuola  e per accedervi era previsto uno scivolo. Nel progetto attuale per questioni economiche  sono stati aboliti gli scivoli e la palestra, da parzialmente ipogea, adesso è tutta fuori terra (tre metri più alta della Rodari) : che non è proprio un bel vedere rispetto all'insieme ma bisogna pur lasciare un po' di creatività alla giunta.

Diciamo che in ordine alle altezze della Rodari avevano cannato fin dall'inizio dal momento che avendo voluto tenere il pavimento orizzontale anziché assecondare la modesta pendenza del terreno, è accaduto che su via IV Novembre l'ingresso principale è più basso della via (di qui l'allagamento di qualche anno or sono…) mentre su via Gandhi la quota è più alta di 100-130 cm. Forse anche 150 cm. Se nel progetto avessero secondato la pendenza del terreno la scuola si sarebbero inserite assai meglio di come adesso e la nuova palestra non bozzerebbe fuori come un indesiderato mega lipoma. Non (solo) per una questione estetica (che non si discute) ma perché (1) non avremmo subito i 160mila euro di danni dall'allagamento (2) i soldi risparmiati per lo scavo-riempimento avrebbero consentito di rendere meno ipogea la palestra (3) sul tetto c'é una pompa di calore (semplifichiamo)  che  per potenza irradierà un bel rumore visto che attorno ci sono anche delle abitazioni.

L'assessore Conti in consiglio comunale  aveva annunciato che lo scatolotto sarebbe stato dotato di sofisticatissime diavolerie elettroniche multimediali ma dall'insieme al massimo si potranno  combinare  i balletti dell'oratorio. Comunque di questo impianto ipertecnolgico non c'è traccia nel quadro economico e quindi ci dobbiamo aspettare un ennesimo appalto. Come manca la sistemazione dell'esterno e poi c'è il problema parcheggi degli estranei che accederanno e parcheggeranno in via Gandhi, togliendoli a quelli che li hanno pagati di tasca propria quando hanno comprato casa.

Conclusioni:
1 -  sulla forma del volume interno avremmo fatto maggiore riflessione per trovare una soluzione “meno scatolotto” di com'è adesso. Anche la bellezza contribuisce all'educazione.
2 – manca il rivestimento fono assorbimento delle pareti verticali
3 – sul tetto della Rodari ci piazzerei 2-3-4 girasoli solari con una adeguato sistema di batterie in modo da rendere del tutto  autosufficiente tutto il comparto CVI1, scuole biblioteca  auditorium palazzina ASL. Visto che si tratta di un investimento realizzabile anche in 2-3 anni.
4 – il giardino fa letteralmente pietà: diseducativo proprio per chi dovrebbe essere educato alla bellezza ed alla natura.
5 -  all'esterno dell'ingresso sarebbe utile una piccola tettoia che copra il  cortiletto.
6 – avete presente com'è “simpatica bella accogliente” via Gandhi di notte d'inverno