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COME USARE BENE ILCODICE DEGLI APPALTI E IL DECRETO SBLOCCA CANTIERI
Avete presente l'automobilista che in Zona 30 passa a 29,9 km/h e
investe ammazzandolo qualcheduno dando la colpa all'investito perchè
lui procedeva in perfetto rispetto dei limiti di velocità? Succede con
gli appalti dei comuni.
La legge sugli appalti dei comuni suddivide l'assegnazione delle opere
e dei servizi in base all'ammontare della spesa prevista. Man mano che
l'ammontare cresce, diventano più rigide le regole per partecipare. Poi
scopri che a seguito di una regolare gara d'appalto, un oggetto che
trovi in internet a 60 euro il Comune lo paghi 90euro più IVA. Al di
sotto dei 40mila euro sostanzialmente, è possibile che un Comune
assegni l'opera o il servizio a qualcuno di predestinato senza alcuna
reale e concreta concorrenza. La legge prevede che per affidamenti di
importo inferiore a 40.000 euro, mediante affidamento diretto anche
senza previa consultazione di due o più operatori economici o per i
lavori in amministrazione diretta. Ma non è detto che anche per
ammontare superiori questo non sia possibile. Quando scriviamo “Comune”
non intendiamo riferisci alla triade dirigente+assessore+sindaco dal
momento che oggi solo gli imbecilli lascian o qualche traccia su un
cellulare mail o altro mezzo digitale dal quale una eventuale indagine
(peraltro di nulla possibilità che accada…) consente di rintracciare
(quasi) sempre tutto. E sanno bene che in giro per gli uffici possono
essere disseminati registratori:anche la triade suddetta vede i tiggi
ogni giorno. Ci sono mille modi per trasmettere il messaggio, anche
quando sarebbe un po' complesso. Del resto se io compero un Rolex da
30mila euro e domani lo dimentico sulla scrivania del sindaco o del
dirigente e dimentico anche di averlo dimenticato, chi verrà mai in
casa mia a cercare il rolex? E se io pago 25mila euro di cure dentarie
al dirigente che mi ha dato l'appalto, a meno che questo sia così
coglione da pretendere al dentista anche la ricevuta per scontarla due
volte e guadagnare doppio, nessuno andrà mai a sindacare la dentatura
del funzionario. (...)
CLAUDIO PIGA: LA SAGA DEL CUSTODE DELLA LATRINA DI NUSQUAMIA
Ogni tanto occorre dare un’occhiata anche nella latrina. Il custode
delLa Latrina di Nusquamia si conferma bugiardo come sempre. Quando il
suo amico e compare nella società senza partita IVA fu obbligato dalla
sua maggioranza a non dargli più l'incarico di portavoce della giunta
fascio leghista (altrimenti il consiglio l'avrebbe sfiduciato e mandato
a casa) lui ha sempre negato il licenziamento. Ma quando mai!?. Quando
ha fotografato di sfrosso una cinquecentina alla Angelo Mai senza
pagare i diritti di riproduzione e poi l'ha usata per promuovere se
stesso, lui ha sostenuto che la cinquecentina usata era una copia
differente. Quando ha messo in piedi una società senza partita IVA
alloggiata o nascosta nel negozio di fiorista del padre del socio, ha
sostenuto che… la ditta con una sola denominazione aveva le partite iva
dei… due soci. Quando si professa un sinistro sinistro ma fa il
portavoce di una giunta fascio leghista… non risponde: come la Serra e
la gamba, sue notissime amiche. Quando – l'ha scritto lui- da dirigente
dell'Olivetti passa come collaboratore alla Mondadori per finire…
portavoce di una giunta fascioleghista di un comune sgarrupato... Ma
quando mai!?.
Da qualche tempo sostiene di avere vinto una causa col Pedretti ma non
ha MAI pubblicato la sentenza in originale. Se ne è inventata una
versione grafica ornata personale come i bambini di terza media che
cambiano il cinque della maestra in sei. Per mostrare i muscoli ben
gonfi ed avere vinto non uno avversario uno ma ben due avversari due,
da qualche tempo sostiene che noi saremmo stati “consulenti giuridici
del Pedretti nel corso della seconda denuncia, (..). Con il senno del
poi, diremo che quella fu una consulenza per il Pedretti sfigata”.
Infatti il Pedretti è notissimo come una persona che presta ascolto ai
consigli altrui.
Da una dozzina di anni sbrodola che ha frequentato il Politecnico
milanese ma negli annali della scuola non c'è il suo nome tra i
laureati: che abbia nascosto il nominativo come ha nascosto il
Daedalus-Lab nella bottega di fiorista del padre del socio
dimenticando la partita IVA?.
(...)
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COME USARE BENE ILCODICE DEGLI APPALTI E IL DECRETO SBLOCCA CANTIERI
Avete presente l'automobilista che in Zona 30 passa a 29,9 km/h e
investe ammazzandolo qualcheduno dando la colpa all'investito perchè
lui procedeva in perfetto rispetto dei limiti di velocità?
Succede con gli appalti dei comuni.
La legge sugli appalti dei comuni suddivide l'assegnazione delle opere
e dei servizi in base all'ammontare della spesa prevista. Man mano che
l'ammontare cresce, diventano più rigide le regole per partecipare. Poi
scopri che a seguito di una regolare gara d'appalto, un oggetto che
trovi in internet a 60 euro il Comune lo paghi 90euro più IVA. Al di
sotto dei 40mila euro sostanzialmente, è possibile che un Comune
assegni l'opera o il servizio a qualcuno di predestinato senza alcuna
reale e concreta concorrenza. La legge prevede che per affidamenti di
importo inferiore a 40.000 euro, mediante affidamento diretto anche
senza previa consultazione di due o più operatori economici o per i
lavori in amministrazione diretta. Ma non è detto che anche per
ammontare superiori questo non sia possibile. Quando scriviamo “Comune”
non intendiamo riferisci alla triade dirigente+assessore+sindaco
dal momento che oggi solo gli imbecilli lascian o qualche traccia su un
cellulare mail o altro mezzo digitale dal quale una eventuale indagine
(peraltro di nulla possibilità che accada…) consente di
rintracciare (quasi) sempre tutto. E sanno bene che in giro per gli
uffici possono essere disseminati registratori:anche la triade suddetta
vede i tiggi ogni giorno. Ci sono mille modi per trasmettere il
messaggio, anche quando sarebbe un po' complesso. Del resto se io
compero un Rolex da 30mila euro e domani lo dimentico sulla scrivania
del sindaco o del dirigente e dimentico anche di averlo dimenticato,
chi verrà mai in casa mia a cercare il rolex? E se io pago 25mila euro
di cure dentarie al dirigente che mi ha dato l'appalto, a meno che
questo sia così coglione da pretendere al dentista anche la ricevuta
per scontarla due volte e guadagnare doppio, nessuno andrà mai a
sindacare la dentatura del funzionario.
Se la legge prevede che le regole per l'assegnazione diventino vieppiù
rigide man mano sale l'ammontare, ecco che si opera adeguatamente. Per
esempio se un Comune intende acquistare le apparecchiature di
videoregistrazione delle sedute consiliari col rischio di sforare
quel confine di 40mila euro, ecco che si fa un appalto per acquistare
le apparecchiature e poi si fa un appalto per montarle ed anche un
terzo appalto per fare un corso a chi le deve usare per imparare e
condire il tutto con un incarico di collaudo. Se un comune deve
illuminare una sala, prima da l'appalto per incaricare del progetto,
poi fa l'appalto per compare le lampade e poi fa l'appalto per
applicarle. Tutt'apposto salvo che si poteva fare con un'unica mossa.
Ma certe operazioni si possono mettere in piedi anche per operazioni
assai più consistenti. Con adeguata accortezza puoi arrivare anche a
mezzo milione di euro.
Per esempio una fondazione bancaria (che notoriamente ha un CdA
lottizzato politicamente in base al territorio in cui opera) mette in
piedi un bando per finanziare progetti per creare corridoi ecologici
tra A e B e C attraversando i territori di tre comuni. Per
beccare i soldi dalla Fondazione e quindi farsi finanziare anche
dalla Regione occorre uno studio e dei progetti. Che fanno i tre
comuni? Assegnano ciascun comune il primo studio ambientale con
un appalto. Poi assegnano con un altro appalto il primo progetto. Poi
il secondo progetto. Poi il terzo progetto finale. Poi occorre una
relazione geologica perché si sono resi conto che non puoi fare
un'opera senza di quella. Poi occorre una relazione di un ingegnere
idraulico perché sai che adesso siamo in periodo di riscaldamento
globale e quindi. Poi varrebbe la pena di avere anche un volo di
drone e quindi relativo appalto. Poi occorre anche un rilievo
topografico accurato della zona. Poi occorre una relazione di un legale
per via dei livelli e degli espropri. Alla fine dell'operazione (vale a
dire prima che si sia messo in opera il PRIMO mattone) sono state fatte
decine di delibere (di consiglio comunale e di giunta). Decine di
determinazioni (essendo tre comuni le delibere e le
determinazioni sono identiche moltiplicate per te).
Poi siccome saranno necessari progetti di stradine, qualche passerella,
qualche illuminazione, qualche vedovella (per bere acqua potabile) e
–perché no?- anche mille telecamere (altrimenti non è un “corridoio
ecologica 4.0) da collegare coi comandi di chi comanda, ecco sgorgare
una serie di appalti per comprare le telecamere, per comprare i pali su
cui fissarle, per comprare l'alimentazione delle…., per comprare il
sistema di trasmissione-registrazione. Senza contare che occorreranno i
progetti in tre versioni delle stradine e delle eventuali passerelle.
Se si applica il Codice degli Appalti con adeguata dovizia scientifica
ed anche il decreto Sblocca Cantieri l'opera zione mette la Bibbia o il
Mabbaratha in secondo piano quanto a complessità.
In realtà il CdC prevede anche che gli appalti non si possano
suddividere irragionevolmente per abbassare la soglia dei contratti e
consente anche di procedere in maniera più trasparente e senza un
tale castello di carte e appalti. Basterebbe che i tre comuni
affidassero ad un UNICO funzionario l'onere di fare un appalto per
trovare uno studio (un ATI) dove siano presenti un botanico, un
geografo, un zoologo, un ingegnere edile, un architetto, un topografo,
un legale, un geologo, un ingegnere idraulico col l'avviso che i comuni
pagheranno i servizi resi in base alla procedibilità e che la
suddivisione sarà stabilita all'interno dell'ATI e di contro i tre
comuni affidassero ad uno studio terzo la verifica della congruità dei
conti e della qualità dei lavori o delle prestazioni.
Il fatto è che un conto è fare decine e decine di appalti di ogni
genere che si possono affidare a decine e decine di studi imprese
fornitori creando così una rete di interessi che sostengono i dominus
politici dell'opera zione, altro conto è fare un appalto di mezzo
milione di opere e servizi connessi in quanto necessari… correndo il
rischio che entrino in campo studi di livello nazionale se non europeo
che sbaragliano i mille indigeni (e i conseguenti due-tre quattro mila
voti guadagnabili alle prossime elezioni) dando anche un prodotto e un
servizio migliore visto che in generale hanno migliori certificazioni.
La questione è che se l'insieme decide di fare una stradina da 150mila
euro con progetto finito e poi si accorge che occorre una
relazione geologica ed una idraulica perché la stradina ha
sicuramente dei problemi del genere visto dove deve stare, allora la
faccenda sfiora l'inimmaginabile perché… perché con le leggi vigenti,
se i tre comuni hanno dato decine di incarichi ad studium ad una decina
di studi chi sa se in uno di quegli studi non ci sia un consigliere
comunali di uno di quei comuni che vi lavora come partita iva proprio
incaricato di fare il lavoro per il “suo” comune? Ah saperlo!?.
Anche perché se la regione è di centro destra, la fondazione ha un CdA
con altrettanta netta coloritura, perché si dovrebbero discriminare le
parti politicamente opposte dentro uno dei comuni de quo? Nun se
po'! anzi: si deve!.
Ciliegina sulla torta (fatta in fretta). Se ciascuno di quelli che
hanno lavorato si ricordano di versare perfettamente in chiaro un obolo
al partito di governo che gli ha assegnato il lavoro o l'appalto, non
c'è violazione di legge. Se qualcuno ha dimenticato un tablet su una
sedia nell'ufficio del funzionario o del sindaco è del tutto possibile
che uno dimentichi qualcosa e non torni indietro a cercarlo.
Insomma il mondo è rotondo.
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CLAUDIO PIGA: LA SAGA DEL CUSTODE DELLA LATRINA DI NUSQUAMIA
Ogni tanto occorre dare un’occhiata anche nella latrina. Il custode
delLa Latrina di Nusquamia si conferma bugiardo come sempre. Quando il
suo amico e compare nella società senza partita IVA fu obbligato dalla
sua maggioranza a non dargli più l'incarico di portavoce della giunta
fascio leghista (altrimenti il consiglio l'avrebbe sfiduciato e mandato
a casa) lui ha sempre negato il licenziamento. Ma quando mai!?. Quando
ha fotografato di sfrosso una cinquecentina alla Angelo Mai senza
pagare i diritti di riproduzione e poi l'ha usata per promuovere se
stesso, lui ha sostenuto che la cinquecentina usata era una copia
differente. Quando ha messo in piedi una società senza partita IVA
alloggiata o nascosta nel negozio di fiorista del padre del socio, ha
sostenuto che… la ditta con una sola denominazione aveva le partite iva
dei… due soci. Quando si professa un sinistro sinistro ma fa il
portavoce di una giunta fascio leghista… non risponde: come la Serra e
la gamba, sue notissime amiche. Quando – l'ha scritto lui- da dirigente
dell'Olivetti passa come collaboratore alla Mondadori per finire…
portavoce di una giunta fascioleghista di un comune sgarrupato... Ma
quando mai!?.
Da qualche tempo sostiene di avere vinto una causa col Pedretti ma non
ha MAI pubblicato la sentenza in originale. Se ne è inventata una
versione grafica ornata personale come i bambini di terza media che
cambiano il cinque della maestra in sei. Per mostrare i muscoli ben
gonfi ed avere vinto non uno avversario uno ma ben due avversari due,
da qualche tempo sostiene che noi saremmo stati “consulenti
giuridici del Pedretti nel corso della seconda denuncia, (..). Con il
senno del poi, diremo che quella fu una consulenza per il Pedretti
sfigata”. Infatti il Pedretti è notissimo come una persona che presta
ascolto ai consigli altrui.
Da una dozzina di anni sbrodola che ha frequentato il Politecnico
milanese ma negli annali della scuola non c'è il suo nome tra i
laureati: che abbia nascosto il nominativo come ha nascosto il
Daedalus-Lab nella bottega di fiorista del padre del socio
dimenticando la partita IVA?.
L'ultima bugia è quella delle vacche scorreggione. La nostra polemica
mirava a dimostrare come le fonti cui si ispira per le sue
notizie, siano fonti fasulle usate pro domo sua.
Un sito che pubblica notizie a pagamento (quello delle vacche
scorreggione: per esempio) oppure un ignoto youtuber che pubblica un
filmato messo insieme da lui (non l'integrale) per contribuire alla
polemica del custode delLa Latrina di Nusquamia contro le “femmine
determinate”. La polemica era evidente: il custode delLa Latrina di
Nusquamia si ispira (anche coi quotidiani: Il Foglio p.e. summa dello
scrivere cazzate in (pseudo)bello stile) a fonte inattendibili.
Cioè ballisti di professione: non sai se per soldi o approssimazione. E
quando non bastano i ballisti internazionali, quelli nazionali, ricorre
al suo “cane da riporto” (ex) curnese che recentemente ha lodato il
bene-essere dei centri commerciali rispetto al male-essere dentro la
Freni Brembo. Se ci stanno in tanti vuol dire che va tutto per il
meglio: la logica del cane da riporto.
Anche stavolta il custode delLa Latrina di Nusqumia ha fatto finta di
non avere capito l'argomento e si giustifica “Questo avevamo da dire,
perché il lettore intelligente di Nusquamia avesse sotto gli occhi un
esempio della differenza che corre tra un gentiluomo e un contadino
kulak pervaso da improvvido delirio di potenza”.
Indubbiamente i gentiluomini fotografano di sfrosso le cinquecentine della Mai.
I gentiluomini fanno i portavoce (licenziati) delle giunte fascioleghiste.
I gentiluomini prendono per buone notizie le fake news per portare acqua al mulino delle proprie polemiche.
I gentiluomini creano ditte senza partita IVA e la nascondono dentro i negozi di fiorista.
A questo punto ci vien da pensare che questa storia delle plocade
virtuali si leghi davvero con la storia che qualcuno di casa (sua) ogni
tanto gli dia una spolverata come chiacchierano le pettegole indigene.
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