|
|
|
|
NON ERA IL CASO DI BATTERE IL TASTO ANCHE PRIMA?
Oggi il PdR Mattarella accogliendo gli studenti in visita al Quirinale
ha dichiarato che l’evasione fiscale ”è una cosa davvero indecente,
perché i servizi comuni, la vita comune è regolata dalle spese
pubbliche. Se io mi sottraggo al mio dovere di contribuire sto
sfruttando quello che gli altri pagano, con le tasse che pagano”.
Certo che il momento scelto per parlare sul tema non è stato quello più
adatto visto che se oggi apriamo i giornali leggiamo che il piano del
governo per salvare le acciaierie di Taranto e le migliaia di posti di
lavoro che dipendono dalle sorti dell’ex-Ilva passa per un’operazione
molto complessa con dentro un partner pubblico come Cassa depositi e
prestiti, un’azienda controllata dallo Stato come Snam, il gruppo
Arvedi di Cremona e Trieste e infine, ancora, ArcelorMittal. Vale a
dire soldi pubblici per mandare avanti la baracca pericolosa e in
perdita che il governa aveva tentato di rifilare agli Indiani mentre
questi l’hanno strizzata ancora meglio dei Riva e ciao stai bene. Nei
sette anni perduti dell'Ilva, dagli arresti e dal sequestro del 26
luglio 2012, sono andati in fumo 23 miliardi di euro di Pil, l'1,35%
cumulato della ricchezza nazionale. L'Ilva è una questione nazionale:
il Nord industriale, cuore della meccanica, del bianco e della
componentistica auto che di acciaio si nutrono, ha visto bruciare 7,3
miliardi di Pil.
Poi nei giorni scorsi gli Italiani hanno potuto leggere il calcolo del
professore Università Bicocca di Milano e ricercatore presso l'Istituto
Bruno Leoni, Andrea Giuricin, secondo il quale la stima del costo per
lo Stato di Alitalia solo dal 2008 a oggi sarebbe pari a quasi 9,5
miliardi di euro.
(...)
COME LE VEDO IO (LE SARDINE)
Adesso le sardine si trovano abbastanza facilmente anche in piazza…
sotto la pioggia. Sott'acqua insomma oltre che sui banchi del
supermercato.
Esattamente come mi facevano schifo quelle sardine comprate al mercato
da mia madre, altrettanto mi disturbavano quegli anziani che
catechizzavano noi bambini ragazzi giovani colpevoli di volere
distruggere l'Italia. Lazarù, drogacc, senza fede: c'era sempre un dito
alzato di un adulto che si sentiva in dovere di insegnarci a stare al
mondo.
Poi un giorno mio padre mi spiegò che il buonDio aveva fatto la terra
rotonda perché rotolasse senza bisogno di qualcuno che la spingesse e
quindi… cominciai a invitare i predicatori e infilarsi il ditone
altrove.
Noi che siamo arrivati maggiorenni al '68 avevamo alle spalle poche
conoscenze – al massimo eravamo andati al mare a Rimini...- di ogni
tipo e quel poco che sapevamo l'avevamo letto o studiato sui libri o ce
l'aveva raccontato un insegnante. Oggi le neo-sardine hanno girato
almeno mezza dozzina di paesi d'Europa, hanno sentito i versacci della
tv appena nate, hanno indossato i pannoloni piuttosto che i nostri
ciapamerde reliquati di vecchie camice di flanella. Sono crescite anche
con gli omogeneizzati ed hanno subito quasi tutte le vaccinazioni utili
(noi nessuna…) a sopravvivere mentre molti di noi morirono bimbi e
ragazzi di tifo e gastroenterite. Per non parlare dei cellulari e dei
settemila canali tv che le sardine di adesso li hanno accompagnati dal
momento della nascita.
Quando penso che nella mia famiglia la prima radio arrivò nel 1954!.
Sotto l'aspetto sanitario oggi le sardine sono troppo chimichizzate:
ingozzate fin da neonate di troppi farmaci inutili e pericolosi. Mala
abitudine che portano avanti anche da adulte assieme al sovrappeso da
junkfood.
(...)
|
|
9,0 Mb
|
|
|
|
|
RAGAZZI, SE NON SIETE BRAVI NON E' COLPA NOSTRA.
La giunta Gamba aveva deciso-programmato di assegnare 5000 euro per 19
(diciannove) premi agli studenti “meritevoli” riservati a quelli che
frequentano i corsi scolastici dopo la scuola dell'obbligo.
Diciamo subito che 5mila euro sono pochini pochini e poi ci sono dei
microrimborsi del costo del bus per chi ha compiuto 14 anni.
Ma la delibera non è così banale come sembra, bensì è assai
ASTUTA e per capirlo basta leggere la determinazione n. 612
del 06-12-2019 a cura della responsabile settore servizi alla persona
p.i. sport
Cultura avente per oggetto l' approvazione graduatoria e impegno di
spesa premi studenti meritevoli 2019. Dove si legge che gli studenti
curnesi non brillano proprio per buone scienza applicazione e
volontà visto che per BEN 19 premi preventivati ne sono stati
assegnati SOLO 6 (sei) vale a dire meno di un terzo. Dei 19 premi
quindi mancavano ben 13 candidati. Scorrendo la tabella vengono i
lacrimoni agli occhi e resta la consolazione che per le lauree le
migliori votazioni arrivano dalla Bicocca e della Statale di Milano ed
una sola dall'UniBG.
Quindi la giunta Gamba può fregarsi le manine perché al posto dei
5000 euro preventivati, ne risparmia 3100 e già si prevede una
variazione di bilancio per riusarli al meglio.
Chissà se i nostri amministratori ci faranno un pensierino (anche) su
questa “andata buca”. La nostra scuola non dovrebbe essere una fucina
di autentici geni vista la quantità di soldi che ci buttano
dentro? Invece questi ignorantoni lazzaroni irriconoscenti di
ragazzotti e ragazzotte manco riescono ad arraffare tutti i mega premi
che promette la giunta Gamba. Di nuovo lacrimoni agli occhi.
NON ERA IL CASO DI BATTERE IL TASTO ANCHE PRIMA?
Oggi il PdR Mattarella accogliendo gli studenti in visita al Quirinale
ha dichiarato che l’evasione fiscale ”è una cosa davvero indecente,
perché i servizi comuni, la vita comune è regolata dalle spese
pubbliche. Se io mi sottraggo al mio dovere di contribuire sto
sfruttando quello che gli altri pagano, con le tasse che pagano”.
Certo che il momento scelto per parlare sul tema non è stato quello più
adatto visto che se oggi apriamo i giornali leggiamo che il piano del
governo per salvare le acciaierie di Taranto e le migliaia di posti di
lavoro che dipendono dalle sorti dell’ex-Ilva passa per un’operazione
molto complessa con dentro un partner pubblico come Cassa depositi e
prestiti, un’azienda controllata dallo Stato come Snam, il gruppo
Arvedi di Cremona e Trieste e infine, ancora, ArcelorMittal. Vale a
dire soldi pubblici per mandare avanti la baracca pericolosa e in
perdita che il governa aveva tentato di rifilare agli Indiani mentre
questi l’hanno strizzata ancora meglio dei Riva e ciao stai bene. Nei
sette anni perduti dell'Ilva, dagli arresti e dal sequestro del 26
luglio 2012, sono andati in fumo 23 miliardi di euro di Pil, l'1,35%
cumulato della ricchezza nazionale. L'Ilva è una questione nazionale:
il Nord industriale, cuore della meccanica, del bianco e della
componentistica auto che di acciaio si nutrono, ha visto bruciare 7,3
miliardi di Pil.
Poi nei giorni scorsi gli Italiani hanno potuto leggere il
calcolo del professore Università Bicocca di Milano e ricercatore
presso l'Istituto Bruno Leoni, Andrea Giuricin, secondo il quale la
stima del costo per lo Stato di Alitalia solo dal 2008 a oggi sarebbe
pari a quasi 9,5 miliardi di euro.
Vero che (altri) numeri parlano (altrettanto) chiaro: ammonta a 107
miliardi e 500 milioni di euro l’evasione fiscale nel nostro Paese.
Qualche studio aggiunge che sommando l’evasione fiscale e quella
contributiva si raggiungono i 120 miliardi. I dati sono contenuti in un
rapporto del 2018 redatto dallo stesso Ministero dell’Economia e delle
finanze (Mef). Tra l’altro, questi numeri sono quasi edulcorati. Sia
perché alcuni economisti come Carlo Cottarelli parlano di ben 130
miliardi.
È difficile per tutti capire di quanto denaro stiamo parlando. Per
farci un’idea dobbiamo pensare che l’intera spesa pubblica per la
sanità, in un anno, ammonta circa a 118 miliardi di euro. La spesa
pubblica per la scuola, per quanto non sia mai stata esattamente
quantificata, dovrebbe stare (2019) attorno agli 70 miliardi ma non si
conoscono le spese degli enti locali. Nel 2017 la spesa per la pubblica
istruzione è stata pari a 66,1 miliardi di euro, di cui 25,1 miliardi
per l’istruzione primaria (prescolastica e elementare), 30,4 miliardi
per quella secondaria (scuole medie, scuole superiori e istruzione
post-secondaria non-terziaria), 5,5 miliardi per quella terziaria
(università) e i restanti 5,1 miliardi per servizi sussidiari e altre
categorie residuali. L’Italia è stata l’unico paese dell’Unione Europea
in cui la spesa per interessi sul debito pubblico (e altre spese
collegate), pari a 69 miliardi nel 2017, ha ecceduto quella per
l’istruzione (per 0,2 punti percentuali di Pil).
Le persone comuni che pagano le tasse prima di riscuotere salario
stipendi pensioni restano interdette nel sentire queste affermazioni
contraddittorie da parte non della casalinga di Voghera, ma da parte
del PdR Mattarella. Uno si sente come dentro un mulinello ed ha la sola
certezza che lui verrà spremuto sia da chi non paga le tasse sia da uno
stato che non sa farsi pagare (oltre che essere spesso complice
dell’evasore) sia da uno stato che spende e spande allegramente
dappertutto –Alitalia e Ilva sono due esempio più attuali
temporalmente- senza che sortisca una soluzione una.
Da Mattarella ci saremmo aspettati molto più spesso delle
solide bacchettate pubbliche anche su quei governi che hanno messo in
piedi quei numeri. Degli evasori e di Alitalia.
|
|
MEGLIO LE SARDELE DELLE SARDINE
In bergamasca ci sono le sardine e le sardele e le sardine del Lago di
Iseo. Chiariamo subito che tra sarde e sardine non c'è in realtà
nessuna differenza perché con il primo termine si intende il pesce
fresco della famiglia della Clupeidae mentre le alici fanno parte della
famiglia delle Engraulidae. Vivono nel mare, cioè in acqua salata.
Nel Lago di Iseo ma anche in tutti i laghi di acqua dolce ci sono
delle «sardine» che pur essendo denominata e conosciuta localmente come
“sardina” è in realtà un agone (Alosa fallax lacustris) ma è chiamata
sardina per la sua particolare forma, simile a quella del noto pesce
marino.
Come distinguere allora sardine e alici e agoni? Il primo modo è
guardare alle dimensioni: la sardina è solitamente più grande, o meglio
più lunga, sui 20-25 cm, mentre l'alice è più piccola, sui 15-18
centimetri. Gli agoni sono più grandi ancora: ovviamente le dimensioni
si riferiscono a pesci adulti. A uno sguardo più attento anche i colori
e la forma sono diversi. Le alici o acciughe hanno delle striature
dorate, le sardine sfumature che vanno sul rossiccio. Il corpo dalla
sardina è meno slanciato di quello dell'alice che è più piatta e un po'
curva sopra la testa.
Da noi le sardine sono quelle in scatola sott'olio. Le sardelle sono quelle sotto sale e gli agoni vengono generalmente essicati
Le sardine sottolio capitavano ogni tanto per la cena sulla
tavola di famiglia quando ero un bambino. Immancabili alla sera del
giorno di mercato. Era un cibo povero, eravamo poveri. Mi hanno sempre
fatto letteralmente schifo specie per quell'olio di bassa qualità in
cui erano conservate. Molti decenni più tardi è diventato un piatto
settimanale un tortino di sardine fatto appunto di pesce fresco (quasi:
diciamo) pangrattato formaggio olio d'oliva nuovo e vergine (speriamo)
peperoncino fresco aglio e prezzemolo il tutto cotto al forno. La
pacificazione è avvenuta per merito dei frigoriferi e della qualità
dell'insieme. Ho visto in un agriturismo dalla parti di Iseo e lungo il
Po che anche tra i muratori (una categoria sociale in cui metto
tutti gli operatori manuali e manual intellettuali che operano sui
cantieri e nelle case) , quel tortino era un pranzo apprezzato sia per
la qualità che per la leggerezza dell'insieme ed anche la relativa
generosità delle porzioni. In realtà quelle mangiate a Iseo sono agoni,
pesci d'acqua dolce del lago omonimo. Gli agoni.
COME LE VEDO IO (LE SARDINE)
Adesso le sardine si trovano abbastanza facilmente anche in piazza…
sotto la pioggia. Sott'acqua insomma oltre che sui banchi del
supermercato.
Esattamente come mi facevano schifo quelle sardine comprate al mercato
da mia madre, altrettanto mi disturbavano quegli anziani che
catechizzavano noi bambini ragazzi giovani colpevoli di volere
distruggere l'Italia. Lazarù, drogacc, senza fede: c'era sempre un dito
alzato di un adulto che si sentiva in dovere di insegnarci a
stare al mondo.
Poi un giorno mio padre mi spiegò che il buonDio aveva fatto la terra
rotonda perché rotolasse senza bisogno di qualcuno che la spingesse e
quindi… cominciai a invitare i predicatori e infilarsi il ditone
altrove.
Noi che siamo arrivati maggiorenni al '68 avevamo alle spalle poche
conoscenze – al massimo eravamo andati al mare a Rimini...- di ogni
tipo e quel poco che sapevamo l'avevamo letto o studiato sui libri o ce
l'aveva raccontato un insegnante. Oggi le neo-sardine hanno
girato almeno mezza dozzina di paesi d'Europa, hanno sentito i
versacci della tv appena nate, hanno indossato i pannoloni piuttosto
che i nostri ciapamerde reliquati di vecchie camice di flanella. Sono
crescite anche con gli omogeneizzati ed hanno subito quasi tutte le
vaccinazioni utili (noi nessuna…) a sopravvivere mentre molti di noi
morirono bimbi e ragazzi di tifo e gastroenterite. Per non parlare dei
cellulari e dei settemila canali tv che le sardine di adesso li hanno
accompagnati dal momento della nascita.
Quando penso che nella mia famiglia la prima radio arrivò nel 1954!.
Sotto l'aspetto sanitario oggi le sardine sono troppo chimichizzate:
ingozzate fin da neonate di troppi farmaci inutili e pericolosi.
Mala abitudine che portano avanti anche da adulte assieme al sovrappeso
da junkfood.
Non farei la sardina nelle sardine perché sembrerei una balenottera
spiaggiata e pure zoppa, però mi fa piacere notare come questa gioventù
che oscilla tra il crimine autolesionista –basta leggere la cronaca
quotidiana- e il volontariato ma sempre appesa ai cavetti degli
auricolari perché rilevo che non abbiamo allevato proprio dei
cicia-particole e maia-nigher. Non fosse altro che di cicia-particole,
di impustur-catolec e maia-nigher è zeppa anche la categoria dei
grandi. Degli adulti.
Adesso le sardine hanno cominciato a usare i mezzi telematici e si
ritrovano in sempre più piazze senza chiedere il permesso ai
giornalisti ai maestri ai padri agli insegnanti. Fatto che li fa
incazzare (i secondi) soprattutto perché le sardine non vogliono
farsi catalogare come vorrebbero i vecchi. I soliti che stanno in piedi
col ditino o il ditone alzato. Se non la verga in mano.
Ci vengono in mente i tempi della Resistenza. Basta leggere le
biografie di quelli che l'hanno fatta davvero ed anche quelle di chi
sono stati nascosti in Vaticano oppure ha fatto i littoriali salvo poi
diventare comunista socialista giellino cattolico per rivedere la
storia delle sardine. Hanno la fortuna di conoscersi e di essere
cresciuti in un periodo di pace e di discreto benessere a differenza di
chi fece la Resistenza 100-70 anni or sono. Hanno la fortuna di vivere
nello spazio Schengen. Hanno la sfortuna di avere padri che non hanno
compreso come sarà il mondo domani (e nemmeno le sardine ne hanno
uno in mente). I padri delle sardine hanno costruito
un'Europa abbastanza di pace salvo l'Jugoslavia e il pervicace
disegno della Nato per mano tedesca di sfondare la cortina di ferro.
Hanno costruito l'euro ed abbattuto le frontiere tra i 28 ma per
adesso quella costruzione serve più alle imprese che alle
persone. I padri delle sardine non hanno ancora compreso l'Europa UNA
mentre le sardine hanno in mente solo un paese che si chiama Europa e
non ventotto pezzi. Anche per questo i padri stanno li col ditone
alzato a fare predicozzi. Insomma mi pare di capire che quello
che noi vecchi non riusciamo ancora ad ammettere, ad accettare, a
considerarlo come nostro nella sua interezza piuttosto che per una sua
parte, queste sardine invece ce l'hanno già nel proprio DNA.
Certo le sardine sono italiane ma questo tipo di cittadini li trovi
dappertutto anche negli altri paesi d'Europa. Basta una carta dei
risultati elettorali e vedrai che regione per regione , land per land,
dipartimento per dipartimento, di sardine ce ne sono di più o di
meno semplicemente in base all'integrazione europea di quel posto. Mi
pare di capire che le polemiche campanilistiche dei vecchi della
politica –dalla legge elettorale passando per NoTav-Sitav oppure per il
MES non senza dimenticare l'ilare polemica sull'iva dei pannolini-
questi guardano più a qualcosa di grande dove stanno senza problemi
piuttosto che stare in guardia delle mille reti che i vecchi
politici calano a getto continuo nel mare riuscendo a fare più danno
che bene.
Per la Germania il debito italiano fa una paura folle anche quando ci
ciucciavano un mare di interessi per pagare laute pensioni ai tedeschi
ed alla coppia Salvini&Meloni fanno paura i debiti delle banche dei
land tedeschi che sarebbero onorati saccheggiando i risparmi degli
italiani. Le sardine sono convinte che debito italiano e debito tedesco
sono frutto delle medesime furbate e che domani saranno a carico loro
visto che per loro vivere qui o di la è la stessa cosa. Ecco: mi pare
che le sardine siano un passo avanti rispetto a noi vecchi. Lo spero.
Me lo auguro. Glielo auguro.
|
|
|