A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1141 DEL 08 DICEMBRE 2019
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















QUESTA PAGINA RIUNISCE TRE PAGINE PRECEDENTI  1139, 1140, 1141.
DEVE ESSERE SUCCESSO QUALCHE PROBLEMA NELLA PUBBLICAZIONE E SICCOME NON VOGLIAMO PERDERE TEMPO, LE RIMETTIAMO IN SESTO.


(Visto che siamo in tema di riciclaggio)
Poche settimane or sono leggendo l'albo pretorio abbiamo trovato una determinazione di pochi euro (se non ricordo male meno di duecento) per un piccolino incarichino digitale ad una madamina residente in via Lungobrembo. Il nostro albo pretorio è una autentica alluvione di questi micro incarichi a pioggia. Ci ricorda le suore Orsoline di Ponte oppure quelle dell'asilo di Treviolo, affamate dal prevosto del tempo (anni '60) tale don Mosca. Secoli or sono Curno aveva un bellissimo sindaco che distribuiva direttamente mance: allora lui poteva ordinare al ragioniere di dare la mancetta a questo quello senza troppi casini burocratici mentre adesso bisogna fare una determinazione e magari dissimularla con un incarico professionale.
La madamina de quo è nata e cresciuta tra via Monte Ortigara e Matris Domini che vuol dire  non appartenere proprio alla categoria dei poveri della città e quando si è sposata ha comprato col marito una casetta a Curno manufatta nei primi anni '50 da una rude muratore ma la casetta –dalla coppia- finemente restaurata con le loro preziose manine tranne che si sono dimenticati di qualche problema statico (la casa non ha fondazioni, come avveniva a quei tempi). All'esterno della casa un boschetto nel quale i fulmini avevano via via distrutto tutti gli alberi grandi ed era rimasto con le sole stronze robinie. Dall'altro lato una distesa di campi coltivati a mais. Un bel giorno la madamina e il signorino  si rivolgono al contadino lamentando che il polline del mais (pure il mais fa sesso!?) inondava la proprietà della coppia, addirittura sul tavolo su cui pranzavano all'aperto. Del resto il cimitero di via IV Novembre è pieno di gente morta per inalazione del polline del mais.
Certo che solo dei cittadini potevano coniugare qualche corrispondenza tra polline (vegetale) e sperma (animale) e quindi la faccenda non era affatto gradevole ma quel contadinaccio li guatò con viso compassionevole non sapendo come impedire al polline del mais di… volare e fare il suo dovere.
A poche centinaia di metri dalla coppia di cittadini usciti a vivere in campagna, ci sono altri emeriti cittadini –uno viene dal centro italia e l'altro dall'alta ValSeriana- che abitano due villette con inframezzato un campo dove cresce l'erba e scorazzano i coniglietti selvatici. Il campo serve in parte anche ai due emeriti cittadini come parcheggio delle loro auto e di quelle dei loro ospiti. Pure quelli si lamentano che l'erba nel prato non sia tagliata a loro comando. Hanno ragione: altrimenti come fanno a parcheggiare aggratis? Hanno anche fatto capire che il campo meriterebbe qualche pianta di bell'aspetto tipo magnolia o palma ma non starebbe male nemmeno un banano ma il solito contadino, già alle prese del problemone polline/sperma, ha declinato.
Fatto questo lungo preambolo quando abbiamo letto l'ordinanza di cinque pagi­ne cinque nella quale la sindaca ordina di mettere in sesto gli spazi privati che non piacciono ai vicini i quali dalle loro villette preten­dono che “gli altri” di fianco man­tengano il praticello come piace alla madamina e al signorino dirimpettai, ci sono venuti in mente gli episodi descritti. Siamo a Curno, il paese dove è bello vivere.



















































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!























































SARA' LA PROSSIMA BOLLA?







IMPORTANTE RIUNIONE DEL CDM



QUANDO ERAVAMO POVERI E MANGIAVAMO DI TUTTO
































































































































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