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DIFETTI VECCHI E NUOVI DELLA BIBLIOTECA
L'HANNO VISITATA IN MILLE TECNICI E SE NE ACCOROGNO ADESSO?
CHE RAZZA DI TECNICI SONO?
L'assessore Conti confessa alla giornalista di Bergamo Post che
nell'abbandonato edificio della biblioteca auditorium “Nel colosso
entra l'acqua. Lavori complicati. L'edifìcio mangia energia, ma non
possiamo intervenire. Forse un domani sui serramenti». (verrà istallato
un) grande sistema di videosorveglianza”.
Pensa tu che un edificio progettato più di VENTI anni or sono e mai
finito e mai messo in funzione presenta qualche acciacco. Anche
importante. Attorno a questo edificio ci stanno lavorando schiere di
progettisti raccattati al minor costo possibile e dopo progetti su
progetti, perizie su perizie, adesso si scoprono magagne che anche un
normale muratore rumeno sapeva individuare a occhio visitando il
cantiere. E' stato visitato da decine di architetti ingegneri geometri
periti e adesso…”
nel mettere in funzione la biblioteca ci siamo premurati anche di
entrare nel merito della situazione dell'interrato. Che, tra le nostre
opzioni, è diventato un magazzino fondamentale per le attività sia
della scuola che dell'archivio comunale».
Già l'interrato al tempo era ritenuto insufficiente dalla biblioteca
come locale di raccolta dei materiali di competenza della biblioteca
stessa e adesso si scopre che dovrà funzionare anche da magazzino del
comune e della scuola: e la vecchia Rodari vuota?)
(...)
BERGAMO AGGIORNA IL SUO PGT
MAI SUOI PROBLEMI STANNO TUTTI ALL'ESTERNO
Stavolta L'Eco di Bergamo pubblica lo stesso articolo –sul futuro PGT
del Comune di Bergamo -integralmente on line come sulla versione
cartacea. Noi abbiamo la nemmeno incerta certezza che la sinistra abbia
un estensore anonimo delle presentazioni delle varianti di PGT dei
comuni dove amministra. L'articolo di I. Invernizzi lo si può leggere
ed ascoltare esattamente identico ogni volta che un sindaco “di
sinistra e civico di sinistra” annuncia la revisione del PGT del
proprio paesello. Le stesse parole le usa anche nella presentazione
l'augusto assessore ed architetto incaricato. «Dovremo trovare il
giusto equilibrio tra le future previsioni edificatorie e la necessità
di far partire queste riqualificazioni del territorio. Ci si deve
rendere conto che i tempi sono cambiati rispetto a dieci anni fa, così
come è cambiata la possibilità di crescita della città”. Davvero!?
Verrebbe di rispondere di botto. “Dobbiamo lavorare nelle pieghe della
città per dare risposte più di qualità che di quantità”. In effetti la
città invecchia e diventa brutta senza che gli amministratori se ne
accorgono mentre i cittadini patiscono e pagano le tasse (non tutti,
molti). “I pilastri su cui si fonda il nuovo documento sono
«attrattività ed inclusione», «rigenerazione urbana», «resilienza»,
«qualità degli spazi e dei servizi», «semplificazione e
partecipazione». Tutti permeati dalla sostenibilità ambientale”. Lo
abbiamo letto e sentito mille volte (a Curno per esempio). E di
conseguenza: il nuovo piano di governo del territorio avrà al centro,
come nel primo mandato amministrativo, le aree dismesse. Le più grandi
e quindi le più complesse da affrontare sono cinque: Porta Sud allo
scalo ferroviario, ex Reggiani, ex Fervet, ex Gres, area Fintecna
dell'ex centro servizi al confine con Azzano San Paolo. Fuori dubbio:
sono aree morte da qualche decennio (anche mezzo secolo qualcuna) e
forse bisogna inventarsi qualcosa per trasformare quelle discariche
controllate (intanto che il tempo passa ogni tanto ne cade qualche
pezzo) in qualcosa di vivo. Se possibile.
(...)
Ecco perché noi proponiamo non tanto interventi nella città (che si
possono-devono prevedere ma da soli non vanno da nessuna parte) ma
sulle infrastrutture fondamentali “attorno” alla città. Descriviamo
brevemente questi interventi.
1 – Abolire i tratti di A4 tra Dalmine, Bergamo e Seriate spostando
l'A4 sulla circonvallazione sud a-b-c con percorso non a pedaggio.
Primo muro abbattuto
2 – Alzare di 6-8 metri i binari della RFI nei tratti indicati per liberare i sottopassi nord-sud. Secondo muro abbattuto.
3 – Tratto di A4 abolita.
4 - Bretelle di ingresso ovest alla città dall'A4 di Dalmine. Riuso in parte dell'autostrada attuale.
5 – Potenziamento e ristrutturazione di questo accesso da sud dall'A4
6 – Metrotranvia dal Caravaggio parte fuori terra e parte interrata
(sotto la città e al Caravaggio) che arriva fino nella Piana di
Petosino e si collega con la ferrovia della Valle Brembana
7 – Nuova bretella dall'A.I. verso Bergamo est.
Coi cerchi in giallo sono indicati i potenziali insediamenti del
Campus Universitario (alla Reggiani oppure nelle aree exGres e comunali
appresso.
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pdf: 8,3 Mb
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DIFETTI VECCHI E NUOVI DELLA BIBLIOTECA
L'HANNO VISITATA IN MILLE TECNICI E SE NE ACCOROGNO ADESSO?
CHE RAZZA DI TECNICI SONO?
L'assessore Conti confessa alla giornalista di Bergamo Post che
nell'abbandonato edificio della biblioteca auditorium “Nel colosso
entra l'acqua. Lavori complicati. L'edifìcio mangia energia, ma non
possiamo intervenire. Forse un domani sui serramenti». (verrà istallato
un) grande sistema di videosorveglianza”.
Pensa tu che un edificio progettato più di VENTI anni or sono e mai
finito e mai messo in funzione presenta qualche acciacco. Anche
importante. Attorno a questo edificio ci stanno lavorando schiere di
progettisti raccattati al minor costo possibile e dopo progetti su
progetti, perizie su perizie, adesso si scoprono magagne che anche un
normale muratore rumeno sapeva individuare a occhio visitando il
cantiere. E' stato visitato da decine di architetti ingegneri
geometri periti e adesso…”
nel mettere in funzione la biblioteca ci siamo premurati anche di
entrare nel merito della situazione dell'interrato. Che, tra le nostre
opzioni, è diventato un magazzino fondamentale per le attività sia
della scuola che dell'archivio comunale».
Già l'interrato al tempo era ritenuto insufficiente dalla biblioteca
come locale di raccolta dei materiali di competenza della biblioteca
stessa e adesso si scopre che dovrà funzionare anche da magazzino del
comune e della scuola: e la vecchia Rodari vuota?)
Si parla quindi di locali che devono essere perfetti, asciutti e
funzionali. «Purtroppo, nella parte terminale del locale, c'è una
presenza cospicua di infiltrazioni provenienti dall'involucro
esterno,
(durante decine di viste NON le avete MAI notate? Eppure siete
professionisti con quasi trent'anni di lavoro alle spalle e non
vi siete accorti che nell'edificio c'erano infiltrazioni?: che razza di
professionisti siete se non vedete queste cose al volo”?) che non
competono ai lavori che sono in appalto». In un punto situato al piano
terra, in prossimità dell'ingresso verso la scuola media, grazie alla
termografìa associata a un'analisi attenta, è stato individuato un
punto di ingresso molto forte ai queste infiltrazioni. Magari c'è un
pozzetto delle acque piovane della scuola media che è rotto dai tempi
di Adamo e Eva?.
Prosegue l'ass. Conti secondo le parole della giornalista:” «Nella
preventivazione (relativa alla sistemazione dell'impianto termotecnico)
, visto che la caldaie istallata era ancora in produzione, erano state
indicate come mera sostituzione dello stesso modello di 15 anni fa. Si
tratta di una buona caldaia ma il termotecnico ha insistito
nell'indicarci come un prodotto vetusto, dato che oggi la tecnologia ci
imporrebbe di pensare a una doppia caldaia a cascata e a
condensazione”.
Vale a dire: una caldaia che doveva già essere cambiata ma che non ha
mai funzionato ed è stata lasciata li a marcire, ecco che si scopre che
é… meglio cambiarla. Occorre lo spirito santo per capire le cose?.
Continua l'ass. Conti per voce della giornalista: «Sappiamo che
l'edificio mangia energia, con una dispersione a oggi non
accettabile. Ma allo stesso tempo, per come è stato concepito, nemmeno
gestibili. Non possiamo né cappottarlo né fare interventi. Forse, un
domani, valuteremo come agire sui serramenti che, per altro,
comporterebbero una spesa di misura contenuta».
La perentoria dichiarazione di Conti “Sappiamo che l'edificio mangia
energia, con una dispersione a oggi non accettabile” dopo che per
cinque anni hanno fatto decine di sopralluoghi senza accorgersi del
problema più semplice ed evidente (le infiltrazioni di acqua) come
vuole o pretende sia credibile questa affermazione visto che…
l'edificio non é mai entrato in funzione e quindi se ci fossero le
bollette del metano a certificare i consumi, potremmo crederci ma senza
nemmeno una prova (che è tutt'altro che semplice da fare REALMENTE e
non sulla CARTA). Poi è ovvio che un progetto nato 20-23 anni or sono
non sia quello di un edificio in Classe A o migliore: ma questo si
sapeva da sempre.
Assessore Conti, la smetta : lei ha contezza di che colabrodo è
l'edificio del municipio? Lei ha contezza di che razza di colabrodo è
la vecchia Rodari? Lei ha contezza di che razza di colabrodo sia il
complesso delle medie fino alla palestra? Non mi pare che in trent'anni
il comune ci abbia messo un euro per trasformare in edifici
energeticamente positivi e quegli edifici e adesso si accorge che
pure un edificio abbandonato da vent'anni è malemesso? Che fa? Ci
prende per i fondelli?
L'ultima battuta merita: «L'edificio è labirintico e, da un punto di
vista dei contenuti, oserei dire delicato» continua l'assessore
spiegando che, al suo interno, oltre all'archivio, verranno custoditi
libri e beni strumentali di primaria importanza. «Si è pensato quindi
di anticipare quella che era una prospettiva futura e, viste le
disponibilità economiche che siamo riusciti a costruire grazie
all'avanzo di bilancio, di implementare da subito il sistema di
videosorveglianza».
Di nuovo la scoperta dell'acqua calda dopo che c'erano state decine di
sopralluoghi di fiori di professionisti. Perché il problema non è la
difesa dei beni comuni (per fare la quale non bastano le
telecamere ma occorre anche chi le controlla continuamente e non… a
danno avvenuto… sperando di ricorrere il malvivente con la macchina
ibrida dei vigili… ed acchiapparlo…) ma quello di fare l'ennesimo
appalto da centomiLLLA euro che oggi sono di moda nel settore.
OVVIAMENTE non poteva mancare l'ennesima spesa per la scuola “D'ORO”.
Scuola d'oro per la parcella professionale (quelle del progetto della
palestra hanno fatto un mega sconto). Scuola d'oro per i costi a metro
quadro. Scuola d'oro per tutti i costi dissimulati via via per
non far vedere che il gioiellino della coppia Morelli&Serra costava
come un diamante DeBeers.
Leggiamo cosa scrive la giornalista: sono in corso i lavori di
sistemazione del giardino della scuola Rodari e «parlare di
sistemazione è un po' riduttivo. In effetti è il completamento degli
spazi esterni. Il prato sintetico ha permesso di avere una zona
accessibile durante tutto l'anno per l'utilizzo didattico degli spazi
aperti. È pulito, praticabile e senza problematiche accessorie in
qualunque giorno dell'anno. Ora si sta sistemando la parte residua,
ancora a prato naturale. In realtà, oltre a togliere tutti i sassi, a
fresare e a predisporre il fondo, al suo interno stiamo attuando un
nuovo progetto.ecc. ecc. bla. bla. bla.
Il c.d. giardino della nuova Rodari in realtà è come il cortile di un
carcere visto che è piccolissimo ( nostro avviso le dimensioni non sono
correte rispetto alla legge) , in gran parte tutto ombreggiato da
fabbricati (tranne uno spiragli e SE comunque murato dall'alta rete del
campo di calcio) e quindi perennemente umido e puzzolente di acqua
stagnante) ed è circondato per ogni lato da costruzioni: la stessa
Rodari, la biblioteca, le medie, la palestra. La Rodari è stata
concepita dalla coppia Morelli&Serra come una galera dalla quale i
ragazzini NON possano fuggire dal ferreo controllo degli insegnanti e
dei bidelli (ci sono ancora? non hanno affidato il servizio a qualche
coop o onlus? strano che la Gamba non vi abbia già provveduto…). Già
nel fare il progetto complessivo della Rodari non si tenne conto dei
livelli esistenti dei terreni e quindi adesso le acque del giardino-ora
d'aria della scuola si riversano contro l'edificio e si è
provveduto a stendere un prato artificiale fuori le aule. Ma –si noti
bene- siccome la coppia Morelli&Serra c'ha la coda di paglia, mica
che hanno pubblicato le foto della sistemazione, essendo sicure che
i cittadini –vedendo l'ennesima pezza applicata- le avrebbero
sonoramente fischiate.
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BERGAMO AGGIORNA IL SUO PGT
MAI SUOI PROBLEMI STANNO TUTTI ALL'ESTERNO
Stavolta L'Eco di Bergamo pubblica lo stesso articolo –sul futuro PGT
del Comune di Bergamo -integralmente on line come sulla versione
cartacea. Noi abbiamo la nemmeno incerta certezza che la sinistra abbia
un estensore anonimo delle presentazioni delle varianti di PGT dei
comuni dove amministra. L'articolo di I. Invernizzi lo si può leggere
ed ascoltare esattamente identico ogni volta che un sindaco “di
sinistra e civico di sinistra” annuncia la revisione del PGT del
proprio paesello. Le stesse parole le usa anche nella presentazione
l'augusto assessore ed architetto incaricato. «Dovremo trovare il
giusto equilibrio tra le future previsioni edificatorie e la necessità
di far partire queste riqualificazioni del territorio. Ci si deve
rendere conto che i tempi sono cambiati rispetto a dieci anni fa, così
come è cambiata la possibilità di crescita della città”. Davvero!?
Verrebbe di rispondere di botto. “Dobbiamo lavorare nelle pieghe della
città per dare risposte più di qualità che di quantità”. In effetti la
città invecchia e diventa brutta senza che gli amministratori se ne
accorgono mentre i cittadini patiscono e pagano le tasse (non tutti,
molti). “I pilastri su cui si fonda il nuovo documento sono
«attrattività ed inclusione», «rigenerazione urbana», «resilienza»,
«qualità degli spazi e dei servizi», «semplificazione e
partecipazione». Tutti permeati dalla sostenibilità ambientale”. Lo
abbiamo letto e sentito mille volte (a Curno per esempio). E di
conseguenza: il nuovo piano di governo del territorio avrà al centro,
come nel primo mandato amministrativo, le aree dismesse. Le più grandi
e quindi le più complesse da affrontare sono cinque: Porta Sud allo
scalo ferroviario, ex Reggiani, ex Fervet, ex Gres, area Fintecna
dell'ex centro servizi al confine con Azzano San Paolo. Fuori dubbio:
sono aree morte da qualche decennio (anche mezzo secolo qualcuna) e
forse bisogna inventarsi qualcosa per trasformare quelle discariche
controllate (intanto che il tempo passa ogni tanto ne cade qualche
pezzo) in qualcosa di vivo. Se possibile.
Noi pensiamo che molte di queste aree ormai morte si debbano
trasformare in aree verdi perlomeno quelle attualmente a nord della
ferrovia. Lo stato dell'aria a Bergamo non può migliorare
aggiungendo ancora anziché togliere. Anche perché oggi
trovare qualcuno che sia disposto a investire per aggiungere qualcosa a
Bergamo al di sopra dell'A4, manco col lanternino lo trovi per tutte
queste aree. Vedremo come va a finire anche con lo scalo ferroviario
–diciamo quella più avanti- perché le speranze sono molte ma bisogna
vedere poi se ci sono quelli che cacciano i soldi.
Per farla breve noi pensiamo che solo se Bergamo “si libera” dei due
MURI che la rinserrano ai piedi del colle può aspirare ad assumere un
ruolo prossimo a quello di Brescia rispetto alle Valli che ha alle
spalle e la pianura che ha davanti. Non è solo una questione
demografica (la provincia di Brescia è leggermente più numerosa della
provincia di Bergamo: 1,265:1,114) ma del fatto che Bergamo
“deve” liberarsi di quei bubboni dell'ottocento e del novecento mirando
a diventare una città verde altrimenti non sopravvivi, in epoca di G5,
solo crogiolandoti con le Mura Venete e i trolley dei transitanti al
Caravaggio che passano in Corsarola.
Ecco perché noi proponiamo non tanto interventi nella città (che si
possono-devono prevedere ma da soli non vanno da nessuna parte) ma
sulle infrastrutture fondamentali “attorno” alla città. Descriviamo
brevemente questi interventi.
1 – Abolire i tratti di A4 tra Dalmine, Bergamo e Seriate spostando
l'A4 sulla circonvallazione sud a-b-c con percorso non a
pedaggio. Primo muro abbattuto
2 – Alzare di 6-8 metri i binari della RFI nei tratti indicati per liberare i sottopassi nord-sud. Secondo muro abbattuto.
3 – Tratto di A4 abolita.
4 - Bretelle di ingresso ovest alla città dall'A4 di Dalmine. Riuso in parte dell'autostrada attuale.
5 – Potenziamento e ristrutturazione di questo accesso da sud dall'A4
6 – Metrotranvia dal Caravaggio parte fuori terra e parte interrata
(sotto la città e al Caravaggio) che arriva fino nella Piana di
Petosino e si collega con la ferrovia della Valle Brembana
7 – Nuova bretella dall'A.I. verso Bergamo est.
Coi cerchi in giallo sono indicati i potenziali insediamenti del
Campus Universitario (alla Reggiani oppure nelle aree exGres e comunali
appresso.
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