A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1134 DEL 24 NOVEMBRE 2019
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















DIFETTI VECCHI E NUOVI DELLA BIBLIOTECA
L'HANNO VISITATA IN MILLE TECNICI E SE NE ACCOROGNO ADESSO?
CHE RAZZA DI TECNICI SONO?
L'assessore Conti confessa alla giornalista di Bergamo Post che nell'abbandonato edificio della biblioteca auditorium “Nel colosso entra l'acqua. Lavori complicati. L'edifìcio mangia energia, ma non possiamo intervenire. Forse un domani sui serramenti». (verrà istallato un) grande sistema di videosorveglianza”.
Pensa tu che un edificio progettato più di VENTI anni or sono e mai finito e mai messo in funzione presenta qualche acciacco. Anche importante. Attorno a questo edificio ci stanno lavorando schiere di progettisti raccattati al minor costo possibile e dopo progetti su progetti, perizie su perizie, adesso si scoprono magagne che anche un normale muratore rumeno sapeva individuare a occhio  visitando il cantiere. E' stato visitato da decine di  architetti ingegneri geometri periti e adesso…”
nel mettere in funzio­ne la biblioteca ci siamo pre­murati anche di entrare nel merito della situazione dell'interrato. Che, tra le no­stre opzioni, è diventato un magazzino fondamentale per le attività sia della scuola che dell'archivio comunale».
Già l'interrato al tempo era ritenuto insufficiente dalla biblioteca come locale di raccolta dei materiali di competenza della biblioteca stessa e adesso si scopre che dovrà funzionare anche da magazzino del comune e della scuola: e la vecchia Rodari vuota?)
(...)

BERGAMO AGGIORNA IL SUO PGT
MAI SUOI PROBLEMI STANNO TUTTI ALL'ESTERNO
Stavolta L'Eco di Bergamo pubblica lo stesso articolo –sul futuro PGT del Comune di Bergamo -integralmente  on line come sulla versione cartacea. Noi abbiamo la nemmeno incerta certezza che la sinistra abbia un estensore anonimo delle presentazioni delle varianti di PGT dei comuni dove amministra. L'articolo di I. Invernizzi lo si può leggere ed ascoltare esattamente identico ogni volta che un sindaco “di sinistra e civico di sinistra” annuncia la revisione del PGT del proprio paesello. Le stesse parole le usa anche nella presentazione l'augusto assessore ed architetto incaricato. «Dovremo trovare il giusto equilibrio tra le future previsioni edificatorie e la necessità di far partire queste riqualificazioni del territorio. Ci si deve rendere conto che i tempi sono cambiati rispetto a dieci anni fa, così come è cambiata la possibilità di crescita della città”. Davvero!? Verrebbe di rispondere di botto. “Dobbiamo lavorare nelle pieghe della città per dare risposte più di qualità che di quantità”. In effetti la città invecchia e diventa brutta senza che gli amministratori se ne accorgono mentre i cittadini patiscono e pagano le tasse (non tutti, molti). “I pilastri su cui si fonda il nuovo documento sono «attrattività ed inclusione», «rigenerazione urbana», «resilienza», «qualità degli spazi e dei servizi», «semplificazione e partecipazione». Tutti permeati dalla sostenibilità ambientale”. Lo abbiamo letto e sentito mille volte (a Curno per esempio). E di conseguenza: il nuovo piano di governo del territorio avrà al centro, come nel primo mandato amministrativo, le aree dismesse. Le più grandi e quindi le più complesse da affrontare sono cinque: Porta Sud allo scalo ferroviario, ex Reggiani, ex Fervet, ex Gres, area Fintecna dell'ex centro servizi al confine con Azzano San Paolo. Fuori dubbio: sono aree morte da qualche decennio (anche mezzo secolo qualcuna) e forse bisogna inventarsi qualcosa per trasformare quelle discariche controllate (intanto che il tempo passa ogni tanto ne cade qualche pezzo)  in qualcosa di vivo. Se possibile.
(...)
Ecco perché noi proponiamo non tanto interventi nella città (che si possono-devono prevedere ma da soli non vanno da nessuna parte) ma sulle infrastrutture fondamentali “attorno” alla città. Descriviamo brevemente questi interventi.
1 – Abolire i tratti di A4 tra Dalmine, Bergamo e Seriate spostando l'A4 sulla circonvallazione sud a-b-c con percorso  non a pedaggio. Primo muro abbattuto
2 – Alzare di 6-8 metri i binari della RFI nei tratti indicati per liberare i sottopassi nord-sud. Secondo muro abbattuto.
3 – Tratto  di A4 abolita.
4 -  Bretelle di ingresso ovest alla città dall'A4 di Dalmine. Riuso in parte dell'autostrada attuale.
5 – Potenziamento e ristrutturazione di questo accesso da sud dall'A4
6 – Metrotranvia dal Caravaggio parte fuori terra e parte interrata (sotto la città e al Caravaggio) che arriva fino nella Piana di Petosino e si collega con la ferrovia della Valle Brembana
7 – Nuova bretella dall'A.I. verso Bergamo est.
Coi cerchi in giallo sono indicati  i potenziali insediamenti del Campus Universitario (alla Reggiani oppure nelle aree exGres e comunali appresso.



pdf: 8,3 Mb














































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!




































DUBITO ASSAI VISTOQUANTO
SONOI STATI INTELLIGENTI
PRIMA DEL 2008 E DOPO





A PROPOSITO DEL PROSSIMO
PGT DELLA CITTA'DI BERGAMO



















































































































































































































DIFETTI VECCHI E NUOVI DELLA BIBLIOTECA
L'HANNO VISITATA IN MILLE TECNICI E SE NE ACCOROGNO ADESSO?
CHE RAZZA DI TECNICI SONO?


L'assessore Conti confessa alla giornalista di Bergamo Post che nell'abbandonato edificio della biblioteca auditorium “Nel colosso entra l'acqua. Lavori complicati. L'edifìcio mangia energia, ma non possiamo intervenire. Forse un domani sui serramenti». (verrà istallato un) grande sistema di videosorveglianza”.
Pensa tu che un edificio progettato più di VENTI anni or sono e mai finito e mai messo in funzione presenta qualche acciacco. Anche importante. Attorno a questo edificio ci stanno lavorando schiere di progettisti raccattati al minor costo possibile e dopo progetti su progetti, perizie su perizie, adesso si scoprono magagne che anche un normale muratore rumeno sapeva individuare a occhio  visitando il cantiere. E' stato visitato da decine di  architetti ingegneri geometri periti e adesso…”
nel mettere in funzio­ne la biblioteca ci siamo pre­murati anche di entrare nel merito della situazione dell'interrato. Che, tra le no­stre opzioni, è diventato un magazzino fondamentale per le attività sia della scuola che dell'archivio comunale».
Già l'interrato al tempo era ritenuto insufficiente dalla biblioteca come locale di raccolta dei materiali di competenza della biblioteca stessa e adesso si scopre che dovrà funzionare anche da magazzino del comune e della scuola: e la vecchia Rodari vuota?)
Si parla quindi di locali che de­vono essere perfetti, asciutti e funzionali. «Purtroppo, nella parte terminale del locale, c'è una presenza cospicua di in­filtrazioni provenienti dall'in­volucro esterno,
(durante decine di viste NON le avete MAI notate? Eppure siete professionisti con  quasi trent'anni di lavoro alle spalle e non vi siete accorti che nell'edificio c'erano infiltrazioni?: che razza di professionisti siete se non vedete queste cose al volo”?) che non com­petono ai lavori che sono in appalto». In un punto situato al piano terra, in prossimità dell'ingresso verso la scuola media, grazie alla termografìa associata a un'analisi attenta, è stato individuato un punto di ingresso molto forte ai queste infiltrazioni. Magari c'è un pozzetto delle acque piovane della scuola media che è rotto dai tempi di Adamo e Eva?.
Prosegue l'ass. Conti secondo le parole della giornalista:” «Nella preventivazione (relativa alla sistemazione dell'impianto termotecnico) , visto che la caldaie istallata era ancora in produzione, erano state indi­cate come mera sostituzione dello stesso modello di 15 anni fa. Si tratta di una buona cal­daia ma il termotecnico ha insistito nell'indicarci come un prodotto vetusto, dato che oggi la tecnologia ci impor­rebbe di pensare a una doppia caldaia a cascata e a conden­sazione”.
Vale a dire: una caldaia che doveva già essere cambiata ma che non ha mai funzionato ed è stata lasciata li a marcire, ecco che si scopre che é… meglio cambiarla.  Occorre lo spirito santo per capire le cose?.
Continua l'ass. Conti per voce della giornalista: «Sappiamo che l'edificio mangia energia, con una di­spersione a oggi non accet­tabile. Ma allo stesso tempo, per come è stato concepito, nemmeno gestibili. Non possiamo né cappottarlo né fare interventi. Forse, un domani, valuteremo come agire sui ser­ramenti che, per altro, com­porterebbero una spesa di mi­sura contenuta».
La perentoria dichiarazione di Conti “Sappiamo che l'edificio mangia energia, con una di­spersione a oggi non accet­tabile” dopo che per cinque anni hanno fatto decine di sopralluoghi senza accorgersi del problema più semplice ed evidente (le infiltrazioni di acqua) come vuole o pretende sia credibile questa affermazione visto che… l'edificio non é mai entrato in funzione e quindi se ci fossero le bollette del metano a certificare i consumi, potremmo crederci ma senza nemmeno una prova (che è tutt'altro che semplice da fare REALMENTE e non sulla CARTA). Poi è ovvio che un progetto nato 20-23 anni or sono non sia quello di un edificio in Classe A o migliore: ma questo si sapeva da sempre.
Assessore Conti, la smetta : lei ha contezza di che colabrodo è l'edificio del municipio? Lei ha contezza di che razza di colabrodo è la vecchia Rodari? Lei ha contezza di che razza di colabrodo sia il complesso delle medie fino alla palestra? Non mi pare che in trent'anni il comune ci abbia messo un euro per trasformare in edifici energeticamente positivi e quegli edifici e adesso si accorge che pure  un edificio abbandonato da vent'anni è malemesso? Che fa? Ci prende per i fondelli?
L'ultima battuta merita: «L'edificio è labirintico e, da un punto di vista dei contenuti, oserei dire delicato» continua l'assessore spiegando che, al suo interno, oltre all'archivio, verranno cu­stoditi libri e beni strumentali di primaria importanza. «Si è pensato quindi di anticipare quella che era una prospettiva futura e, viste le disponibilità economiche che siamo riusciti a costruire grazie all'avanzo di bilancio, di implementare da subito il sistema di videosor­veglianza».
Di nuovo la scoperta dell'acqua calda dopo che c'erano state decine di sopralluoghi di fiori di professionisti. Perché il problema non è la difesa dei beni comuni  (per  fare la quale non bastano le telecamere ma occorre anche chi le controlla continuamente e non… a danno avvenuto… sperando di ricorrere il malvivente con la macchina ibrida dei vigili… ed acchiapparlo…) ma quello di fare l'ennesimo appalto da centomiLLLA euro che oggi sono di moda nel settore.
OVVIAMENTE non poteva mancare l'ennesima spesa per la scuola “D'ORO”. Scuola d'oro per la parcella professionale (quelle del progetto della palestra hanno fatto un mega sconto). Scuola d'oro per i costi a metro quadro. Scuola d'oro per tutti i costi  dissimulati via via per non far vedere che il gioiellino della coppia Morelli&Serra costava come un diamante DeBeers.
Leggiamo cosa scrive  la giornalista: sono in corso i lavori di siste­mazione del giardino della scuola Rodari e «parlare di si­stemazione è un po' riduttivo. In effetti è il completamento degli spazi esterni. Il prato sin­tetico ha permesso di avere una zona accessibile durante tutto l'anno per l'utilizzo di­dattico degli spazi aperti. È pulito, praticabile e senza pro­blematiche accessorie in qua­lunque giorno dell'anno. Ora si sta sistemando la parte re­sidua, ancora a prato naturale. In realtà, oltre a togliere tutti i sassi, a fresare e a predisporre il fondo, al suo interno stiamo attuando un nuovo progetto.ecc. ecc. bla. bla. bla.
Il c.d. giardino della nuova Rodari in realtà è come il cortile di un carcere visto che è piccolissimo ( nostro avviso le dimensioni non sono correte rispetto alla legge) , in gran parte tutto ombreggiato da fabbricati (tranne uno spiragli e SE comunque murato dall'alta rete del campo di calcio) e quindi perennemente umido e puzzolente di acqua stagnante) ed è circondato per ogni lato da costruzioni: la stessa Rodari, la biblioteca, le medie, la palestra. La Rodari è stata concepita dalla coppia Morelli&Serra come una galera dalla quale i ragazzini NON possano fuggire dal ferreo controllo degli insegnanti e dei bidelli (ci sono ancora? non hanno affidato il servizio a qualche coop o onlus? strano che la Gamba non vi abbia già provveduto…). Già nel fare il progetto complessivo della Rodari non si tenne conto dei livelli esistenti dei terreni e quindi adesso le acque del giardino-ora d'aria della scuola si riversano  contro l'edificio e si è provveduto a stendere un prato artificiale fuori le aule. Ma –si noti bene- siccome la coppia Morelli&Serra c'ha la coda di paglia, mica che hanno pubblicato le foto della sistemazione, essendo sicure che i  cittadini –vedendo l'ennesima pezza applicata- le avrebbero sonoramente fischiate.

BERGAMO AGGIORNA IL SUO PGT
MAI SUOI PROBLEMI STANNO TUTTI ALL'ESTERNO



Stavolta L'Eco di Bergamo pubblica lo stesso articolo –sul futuro PGT del Comune di Bergamo -integralmente  on line come sulla versione cartacea. Noi abbiamo la nemmeno incerta certezza che la sinistra abbia un estensore anonimo delle presentazioni delle varianti di PGT dei comuni dove amministra. L'articolo di I. Invernizzi lo si può leggere ed ascoltare esattamente identico ogni volta che un sindaco “di sinistra e civico di sinistra” annuncia la revisione del PGT del proprio paesello. Le stesse parole le usa anche nella presentazione l'augusto assessore ed architetto incaricato. «Dovremo trovare il giusto equilibrio tra le future previsioni edificatorie e la necessità di far partire queste riqualificazioni del territorio. Ci si deve rendere conto che i tempi sono cambiati rispetto a dieci anni fa, così come è cambiata la possibilità di crescita della città”. Davvero!? Verrebbe di rispondere di botto. “Dobbiamo lavorare nelle pieghe della città per dare risposte più di qualità che di quantità”. In effetti la città invecchia e diventa brutta senza che gli amministratori se ne accorgono mentre i cittadini patiscono e pagano le tasse (non tutti, molti). “I pilastri su cui si fonda il nuovo documento sono «attrattività ed inclusione», «rigenerazione urbana», «resilienza», «qualità degli spazi e dei servizi», «semplificazione e partecipazione». Tutti permeati dalla sostenibilità ambientale”. Lo abbiamo letto e sentito mille volte (a Curno per esempio). E di conseguenza: il nuovo piano di governo del territorio avrà al centro, come nel primo mandato amministrativo, le aree dismesse. Le più grandi e quindi le più complesse da affrontare sono cinque: Porta Sud allo scalo ferroviario, ex Reggiani, ex Fervet, ex Gres, area Fintecna dell'ex centro servizi al confine con Azzano San Paolo. Fuori dubbio: sono aree morte da qualche decennio (anche mezzo secolo qualcuna) e forse bisogna inventarsi qualcosa per trasformare quelle discariche controllate (intanto che il tempo passa ogni tanto ne cade qualche pezzo)  in qualcosa di vivo. Se possibile.

Noi pensiamo che molte di queste aree ormai morte si debbano trasformare in aree verdi perlomeno quelle attualmente a nord della ferrovia. Lo stato dell'aria a Bergamo non può migliorare aggiungendo   ancora anziché togliere. Anche perché oggi trovare qualcuno che sia disposto a investire per aggiungere qualcosa a Bergamo al di sopra dell'A4, manco col lanternino lo trovi per tutte queste aree. Vedremo come va a finire anche con lo scalo ferroviario –diciamo quella più avanti- perché le speranze sono molte ma bisogna vedere poi se ci sono quelli che cacciano i soldi.
Per farla breve noi pensiamo che solo se Bergamo “si libera” dei due MURI che la rinserrano ai piedi del colle può aspirare ad assumere un ruolo prossimo a quello di Brescia rispetto alle Valli che ha alle spalle e la pianura che ha davanti. Non è solo una questione demografica (la provincia di Brescia è leggermente più numerosa della provincia di Bergamo: 1,265:1,114) ma del fatto che  Bergamo “deve” liberarsi di quei bubboni dell'ottocento e del novecento mirando a diventare una città verde altrimenti non sopravvivi, in epoca di G5, solo crogiolandoti con le Mura Venete e i trolley dei transitanti al Caravaggio che passano in Corsarola.
Ecco perché noi proponiamo non tanto interventi nella città (che si possono-devono prevedere ma da soli non vanno da nessuna parte) ma sulle infrastrutture fondamentali “attorno” alla città. Descriviamo brevemente questi interventi.
1 – Abolire i tratti di A4 tra Dalmine, Bergamo e Seriate spostando l'A4 sulla circonvallazione sud a-b-c con percorso  non a pedaggio. Primo muro abbattuto
2 – Alzare di 6-8 metri i binari della RFI nei tratti indicati per liberare i sottopassi nord-sud. Secondo muro abbattuto.
3 – Tratto  di A4 abolita.
4 -  Bretelle di ingresso ovest alla città dall'A4 di Dalmine. Riuso in parte dell'autostrada attuale.
5 – Potenziamento e ristrutturazione di questo accesso da sud dall'A4
6 – Metrotranvia dal Caravaggio parte fuori terra e parte interrata (sotto la città e al Caravaggio) che arriva fino nella Piana di Petosino e si collega con la ferrovia della Valle Brembana
7 – Nuova bretella dall'A.I. verso Bergamo est.
Coi cerchi in giallo sono indicati  i potenziali insediamenti del Campus Universitario (alla Reggiani oppure nelle aree exGres e comunali appresso.