A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1125 DEL 05 NOVEMBRE 2019
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















PANEBIANCO E DIAMANTI
ALLA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO
1 - Sembrerebbe si siano dati la voce. Oggi Panebianco sul Corriere e Diamanti sulLa Repubblica rievocano la necessita che la politica italiana torni ad  avere un “centro”.
Panebianco la prende da lontano ed immagina tre scenari. L’ultimo dei tre sembra al momento il meno probabile.
Primo scenario. Il governo dura fino all’elezione del Presidente della Repubblica  trascinandosi avanti alla meglio aiutato anche dal fatto che la riforma che ha ridotto i parlamentari è un potente «stabilizzatore» della legislatura: le elezioni, quando ci saranno, manderanno a casa tanti deputati e senatori.
Secondo scenario. All’inizio del prossimo anno ci sarà la decisione della Corte costituzionale sull’ammissibilità o meno del referendum leghista volto a dare all’Italia un maggioritario a un turno. Se la Corte sceglierà l’ammissibilità ci sarà un parapiglia.
Terzo scenario. La Corte sceglie l’inammissibilità e il Parlamento trasforma subito il proporzionale «impuro» oggi vigente (che è un sistema misto: proporzionale più una quota di collegi uninominali) in un proporzionale puro. Dopo di che si va al voto. Ma non è un’ipotesi molto realistica.
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SÖCHE DINTORNI CONTORNI
Tra il 30 ottobre e il 13 novembre erano-sono programmati due incontri GENITORI-GENIATTORI-FAMILYLAB dal tema: tutto troppo presto? due incontri-laboratorio su come accompagnare la crescita dei figli nell’era digitale. Nel frattempo casca anche quella scemenza americana che è Halloween. Recitano le gazzette. Sette interventi in poche ore: una serata di Halloween decisamente complicata per i soccorritori del 118, che hanno dovuto soccorrere per presunte intossicazioni etiliche in giro per strade e locali pubblici della Provincia ben sette ragazzi. Tra questi, anche una ragazza di 14 anni e due sedicenni.  Il primo intervento a Curno, attorno alle 21.20, per un ragazzo di 16 anni finito al Pronto soccorso del Papa Giovanni.  C’è da stare allegri.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!








































































































































































































































PANEBIANCO E DIAMANTI
ALLA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO



1 - Sembrerebbe si siano dati la voce. Oggi Panebianco sul Corriere e Diamanti sulLa Repubblica rievocano la necessita che la politica italiana torni ad  avere un “centro”.
Panebianco la prende da lontano ed immagina tre scenari. L’ultimo dei tre sembra al momento il meno probabile.
Primo scenario. Il governo dura fino all’elezione del Presidente della Repubblica  trascinandosi avanti alla meglio aiutato anche dal fatto che la riforma che ha ridotto i parlamentari è un potente «stabilizzatore» della legislatura: le elezioni, quando ci saranno, manderanno a casa tanti deputati e senatori.
Secondo scenario. All’inizio del prossimo anno ci sarà la decisione della Corte costituzionale sull’ammissibilità o meno del referendum leghista volto a dare all’Italia un maggioritario a un turno. Se la Corte sceglierà l’ammissibilità ci sarà un parapiglia.
Terzo scenario. La Corte sceglie l’inammissibilità e il Parlamento trasforma subito il proporzionale «impuro» oggi vigente (che è un sistema misto: proporzionale più una quota di collegi uninominali) in un proporzionale puro. Dopo di che si va al voto. Ma non è un’ipotesi molto realistica.
I tre scenari – scrive Panebianco- hanno una cosa in comune: l’agenda politica sarà comunque dominata dal tema della riforma elettorale. Nella quale se c’è il proporzionale ma manca un partito centrista capace di attrarre tanti elettori, la democrazia è a rischio. Se invece c’è una legge maggioritaria, la quale favorisce una competizione fra due schieramenti, non può esserci stabilità se i due schieramenti non convergono al centro o se, quanto meno, nello schieramento vincente l’ala più moderata non riesca a bilanciare quella più estrema.
Dunque, se nel nostro futuro c’è il proporzionale allora bisogna sperare che nasca un forte partito di centro.
2 - Invece Ilvo Diamanti ci avverte che l’Italia sta perdendo il Centro. Sul piano politico e geopolitico. Sul piano politico è già avvenuto da tempo. Insieme alla Prima Repubblica. Allora, davvero, il Centro coincideva con l’area di governo. Interpretato dalla Democrazia Cristiana. Insieme ai suoi alleati, con i quali ha guidato il Paese per circa 40 anni. Poi nell’ultimo decennio, tuttavia, dopo il declino di Berlusconi e di Forza Italia, lo spazio di Centro si è definitivamente ridotto: al 10%. O poco meno. Mentre gli spazi contigui e complementari hanno mantenuto il loro rilievo. Centro-Destra e Centro-Sinistra: oggi attraggono ancora il 15-19% degli elettori, ciascuno. Infine, appare stabile, e ampia (circa il 30%; quasi un terzo degli elettori) l’area esterna allo spazio – politico. Dove si collocano coloro che rifiutano questa etichetta. Tuttavia, è evidente come, negli ultimi 10 anni, si sia ridotto soprattutto lo spazio a Sinistra del Centro. Riassumeva il 35% degli elettori, nel 2013. Oggi: 7 punti in meno. Si è ridotta, in particolare, la componente di Sinistra. Mentre è cresciuta l’area de-finita dalla Destra e dal Centro-Destra. Insieme coprono oltre il 33% degli elettori. Se osserviamo la distribuzione degli elettori nello spazio politico in base alla scelta di voto, la debolezza del Centro è ancora più evidente. E ciò spiega la difficoltà di "confronto" fra partiti, in questa fase. Perché se il "Centro" è la piazza, dove ci si incontra, si dialoga, ebbene: questa piazza è troppo piccola. Così, peraltro, si spiega anche il ruolo "centrale" assunto dal M5s fino a poche settimane or sono.
3 - Sintetizzati in questo modo i  due ragionamenti di Panebianco e Diamanti (il secondo fa anche un discorso geografico che qui non interessa granche) a noi pare che questi due  ragionamenti non tengano conto di una fatto elementare: “IL” centro politico o “UN” centro politico è andato sparendo per tre ragioni “interne”: tangentopoli, l’euro, l’allargamento dell’Ue all’est e per due ragioni internazionali:la crisi del 2008 e la crescita della Cina.
4 - Nel 1957 viene creata la  Comunità Europea  formata da 6 stati Belgio, Francia, Italia, Lussemburgo, Germania Ovest, Paesi Bassi. Nel 1973  c’è il primo allargamento a 9 stati sommando: Danimarca,  Irlanda, Regno Unito. Nel 1981  si unisce la Grecia. Nel 1986 si uniscono Spagna e Portogallo. Nel 1995  c’è un quarto allargamento a 15 con l’inserimento di  Austria, Finlandia, Svezia. 1990 e della Germania Est. Nel 2004 c’è il quinto allargamento fino a 25 stati con l’inserimento di Repubblica Ceca, Cipro, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia, Slovenia. Nel 2007 so arriva a 27 stati con l’inserimento di Bulgaria e Romania. Nel 2013 gli stati diventano 28 con l’inserimento della Croazia. Di poche settimane or sono il niet francese all’allargamento a Macedonia del Nord, Montenegro, Albania, Serbia, Kosovo, Bosnia ed Erzegovina mentre la Turchia è di la da venire così come Israele.
5 - IL centro o UN centro sono spariti in Italia quando Roma ha perso la sua centralità e le imprese nel paese si sono divise tra chi riuscì e seppe stare nel contesto internazionale (anche sfruttando il parassitismo degli ex stati comunisti fatti entrare nell’Ue) e chi non volle o non potè fare quel passo.
Il debito pubblico poi ha contribuito  in modo eclatante alla marginalizzazione del Sud dal momento che la spesa pubblica s’è contratta così come la qualità media di qualsiasi servizio pubblico é assai diminuito.
Le persone che sono emigrate dal Mezzogiorno sono state oltre 2 milioni nel periodo compreso tra il 2002 e il 2017, di cui 132.187 nel solo 2017. Di queste ultime 66.557 sono giovani (50,4%, di cui il 33,0% laureati, pari a 21.970). Il saldo migratorio interno, al netto dei rientri, è negativo per 852 mila unità. Nel solo 2017 sono andati via 132mila meridionali, con un saldo negativo di circa 70mila unità. La ripresa dei flussi migratori rappresenta la vera emergenza meridionale, che negli ultimi anni si è via via allargata anche al resto del Paese. Sono più i meridionali che emigrano dal Sud per andare a lavorare o a studiare al Centro-Nord e all’estero che gli stranieri immigrati regolari che scelgono di vivere nelle regioni meridionali. In base alle elaborazioni della Svimez, infatti, i cittadini stranieri iscritti nel Mezzogiorno provenienti dall’estero sono stati 64.952 nel 2015, 64.091 nel 2016 e 75.305 nel 2017. Invece i cittadini italiani cancellati dal Sud per il Centro-Nord e l’estero sono stati 124.254 nel 2015, 131.430 nel 2016, 132.187 nel 2017.
6 - Il centro oppure UN centro si sono ridotti o sono spariti in Italia mano mano che cresceva  l’evasione e l’elusione fiscale visto che  Cottarelli ha dichiarato che costano allo stato circa 130 miliardi all'anno, più di quanto si spende per il sistema sanitario. Si è acuito lo scontro sociale tra chi ha e chi patisce e quindi coloro che vogliono-possono evadere-eludere sentono di non potersi  più fidare di stare su una barca e quindi si spostano verso qualche estremo come la “Coalizione degli Italiani” visto che nel il REI, ne gli 80 euro hanno solo ampliato il debito pubblico  così come il RdC  s’è rilevato di Scarso se non nullo impatto sul mercato del lavoro» così la SVIMEZ, l’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, nel suo rapporto annuale presentato oggi alla Camera. Confermati sostanzialmente il giudizio espresso nella Nota di aggiornamento al DEF che aveva certificato come la grande misura di sostegno al reddito e rilancio dell’occupazione fortemente voluta dal MoVimento 5 Stelle non abbia avuto alcun effetto sul mercato del lavoro e nemmeno nella risoluzione del problema della povertà visto che ci sono almeno due milioni e mezzo di poveri che non l’hanno avuto.
7 - Insomma. Con l’attuale livello di debito pubblico e di evasione-elusione il Paese deve fare i conti con un sistema produttivo che scappa all’estero nella migliore delle ipotesi e via via toglie il consenso a quei partiti che volevano o vogliono fingersi interclassisti. Hanno bruciato il centrosinistra poggiato troppo sulle vecchie democristianerie. Hanno bruciato i penta stellati in meno di un anno. Insomma ci vuole altro. Da inventare o da fare: recuperare in pochi anni quei 130 miliardi di evasione-elusione piuttosto che la beghina sulla plastic tax.


SÖCHE DINTORNI CONTORNI




Tra il 30 ottobre e il 13 novembre erano-sono programmati due incontri GENITORI-GENIATTORI-FAMILYLAB dal tema: tutto troppo presto? due incontri-laboratorio su come accompagnare la crescita dei figli nell’era digitale. Nel frattempo casca anche quella scemenza americana che è Halloween. Recitano le gazzette. Sette interventi in poche ore: una serata di Halloween decisamente complicata per i soccorritori del 118, che hanno dovuto soccorrere per presunte intossicazioni etiliche in giro per strade e locali pubblici della Provincia ben sette ragazzi. Tra questi, anche una ragazza di 14 anni e due sedicenni.  Il primo intervento a Curno, attorno alle 21.20, per un ragazzo di 16 anni finito al Pronto soccorso del Papa Giovanni.  C’è da stare allegri.


Plastic tax & sugar tax.Certo è che dev’essere un governo di scalcinati quello che s’è inventato la plastic tax. Un euro di tassa al chilo di plastica: una enormità di BEN 4 centesimi a bottiglietta od oggetto monouso. Secondo quanto calcola Il Fatto Alimentare, la spesa annuale per una persona che pasteggi tutti i giorni con acqua naturale è al massimo pari a 110 euro, l’impatto della “plastic tax” oscillerebbe tra i 6 e i 14,5 euro all’anno. Di  contro l’altra enormità di ben 10 euro all’ettolitro appioppato come sugar tax ai beveroni. Cento litri sono 100mila centimetri cubi e ciascuna bottiglietta di aranciata ne contiene al massimo 400 cc. Premesso che siamo in altissimo conflitto di interessi perché di plastica usa e getta compriamo pochissima esattamente come  di zucchero e mangime zuccherato non ne facciamo uso (a parte quello che è zuccherato senza che sia scritto sulla confezione…) , quello che meraviglia è l’ imbecillità di un governo che s’inventa una tassa per indurre alla riduzione dei consumi SENZA nemmeno una telefonata all’ISTAT. C’è un tale casino nel destino finale delle plastiche e nello zucchero (a nostro avviso sono più i dolcificanti chimici che mettono nei beveroni che lo zucchero vero e proprio…) se è vero che oltre la metà della rumenta delle zone col maggiore tasso di separazione va a finire bruciata negli inceneritori o nei termovalorizzatori. Poi quella lacrimosa bugia o recriminazione dei politici che accusano industriali giornalisti e consumatori di doppiezza perché si lamenterebbero della plastica dispersa a inquinare il mondo e poi criticano i 4 centesimi sulla bottiglietta d’acqua minerale. Cari politici avete fatto una cacchiata: almeno sapeste cos’è la “plastica”.

Pochi giorni prima FCA (alias Fiat americana con sede in Olanda) ha venduto baracca a burattini ai francesi di Peugeot-Citroen con una fusione per finta Fca (cioè la Fiat), si è fusa con Psa (cioè la Peugeot) ed ha ceduto il suo pacchetto di controllo in cambio di un super dividendo da 5.5 miliardi di euro. Siamo contenti per gli azionisti beneficiati, ovviamente. Il governo Conte 2 non ha fiatato ed ha risposto duramente alla fusione: nelle pieghe della Legge di bilancio spunta una stangata che triplica le tasse sulle auto aziendali e va a colpire due milioni di dipendenti (saranno  numeri veri?) cui viene riservata una stretta fiscale sulle auto aziendali in “fringe benefit” e riguarda tutti i mezzi, modulata sul loro impatto inquinante, quindi comprenderà anche auto ibride ed elettriche.
Queste auto sono dell’azienda e vengono concesse in uso a un dipendente per il proprio lavoro ma può anche usarle per se o la propria famiglia. La rimodulazione dell’aumento del chilometraggio che si presume fiscalmente come uso privato - e quindi finisce nel reddito imponibile del dipendente o dell’amministratore - è stata precisata nelle bozze del disegno di legge di Bilancio circolate ieri, ma non ha smorzato le critiche degli operatori. Il Sole-24ore scrive che nell’ipotesi più frequente l’aggravio pesa quasi per l’1,8% su un reddito di 50mila euro e per l’1% su un reddito doppio. Si può arrivare a oltre il 6% nelle ipotesi più sfavorevoli. E se si considerassero redditi sotto i 50mila euro, l’effetto si vedrebbe ancor più.
Questa storia delle auto concesse come beneficio alias come paga al dipendente mi fa pensare ai soldati di ventura che usavano il cavallo del nobile cui erano al servizio. Oltre tutto creano una serie di problemi contabili-amministrativi alle aziende ed ai privati anche se –si legge- oggi rappresentano il 40% (quaranta!) delle auto vendute.

Governo balneare. Un governo balneare come il Conte 2 anziché impegolarsi nel ginepraio  di modificare una per una le spese detraibili e deducibili dai redditi personali e delle aziende avrebbe fatto meglio ad attuare un taglio lineare da zero al 100% partendo dal numero di  persone per ciascun nucleo famigliare  e destinare l’incasso sia a onorare il debito IVA che all’abbattimento di poche e bene individuate spese (cuneo fiscale, miglioramento delle pensioni, tichet sanitari e investimenti nella scuola, energia ). Così una famiglia di un single o di 4 persone con 20mila euro di reddito conserva tutti i vantaggi attuali mentre se hanno 80mila euro di reddito perdono il 100% delle detrazioni/deduzioni. Ci sono i calcolatori con le apposite curve per la bisogna anziché la tassazione a gradoni.