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CURNO: SE IL BIDONCINO MICROCIPPATO
PARTE COI TEMPI DELLA PLASTIC-TAX
1 - Coi primi di novembre inizia la raccolta della rumenta del paese
bello da vivere accompagnata da bidoncino microcippato dove i bravi
cittadini ficcheranno quanto più rumenta “non riciclabile” perché il
futuro costo della bolletta dipenderà anche dal numero di volte che il
singolo bidoncino verrà svuotato. Quindi più si separa la rumenta
famigliare e meno si getta nel bidoncino di quella davvero
irrecuperabile meglio sarà. Noi non crediamo affatto che per merito di
una accurato sfruttamento del bidoncino microcippato, pagheremo di meno.
2 - E' interessante che questa prova (durerà un anno ma credo
terminerà -se andasse nel migliore dei modi- quando si farà la
prossima delibera TARI 2021) comincia proprio mentre è in corso la
battaglia nazional popolare sulla tassazione delle bevande zuccherate,
delle sigarette rollate e… della plastica. Soprattutto la plastica. La
plastic tax da sola vale 1,1 miliardi nel 2020, 1,8 miliardi nel 2021 e
1,5 miliardi nel 2022. La stangata interesserà una serie di prodotti
monouso, dai tappi di plastica al tetrapak per il latte, ma anche i
rotoli pluriball, le etichette e le buste dell'insalata, che verranno
tassate per 1 euro al chilogrammo. Orribile!. Le associazioni dei
consumatori hanno stimato il potenziale aumento per famiglia: secondo i
dati di Federconsumatori potrebbe arrivare a 138 euro a nucleo
familiare, mentre per Codacons fino a 165 euro (includendo l'effetto
del taglio delle agevolazioni per il gasolio sui veicoli euro 3).
Difficile credere che le famiglie italiane… gettino via mezzo chilo di
plastica irriciclabile al giorno. Un aggravio pazzesco (se servisse a
qualcosa…)
(...)
PIAZZE APERTE? A CURNO NON SE NE PARLA NEMMENO
l Comune di Milano, esattamente al contrario di quello di Curno, per
l'attuazione di alcune parti importanti del PGT ha deciso di chiamare a
raccolta cittadini singoli ed associati vale a dire “soggetti che
desiderino partecipare ai costituendi Gruppi di Lavoro apportando
contributi e suggerimenti per ciascuno dei sottoindicati temi
strategici, al fine di elaborare documenti attuativi delle strategie
delineate dal PGT e di svolgere attività di supporto istruttorio agli
uffici comunali anche per la predisposizione delle schede tecniche per
la nuova edizione del programma Reinventing Cities: (…).
Per partecipare a questi gruppi di lavoro i “soggetti interessati
dovranno: - dimostrare esperienza nell'ambito di progetti simili nel
tema strategico oggetto della manifestazione di interesse, indicando
nome e ubicazione di tali progetti; - esprimere le motivazioni, in max
100 parole, delle ragioni della candidatura; - sottoscrivere apposita
dichiarazione di assenso al trattamento dei propri dati personali per
le finalità in oggetto;(…)”.
(...)
LA BOLLA PROSSIMA VENTURA (ANCHE NEI CERVELLI)
Uno dopo l'altro cascano tutti lasciandosi dietro una carrettata di
debiti, di risparmi dei genitori bruciati, di NPL per le banche. Il
commercio oggi rappresenta IL buco nero dell'economia nazionale.
Ricordate quanti centri di abbronzatura c'erano qualche anno or sono?
Ricordate il boom delle pizzerie d'as porto? Ricordate quante agenzie
immobiliari c'erano ad ogni cantone stradale? Ricordate quanti centri
telefonici c'erano e non ci sono più diventati in buona parte barberie
gestite da cinesi o marocchini a prezzi “equi” per pensionati e non?
Ricordate – non è finita- quanti studi dentistici hanno aperto e chiuso
negli ultimi cinque anni?.
(...)
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pdf: 9Mb
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CURNO: SE IL BIDONCINO MICROCIPPATO
PARTE COI TEMPI DELLA PLASTIC-TAX
1 - Coi primi di novembre inizia la raccolta della rumenta del paese
bello da vivere accompagnata da bidoncino microcippato dove i bravi
cittadini ficcheranno quanto più rumenta “non riciclabile” perché il
futuro costo della bolletta dipenderà anche dal numero di volte che
il singolo bidoncino verrà svuotato. Quindi più si separa la
rumenta famigliare e meno si getta nel bidoncino di quella
davvero irrecuperabile meglio sarà. Noi non crediamo affatto che per
merito di una accurato sfruttamento del bidoncino microcippato,
pagheremo di meno.
2 - E' interessante che questa prova (durerà un anno ma credo
terminerà -se andasse nel migliore dei modi- quando si farà
la prossima delibera TARI 2021) comincia proprio mentre è in corso la
battaglia nazional popolare sulla tassazione delle bevande zuccherate,
delle sigarette rollate e… della plastica. Soprattutto la plastica. La
plastic tax da sola vale 1,1 miliardi nel 2020, 1,8 miliardi nel 2021 e
1,5 miliardi nel 2022. La stangata interesserà una serie di
prodotti monouso, dai tappi di plastica al tetrapak per il latte, ma
anche i rotoli pluriball, le etichette e le buste dell'insalata, che
verranno tassate per 1 euro al chilogrammo. Orribile!. Le associazioni
dei consumatori hanno stimato il potenziale aumento per famiglia:
secondo i dati di Federconsumatori potrebbe arrivare a 138 euro a
nucleo familiare, mentre per Codacons fino a 165 euro (includendo
l'effetto del taglio delle agevolazioni per il gasolio sui veicoli euro
3). Difficile credere che le famiglie italiane… gettino via mezzo chilo
di plastica irriciclabile al giorno. Un aggravio pazzesco (se servisse
a qualcosa…)
3 - Torniamo sulla rumenta e la plastica perché non ce la raccontano
giusta. L'interrogazione di un consigliere comunale di Parma sulla
destinazione dei rifiuti differenziati di quella città ha portato alla
luce nelle settimane scorse l'amara verità: il 50-65% di quella che i
residenti nella città emiliana selezionano viene in realtà portato
all'inceneritore per essere bruciato. Rispetto alla media nazionale e
considerando l'impegno dei cittadini, che ha permesso a Parma di
arrivare all'80% di differenziata, la percentuale di rifiuti che
finisce nell'inceneritore è alta, ma per gli addetti ai lavori non è
una novità. Si tratta di un problema (non solo italiano), che ha
diverse cause. Basti pensare alla polemica scatenata a settembre
scorso, dopo le dichiarazioni di Alessia Scappini, amministratrice
delegata di Alia, che in Toscana gestisce i rifiuti di 58 comuni. “Le
bioplastiche negli impianti di compostaggio – ha detto –vengono
scartate oppure finiscono in frammenti che contaminano il compost
finale”. Cosa succede? Diventano rifiuti indifferenziati e come tali
vanno anche smaltiti. Insomma, si va nella direzione opposta a quella
indicata dall'Ue. L'incenerimento dei rifiuti, sottolineano infatti gli
esperti, non rientra nella regola delle tre 'R' (ridurre, riutilizzare
e riciclare) su cui si basano le norme europee degli ultimi decenni.
Secondo le stime, la produzione di plastica aumenterà del 40% nei
prossimi dieci anni. “Per molto tempo ci è stato detto che il riciclo
sarebbe stata la soluzione, ma di tutta la plastica prodotta a partire
dagli anni 50′ solo il 9% è stato correttamente riciclato” spiega
Giuseppe Ungherese responsabile Campagna Inquinamento di Greenpeace
Italia, secondo cui “riciclare è importante, ma non basterà a salvare
il Pianeta”.
È chiaro, dunque, che dietro la raccolta differenziata (che resta un
obiettivo da perseguire) si nascondono delle insidie. “Quella della
plastica è una raccolta a più flussi, perché non parliamo di un
materiale unico – spiega Laura Brambilla, responsabile nazionale della
campagna 'Puliamo il mondo' di Legambiente – quindi, mentre all'occhio
del comune mortale la plastica verrebbe messa tutta insieme, sono poche
quelle che hanno un valore”. Le responsabilità sono dei cittadini? “Sì,
ma i Comuni hanno diversi strumenti per accompagnarli in un percorso,
intanto spiegando bene qual è il modo corretto di effettuare la
raccolta. Per quanto riguarda le bioplastiche, vanno intanto
riconosciute – sottolinea – e inserite nell'organico: se finiscono con
la plastica, ne contaminano la qualità. Nel dubbio gettate
nell'indifferenziata”. E poi ci sono verifiche e sanzioni “ma
purtroppo, in Italia, viene poco applicato il principio 'chi inquina
paga'”.
L'idea è che nessuno sappia bene “cosa sia la plastica” e che
destino possono avere i vari tipi che… non si conoscono e quindi
vengono avviati al termovalorizzatore se non all'inceneritore .
4 - L'Unione Europea ha imposto un target minimo di raccolta del 65%,
al netto degli scarti. Il riciclo, però, non risolve il problema, come
sottolinea Enzo Favoino, coordinatore scientifico di Zero Waste Europe
e ricercatore alla Scuola Agraria del Parco di Monza, che ha curato il
rapporto Plastica: il riciclo non basta commissionato da Greenpeace. La
'Plastic Strategy' adottata nel 2018 dall'Ue che include anche la
recente Direttiva sulle Plastiche Monouso, prevede un mix di misure per
aumentare l'efficienza della filiera del riciclo. “Meccanismi come la
Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) o la possibile introduzione
di sistemi di deposito cauzionale – spiega – potranno contribuire a
incrementare il riciclo, ma non a colmare la differenza tra quanto
immesso al consumo e le tonnellate riciclate”. Le soluzioni, secondo
Favoino, non possono che essere “la riduzione del consumo di plastica e
un impegno da parte dell'industria affinché progettino imballaggi che,
oltre che al riciclo, puntino a durevolezza e riutilizzo”.
5 - Detto fatto. Il 24 ottobre L'Eco scodella la notizia di un
accordo tra A2A e Rea Dalmine per portare il teleriscaldamento in oltre
40 mila case. I termovalorizzatori di Bergamo e Dalmine saranno
collegati con una rete di 5 chilometri che porterà un aumento di
potenza del 50%. Si otterrà il 50% di calore in più per scaldare oltre
40 mila appartamenti. La rete del teleriscaldamento che corre sotto le
strade di Bergamo fino ai caloriferi delle case dei bergamaschi fa un
passo decisivo nel segno del risparmio e della sostenibilità
ambientale. A2A attualmente produce il calore attraverso l'energia
generata dall'incenerimento dei rifiuti indifferenziati, l'impianto di
Dalmine lo farà entro il 2022, quando sarà finita la nuova dorsale di
collegamento. Nei due termo valorizzatori per la produzione di
energia vengono utilizzati finora i c.d. CSS: il CSS (Combustibile
Solido Secondario) è un combustibile ottenuto dalla componente secca
(plastica, carta, fibre tessili, ecc.) dei rifiuti non pericolosi, sia
urbani sia speciali, tramite appositi trattamenti di separazione da
altri materiali non combustibili, come vetro, metalli e inerti. Il CSS
può trovare impiego negli impianti industriali esistenti (cementifici,
acciaierie, centrali termoelettriche, ecc.) in sostituzione ai
combustibili tradizionali e nei combustori dedicati al suo utilizzo
specifico per la produzione di energia elettrica. Vale a dire quello
che metteremo nel bidoncino microcippato finità tutto come CSS ma
attenzione perché “da solo” non brucia e occorre comunque un po'
di metano.
La rumenta di Curno pare che adesso finisca a Brescia ma con questo
accordo potrebbe accadere che la frazione dentro il bidoncino
microcippato possa finire anche alla REA di Dalmine.
6 - Chiariamo alla fine la differenza tra inceneritore e
termovalorizzatore. Il primo incenerisce i rifiuti solidi (non vetro
metalli ceramiche ecc.) letteralmente bruciandoli col metano e
producendo ceneri che hanno destinazione industriale (cemento p.e.). Il
termovalorizzatore non brucia rifiuto organico vetro metalli ceramiche
(ecc.) ma con l'innesco del metano brucia tutto il resto e sfrutta il
calore per produrre energia elettrica e vapore acqueo caldo destinato
al riscaldamento degli edifici. Alla fine restano sempre delle ceneri
che hanno destinazione industriale come sopra.
7 - Morale della favola. La situazione è quella del cane che si
morde la coda ed è in mano a chi ne inventa una al giorno per
“ampliare” il più possibile ogni tipo di affare attorno alla
rumenta. Sarà una affermazione banale ma la rumenta diminuisce soltanto
diminuendo i consumi. Anche mangiando la buccia della mela anziché
gettarla nell'organico. Anche creando una piccola cucina prossima alla
mensa scolastica invece che far preparare piatti a venti chilometri di
distanza di la, impiattare il tutto in lugubri vassoi e riscaldarli di
qua sperando che i bimbini non gettino via tutto preferendo un pezzo di
pizza comprata da una bellissima panettiera alla mattina presto.
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PIAZZE APERTE? A CURNO NON SE NE PARLA NEMMENO
l Comune di Milano, esattamente al contrario di quello di Curno, per
l'attuazione di alcune parti importanti del PGT ha deciso di chiamare a
raccolta cittadini singoli ed associati vale a dire “soggetti che
desiderino partecipare ai costituendi Gruppi di Lavoro apportando
contributi e suggerimenti per ciascuno dei sottoindicati temi
strategici, al fine di elaborare documenti attuativi delle strategie
delineate dal PGT e di svolgere attività di supporto istruttorio agli
uffici comunali anche per la predisposizione delle schede tecniche per
la nuova edizione del programma Reinventing Cities: (…).
Per partecipare a questi gruppi di lavoro i “soggetti interessati
dovranno: - dimostrare esperienza nell'ambito di progetti simili nel
tema strategico oggetto della manifestazione di interesse, indicando
nome e ubicazione di tali progetti; - esprimere le motivazioni, in max
100 parole, delle ragioni della candidatura; - sottoscrivere apposita
dichiarazione di assenso al trattamento dei propri dati personali per
le finalità in oggetto;(…)”.
Vero che il sindaco Sala non s'è laureato all'UniBG ma alla Bocconi, ha
lavorato in Pirelli, Telecom, CdP, come Direttore Generale del Comune
di Milano e poi quale Commissario straordinario ed amministratore
delegato Expo S.p.A.
L'assessore Conti –classe 1963- é laureato in architettura al
Politecnico di Milano mentre il suo uguale nel Comune di
Milano Paolo Maran –classe 1980- ha frequentato il Liceo Volta,
si è laureato in Scienze Politiche e ha lavorato come consulente
aziendale. E' stato consigliere di Zona per due mandati
occupandosi principalmente delle tematiche legate alla sosta e ai
parcheggi e della difesa e dello sviluppo del territorio. Nel 2006 è
diventato consigliere comunale di Milano. Durante il mandato è stato
membro della Commissione mobilità e ambiente del Comune di Milano.
Nelle elezioni comunali del 2011 è il secondo candidato più votato del
Partito Democratico ed è l'Assessore più giovane della Giunta Pisapia
con delega alla Mobilità, Ambiente, Acqua pubblica, Energia e
Metropolitane. Nelle elezioni comunali di Milano del 2016 è di nuovo il
secondo più votato ed è confermato in Giunta, con deleghe
all'Urbanistica, Verde e Agricoltura. In questo assomiglia al collega
Conti.
Prima di Maranl'urbanistica milanese era in mano ad una donna
avvocato Ada Lucia De Cesaris , allieva di Sabino Cassese se ne andò
(in anticipo) quando si rese conto di un orientamento a destra
della maggioranza di Pisapia.
Vero che Milano è tutt'altra faccenda che il paese bello da vivere, ma
non è privo di significato che mentre a Curno se nel centrosinistra non
c'è di mezzo Conti non si muove foglia urbanistica, chissà perché un
tema che per Curno pare esclusivamente tecnico nella metropoli lo
danno in mano ad un avvocato ed a un laureato in scienze politiche.
Sia come sia a Curno l'idea stessa che certi temi siano discussi
ed affidati non dico ad una commissione (NON IN CONFLITTO DI INTERESSI)
ma addirittura a dei cittadini proprio non gli passa nemmeno per la
testa tranne il solito ed usurato rapporto con le associazioni
portatrici di interessi che –GUARDA CASO- sono TUTTE ma PROPRIO TUTTE
FORAGGIATE dalla maggioranza del momento e abitualmente cambiano il
dirigente secondo la maggioranza che governa il comune al
momento.
Per esempio lo spostamento della sede del mercato meritava una
commissione di cittadini allargata e invece, nonostante lo
spostamento sia arrivato dopo trent'anni che quel posto esisteva
(quindi lo si poteva mandare li già decenni or sono…), lo spostamento è
stato deciso quando gli interessi erano ormai conclusi -aveva venduto
il suo bar- di un maxi dirigente del partito maggiore azionista della
maggioranza che regge Serra-Gamba.
La sistemazione della bretella tra via IV Novembre e via Carlinga
(risparmiano perfino nel darle un nome PROPRIO….) che passa davanti al
CVI1, alle due scuole dell'obbligo ed alla biblioteca-auditorium
meritava anch'essa una commissione aperta di cittadini (e un concorso
di idee) mentre invece s'è risolto tutto cercando un architetto
al minor prezzo possibile, un altro geometra sempre al minor prezzo
possibile e poi con incontri “riservati” guarda caso con la
Polisportiva Curno (foraggiata dal Comune e recentemente
“graziatissima” di un prolungamento scorretto della convenzione
di gestione del CVI1) e cogli insegnati delle scuole (pure quelle
generosamente foraggiate a pacchi di euro col PdS).
Questi – Gamba Conti Serra Rota Cavagna ecc. fino ai due giovinotti
muti (paiono i vescovoni esposti sull’altare nelle grandi
feste) - non hanno ancora capito che OCCUPARE TUTTO genera la
rivolta, la repulsione della cittadinanza perché appena questa solleva
lo sguardo incontra sempre e solo le stesse facce che fanno e disfano
senza mai motivare nulla salvo sprecare pacchi di soldi senza MAI
controllare il risultato della spesa.
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LA BOLLA PROSSIMA VENTURA (ANCHE NEI CERVELLI)
Uno dopo l'altro cascano tutti lasciandosi dietro una carrettata di
debiti, di risparmi dei genitori bruciati, di NPL per le banche. Il
commercio oggi rappresenta IL buco nero dell'economia nazionale.
Ricordate quanti centri di abbronzatura c'erano qualche anno or
sono? Ricordate il boom delle pizzerie d'as porto? Ricordate quante
agenzie immobiliari c'erano ad ogni cantone stradale? Ricordate quanti
centri telefonici c'erano e non ci sono più diventati in buona parte
barberie gestite da cinesi o marocchini a prezzi “equi” per pensionati
e non? Ricordate – non è finita- quanti studi dentistici hanno aperto e
chiuso negli ultimi cinque anni?.
Scrive il Corriere Bergamo che le «Grandi strutture di vendita» (quelle
superiori ai 1.500 metri quadrati nei Comuni sotto i 10 mila abitanti
e sopra i 2.500 metri per quelli più grandi) sono oggi 42 e occupano
una superficie totale di 443 505 metri quadrati. Sono presenti in 30
comuni su 250. Crescono le strutture di medie dimensioni, quelle dai
150 ai 1.500 metri quadrati per i Comuni più piccoli
e dai 250 ai 2.500 per quelli più grossi. Sono
aumentati in un anno da 1.028 a 1.049, e i loro metri quadrati sono
saliti da 637 035 a 650.260. Quasi un metro quadrato a testa per
ogni bergamasco. Cui vanno aggiunti i piccoli negozi al dettaglio, poi
i bar ristoranti e quant'altro venda qualcosa con-nei negozi
tradizionali.
Se c'era bisogno di avere nuovamente conferma dell'igno ranza del
sistema –dalle banche ai comuni- a gestire ragionevolmente l'economia
di un Paese dopo l'infausta bolla (edilizia e non solo) del 2008 eccoci
di nuovo pronti alla prossima: la scoperta che gli italiani mangiano
non tre sole volte al giorno ma mangiano continuamente. Dalle sette
alle ventidue trecentosessantacinque giorni all'anno.
Scrivono le gazzette che debbono indirizzare gli investimenti prossimi
(se non altro per tenere in piedi il sistema banche-professionisti che
non sanno più che fare) che oggi sarebbe cambiato l'approccio dei
clienti: storicamente il grande supermercato era il nucleo attorno al
quale nasceva il resto del centro commerciale e il flusso di persone
per la galleria. Oggi non è più così: nascono strutture con negozi più
piccoli con un tempo di permanenza che non fa perdere tempo tra
parcheggi, corsie o casse. Di qui la necessità per i centri
commerciali di cambiare pelle: il cliente deve essere intercettato
fornendogli occasioni per visitare il centro, attraverso la
ristorazione, l'intrattenimento o la presenza di grandi marchi.
Mica passa per la crapa di questi grandi influencer che oggi il cliente
ha pochi soldi da spendere perché lavora pochissime ore al giorno
(semmai lavori…) e soprattutto SA cosa vuole comprare quindi sa COME
spendere. Conosce i prodotti di cui ha bisogno e in cui ha fiducia, è
informato da pacchi di carta pubblicitaria che gli intasa la cassetta
delle lettere, si è reso conto di avere bisogno di meno quantità e
maggiore quantità. Perfino gli extracomunitari hanno imparato a
scegliere la qualità al posto della quantità. Quindi gli importa non è
vero che vanno dove ci sono i grandi marchi perché sanno benissimo
quando come cosa vogliono da quelli.
Quando ho visto sul cellulare dei muratori le immagini
dell'interno di quel nuovo pantheon (lo scrivo minuscolo per non
offendere il Pantheon VERO) che sarà la “new area food” del centro
commerciale di via Fermi ho immaginato a quale razza di fauna
verrà frequentato ed immediatamente l'ho associato –notizie di queste
ore- ai neonati in crisi di astinenza oppure alla vicenda di Alberto
Antonello.
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