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QUEL CAMION È UNA SINDONE
UNA SINDONE PERFETTA PER L’EUROPA
Ma che ce ne
frega dei trentanove poveracci morti come bancali dentro il rimorchio
troppo stretto nella zona industriale di Grays, in periferia di Londra.
Dai, su, non scherziamo, trentanove cadaveri su un camion, tra cui
anche un ragazzino colpevole di avere voluto rischiare come dovrebbero
fare solo gli adulti, sono la merce di un Occidente che ha investito
tutto sull'impermeabilizzazione dell'etica per superare comodamente
questa epoca difficile. In Inghilterra, poi, pensateci bene. Morire da
immigrato in Inghilterra è il modo migliore per farsi risucchiare da
una doppia distanza: dal paese d'origine, e da quello di arrivo. È una
sorta di condanna a essere poco interessante. I morti poco interessanti
sono la fortuna di chi fa politica contabilizzando le vittime.
Dai, davvero, che ce ne frega di bombardare gli stomaci deboli degli
elettori che ora sono tutti appallottolati per la disgrazia di dovere
usare un bancomat con una storia di immigrazione che non ha nemmeno il
sale, le facce cotte dal sole, nemmeno qualche segno di stupro e
nemmeno la scomodità della nausea in mezzo alle onde: certi capolavori
politici sono tutti nell'obbligare qualcuno a morire proprio male,
proprio con grande dolore, proprio con profondissimi e sanguinolenti
segni sulla pelle per meritarsi un dibattito. Morire inscatolato è una
morte che non soffia un fremito. Un incidente stradale senza il botto.
Poco appeal d'immagine fa una notizia, certo, ma non fa davvero
sensazione.
(...)
I 5S VOTANO CONTRO E L'EUROPARLAMENTO DICE NO AI PORTI APERTI E AL
RICOLLOCAMENTO DI CHI ARRIVA. IL GOVERNO SI SPACCA, LA DESTRA ESULTA.
MA L'ITALIA CI RIMETTE
A sole 24 ore dalla tragedia di Londra, dove sono stati trovati 39
cinesi morti in un tir, e con la nave Ocean Viking ancora in alto mare,
l'Europa dice «no» ai porti aperti. Per soli due voti il Parlamento
europeo dei 27 ha bocciato la risoluzione che prevedeva anche di
vietare a livello Ue la "criminalizzazione" delle attività di soccorso
in mare e "un meccanismo permanente e obbligatorio di ricollocamento
per gli arrivi". E il governo italiano si spacca.
(...)
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12mB
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QUEL CAMION È UNA SINDONE
UNA SINDONE PERFETTA PER L’EUROPA
Ma che ce ne
frega dei trentanove poveracci morti come bancali dentro il rimorchio
troppo stretto nella zona industriale di Grays, in periferia di Londra.
Dai, su, non scherziamo, trentanove cadaveri su un camion, tra cui
anche un ragazzino colpevole di avere voluto rischiare come dovrebbero
fare solo gli adulti, sono la merce di un Occidente che ha investito
tutto sull'impermeabilizzazione dell'etica per superare comodamente
questa epoca difficile. In Inghilterra, poi, pensateci bene. Morire da
immigrato in Inghilterra è il modo migliore per farsi risucchiare da
una doppia distanza: dal paese d'origine, e da quello di arrivo. È una
sorta di condanna a essere poco interessante. I morti poco interessanti
sono la fortuna di chi fa politica contabilizzando le vittime.
Dai, davvero, che ce ne frega di bombardare gli stomaci deboli degli
elettori che ora sono tutti appallottolati per la disgrazia di dovere
usare un bancomat con una storia di immigrazione che non ha nemmeno il
sale, le facce cotte dal sole, nemmeno qualche segno di stupro e
nemmeno la scomodità della nausea in mezzo alle onde: certi capolavori
politici sono tutti nell'obbligare qualcuno a morire proprio male,
proprio con grande dolore, proprio con profondissimi e sanguinolenti
segni sulla pelle per meritarsi un dibattito. Morire inscatolato è una
morte che non soffia un fremito. Un incidente stradale senza il botto.
Poco appeal d'immagine fa una notizia, certo, ma non fa davvero
sensazione.
Abbiamo inventato i marchi “doc” per quelli che scappano dividendo i
più pregiati (almeno mutilati, stuprati, per forza orfani e con una
guerra che gli si possa leggere sulle braccia meglio ancora se sulla
shiena) da quelli che invece ci fanno schifo e di cui non ci possiamo
mica occupare.
Eppure quel camion è una sindone, ci metteremo anni a capirlo, è la
sindone perfetta di un'Europa che di fronte alle disperazioni tutte
intorno è stata capace di trasformare i propri pori in polistirolo e
delegare le sofferenze e le privazioni solo alla letteratura di genere
di quei giornalisti che hanno deciso il filone del buonismo per
racimolare un po' di carriera: se non c'è un bambino, se non c'è una
pagella cucita, se non c'è un cadavere di una madre incollato al
cadavere del figlio allora è tutto ordinaria amministrazione, vittime
collaterali di una politica del rigore che vorrebbe stare sui numeri e
invece, oibò, ogni tanto straripa sulle persone.
Ormai siamo riusciti perfino a costruire un grado di merito dei morti,
una meritocrazia delle vittima, una scala valoriale di come bisogna
morire per meritare un lutto che non si limiti alla carta bollata.
Stupisce? Ma no, ma lo abbiamo cominciato a fare con i vivi, ci siamo
permessi di credere che ci siano bisognosi più bisognosi, abbiamo
inventato i marchi “doc” per quelli che scappano dividendo i più
pregiati (almeno mutilati, stuprati, per forza orfani e con una guerra
che gli si possa leggere sulle braccia) da quelli che invece ci fanno
schifo e di cui non ci possiamo mica occupare (i migranti economici,
pensa che egoisti presuntuosi quelli che si spostano semplicemente per
avere una vita migliore senza nemmeno un lutto, pensa che odiosi
vezzosi). E così inevitabilmente siamo arrivati anche a classificare i
morti. Naturale che finisse così.
Dice l'Occidente, siamo grandi nei diritti ma non c'è spazio mica per i
diritti di tutti, eh. Dicono così. E ci hanno quasi convinto.
In fondo ci siamo tutti fissati sul Mediterraneo perché è un luogo
facile da raccontare, perfetto per essere rivenduto nei lacrimevoli
editoriali: il mare è un topos che hanno usato tutti i migliori
letterati, immediato e comprensibile, come il candelabro nelle storie
poliziesche più banali. Nessuno però si permetta mai di dire o di
scrivere che il mare (o il camion nel caso di Grays) sono solo le
condutture di scarico di una fogna che sta molto più lontano, nessuno
dica che i luoghi che andrebbero descritti sono gli uteri violati in
Libia o quelle traversate tutte pece e sangue nel deserto per arrivare
all'imbuto di Tripoli o quelle camminate che attraversano la rotta
balcanica per arrivare strisciando sotto i reticolati che vogliono
proteggere l'Europa. No, no, ci si fermi al mare o al camion, che
la nuova etica disinfettata di questo Occidente che era storicamente
elegante nei diritti e che è diventato cinicamente elegante solo nei
modi non vuole troppa tragedia. Compatiamoli, ma poco. E rimaniamo lì
sul Mediterraneo dove i vigliacchi sovranisti di casa nostra (e
dell'Europa feroce, quelli di Visegrad) hanno già pronte tutte le
cartucce populiste per imporrare la loro falsa narrazione. Pensa a un
sovranista che deve rispondere su dei corpi morti striscianti nel
cassone di un tir: non ha il vocabolario delle stupidità da poter
sparare a palle incatenate. Niente di niente.
Mi avevano insegnato, ero bambino superficiale come hanno il diritto di
essere solo i bambini, che ero nato in quella parte del mondo che
reclamava la propria superiorità perché aveva costruito benessere da
condividere con tutti e invece questa parte di mondo è diventato uno di
quei condomini di plastica con la verdura coltivata negli stipiti e con
i putti intorno alla portineria, quei condomini sempre chiusi alla
gente che si può permettere di adorarli da lontano. Sì, è vero. Dice
l'Occidente, siamo grandi nei diritti ma non c'è spazio mica per i
diritti di tutti, eh. Dicono così. E ci hanno quasi convinto. Così in
fondo un camion che trasporta morti che hanno pensato di potersi fidare
di stare nascosti con il catenaccio alla fine non è nient'altro che una
consegna sbagliata di merce che è scaduta per problemi di rotte, di
bolle, di documenti e di strade. Dai, succede. Che ce ne frega. In
Inghilterra, poi. Ma vuoi vedere che adesso anche l'Inghilterra si
mette in testa di esportare storie di dolore? Ma non scherziamo, su.
Giulio Cavalli
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I
5S VOTANO CONTRO E L'EUROPARLAMENTO DICE NO AI PORTI APERTI E AL
RICOLLOCAMENTO DI CHI ARRIVA. IL GOVERNO SI SPACCA, LA DESTRA
ESULTA. MA L'ITALIA CI RIMETTE
A sole 24 ore dalla tragedia di Londra, dove sono stati trovati 39
cinesi morti in un tir, e con la nave Ocean Viking ancora in alto mare,
l'Europa dice «no» ai porti aperti. Per soli due voti il Parlamento
europeo dei 27 ha bocciato la risoluzione che prevedeva anche di
vietare a livello Ue la "criminalizzazione" delle attività di soccorso
in mare e "un meccanismo permanente e obbligatorio di ricollocamento
per gli arrivi". E il governo italiano si spacca.
La plenaria di Strasburgo ha respinto il testo con 290 voti contrari,
288 a favore e 36 astenuti. Ed è proprio su questi 36 astenuti, tutti
deputati del M5s (il Pd, con i verdi europei e il Ppe avevano votato
per la risoluzione, ndr) che si è acceso lo scontro in Italia.
«L'astensione segnala un problema rilevantissimo – sottolinea il
presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci –. Non credo che sia
possibile costruire un'alleanza con un movimento che ha una posizione
sostanzialmente molto simile a Salvini su una questione determinante
come quella dei salvataggi e dei soccorsi nel Mediterraneo».
La risoluzione è stata «una occasione persa» per il Parlamento, «una
sconfitta per tutti», dichiara Laura Ferrara, europarlamentare del
Movimento 5 Stelle, che spiega così l'astensione. «La risoluzione
poteva trasformarsi nella presa di posizione forte che l'Italia e
l'Europa aspettano da anni. Avevamo presentato degli emendamenti che
restituivano concretezza e ambizione ad un testo altrimenti vago e
polarizzato. Questi emendamenti non hanno trovato il sostegno della
maggioranza, da qui la nostra astensione».
A sostenere la posizione europea, dall'Italia, Luigi Di Maio, aggiunge
che «in Europa il Movimento 5 Stelle è e resta ago della bilancia e sul
tema immigrazione le parole non bastano più». «L'Italia non può farsi
carico da sola di un problema che riguarda tutta l'Ue!» conclude su
Facebook.
Ma il "no" europeo alla politica dei porti aperti è un'occasione
ghiotta per i leghisti che festeggiano. «Attenzione, ogni tanto
dall'Europa una buona notizia! – esulta su Twitter Matteo Salvini –.
Schiaffo alla maggioranza delle Poltrone Macron-Pd-5Stelle-Renzi.
Bocciata al Parlamento europeo una risoluzione per spalancare i porti
alle Ong». Soddisfatta anche Giorgia Meloni, leader di Fratelli
d'Italia. Eppure se fosse passata la risoluzione avrebbe costretto
l'Europa a prendersi carico anche dei migranti giunti in Italia, uno
dei punti su cui anche Salvini aveva insistito quando era al governo.
Daniela Fassini
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