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NEL DOCUMENTO PROGRAMMATICO BILANCIO 2020
TRA «BONUS FACCIATE» E «RINASCITA URBANA»
PIOVONO SOLDI SEMPRE SUGLI STESSI MARPIONI
Bonus facciate (uno)
In manovra anche il «bonus facciate»: detrazione del 90% per chi rifà
gli esterni: un aiuto fiscale per il maquillage di palazzi e condomini.
La novità spunta a sorpresa in coda al comunicato con cui Palazzo Chigi
ha riassunto i 12 punti salienti del decreto fiscale e della legge di
bilancio 2020 approvati «salvo intese» nella notte del 15 ottobre nel
quadro del il Documento programmatico di bilancio trasmesso a
Bruxelles. A "sponsorizzare" su Twitter la detrazione - che allarga
ulteriormente la famiglia dei "bonus" fiscali utilizzabili dagli
italiani - è il ministro dem dei Beni culturali Dario Franceschini.
Nella manovra, esulta il ministro, c'è «una norma coraggiosa che
renderà più belle le città italiane. Con il #bonusfacciate un credito
fiscale del 90% per chi rifà nel 2020 la facciata di casa o del
condominio, in centro storico o periferia, nelle grandi città o nei
piccoli comuni!». Come già per altre misure destinate a promuovere gli
interventi di miglioramento edilizi il bonus servirà a rilanciare la
cura degli stabili, la riqualificazione del patrimonio edilizio e il
risparmio energetico con effetti immediati sull'occupazione nel settore
edilizio, sul decoro urbano e sulle entrate fiscali.
(...)
COME FUNZIONA IL COMUNE NELPAESE BELLO DA VIVERE
Per fortuna il Comune di Curno ha una sindaca laureata in economia e
commercio all'UniBG che dopo avere lavorato in HewelettPakard e
General Electric adesso è (tra l'altro) Consulente di direzione
d'impresa per aziende dei settori profit e non-profit ed iscritta al
“Ruolo periti ed esperti” della Camera di Commercio di Bergamo –
Categoria “Amministrazione e contabilità” perché ci pare che stia al
timone di una nave alla deriva. Naturalmente la sindaca dirà che tutto
il problema sta in capo agli uffici e che lei non c'entra. A meno che
tutti insieme quelli dentro il municipio non facciano mostra dietro
indicazione politica di stare su una nave alla deriva per prenderci per
i fondelli. Nella seduta del consiglio comunale del 30 settembre il
vicesindaco Conti annuncia che sono pronti i progetti della
sistemazione della parte di via IV Novembre e del parcheggio antistante
il CVI1, le scuole medie a la biblioteca e sollecita o invita o sfida
le minoranze a prenderne visione. Ho chiesto appuntamento con
vicesindaco Conti che mi è stato fissato per giovedi 10 ottobre alle
14,30 ma è saltato per ragioni addotte dal vicesindaco Conti SENZA
alcun preavviso (disponevano di numero di cellulare per avvertire).
(...)
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NEL DOCUMENTO PROGRAMMATICO BILANCIO 2020
TRA «BONUS FACCIATE» E «RINASCITA URBANA»
PIOVONO SOLDI SEMPRE SUGLI STESSI MARPIONI
Bonus facciate (uno)
In manovra anche il «bonus facciate»: detrazione del 90% per chi rifà
gli esterni: un aiuto fiscale per il maquillage di palazzi e condomini.
La novità spunta a sorpresa in coda al comunicato con cui Palazzo Chigi
ha riassunto i 12 punti salienti del decreto fiscale e della legge di
bilancio 2020 approvati «salvo intese» nella notte del 15 ottobre nel
quadro del il Documento programmatico di bilancio trasmesso a
Bruxelles. A "sponsorizzare" su Twitter la detrazione - che allarga
ulteriormente la famiglia dei "bonus" fiscali utilizzabili dagli
italiani - è il ministro dem dei Beni culturali Dario Franceschini.
Nella manovra, esulta il ministro, c'è «una norma coraggiosa che
renderà più belle le città italiane. Con il #bonusfacciate un credito
fiscale del 90% per chi rifà nel 2020 la facciata di casa o del
condominio, in centro storico o periferia, nelle grandi città o nei
piccoli comuni!». Come già per altre misure destinate a promuovere gli
interventi di miglioramento edilizi il bonus servirà a rilanciare la
cura degli stabili, la riqualificazione del patrimonio edilizio e il
risparmio energetico con effetti immediati sull'occupazione nel settore
edilizio, sul decoro urbano e sulle entrate fiscali.
Questo “bonus facciate” occorreva proprio perché come ennesimo aiutOne
alle grandi immobiliari –che potrebbero addirittura andare in credito
d'imposta…- ed alle banche che ormai non sanno come guadagnare
salvo depredare i correntisti con le spese. Già immaginiamo che il
regolamento prevedrà -come già accade- la possibilità di passare il
credito all'impresa esecutrice dei lavori, ovviamente pagando una
stangata di interessi tutti a vantaggio delle banche. Della serie. Se
tu pensionato hai investito la tua liquidazione in titoli di debito
pubblico non prendi un euro di interessi e quindi se decidi di
investire una parte per pagare quel 10% di spese per rifare la facciata
e lasciare all'impresa il restante 90%, questa te lo sconterà con un
interesse che potrebbe arrivare anche all'8%. Vale a dire che
sull'operazione la banca si intasca mediamente il 40% del rimborso.
Quindi …
Rinascita urbana (uno)
Forse dopo aver lavato i panni in Arno avrebbe voluto chiamarlo
Rinascimento Urbano il suo piano per far rinascere i quartieri
delle nostre città. Invece si è accontentata, più modestamente di
Rinascita Urbana, e speriamo non faccia la fine del glorioso periodico
comunista.
Porta questo titolo il programma dotato dello stanziamento di un
miliardo annunciato dalla Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti
Paola De Micheli che si propone di “migliorare la qualità
dell'abitare, attraverso diverse azioni, come la rigenerazione degli
edifici, il sostegno alle famiglie in affitto, i cantieri nei piccoli
comuni”. Finalmente!.
Va bene che un miliardo è una cifra ridicola rispetto agli 8,6
che servono per la tratta principale della ferrovia
Torino-Lione, o rispetto ai 27,8 miliardi di dollari (1,3% del
PIL) di spese militari, o ai 5,5 miliardi di euro del Mose. Oppure il
nuovo stadio di Milano è un'operazione immobiliare da 1,2 miliardi di
euro, per dimenticare le Olimpiadi del 2026 che guardando quelle di
Torino dove hanno prodotto un indebitamento mostruoso della città
produrranno una voragine certa.
Immaginate se si può credere al miliardo sventolato dalla Signora
Bonaventura per sanare il paradosso italiano per il quale da
oltre mezzo secolo si costruiscono troppe case e non ce ne sono mai
abbastanza per chi ne ha bisogno. Se si può credere al suo “programma
pluriennale innovativo per la riqualificazione e l'incremento
dell'edilizia residenziale pubblica e sociale e per la rigenerazione
urbana”, pensato “per far rinascere interi quartieri nelle città medie
e grandi”, se chiama in campo le regioni come soggetti co-finanziatori
insieme all'apporto di risorse private, come quelle di
Cassa depositi e prestiti e i fondi privati che si occupano
dell'abitare.
Pensate proprio che le grandi proprietà immobiliari –pubbliche e
private- si impegneranno per il volonteroso recupero e risanamento del
patrimonio pubblico e privato? quando occasione è buona per
aumentare la massa di volume edilizio commerciabile, quando vengono
concesse a prezzo stracciato aree a immobiliaristi e costruttori,
per costruire un impianto sportivo (come sta succedendo a Roma, a
Milano e a Firenze) cambiandone per un malizioso incantesimo la
destinazione d'uso trasformandole in terreni edificabili e
permettendo ai promotori un indice di edificazione doppio di
quello di qualsiasi cittadino?.
In nessuna città, ma anche in centri grandi e piccoli, non si è mai
provveduto a un censimento corretto ed efficace dell'edificato storico,
di quello del patrimonio abitativo pubblico e della natura, censo e
qualità degli “affittuari” alla composizione della cerchia degli
inquilini Ater, catalogabili nella categoria furbetti del quartiere. Se
non altro per rifare un Catasto attendibile ed una vera ricerca
sui bisogni di casa rispetto alle attuali disponibilità.
Insomma tra Facciate uno e Rinascita urbana 1 siamo sempre alle solite.
Di rifare il Catasto neanche parlarne. Di fare un vero censimento del
patrocinio immobiliare disponibile nemmeno parlarne. Di
verificare la legittimità degli affittuari del patrimonio abitativo
pubblico neanche a parlarne.
Anche togliendo dal conteggio le abitazioni nei centri turistici,
in tutte le zone ad alta tensione abitativa esistono molte più
abitazioni del bisogno reale che poi si concretizza in
occupazioni abusive e presenze altrettanto abusive nel patrimonio
pubblico, un una certa parte di NPL. Continuare ad appiccicare pezze di
investimenti che valgono più come propaganda che come buona pratica per
risolvere il problema alla fine non cambia la situazione. Certi bonus
andrebbero aboliti se non ridotti dal momento che chi valorizza la
propria casa coll'efficentamento energetico p.e. ne aumenta il valore
di mercato. Ma in un paese dove chi vive in due in un monolocale di
proprietà viene trattato come chi vive in due in un quadrilocale in
mansarda è ovvio che entrambi possano disporre dello stesso… bonus.
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COME FUNZIONA IL COMUNE NELPAESE BELLO DA VIVERE
Per fortuna il Comune di Curno ha una sindaca laureata in economia e
commercio all'UniBG che dopo avere lavorato in HewelettPakard e
General Electric adesso è (tra l'altro) Consulente di direzione
d'impresa per aziende dei settori profit e non-profit ed iscritta al
“Ruolo periti ed esperti” della Camera di Commercio di Bergamo –
Categoria “Amministrazione e contabilità” perché ci pare che stia al
timone di una nave alla deriva. Naturalmente la sindaca dirà che tutto
il problema sta in capo agli uffici e che lei non c'entra. A meno che
tutti insieme quelli dentro il municipio non facciano mostra dietro
indicazione politica di stare su una nave alla deriva per prenderci per
i fondelli. Nella seduta del consiglio comunale del 30 settembre il
vicesindaco Conti annuncia che sono pronti i progetti della
sistemazione della parte di via IV Novembre e del parcheggio antistante
il CVI1, le scuole medie a la biblioteca e sollecita o invita o sfida
le minoranze a prenderne visione. Ho chiesto appuntamento con
vicesindaco Conti che mi è stato fissato per giovedi 10 ottobre
alle 14,30 ma è saltato per ragioni addotte dal vicesindaco Conti SENZA
alcun preavviso (disponevano di numero di cellulare per avvertire). La
signorina della segreteria ha interpellato il vicesindaco Conti che ha
fissato l'appuntamento per sabato mattino 12 ottobre alle ore nove, ma
anche questo appuntamento e' saltato visto che alle 9,40 di Conti
non c'era traccia. Nel frattempo venerdi 11 ottobre di
pomeriggio sono state pubblicate all'albo pretorio le
pubblicazioni 1089-1090. La prima era l'oggetto della richiesta di
incontro col vicesindaco Conti. La data indicata all'albo pretorio di
pubblicazione 1090 è errata: NON c'era il 10 ottobre. In data 14
ottobre spedisco via mail alla segreteria del comune la richiesta di
accesso agli atti delle pubblicazioni 1089 (approvazione in linea
tecnica del progetto di fattibilita' tecnico-economica dei lavori di
sistemazione aree esterne nuova biblioteca e formazione parcheggio in
via iv novembre) e 1090 approvazione progetto di fattibilita'
tecnico-economica (ex prog. preliminare) dei lavori di realizzazione
luci e impianti audio/video della nuova biblioteca comunale con annesso
auditorium con richiesta di protocollazione. Non ci vuole molto
per comprendere che se ho letto l'albo pretorio ho letto le delibere di
giunta di approvazione e quindi voglio vedere i progetti, così come
d'accordo col vicesindaco Conti. Mercoledi 15 ottobre mi presento
all'ufficio tecnico ma questi NON hanno ancora ricevuto la richiesta di
accesso agli atti. Giovedi 16 mattina mi presento all'ufficio tecnico e
questi mi dicono che non hanno ricevuto la richiesta. Salgo in
segreteria e ci vuole un buon venti muniti per recuperare la… richiesta
di accesso agli atti che NON è stata nemmeno ancora protocollata!. Con
una segretaria scendiamo all'ufficio tecnico ma il dirigente sta già
facendo due lavori: il primo con la collega dirigente della ragioneria
ed un altro con qualcuno al telefono. Se non sbagliamo i conti dal 30
settembre ad oggi sono trascorsi 17 giorni e dopo 17 giorni il Comune
NON ha ancora esibito i documenti che a dire del vicesindaco Conti
erano tutti belli e pronti fin dal 30 settembre . Un suggerimento?
Andate a lavare i vetri sugli incroci.
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