A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1107 DEL 04OTTOBRE 2019
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















UN POST IRONICO
Salvini propone di appendere nelle aule scolastiche un tortellino tradizionale al posto del crocefisso

Bologna (Dai fianchi un po’ molli) – Non si placa la bufera nel capoluogo emiliano dopo l’annuncio da parte della curia della distribuzione di tre tortellini ripieni di blasfema carne di pollo al posto di quella ortodossa di maiale. L’iniziativa, in vista della festa di San Petronio, ha lo scopo di andare incontro anche a coloro che non mangiano carne suina, ovvero musulmani, ebrei e cannibali che non si cibano di leghisti.
Proprio la candidata del Carroccio per le regionali, Lucia Borgonzoni, ha attaccato l’iniziativa dichiarando: “Snaturano anche i tortellini, pur di ammiccare all’Islam“, poi è tornata a disegnare una cartina dell’Emilia Romagna e delle regioni a essa confinanti, ovvero il Trentino, il Mozambico, Andorra e il Regno di Oz.
Vani i tentativi di far notare che la vera ricetta tradizionale del tortellino non conteneva nemmeno l’ombra di carne di maiale, come rilevava, infatti, Franco Leonardi, celebre chef di Caterina II di Russia (una terra che Salvini dovrebbe conoscere) che riportava: “Pestate nel mortajo del petto di pollo arrosto, aggiungetemi midollo di manzo ben pulito, parmigiano grattato, un pezzetto di butirro, sale, noce moscata, cannella fina, e due rossi d’uova crudi”.
(...)

ALTRI UN PO' DI MENO (SONO 5)
Lo strizzacervelli  comunale.
Avete bisogno di uno strizzacervelli comunali certificato dalla mabamine e dai chierichetti di Vivere Curno? Eccovi serviti: c'è posto per grandi medi e piccini. Leggete ed apprendete  come la vostra sindaca Gamba “vede e provvede”: dato atto che dal 2015 è attivo sul territorio, con grande successo, lo “Sportello Diffuso”, uno sportello psicologico di primo accesso rivolto a ragazzi ed adulti dislocato in diversi punti del territorio, organizzato su fasce orarie e giorni diversi per consentire una fruizione più ampia possibile;
RITENUTO di riproporre il progetto dello scorso anno, che ha come obiettivi:
1.    Sviluppare un sistema locale di rilevazione diffusa di situazioni in temporanea difficoltà o di criticità legate alle normali transizioni evolutive
2.    Consolidare l'esperienza dello “sportello diffuso”
3.    Realizzare forme di presa in carico in filiera tra servizi e territorio
4.    Costruire buone prassi con i comuni vicini all'interno del presidio
Considerato che l'Amministrazione si fa carico del pagamento degli “sportellisti” con figure educative c psicologiche tenuto conto della multidisciplinarietà del progetto;
Visto il preventivo prot. n. 13.841 del 27.09.2019 pervenuto dalla Cooperativa Sociale II Pugno Aperto di Treviolo (BG), che per il progetto Sportello di ascolto diffuso 2019/2020 (educatore professionale e psicologo) offre complessivi € 4.514,75 (IVA inclusa)…. Ecc. ecc.
Insomma il Comune di Curno è ormai avviato a diventare una succursale dell'ATS. Per i disabili  nella scuola fino alla fine dell'obbligo se ne vanno 600mila. Poi ci sono (mica sempre) quelli dei giovani  studenti disabili adulti. Poi ci sono quelli dell'autismo. Poi c'è il caffè socializzante per le solitudini. Morirete tutti, moriremo tutti, ma sappiate, ma sappiamo… che c'è qualcuno che vi-ci pensa, se del caso.



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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!

































































































































































































































Lo strizzacervelli  comunale.

Avete bisogno di uno strizzacervelli comunali certificato dalla mabamine e dai chierichetti di Vivere Curno? Eccovi serviti: c'è posto per grandi medi e piccini. Leggete ed apprendete  come la vostra sindaca Gamba “vede e provvede”: dato atto che dal 2015 è attivo sul territorio, con grande successo, lo “Sportello Diffuso”, uno sportello psicologico di primo accesso rivolto a ragazzi ed adulti dislocato in diversi punti del territorio, organizzato su fasce orarie e giorni diversi per consentire una fruizione più ampia possibile;
RITENUTO di riproporre il progetto dello scorso anno, che ha come obiettivi:
1.    Sviluppare un sistema locale di rilevazione diffusa di situazioni in temporanea difficoltà o di criticità legate alle normali transizioni evolutive
2.    Consolidare l'esperienza dello “sportello diffuso”
3.    Realizzare forme di presa in carico in filiera tra servizi e territorio
4.    Costruire buone prassi con i comuni vicini all'interno del presidio
Considerato che l'Amministrazione si fa carico del pagamento degli “sportellisti” con figure educative c psicologiche tenuto conto della multidisciplinarietà del progetto;
Visto il preventivo prot. n. 13.841 del 27.09.2019 pervenuto dalla Cooperativa Sociale II Pugno Aperto di Treviolo (BG), che per il progetto Sportello di ascolto diffuso 2019/2020 (educatore professionale e psicologo) offre complessivi € 4.514,75 (IVA inclusa)…. Ecc. ecc.
Insomma il Comune di Curno è ormai avviato a diventare una succursale dell'ATS. Per i disabili  nella scuola fino alla fine dell'obbligo se ne vanno 600mila. Poi ci sono (mica sempre) quelli dei giovani  studenti disabili adulti. Poi ci sono quelli dell'autismo. Poi c'è il caffè socializzante per le solitudini. Morirete tutti, moriremo tutti, ma sappiate, ma sappiamo… che c'è qualcuno che vi-ci pensa, se del caso.


La Rodari si conferma  un pozzo senza fondo
Ma è un gioiellino sull'ombelico delle madamine e quindi… non sarà mai finita. Come il Duomo di Milano.
Leggete: premesso che è nelle priorità dell'Amministrazione Comunale procedere all'esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria delle aree esterne della scuola G. Rodari consistenti in spietramento e riporto terreno, formazione basamento per area raccolta rifiuti, marciapiede e predisposizione sottoservizi;
CONSIDERATO che:
-    con Rdo sulla piattaforma Sintel Arca Regione Lombardia veniva indetta un procedura per indagine di mercato con richiesta di preventivi ai sensi deU'art. 36 comma 2 lettera a) D.Lgs 50/2016 e smi, per ['affidamento dei lavori di spietramento e riporto terreno, formazione basamento per area raccolta rifiuti e marciapiede, predisposizione sottoservizi, per un importo a base d'asta pari a € 34.500,00 di cui € 1.600,00 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso oltre Iva 22%;
-    con lettera di invito veniva inviata richiesta di offerta a n. 2 operatori economici qualificati;
-    alla scadenza fissata sulla piattaforma Sintel é pervenuta solo l'offerta della ditta XXX, che ha offerto uno sconto del 14,90% sull'importo posto a base d'asta soggetto a ribasso”… ecc. ecc.
Sarebbe stato interessante che chi ha compilato la determinazione indicasse dove fossero localizzate  le benedette aree necessitanti di spietramento e riporto terreno, formazione basamento per area raccolta rifiuti, marciapiede e predisposizione sottoservizi per la modica somma di oltre 40mila euro (iva compresa dove prevista) ma se l'è dimenticato nei polpastrelli nella digitalizzazione. Tutto regolare: due ditte invitate e risponde una sola. Segno che non c'è crisi... O anche si. Chissà.


Se ci si mette pure il Claub Alpino Italiano… siamo fritti.
Orobie trekking ha pubblicato una post di Alessandro Ruggeri e Mario Vignola:
Addio sentiero! Una violenza alla montagna e a chi la frequenta in qualsiasi modo e stagione...La distruzione di un'opera d'arte che l'uomo e la natura avevano reso unica... Un semplice sentiero... Quello che dal Passo della Presolana porta a Malga Cassinelli, ora amato e frequentato rifugio, ma che è ancora malga, con i suoi pastori e le loro bestie e il loro lavoro...
Un progetto tanto assurdo quanto inutile, promosso dal CAI di Bergamo, che invece di tutelare la salvaguardia delle "nostre" montagne, si lancia in una crociata distruttiva...
Se salirete questo fine settimana ai "Cassinelli" (escursionisti, famigliole con bambini o alpinisti frettolosi), non preoccupatevi se vi sentirete disorientati...E' ancora la stessa traccia di sentiero, devastato da ruspa e "marciapic"...Radici millenarie e caratteristici passaggi tra le pieghe del bosco, che rendevano unico un piccolo angolo di terra bergamasca e di...natura montana.
Continuiamo ogni giorno a parlare di salvare il pianeta (a volte a mio parere in modo inappropriato e mediatico) e poi ci troviamo "fuori casa" degli scempi così eclatanti che non abbiamo nemmeno la forza di denunciare.
Come me, molte persone sono passate settimana scorsa dal "solito" bosco, con l'amaro in bocca e le lacrime agli occhi...
Che dire? Sottoscrivo!.


Piazza Vecchia: rimettono a posto i danni post Landscape Festival
Una eterogenea compagnia di quattro “sulì” vale a dire operai specializzati nel fare pavimenti di pietra, eterogenea perchè vi lavorano  “sulì” di tre nazioni differenti (sud americani turchi est europei) e solo un quarto è italiano sta  mettendo a posto (non parliamo di restauro) una cinquantina di mattoni della pavimentazione di Piazza Vecchia e una dozzina di lastre di pietra serena che sono stati rovinati per l'allestimento del Landscape Festival dove il progettista e gli incauti organizzatori hanno avuto la poco accortezza (siamo gentili…)  di  portare in piazza enormi blocchi di pietra poggiati sulla pavimentazione senza nulla sotto e per di più usando un mammut che… ne bastava una grande la metà. Oltre a questo il manovratore del mammut lavorava come stesse in una cava di arabescato orobico ed anche gli operai che hanno smontato il tutto hanno dimostrato di NON essere tutti all'altezza del mestiere che dovevano fare. Compresi i pochi dirigenti che ogni tanto sono approdati in piazza.
 Come vedete nella foto questi mattoni non sono affatto simili al c.d. “mattone pieno unificato italiano” vale a dire 6x12x25 cm (centimetro più o meno) ma col mattone non hanno proprio nulla a che fare. Ricordo ancora l'interminabile polemica –mai pubblicata dalle cronache internettiane- che divampò quando il fondo della piazza, usata normalmente  coll'avvento dell'”automobilizzazione italiota” come parcheggio auto, dovette esser  rifatto perché i mattoni originali, di argilla cotta s'erano rovinati ed era diventato pericoloso passare a piedi perché si inciampava. La Soprintendenza del tempo autorizzò il cambio della pavimentazione MA – non si sa  se la motivazione fosse giustificata o strumentale- non si trovò nessuna fornace di mattoni disposta a produrre una piccola quantità di mattoni della DIMENSIONE IDENTICA  a quelli che andavano sostituiti. Alla fine la soc. del Gres si assunse l'onere di produrre i pezzi MA sostanzialmente ne impose la dimensione e la forma. Il mattone prodotto dalla Gres aveva una dimensione maggiore del reale (non poteva cambiare le sagome della catena) ed era un “otto: vale a dire due pezzi con un foro quadrato in mezzo. Le pareti che sarebbero state istallate verticali erano rigate da piccole scanalature, quelle  che sarebbero rimaste orizzontali erano lisce naturali così' come le testate che erano tal quali le lasciava il filo  che tagliava il materiale crudo.
Questo mattone era fatto da argilla mescolata con “chamotte” vale a dire una argilla cotta ad alta temperatura per disidratarla completamente e poi macinata molti finemente. La chamotte serviva a dare minore plasticità all'argilla e nella cottura del manufatto, alla fine questo non si deformava, dando così origine a tubi di dimensioni forme e pesi molto precisi.
Il mattone a…otto veniva spaccato in due pezzi  e posato su un letto di sabbia mescolata con cemento idraulico. Sotto il letto di sabbia e cemento non esiste un piano di calcestruzzo armato.  In realtà  buona parte della piazza è sostenuta da volte ad arco che hanno il passo delle pilastrature della biblioteca Mai per metterla in piano quando venne costruita la prima volta. Dal vano sotto il porticato sud della Mai attraverso delle finestre è possibile  passare dentro questi corridoi voltati.
Qui emerge tutta l'inventiva bergamasca nell'operazione. Primo. Il foro mediano del mattone a otto era necessario per ridurre lo spessore delle pareti e non avere scarti durante e post cottura. Secondo. Il mattone veniva diviso in due parti perché… così sarebbe costato la metà per metro quadrato. Terzo. Il mattone era cotto in forni alimentati a combustibile liquido (non gassoso). Tutto il materiale impiegato era di origine assolutamente naturale: non c'erano alternative al tempo.
Diciamo che oggi come oggi sarebbe possibile produrre mattoni di grandezza identica agli originali senza ricorrere al gres ma la sola idea di sbancare la piazza per rifarla… beh, lasciamo perdere.

Milano-Trieste: dov’é la professionalità degli agenti?
Il 3 ottobre un'BMW lunga come mezzo bus e con targa straniera, con a bordo tre baldi giovanotti, é entrata indisturbata in piazza Scala, nella zona vietata al traffico, ed é scattato l'allarme. In questa zona i pilomat, i dissuasori mobili installati in molti luoghi sensibili della città al posto delle barriere antiterrorismo, non funzionano da alcuni giorni: per questo, probabilmente, il guidatore dell'auto di grossa cilindrata con targa estera, non si è reso conto di entrare in una zona off limits. Subito sono arrivati però gli agenti della polizia locale in servizio davanti a Palazzo Marino e all'ingresso della Galleria Vittorio Emanuele, che hanno intimato all'autista di uscire subito dalla zona vietata.
Tenendo conto del mega dibattito sul terrorismo che c'è stato nel paese ed è tuttora sul tappeto, uno si aspettava che i vigili e la polizia si fossero proiettati verso l'auto e puntando le pistole, avrebbero fatto scendere  i tre passeggeri con le manine  bene alzate, e poggiati all'auto, avrebbero subito una bene mirata perquisizione. Invece tutto é finito tarallucci e vino, nel senso che questi se ne sono andati rimbrottati dal vigile e ciao state bene tutti.
Ieri a Trieste. Un  giovanotto di origini dominicane, si saprà successivamente che è afflitto da disturbi psichici, viene portato in questura perché sospettato di avere rapinato una moto ad ad una donna. Secondo la ricostruzione, Alejandro Augusto Stephan Meran, che si trovava all'interno dell'edificio per la rapina dello scooter (l'arresto era avvenuto perché il rapinatore l'aveva raccontato a suo fratello e questo aveva segnalato la cosa alla polizia). Giunti all'interno dell'Ufficio Prevenzione Generale, l'autore della rapina chiede di andare in bagno, e riesce a sottrarre (con modalità non specificate nella lunga nota della Questura) la pistola d'ordinanza in dotazione all'agente Rotta, colpendolo con due spari. Sentito il frastuono, l'agente Demenego accorre per verificare cosa sta accadendo, venendo a sua volta colpito tre volte. Nel caos che ne segue, Carlysle, il fratello maggiore, prima si barrica nell'Ufficio Prevenzione Generale, impaurito e sotto choc, addirittura sbarrando la porta con una scrivania. Poi, non sentendo più spari, fugge nei sotterranei della Questura, dove viene individuato e bloccato dagli agenti intervenuti. Nel mentre l'omicida tenta di imboccare le scale di accesso ai piani superiori, ma viene fatto desistere dal personale presente negli uffici, a cui indirizza altri colpi senza causare feriti; poi cerca di guadagnare l'uscita dalla Questura attraversando l'atrio adiacente, con in mano entrambe le pistole d'ordinanza sottratte agli agenti, ed  esplodendo ulteriori colpi di pistola all'indirizzo del personale in servizio al corpo di guardia, che risponde al fuoco. E' a questo punto che viene colpito alla mano sinistra un Assistente Capo in servizio alla P.A.S., il quale è attualmente ricoverato all'ospedale triestino in attesa di intervento chirurgico.
Non per incolpare qualcuno -ormai la tregia è fatta e non si può tornare indietro- ma sorge immediatamente una domanda per Franco Gabrielli (capo della Polizia della polizia - direttore generale della pubblica sicurezza.) e  di Marco Ciacci (Comandante della Polizia Locale – Direttore della Direzione Sicurezza Urbana di Milano) : sarebbe questa la professionalità degli agenti ?.


Salvini propone di appendere nelle aule scolastiche un tortellino tradizionale al posto del crocefisso

Bologna (Dai fianchi un po’ molli) – Non si placa la bufera nel capoluogo emiliano dopo l’annuncio da parte della curia della distribuzione di tre tortellini ripieni di blasfema carne di pollo al posto di quella ortodossa di maiale. L’iniziativa, in vista della festa di San Petronio, ha lo scopo di andare incontro anche a coloro che non mangiano carne suina, ovvero musulmani, ebrei e cannibali che non si cibano di leghisti.
Proprio la candidata del Carroccio per le regionali, Lucia Borgonzoni, ha attaccato l’iniziativa dichiarando: “Snaturano anche i tortellini, pur di ammiccare all’Islam“, poi è tornata a disegnare una cartina dell’Emilia Romagna e delle regioni a essa confinanti, ovvero il Trentino, il Mozambico, Andorra e il Regno di Oz.
Vani i tentativi di far notare che la vera ricetta tradizionale del tortellino non conteneva nemmeno l’ombra di carne di maiale, come rilevava, infatti, Franco Leonardi, celebre chef di Caterina II di Russia (una terra che Salvini dovrebbe conoscere) che riportava: “Pestate nel mortajo del petto di pollo arrosto, aggiungetemi midollo di manzo ben pulito, parmigiano grattato, un pezzetto di butirro, sale, noce moscata, cannella fina, e due rossi d’uova crudi”.

Teniamo conto anche del fatto che stiamo parlando del 1700, cioè di un’epoca che un leghista raggiungerà solo tra qualche secolo.
Intanto nel PD, come prevedibile, emergono già le prime divisioni sul tipo di pollo più adatto al ripieno dell’accoglienza: per Zingaretti, il più meritevole è quello di razza Boffa (“Mi fa ridere la parola!”), Franceschini spinge per quello romagnolo, mentre Orfini opta per quello Denizli di origine turca, in onore della sua gioventù, anche se i suoi compagni di partito pensavano avrebbe puntato su uno di razza nana.
Lo scissionista Matteo Renzi ha comunicato che per lanciare la sua operazione Italia Viva proporrà un tipo di tortellini che rispecchino appieno il suo progetto politico: saranno vuoti.
Sempre nel centro destra, Giorgia Meloni ha già fatto sapere che è pronta a cambiare il nome del suo partito in Tortelli d’Italia e che si batterà perché quelli col ripieno arabo vengano affondati uno ad uno non appena salgono a galla durante la cottura.
Nel M5S un infervorato Luigi Di Maio lancia un nuovo allarme brandendo una confezione di pasta appena trovata al supermercato: “Posso ancora accettare che in nome dell’integrazione si apra alla possibilità di adottare un ripieno di pollo, ma, io mi chiedo, quale religione, quale culto, quale credenza prevede che il ripieno dei tortellini debba essere di anfibi, di batraci?”. Inutili i tentativi di Crimi e Sibilia di fargli capire che Rana è solo il nome del produttore.
Nel frattempo un sempre impegnatissimo Matteo Salvini, preso com’è a organizzare una protesta contro chi ha fatto cadere il governo giallo-verde (un tale Matteo Salvini), a inveire contro chi non avrebbe vigilato sullo sbarco dello scorso giugno di tre immigrati accusati di violenze (un certo Matteo Salvini) e a minacciare rappresaglie verso quelli che hanno varato una legge che permette a una ex brigatista di ricevere il Reddito di Cittadinanza (tra gli artefici risulta pure un Matteo Salvini), ha trovato appena il tempo di suggerire una risposta adeguata alla provocazione della curia: “Mostreremo all’Islam ormai penetrato nella chiesa cattolica che i simboli dell’Occidente non verranno intaccati e godranno sempre del rispetto che meritano. Per questo suggerisco che in tutte le aule scolastiche venga tolto il crocifisso, che rappresenta un uomo magro che evidentemente non apprezza la ricchezza della nostra cucina, e al suo posto sia appeso un tortellino preparato secondo la vera tradizione bolognese, anche se io preferisco i più caratteristici spaghetti”.
Il leader leghista ha comunque voluto ringraziare privatamente l’arcidiocesi di Bologna per essere stata così cortese da aver fornito l’ennesimo pretesto per buttarla in caciara, in modo distogliere media ed elettori dalle nuove rivelazioni sulle presunte tangenti alla Lega da Mosca, non senza chiudere con il consueto: “E comunque Bibbiano!” .
La vicenda sembra ancora ben lontana dall’avere fine: in diverse mense scolastiche e ospedaliere, bambini e pazienti, non solo musulmani, si sono ritrovati con dei crocifissi nella minestra al posto delle tradizionali stelline da brodo.

Augusto Rasori