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UN POST IRONICO
Salvini propone di appendere nelle aule scolastiche un tortellino tradizionale al posto del crocefisso
Bologna (Dai fianchi un po’ molli) – Non si placa la bufera nel
capoluogo emiliano dopo l’annuncio da parte della curia della
distribuzione di tre tortellini ripieni di blasfema carne di pollo al
posto di quella ortodossa di maiale. L’iniziativa, in vista della festa
di San Petronio, ha lo scopo di andare incontro anche a coloro che non
mangiano carne suina, ovvero musulmani, ebrei e cannibali che non si
cibano di leghisti.
Proprio la candidata del Carroccio per le regionali, Lucia Borgonzoni,
ha attaccato l’iniziativa dichiarando: “Snaturano anche i tortellini,
pur di ammiccare all’Islam“, poi è tornata a disegnare una cartina
dell’Emilia Romagna e delle regioni a essa confinanti, ovvero il
Trentino, il Mozambico, Andorra e il Regno di Oz.
Vani i tentativi di far notare che la vera ricetta tradizionale del
tortellino non conteneva nemmeno l’ombra di carne di maiale, come
rilevava, infatti, Franco Leonardi, celebre chef di Caterina II di
Russia (una terra che Salvini dovrebbe conoscere) che riportava:
“Pestate nel mortajo del petto di pollo arrosto, aggiungetemi midollo
di manzo ben pulito, parmigiano grattato, un pezzetto di butirro, sale,
noce moscata, cannella fina, e due rossi d’uova crudi”.
(...)
ALTRI UN PO' DI MENO (SONO 5)
Lo strizzacervelli comunale.
Avete bisogno di uno strizzacervelli comunali certificato dalla
mabamine e dai chierichetti di Vivere Curno? Eccovi serviti: c'è posto
per grandi medi e piccini. Leggete ed apprendete come la vostra
sindaca Gamba “vede e provvede”: dato atto che dal 2015 è attivo sul
territorio, con grande successo, lo “Sportello Diffuso”, uno sportello
psicologico di primo accesso rivolto a ragazzi ed adulti dislocato in
diversi punti del territorio, organizzato su fasce orarie e giorni
diversi per consentire una fruizione più ampia possibile;
RITENUTO di riproporre il progetto dello scorso anno, che ha come obiettivi:
1. Sviluppare un sistema locale di rilevazione diffusa di situazioni
in temporanea difficoltà o di criticità legate alle normali transizioni
evolutive
2. Consolidare l'esperienza dello “sportello diffuso”
3. Realizzare forme di presa in carico in filiera tra servizi e territorio
4. Costruire buone prassi con i comuni vicini all'interno del presidio
Considerato che l'Amministrazione si fa carico del pagamento degli
“sportellisti” con figure educative c psicologiche tenuto conto della
multidisciplinarietà del progetto;
Visto il preventivo prot. n. 13.841 del 27.09.2019 pervenuto dalla
Cooperativa Sociale II Pugno Aperto di Treviolo (BG), che per il
progetto Sportello di ascolto diffuso 2019/2020 (educatore
professionale e psicologo) offre complessivi € 4.514,75 (IVA inclusa)….
Ecc. ecc.
Insomma il Comune di Curno è ormai avviato a diventare una succursale
dell'ATS. Per i disabili nella scuola fino alla fine dell'obbligo se
ne vanno 600mila. Poi ci sono (mica sempre) quelli dei giovani
studenti disabili adulti. Poi ci sono quelli dell'autismo. Poi c'è il
caffè socializzante per le solitudini. Morirete tutti, moriremo tutti,
ma sappiate, ma sappiamo… che c'è qualcuno che vi-ci pensa, se del caso.
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Lo strizzacervelli comunale.
Avete bisogno di uno strizzacervelli comunali certificato dalla
mabamine e dai chierichetti di Vivere Curno? Eccovi serviti: c'è posto
per grandi medi e piccini. Leggete ed apprendete come la vostra
sindaca Gamba “vede e provvede”: dato atto che dal 2015 è attivo sul
territorio, con grande successo, lo “Sportello Diffuso”, uno sportello
psicologico di primo accesso rivolto a ragazzi ed adulti dislocato in
diversi punti del territorio, organizzato su fasce orarie e giorni
diversi per consentire una fruizione più ampia possibile;
RITENUTO di riproporre il progetto dello scorso anno, che ha come obiettivi:
1. Sviluppare un sistema locale di rilevazione
diffusa di situazioni in temporanea difficoltà o di criticità legate
alle normali transizioni evolutive
2. Consolidare l'esperienza dello “sportello diffuso”
3. Realizzare forme di presa in carico in filiera tra servizi e territorio
4. Costruire buone prassi con i comuni vicini all'interno del presidio
Considerato che l'Amministrazione si fa carico del pagamento degli
“sportellisti” con figure educative c psicologiche tenuto conto della
multidisciplinarietà del progetto;
Visto il preventivo prot. n. 13.841 del 27.09.2019 pervenuto dalla
Cooperativa Sociale II Pugno Aperto di Treviolo (BG), che per il
progetto Sportello di ascolto diffuso 2019/2020 (educatore
professionale e psicologo) offre complessivi € 4.514,75 (IVA inclusa)….
Ecc. ecc.
Insomma il Comune di Curno è ormai avviato a diventare una succursale
dell'ATS. Per i disabili nella scuola fino alla fine dell'obbligo
se ne vanno 600mila. Poi ci sono (mica sempre) quelli dei giovani
studenti disabili adulti. Poi ci sono quelli dell'autismo. Poi c'è il
caffè socializzante per le solitudini. Morirete tutti, moriremo tutti,
ma sappiate, ma sappiamo… che c'è qualcuno che vi-ci pensa, se del caso.
La Rodari si conferma un pozzo senza fondo
Ma è un gioiellino sull'ombelico delle madamine e quindi… non sarà mai finita. Come il Duomo di Milano.
Leggete: premesso che è nelle priorità dell'Amministrazione Comunale
procedere all'esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria delle
aree esterne della scuola G. Rodari consistenti in spietramento e
riporto terreno, formazione basamento per area raccolta rifiuti,
marciapiede e predisposizione sottoservizi;
CONSIDERATO che:
- con Rdo sulla piattaforma Sintel Arca Regione
Lombardia veniva indetta un procedura per indagine di mercato con
richiesta di preventivi ai sensi deU'art. 36 comma 2 lettera a) D.Lgs
50/2016 e smi, per ['affidamento dei lavori di spietramento e riporto
terreno, formazione basamento per area raccolta rifiuti e marciapiede,
predisposizione sottoservizi, per un importo a base d'asta pari a €
34.500,00 di cui € 1.600,00 per oneri della sicurezza non soggetti a
ribasso oltre Iva 22%;
- con lettera di invito veniva inviata richiesta di offerta a n. 2 operatori economici qualificati;
- alla scadenza fissata sulla piattaforma Sintel é
pervenuta solo l'offerta della ditta XXX, che ha offerto uno sconto del
14,90% sull'importo posto a base d'asta soggetto a ribasso”… ecc. ecc.
Sarebbe stato interessante che chi ha compilato la determinazione
indicasse dove fossero localizzate le benedette aree necessitanti
di spietramento e riporto terreno, formazione basamento per area
raccolta rifiuti, marciapiede e predisposizione sottoservizi per la
modica somma di oltre 40mila euro (iva compresa dove prevista) ma se
l'è dimenticato nei polpastrelli nella digitalizzazione. Tutto
regolare: due ditte invitate e risponde una sola. Segno che non c'è
crisi... O anche si. Chissà.
Se ci si mette pure il Claub Alpino Italiano… siamo fritti.
Orobie trekking ha pubblicato una post di Alessandro Ruggeri e Mario Vignola:
Addio sentiero! Una violenza alla montagna e a chi la frequenta in
qualsiasi modo e stagione...La distruzione di un'opera d'arte che
l'uomo e la natura avevano reso unica... Un semplice sentiero... Quello
che dal Passo della Presolana porta a Malga Cassinelli, ora amato e
frequentato rifugio, ma che è ancora malga, con i suoi pastori e le
loro bestie e il loro lavoro...
Un progetto tanto assurdo quanto inutile, promosso dal CAI di Bergamo,
che invece di tutelare la salvaguardia delle "nostre" montagne, si
lancia in una crociata distruttiva...
Se salirete questo fine settimana ai "Cassinelli" (escursionisti,
famigliole con bambini o alpinisti frettolosi), non preoccupatevi se vi
sentirete disorientati...E' ancora la stessa traccia di sentiero,
devastato da ruspa e "marciapic"...Radici millenarie e caratteristici
passaggi tra le pieghe del bosco, che rendevano unico un piccolo angolo
di terra bergamasca e di...natura montana.
Continuiamo ogni giorno a parlare di salvare il pianeta (a volte a mio
parere in modo inappropriato e mediatico) e poi ci troviamo "fuori
casa" degli scempi così eclatanti che non abbiamo nemmeno la forza di
denunciare.
Come me, molte persone sono passate settimana scorsa dal "solito" bosco, con l'amaro in bocca e le lacrime agli occhi...
Che dire? Sottoscrivo!.
Piazza Vecchia: rimettono a posto i danni post Landscape Festival
Una eterogenea compagnia di quattro “sulì” vale a dire operai
specializzati nel fare pavimenti di pietra, eterogenea perchè vi
lavorano “sulì” di tre nazioni differenti (sud americani turchi
est europei) e solo un quarto è italiano sta mettendo a posto
(non parliamo di restauro) una cinquantina di mattoni della
pavimentazione di Piazza Vecchia e una dozzina di lastre di pietra
serena che sono stati rovinati per l'allestimento del Landscape
Festival dove il progettista e gli incauti organizzatori hanno avuto la
poco accortezza (siamo gentili…) di portare in piazza
enormi blocchi di pietra poggiati sulla pavimentazione senza nulla
sotto e per di più usando un mammut che… ne bastava una grande la metà.
Oltre a questo il manovratore del mammut lavorava come stesse in una
cava di arabescato orobico ed anche gli operai che hanno smontato il
tutto hanno dimostrato di NON essere tutti all'altezza del mestiere che
dovevano fare. Compresi i pochi dirigenti che ogni tanto sono approdati
in piazza.
Come vedete nella foto questi mattoni non sono affatto simili al
c.d. “mattone pieno unificato italiano” vale a dire 6x12x25 cm
(centimetro più o meno) ma col mattone non hanno proprio nulla a che
fare. Ricordo ancora l'interminabile polemica –mai pubblicata dalle
cronache internettiane- che divampò quando il fondo della piazza, usata
normalmente coll'avvento dell'”automobilizzazione italiota” come
parcheggio auto, dovette esser rifatto perché i mattoni
originali, di argilla cotta s'erano rovinati ed era diventato
pericoloso passare a piedi perché si inciampava. La Soprintendenza del
tempo autorizzò il cambio della pavimentazione MA – non si sa se
la motivazione fosse giustificata o strumentale- non si trovò nessuna
fornace di mattoni disposta a produrre una piccola quantità di mattoni
della DIMENSIONE IDENTICA a quelli che andavano sostituiti. Alla
fine la soc. del Gres si assunse l'onere di produrre i pezzi MA
sostanzialmente ne impose la dimensione e la forma. Il mattone prodotto
dalla Gres aveva una dimensione maggiore del reale (non poteva cambiare
le sagome della catena) ed era un “otto: vale a dire due pezzi con un
foro quadrato in mezzo. Le pareti che sarebbero state istallate
verticali erano rigate da piccole scanalature, quelle che
sarebbero rimaste orizzontali erano lisce naturali così' come le
testate che erano tal quali le lasciava il filo che tagliava il
materiale crudo.
Questo mattone era fatto da argilla mescolata con “chamotte” vale a
dire una argilla cotta ad alta temperatura per disidratarla
completamente e poi macinata molti finemente. La chamotte serviva a
dare minore plasticità all'argilla e nella cottura del manufatto, alla
fine questo non si deformava, dando così origine a tubi di dimensioni
forme e pesi molto precisi.
Il mattone a…otto veniva spaccato in due pezzi e posato su un
letto di sabbia mescolata con cemento idraulico. Sotto il letto di
sabbia e cemento non esiste un piano di calcestruzzo armato. In
realtà buona parte della piazza è sostenuta da volte ad arco che
hanno il passo delle pilastrature della biblioteca Mai per metterla in
piano quando venne costruita la prima volta. Dal vano sotto il
porticato sud della Mai attraverso delle finestre è possibile
passare dentro questi corridoi voltati.
Qui emerge tutta l'inventiva bergamasca nell'operazione. Primo. Il foro
mediano del mattone a otto era necessario per ridurre lo spessore delle
pareti e non avere scarti durante e post cottura. Secondo. Il mattone
veniva diviso in due parti perché… così sarebbe costato la metà per
metro quadrato. Terzo. Il mattone era cotto in forni alimentati a
combustibile liquido (non gassoso). Tutto il materiale impiegato era di
origine assolutamente naturale: non c'erano alternative al tempo.
Diciamo che oggi come oggi sarebbe possibile produrre mattoni di
grandezza identica agli originali senza ricorrere al gres ma la sola
idea di sbancare la piazza per rifarla… beh, lasciamo perdere.
Milano-Trieste: dov’é la professionalità degli agenti?
Il 3 ottobre un'BMW lunga come mezzo bus e con targa straniera, con a
bordo tre baldi giovanotti, é entrata indisturbata in piazza Scala,
nella zona vietata al traffico, ed é scattato l'allarme. In questa zona
i pilomat, i dissuasori mobili installati in molti luoghi sensibili
della città al posto delle barriere antiterrorismo, non funzionano da
alcuni giorni: per questo, probabilmente, il guidatore dell'auto di
grossa cilindrata con targa estera, non si è reso conto di entrare in
una zona off limits. Subito sono arrivati però gli agenti della polizia
locale in servizio davanti a Palazzo Marino e all'ingresso della
Galleria Vittorio Emanuele, che hanno intimato all'autista di uscire
subito dalla zona vietata.
Tenendo conto del mega dibattito sul terrorismo che c'è stato nel paese
ed è tuttora sul tappeto, uno si aspettava che i vigili e la polizia si
fossero proiettati verso l'auto e puntando le pistole, avrebbero fatto
scendere i tre passeggeri con le manine bene alzate, e
poggiati all'auto, avrebbero subito una bene mirata perquisizione.
Invece tutto é finito tarallucci e vino, nel senso che questi se ne
sono andati rimbrottati dal vigile e ciao state bene tutti.
Ieri a Trieste. Un giovanotto di origini dominicane, si saprà
successivamente che è afflitto da disturbi psichici, viene portato in
questura perché sospettato di avere rapinato una moto ad ad una donna.
Secondo la ricostruzione, Alejandro Augusto Stephan Meran, che si
trovava all'interno dell'edificio per la rapina dello scooter
(l'arresto era avvenuto perché il rapinatore l'aveva raccontato a suo
fratello e questo aveva segnalato la cosa alla polizia). Giunti
all'interno dell'Ufficio Prevenzione Generale, l'autore della rapina
chiede di andare in bagno, e riesce a sottrarre (con modalità non
specificate nella lunga nota della Questura) la pistola d'ordinanza in
dotazione all'agente Rotta, colpendolo con due spari. Sentito il
frastuono, l'agente Demenego accorre per verificare cosa sta accadendo,
venendo a sua volta colpito tre volte. Nel caos che ne segue, Carlysle,
il fratello maggiore, prima si barrica nell'Ufficio Prevenzione
Generale, impaurito e sotto choc, addirittura sbarrando la porta con
una scrivania. Poi, non sentendo più spari, fugge nei sotterranei della
Questura, dove viene individuato e bloccato dagli agenti intervenuti.
Nel mentre l'omicida tenta di imboccare le scale di accesso ai piani
superiori, ma viene fatto desistere dal personale presente negli
uffici, a cui indirizza altri colpi senza causare feriti; poi cerca di
guadagnare l'uscita dalla Questura attraversando l'atrio adiacente, con
in mano entrambe le pistole d'ordinanza sottratte agli agenti, ed
esplodendo ulteriori colpi di pistola all'indirizzo del personale in
servizio al corpo di guardia, che risponde al fuoco. E' a questo punto
che viene colpito alla mano sinistra un Assistente Capo in servizio
alla P.A.S., il quale è attualmente ricoverato all'ospedale triestino
in attesa di intervento chirurgico.
Non per incolpare qualcuno -ormai la tregia è fatta e non si può
tornare indietro- ma sorge immediatamente una domanda per Franco
Gabrielli (capo della Polizia della polizia - direttore generale della
pubblica sicurezza.) e di Marco Ciacci (Comandante della Polizia
Locale – Direttore della Direzione Sicurezza Urbana di Milano) :
sarebbe questa la professionalità degli agenti ?.
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Salvini propone di appendere nelle aule scolastiche un tortellino tradizionale al posto del crocefisso
Bologna (Dai fianchi un po’ molli) – Non si placa la bufera nel
capoluogo emiliano dopo l’annuncio da parte della curia della
distribuzione di tre tortellini ripieni di blasfema carne di pollo al
posto di quella ortodossa di maiale. L’iniziativa, in vista della festa
di San Petronio, ha lo scopo di andare incontro anche a coloro che non
mangiano carne suina, ovvero musulmani, ebrei e cannibali che non si
cibano di leghisti.
Proprio la candidata del Carroccio per le regionali, Lucia Borgonzoni,
ha attaccato l’iniziativa dichiarando: “Snaturano anche i tortellini,
pur di ammiccare all’Islam“, poi è tornata a disegnare una cartina
dell’Emilia Romagna e delle regioni a essa confinanti, ovvero il
Trentino, il Mozambico, Andorra e il Regno di Oz.
Vani i tentativi di far notare che la vera ricetta tradizionale del
tortellino non conteneva nemmeno l’ombra di carne di maiale, come
rilevava, infatti, Franco Leonardi, celebre chef di Caterina II di
Russia (una terra che Salvini dovrebbe conoscere) che riportava:
“Pestate nel mortajo del petto di pollo arrosto, aggiungetemi midollo
di manzo ben pulito, parmigiano grattato, un pezzetto di butirro, sale,
noce moscata, cannella fina, e due rossi d’uova crudi”.
Teniamo conto anche del fatto che stiamo parlando del 1700, cioè di
un’epoca che un leghista raggiungerà solo tra qualche secolo.
Intanto nel PD, come prevedibile, emergono già le prime divisioni sul
tipo di pollo più adatto al ripieno dell’accoglienza: per Zingaretti,
il più meritevole è quello di razza Boffa (“Mi fa ridere la parola!”),
Franceschini spinge per quello romagnolo, mentre Orfini opta per quello
Denizli di origine turca, in onore della sua gioventù, anche se i suoi
compagni di partito pensavano avrebbe puntato su uno di razza nana.
Lo scissionista Matteo Renzi ha comunicato che per lanciare la sua
operazione Italia Viva proporrà un tipo di tortellini che rispecchino
appieno il suo progetto politico: saranno vuoti.
Sempre nel centro destra, Giorgia Meloni ha già fatto sapere che è
pronta a cambiare il nome del suo partito in Tortelli d’Italia e che si
batterà perché quelli col ripieno arabo vengano affondati uno ad uno
non appena salgono a galla durante la cottura.
Nel M5S un infervorato Luigi Di Maio lancia un nuovo allarme brandendo
una confezione di pasta appena trovata al supermercato: “Posso ancora
accettare che in nome dell’integrazione si apra alla possibilità di
adottare un ripieno di pollo, ma, io mi chiedo, quale religione, quale
culto, quale credenza prevede che il ripieno dei tortellini debba
essere di anfibi, di batraci?”. Inutili i tentativi di Crimi e Sibilia
di fargli capire che Rana è solo il nome del produttore.
Nel frattempo un sempre impegnatissimo Matteo Salvini, preso com’è a
organizzare una protesta contro chi ha fatto cadere il governo
giallo-verde (un tale Matteo Salvini), a inveire contro chi non avrebbe
vigilato sullo sbarco dello scorso giugno di tre immigrati accusati di
violenze (un certo Matteo Salvini) e a minacciare rappresaglie verso
quelli che hanno varato una legge che permette a una ex brigatista di
ricevere il Reddito di Cittadinanza (tra gli artefici risulta pure un
Matteo Salvini), ha trovato appena il tempo di suggerire una risposta
adeguata alla provocazione della curia: “Mostreremo all’Islam ormai
penetrato nella chiesa cattolica che i simboli dell’Occidente non
verranno intaccati e godranno sempre del rispetto che meritano. Per
questo suggerisco che in tutte le aule scolastiche venga tolto il
crocifisso, che rappresenta un uomo magro che evidentemente non
apprezza la ricchezza della nostra cucina, e al suo posto sia appeso un
tortellino preparato secondo la vera tradizione bolognese, anche se io
preferisco i più caratteristici spaghetti”.
Il leader leghista ha comunque voluto ringraziare privatamente
l’arcidiocesi di Bologna per essere stata così cortese da aver fornito
l’ennesimo pretesto per buttarla in caciara, in modo distogliere media
ed elettori dalle nuove rivelazioni sulle presunte tangenti alla Lega
da Mosca, non senza chiudere con il consueto: “E comunque Bibbiano!” .
La vicenda sembra ancora ben lontana dall’avere fine: in diverse mense
scolastiche e ospedaliere, bambini e pazienti, non solo musulmani, si
sono ritrovati con dei crocifissi nella minestra al posto delle
tradizionali stelline da brodo.
Augusto Rasori
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