A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1107 DEL 04OTTOBRE 2019
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















GUALTIERI: UN MINISTRO INCONSISTENTE
La “Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2019” è composta da 108 pagine. D'ora in poi la NADEF. A seguire le 620 pagine (avete letto bene: seicento.venti.pagine) della “Nota illustrativa sulle leggi pluriennali di spesa in conto capitale a carattere non permanente”. Seguono ancora le 25 pagine del “Rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto all'evasione fiscale e contributiva - anno 2019”. Poi ci sono le 14 pagine del “Rapporto programmatico recante gli interventi in materia di spese fiscali”. A seguire ancora le 268 pagine della “Relazione sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva - anno 2019”.
Per un totale di 1021 pagine. Chissà chi –tra i mille parlamentari- le leggerà e studierà tutte.
(...)

GIUNTA GAMBA:
TROPPO CEMENTO COMUNALE
(E NON PIANTANO NEMMENO
UN ALBERO «VERO»)
Le varie maggioranze di c.d. centrosinistra con sindache professoresse e dottoresse-le madamine- passeranno alla storia finora per l'enorme COLATA di “cemento comunale” che hanno versato sul paese bello da vivere. Seguendo il principio democristiano per cui se non costruisce qualche opera pubblica sei un sindaco inutile se non uno che ha fallito, finora le tre sindache si sono qualificate come autrici di mille segmentini di piste ciclabili inutilizzabili, dell'infinito cantiere della Biblioteca e dell'auditorium, della nuova Rodari, del tabiottino di via Galilei e del giardino di pietra di via Marconi. Praticamente queste tre sindache: Morelli Serra e Gamba al di la di qualche aiuola raccogliticcia e ben presto divenuta allevamento di rovi e ricettacolo d'ogni sozzeria, NON HANNO piantato un albero. NON hanno creato un giardino che sia definibile come tale.
Il “paese bello da vivere” non ha bisogno solo dell'ufficio scuola, dell'ufficio servizi sociali che spendono e spandono generosamente oltre un milione di euro l'anno senza che NESSUNO mai rendiconti l'efficacia di quell'enorme spesa-investimento. Non ha nemmeno bisogno solo dell'”ufficio rumenta” che sostanzialmente fa il “procacciatore d'affari” di terzi che coi nostri rifiuti su fanno l'elettricità e il riscaldamento.
(...)

QUANDO LA VITA VALE UNA CICCA
Si fa un gran parlare del fine vita con interventi dell'intero mainstream laico  cattolico agnostici attori e attrici e quando apri il giornale locale ti rendi conto che il mondo  va dall'altra parte. In questo momento nella sola bergamasca, circa 1,2 milioni di abitanti, abbiano “suertera” (vale a dire:pronti per la sepoltura, come si diceva una volta) un pensionato di Spirano che andato per funghi nei boschi sopra Dossena assieme a un amico, non è più tornato a casa. Non è stato ancora ritrovato nemmeno il pensionato di 78 anni scomparso dalle parti di Nese ai primi di giugno. Domenica pomeriggio un universitario di 24 anni da Brusaporto è caduto dal sentiero normale per il Curò ed è stato trovato lunedì sfracellato  in fondo a un canalone. Martedì mattina un ragazzo di 24 anni, forgiatore in una fonderia della Valle Camonica, mentre andava a caccia con un amico è precipitato dai boschi   del Colle di Vareno nello strapiombo della Via Mala.
(...)

PREVISIONI ELETTORALI COL DITO FUORI DALLA FINESTRA NEL PAESE BELLO DA VIVERE


Il custode delLa Latrina di Nusquamia, l'ingegnere Claudio Piga adbuano di origini sardAgnole , uno che ha  fatto il classico in un liceo di preti e il poli milanese prima del '68 prosegue nelle sue polemiche pre elettorali  sul paese bello da vivere per cercare di snidare quello che non riesce a vedere. Lui vede ovviamente i fantasmi dappertutto e soprattutto “IL” fantasma  peggiore sarebbe Pedretti,  cui attribuisce ogni sorta di sotto movimento, nefandezze, ingrippamenti con questo (l'on. Calderoli) quello (il gatto padano)  quell'altro (gli avversari di Maroni che poi sarebbe Salvini) e leva altissima la sua invocazione preghiera pianto:(...)
(...)
Ho l'impressione che gli informatori del custode delLa Latrina di Nusquamia non abbiano ben compreso la “svolta” maturata nella politica della maggioranza specie dopo l'ultimo consiglio comunale. E se il buongiorno si vede dal mattino ecc. ecc. ci saranno ulteriori sorprese  nonostante che la sindaca Gamba non si schiodi dal suo fare oratorian-parrocchiale.
Diciamo sia pure sommariamente se riescono a portare a compimento per fine mandato tutto quel che s'è visto sentito annusato nell'ultimo consiglio, non ci sarà partita per il CDX e nemmeno per la Lega. Per i grillini addio.



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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!





















LE AREE  A VERDE
DA FORESTA URBANA
E IL PERCORSO PEDONALE
DI COLLEGAMENTO




LA COSTA DEL PALLIO DALLA VALLE IMAGNA VERSO LA VALLE TALEGGIO


TORBIERE DI ISEO






































































































































































































QUANDO LA VITA VALE UNA CICCA




Si fa un gran parlare del fine vita con interventi dell'intero mainstream laico  cattolico agnostici attori e attrici e quando apri il giornale locale ti rendi conto che il mondo  va dall'altra parte. In questo momento nella sola bergamasca, circa 1,2 milioni di abitanti, abbiano “suertera” (vale a dire:pronti per la sepoltura, come si diceva una volta) un pensionato di Spirano che andato per funghi nei boschi sopra Dossena assieme a un amico, non è più tornato a casa. Non è stato ancora ritrovato nemmeno il pensionato di 78 anni scomparso dalle parti di Nese ai primi di giugno. Domenica pomeriggio un universitario di 24 anni da Brusaporto è caduto dal sentiero normale per il Curò ed è stato trovato lunedì sfracellato  in fondo a un canalone. Martedì mattina un ragazzo di 24 anni, forgiatore in una fonderia della Valle Camonica, mentre andava a caccia con un amico è precipitato dai boschi   del Colle di Vareno nello strapiombo della Via Mala.
Emanuele, 22 anni, questo il nome dell'universitario di Brusaporto, si sarebbe laureato oggi in Ingegneria delle energie alternative al Politecnico di Milano. Ave­va progettalo un filtro per le stufe, per abbassare rimpatto sull'ambiente.
Scrive L'Eco che il 24enne era impegnato nello sport (pare si stesse allenando  per le corse in montagna quando è caduto) e insegnava agli stranieri, a titolo di volontario, nell'accademia per l'integrazione della cooperativa Ruah di Bergamo. Faceva infatti parte dei volontari che due volte alla settimana insegnava matematica e informatica.
Del tutto diversa la storia di Alex che era operaio, amava la caccia ed è morto abbracciato ad una delle sue più grandi passioni. Era una persona semplice, un gran lavoratore e, dal nonno, aveva ereditato la passione per la caccia e la tromba. Suonava nella Fanfara di Rogno. Faceva il forgiatore dentro una fonderia ed era un mestiere pericolosissimo, suonava la tromba vestito da Alpino (che non era mai stato) ma con la camicia verde della Lega.
Di ieri invece la notizia che un altro fungaiolo, «giovane» di 81 anni, è morto scivolando nel bosco dalle parti di Oltre il Colle. I bergamaschi non sanno tener botta alla sciura cola ranza: vince sempre lei.

Il primo ottobre  i giornali hanno  comunicato che sono stati eseguiti 4 trapianti in 24 ore al Papa Giovanni. Quattro pazienti trapiantati in 24 ore: un uomo di 53 anni e una bambina di un anno trapiantati di fegato e un 44enne e una 34enne trapiantati di rene. È un tour de force quello che tra martedì 24 e mercoledì 25 settembre ha visto protagonista l'équipe della Chirurgia generale 3 del Papa Giovanni XXIII, con il supporto degli anestesisti dell'Anestesia e rianimazione 1 e 5 (Pediatrica) e degli operatori delle sale operatorie dell'ospedale bergamasco.
Va bene. Però la vita non è una fabbrica dove si crea e dove si distrugge.

GUALTIERI
UN MINISTRO INCONSISTENTE



La “Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2019” è composta da 108 pagine. D'ora in poi la NADEF. A seguire le 620 pagine (avete letto bene: seicento.venti.pagine) della “Nota illustrativa sulle leggi pluriennali di spesa in conto capitale a carattere non permanente”. Seguono ancora le 25 pagine del “Rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto all'evasione fiscale e contributiva - anno 2019”. Poi ci sono le 14 pagine del “Rapporto programmatico recante gli interventi in materia di spese fiscali”. A seguire ancora le 268 pagine della “Relazione sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva - anno 2019”.
Per un totale di 1021 pagine. Chissà chi –tra i mille parlamentari- le leggerà e studierà tutte.

Il ministro Gualtieri era/é professore associato di Storia contemporanea all'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" e vicedirettore della Fondazione Istituto Gramsci. La sua carriera politica comincia in Europa nel 2009, viene riconfermata nel 2014 quando diventa Presidente della Commissione per i problemi economici e monetari. Rieletto per la terza volta nel 2019… viene chiamato in Italia come ministro dell'economia e quindi non potrà più avere cariche in Ue. Un professore di storia… all'economia.
L'abbiamo riascoltato nell'intervista  domenicale dall'Annunziata ed oggi c'è un'intervista di Fubini sul Corriere. Al Corriere risponde che «il risparmio in interessi SUL DEBBITO PUBBLICO  grazie alla caduta dello spread con il nostro governo è già di sei miliardi. Se noi torniamo con i rendimenti dei titoli di Stato sotto la Spagna, com'era fino al 2016, quella cifra potrà crescere considerevolmente, la nostra scommessa è quella di aggredire le due grandi sacche di inefficienza - la spesa per interessi sul debito e l'evasione fiscale - per poter non solo cancellare le clausole, ma aumentare le risorse per investimenti e welfare e ridurre ancora la pressione fiscale. È il dividendo della stabilità, che ci può dare margini significativi per fare cose molto ambiziose».

Dalle due interviste abbiamo avuto la sensazione di un Gualtieri troppo tenero, speranzoso attendista, forse anche poco preparato per quanto avendo a che fare con quel pollaio di galli che è la maggioranza ci sia poco da sperare. Una maggioranza dove la principale delle parti avanza a colpi di machete – dalla riduzione autoritaria dei parlamentari all'abolizione dell'art.67 della costituzione, il RdC e la PdC, ecc.- senza nessuna capacità di vedere oltre… la prossima tornata elettorale.
Vero che poi il NADEF dura meno di un mese e poi sotto con le mille pagine della Legge di Bilancio 2020  ma quando in un Paese in un anno si ribaltano gli orientamenti politici degli elettori, le soluzioni parlamentari non bastano.
Oggi sul Corriere  a Gualtieri risponde Renzi con una lettera che vale la pena di leggere sia per il contenuto che per lo stile (del fare politica). Scrive Renzi che “il governo che ho avuto l'onore di presiedere costituisce una felice eccezione. Nel triennio 2015-2017, figlio delle nostre leggi di bilancio 2014-2016, la riduzione del cuneo è stata di oltre 22 miliardi di euro l'anno comprensiva dell'operazione 80 euro, dell'Irap costo del lavoro e della decontribuzione prevista dal Jobs act. Ventidue miliardi, non spiccioli”. Gli risponde il viceministro al Tesoro Antonio Misiani: «Renzi liquida il taglio del cuneo fiscale come un pannicello caldo. Sbaglia. Il suo partito aveva chiesto di rimandarlo al 2021». Se Davide Faraone ricorda che nei governi Renzi il taglio al costo del lavoro è stato di 22 miliardi (compresi gli 80 euro), beh la risposta è velenosa: sono soldi coperti dalle clausole di salvaguardia ovvero dalla zavorra dell'aumento dell'Iva. Proprio la misura che l'ex premier oggi si vanta di aver impedito.]
Ancora Renzi: Nel triennio del nostro governo, lo stanziamento per beni e servizi si è attestato tra i 134 e 136 miliardi di euro. Nei tre anni successivi la voce di spesa per beni e servizi schizza rispettivamente a 140, 146, 150 miliardi di euro. L'aumento della spesa per beni e servizi da quando noi abbiamo lasciato Palazzo Chigi è ingiustificabile anche alla luce dell'ottimo lavoro fatto dall'onorevole Gutgeld: perché nessuno si domanda come mai la spesa per beni e servizi sia cresciuta di quasi un punto percentuale di Pil? Se tornassimo a spendere per beni e servizi quello che spendevamo con il nostro governo avremmo magicamente servita sul piatto una cifra per il cuneo fiscale degna di questo nome. Non gli spiccioli proposti quest'anno.

La lettura della lettera di Renzi che è una risposta sul tempo all'intervista di Fubini a Gualtieri dice chiaramente la diversa sintonia dei due con l'elettorato. Gualtieri è un prevosto di quelli di una volta che predica bene ma alla fine l'elettore di oggi non ci cava (quasi) nulla di chiaro. Renzi, buono o cattivo che sia, parla chiaro e diretto, com'è necessario oggi. E soprattutto mette sul tappeto i risultati che difficilmente potrà portare a casa il Conte 2 e questo fa innervosire assai (è un eufemismo…) Zingaretti e compagnia. Oltre al fatto che quei 7 miliardi di recupero dell'evasione fiscale saranno almeno per il 2020 ancora merito della fatturazione elettronica   messa in atto da Renzi e successori e forse (purtroppo) resterà ancora per anni l'unica vera riforma del settore per il recupero.
Leggi Gualtieri comprendi che stai ancora in mezzo alla solita melma del tenere dentro tutti. Leggi Renzi e ti rendi conto che qualcosa può muoversi anche se solleva un sacco di contestazioni.

Controllare la crescita della spesa corrente è diventato politicamente impossibile (i falliti tentativi di spending review lo dimostrano), specie con governi che hanno la speranza di vita tra i più bassi al mondo. Scrive Penati sul Corriere. Anche se prima o poi quel contenimento diventerà ineludibile. Incapaci di contenere la spesa, e con una stagnazione secolare, diventa impossibile ridurre veramente la pressione fiscale.

Fuori dubbio che le mattane di Salvini e Dimaio  versus l'Ue ci sono costate e ci costeranno dai 15 ai 20 miliardi di maggiori interessi sul debito pubblico a scadenza media e breve e quindi un governo non direttamente conflittuale fino all'uscita con l'Ue è una condizione ottimale per mantenere  il costo del debito pubblico al minimo MA questa suonata l'abbiamo ascoltata fin dai tempi che furono, quando la sinistra in generale in Italia –anni '60-'70-'80-asseriva che “non è grave fare debito pubblico ma è importante che l'inflazione e quindi gli interessi sul debito restino bassi”. Siccome ai tempi non esisteva l'euro, l'inflazione determinava il costo del debito e paradossalmente a livello mondiale il gioco dei prestatori internazionali  di denaro consisteva nel far galleggiare alla meglio l'Italia in maniera che i nostri interessi fossero più alti che altrove (quindi portare a casa buoni interessi) ma che non fossero nemmeno eccessivi altrimenti si ribaltava la situazione, barcollo ma non crollo: insomma.
Forse una decisione che andrebbe presa sarebbe quella di unificare  le elezioni in una sola data ogni anno perché in questo 2019 sono andate o andranno alle elezioni regionali  Abruzzo, Sardegna, Piemonte e Basilicata (dove si è già votato), Calabria, Emilia Romagna (ma in questi due casi è probabile uno slittamento a gennaio 2020) e Umbria. Ragion per cui  qualsiasi governo resta sempre in balia dei ricatti tra le forze politiche e già si vede come l'agenda del Conti 2 sia in buona sostanza dettata dal non fare certe cose per “non fare un piacere a Salvini”.
La seconda decisione che andrebbe presa dal governo (è una battuta ma nemmeno troppo) potrebbe essere quella di vietare più di due talkshow politici al giorno sulle Tv. Che da un lato sono una specie di finanziamento pubblico alle televisioni (i politici che stanno li li paghiamo noi mentre alle tv la trasmissione costa solo la  corrente elettrica) e dall'altro sono un mezzo di alto rimbambimento della popolazione visto il criterio di organizzazione e di  scelta degli attori in scena.
L'Iva doveva essere rimodulata, invece non si tocca. L'idea dello ius culturae è riaffiorata nel dibattito pubblico, e subito è stata accantonata. La revisione dei decreti sicurezza è prontamente scomparsa dall'agenda politica. Sono le tre marce indietro più notevoli compiute dalla nuova maggioranza di governo. Tutt'e tre accomunate da un unico motore immobile: il terrore di regalare a Matteo Salvini un'arma da puntare contro il governo.
Per non scoprire il fianco agli attacchi scomposti della destra sovranista, i partiti della maggioranza sono tornati sui propri passi. Senza però evitare gli attacchi degli avversari. I quali, incuranti dei loro tentennamenti, si sono portati avanti con il lavoro, scatenando preventivamente una guerra alle intenzioni, con gli stessi slogan che avrebbero urlato se i provvedimenti fossero stati approvati. "Ci mettono le mani in tasca". "Minano l'italianità". "Riaprono i porti".
Così, sebbene rispedito formalmente all'opposizione, Matteo Salvini continua a governare l'Italia, condizionandone le priorità. Il capo della Lega è rimasto nella plancia di comando del Paese, sotto forma di fantasma che agita il sonno di chi l'ha spinto ai margini del Palazzo. È nella testa di Matteo Renzi, il protagonista dello scacco matto che l'ha messo all'angolo. Tanto è vero che alla telefonata del presidente del consiglio Conte che, domenica, gli chiedeva conto di quale diavolo fosse il problema sull'Iva, egli ha risposto: «Io un regalo a Salvini non lo faccio, Giuseppe: l'Iva non si tocca».

Vero che poi il NADEF dura meno di un mese e poi sotto con le mille pagine della Legge di Bilancio 2020  ma quando in un Paese in un anno si ribaltano gli orientamenti politici degli elettori, degli elettori, le soluzioni parlamentari non bastano.

GIUNTA GAMBA:
TROPPO CEMENTO COMUNALE
(E NON PIANTANO NEMMENO
UN ALBERO «VERO»)

Le varie maggioranze di c.d. centrosinistra con sindache professoresse e dottoresse-le madamine- passeranno alla storia finora per l'enorme COLATA di “cemento comunale” che hanno versato sul paese bello da vivere. Seguendo il principio democristiano per cui se non costruisce qualche opera pubblica sei un sindaco inutile se non uno che ha fallito, finora le tre sindache si sono qualificate come autrici di mille segmentini di piste ciclabili inutilizzabili, dell'infinito cantiere della Biblioteca e dell'auditorium, della nuova Rodari, del tabiottino di via Galilei e del giardino di pietra di via Marconi. Praticamente queste tre sindache: Morelli Serra e Gamba al di la di qualche aiuola raccogliticcia e ben presto divenuta allevamento di rovi e ricettacolo d'ogni sozzeria, NON HANNO piantato un albero. NON hanno creato un giardino che sia definibile come tale.
Il “paese bello da vivere” non ha bisogno solo dell'ufficio scuola, dell'ufficio servizi sociali che spendono e spandono generosamente oltre un milione di euro l'anno senza che NESSUNO mai rendiconti l'efficacia di quell'enorme spesa-investimento. Non ha nemmeno bisogno solo dell'”ufficio rumenta” che sostanzialmente fa il “procacciatore d'affari” di terzi che coi nostri rifiuti su fanno l'elettricità e il riscaldamento.
Le amministrazioni che si sono succedute nel dopoguerra curnese hanno pensato poco o nulla a dare al paese quelle zone verdi DAVVERO FRUIBILI piuttosto che usare  i pochi giardini e le piantumazioni strdali per far fare affari a chi voleva-doveva smantellare i propri vivai di piante che con Curno non avevano alcun rapporto. Quei poveretti erano  andati al mare per la prima volta ed avevano visto i pini marittimi o i cedri e siccome chi sa fare iol proprio mestiere aveva capito che l'ottimo terreno di Curno avrebbe trasformato questo tipo di alberatura in veri e propri giganti mostruosi, eccoli in via Buelli o DeAmicis che hanno sconvolto i micro marciapiedi dove non passano due persone affiancate. Eccoli al CVI 1 dove orami la fittezza e l'assurdità dell'insieme  lo leggono anche   i bambini. Ecco l'orribile giardino della vecchia Rodari che pare la casa di un film di streghe o mostri.
Noi proponiamo al consiglio comunale di trovare   prima della fine del mandato una somma di 500-700mila euro per acquistare alberi delle nostre colline (NON le betulle e i salici:per favore!!!!!!!) GIA' di discreta altezza – sui tre quattro metri- e cominciare a creare un semplice foresta urbana a partire dai lotti 4-5-6 dello schizzo qui allegato. Il primo -4- è un terreno privato che il comune può prendere in affitto. Il secondo -5- è un terreno incolto della Regione (quindi pubblico) che il Comune può chiedere in gestione. Il terzo -6- è parte terreno privato da affittare e parte di un terreno che passerà al Comune.
Con un appalto fatto bene e 600mila euro si possono piantare 600 alberi che una volta disegnato il sesto di 10x10mt sui lotti liberi, può essere creata una fascia verde larga 40-60 mt che da via Carlinga  arriva a via Marconi.
Questa seconda e ultima parte del governo di Vivere Insieme dovrebbe e potrebbe consegnare a fine mandato il paese “davvero bello da vivere”. Ovvio che quella  fascia di verde ed attrezzature pubbliche non saranno completate ma penso che i cittadini cominciando a vedere che non hanno sotto gli occhi SOLO SEMPRE SOLTANTO centri commerciali, file interminabili di auto, una pizza di gas di scarico permanente, si sentiranno più a casa che sul rondò di una autostrada.

PREVISIONI ELETTORALI COL DITO FUORI DALLA FINESTRA NEL PAESE BELLO DA VIVERE


Il custode delLa Latrina di Nusquamia, l'ingegnere Claudio Piga adbuano di origini sardAgnole , uno che ha  fatto il classico in un liceo di preti e il poli milanese prima del '68 prosegue nelle sue polemiche pre elettorali  sul paese bello da vivere per cercare di snidare quello che non riesce a vedere. Lui vede ovviamente i fantasmi dappertutto e soprattutto “IL” fantasma  peggiore sarebbe Pedretti,  cui attribuisce ogni sorta di sotto movimento, nefandezze, ingrippamenti con questo (l'on. Calderoli) quello (il gatto padano)  quell'altro (gli avversari di Maroni che poi sarebbe Salvini) e leva altissima la sua invocazione preghiera pianto: l'Uomo invisibile presti ascolto al grido di dolore che si leva dai vicoli del paese, dalle villette con i nanetti di gesso nel giardino (quelli che vende il suo amico?), dalle malefiche sciure Rusine. Sia generoso, indossi il laticlavio (non dimentichi un Tena for men) , rinunci all'idea di un condizionamento esterno della compagine della destra curnense: la politica gesuitica dei “buoni consigli” ai governanti e ai candidati al governo del paese ha fatto il suo tempo. S'impegni in prima persona. Si presenti a Salvini, lui che non fu mai pedrettista, mostri al “comandante” il pericolo di un coinvolgimento della Lega nella querelle pedrettista, sia lui il salvatore di Curno, in vista di un suo ruolo decisivo a fianco di Salvini — eventualmente, ancora da dietro le quinte, se questo è il suo talento — alla guida dell'Italia sovranista e populista”.
Amen.
Ho l'impressione che gli informatori del custode delLa Latrina di Nusquamia non abbiano ben compreso la “svolta” maturata nella politica della maggioranza specie dopo l'ultimo consiglio comunale. E se il buongiorno si vede dal mattino ecc. ecc. ci saranno ulteriori sorprese  nonostante che la sindaca Gamba non si schiodi dal suo fare oratorian-parrocchiale.
Diciamo sia pure sommariamente se riescono a portare a compimento per fine mandato tutto quel che s'è visto sentito annusato nell'ultimo consiglio, non ci sarà partita per il CDX e nemmeno per la Lega. Per i grillini addio.