|
|
|
|
GUALTIERI: UN MINISTRO INCONSISTENTE
La “Nota di aggiornamento del documento di economia e
finanza 2019” è composta da 108 pagine. D'ora in poi la NADEF. A
seguire le 620 pagine (avete letto bene: seicento.venti.pagine) della
“Nota illustrativa sulle leggi pluriennali di spesa in conto capitale a
carattere non permanente”. Seguono ancora le 25 pagine del “Rapporto
sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto all'evasione
fiscale e contributiva - anno 2019”. Poi ci sono le 14 pagine del
“Rapporto programmatico recante gli interventi in materia di spese
fiscali”. A seguire ancora le 268 pagine della “Relazione sull'economia
non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva - anno 2019”.
Per un totale di 1021 pagine. Chissà chi –tra i mille parlamentari- le leggerà e studierà tutte.
(...)
GIUNTA GAMBA:
TROPPO CEMENTO COMUNALE
(E NON PIANTANO NEMMENO
UN ALBERO «VERO»)
Le varie maggioranze di c.d. centrosinistra con sindache professoresse
e dottoresse-le madamine- passeranno alla storia finora per l'enorme
COLATA di “cemento comunale” che hanno versato sul paese bello da
vivere. Seguendo il principio democristiano per cui se non costruisce
qualche opera pubblica sei un sindaco inutile se non uno che ha
fallito, finora le tre sindache si sono qualificate come autrici di
mille segmentini di piste ciclabili inutilizzabili, dell'infinito
cantiere della Biblioteca e dell'auditorium, della nuova Rodari, del
tabiottino di via Galilei e del giardino di pietra di via Marconi.
Praticamente queste tre sindache: Morelli Serra e Gamba al di la di
qualche aiuola raccogliticcia e ben presto divenuta allevamento di rovi
e ricettacolo d'ogni sozzeria, NON HANNO piantato un albero. NON hanno
creato un giardino che sia definibile come tale.
Il “paese bello da vivere” non ha bisogno solo dell'ufficio scuola,
dell'ufficio servizi sociali che spendono e spandono generosamente
oltre un milione di euro l'anno senza che NESSUNO mai rendiconti
l'efficacia di quell'enorme spesa-investimento. Non ha nemmeno bisogno
solo dell'”ufficio rumenta” che sostanzialmente fa il “procacciatore
d'affari” di terzi che coi nostri rifiuti su fanno l'elettricità e il
riscaldamento.
(...)
QUANDO LA VITA VALE UNA CICCA
Si fa un gran parlare del fine vita con interventi dell'intero
mainstream laico cattolico agnostici attori e attrici e quando apri il
giornale locale ti rendi conto che il mondo va dall'altra parte. In
questo momento nella sola bergamasca, circa 1,2 milioni di abitanti,
abbiano “suertera” (vale a dire:pronti per la sepoltura, come si diceva
una volta) un pensionato di Spirano che andato per funghi nei boschi
sopra Dossena assieme a un amico, non è più tornato a casa. Non è stato
ancora ritrovato nemmeno il pensionato di 78 anni scomparso dalle parti
di Nese ai primi di giugno. Domenica pomeriggio un universitario di 24
anni da Brusaporto è caduto dal sentiero normale per il Curò ed è stato
trovato lunedì sfracellato in fondo a un canalone. Martedì mattina un
ragazzo di 24 anni, forgiatore in una fonderia della Valle Camonica,
mentre andava a caccia con un amico è precipitato dai boschi del
Colle di Vareno nello strapiombo della Via Mala.
(...)
PREVISIONI ELETTORALI COL DITO FUORI DALLA FINESTRA NEL PAESE BELLO DA VIVERE
Il custode delLa Latrina di Nusquamia, l'ingegnere Claudio Piga adbuano
di origini sardAgnole , uno che ha fatto il classico in un liceo di
preti e il poli milanese prima del '68 prosegue nelle sue polemiche pre
elettorali sul paese bello da vivere per cercare di snidare quello che
non riesce a vedere. Lui vede ovviamente i fantasmi dappertutto e
soprattutto “IL” fantasma peggiore sarebbe Pedretti, cui attribuisce
ogni sorta di sotto movimento, nefandezze, ingrippamenti con questo
(l'on. Calderoli) quello (il gatto padano) quell'altro (gli avversari
di Maroni che poi sarebbe Salvini) e leva altissima la sua invocazione
preghiera pianto:(...)
(...)
Ho l'impressione che gli informatori del custode delLa Latrina di
Nusquamia non abbiano ben compreso la “svolta” maturata nella politica
della maggioranza specie dopo l'ultimo consiglio comunale. E se il
buongiorno si vede dal mattino ecc. ecc. ci saranno ulteriori sorprese
nonostante che la sindaca Gamba non si schiodi dal suo fare
oratorian-parrocchiale.
Diciamo sia pure sommariamente se riescono a portare a compimento per
fine mandato tutto quel che s'è visto sentito annusato nell'ultimo
consiglio, non ci sarà partita per il CDX e nemmeno per la Lega. Per i
grillini addio.
|
|
11 Mb
|
|
|
QUANDO LA VITA VALE UNA CICCA
Si fa un gran parlare del fine vita con interventi dell'intero
mainstream laico cattolico agnostici attori e attrici e quando
apri il giornale locale ti rendi conto che il mondo va dall'altra
parte. In questo momento nella sola bergamasca, circa 1,2 milioni di
abitanti, abbiano “suertera” (vale a dire:pronti per la sepoltura, come
si diceva una volta) un pensionato di Spirano che andato per funghi nei
boschi sopra Dossena assieme a un amico, non è più tornato a casa. Non
è stato ancora ritrovato nemmeno il pensionato di 78 anni scomparso
dalle parti di Nese ai primi di giugno. Domenica pomeriggio un
universitario di 24 anni da Brusaporto è caduto dal sentiero normale
per il Curò ed è stato trovato lunedì sfracellato in fondo a un
canalone. Martedì mattina un ragazzo di 24 anni, forgiatore in una
fonderia della Valle Camonica, mentre andava a caccia con un amico è
precipitato dai boschi del Colle di Vareno nello strapiombo
della Via Mala.
Emanuele, 22 anni, questo il nome dell'universitario di Brusaporto, si
sarebbe laureato oggi in Ingegneria delle energie alternative al
Politecnico di Milano. Aveva progettalo un filtro per le stufe, per
abbassare rimpatto sull'ambiente.
Scrive L'Eco che il 24enne era impegnato nello sport (pare si stesse
allenando per le corse in montagna quando è caduto) e insegnava
agli stranieri, a titolo di volontario, nell'accademia per
l'integrazione della cooperativa Ruah di Bergamo. Faceva infatti parte
dei volontari che due volte alla settimana insegnava matematica e
informatica.
Del tutto diversa la storia di Alex che era operaio, amava la caccia ed
è morto abbracciato ad una delle sue più grandi passioni. Era una
persona semplice, un gran lavoratore e, dal nonno, aveva ereditato la
passione per la caccia e la tromba. Suonava nella Fanfara di Rogno.
Faceva il forgiatore dentro una fonderia ed era un mestiere
pericolosissimo, suonava la tromba vestito da Alpino (che non era mai
stato) ma con la camicia verde della Lega.
Di ieri invece la notizia che un altro fungaiolo, «giovane» di 81 anni,
è morto scivolando nel bosco dalle parti di Oltre il Colle. I
bergamaschi non sanno tener botta alla sciura cola ranza: vince sempre
lei.
Il primo ottobre i giornali hanno comunicato che sono stati
eseguiti 4 trapianti in 24 ore al Papa Giovanni. Quattro pazienti
trapiantati in 24 ore: un uomo di 53 anni e una bambina di un anno
trapiantati di fegato e un 44enne e una 34enne trapiantati di rene. È
un tour de force quello che tra martedì 24 e mercoledì 25 settembre ha
visto protagonista l'équipe della Chirurgia generale 3 del Papa
Giovanni XXIII, con il supporto degli anestesisti dell'Anestesia e
rianimazione 1 e 5 (Pediatrica) e degli operatori delle sale operatorie
dell'ospedale bergamasco.
Va bene. Però la vita non è una fabbrica dove si crea e dove si distrugge.
|
|
GUALTIERI
UN MINISTRO INCONSISTENTE
La “Nota di aggiornamento del documento di economia e
finanza 2019” è composta da 108 pagine. D'ora in poi la NADEF. A
seguire le 620 pagine (avete letto bene: seicento.venti.pagine) della
“Nota illustrativa sulle leggi pluriennali di spesa in conto capitale a
carattere non permanente”. Seguono ancora le 25 pagine del “Rapporto
sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto all'evasione
fiscale e contributiva - anno 2019”. Poi ci sono le 14 pagine del
“Rapporto programmatico recante gli interventi in materia di spese
fiscali”. A seguire ancora le 268 pagine della “Relazione sull'economia
non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva - anno 2019”.
Per un totale di 1021 pagine. Chissà chi –tra i mille parlamentari- le leggerà e studierà tutte.
Il ministro Gualtieri era/é professore associato di Storia
contemporanea all'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" e
vicedirettore della Fondazione Istituto Gramsci. La sua carriera
politica comincia in Europa nel 2009, viene riconfermata nel 2014
quando diventa Presidente della Commissione per i problemi economici e
monetari. Rieletto per la terza volta nel 2019… viene chiamato in
Italia come ministro dell'economia e quindi non potrà più avere cariche
in Ue. Un professore di storia… all'economia.
L'abbiamo riascoltato nell'intervista domenicale dall'Annunziata
ed oggi c'è un'intervista di Fubini sul Corriere. Al Corriere risponde
che «il risparmio in interessi SUL DEBBITO PUBBLICO grazie alla
caduta dello spread con il nostro governo è già di sei miliardi. Se noi
torniamo con i rendimenti dei titoli di Stato sotto la Spagna, com'era
fino al 2016, quella cifra potrà crescere considerevolmente, la nostra
scommessa è quella di aggredire le due grandi sacche di inefficienza -
la spesa per interessi sul debito e l'evasione fiscale - per poter non
solo cancellare le clausole, ma aumentare le risorse per investimenti e
welfare e ridurre ancora la pressione fiscale. È il dividendo della
stabilità, che ci può dare margini significativi per fare cose molto
ambiziose».
Dalle due interviste abbiamo avuto la sensazione di un Gualtieri troppo
tenero, speranzoso attendista, forse anche poco preparato per quanto
avendo a che fare con quel pollaio di galli che è la maggioranza ci sia
poco da sperare. Una maggioranza dove la principale delle parti avanza
a colpi di machete – dalla riduzione autoritaria dei parlamentari
all'abolizione dell'art.67 della costituzione, il RdC e la PdC, ecc.-
senza nessuna capacità di vedere oltre… la prossima tornata elettorale.
Vero che poi il NADEF dura meno di un mese e poi sotto con le mille
pagine della Legge di Bilancio 2020 ma quando in un Paese in un
anno si ribaltano gli orientamenti politici degli elettori, le
soluzioni parlamentari non bastano.
Oggi sul Corriere a Gualtieri risponde Renzi con una lettera che
vale la pena di leggere sia per il contenuto che per lo stile (del fare
politica). Scrive Renzi che “il governo che ho avuto l'onore di
presiedere costituisce una felice eccezione. Nel triennio 2015-2017,
figlio delle nostre leggi di bilancio 2014-2016, la riduzione del cuneo
è stata di oltre 22 miliardi di euro l'anno comprensiva dell'operazione
80 euro, dell'Irap costo del lavoro e della decontribuzione prevista
dal Jobs act. Ventidue miliardi, non spiccioli”. Gli risponde il
viceministro al Tesoro Antonio Misiani: «Renzi liquida il taglio del
cuneo fiscale come un pannicello caldo. Sbaglia. Il suo partito aveva
chiesto di rimandarlo al 2021». Se Davide Faraone ricorda che nei
governi Renzi il taglio al costo del lavoro è stato di 22 miliardi
(compresi gli 80 euro), beh la risposta è velenosa: sono soldi coperti
dalle clausole di salvaguardia ovvero dalla zavorra dell'aumento
dell'Iva. Proprio la misura che l'ex premier oggi si vanta di aver
impedito.]
Ancora Renzi: Nel triennio del nostro governo, lo stanziamento per beni
e servizi si è attestato tra i 134 e 136 miliardi di euro. Nei tre anni
successivi la voce di spesa per beni e servizi schizza rispettivamente
a 140, 146, 150 miliardi di euro. L'aumento della spesa per beni e
servizi da quando noi abbiamo lasciato Palazzo Chigi è ingiustificabile
anche alla luce dell'ottimo lavoro fatto dall'onorevole Gutgeld: perché
nessuno si domanda come mai la spesa per beni e servizi sia cresciuta
di quasi un punto percentuale di Pil? Se tornassimo a spendere per beni
e servizi quello che spendevamo con il nostro governo avremmo
magicamente servita sul piatto una cifra per il cuneo fiscale degna di
questo nome. Non gli spiccioli proposti quest'anno.
La lettura della lettera di Renzi che è una risposta sul tempo
all'intervista di Fubini a Gualtieri dice chiaramente la diversa
sintonia dei due con l'elettorato. Gualtieri è un prevosto di quelli di
una volta che predica bene ma alla fine l'elettore di oggi non ci cava
(quasi) nulla di chiaro. Renzi, buono o cattivo che sia, parla chiaro e
diretto, com'è necessario oggi. E soprattutto mette sul tappeto i
risultati che difficilmente potrà portare a casa il Conte 2 e questo fa
innervosire assai (è un eufemismo…) Zingaretti e compagnia. Oltre al
fatto che quei 7 miliardi di recupero dell'evasione fiscale saranno
almeno per il 2020 ancora merito della fatturazione
elettronica messa in atto da Renzi e successori e forse
(purtroppo) resterà ancora per anni l'unica vera riforma del settore
per il recupero.
Leggi Gualtieri comprendi che stai ancora in mezzo alla solita melma
del tenere dentro tutti. Leggi Renzi e ti rendi conto che qualcosa può
muoversi anche se solleva un sacco di contestazioni.
Controllare la crescita della spesa corrente è diventato politicamente
impossibile (i falliti tentativi di spending review lo dimostrano),
specie con governi che hanno la speranza di vita tra i più bassi al
mondo. Scrive Penati sul Corriere. Anche se prima o poi quel
contenimento diventerà ineludibile. Incapaci di contenere la spesa, e
con una stagnazione secolare, diventa impossibile ridurre veramente la
pressione fiscale.
Fuori dubbio che le mattane di Salvini e Dimaio versus l'Ue ci
sono costate e ci costeranno dai 15 ai 20 miliardi di maggiori
interessi sul debito pubblico a scadenza media e breve e quindi un
governo non direttamente conflittuale fino all'uscita con l'Ue è una
condizione ottimale per mantenere il costo del debito pubblico al
minimo MA questa suonata l'abbiamo ascoltata fin dai tempi che furono,
quando la sinistra in generale in Italia –anni '60-'70-'80-asseriva che
“non è grave fare debito pubblico ma è importante che l'inflazione e
quindi gli interessi sul debito restino bassi”. Siccome ai tempi non
esisteva l'euro, l'inflazione determinava il costo del debito e
paradossalmente a livello mondiale il gioco dei prestatori
internazionali di denaro consisteva nel far galleggiare alla
meglio l'Italia in maniera che i nostri interessi fossero più alti che
altrove (quindi portare a casa buoni interessi) ma che non fossero
nemmeno eccessivi altrimenti si ribaltava la situazione, barcollo ma
non crollo: insomma.
Forse una decisione che andrebbe presa sarebbe quella di
unificare le elezioni in una sola data ogni anno perché in questo
2019 sono andate o andranno alle elezioni regionali Abruzzo,
Sardegna, Piemonte e Basilicata (dove si è già votato), Calabria,
Emilia Romagna (ma in questi due casi è probabile uno slittamento a
gennaio 2020) e Umbria. Ragion per cui qualsiasi governo resta
sempre in balia dei ricatti tra le forze politiche e già si vede come
l'agenda del Conti 2 sia in buona sostanza dettata dal non fare certe
cose per “non fare un piacere a Salvini”.
La seconda decisione che andrebbe presa dal governo (è una battuta ma
nemmeno troppo) potrebbe essere quella di vietare più di due talkshow
politici al giorno sulle Tv. Che da un lato sono una specie di
finanziamento pubblico alle televisioni (i politici che stanno li li
paghiamo noi mentre alle tv la trasmissione costa solo la
corrente elettrica) e dall'altro sono un mezzo di alto rimbambimento
della popolazione visto il criterio di organizzazione e di scelta
degli attori in scena.
L'Iva doveva essere rimodulata, invece non si tocca. L'idea dello ius
culturae è riaffiorata nel dibattito pubblico, e subito è stata
accantonata. La revisione dei decreti sicurezza è prontamente scomparsa
dall'agenda politica. Sono le tre marce indietro più notevoli compiute
dalla nuova maggioranza di governo. Tutt'e tre accomunate da un unico
motore immobile: il terrore di regalare a Matteo Salvini un'arma da
puntare contro il governo.
Per non scoprire il fianco agli attacchi scomposti della destra
sovranista, i partiti della maggioranza sono tornati sui propri passi.
Senza però evitare gli attacchi degli avversari. I quali, incuranti dei
loro tentennamenti, si sono portati avanti con il lavoro, scatenando
preventivamente una guerra alle intenzioni, con gli stessi slogan che
avrebbero urlato se i provvedimenti fossero stati approvati. "Ci
mettono le mani in tasca". "Minano l'italianità". "Riaprono i porti".
Così, sebbene rispedito formalmente all'opposizione, Matteo Salvini
continua a governare l'Italia, condizionandone le priorità. Il capo
della Lega è rimasto nella plancia di comando del Paese, sotto forma di
fantasma che agita il sonno di chi l'ha spinto ai margini del Palazzo.
È nella testa di Matteo Renzi, il protagonista dello scacco matto che
l'ha messo all'angolo. Tanto è vero che alla telefonata del presidente
del consiglio Conte che, domenica, gli chiedeva conto di quale diavolo
fosse il problema sull'Iva, egli ha risposto: «Io un regalo a Salvini
non lo faccio, Giuseppe: l'Iva non si tocca».
Vero che poi il NADEF dura meno di un mese e poi sotto con le mille
pagine della Legge di Bilancio 2020 ma quando in un Paese in un
anno si ribaltano gli orientamenti politici degli elettori, degli
elettori, le soluzioni parlamentari non bastano.
|
|
GIUNTA GAMBA:
TROPPO CEMENTO COMUNALE
(E NON PIANTANO NEMMENO
UN ALBERO «VERO»)
Le varie maggioranze di c.d. centrosinistra con sindache professoresse
e dottoresse-le madamine- passeranno alla storia finora per l'enorme
COLATA di “cemento comunale” che hanno versato sul paese bello da
vivere. Seguendo il principio democristiano per cui se non costruisce
qualche opera pubblica sei un sindaco inutile se non uno che ha
fallito, finora le tre sindache si sono qualificate come autrici di
mille segmentini di piste ciclabili inutilizzabili, dell'infinito
cantiere della Biblioteca e dell'auditorium, della nuova Rodari, del
tabiottino di via Galilei e del giardino di pietra di via Marconi.
Praticamente queste tre sindache: Morelli Serra e Gamba al di la di
qualche aiuola raccogliticcia e ben presto divenuta allevamento di rovi
e ricettacolo d'ogni sozzeria, NON HANNO piantato un albero. NON hanno
creato un giardino che sia definibile come tale.
Il “paese bello da vivere” non ha bisogno solo dell'ufficio scuola,
dell'ufficio servizi sociali che spendono e spandono generosamente
oltre un milione di euro l'anno senza che NESSUNO mai rendiconti
l'efficacia di quell'enorme spesa-investimento. Non ha nemmeno bisogno
solo dell'”ufficio rumenta” che sostanzialmente fa il “procacciatore
d'affari” di terzi che coi nostri rifiuti su fanno l'elettricità e il
riscaldamento.
Le amministrazioni che si sono succedute nel dopoguerra curnese hanno
pensato poco o nulla a dare al paese quelle zone verdi DAVVERO FRUIBILI
piuttosto che usare i pochi giardini e le piantumazioni strdali
per far fare affari a chi voleva-doveva smantellare i propri vivai di
piante che con Curno non avevano alcun rapporto. Quei poveretti
erano andati al mare per la prima volta ed avevano visto i pini
marittimi o i cedri e siccome chi sa fare iol proprio mestiere aveva
capito che l'ottimo terreno di Curno avrebbe trasformato questo tipo di
alberatura in veri e propri giganti mostruosi, eccoli in via Buelli o
DeAmicis che hanno sconvolto i micro marciapiedi dove non passano due
persone affiancate. Eccoli al CVI 1 dove orami la fittezza e
l'assurdità dell'insieme lo leggono anche i bambini.
Ecco l'orribile giardino della vecchia Rodari che pare la casa di un
film di streghe o mostri.
Noi proponiamo al consiglio comunale di trovare prima della
fine del mandato una somma di 500-700mila euro per acquistare alberi
delle nostre colline (NON le betulle e i salici:per favore!!!!!!!) GIA'
di discreta altezza – sui tre quattro metri- e cominciare a creare un
semplice foresta urbana a partire dai lotti 4-5-6 dello schizzo qui
allegato. Il primo -4- è un terreno privato che il comune può prendere
in affitto. Il secondo -5- è un terreno incolto della Regione (quindi
pubblico) che il Comune può chiedere in gestione. Il terzo -6- è parte
terreno privato da affittare e parte di un terreno che passerà al
Comune.
Con un appalto fatto bene e 600mila euro si possono piantare 600 alberi
che una volta disegnato il sesto di 10x10mt sui lotti liberi, può
essere creata una fascia verde larga 40-60 mt che da via Carlinga
arriva a via Marconi.
Questa seconda e ultima parte del governo di Vivere Insieme dovrebbe e
potrebbe consegnare a fine mandato il paese “davvero bello da vivere”.
Ovvio che quella fascia di verde ed attrezzature pubbliche non
saranno completate ma penso che i cittadini cominciando a vedere che
non hanno sotto gli occhi SOLO SEMPRE SOLTANTO centri commerciali, file
interminabili di auto, una pizza di gas di scarico permanente, si
sentiranno più a casa che sul rondò di una autostrada.
|
|
PREVISIONI ELETTORALI COL DITO FUORI DALLA FINESTRA NEL PAESE BELLO DA VIVERE
Il custode delLa Latrina di Nusquamia, l'ingegnere Claudio Piga adbuano
di origini sardAgnole , uno che ha fatto il classico in un liceo
di preti e il poli milanese prima del '68 prosegue nelle sue polemiche
pre elettorali sul paese bello da vivere per cercare di snidare
quello che non riesce a vedere. Lui vede ovviamente i fantasmi
dappertutto e soprattutto “IL” fantasma peggiore sarebbe
Pedretti, cui attribuisce ogni sorta di sotto movimento,
nefandezze, ingrippamenti con questo (l'on. Calderoli) quello (il gatto
padano) quell'altro (gli avversari di Maroni che poi sarebbe
Salvini) e leva altissima la sua invocazione preghiera pianto: l'Uomo
invisibile presti ascolto al grido di dolore che si leva dai vicoli del
paese, dalle villette con i nanetti di gesso nel giardino (quelli che
vende il suo amico?), dalle malefiche sciure Rusine. Sia generoso,
indossi il laticlavio (non dimentichi un Tena for men) , rinunci
all'idea di un condizionamento esterno della compagine della destra
curnense: la politica gesuitica dei “buoni consigli” ai governanti e ai
candidati al governo del paese ha fatto il suo tempo. S'impegni in
prima persona. Si presenti a Salvini, lui che non fu mai pedrettista,
mostri al “comandante” il pericolo di un coinvolgimento della Lega
nella querelle pedrettista, sia lui il salvatore di Curno, in vista di
un suo ruolo decisivo a fianco di Salvini — eventualmente, ancora da
dietro le quinte, se questo è il suo talento — alla guida dell'Italia
sovranista e populista”.
Amen.
Ho l'impressione che gli informatori del custode delLa Latrina di
Nusquamia non abbiano ben compreso la “svolta” maturata nella politica
della maggioranza specie dopo l'ultimo consiglio comunale. E se il
buongiorno si vede dal mattino ecc. ecc. ci saranno ulteriori
sorprese nonostante che la sindaca Gamba non si schiodi dal suo
fare oratorian-parrocchiale.
Diciamo sia pure sommariamente se riescono a portare a compimento per
fine mandato tutto quel che s'è visto sentito annusato nell'ultimo
consiglio, non ci sarà partita per il CDX e nemmeno per la Lega. Per i
grillini addio.
|