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IL 7 OTTOBRE I DEPUTATI NON SI SUICIDERANNO
Le aule della Camera e del Senato debbono essere infettate di un
pericoloso virus che becca tutti quei politici che, dopo la scomparsa
della DC, vogliono andare in fretta alle elezioni ed a un referendum
che dia loro i pieni poteri. Con un referendum ci ha provato Renzi ed
ha preso una botta mortale nel 2016 col 59,12% di NO nonostante fosse
reduce di un successo elettorale alle europee 2014 del 40,81%. Peraltro
i SI al referendum furono il… 40,88% col 68,48% di affluenza. Mai avuta
prima.
Adesso ci sta provando Salvini essendo riuscito a fare votare nei
“suoi” consigli regionali (poi arrivano altri) la richiesta di
referendum abrogativo. Questo permette a Salvini e ai suoi governatori
del Nord di negare la tesi di un'autonomia differenziata destinata a
spaccare il Paese. Veneto Sardegna Friuli Lombardia Piemonte Liguria
Abruzzo Sardegna e Basilicata: con l'arrivo del sì al referendum, il
Carroccio può affermare che la spinta arriva da tutta Italia.
Il quesito va infatti depositato entro lunedì 30 settembre per far sì
che il referendum si tenga nel 2020. Esulta anche Matteo Salvini:
"Restituiamo a 60 milioni di Italiani il diritto di scegliere una legge
elettorale decisa, moderna ed efficiente".
La consultazione però potrebbe essere non ammessa dalla Corte
costituzionale. E non solo per il profilo di alcune norme. Il problema
è che propone, non cancella una legge. Comporta dunque una
ridefinizione dei collegi elettorali. E probabilmente incrocerà gli
effetti della riduzione del numero dei parlamentari, per la quale il
Parlamento voterà il 7 ottobre.
(...)
UN PAESE BELLO DA VIVERE
(E UN PO' SFIGATO)
Il paese è piccolo e la gente conosce tutti: siccome a Curno non ci sono
migliaia di (ricchi) anziani che possono permettersi una badante (a
proposito: tutto in regola? non è che il comune sostiene una parte del
costo della badante? così tanto per completare la notizia…) e quindi il
novantenne gavettonato da due dodicenni (forse dodicenni: per non dire
che sono della scuola media?) è nominato sulla bocca di tutti e ben
presto individuato . Chissà.
Oibò! Con la miriade di telecamere che ci sono in giro, questi due
stronzetti si sono permessi un gavettone al nonnino accompagnato dalla
badante (tutto regolare?).
Perché la nostra sindaca fa finta di non capire che nel paese bello da
vivere ne stiamo inanellando di decisamente grosse (non per colpa della
sindaca) su cui sarebbe meglio avere un equilibrio di posizioni.
Le riepiloghiamo. A febbraio di quest'anno un marito uccide la moglie e
ferisce la cognata. Apriti cielo che ha messo in piedi Vivere Curno.
Ad aprile due ciclisti vengono investiti ed ammazzati da una INnominata
svampita di 46 anni. La sindaca e nemmeno a prosindaca non hanno
sentito il dovere di manifestare anche con sole quattro righe sulla
pagina web del comune la solidarietà ai due ammazzati.
Ai primi di agosto due ragazzi vengono investiti ed ammazzati da una
giovanotto curnese (di cui la stampa fa il nome) che finisce al centro
di una complessa vicenda giudiziaria. Attualmente dovrebbe finire in
carcere.
Chissà perchè la 46enne svampita che ne ha ammazzati due non si fa il
nome mentre questo è stato sputt…to e dovrebbe finire in carcere.
Adesso questi due mascalzoncelli che si sono permessi di fare un
gavettone a un (ricco?) novantenne. Apriti cielo: solenne lettera della
sindaca di solidarietà nonché occasione di autocelebrazione
dell'approva- zione di un folle piano del diritto allo studio per
600mila euro (patatine…) , di cui la metà per soli 29 disabili passati
in mano ad una coop.
(...)
CHE L'ING.CLAUDIO PIGA SIA AFFLITTO DALL'INVIDIA DELLA VAGINA?
Quando non ha niente da dire, nemmeno un'ideuzza da mettere sul blog,
il custode delLa Latrina di Nusquamia l'ing Claudio Piga abduano di
origini sardAgnole prende il lapis rosso-blu e come le maestre di una
volta corregge i nostri post. Non gli piacciono i turibolari, gli
straventi, le piste pedociclabili, i naturaliter, redarre. Forse ne
abbiamo dimenticato un'altra mezza dozzina. IMHO (tiè!) il custode
delLa Latrina di Nusquamia patisce il complesso della invidia della
vagina, vale a dire che sogna di fare il mestiere della maestra o della
professoressa. Per potere dire almeno una volta: punto! Non il mestiere
dei maestri o dei professori: proprio delle maestre e professoresse in
quanto donne. Oddio. Le faccende col custode delLa Latrina di Nusquamia
vanno sempre prese al contrario perché questo suo armarsi di lapis
rossoblu sostanzialmente è un messaggio d'amore verso le varie Gamba
Serra a livello locale, Boldrini, Nussbaum e Boschi a un livello più
alto.
(...)
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UN PAESE BELLO DA VIVERE
(E UN PO' SFIGATO)
aese è piccolo e la gente conosce tutti: siccome a Curno non ci sono
migliaia di (ricchi) anziani che possono permettersi una badante (a
proposito: tutto in regola? non è che il comune sostiene una parte del
costo della badante? così tanto per completare la notizia…) e quindi il
novantenne gavettonato da due dodicenni (forse dodicenni: per non
dire che sono della scuola media?) è nominato sulla bocca di tutti e
ben presto individuato . Chissà.
Oibò! Con la miriade di telecamere che ci sono in giro, questi due
stronzetti si sono permessi un gavettone al nonnino accompagnato dalla
badante (tutto regolare?).
Perché la nostra sindaca fa finta di non capire che nel paese bello da
vivere ne stiamo inanellando di decisamente grosse (non per colpa della
sindaca) su cui sarebbe meglio avere un equilibrio di posizioni.
Le riepiloghiamo. A febbraio di quest'anno un marito uccide la moglie e
ferisce la cognata. Apriti cielo che ha messo in piedi Vivere Curno.
Ad aprile due ciclisti vengono investiti ed ammazzati da una INnominata
svampita di 46 anni. La sindaca e nemmeno a prosindaca non hanno
sentito il dovere di manifestare anche con sole quattro righe sulla
pagina web del comune la solidarietà ai due ammazzati.
Ai primi di agosto due ragazzi vengono investiti ed ammazzati da una
giovanotto curnese (di cui la stampa fa il nome) che finisce al centro
di una complessa vicenda giudiziaria. Attualmente dovrebbe
finire in carcere.
Chissà perchè la 46enne svampita che ne ha ammazzati due non si fa il
nome mentre questo è stato sputt…to e dovrebbe finire in carcere.
Adesso questi due mascalzoncelli che si sono permessi di fare un
gavettone a un (ricco?) novantenne. Apriti cielo: solenne lettera della
sindaca di solidarietà nonché occasione di autocelebrazione
dell'approva- zione di un folle piano del diritto allo studio per
600mila euro (patatine…) , di cui la metà per soli 29 disabili passati
in mano ad una coop.
Chissà se la sindaca Gamba e la prosindaca Serra hanno mai visto
e seguito le centinaia di ragazzi che frequentano l'ABF-CFP di via
Padre Finassi- via Dalmine magari quando aspettano il bus alle
Crocette. Siamo chiari: non fanno nulla. Però fa specie
vedere un centinaio di ragazzi sul marciapiedi alla strada, senza
nemmeno uno straccio di tettoia, schizzati dalle auto. Della
serie: i curnesi pensano ai curnesi e agli altri cavoli loro.
Conclusione. E' il caso che le donne di Vivere Curno si diano una mossa.
Non per distribuire l'ennesimo incarico a una coop e per allestire
l'ennesimo dejuner sur l'herbe condiviso con boröle e cotechini alla
piastra.
Febbraio, aprile, agosto, settembre: quattro volte su nove mesi. Cinque
morti e una ferita. Numeri eccessivi per un paese bello da vivere:
fossi in loro comincerei a pensare se sono in grado di affrontare certi
problemi. Dejuner sur l'herbe a parte.
Quando nel 1985 venni investito da due rapinatori in fuga, ogni
sei mesi venni chiamato per sei anni di seguito all'ASL di via
Galliccioli per una visita di controllo per accertarsi se fossi ancora
malato, invalido guarito nonostante mi mancasse (ancora) un terzo di
femore sinistro. Per ragioni divine queste visite erano sempre
programmate di mercoledì alle 14,30 e normalmente erano presenti due
dozzine di massacrati miei concorrenti. All'andata venivo portato
dalla compagna ed al ritorno -che avveniva ad orari impensabili- uscivo
dalla mutua (si chiamava ancora così) e mi dirigevo con addosso
dodici chili di gesso e due bastoni canadesi verso la stazione dei bus
per prendere un taxi e rincasare. Era mio punto d'orgoglio riuscire a
camminare da solo sia pure per poche centinaia di metri, anziché
chiamare un taxi fuori dalla mutua. Che per fare cassa impiegavano
venti minuti dalla stazione a via Galliccioli. Nell'attraversare
il giardino del monumento degli alpini subiì per tre volte una
rapina da parte dei soliti drogherì stanziali. Segue solita trafila.
Alla stazione dei bus c'era sempre una gazzella della polizia e questa
prima mi conduceva in via Novelli alla caserma dei carabinieri per la
denuncia e poi se ne andavano a cercare i rapinatori. Morale della
favola era già bello se alle 21 riuscivo a prendere un taxi per tornare
al casa… senza soldi vista la rapina appena subita. La denuncia era
obbligatoria non tanto perché s'involavano qualche diecimila lire ma
per via della carta identità bancomat Asl ecc.
Ah, ecco: non sono mai andato dal sindaco (di Bergamo) a lamentarmi di
avere subito una rapina. Non l'ho detto neppure alla mamma. Va bene:
non avevo 90 anni.
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IL 7 OTTOBRE I DEPUTATI NON SI SUICIDERANNO
Le aule della Camera e del Senato debbono essere infettate di un
pericoloso virus che becca tutti quei politici che, dopo la scomparsa
della DC, vogliono andare in fretta alle elezioni ed a un
referendum che dia loro i pieni poteri. Con un referendum ci ha provato
Renzi ed ha preso una botta mortale nel 2016 col 59,12% di NO
nonostante fosse reduce di un successo elettorale alle europee 2014 del
40,81%. Peraltro i SI al referendum furono il… 40,88% col 68,48% di
affluenza. Mai avuta prima.
Adesso ci sta provando Salvini essendo riuscito a fare votare nei
“suoi” consigli regionali (poi arrivano altri) la richiesta di
referendum abrogativo. Questo permette a Salvini e ai suoi governatori
del Nord di negare la tesi di un'autonomia differenziata destinata a
spaccare il Paese. Veneto Sardegna Friuli Lombardia Piemonte Liguria
Abruzzo Sardegna e Basilicata: con l'arrivo del sì al referendum, il
Carroccio può affermare che la spinta arriva da tutta Italia.
Il quesito va infatti depositato entro lunedì 30 settembre per far sì
che il referendum si tenga nel 2020. Esulta anche Matteo Salvini:
"Restituiamo a 60 milioni di Italiani il diritto di scegliere una legge
elettorale decisa, moderna ed efficiente".
La consultazione però potrebbe essere non ammessa dalla Corte
costituzionale. E non solo per il profilo di alcune norme. Il problema
è che propone, non cancella una legge. Comporta dunque una
ridefinizione dei collegi elettorali. E probabilmente incrocerà gli
effetti della riduzione del numero dei parlamentari, per la quale il
Parlamento voterà il 7 ottobre.
Secondo il disegno di legge la riduzione dei Parlamentari sarà
abbastanza netta. A Palazzo Madama ci saranno 115 senatori in meno,
facendo così passare il numero degli eletti da 315 a 200. Di questi
quelli eletti all'estero saranno 4 e non più 6.
Ci saranno limitazioni anche per i senatori a vita, sempre a nomina del
Presidente della repubblica, il cui numero massimo sarà di 5.
Altra modifica introdotta prevede che nessuna Regione o Provincia
autonoma possa avere meno di tre senatori (resta la previsione di due
per il Molise e uno per la Valle d'Aosta).
Alla Camera invece il taglio sarà ancora più pesante: i deputati scenderanno da 630 a 400.
Nel complesso quindi la riduzione dei parlamentari sarà di 345 eletti
con un risparmio per i conti dello Stato (solo per gli stipendi) dicunt
di 50 milioni di euro l'anno. Forse.
Se gli italiani approvassero il referendum di Salvini bisognerebbe
subito creare 630 collegi per la Camera e 315 per il Senato che adesso
non esistono. Per fare questo occorrono almeno sei mesi e la clausola
inserita dai proponenti da una delega al governo per procedere entro un
termine di 60 giorni, ma la delega è una facoltà a procedere, non certo
un obbligo. Quindi la richiesta di referendum parte con la promessa di
un eventuale disegno successivo dei collegi, non con una certezza.
Il 7 ottobre i parlamentari si troveranno di fronte alla decisione per
cui alle prossime elezioni già 1:3 non tornerà più in Parlamento con la
prospettiva che –se la Corte Costituzionale desse l'autorizzazione a
celebrare il referendum- che una buona metà di loro scomparirebbe
dalla scena politica per sempre. Per esempio i grillini sono
consapevoli che il 7 ottobre con il loro voto firmeranno la
«disoccupazione» per almeno la metà dei colleghi di gruppo. E magari
anche per loro stessi: con gli attuali sondaggi, e per via della
riforma, il Movimento alle prossime elezioni perderebbe 160 seggi tra
Camera e Senato. Salvini, se pure superasse il 30% nelle urne,
porterebbe in Parlamento più o meno lo stesso numero di deputati e
senatori che siedono attualmente nei gruppi della Lega.
Il progetto salviniano però è chiaro. Una legge elettorale
maggioritaria garantirebbe un successo chiaro a chi dovesse vincere le
elezioni, secondo un mero calcolo opportunistico. Infatti, i sondaggi
odierni garantirebbero alla coalizione a guida leghista una vittoria a
mani basse nei collegi ai danni dei Democratici e dei 5 Stelle. Ma non
è così facile come sembra. Non è detto che una legge elettorale
maggioritaria fatta in nome della governabilità possa far uscire un
chiaro vincitore la sera delle elezioni. Potrebbe non esserci oppure
potrebbe vincere chi ha preso più voti. Si rischia addirittura
l'effetto opposto, cioè che ci sia un vincitore eccessivo che prenda
una quantità spropositata di seggi con pochi voti. Una maionese
impazzita che rischia di frammentare ancora di più il quadro politico.
Collegi a turno unico, se innestati in un sistema già frammentato,
obbligheranno le coalizioni a suddividere i collegi tra tutte le forze,
anche quelle più piccole. Una legge elettorale maggioritaria
garantirebbe solo un potere di ricatto dei partitini altissimo, perché
potrebbero presentarsi per il solo gusto di far perdere quelli più
grandi.
Ecco perché pensiamo che il 7ottobre alla Camera non verrà votata
la riduzione dei parlamentari da una maggioranza trasversale che mette
insieme quella che adesso è la VERA maggioranza dei deputati.
Il vero problema politico adesso è che bisogna sconfiggere Salvini alle
urne, sia al referendum chiesto coi voti dei consigli regionali che
eventualmente quello chiesto col milione di firme minacciato. Altro che
attendersi che la Corte dia parere negativo. L'altro problema è che il
7 ottobre i depuati in massa sconfiggano chi vuole ridurre di
botto i parlamentari. Insomma bisogna ricondurre a ragionevolezza
lega penta stellati ed anche quei “cretini” di piddini
improvvisamente convertiti.
Perché la soluzione sta ragionevolmente nel modello che abbiamo
descritto sulla pagina 1023. La riduzione dei parlamentari la fanno gli
elettori in base al numeri dei votanti. Un eletto ogni 100mila voti
validi. Una sola camera e doppio turno se nessuno raggiunge il
40%+1. I vincitori si prendono il 50%+5 dei seggi e il resto
distribuito ai più votati. E che dio la mandi buona a quei voltagabbana
che sono gli elettori italiani.
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CHE L'ING.CLAUDIO PIGA SIA AFFLITTO DALL'INVIDIA DELLA VAGINA?
Quando non ha niente da dire, nemmeno un'ideuzza da mettere sul blog,
il custode delLa Latrina di Nusquamia l'ing Claudio Piga abduano di
origini sardAgnole prende il lapis rosso-blu e come le maestre di una
volta corregge i nostri post. Non gli piacciono i turibolari, gli
straventi, le piste pedociclabili, i naturaliter, redarre. Forse ne
abbiamo dimenticato un'altra mezza dozzina. IMHO (tiè!) il custode
delLa Latrina di Nusquamia patisce il complesso della invidia della
vagina, vale a dire che sogna di fare il mestiere della maestra o della
professoressa. Per potere dire almeno una volta: punto! Non il mestiere
dei maestri o dei professori: proprio delle maestre e professoresse in
quanto donne. Oddio. Le faccende col custode delLa Latrina di Nusquamia
vanno sempre prese al contrario perché questo suo armarsi di lapis
rossoblu sostanzialmente è un messaggio d'amore verso le varie Gamba
Serra a livello locale, Boldrini, Nussbaum e Boschi a un livello più
alto. Poi ci sono le attricette del neorealismo che sono la sua vera e
autentica passione. Peccato che (adesso) siano ragnatelose o passate a
miglior vita senza avergliela mai nemmeno fatta annusare. Della serie.
Signore mie, prendete me come il vostro Rocco Casalino che ho
fatto il classico. Oddio, sul Rocco Casalino ci sarebbe da riflettere,
ma passi.
Avevamo appena dettato quanto sopra ed ecco la conferma. Noi faremmo i
fighi per accreditarci come “operatore culturale” in caso di una futura
vittoria della Lega (a Curno). Niente.poco.di.meno.che. E da
esperto politico (che ne ha mai imbroccata una ed ha preso palettate in
serie da quando è approdato nel paese bello da vivere) “per questo
sarebbe auspicabile che la strategia della Lega a Curno fosse nelle
mani dell'Uomo invisibile, che ha una sua caratura culturale e certo
non si farebbe imbeccare dal gatto padano
Noi –a differenza del custode delLa latrina di Nusquamia- non abbiamo
mai mendicato incarichi pagati dai comuni e nemmeno siamo stati soci
con qualche sindaco –che in quanto tale doveva funzionare da
facilitatore nel procurare affari all'impresa- in imprese senza partita
iva, pubblicizzate in rete ma malamente celate dentro negozi di
fioristi all'insaputa del vero proprietario, fidando che l'amicizia con
la ragiunatt del comune evitasse i casini. Certo: esiste una discreta
differenza arrivare alla pensione come soci di ditte senza partita iva
piuttosto che ex dipendenti della GEDI. Alla nostra tenera età , oltre
divertirci a prendere per il culo il custode delLa Latrina di Nusquamia
che si sogna maestrina col lapis rosso blu, pensiamo bene ad
altro. Sicuramente NON andare in giro per il paese su una carrozzina
spinta di una badante cogomina e fare cazziatoni ai ragazzini per
imbroccare un paio di gavettoni di ritorno. E così ne abbiamo
messe altre tre: cogomina cazziatoni e palettate.
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