SINDACA GAMBA:
DELLA LOTTIZZAZIONE DI
VIALE LUNGOBREMBO
CHE INTENDE FARE?
Fare come i topi in una forma di formaggio: consumarne poco alla volta
finchè la forma scompare dalla tavola. Nel frattempo chi la guarda non
si accorge che della forma è scomparso tutto il buono interno ed è
rimasta solo la crosta esterna. Poi un bel giorno scompare anche
quella. C'era una volta un mappale Lungobrembo che apparteneva ad una
importante famiglia di ferrea fede democristiana. Un fratello del
fondatore era anche prete anche se poi a una figlia era successo di
uccellare prima del sacro matrimonio in chiesa ed aveva messo al mondo
un bel bimbetto figlio –orribile!- di un “bolo' ” con la O finale
accentuata stretta che adesso sarebbe sinonimo di “nigher”.
Nell'arco di mezzo secolo –forse meno- sfruttando la miriade di “maxi”
“mini” “ad hoc” varianti al prg ed al pgt appoggiandosi di volta in
volta alla dc alla lega e adesso al pd, il mega mappale è stato (quasi
del) tutto edificato. Adesso mancano 3-4 megaville proposte in vendita
a partire da 310mila euro salvo maggiori costi per le finiture
personalizzate. Progettista di tanta bellezza un ingegnere locale che
ha fatto anche l'assessore esterno in una giunta forza leghista dalle
parti dell'Oglio e poi assegnato anche come RUP del RUP nella fabbrica
della nuova palestra. RUP significa “responsabile unico del
procedimento” vale a dire il funzionario comunale che ha in mano la
pratica e decide. Nel nostro caso successe che il RUP del RUP era un
ingegnere che doveva fare da assistente a un geometra. In genere semmai
è il contrario visto che il titolare geometra è un dirigente pubblico
mentre l'assistente è un professionista esterno. Pare però che
l'incarico sia stato revocato o vi abbia rinunciato.
Agli inizi la lottizzazione nel primo prg prevedeva che
–dopo le prime due tre casette- il resto del mappale restasse vuoto per
mantenere una sorta di “cannocchiale verde” dalla via alle sponde del
fiume. Adesso l'orizzonte è un muretto di recinzione in calcestruzzo.
Quando saranno costruite anche le 3-4 ville proposte in vendita
“su misura” l'orizzonte lo vede nel rendering qui sotto.
La lottizzazione non ha un metro quadro di parcheggio pubblico, non ha
un metro quadro i marciapiede pubblico, non ha un metro quadro di verde
pubblico. Ogni casetta ha il suo giardinetto e ciao state bene
tutti, voi polli che fate ancora i pielle.
L'ultima casetta edificata è stata vistata non da un dirigente titolare
a Curno ma da un dirigente distaccato dal Comune di Treviolo,
vale a dire la persona meno titolata a conoscere la storia del lotto.
Magari arrivato utile anche per questa sua ignoranza ma comunque non un
geometra qualunque ma uno che ebbe l’onore di redarre il sontuoso
appalto per il rifacimento dell'illuminazio- ne pubblica. Tra le altre
cose non comprendiamo com'è che per il progetto dell'illuminazione
della “rotond(in)a cattiva” fuori della Rodari il Comune
prese un progettista ad hoc (in fondo si trattava di un lavoro modesto
dal punto di vista tecnico) mentre niente.poco.di.meno.che il bando di
gara per il rifacimento dell'intero impianto dell'illuminazione
pubblica il Comune se l'è fatto fare da un… geometra. Dev’essere colpa
di Renzi. Salvo che poi, a gara avvenuta ed appalto assegnato, hanno
dovuto nominare un tecnico specializzato come responsabile del
procedimento in quanto il dirigente del settore, che è solo un
geometra, non si sentiva in grado di farvi fronte.
Non sappiamo come si inquadra il caso di un dirigente pubblico che
ignorando un atto e un fatto pregresso assume una decisine in contrasto
con la legge. Come ignoriamo come si inquadri il caso di un politico
che di fronte a un problema chiami un soggetto esterno che,
ignorando naturaliter i fatti pregressi, assuma una
decisione che sostanzialmente viola la legge. Del resto in questo paese
sono ancora al mondo dei consiglieri comunali (ex e vigenti) che
approvando una delibera consigliare illegittima hanno provocato un
danno al comune prossimo ai 600mila euro ma non ci risulta che la
giunta Gamba e nemmeno il consiglio comunale abbiano deliberato una richiesta di rimborso.
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LA SAGA DEI CAMBIACASACCA
I nuovi transfughi
La politica dei cambi di casacca
di Gian Antonio Stella
Buttato giù il «loro» governo tra fulmini e saette, Matteo Salvini e
Luigi Di Maio son tornati a battere lo stesso tasto. Il primo: «Questa
Donatella Conzatti, già passata con Renzi, era stata eletta coi voti
del centrodestra e della Lega e ora si sveglia renziana. A me queste
persone mi fanno schifo. Bisogna intervenire sul vincolo di mandato
quando avremo i numeri. Non voglio le gabbie, ma quando passi da un
lato all'altro…». Il secondo: «Dobbiamo metter fine al mercato delle
vacche sia dei parlamentari che passano nei gruppi sia dei gruppi che
li fanno entrare. Credo sia giunto il momento di introdurre in Italia
il vincolo di mandato. Come e con quale formula costituzionale vedremo,
ma è arrivato il momento di dire che, se vieni eletto con una forza
politica e poi passi in un'altra forza politica, te ne vai a casa».
Rileggiamo: «in Italia». Precisazione opportuna: come ricorda Openpolis
«il mandato imperativo opposto al libero mandato è previsto solo in
Portogallo, Panama, Bangladesh e India». Non tutti, diciamo, Paesi di
punta delle democrazie avanzate… E la scelta dei padri costituenti di
evitare questo legaccio tutto fu meno che un capriccio di amanti
dell'instabilità.
Quale fu, poi, il mandato da rispettare consegnato ai propri eletti dai
rispettivi elettori alle ultime politiche del 4 marzo del 2018? Quello
ai candidati grillini fu riassunto dal fondatore Beppe Grillo, sei mesi
prima del voto, con queste parole: «Salvini e la Lega sono il trionfo
dell'incoerenza e dell'inaffidabilità».
Peggio, continuò il padre padrone del M5S: «Davano del mafioso e del
piduista a Berlusconi e ora sono fedeli alleati nelle regioni e nei
comuni. Volevano bruciare il tricolore e sono alleati della
nazionalista Meloni… La conclusione è che Salvini fa più schifo di
Renzi e Berlusconi messi insieme». Quanto al mandato al leader del
Carroccio, i leghisti votarono Matteo Salvini convinti da queste sue
parole scolpite nel marmo: «Una maggioranza ci sarà: la nostra», cioè
di quel centrodestra poi accantonato e per il quale oggi torna a
chiedere voti. Ma se questi voti fossero mancati? «Escludo ogni accordo
con il M5S», rispose. Mai: «Il M5S è il movimento cinque bufale!». A
farla corta: col «contratto di governo» ciascuno violò allora il
mandato ricevuto dai propri elettori. Lo imponeva lo stallo politico?
Può darsi... Ma se ci fosse stato il vincolo oggi invocato, l'esecutivo
giallo-verde non sarebbe mai nato. A meno che, si capisce, questo
magico vincolo fideistico non fosse legato al partito. O direttamente
al suo segretario. Scusate: Capitano. Scusate: Capo politico. Con
aperture verso il Dux…
Detto questo, le scelte legate a questioni di principio come quando
Giorgio La Pira che fu folgorato all'ultimo istante dal dubbio
sull'assenza della parola Dio nella Carta costituzionale, presente
nello Statuto Albertino e perfino nella Costituzione della Repubblica
romana del 1849, non ci sono più. O sono sempre più rare. Ed è vero che
da anni il Parlamento pare assomigliare, nei momenti più gravi,
purtroppo, al mercato delle vacche. Dicono i numeri Openpolis che nella
XVI legislatura, la terzultima, i parlamentari che cambiarono casacca
furono 180 per 261 traslochi totali (fatto uno, capita di farne un
altro o più), nella XVII cioè la penultima ben 348 per 569 transumanze
complessive: il doppio. Quasi 10 al mese. L'ultima era partita meglio:
«Fino ad agosto i cambi di gruppo per scelta politica erano stati solo
7, da quando il presidente della Repubblica ha affidato il secondo
incarico a Giuseppe Conte il numero è raddoppiato». Per salire poi a
28. E crescere ancora, con la nascita del gruppo renziano, fino a 79
cambi. Tanto che la media dei traslochi è schizzata a 4,39 al mese.
Poco meno di quella fra il 2008 e il 2013.
Il nodo è che un po' tutti i partiti, di destra e di sinistra, di ieri
e di oggi, si sono regolati sul tema in base alla propria convenienza
in quel dato momento. E se Salvini è furente per l'abbandono in favore
della neonata Italia Viva della senatrice Conzatti, peraltro eletta
nelle file berlusconiane e dunque possibile alleata domani ma ostile
all'ex governo per metà salviniano, Di Maio è non meno furibondo per
l'addio di Silvia Vono, forse costretta (forse) a versare una penale al
Movimento di centomila euro e già piddina e dipietrista prima di farsi
grillina. Un «tradimento» a testa. Il tutto mentre Matteo Renzi,
benedetto dalle new entry, gongola. La Vono votò tutte ma proprio tutte
le leggi «salviniane»? A caval donato non si guarda in bocca. Al
Senato, poi…
Capiamoci: Winston Churchill fu eletto coi Tories, passò ai liberali e
tornò coi Tories. Gabriele D'Annunzio arrivò in Parlamento con la
destra e poi si spostò all'estrema sinistra. E come ridacchiava
Francesco Cossiga, «anche Lutero prima era cattolico e San Paolo
perseguitava i cristiani». Insomma, cambiare idea è legittimo. Spesso
giusto. Talvolta doveroso. Ma c'è modo e modo di farlo. «Spero che non
ci siano governi alla Scilipoti coi voltagabbana», tuonò il leader
leghista quel giorno d'agosto in cui butto giù l'esecutivo
giallo-verde. E ha continuato a insistere: Scilipoti, Scilipoti,
Scilipoti. Sarebbe stato più prudente, ricordare che Umberto Bossi,
quando era il (venerato) capo anche suo, prese nel 2010 una posizione
assai diversa. Non solo accettò il salvataggio del governo
berlusconian-leghista da parte di Antonio Razzi & company, ma
disse: «Meglio Scilipoti che quella scienziata, la Rita Levi
Montalcini».
Morale: come sottolineò vent'anni fa il nostro Claudio Magris, «liberi
tutti di modificare opinione, ma dipende dalla qualità della
conversione: la Maddalena non disse mai parole contro le sue ex
colleghe né pretese di presiedere un'associazione di vergini»…
Gian Antonio Stella
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SERVIZIO CIVILE? NON E' ADDESTRAMENTO ALLO SFRUTTAMENTO
Il Comune di Curno tramite l'Ass. Mosaico – di cui è presidente
Claudio Di Blasi che noi abbiamo avuto modo di stimare
assai quando fu dirigente dei Verdi bergamaschi (la sede dei
Verdi al tempo presumibilmente era la medesima dell'attuale
Mosaico dove s'è adeguatamente reinventato) cerca giovani per il
SERVIZIO CIVILE 2019 / 2020 con la pubblicazione il 4 settembre 2019
del relativo Bando di Servizio Civile Universale. 'Nammo bene per
cominciare, 'somma: danno ai ragazzi un’opportunità formativa e
professionale e aumentare il benessere dell’intera comunità.
Curno cerca un giovane da destinare in biblioteca, uno da
destinare nei servizi sociali e un terzo da destinare alla rumenta ed
associati.
La sintesi é scritta chiara con l'aggiunta di una leggerissima presa
per il culo: “Cerchiamo 3 ragazzi o ragazze dai 18 ai 29 anni (non
compiuti al momento di presentazione della domanda) che, in cambio di
una ricca formazione personale, una nuova e stimolante esperienza e di
un compenso di 433,80 euro al mese, si impegneranno per 25 ore alla
settimana a favore di Enti sociali, culturali e di promozione del
territorio. Il Comune di Curno ha 3 posizioni aperte nei seguenti
ambiti: 1 posizione nell'ambito di assistenza minori e giovani in
condizioni di disagio progetto “un incontro”; 1 posizione
nell'ambito patrimonio storico, artistico e culturale presso la
biblioteca comunale progetto “il passaparola dei libri” 1
posizione nell'ambito ambientale e riqualificazione urbana, area
riduzione degli impatti ambientali connessi alla produzione dei
rifiuti, progetto “impatto zero o quasi”.
Abbiamo già fatto un piccolo conteggio e [433,89: (25x4)] dovrebbe dare
la favolosa cifra di 4,3389 euro all'ora di servizio. Oltre le ferie.
Vista la lauta paga destinata ai fortunati che verranno scelti viene
chiesto-suggerito che sarebbe preferibile avessero i seguenti
(banalissimi!) requisiti: un diploma di scuola media superiore
ovvero un titolo di laurea conseguito o in fase di conseguimento in
ambito tecnico/ambientale ; competenze informatiche di base (utilizzo
Office, internet, posta elettronica) , patente auto e disponibilità a
guidare mezzi dell'ente, precedenti esperienze in attività di
volontariato, indipendenza, capacità di organizzazione e propositiva,
creatività , capacità di ascolto e relazione interpersonale, buona
predisposizione ai rapporti. Meno male che non chiedono sia vergine, di
bella presenza, con palese assenza di tatuaggi, senza il vizio del fumo
e del bere (birra compresa).
Giusto che sia così. Visto che a Malta sette paesi dell'Ue tra cui il
Conte 2 hanno finalmente raggiunto un pre-accordo per l'ingresso
e la distribuzione finalmente (e due!) SELEZIONATA dei migranti che
oseranno ancora presentarsi a bordo di barche barchini barconi gommini
e gommoni nel Mediterraneo ed ivi raccolti dai rimorchiatori affittati
dalle ONG al fine di una adeguata distrubuzione a padrini e padroni Ue
per prestazioni lavorative senza scioperi a prezzi orari
concorrenziali cogli sfaticati disoccupati e occupati europei,
ecco che gli enti locali democratici e non , a mezzo di un org
inventata da un ex dirigente Verde, si danno di buzzo e di buono ad
“educare” ed “abituare” anche i giovani “indigeni”prima di tutto a
lavorare praticamente aggratis (4,3 euro/ora…) e secondi a non
considerare un diploma o una laurea un qualche titolo ma semmai un
dovere di lavorare di più ed a meno.
Perché se si va a leggere il “che fare” cui saranno destinati
questi giovani, sostanzialmente fanno l'impiegato comunale a costo
sotto i minimi salariali.
Ah! In cambio ci sarebbe una formazione ma basta leggere gli albi
pretori per capire che nessun comune cerca o può assumere personale del
tipo indicato nei tre bandi.
Ma questa “chiamata alle armi” aggratis fa capire anche qualcosa
d'altro: che l'amministrazione comunale gode di pessima stima perché…
il volontariato (quelli che davvero fanno i volontari volontari non per
un pezzo di pizza al giorno) se l'è squagliata e la kasta – dalla kasta
politica a quella dei funzionari ed ai normali dipendenti degli uffici
– pare normale disporre di gente palesemente sottopagata (quindi:
sfruttata). Non parliamo nemmeno troppo della giunta Gamba: fossimo al
suo posto ci VERGOGNEREMMO a morte di partecipare ad una
simile operazione e quando si presentasse sulla porta
dell'ufficio l’ORG che ce la propone, dopo averlo ascoltato lo
accompagneremmo a calcinculo alla porta buttandolo giù per le scale. Ma
ormai la regola è quella: ragazzi fatevi sotto perchè vogliamo vedere
quanto siete bravi e obbedientissimi nel farvi sfruttare. Se vi
farete sfruttare bene, forse vi assumeremo. Ma impiccatevi a un
lampione!
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DUE PESI, DUE MISURE Due pesi due misure
Alle 19 di sabato 13 aprile sulla Briantea, tra Curno e Mozzo: due
ciclisti sono stati investiti e uccisi da un'auto. Poco dopo lo
schianto è morto Maurizio Besana, 59 anni, di Bonate Sotto , mentre
nella notte non ce l'ha fatta nemmeno l'altro ciclista coinvolto nello
schianto. Si chiamava Giorgio Oddi, studiava all'istituto «Natta», 16
anni, di Bergamo, che è morto alle tre della notte tra sabato 13 e
domenica 14 all'ospedale «Papa Giovanni XXIII».
Illesa ma sotto choc la donna di 46 anni alla guida dell'auto, una
Volkswagen Golf. I due ciclisti – hanno ricostruito i carabinieri di
Curno – viaggiavano in direzione opposta tra loro. Il sedicenne verso
Bergamo in sella a una mountain bike: la Golf è sopraggiunta nel suo
stesso senso di marcia e lo ha travolto, scaraventandolo prima sul
parabrezza e poi sull'asfalto. L'auto ha poi invaso la corsia opposta
di marcia, dove stava sopraggiungendo su una bici da corsa il
cinquantanovenne di Bonate Sotto, che non ha avuto scampo.
Con un tempismo ineguagliabile chi aveva il potere è riuscito a
impedire che venisse pubblicato il nominativo della donna che ha
ammazzato i due ciclisti. Il nome non verrà mai alla luce. Forse
quando ci sarà il processo semmai ci sia qualcuno che ricordi la
tragedia. Nemmeno la sindaca ha ritenuto di manifestare con un breve
comunicato la solidarietà ai due morti ammazzati. Già: in fondo gli
incidenti stradali vanno considerato come fatto normale della vita.
Invece il 4 agosto introno alle 4 del mattino due ragazzi di 18 e
21 anni sono stati tamponati dall'auto di un 33enne fuori da una
discoteca di Azzano San Paolo, in provincia di Bergamo. L'uomo al
volante è stato arrestato per omicidio stradale e omissione di soccorso
Un ragazzo di 21 anni è morto ed uno di 18 è in condizioni gravissime.
A perdere la vita è stato L.C., 21 anni, mentre il 18enne M. F. si
trova ricoverato nel reparto di terapia intensiva all'ospedale Papa
Giovanni. M. donerà i propri organi post mortem. Secondo la prima
ricostruzione i due ragazzi, entrambi di Bergamo, sarebbero stati
tamponati volontariamente mentre erano su uno scooter da un 33enne, con
il quale avevano avuto una lite. La polizia di Bergamo sta indagando
per chiarire la dinamica dell'accaduto, ma intanto l'uomo di 33 anni è
stato arrestato per omicidio stradale e omissione di soccorso.
Le generalità dell'investitore risultato positivo all'alcool test
–presumibilmente con agganci meno potenti della 46enne curnese che
aveva investito ammazzandoli due ciclisti- vengono subito
pubblicate dai giornali. Due ore dopo l'ultimo drink, M.S.
–l'investitore- aveva ancora in corpo un tasso tre volte oltre il
limite. Il test è delle 5.35. L'incidente delle 4.15. Ha tirato dritto
e chiamato il 112 dopo 39 minuti. Dopo un amico e la madre.
L'investitore sarà poi rimesso in libertà ma nel corso del complesso
procedimento siamo arrivati al momento in cui il tribunale del Riesame
ha accolto l'appello del pubblico ministero di Bergamo Raffaella
Latorraca, decidendo che la misura cautelare adeguata per M. S. è il
carcere . Dopo la decisione del Riesame l'indagato non finirà subito in
carcere: ha tempo per decidere se fare ricorso in Cassazione.
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