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IL 6 OTTOBRE FINISCE IL CONTE2?
Scrive Dino Martirano che “la legge Fraccaro che taglia di circa un
terzo i 315 senatori e i 630 deputati è arrivata alla fine del tunnel.
La conferenza dei capigruppo della Camera, come da accordi di
maggioranza, ha calendarizzato in aula per il 7 e l’8 ottobre il voto
definitivo della riforma costituzionale forte¬mente voluta dai grillini.
Va da sé che alle prossime elezioni politiche (a scadenza nel 2023 o
prima, nel caso di una possibile interruzione anticipata della
legislatura) i posti a sedere sarebbero solo 400 a Montecitorio e 200 a
Palazzo Madama. L’operazione di rimodulazione dei collegi uninominali
(che diventerebbero più grandi: da 80-90 mila a 150 mila abitanti alla
Camera) non vedrebbe comunque la luce prima della tarda primavera 2020”.
E il piddino DelRio mentre conferma che «il Pd è stato di parola
coll’alleato 5S, siamo persone serie», mentre altri big del Nazareno
per ora restano defilati su un terreno assai scivoloso, aggiunge che
“il solo taglio dei parlamentari finirebbe per avere una incidenza
negativa sul principio di rappresentanza: «Rischiamo di avere sei
regioni senza senatori». (...)
CUCINA CASALINGA
L'Eco di Bergamo on line dedica un pezzo alla pessima abitudine dei
bergamaschi di prenotare visite ed esame all'ASST di Bergamo e poi non
si presentano e nemmeno avvertono per disdire. Maleducati al cubo visto
che l'ASST è un fedo leghista-forzista e i bergamschi votano in massa
per quelli. Insomma certi atteggiamenti ce li hai nel DNA e non ci
scappi.
Se L'Eco pubblica on line l'intero articolo significa che il messaggio
deve arrivare urbi et orbi, ma l'articolo gronda di fate i bravi se
potete . Leggiamo infatti che “Non disdire le prestazioni
specialistiche (visite prenotate ma poi disertate) è una cattiva
abitudine, che contribuisce all'allungamento delle liste d'attesa per
tutti gli altri pazienti. Sono circa 1.300 le violazioni finora
accertate per il 2019: 962 pazienti non sono sanzionabili, perché
coperti dal diritto all'esenzione, ma per 332 trasgressori, nel primo
bimestre dell'anno, scatterà invece la multa prevista per legge”.
E già qui casca l'asino due volte dal momento che a fronte di 113.496
accessi in Pronto soccorso da sommare alle 4.137.006 prestazioni
ambulatoriali ed alle 495.539 visite specialistiche ambulatoriali
(senza contare gli esami di cui non vengono dati i numeri alla pagina
dell'ASST Papa Giovanni XXIII) lamentare solo 1300 casi di
menefreghismo ci pare del tutto privo di significato e soprattutto
“autogiustificativo” visto che i grandi ritardi dell'ASST nel fornire
le rispetto ai bisogni non derivano certo da quei 1300 maleducati. (...)
TUTTI I SALMI FINISCONO IN GLORIA
Da ultra settantenne –per quanto ancora discretamente lontano dal
novantenne in questione e dalla relativa badante: a proposito: tutto
regolare eh ?- sono del parere che moltissimi vecchietti e vecchiette
meriterebbero non solo un paio di gavettoni ma anche di essere buttati
nella fontana (non si può: c'è una griglia…). Per l'episodio di Curno
direi che siccome siamo ancora in estate, un paio di gavettoni – non
credo fossero di acqua bollente- sono anche ristoratori: semmai il
novantenne doveva ringraziare i due stronzi.
La prova? Basta leggere il bugiardino e ogni giorno trovi la bravata
dell'ultrasettantenne che s'ammazza per fare il bullo: in bici, in
motorino, in macchina, a cercare funghi, sulla salita di Rossino, per
andare in montagna. Figurarsi che un giorno c'era un ciclista assai
anziano che s'è fatto una iniezione seduto su una panchina in Colle
Aperto.(...)
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IL 6 OTTOBRE FINISCE IL CONTE2?
Scrive Dino Martirano che “la legge Fraccaro che taglia di circa un
terzo i 315 senatori e i 630 deputati è arrivata alla fine del tunnel.
La conferenza dei capigruppo della Camera, come da accordi di
maggioranza, ha calendarizzato in aula per il 7 e l’8 ottobre il voto
definitivo della riforma costituzionale forte¬mente voluta dai grillini.
Va da sé che alle prossime elezioni politiche (a scadenza nel 2023 o
prima, nel caso di una possibile interruzione anticipata della
legislatura) i posti a sedere sarebbero solo 400 a Montecitorio e 200 a
Palazzo Madama. L’operazione di rimodulazione dei collegi uninominali
(che diventerebbero più grandi: da 80-90 mila a 150 mila abitanti alla
Camera) non vedrebbe comunque la luce prima della tarda primavera 2020”.
E il piddino DelRio mentre conferma che «il Pd è stato di parola
coll’alleato 5S, siamo persone serie», mentre altri big del Nazareno
per ora restano defilati su un terreno assai scivoloso, aggiunge che
“il solo taglio dei parlamentari finirebbe per avere una incidenza
negativa sul principio di rappresentanza: «Rischiamo di avere sei
regioni senza senatori».
Che nel Parlamento italiano i nostri rappresentanti ci prendano spesso
per i fondelli divertendosi alle nostre spalle va dato per scontato ma
solo a dei fuori di testa come i grillini poteva venire in mente questa
del taglio secco di un terzo dei parlamentari. Scriveva DIMaio l’11
luglio scorso che “i deputati passano da 630 a 400, i senatori da 315 a
200. Il Senato oggi ha portato a termine la sua missione, votando per
la seconda volta sì al taglio delle sue stesse poltrone. 345
parlamentari in meno per consentire alle Camere di lavorare in modo più
efficiente e rispondere meglio alle esigenze dei cittadini. Con questa
riforma risparmiamo 500 milioni di euro ad ogni legislatura. Per
capirci meglio: 300 mila euro al giorno da destinare alle necessità
urgenti dei cittadini”.
Un cultura istituzionale da bottegaio.
E il resto via ad accodarsi in attesa del sol dell’avvenire che per il
PD è una nuova legge elettorale mentre la Lega si appresta, assieme a
FI sta facendo votare ai suoi consigli regionali la richiesta di
un referendum parzialmente abrogativo che espunti dall’attuale legge
elettorale la parte proporzionale così da renderla totalmente
maggioritaria. Una via tortuosa che il leader della Lega, come ha
rivelato nei giorni scorsi durante l’assemblea degli amministratori
locali del Carroccio intende percorrere in punta di diritto, sulla base
dell’articolo 75 della Costituzione. E che ha già incontrato le
resistenze dell’alleato forzista. Berlusconi ha dato ordine ai
suoi di astenersi ma in massa hanno votato con la Lega. La Carta in
merito è chiara: «È indetto referendum popolare per deliberare
l’abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente
valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque
Consigli regionali».
Matteo Renzi ha detto che Italia viva «è in linea con la maggioran¬za
sul taglio dei parlamenta-ri». Una rara voce contraria ar¬riva da
Benedetto Della Vedova (+Europa): «Il Partito de-mocratico ha ceduto al
populismo grillino».
In ogni caso, una rapida ap¬provazione delle nuove regole elettorali
farebbe scadere troppo presto una “Rassicurazio¬ne sulla vita» che la
riforma voluta dai grillini a questo punto riserva alla durata della
XVIII legislatura conclude Martirano.
Il bello della filosofia dell’uno vale uno si manifesta anche nella
decisione della nuova kasta di ridurre la rappresentanza degli elettori
senza chiedergli prima il consenso vendendogli la balla di risparmiare
soldi .
Noi restiamo sempre della nostra idea sul tema una-due camere e la legge elettorale.
Riteniamo che basti una sola camera eleggibile da chi ha 18 anni. Un
sistema perfettamente proporzionale, a doppio turno, con premio a chi
supera il 40%+1 dei voti. Si eleggono un deputato ogni 100mila
voti validi, i candidati si possono presentare solo un una regione. In
questo modo qualunque formazione o raggruppamento raggiunga 100mila
voti validi (sommando quelli presi in tutta Italia) avrà un proprio
rappresentante in Parlamento. Ma questo sistema incentiva anche gli
elettori a presentarsi al voto e nello stesso tempo riduce gli eletti
per decisone degli stessi elettori (e non della kasta già
eletta). Alle elezioni politiche del 2018 potevano votare per la Camera
in 46.604.925 per eleggere 630 deputati (1:75.414) mentre ha votato
solo il 73% pari a 33.978.719 (risultando così 1:53.934).
Seguendo la nostra idea si sarebbero eletti 466 deputati e al partito o
coalizione che avesse raggiunto il 40%+1 dei voti sarebbero toccati la
metà degli eletti 233+1+5=239 deputati.
Vale a dire un “premio” di (466x0,40)-239=53. Che equivale agli eletti di una piccola regione se vanno a votare tutti.
Quindi alle altre formazioni politiche avrebbero mandato in Parlamento i più eletti dei restanti 466-239=280.
Nel caso nessuna formazione o coalizione raggiunga il 40%+1 al primo
turno si passa al secondo turno tra i due più votati e la domenica
successiva il primo turno si rivota. Per la formazione del Parlamento
si ripete la prassi del primo turno col solo voto di lista: in questo
modo restano i rappresentanti di tutti o del maggior numero di
concorrenti e territori.
Ma poi c’è di mezzo il ribaltone. Se durante la legislatura il governo
viene bocciato su alcune leggi importanti (bilancio,
infrastrutture, energia) se le formazioni di minoranza prospettano al
PdR una alternativa il Parlamento viene “ricostituito” sulla base della
nuova maggioranza in base al risultato elettorale della prima
votazione. Buon ultimo non esiste il gruppo misto e chic ambia
casacca torna a casa.
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CUCINA CASALINGA
L'Eco di Bergamo on line dedica un pezzo alla pessima abitudine dei
bergamaschi di prenotare visite ed esame all'ASST di Bergamo e poi non
si presentano e nemmeno avvertono per disdire. Maleducati al cubo visto
che l'ASST è un fedo leghista-forzista e i bergamschi votano in massa
per quelli. Insomma certi atteggiamenti ce li hai nel DNA e non ci
scappi.
Se L'Eco pubblica on line l'intero articolo significa che il
messaggio deve arrivare urbi et orbi, ma l'articolo gronda di
fate i bravi se potete . Leggiamo infatti che “Non disdire le
prestazioni specialistiche (visite prenotate ma poi disertate) è una
cattiva abitudine, che contribuisce all'allungamento delle liste
d'attesa per tutti gli altri pazienti. Sono circa 1.300 le violazioni
finora accertate per il 2019: 962 pazienti non sono sanzionabili,
perché coperti dal diritto all'esenzione, ma per 332 trasgressori, nel
primo bimestre dell'anno, scatterà invece la multa prevista per legge”.
E già qui casca l'asino due volte dal momento che a fronte di 113.496
accessi in Pronto soccorso da sommare alle 4.137.006 prestazioni
ambulatoriali ed alle 495.539 visite specialistiche ambulatoriali
(senza contare gli esami di cui non vengono dati i numeri alla pagina
dell'ASST Papa Giovanni XXIII) lamentare solo 1300 casi di
menefreghismo ci pare del tutto privo di significato e
soprattutto “autogiustificativo” visto che i grandi ritardi dell'ASST
nel fornire le rispetto ai bisogni non derivano certo da quei 1300
maleducati.
Più avanti l'articolo spiega che “ Al Papa Giovanni, nei soli mesi di
gennaio e febbraio, circa un paziente su cento ha saltato
l'appuntamento con lo specialista senza avvisare. Meno diffuso il caso
degli esami di diagnostica e di radiologia (sono il 20% sul totale
delle prestazioni «disertate» senza preavviso). Spesso purtroppo, a
«saltare» sono visite ed esami per i quali è stata garantita l'urgenza
(entro pochi giorni o poche settimane): sono il 12% del totale.
Non indifferente è il costo economico a carico della collettività.
Ammonta a 10.334 di euro la cifra che il Papa Giovanni XXIII conta di
recuperare per i soli primi due mesi dell'anno, pari al valore dei
ticket non pagati. Ma i costi indiretti e occulti, seppur difficilmente
stimabili, sono certamente molto più elevati. Si pensi ad esempio al
mancato utilizzo dei macchinari o al tempo perso dagli operatori
amministrativi e sanitari.
A questo punto uno non si capacita più perché o numeri dati dall'ASST
sugli accessi e prestazioni hanno dimensioni del tutto differenti da
quelli forniti qui sopra visto che il “danno” all'ASST sarebbe attorno
ai 5mila euro mensili. Non è poco ma nemmeno alto visti i numeri
degli accessi. Magari sarebbe il caso che l'ASST si domandasse
se parecchi di quei maleducati non si siano rivolti
ad altro servizio a pagamento privato ritenendo non sufficiente
l'urgenza prestata dall'ASST.
L'articolo nel suo insieme non proietta una buona luce su chi voleva
apparire come efficace gestore di un servizio e del resto siccome
abbiamo a che fare col dato che 7:10 accessi al pronto soccorso sono
codici bianchi e che sommati agli altri meno pericolosi di arriva a
9:10, quei 1300 maleducati che non hanno disdettato non ci paiono
così tanti.
Poi viene il bello perché l'ASST chiederà a qualcuno il pagamento
del tichet che non è dovuto da tutti. Qui casca l'asino un'altra volta
perché basterebbe far firmare a chi prenota il foglio di prenotazione
(quindi SEMPRE in uno studio medico) con scritto in corpo 12 che –
tichet o meno che sia- se non si presenta alla vista all'esame o al
ricovero gli viene addebitato l'intero costo della prestazione
richiesta scontandolo dal salario o dalla pensione a rate. Vedi come si
raddrizzano le orecchie anche agli asini.
Al Villaggio degli Sposi c'è un centro sportivo nato negli anni
'70 ormai invecchiato con “delle problematiche oltre che
sottoutilizzata rispetto il suo potenziale” come riferisce l'assessora
allo Sport Loredana Poli. Si presenta come molto simile quanto a
strutture e grandezza proprio al CVI2. La direzione del centro era
nelle mani di Bergamo Infrastrutture, partecipata del Comune. «A marzo
scorso c'è stata una manifestazione d'interesse, cui è seguito un bando
(rimasto aperto solo ad agosto) per convenzione di servizi — continua
l'assessore —. La finalità è un progetto di ampio respiro in cui
coniugare la gestione degli impianti a quella del verde con un occhio
di riguardo al sociale, vero valore aggiunto».
Sport, promozione di stili di vita sani, protagonismo giovanile,
stimolazione del volontariato, si legge negli obiettivi nella proposta
(unica pervenuta) del raggruppamento temporaneo d'impresa. Un ente che
riunisce il consorzio Ribes, capofila, l'Unione Sportiva Villaggio
degli Sposi, la cooperativa Why not, Nutopia srl per i servizi
ristorativi, la cooperativa Oikos nel verde e l'Asd Your Best Trainer,
fra i cui soci c'è il Papu Gomez.
«Sembra però un appalto mascherato», così Luisa Pecce (Lega) sollevando
i dubbi sulla forma. «Si parla di gestione per 20 anni per 5 milioni,
con un peso economico così dovrebbe esserci un bando a livello europeo.
È una proposta che mescola lo sport all'educazione e alla tosatura
dell'erba». A fare da eco Gianfranco Ceci (Forza Italia): «Ho forti
dubbi sulla conformità al codice degli appalti, a mio parere c'è un
ineludibile problema giuridico». Ma l'assessore ribadisce che la
procedura è corretta. L'accordo andrà in Aula per l'approvazione
definitiva, ma il centrodestra promette battaglia”.
Terminato il copia incolla dal Corriere Bergamo ci pare di risentire gran parte della suonata attorno al CVI2 della Marigolda.
Ci pare che la soluzione non sia così peregrina ma presenta alcuni
aspetti che vanno sottolineati. Il primo è che abbiamo qualche dubbio
che una compagnia di soci così numerosa sia in grado di gestire per
vent'anni qualcosa del genere visto che ormai la richiesta della
popolazione non coincide affatto con quella di 40-50 anni or sono e
quindi…
La seconda osservazione è che mentre a Bergamo la Lega sostiene la
necessità di un bando europeo per l'assegnazione (come è stato fatto
per il CVI2 della Marigolda sia pure con un accartocciamento degno di
chi ha le idee piuttosto confuse) a Curno la minoranza consigliare non
pare affatto sul medesimo orientamento. Ovviamente il capogruppo
forzista Locatelli si arrampicherà sui vetri a dimostrare il contrario
ma siccome “in teoria” lui rappresenta una coalizione tra Lega e FI, ci
pare che la contraddizione sia evidente. Detto questo a noi pare
che questi centri sportivi comunali siano ormai un'idea obsoleta
e pensare di fare concorrenza ai centri Gamba con dei “simil oratori
condivisi” non si sa se ridere o piangere.
Non fosse altro che mezzo secolo or sono se andavi al Curò un sabato
sera incontravi venti persone rispetto alle mille di oggi. Se
percorrevi le sponde del fiume Brembo o i Colli attorno a Bergamo
incontravi solo dei coltivatori mentre oggi incontri diecimila persone.
Hai voglia di cavare l'euro dal vuoto.
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TUTTI I SALMI FINISCONO IN GLORIA
Da ultra settantenne –per quanto ancora discretamente lontano dal
novantenne in questione e dalla relativa badante: a proposito: tutto
regolare eh ?- sono del parere che moltissimi vecchietti e
vecchiette meriterebbero non solo un paio di gavettoni ma anche di
essere buttati nella fontana (non si può: c'è una griglia…). Per
l'episodio di Curno direi che siccome siamo ancora in estate, un
paio di gavettoni – non credo fossero di acqua bollente- sono anche
ristoratori: semmai il novantenne doveva ringraziare i due stronzi.
La prova? Basta leggere il bugiardino e ogni giorno trovi la bravata
dell'ultrasettantenne che s'ammazza per fare il bullo: in bici, in
motorino, in macchina, a cercare funghi, sulla salita di Rossino, per
andare in montagna. Figurarsi che un giorno c'era un ciclista
assai anziano che s'è fatto una iniezione seduto su una panchina in
Colle Aperto. Adesso salta su il solito politicamente corretto a
rimproverami che quelli fanno tutto da soli senza aggredire gli
altri: peccato che le loro cazzate costino ore di lavoro e impegno ad
altra gente.
Ce n'è d'ogni sorta. Se quelli – tenere da conto che gli anziani
ultra 70enni sono quasi il doppio di quelli al di sotto dei 18 anni-
sono la punta dell'iceberg, hai voglia di immaginare cosa ci sia sotto.
Li vedi in giro per città alta venuti da casa Merkel e ti
domandi com'è possibile che una persona di 80 anni possa anche solo
pensare di partire in aereo da Amburgo per venire in Italia anche se in
compagnia di coetanei.
Ma nella lettera della sindaca Gamba c'è una STONATURA grande come una
casa: tutti i salmi finiscono in gloria, dice il proverbio e vedi mo'
che la l' ”accorata” (sic) lettera finisce con “oh come siamo bravi
noi”: “nel "Piano di diritto allo studio” per l'anno scolastico 2019 /
2020 e votato all'unanimità dal Consiglio Comunale è incluso il
progetto "Genitori Geniattori family lab". Un laboratorio permanente
alla genitorialità studiato e pensato da un gruppo variegato di
soggetti del territorio tra cui alcuni genitori e che ha come obiettivo
quello di accompagnare e agevolare i genitori nel loro compito
educativo per la crescita dei bambini, dei ragazzi e della nostra
comunità”.
Qui ha dimenticato di scrivere (forse per delicatesse) che il
mastodontico “impegno” per la genitorialità costerà alla casse comunali
la bellezza di 2500 euro che –scommettiamo? finirà anche quelli
ad una coop, una onlus, insomma alla solita compagnia di giro.
Leggiamo il seguito che è perfino divertente: “il 13 ottobre il
progetto parte con una festa che si svolgerà dalle ore 12.00 alle 18.00
presso il Centro Vivere Insieme I. Alle ore 12.00 chi lo vorrà potrà
pranzare nel giardino del centro con il pranzo al sacco oppure
approfittare dello stand con salamelle. Ci saranno torte e caldarroste.
A seguire la presentazione del progetto. I bambini e ragazzi saranno
impegnati con giochi organizzati da volontari. Vi aspettiamo. È
importante, per i nostri figli, per noi, per il futuro della nostra
comunità.”
Che volete di più (oltre i gavettoni ai nonni novantenni e
relative badanti)? c'è anche il menù e potete perfino portare
cibarie casalinghe e naturaliter…. “condividerle”. Non portare cappelle
di amanita fritte.
Chissà se alla sindaca Gamba ogni tanto passa per la testa una
domanda: com'è che tutta questa gente –genitori che non sanno fare i
genitori ed hanno allevato discoli e bulli- che è uscita dalla scuola a
tempo prolungato, a tempo pieno, assistita da mega piani del
diritto allo studio, con insegnanti sicuramente superlativi e coop che
fanno assistenza altrettanto superlative… c'hanno dei discoli che
fanno gavettoni ai nonni novantenni?!. Non è che anche la sindaca Gamba
–col suo mega piano del diritto allo studio e le poesie di Kahil Gibran
sta tenendo in piedi un gran casotto che non porta da nessuna
parte salvo mantenere un sacco di gente che forse sarebbe
meglio cambiasse mestiere? Compreso chi ha deciso una spesa di
600mila euro per il piano del diritto allo studio?.
Non pensate che sia proprio questa insistente pervasiva scocciante
scostante invadenza di ogni spazio e momento dei vostri figli nipoti a
stimolarli a spaccare tutto?
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