A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1093 DEL 11 SETTEMBRE 2019
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















L’IDEA RFI DI ABOLIRE DI DUE PASSAGGI A LIVELLO:
VEDIAMO DI TRASFORMARE UNA PESSIMA SCELTA
IN UN’OCCASIONE POSITIVA
Noi diamo per scontato che tra pochi anni (facciamo entro 10 anni) i due passaggi a livello saranno  aboliti non per una intrinseca e storica irresponsabilità di RFI verso gli enti locali ma perché sia il raddoppio della linea ferroviaria che i nuovi convogli che vi transiteranno non ammetteranno –oltre quanto già previsto dei regolamenti vigenti- il passaggio a livello. Se poi sarà vero che dalla Dorotina verso Ponte San Pietro la linea ferroviaria resterà a binario unico (per via dei tre ponti-viadotti che sarebbe necessario fare/rifare senza che nessuno abbia nemmeno idea del costo e della soluzione visto che sono manufatti tutelati) il problema dell'aumento della velocità e del controllo da remoto diverranno fondamentali.
Diciamo piuttosto che è una grande cavolata il raddoppio di questa brevissima tratta (originariamente da Montello di Ponte san Pietro, adesso da Montello a Mozzo-Dorotina) , soldi spesi inutilmente solo perché così vuole la politica, di qualsiasi colore essa sia: centrodestra, centrosinistra lega  penta stellati. E non abbiamo nemmeno timidezza nel pensare che RFI “sbatta” sul tavolo l'abolizione dei due passaggi a livello perché  quei 130 milioni previsti li vuole vedere  aumentati assai, mettendoci dentro anche i viadotti sul torrente Quisa, su via San Clemente e sul fiume Brembo . Mettendoci dentro le soluzioni viabilistiche per Curno: di cui la bretella tra  via Ruffilli e la rotonda della circonvallazione Leuceriano sarebbe la meno costosa. Non fosse altro che i lavori per le ferrovie sono degli affari veri e propri per chi vince gli appalti. (...)

UN GOVERNO TROPPO "TERRONE"
Con un presidente del consiglio pugliese , un capo pentastellato napoletano e un segretario piddino romano, non ci si poteva attendere che un governo in mano ai meridionali. Pure il ministro dell'economia e delle finanze del Governo  Gualtieri è un romano mentre il suo vice è il bergamasco Misiani, bravo ragazzo adatto a fare i conti del computista ma pochino pochino in politica. Il fatto è che  in Europa i conti li sanno fare benissimo prima che c'arriviamo noi. Non è stata una buona idea quella di  mettere in piedi un governo sostanzialmente in mano a gente del centro meridione soprattutto dopo la storiaccia del reddito e della pensione di cittadinanza: il messaggio mandato alle cinque regioni del nord che reggono il paese non è dei migliori. Grande anche la cacchiata di Quota 100 che ha svuotato non le fonderie o i muratori ma ospedali scuole uffici pubblici.
Come non stimola più di tanto neppure l'idea che il futuro dell'Italia e dell'Europa stia nel "piano per gli asili nido che punta ad azzerare le rette per i redditi medi e bassi e ad aumentare i posti a disposizione con investimenti nazionali ed europei. Non è solo una misura sociale, peraltro dai costi relativamente contenuti, ma serve anche ridurre le diseguaglianze tra le famiglie, ad accrescere l'occupazione femminile così come la competitività e la natalità". Aggiunge il ministro Gualtieri:  "Sosteniamo l'idea di un Green New Deal presente nel programma del governo e della Commissione fondato su un piano straordinario di investimenti pubblici e privati. In questo quadro sarebbe opportuno che la quota di finanziamenti nazionali ricevesse un trattamento diverso da quello attuale e venisse scorporata dal calcolo del deficit strutturale". (...)

IL CUSTODE DELLA LATRINA DI NUSQUAMIA ING. CLAUDIO PIGA PROSEGUE A INQUINARE I POZZI
(...)
Chi conosce i conti (della biblioteca) sa che
(1) il costo della biblioteca (come appaltata) era sicuramente inferiore di almeno il 20-25% rispetto al costo medio di opere simili a quel tempo (2)una parte del maggiore costo venne recuperato con la fornitura del calcestruzzo rosso da parte dell'Italcementi che voleva mostrarlo sul mercato
(3) non si fa cenno alla batosta di 300milioni di lire che il comune dovette sborsare a vantaggio dell'impresa per via di un arbitrato  gestito malissimo dalla giunta Morelli (c'avessimo avuto un avv. Conte a difendere gli interessi del comune…)
(4) la parcella dei progettisti toscani costò  % la metà della parcella  per la nuova Rodari
(5) Lega, centrosinistra e centrodestra tentarono di “mettere le mani sui lavori” con non poche difficoltà visto che i progettisti toscani erano più scafati degli amministratori curnesi. Però la politica di Curno dopo avere fatto vincere chi voleva riuscì a bloccare i lavori. (6) la giunta Gandolfi poteva finire i lavori disponendo delle risorse ma non li concluse per motivi ideologici bene spiegati dai mille interventi dello spin doctor del Gandolfi stesso
(7) le dimensioni della biblioteca sono quelle previste dalla legge regionale. In teoria è perfino più piccola del previsto.
(8) è un dato di fatto di come gli studenti cerchino spazi per studiare e la posizione dell'edificio con ampi parcheggi, un centro sportivo ed un bar è ideale perfino rispetto alla Tiraboschi di via S. Bernardino che ha un pezzo di Università a meno di cento metri
(9) cosa si farà nel cinema auditorium dipende dall'intelligenza di chi governa e di chi dirige. Ne l'attuale maggioranza e neppure l'attuale dirigenza della biblioteca sono all'altezza del compito di gestire un complesso del genere.
(10) il cervellino del Custode delLa Latrina di Nusquamia vuole farci credere che le biblioteche oggi sono inutili perchè esiste il prestito interbibliotecario come non si sapesse  quanto siano odiate e invise dai bottegai del settore. Bottegai che si annoverano tra i sostenitori dell'ex sindaco e del suo spin doctor. Del resto uno che sfrutta le cinquecentine della Mai per autopromozione senza pagare i diritti, ovvio che immagini che gli altri comuni spendano per comprare i libri che saranno letti dai... curnesi.




















































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!
































































































































































































































L’IDEA RFI DI ABOLIRE DI DUE PASSAGGI A LIVELLO:
VEDIAMO DI TRASFORMARE UNA PESSIMA SCELTA
IN UN’OCCASIONE POSITIVA


Noi diamo per scontato che tra pochi anni (facciamo entro 10 anni) i due passaggi a livello saranno  aboliti non per una intrinseca e storica irresponsabilità di RFI verso gli enti locali ma perché sia il raddoppio della linea ferroviaria che i nuovi convogli che vi transiteranno non ammetteranno –oltre quanto già previsto dei regolamenti vigenti- il passaggio a livello. Se poi sarà vero che dalla Dorotina verso Ponte San Pietro la linea ferroviaria resterà a binario unico (per via dei tre ponti-viadotti che sarebbe necessario fare/rifare senza che nessuno abbia nemmeno idea del costo e della soluzione visto che sono manufatti tutelati) il problema dell'aumento della velocità e del controllo da remoto diverranno fondamentali.

Diciamo piuttosto che è una grande cavolata il raddoppio di questa brevissima tratta (originariamente da Montello di Ponte san Pietro, adesso da Montello a Mozzo-Dorotina) , soldi spesi inutilmente solo perché così vuole la politica, di qualsiasi colore essa sia: centrodestra, centrosinistra lega  penta stellati. E non abbiamo nemmeno timidezza nel pensare che RFI “sbatta” sul tavolo l'abolizione dei due passaggi a livello perché  quei 130 milioni previsti li vuole vedere  aumentati assai, mettendoci dentro anche i viadotti sul torrente Quisa, su via San Clemente e sul fiume Brembo . Mettendoci dentro le soluzioni viabilistiche per Curno: di cui la bretella tra  via Ruffilli e la rotonda della circonvallazione Leuceriano sarebbe la meno costosa. Non fosse altro che i lavori per le ferrovie sono degli affari veri e propri per chi vince gli appalti.

Pertanto siamo del parere che alla prossima riunione il Comune di Curno ponga in maniera netta la richiesta che “totalmente a spese di RFI” sia trovata la soluzione viabilistica sulle vie Roma e Fermi.
Peraltro quella di via Roma l'abbiamo già segnalata: basterebbe un collegamento sottopassante la linea ferroviaria che partendo dal semaforo di via Roma-Marconi-Buelli si colleghi con via Manzù fino alla mitica e ridicolissima “rotonda a fagiolo” che “solo” noi Curnesi potevamo inventare.
Già sentiamo i grandi politici  del paese scandalizzati avvertire che “li sotto ci passa la roggia” che fanno finta sia davvero funzionante, mentre si può benissimo spostare lungo via Roma. Roggia che dopo il problema dei passaggi a livello sarà il problema delle inondazioni del paese: ma la politica fa finta di nulla salvo scandalizzarsi tra pochi anni.
La questione è che un sottopasso pedonale su via Roma e un sottopasso auto verso via  Manzù mi sa che costano 4-6 milioncini di euro oltre alla “distruzione” della nero lurida Piazza del Municipio (forse é la volta buona che lo spostano altrove…il comune). Inimmaginabile che una giunta con Conti assessore al territorio e il vecchio pattume democristiano che alita sulla maggioranza facciano passare l'idea di toccare qualche privato (non diciamo “espropriare” che sarebbe una autentica bestemmia per questa Kasta).

Con un “atto di coraggio si potrebbe anche risolvere un sottopasso dalla rotonda di Via Marconi sotto via Mascagni verso la strada di accesso alla Esselunga-Moretti. Questi due tratti di strada si chiamavano una volta “via Alene Basse”). Li ci sarebbe da lavorare di cesello ingegneristico nel progettare ma si può fare anche se ci sono importanti e pesanti canne dell'acquedotto della città da spostare. Ma anche in questo caso é… inimmaginabile che una giunta con Conti assessore al territorio e il vecchio pattume democristiano che alita sulla maggioranza facciano passare l'idea di toccare qualche privato (non diciamo “espropriare” che sarebbe una autentica bestemmia per questa Kasta). Scusandoci per la ripetizione. Anche in questo caso siamo di fronte a costi molto importanti sempre prossimi ai 4-6 milioni di euro e di una contrattazione coi privati tutt'altro che facile.
Quando anche venissero realizzati questi due interventi resta evidente che la bretella tra via Ruffilli e la rotonda della Circonvallazione Leuceriano  (con una rotonda su via Fermi)  resta sempre una necessità per allontanare definitivamente dall'abitato residenziale del paese ogni traffico parassita nord-sud del commerciale di via Bergamo con quello di via Fermi-Europa.

Indubbiamente sono interventi molto significativi (non solo per il costo) ma perché sostanzialmente DISFANO  una storia del paese che ha sempre tollerato-sopportato-sfruttato elettoralmente come una gran scocciatura la ferrovia salvo che adesso saremo presi a schiaffoni da RFI.

Un'altra idea? Vendiamo la parte nord del paese a Mozzo e Bergamo e la parte sud aggreghiamola a Treviolo.

Del resto è inutile ragionare  con la giunta Gamba, Conti, Serra e la loro coorte: se un problema può dare un risultato in termini di scambio  elettorale allora lo affrontano altrimenti nisba. Li avete mai sentiti dire una parola per la fuga di una TESMEC o di una Bossong o della Cartemani? (quest'ultima non è stata proprio una fuga ma alla fine è stato qualcosa del genere). E le resistenze che il centrosinistra ha sempre frapposto CONTRO la FreniBrembo fino all'approvazione di quella stranezza di PGT… che fa la pancia? Tesmec, Bossong, Cartemani  erano-sono—saranno tre leader mondiali nei rispettivi settori e se ne sono andate da Curno senza che nessuna ma proprio nessuna maggioranza levasse un “ripensiamoci”. Hanno levato invece flebili gemiti per la fuga della sede di MW e il passaggio di Auchan a Conad… che fra l'altro con la politica urbanistico-commerciale delle varie maggioranze che hanno governato Curno hanno contribuito a stimolare. Guaiti senza valore visto che sono operazioni di livello nazionale se non internazionale.

Adesso per  Vivere Curno il problema è di non arrivare a ridosso delle prossime elezioni con un bordello di cantieri RFI in corso che bloccano il paese altrimenti vanno tutti in minoranza. Figurarsi se il governo Conte 2 decide di spendere 300 milioni  per il raddoppio della Montello-Ponte per risolvere “anche” i problemi di Curno. Ma gna ca mör!.

UN GOVERNO TROPPO "TERRONE"




Con un presidente del consiglio pugliese , un capo pentastellato napoletano e un segretario piddino romano, non ci si poteva attendere che un governo in mano ai meridionali. Pure il ministro dell'economia e delle finanze del Governo  Gualtieri è un romano mentre il suo vice è il bergamasco Misiani, bravo ragazzo adatto a fare i conti del computista ma pochino pochino in politica. Il fatto è che  in Europa i conti li sanno fare benissimo prima che c'arriviamo noi. Non è stata una buona idea quella di  mettere in piedi un governo sostanzialmente in mano a gente del centro meridione soprattutto dopo la storiaccia del reddito e della pensione di cittadinanza: il messaggio mandato alle cinque regioni del nord che reggono il paese non è dei migliori. Grande anche la cacchiata di Quota 100 che ha svuotato non le fonderie o i muratori ma ospedali scuole uffici pubblici.
Come non stimola più di tanto neppure l'idea che il futuro dell'Italia e dell'Europa stia nel "piano per gli asili nido che punta ad azzerare le rette per i redditi medi e bassi e ad aumentare i posti a disposizione con investimenti nazionali ed europei. Non è solo una misura sociale, peraltro dai costi relativamente contenuti, ma serve anche ridurre le diseguaglianze tra le famiglie, ad accrescere l'occupazione femminile così come la competitività e la natalità". Aggiunge il ministro Gualtieri:  "Sosteniamo l'idea di un Green New Deal presente nel programma del governo e della Commissione fondato su un piano straordinario di investimenti pubblici e privati. In questo quadro sarebbe opportuno che la quota di finanziamenti nazionali ricevesse un trattamento diverso da quello attuale e venisse scorporata dal calcolo del deficit strutturale".
Niente da fare: un paese che non riesce neppure a ricostruire post terremoto oppure a tenere in piedi i viadotti ha poche speranze.
Stamane Lucrezia Reiclin sulLa Repubblica scrive che “le banche finlandesi erogano oggi mutui a tassi negativi. I titoli del Tesoro della maggior parte dei Paesi europei hanno oggi tassi negativi, e così è per oltre il 30% delle obbligazioni con un rating alto.
Le banche tedesche e francesi preferiscono essere tassate e parcheggiare i depositi sul conto della Bce piuttosto che prestare alle imprese e all'economia reale in genere. E questo perché la domanda di credito corretta con il rischio è bassa. Il debito oggi è molto conveniente — ne sa qualcosa il settore pubblico italiano — ma chi lo può chiedere, perché ha un profilo a basso rischio, continua a mostrare «timidezza», mentre agli altri che presentano maggiori rischi le banche non lo danno. Ci sono molte ragioni per questa avversione al rischio. In parte l'invecchiamento della popolazione, in parte l'incertezza dovuta a mutamenti tecnologici di cui non si capisce veramente la portata, e naturalmente l'incertezza legata a un ordine mondiale che fa i conti con la fine dell'egemonia esclusiva degli Stati Uniti”.
A noi pare che ormai si debba cambiare addirittura paradigma in tema di sviluppo. Chi l'ha detto che oggi domani doman l'altro sia necessario ancora il medesimo “sviluppo” che vede nell'auto –a benzina o elettrica- il perno? Chi l'ha detto che la composizione della spesa delle famiglie debba restare sempre l'attuale? Nell'occidente abbiamo troppo di tutto e purtroppo ci mancano ancora molte cose essenziali per buona parte della popolazione. Come pensi di pagare 500 euro mensili a una commessa di gelateria per 50-60 ore settimanali  tra le 8 e le 24 e poi trovare i soldi per l'antitumorale che costa 100mila euro a cranio? E c'è qualcuno che ci vuole far credere che abolendo le bottiglie di plastica della minerale ed adottandone una di metallo risolviamo il problema assieme al piantare dieci alberi a cranio?. Che comprando un'auto elettrica che costa il doppio di una a metano (con 500 euro mensili di salario…) salveremo la Wolskwagen o la Fiat e anche il mondo?.
Magari prima di pensare a fare deficit fuori bilancio per il greeen ci si preoccupasse di raccattare i 100 miliardi di evasione elusione consolidati?. Oppure che gli enti locali riuscissero a portare a casa tutto quanto hanno da riscuotere?.  Non c'è da pensare che se invece del food al centro commerciale si costruisce la passerella sul torrente Quisa la spesa  non la conti come debito. Forse pensiamo che in un programma green riusciamo a convincere RFI che può raddoppiare la tratta Montello-Ponte (lavoro inutile…) ricostruendo anche i tre viadotti e pure i collegamenti viario  prima dell'abolizione dei passaggi a livello? Togliamocelo dalla testa. Tassiamo pure google, amazon, face book e compagnia cantante  ma poi cosa facciamo dei 7 accessi inutili su 10 al pronto soccorso dove mancano i medici ma il 70% del tempo di quelli che ci sono è sprecato? Magari se le amministrazioni comunali che  gonfiano il petto adottando piani del diritto allo studio megalattici avessero il coraggio e l'onestà di domandarsi se davvero quella spesa ha un senso (e quale…)  invece di spaventarsi per la spesa della biblioteca e la cultura?.


CUCINA CASALINGA




Un paio di mail ci hanno fatto notare una maleducata scioltezza nel nostro linguaggio e ce ne scusiamo ma leggendo certe cose viene spontaneo condensare il giudizio in due parole.
Per esempio leggiamo che con Deliberazione di Giunta Comunale nr. 116 del 26.08.2019 è stato approvato  il riconoscimento del contributo a favore dei cittadini di Curno "Over 70" che parteciperanno ai soggiorni climatici patrocinati (oh yes!) dal Comune di Curno. Il contributo sarà riconosciuto esclusivamente a sostegno delle spese di viaggio e avrà un importo massimo erogabile fino a 80,00 euro per chi ha un ISEE fino a 6.600€ per scendere a 48€ fino a 10mila e 32€ fino a 15mila. Oltre i 15 mila zero rimborso. Si scopre così che i soggiorni climatici organizzati da un sindacato prevedono un soggiorno a Ischia nota località terremotata, che non è proprio qui fuori casa visto che di solo strada siamo per l'AR a oltre 1600km, poi c'è il traghetto Napoli Ischia. Non si comprende se sia una spesa sociale oppure un finanziamento alle imprese di trasporto su gomma notoriamente responsabili del riscaldamento del pianeta. Il secondo aspetto è Ischia, nota località stabilmente in pericolo di terremoto. Mi sa che quella delibera sia stata presa non solo in combutta con le imprese di trasporto, ma anche con l'INPS.

Un'altra pagina web del sito comunale avvisa della provvista regionale destinata ai Nidi Gratis precisando che l'adesione delle famiglie partirà dal 23 settembre. L'avviso parte così: “Gentilissimi, Regione Lombardia ha pubblicato l'Avviso per l'adesione delle famiglie alla Misura Nidi Gratis per l'anno 2019/2020 La Misura integra le agevolazioni tariffarie già previste dai Comuni azzerando le rette dovute dalle famiglie in possesso di specifici requisiti, per la frequenza a nidi e micro-nidi pubblici o in posti in nidi e micro-nidi privati acquistati in convenzione dal Comune. Le famiglie potranno aderire a partire dalle ore 12.00 di lunedì 23 settembre 2019 fino alle ore 12.00 di venerdì 25 ottobre 2019, fino a esaurimento delle risorse economiche stanziate”.
Seguono poi l'elenco dei requisiti richiesti a famiglie o single per potere usufruire del finanziamento.
Siccome siamo in piena era tecnologica ecco altre indicazioni pratiche: “La domanda di contributo può essere presentata esclusivamente online attraverso il sistema informativo dedicato ai bandi di Regione Lombardia. Ecc. ecc.
Tutto perfetto peccato che
(A) non si sa quanto si può prendere come contributo 
(B) perché non lo possono fare anche i sindacati 
© bellissima quella precisazione: “fino a esaurimento delle risorse economiche stanziate” 
(D) TUTTO il “tono e l'impostazione “ del comunicato è nella filosofia de “cazzi vostri”.  Appunto per sintetizzare.

Il “cane da guardia 1” del custode delLa Latrina di Nusquamia, Algido a fronte (presumo) del comunicato della sindaca Gamba dove annuncia la nuova piazzetta pedonale ( è una balla ovviamente) antistante la biblioteca (futura) e la nuova Rodari comunica sulLa Latrina di avere in mente un paio di nomi cui intitolare la futura biblioteca di Curno. Ovviamente sentono puzza di bruciato  visto che noi abbiamo ricordato un certo Pietro Spino (o Spini) (lo avevamo indicato fin dal giugno di VENTI anni OR SONO…). Uno dei nomi suggeriti dal cane da riporto 1  sarebbe “Jacques Deuzeè de Cahors, Giovanni XXII il Papa che Regna durante il Nome della Rosa”, un papa banchiere che fa scandalizzare il custode delLa Latrina di Nusquamia. Bla bla bla del “cane da riporto 1”  che arriva : Resta il fatto che è un bell'edificio, dentro e fuori che fuori sia appena stata completata una intelligente riqualificazione. L'edificio c'è, è costato una marea di soldi e come ogni edificio va completato per frenarne il deperimento e iniziarne un uso il più possibile largo e intelligente.Il custode delLa Latrina di Nusquamia conferma che “Non v'ha dubbio che sia costato un mare di soldi”.
Quando si parla senza sapere di quel che si parla si scrivono queste cazzate e soprattutto se si è piccoli borghesi con le pezze sul culo si confonde ol bus del cul per ona piaga.
Chi conosce i conti sa che
(1) il costo della biblioteca (come appaltata) era sicuramente inferiore di almeno il 20-25% rispetto al costo medio di opere simili a quel tempo (2)una parte del maggiore costo venne recuperato con la fornitura del calcestruzzo rosso da parte dell'Italcementi che voleva mostrarlo sul mercato
(3) non si fa cenno alla batosta di 300milioni di lire che il comune dovette sborsare a vantaggio dell'impresa per via di un arbitrato  gestito malissimo dalla giunta Morelli (c'avessimo avuto un avv. Conte a difendere gli interessi del comune…)
(4) la parcella dei progettisti toscani costò  % la metà della parcella  per la nuova Rodari
(5) Lega, centrosinistra e centrodestra tentarono di “mettere le mani sui lavori” con non poche difficoltà visto che i progettisti toscani erano più scafati degli amministratori curnesi. Però la politica di Curno dopo avere fatto vincere chi voleva riuscì a bloccare i lavori. (6) la giunta Gandolfi poteva finire i lavori disponendo delle risorse ma non li concluse per motivi ideologici bene spiegati dai mille interventi dello spin doctor del Gandolfi stesso
(7) le dimensioni della biblioteca sono quelle previste dalla legge regionale. In teoria è perfino più piccola del previsto.
(8) è un dato di fatto di come gli studenti cerchino spazi per studiare e la posizione dell'edificio con ampi parcheggi, un centro sportivo ed un bar è ideale perfino rispetto alla Tiraboschi di via S. Bernardino che ha un pezzo di Università a meno di cento metri
(9) cosa si farà nel cinema auditorium dipende dall'intelligenza di chi governa e di chi dirige. Ne l'attuale maggioranza e neppure l'attuale dirigenza della biblioteca sono all'altezza del compito di gestire un complesso del genere. (10) il cervellino del Custode delLa Latrina di Nusquamia vuole farci credere che le biblioteche oggi sono inutili perchè esiste il prestito interbibliotecario come non si sapesse  quanto siano odiate e invise dai bottegai del settore. Bottegai che si annoverano tra i sostenitori dell'ex sindaco e del suo spin doctor. Del resto uno che sfrutta le cinquecentine della Mai per autopromozione senza pagare i diritti, ovvio che immagini che gli altri comuni spendano per comprare i libri che saranno letti dai... curnesi.