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L’IDEA RFI DI ABOLIRE DI DUE PASSAGGI A LIVELLO:
VEDIAMO DI TRASFORMARE UNA PESSIMA SCELTA
IN UN’OCCASIONE POSITIVA
Noi diamo per scontato che tra pochi anni (facciamo entro 10 anni) i
due passaggi a livello saranno aboliti non per una intrinseca e
storica irresponsabilità di RFI verso gli enti locali ma perché sia il
raddoppio della linea ferroviaria che i nuovi convogli che vi
transiteranno non ammetteranno –oltre quanto già previsto dei
regolamenti vigenti- il passaggio a livello. Se poi sarà vero che dalla
Dorotina verso Ponte San Pietro la linea ferroviaria resterà a binario
unico (per via dei tre ponti-viadotti che sarebbe necessario
fare/rifare senza che nessuno abbia nemmeno idea del costo e della
soluzione visto che sono manufatti tutelati) il problema dell'aumento
della velocità e del controllo da remoto diverranno fondamentali.
Diciamo piuttosto che è una grande cavolata il raddoppio di questa
brevissima tratta (originariamente da Montello di Ponte san Pietro,
adesso da Montello a Mozzo-Dorotina) , soldi spesi inutilmente solo
perché così vuole la politica, di qualsiasi colore essa sia:
centrodestra, centrosinistra lega penta stellati. E non abbiamo
nemmeno timidezza nel pensare che RFI “sbatta” sul tavolo l'abolizione
dei due passaggi a livello perché quei 130 milioni previsti li vuole
vedere aumentati assai, mettendoci dentro anche i viadotti sul
torrente Quisa, su via San Clemente e sul fiume Brembo . Mettendoci
dentro le soluzioni viabilistiche per Curno: di cui la bretella tra
via Ruffilli e la rotonda della circonvallazione Leuceriano sarebbe la
meno costosa. Non fosse altro che i lavori per le ferrovie sono degli
affari veri e propri per chi vince gli appalti. (...)
UN GOVERNO TROPPO "TERRONE"
Con un presidente del consiglio pugliese , un capo pentastellato
napoletano e un segretario piddino romano, non ci si poteva attendere
che un governo in mano ai meridionali. Pure il ministro dell'economia e
delle finanze del Governo Gualtieri è un romano mentre il suo vice è
il bergamasco Misiani, bravo ragazzo adatto a fare i conti del
computista ma pochino pochino in politica. Il fatto è che in Europa i
conti li sanno fare benissimo prima che c'arriviamo noi. Non è stata
una buona idea quella di mettere in piedi un governo sostanzialmente
in mano a gente del centro meridione soprattutto dopo la storiaccia del
reddito e della pensione di cittadinanza: il messaggio mandato alle
cinque regioni del nord che reggono il paese non è dei migliori. Grande
anche la cacchiata di Quota 100 che ha svuotato non le fonderie o i
muratori ma ospedali scuole uffici pubblici.
Come non stimola più di tanto neppure l'idea che il futuro dell'Italia
e dell'Europa stia nel "piano per gli asili nido che punta ad azzerare
le rette per i redditi medi e bassi e ad aumentare i posti a
disposizione con investimenti nazionali ed europei. Non è solo una
misura sociale, peraltro dai costi relativamente contenuti, ma serve
anche ridurre le diseguaglianze tra le famiglie, ad accrescere
l'occupazione femminile così come la competitività e la natalità".
Aggiunge il ministro Gualtieri: "Sosteniamo l'idea di un Green New
Deal presente nel programma del governo e della Commissione fondato su
un piano straordinario di investimenti pubblici e privati. In questo
quadro sarebbe opportuno che la quota di finanziamenti nazionali
ricevesse un trattamento diverso da quello attuale e venisse scorporata
dal calcolo del deficit strutturale". (...)
IL CUSTODE DELLA LATRINA DI NUSQUAMIA ING. CLAUDIO PIGA PROSEGUE A INQUINARE I POZZI
(...)
Chi conosce i conti (della biblioteca) sa che
(1) il costo della biblioteca (come appaltata) era sicuramente
inferiore di almeno il 20-25% rispetto al costo medio di opere simili a
quel tempo (2)una parte del maggiore costo venne recuperato con la
fornitura del calcestruzzo rosso da parte dell'Italcementi che voleva
mostrarlo sul mercato
(3) non si fa cenno alla batosta di 300milioni di lire che il comune
dovette sborsare a vantaggio dell'impresa per via di un arbitrato
gestito malissimo dalla giunta Morelli (c'avessimo avuto un avv. Conte
a difendere gli interessi del comune…)
(4) la parcella dei progettisti toscani costò % la metà della parcella per la nuova Rodari
(5) Lega, centrosinistra e centrodestra tentarono di “mettere le mani
sui lavori” con non poche difficoltà visto che i progettisti toscani
erano più scafati degli amministratori curnesi. Però la politica di
Curno dopo avere fatto vincere chi voleva riuscì a bloccare i lavori.
(6) la giunta Gandolfi poteva finire i lavori disponendo delle risorse
ma non li concluse per motivi ideologici bene spiegati dai mille
interventi dello spin doctor del Gandolfi stesso
(7) le dimensioni della biblioteca sono quelle previste dalla legge regionale. In teoria è perfino più piccola del previsto.
(8) è un dato di fatto di come gli studenti cerchino spazi per studiare
e la posizione dell'edificio con ampi parcheggi, un centro sportivo ed
un bar è ideale perfino rispetto alla Tiraboschi di via S. Bernardino
che ha un pezzo di Università a meno di cento metri
(9) cosa si farà nel cinema auditorium dipende dall'intelligenza di chi
governa e di chi dirige. Ne l'attuale maggioranza e neppure l'attuale
dirigenza della biblioteca sono all'altezza del compito di gestire un
complesso del genere.
(10) il cervellino del Custode delLa Latrina di
Nusquamia vuole farci credere che le biblioteche oggi sono inutili
perchè esiste il prestito interbibliotecario come non si sapesse
quanto siano odiate e invise dai bottegai del settore. Bottegai che si
annoverano tra i sostenitori dell'ex sindaco e del suo spin doctor. Del
resto uno che sfrutta le cinquecentine della Mai per autopromozione
senza pagare i diritti, ovvio che immagini che gli altri comuni
spendano per comprare i libri che saranno letti dai... curnesi.
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L’IDEA RFI DI ABOLIRE DI DUE PASSAGGI A LIVELLO:
VEDIAMO DI TRASFORMARE UNA PESSIMA SCELTA
IN UN’OCCASIONE POSITIVA
Noi diamo per scontato che tra pochi anni (facciamo entro 10 anni) i
due passaggi a livello saranno aboliti non per una intrinseca e
storica irresponsabilità di RFI verso gli enti locali ma perché sia il
raddoppio della linea ferroviaria che i nuovi convogli che vi
transiteranno non ammetteranno –oltre quanto già previsto dei
regolamenti vigenti- il passaggio a livello. Se poi sarà vero che dalla
Dorotina verso Ponte San Pietro la linea ferroviaria resterà a binario
unico (per via dei tre ponti-viadotti che sarebbe necessario
fare/rifare senza che nessuno abbia nemmeno idea del costo e della
soluzione visto che sono manufatti tutelati) il problema dell'aumento
della velocità e del controllo da remoto diverranno fondamentali.
Diciamo piuttosto che è una grande cavolata il raddoppio di questa
brevissima tratta (originariamente da Montello di Ponte san Pietro,
adesso da Montello a Mozzo-Dorotina) , soldi spesi inutilmente solo
perché così vuole la politica, di qualsiasi colore essa sia:
centrodestra, centrosinistra lega penta stellati. E non abbiamo
nemmeno timidezza nel pensare che RFI “sbatta” sul tavolo l'abolizione
dei due passaggi a livello perché quei 130 milioni previsti li
vuole vedere aumentati assai, mettendoci dentro anche i viadotti
sul torrente Quisa, su via San Clemente e sul fiume Brembo . Mettendoci
dentro le soluzioni viabilistiche per Curno: di cui la bretella
tra via Ruffilli e la rotonda della circonvallazione Leuceriano
sarebbe la meno costosa. Non fosse altro che i lavori per le ferrovie
sono degli affari veri e propri per chi vince gli appalti.
Pertanto siamo del parere che alla prossima riunione il Comune di Curno
ponga in maniera netta la richiesta che “totalmente a spese di RFI” sia
trovata la soluzione viabilistica sulle vie Roma e Fermi.
Peraltro quella di via Roma l'abbiamo già segnalata: basterebbe un
collegamento sottopassante la linea ferroviaria che partendo dal
semaforo di via Roma-Marconi-Buelli si colleghi con via Manzù fino alla
mitica e ridicolissima “rotonda a fagiolo” che “solo” noi Curnesi
potevamo inventare.
Già sentiamo i grandi politici del paese scandalizzati avvertire
che “li sotto ci passa la roggia” che fanno finta sia davvero
funzionante, mentre si può benissimo spostare lungo via Roma. Roggia
che dopo il problema dei passaggi a livello sarà il problema delle
inondazioni del paese: ma la politica fa finta di nulla salvo
scandalizzarsi tra pochi anni.
La questione è che un sottopasso pedonale su via Roma e un sottopasso
auto verso via Manzù mi sa che costano 4-6 milioncini di euro
oltre alla “distruzione” della nero lurida Piazza del Municipio (forse
é la volta buona che lo spostano altrove…il comune). Inimmaginabile che
una giunta con Conti assessore al territorio e il vecchio pattume
democristiano che alita sulla maggioranza facciano passare l'idea di
toccare qualche privato (non diciamo “espropriare” che sarebbe una
autentica bestemmia per questa Kasta).
Con un “atto di coraggio si potrebbe anche risolvere un sottopasso
dalla rotonda di Via Marconi sotto via Mascagni verso la strada di
accesso alla Esselunga-Moretti. Questi due tratti di strada si
chiamavano una volta “via Alene Basse”). Li ci sarebbe da lavorare di
cesello ingegneristico nel progettare ma si può fare anche se ci sono
importanti e pesanti canne dell'acquedotto della città da spostare. Ma
anche in questo caso é… inimmaginabile che una giunta con Conti
assessore al territorio e il vecchio pattume democristiano che alita
sulla maggioranza facciano passare l'idea di toccare qualche privato
(non diciamo “espropriare” che sarebbe una autentica bestemmia per
questa Kasta). Scusandoci per la ripetizione. Anche in questo caso
siamo di fronte a costi molto importanti sempre prossimi ai 4-6 milioni
di euro e di una contrattazione coi privati tutt'altro che facile.
Quando anche venissero realizzati questi due interventi resta evidente
che la bretella tra via Ruffilli e la rotonda della Circonvallazione
Leuceriano (con una rotonda su via Fermi) resta sempre una
necessità per allontanare definitivamente dall'abitato residenziale del
paese ogni traffico parassita nord-sud del commerciale di via Bergamo
con quello di via Fermi-Europa.
Indubbiamente sono interventi molto significativi (non solo per il
costo) ma perché sostanzialmente DISFANO una storia del paese che
ha sempre tollerato-sopportato-sfruttato elettoralmente come una gran
scocciatura la ferrovia salvo che adesso saremo presi a schiaffoni da
RFI.
Un'altra idea? Vendiamo la parte nord del paese a Mozzo e Bergamo e la parte sud aggreghiamola a Treviolo.
Del resto è inutile ragionare con la giunta Gamba, Conti, Serra e
la loro coorte: se un problema può dare un risultato in termini di
scambio elettorale allora lo affrontano altrimenti nisba. Li
avete mai sentiti dire una parola per la fuga di una TESMEC o di una
Bossong o della Cartemani? (quest'ultima non è stata proprio una fuga
ma alla fine è stato qualcosa del genere). E le resistenze che il
centrosinistra ha sempre frapposto CONTRO la FreniBrembo fino
all'approvazione di quella stranezza di PGT… che fa la pancia? Tesmec,
Bossong, Cartemani erano-sono—saranno tre leader mondiali nei
rispettivi settori e se ne sono andate da Curno senza che nessuna ma
proprio nessuna maggioranza levasse un “ripensiamoci”. Hanno levato
invece flebili gemiti per la fuga della sede di MW e il passaggio di
Auchan a Conad… che fra l'altro con la politica urbanistico-commerciale
delle varie maggioranze che hanno governato Curno hanno contribuito a
stimolare. Guaiti senza valore visto che sono operazioni di livello
nazionale se non internazionale.
Adesso per Vivere Curno il problema è di non arrivare a ridosso
delle prossime elezioni con un bordello di cantieri RFI in corso che
bloccano il paese altrimenti vanno tutti in minoranza. Figurarsi se il
governo Conte 2 decide di spendere 300 milioni per il raddoppio
della Montello-Ponte per risolvere “anche” i problemi di Curno. Ma gna
ca mör!.
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UN GOVERNO TROPPO "TERRONE"
Con un presidente del consiglio pugliese , un capo pentastellato
napoletano e un segretario piddino romano, non ci si poteva attendere
che un governo in mano ai meridionali. Pure il ministro dell'economia e
delle finanze del Governo Gualtieri è un romano mentre il suo
vice è il bergamasco Misiani, bravo ragazzo adatto a fare i conti del
computista ma pochino pochino in politica. Il fatto è che in
Europa i conti li sanno fare benissimo prima che c'arriviamo noi. Non è
stata una buona idea quella di mettere in piedi un governo
sostanzialmente in mano a gente del centro meridione soprattutto dopo
la storiaccia del reddito e della pensione di cittadinanza: il
messaggio mandato alle cinque regioni del nord che reggono il paese non
è dei migliori. Grande anche la cacchiata di Quota 100 che ha svuotato
non le fonderie o i muratori ma ospedali scuole uffici pubblici.
Come non stimola più di tanto neppure l'idea che il futuro dell'Italia
e dell'Europa stia nel "piano per gli asili nido che punta ad azzerare
le rette per i redditi medi e bassi e ad aumentare i posti a
disposizione con investimenti nazionali ed europei. Non è solo una
misura sociale, peraltro dai costi relativamente contenuti, ma serve
anche ridurre le diseguaglianze tra le famiglie, ad accrescere
l'occupazione femminile così come la competitività e la natalità".
Aggiunge il ministro Gualtieri: "Sosteniamo l'idea di un Green
New Deal presente nel programma del governo e della Commissione fondato
su un piano straordinario di investimenti pubblici e privati. In questo
quadro sarebbe opportuno che la quota di finanziamenti nazionali
ricevesse un trattamento diverso da quello attuale e venisse scorporata
dal calcolo del deficit strutturale".
Niente da fare: un paese che non riesce neppure a ricostruire post
terremoto oppure a tenere in piedi i viadotti ha poche speranze.
Stamane Lucrezia Reiclin sulLa Repubblica scrive che “le banche
finlandesi erogano oggi mutui a tassi negativi. I titoli del Tesoro
della maggior parte dei Paesi europei hanno oggi tassi negativi, e così
è per oltre il 30% delle obbligazioni con un rating alto.
Le banche tedesche e francesi preferiscono essere tassate e
parcheggiare i depositi sul conto della Bce piuttosto che prestare alle
imprese e all'economia reale in genere. E questo perché la domanda di
credito corretta con il rischio è bassa. Il debito oggi è molto
conveniente — ne sa qualcosa il settore pubblico italiano — ma chi lo
può chiedere, perché ha un profilo a basso rischio, continua a mostrare
«timidezza», mentre agli altri che presentano maggiori rischi le banche
non lo danno. Ci sono molte ragioni per questa avversione al rischio.
In parte l'invecchiamento della popolazione, in parte l'incertezza
dovuta a mutamenti tecnologici di cui non si capisce veramente la
portata, e naturalmente l'incertezza legata a un ordine mondiale che fa
i conti con la fine dell'egemonia esclusiva degli Stati Uniti”.
A noi pare che ormai si debba cambiare addirittura paradigma in tema di
sviluppo. Chi l'ha detto che oggi domani doman l'altro sia necessario
ancora il medesimo “sviluppo” che vede nell'auto –a benzina o
elettrica- il perno? Chi l'ha detto che la composizione della spesa
delle famiglie debba restare sempre l'attuale? Nell'occidente abbiamo
troppo di tutto e purtroppo ci mancano ancora molte cose essenziali per
buona parte della popolazione. Come pensi di pagare 500 euro mensili a
una commessa di gelateria per 50-60 ore settimanali tra le 8 e le
24 e poi trovare i soldi per l'antitumorale che costa 100mila euro a
cranio? E c'è qualcuno che ci vuole far credere che abolendo le
bottiglie di plastica della minerale ed adottandone una di metallo
risolviamo il problema assieme al piantare dieci alberi a cranio?. Che
comprando un'auto elettrica che costa il doppio di una a metano (con
500 euro mensili di salario…) salveremo la Wolskwagen o la Fiat e anche
il mondo?.
Magari prima di pensare a fare deficit fuori bilancio per il greeen ci
si preoccupasse di raccattare i 100 miliardi di evasione elusione
consolidati?. Oppure che gli enti locali riuscissero a portare a casa
tutto quanto hanno da riscuotere?. Non c'è da pensare che se
invece del food al centro commerciale si costruisce la passerella sul
torrente Quisa la spesa non la conti come debito. Forse pensiamo
che in un programma green riusciamo a convincere RFI che può
raddoppiare la tratta Montello-Ponte (lavoro inutile…) ricostruendo
anche i tre viadotti e pure i collegamenti viario prima
dell'abolizione dei passaggi a livello? Togliamocelo dalla testa.
Tassiamo pure google, amazon, face book e compagnia cantante ma
poi cosa facciamo dei 7 accessi inutili su 10 al pronto soccorso dove
mancano i medici ma il 70% del tempo di quelli che ci sono è sprecato?
Magari se le amministrazioni comunali che gonfiano il petto
adottando piani del diritto allo studio megalattici avessero il
coraggio e l'onestà di domandarsi se davvero quella spesa ha un senso
(e quale…) invece di spaventarsi per la spesa della biblioteca e
la cultura?.
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CUCINA CASALINGA
Un paio di mail ci hanno fatto notare una maleducata scioltezza nel
nostro linguaggio e ce ne scusiamo ma leggendo certe cose viene
spontaneo condensare il giudizio in due parole.
Per esempio leggiamo che con Deliberazione di Giunta Comunale nr. 116
del 26.08.2019 è stato approvato il riconoscimento del contributo
a favore dei cittadini di Curno "Over 70" che parteciperanno ai
soggiorni climatici patrocinati (oh yes!) dal Comune di Curno. Il
contributo sarà riconosciuto esclusivamente a sostegno delle spese di
viaggio e avrà un importo massimo erogabile fino a 80,00 euro per chi
ha un ISEE fino a 6.600€ per scendere a 48€ fino a 10mila e 32€ fino a
15mila. Oltre i 15 mila zero rimborso. Si scopre così che i soggiorni
climatici organizzati da un sindacato prevedono un soggiorno a Ischia
nota località terremotata, che non è proprio qui fuori casa visto che
di solo strada siamo per l'AR a oltre 1600km, poi c'è il traghetto
Napoli Ischia. Non si comprende se sia una spesa sociale oppure un
finanziamento alle imprese di trasporto su gomma notoriamente
responsabili del riscaldamento del pianeta. Il secondo aspetto è
Ischia, nota località stabilmente in pericolo di terremoto. Mi sa che
quella delibera sia stata presa non solo in combutta con le imprese di
trasporto, ma anche con l'INPS.
Un'altra pagina web del sito comunale avvisa della provvista regionale
destinata ai Nidi Gratis precisando che l'adesione delle famiglie
partirà dal 23 settembre. L'avviso parte così: “Gentilissimi, Regione
Lombardia ha pubblicato l'Avviso per l'adesione delle famiglie alla
Misura Nidi Gratis per l'anno 2019/2020 La Misura integra le
agevolazioni tariffarie già previste dai Comuni azzerando le rette
dovute dalle famiglie in possesso di specifici requisiti, per la
frequenza a nidi e micro-nidi pubblici o in posti in nidi e micro-nidi
privati acquistati in convenzione dal Comune. Le famiglie potranno
aderire a partire dalle ore 12.00 di lunedì 23 settembre 2019 fino alle
ore 12.00 di venerdì 25 ottobre 2019, fino a esaurimento delle risorse
economiche stanziate”.
Seguono poi l'elenco dei requisiti richiesti a famiglie o single per potere usufruire del finanziamento.
Siccome siamo in piena era tecnologica ecco altre indicazioni pratiche:
“La domanda di contributo può essere presentata esclusivamente online
attraverso il sistema informativo dedicato ai bandi di Regione
Lombardia. Ecc. ecc.
Tutto perfetto peccato che
(A) non si sa quanto si può prendere come contributo
(B) perché non lo possono fare anche i sindacati
© bellissima quella precisazione: “fino a esaurimento delle risorse economiche stanziate”
(D) TUTTO il “tono e l'impostazione “ del comunicato è nella filosofia de “cazzi vostri”. Appunto per sintetizzare.
Il “cane da guardia 1” del custode delLa Latrina di Nusquamia, Algido a
fronte (presumo) del comunicato della sindaca Gamba dove annuncia la
nuova piazzetta pedonale ( è una balla ovviamente) antistante la
biblioteca (futura) e la nuova Rodari comunica sulLa Latrina di avere
in mente un paio di nomi cui intitolare la futura biblioteca di Curno.
Ovviamente sentono puzza di bruciato visto che noi abbiamo
ricordato un certo Pietro Spino (o Spini) (lo avevamo indicato fin dal
giugno di VENTI anni OR SONO…). Uno dei nomi suggeriti dal cane da
riporto 1 sarebbe “Jacques Deuzeè de Cahors, Giovanni XXII il
Papa che Regna durante il Nome della Rosa”, un papa banchiere che fa
scandalizzare il custode delLa Latrina di Nusquamia. Bla bla bla del
“cane da riporto 1” che arriva : Resta il fatto che è un
bell'edificio, dentro e fuori che fuori sia appena stata completata una
intelligente riqualificazione. L'edificio c'è, è costato una marea di
soldi e come ogni edificio va completato per frenarne il deperimento e
iniziarne un uso il più possibile largo e intelligente.Il custode delLa
Latrina di Nusquamia conferma che “Non v'ha dubbio che sia costato un
mare di soldi”.
Quando si parla senza sapere di quel che si parla si scrivono queste
cazzate e soprattutto se si è piccoli borghesi con le pezze sul culo si
confonde ol bus del cul per ona piaga.
Chi conosce i conti sa che
(1) il costo della biblioteca (come appaltata) era sicuramente
inferiore di almeno il 20-25% rispetto al costo medio di opere simili a
quel tempo (2)una parte del maggiore costo venne recuperato con la
fornitura del calcestruzzo rosso da parte dell'Italcementi che voleva
mostrarlo sul mercato
(3) non si fa cenno alla batosta di 300milioni di lire che il comune
dovette sborsare a vantaggio dell'impresa per via di un arbitrato
gestito malissimo dalla giunta Morelli (c'avessimo avuto un avv. Conte
a difendere gli interessi del comune…)
(4) la parcella dei progettisti toscani costò % la metà della parcella per la nuova Rodari
(5) Lega, centrosinistra e centrodestra tentarono di “mettere le mani
sui lavori” con non poche difficoltà visto che i progettisti toscani
erano più scafati degli amministratori curnesi. Però la politica di
Curno dopo avere fatto vincere chi voleva riuscì a bloccare i lavori.
(6) la giunta Gandolfi poteva finire i lavori disponendo delle risorse
ma non li concluse per motivi ideologici bene spiegati dai mille
interventi dello spin doctor del Gandolfi stesso
(7) le dimensioni della biblioteca sono quelle previste dalla legge regionale. In teoria è perfino più piccola del previsto.
(8) è un dato di fatto di come gli studenti cerchino spazi per studiare
e la posizione dell'edificio con ampi parcheggi, un centro sportivo ed
un bar è ideale perfino rispetto alla Tiraboschi di via S. Bernardino
che ha un pezzo di Università a meno di cento metri
(9) cosa si farà nel cinema auditorium dipende dall'intelligenza di chi
governa e di chi dirige. Ne l'attuale maggioranza e neppure l'attuale
dirigenza della biblioteca sono all'altezza del compito di gestire un
complesso del genere. (10) il cervellino del Custode delLa Latrina di
Nusquamia vuole farci credere che le biblioteche oggi sono inutili
perchè esiste il prestito interbibliotecario come non si sapesse
quanto siano odiate e invise dai bottegai del settore. Bottegai che si
annoverano tra i sostenitori dell'ex sindaco e del suo spin doctor. Del
resto uno che sfrutta le cinquecentine della Mai per autopromozione
senza pagare i diritti, ovvio che immagini che gli altri comuni
spendano per comprare i libri che saranno letti dai... curnesi.
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