A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1090 DEL 06 SETTEMBRE 2019
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















QUELLA DELLA RODARI SARA' UNA PALESTRA BELLISSIMA
...SE LA PROMETTE L'ASSESSORE CONTI...
Tre le grandi opere che vedranno la luce a Curno il prossimo anno c'è la palestra della Rodari annuncia il settimanale di Percassi patron dell'Atalanta e la cui impresa sta realizzando la ristrutturazione profonda del primo  centro commerciale italiano-curnese. In paese circola già la voce che il prossimopadrone delc entro sarà appunto... Percassi e il fondo tedesco già padrone dell’OrioCenter.
“L'iter per la sua realizzazione è in uno stato molto avanzato –spiega l'assessore Conti nonché vicesindaco alla giornalista- Abbia- m0 appaltato il progetto apportando delle modifiche a quello preliminare i cui progettisti, alcuni anni fa, avevano fatto un ottimo lavoro, sono stati dei veri professionisti. Avremmo potuto affidare il progetto agli stessi che avevano il vecchio incarico, ma abbiamo preferito mettere a bando. Questo per andare a trovare nuove idee in qualcuno che è più giovane, mantenendo il precedente come progetto guida e consentendo allo stesso tempo delle modifiche.(...)
Fine dell'allocuzione del vicesindaco.
Se prendete questa allocuzione e cambiate o adattate i termini, la si può applicare a qualsiasi opera pubblica. Tutto pieno di buoni propositi salvo verificare che TUTTE ma proprio TUTTE le opere pubbliche realizzate dall'assessore Conti hanno presentato gabole e difetti che dimostrano prima di tutto scarso rispetto dell'ambiente, dei materiali, dell'esecuzione, dei fruitori. Non è questione di fissazione ma semplicemente all'assessore Conti manca quella cosa che si chiama “maturità professionale e politica ”come assessore allo scopo  e questo lo si vede proprio nell'allocuzione fatta alla giornalista. Tutto un  peana di banalità, di cose da l'eco di bergamo per le sciure del cappuccino&brioss, di OBI o Leroy Merlin, salvo che poi alla fine vedi il risultato della pavimentazione di Largo Vittoria, della Piazza della Chiesa, della Piazza del Comune, vedi il casino della stessa Rodari, vedi il casino delle piste ciclabili sparse a segmenti inutilizzabili per l'universo del paese, vedi il casino della pista pedociclabile lungofiume Brembo che entra nell'alveo allagabile normalmente del fiume, vedi il casino della rotatoria di via Lecco senza l'interruzione mediana della via, vedi la folle e ridicola rotond(in)a di via Carlinga-IV Novembre, vedi la balla del “non passano le macchine” e poi c'è sempre pieno di veture degli “sportivi”,  vedi il pauperismo dell'asfalto pitturato davanti alla Rodari,  per finire all'intonatissima neo-copertura della casina di via Galilei.
Ma la scarsa credibilità politica di un  assessore la si misura nel casino del CVI2, nel casino dei passaggi a livello e le fermate del treno (della serie: la politica parla ma le ferrovie si fanno i cazzi loro), nella scomparsa di quella cosa che era… “l'approdo al fiume” che dev'essere finito in Adriatico con qualche piena; nel casino del TSI1 (della serie: ciascuno si faccia i cazzi suoi e ciao stai bene) e nell'inutilità del TS2 visto che dopo il centrino commerciale sull'ex parcheggio Zebra, hai voglia che altri facciano  bello il… paese bello da vivere.
Non è questione di risparmiare: li manca qualcosa di assai importante prima dei soldi.

CONTI DUE: I COMPITI DA FARE A CASA
EMERGENZA IMMIGRAZIONE  UNO
L’emergenza dell’immigrazio- ne illegale non può certo essere archiviata con una revisione del trattato di Dublino che imponga – ma come? Con quali criteri? Con quali garanzie? – una redistribuzione dei sedicenti “profughi” tra i Paesi aderenti. Soltanto severe politiche comuni di smantellamento della catena tra trafficanti di uomini e Ong, o addirittura blocchi navali gestiti in comune, potrebbero avere qualche chance di arrestare – e non soltanto “spalmare” – un flusso biblico e crescente che sta già ponendo drammaticamente in crisi la convivenza civile in gran parte dell’Unione, e rischia ogni giorno di più di farla implodere.
Infine, più in generale, il nuovo governo italiano non può sperare che il suo “europeismo” dichiarato possa assicurare da solo il ripristino di una entente cordiale con l’Ue, senza porre comunque la questione di un riequilibrio di potere effettivo tra gli Stati nelle istituzioni comunitarie, essenziale alla gestione di nodi essenziali come la politica estera, il fisco, la Banca centrale.
Non del tanto vituperato “sovranismo” qui si tratta, ma semplicemente di sovranità, nel senso della sovranità popolare: sia quella rimasta agi Stati membri che quella ceduta alle istituzioni continentali, ma rimasta sempre in gran parte “virtuale”. È la annosa questione del “deficit democratico” dell’Europa comunitaria. Che – ironia della politica – fino a poco più di un decennio fa è stata una bandiera tradizionale della sinistra italiana, e oggi appare da essa – come da parte di liberaldemocratici e popolari – del tutto accantonata. (...)



















































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!











































































































































































































































QUELLA DELLA RODARI SARA' UNA PALESTRA BELLISSIMA
...SE LA PROMETTE L'ASSESSORE CONTI...

Tre le grandi opere che vedranno la luce a Curno il prossimo anno c'è la palestra della Rodari annuncia il settimanale di Percassi patron dell'Atalanta e la cui impresa sta realizzando la ristrutturazione profonda del primo  centro commerciale italiano-curnese. In paese circola già la voce che il prossimopadrone delc entro sarà appunto... Percassi e il fondo tedesco già padrone dell’OrioCenter.
“L'iter per la sua realizzazione è in uno stato molto avanzato –spiega l'assessore Conti nonché vicesindaco alla giornalista- Abbia- m0 appaltato il progetto apportando delle modifiche a quello preliminare i cui progettisti, alcuni anni fa, avevano fatto un ottimo lavoro, sono stati dei veri professionisti. Avremmo potuto affidare il progetto agli stessi che avevano il vecchio incarico, ma abbiamo preferito mettere a bando. Questo per andare a trovare nuove idee in qualcuno che è più giovane, mantenendo il precedente come progetto guida e consentendo allo stesso tempo delle modifiche.
Insomma: avevano in mano un ottimo progetto, avevano in mano ottimi professionisti ma erano talmente bravi che ne hanno cercati altri, più giovani. Questa è una lezione di cerchiobottismo. Oppure un ossimoro.

E' arrivato questo studio molto articolato (come un TIR?) di Torino, specializzato in questo genere di lavori, molto aperti, molto onesti anche economicamente, e anche loro hanno apprezzato il progetto. Hanno vinto il bando e hanno apportato delle modifiche che, sostanzialmente, consistono nel ridurre un po' i costi, perché questa palestra è già finanziata grazie al bel progetto che avevamo in mano.
Oramai di studi formati da un solo progettista non ve ne sono più a meno che non sia un fallito con cui nessun collega vuole mettersi. Peccato che l'assessore dimentichi di dire che se quelli di prima costavano 100 (per di più su un ammontare di lavori quadruplo dell'attuale) , quelli attuali hanno vinto la gara perché chiedono 58.

Per questo non finirò mai di ringraziare i primi progettisti”. Ricordiamo che per la realizzazione della palestra il Comune di Curno ha ricevuto un finanziamento di 900mila euro, ottenuto anche a frutto di un bando ministeriale che consentirà di cominciare e di portare a termine i lavori della nuova scuola primaria G. Rodari. Adesso dobbiamo correre, arrivare all'esecutivo e mettere a bando i lavori il prima possibile, per sfruttare il finanziamento.
Se non ricordiamo male questo finanziamento l'abbiamo beccato al secondo se non addirittura terzo tentativo, nonostante che la  madrina della scuola –l'ex sindaca Serra- sia stata a suo tempo anche assessore provinciale  alla scuola. Oltre a esserci lo zampino del centrodestra che sperava di vincere le elezioni.

Questo nuovo staff progettuale non ha negato la sostanza del progetto ma ha preso la palestra e non l'ha fatta ipogea, l'ha portata fuori terra. Mentre nel progetto originale scendeva, di modo che dalla scuola arrivavi dall'alto. Era molto carina, ma considerati gli eventi atmosferici degli ultimi tempi è meglio evitare di fare progettazioni sottoterra.
E qui casca l'asino. Perché basta fare un giro  in via Gandhi per vedere l'assurdo del riempimento di terreno (più 150-200 cm sul livello naturale del terreno) effettuato per tenere tutta la scuola allo steso livello dell'ingresso che…. è più basso dell'ingresso pedonale della scuola stessa sulla pubblica via. La faccenda è un po' complessa da spiegare ma tentiamo. La  nuova Rodari ha una lunghezza da nord a sud di circa 140 metri (lo ricaviamo da google…) ed è staccata dalla via IV Novembre di 15-20 metri. L'ingresso principale è a circa 60 mt dalla strada. La palestra dovrebbe realizzarsi  tra la scuola e via gandhi quindi la lunghezza complessiva della scuola potrebbe arrivare a 150-160 mt. Un assurdo consumo di terreno a scapito del verde.Il buonsenso suggeriva di sfruttare la leggera pendenza naturale del terreno ragion per cui il corridoio nord-sud avrebbe seguito la naturale pendenza del suolo (quindi senza bisogno di scavare e riempire fino a creare il salto che si vede in via Gandhi). Era una pendenza di nessun impatto sulla funzionalità della scuola ed avrebbe consentito anche una riduzione dei costi.
La giunta Morelli Serra Conti scelsero di fare una pavimentazione orizzontale e –leggiamo adesso: è la prima volta che viene reso pubblica questa notizia- la palestra era in parte interrata presumibilmente per tenere la copertura allo stesso livello. Adesso Conti ci notifica che la palestra non sarà più interrata ma avrà anche un'altezza interna minore di prima per via dell'allagamento già subito una o due volte ( nostro avviso per un errore di progettazione e per colpa dell'impresa che aveva in mano il cantiere) e quanto all'altezza interna, viene di nuovo da sorridere pensando che il primo progetto era qualcosa di formidabile mentre il nuovo progetto tiene conto che i bambini… sono piccini e quindi hanno una diversa percezione delle dimensioni. Lo leggi qui sotto. Di ossimoro in ossimoro  si va avanti.

Sarà uno spazio polifunzionale complesso, non altissimo (magari si formano le nuvole dentro?) , perché parte dal presupposto che i bambini debbono avere ambienti a loro misura (al massimo gli insegnanti o si scelgono nani oppure camminano a carponi?) . Vi si potranno fare spettacoli, teatro e proporre attività di ritrovi. Ci sarà il legno oltre a un sistema audio raffinatissimo. I bambini si sentiranno a casa loro, molto probabilmente ci sarà anche l'arrampicata.  Un ambiente polifunzionale, legato alla promozione dell'attività fisica e della cultura del corpo, di cultura in generale e di multimedialità. Mentre l'auditorium sarà uno spazio molto più professionale.
Ovvio che come tutte le Messe c'hanno il loro bel Gloria e vuoi che una palestra non abbia mille funzioni oltre quella naturale? Anche perché ormai la scuola è in massima parte  “di tutto” tranne che “scuola” ragione per cui quello è il modo per ridurre il carico di lavoro agli insegnanti (in merito sono dei veri specialisti) come è il modo per le amministrazioni comunali di foraggiare  decine di associazioni e parentele politiche per lavoretti vari  per passare il tempo tanto non c'è nessuno che verifichi-certifichi se il tempo trascorso dentro quel blocco sia davvero utile alla formazione oppure serva solo a pagare degli stipendi.

Ma i bambini hanno bisogno di qualcosa che possano toccare. E' un gran progetto, realizzato da gente seria che sta correndo per rispettare le tempistiche. Sono professionisti che hanno capito le nostre esigenze non al solo sport. I lavori dovranno partire entro i primi mesi dell'anno prossimo. Sarà una palestra bellissima per il mini volley e il mini basket r l'allenamento di tutti. Questo ci mancava e quanto abbiamo dato. Secondo me è vincente, con il suo legno e il suo colore. Verrà inaugurata non con un evento sportivo, ma con un vento teatrale, fatto dai ragazzi. Sarà a misura di bambino, un luogo all'interno del quale riconosceranno e inventeranno gli spazi. Ma non solo, perché al suo interno verranno proposti corsi di tutti i tipi.
Fine dell'allocuzione del vicesindaco.
Se prendete questa allocuzione e cambiate o adattate i termini, la si può applicare a qualsiasi opera pubblica. Tutto pieno di buoni propositi salvo verificare che TUTTE ma proprio TUTTE le opere pubbliche realizzate dall'assessore Conti hanno presentato gabole e difetti che dimostrano prima di tutto scarso rispetto dell'ambiente, dei materiali, dell'esecuzione, dei fruitori. Non è questione di fissazione ma semplicemente all'assessore Conti manca quella cosa che si chiama “maturità professionale e politica ”come assessore allo scopo  e questo lo si vede proprio nell'allocuzione fatta alla giornalista. Tutto un  peana di banalità, di cose da l'eco di bergamo per le sciure del cappuccino&brioss, di OBI o Leroy Merlin, salvo che poi alla fine vedi il risultato della pavimentazione di Largo Vittoria, della Piazza della Chiesa, della Piazza del Comune, vedi il casino della stessa Rodari, vedi il casino delle piste ciclabili sparse a segmenti inutilizzabili per l'universo del paese, vedi il casino della pista pedociclabile lungofiume Brembo che entra nell'alveo allagabile normalmente del fiume, vedi il casino della rotatoria di via Lecco senza l'interruzione mediana della via, vedi la folle e ridicola rotond(in)a di via Carlinga-IV Novembre, vedi la balla del “non passano le macchine” e poi c'è sempre pieno di veture degli “sportivi”,  vedi il pauperismo dell'asfalto pitturato davanti alla Rodari,  per finire all'intonatissima neo-copertura della casina di via Galilei.

Ma la scarsa credibilità politica di un  assessore la si misura nel casino del CVI2, nel casino dei passaggi a livello e le fermate del treno (della serie: la politica parla ma le ferrovie si fanno i cazzi loro), nella scomparsa di quella cosa che era… “l'approdo al fiume” che dev'essere finito in Adriatico con qualche piena; nel casino del TSI1 (della serie: ciascuno si faccia i cazzi suoi e ciao stai bene) e nell'inutilità del TS2 visto che dopo il centrino commerciale sull'ex parcheggio Zebra, hai voglia che altri facciano  bello il… paese bello da vivere.
Non è questione di risparmiare: li manca qualcosa di assai importante prima dei soldi.

CONTI DUE: I COMPITI DA FARE A CASA


EMERGENZA IMMIGRAZIONE  UNO
L’emergenza dell’immigrazio- ne illegale non può certo essere archiviata con una revisione del trattato di Dublino che imponga – ma come? Con quali criteri? Con quali garanzie? – una redistribuzione dei sedicenti “profughi” tra i Paesi aderenti. Soltanto severe politiche comuni di smantellamento della catena tra trafficanti di uomini e Ong, o addirittura blocchi navali gestiti in comune, potrebbero avere qualche chance di arrestare – e non soltanto “spalmare” – un flusso biblico e crescente che sta già ponendo drammaticamente in crisi la convivenza civile in gran parte dell’Unione, e rischia ogni giorno di più di farla implodere.
Infine, più in generale, il nuovo governo italiano non può sperare che il suo “europeismo” dichiarato possa assicurare da solo il ripristino di una entente cordiale con l’Ue, senza porre comunque la questione di un riequilibrio di potere effettivo tra gli Stati nelle istituzioni comunitarie, essenziale alla gestione di nodi essenziali come la politica estera, il fisco, la Banca centrale.
Non del tanto vituperato “sovranismo” qui si tratta, ma semplicemente di sovranità, nel senso della sovranità popolare: sia quella rimasta agi Stati membri che quella ceduta alle istituzioni continentali, ma rimasta sempre in gran parte “virtuale”. È la annosa questione del “deficit democratico” dell’Europa comunitaria. Che – ironia della politica – fino a poco più di un decennio fa è stata una bandiera tradizionale della sinistra italiana, e oggi appare da essa – come da parte di liberaldemocratici e popolari – del tutto accantonata.

Eugenio Capozzi

EMERGENZA IMMIGRAZIONE DUE
L’immigrazione. E’ il nodo più complesso in quanto la modifica del Regolamento di Dublino III (in vigore da 12 anni) con l’attuale  legislazione europea é impossibile vista l’opposizione di sette paesi (Italia compresa) sui 28 aderenti all’Ue. Sarà anche difficile far passare una modifica del sistema di deliberazione nel Parlamento Europeo in quanto i contrari hanno ben fisso l’occhio su quello. Senza contare che anche quelli “formalmente” favorevoli poi in pratica lo sono  molto meno se non del tutto negativi.
Quindi i prossimi cinque anni saranno ancora un bel problema e l’unica soluzione a breve è quella di mettere nel Mediterraneo una squadra navale europea (assieme alle navi ONG) e mettere in piedi un coordinamento europeo “almeno tra chi ci sta” senza dimenticare che chi arriva ha anche il diritto di stabilire se vuole andare in Germania piuttosto che restare in Italia.
E’ inutile continuare a ragionare seguendo il criterio di 50 anni or sono ragione per cui c’è chi produce e chi compra  cedendo la propria libertà perché s’indebita. L’Occidente deve decidere una riduzione del proprio consumismo  mentre il terzo e quarto mondo, proprio usando le risorse che l’Occidente non rapina nella quantità odierna e non compra  con la riduzione del proprio consumismo, può crescere da solo. La democrazia nei paesi del terzo e quarto mondo non la si esporta con le armi ma dismettendo la politica di rapina e corruzione coi e verso i rais locali, magari anche usando metodi diretti di annientamento degli stessi piuttosto che una guerra in Libia o in Siria. Altro che “aiutiamoli a casa loro”: piuttosto riduciamo i nostri consumi e lasciamo la loro ricchezza a loro. E tra le riduzione dei “nostri” consumi c’è anche il commercio delle armi che a noi non servono  mentre servono soprattutto ai vari rais locali per  combattersi ed arricchirsi in danno di loro popoli.

GENTILONI SI PENSAVA GIA’ PAPA
Era arrivato a Bruxelles al cospetto della neo presidente della Commissione Ursula Von der Leyen che si diceva volesse assegnare la poltrona di Pierre Moscovici all’ex presidente del Consiglio italiano Gentiloni con la convinzione della nomina . Ma. Ma archiviata la stagione dei sovranisti contro l’establishment, l’Unione europea riscopre il conflitto di sempre: falchi contro colombe. Ovvero Stati del centro nord più rigoristi contro Paesi del sud più spendaccioni. L’aria che tira dalle parti di Berlino e Amsterdam l’ha fatta capire l’economista tedesco Guntram Wolff. Il direttore del think tank Bruegel ha detto al Financial Times che sarebbe un errore per la Commissione europea dare il benvenuto al nuovo governo giallorosso «se non mostrerà come affrontare i problemi strutturali più profondi dell'economia italiana». Come a dire bentornati, ma pulitevi le scarpe in fretta. Il primo segnale di questa tendenza è l’ostilità mostrata dai paesi del centro nord Europa alla nomina di Paolo Gentiloni come commissario europeo agli Affari economici. Primo lo status di Gentiloni che non potrebbe ricevere un portafoglio di secondo piano. Secondo, mettere un socialista di un Paese del Sud Europa potrebbe bilanciare la probabile conferma del lettone Valdis Dombrovskis del Ppe da sempre su posizioni più rigoriste. Dividere il commissariato "Affari economici e monetari" in due parti fu l’uovo di colombo ideato dall’uscente presidente della Commissione Jean-Claude Juncker nel 2014 per bilanciare le istanze contrapposte tra nord e sud Europa. E in questi cinque anni Dombrovskis commissario all'Euro e Moscovici agli affari economici si sono comportati come il poliziotto buono e cattivo con i governi italiani. Soprattutto tra il 2016 e 2017 con i presidenti del Consiglio Renzi e Gentiloni. Il lettone più duro nelle dichiarazioni sulle previsioni economiche, il francese più conciliante e teorico del dialogo sempre aperto con Roma. Tra bastone prima e carota poi, l'Italia ha avuto 30 miliardi di flessibilità in più del previsto in cambio di riforme strutturali mai avvenute. «L'Italia non mantiene la parola data» ha ricordato lo stesso Juncker a ottobre in un'intervista al quotidiano francese Le Monde, confermando di avere ricevuto pressioni. La paura degli Stati più rigorosi è che Gentiloni possa essere poco intransigente e conceda più del necessario a un governo italiano che chiederà di fare molto deficit. Ma il nodo centrale sugli Affari economici è un altro. Non è un segreto che i funzionari europei stiano pensando a una riforma del patto europeo di stabilità e crescita per affrontare al meglio il rallentamento delle economie dell’eurozona. Avere politici molto rigoristi nei portafogli economici sarebbe la garanzia che chiedono gli Stati del centro nord Europa per una riforma equilibrata. Per questo sembra sempre più probabile la candidatura di Jutta Urpilainen. La giovane ex ministra delle finanze finlandese potrebbe fare il paio con Dombrovskis perché è socialdemocratica, ma alla nordica.

Andrea Fioravanti