A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1082 DEL 25 AGOSTO 2019
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















GIALLOROSSI UN CONSIGLIO:
TENETE UNA FOTO
DI SALVINI SULLA SCRIVANIA
Giallorossi, un consiglio: tenete la foto di Salvini sulla scrivania
A chi arriverà, Conte e non solo Conte, bisogna dare un consiglio. Evitare di gestire il potere in modo mediatico e plebiscitario, evitare la sindrome dei “pieni poteri”, e il consenso spicciolo. Evitare, insomma, tutto quello che ha fatto al governo il leader della Lega
Era il 1 giugno 2018, nella Sala degli Specchi del Quirinale, quando Giancarlo Giorgetti diede un consiglio a tutti i ministri leghisti del neonato e giurante governo Conte Uno, quello gialloverde: tenetevi una foto di Matteo Renzi sulla scrivania, disse: "Abbiamo un'opportunità, ma fate attenzione. Ricordatevi che quattro anni fa il segretario del Pd aveva il 40%”. Dalle (rare) immagini di Matteo Salvini al lavoro nel suo ufficio al Viminale sappiamo che almeno uno dei ministri leghisti non ha ascoltato quel consiglio: i figli, il cuore immacolato di Maria, ma niente Matteo Renzi. Sappiamo com'è finita, giusto ieri, con la crisi aperta da Salvini stesso, col sistema Parlamento-Quirinale che ha fatto quadrato per non andare a votare, con il ribaltone dei Cinque Stelle, con la nascita del Conte Due, quello giallorosso, con la sua legittimazione bulgara di Rousseau e dello spread, sceso a livelli che non si vedevano dai tempi del pentapartito. (...)

GIRETTO IN CITTÀ ALTA IN ATTESA
DEI MAESTRI DEL PAESAGGIO
Osservavamo con attenzione l’allestimento in Piazza Vecchia per “i maestri del paesaggio 2019” a cura dell’italo inglese  Luciano Giubbilei protagonista di Green Square . Architetto del paesaggio toscano-inglese insignito per 3 volte del premio Best in Show Chelsea Flower. Alcune idee del suo progetto e del giardino  The Boltons (che prende il nome dal quartiere londinese dov’è realizzato ormai da molti anni) l’abbiamo  replicata in parte a casa nostra mentre stiamo ancora lavorando sulle “erbacce” per selezionare spostare piantare far nascere e crescere quel che dio vorrà in modo che la manutenzione del sito e l’irrigazione si riducano al minimo.
Detto questo vedendo  formarsi  the green square stavamo contenti perché finalmente l’insieme non  era così invasivo –in tutti i sensi- come negli anni passati finchè arrivati a mercoledì mattino abbiamo subito la sorpresa di vedere la piazza aggredita da un mastodontico mammut che trasporta in piazza dei pezzi di roccia arenaria facendo danni notevoli alla piazza per via delle macchine, del peso e della scarsa resistenza della pavimentazione rispetto all’enorme peso dei blocchi. Una autentica follia che speriamo sia sanzionata. Questa cretinata potrebbe essere il canto del cigno per la manifestazione in piazza vecchia. Nonostante questo  tremendo errore, l’allestimento 2019 mi pare si inserisca con maggiore correttezza e gradevolezza nell’insieme perché non cela le facciate dalla piazza, non nasconde il suo essere vasca (piuttosto bruttina…) e soprattutto è una vera lezione per quei bergamaschi  che credono che il giardino debba essere qualcosa che se non hai le solite rose, nisba: non è un giardino. (...)

UN MENU' DEL TERRITORIO(?)
Menù prelibato del territorio: “Ravioli di bufala con pesto di basilico e stracciatella di burrata”, nove euro: neanche cari. Oppure:” roast beef homemade con maionese al rafano e misticanza”, 12 euro. Neanche caro anche questo. Ancora:” insalata del locale (sul menù c'è il nome del locale) con bresaola Valtellina IGP, pachino, misticanza e scaglie di grana Padano IGP, 8,50 euro: buon prezzo anche questo. Ancora e qui viene il buono buonissimo:” acciughe marinate alla bergamasca, stracciatella di burrata, pomodoro e pesto homemade”: 6,50 euro. Da buttarcisi sopra per una doppia porzione. Meglio ancora:” strachìtunt, cipolla rossa caramellata homemade,rucola e mela”: 6,50 euro. Anche qui doppia porzione. Cucina aperta tutto il giorno avvisa il menù. Il ristorantino ha un bell'arredo interno ed una piattaforma esterna che resta defilata dalla strada e all'ombra d'estate. Sarà per i buoni prezzi  e per la posizione, riesce a surclassare come frequenza di clienti all'esterno  gli altri tre concorrenti nella stessa piazza. Uno quotatissimo.Il secondo abbastanza vecchio e noto. Il terzo ha appena cambiato (in peggio) la gestione.


















































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!











































































































































































































































GIALLOROSSI UN CONSIGLIO:
TENETE UNA FOTO
DI SALVINI SULLA SCRIVANIA
Giallorossi, un consiglio: tenete la foto di Salvini sulla scrivania
A chi arriverà, Conte e non solo Conte, bisogna dare un consiglio. Evitare di gestire il potere in modo mediatico e plebiscitario, evitare la sindrome dei “pieni poteri”, e il consenso spicciolo. Evitare, insomma, tutto quello che ha fatto al governo il leader della Lega
Era il 1 giugno 2018, nella Sala degli Specchi del Quirinale, quando Giancarlo Giorgetti diede un consiglio a tutti i ministri leghisti del neonato e giurante governo Conte Uno, quello gialloverde: tenetevi una foto di Matteo Renzi sulla scrivania, disse: "Abbiamo un'opportunità, ma fate attenzione. Ricordatevi che quattro anni fa il segretario del Pd aveva il 40%”. Dalle (rare) immagini di Matteo Salvini al lavoro nel suo ufficio al Viminale sappiamo che almeno uno dei ministri leghisti non ha ascoltato quel consiglio: i figli, il cuore immacolato di Maria, ma niente Matteo Renzi. Sappiamo com'è finita, giusto ieri, con la crisi aperta da Salvini stesso, col sistema Parlamento-Quirinale che ha fatto quadrato per non andare a votare, con il ribaltone dei Cinque Stelle, con la nascita del Conte Due, quello giallorosso, con la sua legittimazione bulgara di Rousseau e dello spread, sceso a livelli che non si vedevano dai tempi del pentapartito.
E allora, forse, l'unico consiglio che si può dare a Di Maio e Zingaretti, a Renzi e allo stesso Conte, così uguale e così diverso rispetto a quattordici mesi fa - oggi politico più popolare del mazzo, ieri parte dell'arredo del Quirinale - è quello di mutuare il consiglio di Giorgetti:tenetevi una foto di Salvini sulla scrivania, ministeriale o meno. Una di quelle in cui è circondato da folle oceaniche, mentre bacia il rosario, o mentre dispensa bacioni.
Tenetevi una foto di Salvini, perché evidentemente la malattia del potere è contagiosa, tra i giovani e meno giovani leader della Seconda Repubblica e mezzo. Ed è quella malattia che ti porta a cullarti di un consenso tanto plebiscitario quanto effimero, concesso in comodato d'uso da un popolo alla ricerca di un centro di gravità permanente da quando non esiste più la Democrazia Cristiana e che da allora ha sedotto e abbandonato Berlusconi, Prodi, Monti, Grillo, Renzi, Di Maio e Salvini, senza mezze misure, issandoli e abbattendoli come idoli di cartone, nel giro di qualche anno o di pochi mesi, alzando sempre di più il livello delle aspettative e accorciando sempre di più i tempi.
Tenetevi una foto di Salvini, perché di promesse mirabolanti si può morire e la strada dell'oblio è lastricata di buone intenzioni lasciate a metà. Monti prometteva di salvare l'Italia, Renzi di cambiarle verso, Di Maio e Salvini di chiudere una stagione di austerità spezzando le reni all'Europa. Limitandoci al solo Capitano, in quattordici mesi la crescita del Pil ha rallentato da +1,5% a -0,1%, in Europa governano ancora Macron e Merkel con la benedizione del suo amico ungherese Viktor Orban e Quota 100, quella che in campagna elettorale era la cancellazione della Legge Fornero, si è rivelato un prepensionamento per pochi intimi. Aggiungiamo: Salvini è tornato all'opposizione poco prima che il suo bluff fosse svelato interamente, evitando le responsabilità di una manovra difficile come quella che attende il Conte Bis, con 23 miliardi di clausole di salvaguardia da disinnescare e spazi fiscali di intervento piuttosto limitati.
Tenetevi una foto di Salvini, perché il politico e il pokerista sono due mestieri diversi e nel vocabolario di Andreotti, probabilmente, la parola “azzardo” non c'era nemmeno. Perché c'è poca differenza tra lo sfidare un elettorato polarizzato con un referendum costituzionale il cui quesito è “se perdo, lascio la politica” e aprire una crisi al buio chiedendo pieni poteri. Quando Salvini entrò al Viminale, tutti pensammo che non sarebbe cascato nello stesso errore, che fosse più solido di Renzi, che il precedente del suo quasi omonimo fosse talmente didascalico da essere il perfetto memento mori. Sbagliavamo.
Tenetevi una foto di Salvini, perché nessuno si basta da solo e non basta il rapporto col popolo per governare. Perché di ascoltare analisi retrospettive e retroscena che parlano di un leader che ha fatto il vuoto attorno a sé, che si è circondato di fedelissimi signorsì, che non ascolta più nessuno, che è convinto di essere l'unico depositario della verità, sinceramente, non ne abbiamo più voglia. Né abbiamo bisogno di taumaturghi che credono di rappresentare da soli la volontà di 60 milioni di italiani.
Tenetevi una foto di Salvini, perché la politica non è comunicazione e soprattutto non è una somma di istanti in cui chiamare l'applauso. È sangue e merda, diceva Rino Formica. È mediazione degli interessi, non decisionismo. È gestione del dissenso, non del consenso. È lavorare in silenzio, non una costante televendita. È cambiare il Paese senza bacchette magiche, che Montecitorio non è Hogwarts e voi non siete Harry Potter. Tenetevi una foto di Salvini, perché se fallirete è lui che torna.

Francesco Cancellato

GIRETTO IN CITTÀ ALTA IN ATTESA
DEI MAESTRI DEL PAESAGGIO
Osservavamo con attenzione l’allestimento in Piazza Vecchia per “i maestri del paesaggio 2019” a cura dell’italo inglese  Luciano Giubbilei protagonista di Green Square . Architetto del paesaggio toscano-inglese insignito per 3 volte del premio Best in Show Chelsea Flower. Alcune idee del suo progetto e del giardino  The Boltons (che prende il nome dal quartiere londinese dov’è realizzato ormai da molti anni) l’abbiamo  replicata in parte a casa nostra mentre stiamo ancora lavorando sulle “erbacce” per selezionare spostare piantare far nascere e crescere quel che dio vorrà in modo che la manutenzione del sito e l’irrigazione si riducano al minimo.
Detto questo vedendo  formarsi  the green square stavamo contenti perché finalmente l’insieme non  era così invasivo –in tutti i sensi- come negli anni passati finchè arrivati a mercoledì mattino abbiamo subito la sorpresa di vedere la piazza aggredita da un mastodontico mammut che trasporta in piazza dei pezzi di roccia arenaria facendo danni notevoli alla piazza per via delle macchine, del peso e della scarsa resistenza della pavimentazione rispetto all’enorme peso dei blocchi. Una autentica follia che speriamo sia sanzionata. Questa cretinata potrebbe essere il canto del cigno per la manifestazione in piazza vecchia. Nonostante questo  tremendo errore, l’allestimento 2019 mi pare si inserisca con maggiore correttezza e gradevolezza nell’insieme perché non cela le facciate dalla piazza, non nasconde il suo essere vasca (piuttosto bruttina…) e soprattutto è una vera lezione per quei bergamaschi  che credono che il giardino debba essere qualcosa che se non hai le solite rose, nisba: non è un giardino. Questi sono pezzi di bosco, cioè sono la madre del giardino. Tutto quello che c’è nei giardini degli anni passati, delle villette a schiera, viene da qui. Con la differenza che se il buondio ha deciso questi assemblamenti  di piante, significa che possono vivere senza troppa  manutenzione ed irrigazioni visto che il buondio non è mai sceso in terra a  tagliare l’erba dei giardini, potare rose e quant’altro. Stiamo osservando la crescita di Piazza Mascheroni con la solita trombata di OBI, degnissimo modello per le villette a schiera mentre nel lato nord il lavoro progetto di Perazzi ci pare venga molto bene. Mi pare buono il risultato anche nella zona del lavatoio laterale di via Mario Lupo lungo il Passaggio Angelini, zona sempre  frequentatissima dai turisti per la frescura e la pace già adesso assediata dagli stessi, specie i giovani. Abbiamo fatto un salto anche nel rinnovato Caffè della Funicolare adesso Calinfornia Bakery e siamo rimasti tramortiti. Spaventoso.

UN MENU' DEL TERRITORIO(?)
Menù prelibato del territorio: “Ravioli di bufala con pesto di basilico e stracciatella di burrata”, nove euro: neanche cari. Oppure:” roast beef homemade con maionese al rafano e misticanza”, 12 euro. Neanche caro anche questo. Ancora:” insalata del locale (sul menù c'è il nome del locale) con bresaola Valtellina IGP, pachino, misticanza e scaglie di grana Padano IGP, 8,50 euro: buon prezzo anche questo. Ancora e qui viene il buono buonissimo:” acciughe marinate alla bergamasca, stracciatella di burrata, pomodoro e pesto homemade”: 6,50 euro. Da buttarcisi sopra per una doppia porzione. Meglio ancora:” strachìtunt, cipolla rossa caramellata homemade,rucola e mela”: 6,50 euro. Anche qui doppia porzione. Cucina aperta tutto il giorno avvisa il menù. Il ristorantino ha un bell'arredo interno ed una piattaforma esterna che resta defilata dalla strada e all'ombra d'estate. Sarà per i buoni prezzi  e per la posizione, riesce a surclassare come frequenza di clienti all'esterno  gli altri tre concorrenti nella stessa piazza. Uno quotatissimo.Il secondo abbastanza vecchio e noto. Il terzo ha appena cambiato (in peggio) la gestione.