A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1082 DEL 25 AGOSTO 2019
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















UNA COSA DI SINISTRA
Il governo dei ricatti incrociati, sempre che nasca, ha un solo modo per recuperare un briciolo di credibilità agli occhi di un elettorato di sinistra esausto, a mezz'ore alterne sgomento, rassegnato, furibondo, incredulo. Un popolo — si sarebbe detto una volta — rimasto da anni senza casa comune per le convenienze individuali di piccoli e medi leader che hanno giocato a chi era più furbo, cercando di rubarsi a vicenda il terreno sotto i piedi e togliendolo in definitiva a tutti, a milioni di persone scappate altrove, o da nessuna parte. (...)

BILANCIO CONSUNTIVO 2018
CURNO IN COMUNE 1/2019
Al tre settembre non l'hanno ancora inserito in formato digitale nella pagina web del comune e questo non meraviglia più di tanto conoscendo la sindaca e i suoi dipendenti: ci riferiamo al notiziario comunale “Curno in comune” di giugno 2019. Venti pagine dedicate e autoprodotte dalla sindaca e due pagine riservate ai gruppi consiglieri ragione per cui…  1/3:2 ancora della maggioranza. Vero che il notiziario comunale  non deve essere fatto necessariamente col Manuale Cengelli e quindi del 9:4 (proporzione dei consiglieri comunali tra maggioranza ed opposizione) ma siccome  sindaca capogruppo di maggioranza c'hanno sulla bocca 9x10 volte la condivisione, forse c'è qualcosa che non quadra. Vero anche che con questa opposizione, per livello culturale e politico, la maggioranza non ha grandi problemi al massimo qualche scocciatura. Una opposizione così imbranata  che dimentica perfino di esporre in bacheca le sue interpellanze: cosa può pretendere di meno scassatrice la maggioranza?
Con la consueta eleganza (e scarsa intelligenza politica) che la caratterizza la sindaca ha anche cancellato – seconda pagina, prima colonna- la minoranza dal… consiglio comunale. (...)

LE MUCCHE SCIREGGIONE E RUTTONE
Con superba eleganza il custode delLa Latrina di Nusquamia passa nella pagina del suo blog dal trattare la versiera di quell’elegante matematica compositrice multilingue ben proboscidata  - la mitica Maria Gaetana Agnesi- ai rutti ed alle scorregge bovine. Non senza essere passato a trattare la pallina d’oro del Tadini che non cadeva dritta dal campanile ma si girava un poco. Potenza culturale di un matematico che ha fatto il classico in un ex liceo di preti e poi il politecnico passando per la Olivetti, la Bruno Mondatori e finendo la sua augusta carriera a confezionare conferenze da vendere e progettare dei famigerati flayer in una ditta senza partita iva nascosta in una bottega di fioraio.
In un post tratto da un “autorevole” Eureka Alert che cura la pubblicazione, distribuzione e traduzione di comunicati stampa. Insomma il massimo dell’autorevolezza . Scientifica. Scrive dunque il custode delLa Latrina di Nusquamia che “il prof. John Williams, della Facoltà di Veterinaria dell’Università di Adelaide, presenta i risultati di un suo studio nella rivista Science Advances. Mediante tecniche di selezione (che è un modo di manipolazione genetica) o anche di manipolazione genetica stricto sensu (com’è inevitabile pensare) sarà possibile controllare la quantità di microorganismi presenti nel rumine delle vacche, riducendo conseguentemente le emissioni di metano nell’atmosfera. (...)




















































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!






































































































































































































































LE MUCCHE SCIREGGIONE E RUTTONE


Con superba eleganza il custode delLa Latrina di Nusquamia passa nella pagina del suo blog dal trattare la versiera di quell’elegante matematica compositrice multilingue ben proboscidata  - la mitica Maria Gaetana Agnesi- ai rutti ed alle scorregge bovine. Non senza essere passato a trattare la pallina d’oro del Tadini che non cadeva dritta dal campanile ma si girava un poco. Potenza culturale di un matematico che ha fatto il classico in un ex liceo di preti e poi il politecnico passando per la Olivetti, la Bruno Mondatori e finendo la sua augusta carriera a confezionare conferenze da vendere e progettare dei famigerati flayer in una ditta senza partita iva nascosta in una bottega di fioraio.
In un post tratto da un “autorevole” Eureka Alert che cura la pubblicazione, distribuzione e traduzione di comunicati stampa. Insomma il massimo dell’autorevolezza . Scientifica. Scrive dunque il custode delLa Latrina di Nusquamia che “il prof. John Williams, della Facoltà di Veterinaria dell’Università di Adelaide, presenta i risultati di un suo studio nella rivista Science Advances. Mediante tecniche di selezione (che è un modo di manipolazione genetica) o anche di manipolazione genetica stricto sensu (com’è inevitabile pensare) sarà possibile controllare la quantità di microorganismi presenti nel rumine delle vacche, riducendo conseguentemente le emissioni di metano nell’atmosfera. Com’è noto, il metano emesso dalle vacche è responsabile del 37 % delle emissioni alle quali si attribuisce il riscaldamento globale della Terra. Infatti, contrariamente a quanto vuole la vulgata, il metano prodotto dalle vacche non è frutto soltanto di emissione di flatulenze posteriori, ma anche di eruttazione anteriore. Anzi, l’eruttazione prevale sulla flatulenza, anche se è meno evidente, per ragioni facilmente comprensibili. Lo studio del prof. Williams nasce, tra l’altro, da una collaborazione con il Parco Tecnologico Padano, con sede a Lodi: un carrozzone che in linguaggio coglione era presentato come una nostra futuribile “eccellenza”, l’equivalente agricolo del Bibliomostro curnense. Peccato che tale fiore all’occhiello della Lega ex Nord, oggi Lega fedifraga, risulti oberato da debiti immani”.

Nonostante abbiamo (con)vissuto continuativamente per 35 anni con le vacche e successivamente anche per un’altra dozzina sia pure part-time quando abbiamo letto che “com’è noto, il metano emesso dalle vacche è responsabile del 37 % delle emissioni alle quali si attribuisce il riscaldamento globale della Terra” abbiamo fatto due salti dalla sedia perché venire a sapere di botto che le vacche padane scoreggiano e ruttano (oltre che cacare…) in maniera così dannosa -37%!- per l’universo mi faceva sentire in gravissima colpa. Vai a vedere che  la maggior parte della mia vita l’ho trascorsa a inquinare il belPaese facendo cacare scoreggiare e ruttare le mitiche frisone italiane!.
Allora vado su un sito (ISPRA- Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale -Annuario dei dati ambientali; SNAPA – Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente) che mi sembrano
 scientificamente più attendibili dell’EurekaAlert del custode delLa Latrina di Nusquamia e leggo che: Le emissioni di gas serra sono in gran parte dovute alle emissioni di anidride carbonica (Co2), connesse, per quanto riguarda le attività antropiche, principalmente all’utilizzo dei combustibili fossili: il macrosettore energetico, comprendente anche riscaldamento domestico e trasporti, copre più dell’80 % delle emissioni di gas climalteranti in Italia. Contribuiscono all’effetto serra anche il metano (CH4), le cui emissioni sono legate principalmente all’attività di allevamento nell’ambito di quelle agricole, allo smaltimento dei rifiuti e alle perdite nel settore energetico, e il protossido di azoto (N2O), derivante principalmente dalle attività agricole e dal settore energetico, inclusi i trasporti. Il contributo generale all’effetto serra dei gas fluorurati  è minore rispetto ai suddetti inquinanti e la loro presenza deriva essenzialmente da attività industriali e di refrigerazione.(…) Le emissioni dei gas serra sono calcolate con riferimento alla metodologia IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) e sono espresse in termini di tonnellate di CO2 equivalente applicando i coefficienti di Global Warming Potential (GWP) di ciascun composto. L’indicatore descrive le emissioni di gas serra prodotte dal settore agricolo a livello regionale, dovute principalmente alla gestione degli allevamenti e all’uso dei fertilizzanti. La fermentazione enterica dovuta al processo digestivo in particolare dei ruminanti, la gestione delle deiezioni prodotte dal bestiame, i processi fisico-chimici e biologici che avvengono nei suoli agricoli, la gestione delle risaie e la combustione dei residui agricoli liberano in atmosfera due importanti gas serra, metano e protossido di azoto, che negli ultimi anni hanno assunto sempre maggiore importanza. Sono imputabili inoltre al settore agricoltura le emissioni di anidride carbonica derivanti dall’applicazione al suolo di urea e calce.”

Dal che deduco che quelle scorreggione e ruttanti vacche padane contribuirebbero quindi SOLO per il 37% a quel 20% TOTALE. Che è un valore importante (7,4 del totale) ma non mi pare  contribuisca alla fine del mondo. I dati bisogna leggerli bene dal momento che NON sono le vacche padane (o l’intera agricoltura padana o nazionale) a creare il 37% delle emissioni alle quali si attribuisce il riscaldamento globale della Terra.
In realtà finora non si è riusciti bene a capire l’apporto dei vari fattori a questa parte del mezzo disastro mentre è sostanzialmente una balla la dichiarazione “Mediante tecniche di selezione (che è un modo di manipolazione genetica) o anche di manipolazione genetica stricto sensu (com’è inevitabile pensare) sarà possibile controllare la quantità di microorganismi presenti nel rumine delle vacche, riducendo conseguentemente le emissioni di metano nell’atmosfera”.
Per  alcune semplici ragioni.

Prima di tutto da quando esiste l’uomo non c’è mai stato un (uomo) più intelligente del buondio che ha creato tutto (o se non credete in dio, quel qualcuno che ha messo in piedi il mondo). Al massimo abbiamo verificato la scomparsa di alcune specie animali e vegetali MA non è MAI apparsa un’altra specie. Inimmaginabile che sia possibile creare con tecniche di manipolazione genetica… una vacca che non sia identica a quella attuale. L’uomo non è in grado di fare meglio del buondio (o di chi per esso).  La vacca 2.0 non é all’orizzonte.
Secondo. Oggi gli animali da reddito sono  alimentati quasi del tutto con materiali alimentari residuati di altri materie alimentari di maggior valore. Nella razione alimentare di una vacca da latte entra anche il fieno per dare fibra e quindi energia (o proteina) ma per arrivare a quel fieno (magari di medica: che non prevede concimazioni azotate) ce ne passa.
Ancora. Il parmigiano  delle vacche rosse stagionato  tre anni ha delle qualità che presuppongono una filiera a monte fatta di certi componenti. Se il latte che bevono i milanesi o i romani può essere fatto da vacche  alimentate con sottoprodotti alimentari derivati dalle industrie (tanto le qualità obbligatorie del latte sono talmente lasche tranne quelle igieniche sanitarie che…) esattamente come quelle sud americane oppure americo canadesi per non dire siberiane, se uno vuole un pezzetto di parmigiano reggiano da vacche rosse invecchiato tre anni lo va a cercare in cima alla Val Parma dove le vacche scoreggiano e ruttano e dove i pollini dell’erba  non sono  quelli nella ValPadana.
L’ultima. Mezzo secolo or sono consumavamo metà energia dei consumi attuali. Non siamo morti di fame e nemmeno di freddo.

BILANCIO CONSUNTIVO 2018
CURNO IN COMUNE 1/2019

Al tre settembre non l'hanno ancora inserito in formato digitale nella pagina web del comune e questo non meraviglia più di tanto conoscendo la sindaca e i suoi dipendenti: ci riferiamo al notiziario comunale “Curno in comune” di giugno 2019. Venti pagine dedicate e autoprodotte dalla sindaca e due pagine riservate ai gruppi consiglieri ragione per cui…  1/3:2 ancora della maggioranza. Vero che il notiziario comunale  non deve essere fatto necessariamente col Manuale Cengelli e quindi del 9:4 (proporzione dei consiglieri comunali tra maggioranza ed opposizione) ma siccome  sindaca capogruppo di maggioranza c'hanno sulla bocca 9x10 volte la condivisione, forse c'è qualcosa che non quadra. Vero anche che con questa opposizione, per livello culturale e politico, la maggioranza non ha grandi problemi al massimo qualche scocciatura. Una opposizione così imbranata  che dimentica perfino di esporre in bacheca le sue interpellanze: cosa può pretendere di meno scassatrice la maggioranza?
Con la consueta eleganza (e scarsa intelligenza politica) che la caratterizza la sindaca ha anche cancellato – seconda pagina, prima colonna- la minoranza dal… consiglio comunale.
Dato questo buffetto all'inutile minoranza consigliare il notiziario è tutto un peana alla sindaca: il comune sono io. Fa venire in mente un certo Sordi ma soprassediamo.
Segue l'editoriale della sindaca, seguono sempre per mano della sindaca delegata due pagine sulle spese e investimenti del comune [dimenticando furbescamente di dire se abbia chiesto  la restituzione ai consiglieri che votarono l'infausta delibera che è costata 546.464 euro (oltre alle spese legali pregresse…)]. Altre due pagine che riflettono le innumerevoli interventi della sindaca sull'”affaire CVI2”. Non manca il discorso della sindaca per il 25 aprile. Seguono una decina di pagine nel modo “OH! COME SIAMO BRAVI NOI! Per concludere.

Detto che la sindaca ha dimenticato di informare i cittadini se  abbia chiesto o meno ai consiglieri che con la loro infausta delibera hanno costretto il comune a pagare a un privato la somma di 546.464 euro (oltre alle spese tecniche e legali precedenti che non si riescono a sapere perché non danno i documenti), delle 33 voci relative alla “spese in conto capitale a consuntivo per il 2018”, tolto il danno della “Sentenza Leggeri” restano 1,544 milioni di “investimenti”. Gran parte delle stesse servono a tenere in piedi la baracca: detto senza  intenzione polemica perché un paese con immobili ed attrezzature da sempre pochissimo e male manutenzionati ed anche malfatti (dal progetto alla realizzazione : vedi via Roma, Piazza della Chiesa e Largo Vittoria…) ,  con alcune cifre su cui abbiamo qualche perplessità visto che non ci paiono rispondenti al vero quei 154.969 euro per la progettazione e direzione lavori della nuova palestra della Rodari. Come vorremmo ben vedere dove sono le telecamere per 97.298 euro (non è ora che sia istituita un commissione che verifichi se  tutto questo ambaradan di telecamere funziona oppure serve solo a mantenere  le ditte fornitrici e di mantenzione?). Bella pure la voce per 10.538 euro per “la staccionata per approdo lungo il fiume Brembo”. Chi l'ha vista?. Dov'è nascosta? Altrettanto bella anche la voce da 96.566 euro per “impegni per la nuova biblioteca comunale” che dalla lettura delle relative delibere non si cava il ragno dal buco quanto facciano i privati quanto il comune e che risultato ci sia davvero alla fine. Soprattutto: quanto è stata eseguito DAVVERO?.

Ma due punti appaiono piuttosto pesanti  laddove leggiamo che il comune avrebbe accantonato 1,247mila euro per “fondi crediti di dubbia e difficile esigibilità” da sommare ad altri 400mila euro come “fondo rischi per contenzioso”a fronte di una disponibilità di 4,360milioni di euro. 1647:4360 fanno il 37,7%. Delle due l'una : siamo un comune sfortunato o complessivamente gestito male? Specie da parte del governo materiale dello stesso?.

Quello  che stupisce è però  leggere che per la cultura sono stati spesi (solo) 128mila euro mentre per la scuola siamo prossimi ai 600mila. Vale a dire che per un decimo della popolazione si spende cinque volte di più del restante 90%. Poi arrangiatevi a spaccare il capello in quattro da soli. Mentre sostanzialmente non è stato speso un euro per dotare il paese di una maggiore quantità di verde, di un ambiente migliore che non sia pulito alla stregua dei treni Mi-BG, di una manutenzione e cura “di qualità” che è l'esatto opposto di quanto avviene da noi. Per spiegarlo alle madamine ed ai dirigenti: la cura del territorio di Curno si può paragonare alla mortadella da 4 euro al chilo rispetto al Parma da 30 euro. Ne la prima ne il secondo sono fuorilegge o avvelenano il consumatore.

L'ultima chicca sta in una colonna sulla commissione sport. Probabilmente chi l'ha redatta NON ha letto la relativa delibera oppure ci prende per il naso dal momento che –balle a parte delle premesse & promesse- la delibera da certe dritte che sono opposte a quelle scritte nella colonnina.

Conclusione 1. Leggendo il bilancio consuntivo del 2018 Curno appare come un comune ricco di entrate e dall'altro come un comune dove la spesa sociale lo fa apparire O come un comune di gente che se la gode oppure un comune con parecchi se non troppi poveracci. Immagini di Curno che secondo noi sono errate.  A meno che  questa enorme spesa “sociale” non costituisca da un lato la solita esca elettorale sia a livello locale e -più estesa- provinciale.
E' un modello di spesa che appartiene alla scuola del “reddito di cittadinanza”, al modello “Quota 100”. Al modello pensioni dopo venti anni ecc. ecc. Senza contare che un Comune dove si governa con la testa piuttosto che con la mera calcolatrice “dovrebbe” perlomeno illustrare ai cittadini “quanto” lo Stato spende per la scuola e quanto investe-spende il Comune visto che –spannometricamente- il comune forse supera il 50% della spesa complessiva in quella da zero a 14 anni.

Conclusione2. Non si comprende come mai ci sia un consigliere addetto alla comunicazione, come la sindaca  abbia deciso di farsi un notiziario “ad hoc” (pare ne sia uscito un solo numero) e ci sia anche un giornaletto autoincensatorio. Non è una questione di costi, ma sarebbe ora di finirla di spiegare sempre perché c'è la mortadella nella carta del salumiere e non spiegare mai perché qualcuno deve  sempre accontentarsi di mangiare… la mortadella del sindaco (oltre che l'acqua del sindaco).

Cultura, ambiente, bellezza e pulizia degli spazi, meno campanilismo e provincialismo, sono tre settori maltrattati e dimenticati in questo bilancio. Mica per niente siamo un paese di vecchi in attesa della passare di la.


Una cosa di sinistra

Il governo dei ricatti incrociati, sempre che nasca, ha un solo modo per recuperare un briciolo di credibilità agli occhi di un elettorato di sinistra esausto, a mezz'ore alterne sgomento, rassegnato, furibondo, incredulo. Un popolo — si sarebbe detto una volta — rimasto da anni senza casa comune per le convenienze individuali di piccoli e medi leader che hanno giocato a chi era più furbo, cercando di rubarsi a vicenda il terreno sotto i piedi e togliendolo in definitiva a tutti, a milioni di persone scappate altrove, o da nessuna parte. I risultati elettorali del Pd e delle forze alla sua sinistra si possono anche misurare in centimetri quadrati di terra, volendo, e sono lì a descrivere l'erosione di credito. C'è un solo modo, per riattivare una stilla di fiducia, è un modo antico e semplice: fare un gesto che capiscano tutti, un gesto che tocchi le corde profonde dell'identità di chi nemmeno per un momento ha creduto alla storiella tanto in voga — tra i populisti di destra — che fra destra e sinistra non c'è differenza. C'è, eccome. Ecco che Zingaretti — nelle manovre di costante dietrofront automobilistico per le strade del centro di Roma (vai, no frena, torna indietro) determinate dall'incessante lettura dei tweet bipolari del contraente di governo — può fare subito una cosa di sinistra: in linea con il Papa e con Mattarella, in sostanza con il cattolicesimo democratico, può pretendere che adesso, stasera stessa, il primo impegno dei contraenti sia quello di dare un Pos , un place of safety , un porto ai bambini alle donne e ai disperati delle navi in rada e — in un colpo solo, insieme — a milioni di elettori che nella sinistra dei calcoli non si riconoscono più. Lo spettacolo quotidiano e disumano che si consuma nel nostro mare è una vergogna davanti al mondo intero e alla coscienza di ciascuno. Pazienza per il “non rinnego niente” di Di Maio, co-autore dell'aberrante decreto sicurezza. Pazienza per i dieci o venti o trenta punti ai quali la piattaforma Rousseau condizionerà il placet (l'ok, sarebbe) all'accordo col Pd. Pazienza per chi sta con un piede dentro e uno fuori dal partito, o con tutti e due fuori come Calenda, per chi come Renzi sta alla finestra a guardare scuotendo la testa, e aspetta il momento giusto per staccare la spina.
Anche Zingaretti può pretendere un segnale di affidabilità dai futuri alleati, si presume. I Cinquestelle sono inaffidabili, dice il coro dei diffidenti. Non degni di fiducia. Dunque questo si chieda: un gesto chiaro e semplice che cancelli un atto del governo precedente di cui hanno fatto parte. Una dote da portare a questo matrimonio di convenienza: in nome delle osservazioni al decreto del presidente Mattarella, per esempio.
Le sanzioni sono sproporzionate, non ci sono criteri equi a distinguere caso da caso, non si valuta la condizione di pericolo. Negli stessi giorni in cui Giuseppe Conte fa “due parole” col Papa, il Papa nomina cardinale don Matteo Zuppi vescovo di Bologna, il prete degli ultimi, con un gesto simbolico potentissimo. Questo serve alla sinistra: un segnale evidente. Riaprire i porti ora. Il decreto Salvini, del resto, presto non converrà più nemmeno a Salvini: le nuove regole sulle manifestazioni di piazza potrebbero impedirgli la chiamata del suo popolo alle armi.
Bisogna sempre pensare ai tempi bui, quando si fanno le leggi. Non a chi conviene oggi, ma domani e per tutti. Il futuro tende a vendicarsi.

Cincita De Gregorio