A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1082 DEL 25 AGOSTO 2019
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















LE ROTOND(IN)E CATTIVE DELL'ASS. CONTI
Il settimanale di Percassi dedica tre quarti di pagina ad una intervista o chiacchierata col vicesindaco l'arch. Conti, inossidabile e inamovibile assessore all'urbanistica (o controllore dell'urbanistica della minoranza secondo i tempi) dai tempi della prima Repubblica, quando il PCI di Curno si spaccò tra chi non voleva fosse immischiato nell'avvento del centro commerciale assieme ai socialisti ed ai democristiani (infatti le due donne consigliere PCI se ne andarono), chi se ne andò a fare il sindacalista e chi fece finta di niente (come i secondi) perché così voleva il PCI nazionale visto che un suo deputato, eletto due volte nel collegio Bg-BS fu anche –fino al pensionamento- l'avvocato di fiducia del proprietario di massima parte delle aree, il noto fascista Giulio Terzi di sant'Agata ministro degli esteri per conto di AN nel governo Monti.(...)

IL MITO DEL MINISTRO COMPETENTE
Ci avrei giurato che anche questa volta sarebbe saltato fuori il mito del ministro competente che mi accompagna fin dalla più tenera infanzia e che rimane tuttora uno dei più efficaci artifici retorici per ingraziarsi il favore della gente. Anzi meno un governo ha le idee chiare, meno ha senso e più ha bisogno di riempire il vuoto con competenze che spesso poi sono semplicemente presunte se non apertamente false . Il fatto è che i cittadini sono nella maggior parte politicamente incompetenti e non capiscono che il ruolo politico di indirizzo ha poco a che fare con la tecnica: ciò che serve è intelligenza e cultura che scarseggiano. Anzi in un certo senso più un governo ha ambizioni di cambiamento, meno ha bisogno di tecnici che sono legati alle pratiche e alle prassi correnti, oltre che ovviamente a persone, enti, aziende del settore e che vedono l'albero, ma non più la foresta. Per esempio il ministro delle infrastrutture e dei trasporti cosa deve essere? Un ingegnere edile, un palazzinaro, un capotreno o un camionista? No deve essere qualcuno che abbia le idee chiare su cosa fare per raggiungere determinati scopi in relazione a ciò che si pensa della società, saranno poi i tecnici a spiegagli quante risorse occorrono, le cose fattibili e quelle invece rischiose, i tempi di realizzazione e via dicendo.  Allo stesso modo il presidente del consiglio dovrebbe essere esperto in tutto, cosa palesemente impossibile, perché i neuroni di un singolo individuo non possono contenere tutto il sapere collettivo e ormai nemmeno quello di una  singola branca. C'è una sola eccezione, quella del settore finanziario che  nel pensiero unico corrente è  come una sfera celeste aristotelica immutabile che non può essere soggetta a politica, ma solo a tecnicismi.(...)

FERMATEVI INTANTO CHE SIETE ANCORA A TEMPO

Meglio un governo tecnico anche se di minoranza: una  legge elettorale del tutto proporzionale la può fare anche quello.
Sappiamo che sono schermaglie tattiche, in cui ognuno cerca di posizionarsi al meglio in vista della formazione del governo. Quindi non c'è scandalo né sorpresa. Però lo spettacolo osservabile in queste ore non è dei migliori, anzi è proprio pessimo. In campo ci sono solo sconfitti e potenziali vincitori. Potenziali di che?.
Ascoltando DiMaio ieri all'uscita da Mattarella pareva avesse sbagliato  il foglio da leggere. Indietro di un decennio. Il fatto è che DiMaio oltre che bugiardo è anche ignorante. E gli ignoranti sono doppi e cattivi. Letteralmente tutti e due. DiMaio peggio di Salvini hanno davanti il baratro della loro fine politica. Finora hanno fatto ombra al PdC ma adesso ogni sua parola potrebbe essere una sciabolata: e i gruppi  non vogliono andare a casa. Tra l'immolarsi dei parlamentari e il far fuori il c.d. leader, stiamo sicuri che ammazzano Cesare.(...)


















































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!




































































































































































































































LE ROTOND(IN)E CATTIVE DELL'ASS. CONTI


Il settimanale di Percassi dedica tre quarti di pagina ad una intervista o chiacchierata col vicesindaco l'arch. Conti, inossidabile e inamovibile assessore all'urbanistica (o controllore dell'urbanistica della minoranza secondo i tempi) dai tempi della prima Repubblica, quando il PCI di Curno si spaccò tra chi non voleva fosse immischiato nell'avvento del centro commerciale assieme ai socialisti ed ai democristiani (infatti le due donne consigliere PCI se ne andarono), chi se ne andò a fare il sindacalista e chi fece finta di niente (come i secondi) perché così voleva il PCI nazionale visto che un suo deputato, eletto due volte nel collegio Bg-BS fu anche –fino al pensionamento- l'avvocato di fiducia del proprietario di massima parte delle aree, il noto fascista Giulio Terzi di sant'Agata ministro degli esteri per conto di AN nel governo Monti.
Argomenti della chiacchierata sono la rotond(in)a inutile su via Lecco che con “determinata determinazione” viste anche le gaffe combinate dalla giunta Gamba  coll'affaire del CVI2, la maggioranza intende comunque realizzare senza aspettare che quel casino che è l'ampliamento della SP470 da Curno  a Valbrembo. Per tentare di recuperare il danno fatto al CVI2.
Il bello dell'ass. Conti è la sua seraficità: racconta le cose più incredibili e tremende come se servisse un cabaret di bignè. Il bello (due volte) è che non si rende conto nemmeno di contraddirsi perché se tutto è così perfetto fatto finito certo determinato non si comprende come mai quella benedetta rotond(in)a (modello genovese- ebraico: non c'entra la religione) promessa da 25 anni non sia stata ancora realizzata. Non si comprende come mai la rotonda di via Carlinga Fermi (progettata ed eseguita ancora ai tempi di Conti assessore su due strade comunali) abbia una dimensione doppia rispetto a quella sulla ex SS342 ma probabile che nel tempo il traffico anziché aumentare sia diminuito. Dixit Conti che finalmente con la rotond(in)a di via Lecco  gli abitanti della Marigolda non utilizzeranno più i piazzali dei distributori ma questa è una pia speranza quando non una bugia dal momento che… vedremo!. Sempre Conti dixit che pure non si risolverà il problema di via Marche almeno finchè non sarà ultimata la ristrutturazione della SP470 Curno-Valbrembo e naturalmente “dimentica” che quella rotonda servirà anche agli abitanti di Ponte e di Mozzo e che ci fosse stata una maggioranza un filo intraprendente avrebbe coinvolto anche quei comuni (nella spesa) ed invece noi curnesi faremo come al solito i bulli che spendono anche per 3-4000 cittadini di altri comuni.

La seconda rotond(in)a  argomento della chiacchierata é quella su via Carlinga davanti alla nuova Rodari e alla strada che porta al CVI1. Strada cui hanno dimenticato di darle il nome. L'assessore dichiara che la rotonda è stata fatta volutamente ridotta all'osso (l'osso lo diciamo noi) perché “vogliamo che li le macchine si fermino dato che in quel punto escono i bambini da scuola, qualche volta anche di corsa”. Lo si sapeva anche prima di cominciare il progetto della scuola che se si metteva l'ingresso su un incrocio… ecc. ecc.
Conti non racconta che il primo progetto venne accantonato proprio perché “se ne fregava del problema bambini” ed è stato rifatto spostando verso il cimitero la rotonda. Conti non racconta nemmeno che anche il secondo progetto venne integrato, poi si accorsero che mancava il progetto dell'illuminazione, poi nelle regole della gara d'appalto “dimenticarono” di mettere che sarebbero state escluse le offerte troppo basse e… del tutto casualmente vinse proprio un'impresa che aveva un cantiere già in corso tra la ESSO sull'asse interurbano e la via Fermi. Ogni tanto anche a Curno accadono miracoli.

Il fatto è che quando venne esibito il primo progetto su queste pagine osservammo che era criminoso pensare a una rotonda PROPRIO davanti all'ingresso della scuola nella posizione “a” del disegno. Pare se ne siano accorti anche la giunta Gamba.
Noi proponemmo di deviare il percorso a ridosso del cimitero e creare la rotonda  nell'angolo SO del cimitero nella posizione C del disegno. In questo modo si creava una barriera fisica tra i percorsi e le soste automobilistiche e l'affaccio delle due scuole e della biblioteca e del CVI1.
In quei tre complessi Non ci poteva avvicinare con un veicolo (croce rossa a parte).
Ovviamente la giunta Gamba NON poteva ammettere di avere fatto un errore marchiano e nel contempo dare ragione alla nostra indicazione ed allora hanno trovato la classica soluzione  “da suore Orsoline”: hanno spostato la rotonda nella posizione … “b”.
Le indicazioni del disegno corrispondono esattamente a quelle dei progetti.
Conti dichiara che davanti alle due scuole ed alla biblioteca e al CVI1 non passeranno più i veicoli: dal progetto questo NON è vero dal momento che appaiono due bei bus oltre alle auto che trasportano i ragazzi handicappati.
Non c'è niente da fare: se l'attuale parcheggio esterno all'ingresso del CVI1, delle medie e della biblioteca NON diventa zona verde (giardino) coi soli percorsi pedonali e ciclistici (non c'è bisogno nemmeno del percorso dei mezzi di soccorso: tanto 50 mt possono essere raggiunti anche con una barella  a mano!) non si eviterà mai che qualche mammina o babbino scemi non si tolgano la soddisfazione di scaricare il loro pargolo proprio davanti al cancello delle scuole.
L'ultima chicca che ci farà fare la figura da straccioni è quella dell'asfalto dipinto o decorato. Un paese “civile” avrebbe creato un disegno e realizzato un pavimento di pietra naturale (o artificiale) colorate, un mosaico a grande scala insomma e non una spataffiata colore su nero dell'asfalto. 'Na roba da Russia sovietica.

Del resto  non c'è molto da sperare con un assessore come Conti.
Le sue piste ciclabili si sono ciucciate un sacco di soldi (un milione di euro?) ma sostanzialmente sono tanti pezzettini INUTILIZZABILI. Soldi che sono stati lautamente guadagnati dalle imprese facendoli figurare come opere aggiuntive o secondarie.
La Piazza della Chiesa… bastava vederla questo sabato mattina 30 agosto ore 8.
Largo Vittoria serve per azzoppare gli anziani e per permettere a due bar di politici di mettere le sedie fuori.
I pali dell'illuminazione pubblica sono già marciti e li stanno cambiando.
Via Roma basta vederla: sembra un cappotto di un reduce tanto é pezzato.
E la Piazza del Comune? Nata di mattoncini bianchi è diventata nera.
Mica gli viene in mente che esiste il pulivapor.
Non sanno nemmeno che esiste il pirodiserbo…
Si sono inventati il percorso della roggia ma manca sempre il filo d'acqua.
Sulla verdura verde meglio soprassedere: specie i grandi alberi davanti al municipio e begli berceaux stile Case Fanfani coi gelsomini!? A Curno i gelsomini?!.
Nel retro del comune cresce l'erba: forse ci allevano le caprette.
Quando tagliano l'erba sulle ripe lasciano  il maltolto dentro i canali di raccolta delle acque che otturano i tombini e la strada si allaga: via Fermi-Europa.
E le strade dalle parti di via Zaccagnini oppure nei meandri  in fondo a via Curnasco dov'è sorto miracolosamente anche un condominio tra le villette a schiera?
Poi vogliamo dimenticare la sghignazzante vicenda dell'hotel di ventiquattro mila piani che  qualche modesto speculatore voleva nel parcheggio est del centro commerciale e il segretario del PD curnese, che è il cuggino dell'assessore Conti, si permise di criticare ricevendo in cambio una denuncia con richiesta di anni per tre milioni?
Tutto risolto con la condanna alle spese del denunciante e –anche a Curno succedono i miracoli- qualche mese  dopo ecco scodellata una MAXI variante del commerciale di via Fermi Europa Asse Interurbano da 300 o 350mila metri cubi aggiuntivi?.
E noi stiamo qui a discutere di due rotond(in)e.

IL MITO DEL MINISTRO COMPETENTE


Ci avrei giurato che anche questa volta sarebbe saltato fuori il mito del ministro competente che mi accompagna fin dalla più tenera infanzia e che rimane tuttora uno dei più efficaci artifici retorici per ingraziarsi il favore della gente. Anzi meno un governo ha le idee chiare, meno ha senso e più ha bisogno di riempire il vuoto con competenze che spesso poi sono semplicemente presunte se non apertamente false . Il fatto è che i cittadini sono nella maggior parte politicamente incompetenti e non capiscono che il ruolo politico di indirizzo ha poco a che fare con la tecnica: ciò che serve è intelligenza e cultura che scarseggiano. Anzi in un certo senso più un governo ha ambizioni di cambiamento, meno ha bisogno di tecnici che sono legati alle pratiche e alle prassi correnti, oltre che ovviamente a persone, enti, aziende del settore e che vedono l'albero, ma non più la foresta. Per esempio il ministro delle infrastrutture e dei trasporti cosa deve essere? Un ingegnere edile, un palazzinaro, un capotreno o un camionista? No deve essere qualcuno che abbia le idee chiare su cosa fare per raggiungere determinati scopi in relazione a ciò che si pensa della società, saranno poi i tecnici a spiegagli quante risorse occorrono, le cose fattibili e quelle invece rischiose, i tempi di realizzazione e via dicendo.  Allo stesso modo il presidente del consiglio dovrebbe essere esperto in tutto, cosa palesemente impossibile, perché i neuroni di un singolo individuo non possono contenere tutto il sapere collettivo e ormai nemmeno quello di una  singola branca. C'è una sola eccezione, quella del settore finanziario che  nel pensiero unico corrente è  come una sfera celeste aristotelica immutabile che non può essere soggetta a politica, ma solo a tecnicismi.
Capisco che il povero Di Maio a corto di argomenti per giustificare il governo col Pd, stretto fra Salvini il cattivone assoluto creato dai media e Grillo che ha recentemente visto dio –  il refugium peccatorum di chi non sa che dire – abbia tirato fuori i ministri competenti. Ma del resto il dio apparso a Grillo è in realtà quello che ha spodestato l'uomo con la barba dell'iconografia cristiana, troppo freudianamente scoperta, cioè il pensiero unico che non ammette nulla al di fuori di sé e che appunto per questo non tollera niente al di fuori della amministrazione tecnica, vale a dire da ciò che grosso modo chiamiamo competenza. Questo non è un passaggio marginale: l'evocazione da parte di Di Maio dei competenti come ultima spiaggia della credibilità mediatica non è altro che il passaggio dalla prospettiva di cambiamento a quella della resa. Non credo che egli  sia lucidamente consapevole della mutazione tra il fine che determina i mezzi e i mezzi che determinano il fine come accade nell'era contemporanea o che abbia compreso il suo passaggio del Mar Rosso a ritroso come il congedo da tutti quegli ordinamenti normativi di ispirazione etica ed umanistica dei quali la politica è stata privata e la cui mancanza smaterializza il sentire collettivo e il senso dei bisogni . Diciamo che afferra i refoli dello spirito del tempo per usarli come tecnica di persuasione. Molti di questi passaggi sono inconsapevoli, esattamente come quelli degli elettori e a mio giudizio anche quelli di molti intellettuali presenti e passati che nell'analizzare la relazione tra politica e tecnica, come sottocapitolo di quella tra tecnica e società, hanno oscurato il vero problema da cui tutto questo nasce, ossia l'ambizione del capitalismo di essere la teoria e la prassi  definitiva delle società umane: più che il predominio della tecnica essi avrebbero dovuto partire dalla miseria della politica in un'era deprivata dalle speranze che quando vi erano venivano demonizzate, dall'utopia, dalla prospettiva di un mondo nuovo.
Oddio mi sono perso Di Maio e il governicchio del Conte Renzi. Ma penso che non ci sia molto da dire, sulla scena mediatica si è accesa la scritta applausi e tranquilli che se anche ci sarà un'altra spending revue, se la quota 100 verrà rimangiata, se la sanità pubblica verrà ancora ridotta e la precarietà aumentata, lo spread sarà sotto controllo e avremo la benevolenza di Santa Ursula da Leyen. Siate felici, in fondo basta pochissimo, basta che c'è sta o sole, che c'è rimasto o mare. Scudarmmoce o passato, perché chi ha avuto continuerà ad avere sempre di più e chi ha dato dovrà dare sempre più.

Alberto Capece Minutolo

FERMATEVI INTANTO CHE SIETE ANCORA A TEMPO

Meglio un governo tecnico anche se di minoranza: una  legge elettorale del tutto proporzionale la può fare anche quello.
Sappiamo che sono schermaglie tattiche, in cui ognuno cerca di posizionarsi al meglio in vista della formazione del governo. Quindi non c'è scandalo né sorpresa. Però lo spettacolo osservabile in queste ore non è dei migliori, anzi è proprio pessimo. In campo ci sono solo sconfitti e potenziali vincitori. Potenziali di che?.
Ascoltando DiMaio ieri all'uscita da Mattarella pareva avesse sbagliato  il foglio da leggere. Indietro di un decennio. Il fatto è che DiMaio oltre che bugiardo è anche ignorante. E gli ignoranti sono doppi e cattivi. Letteralmente tutti e due. DiMaio peggio di Salvini hanno davanti il baratro della loro fine politica. Finora hanno fatto ombra al PdC ma adesso ogni sua parola potrebbe essere una sciabolata: e i gruppi  non vogliono andare a casa. Tra l'immolarsi dei parlamentari e il far fuori il c.d. leader, stiamo sicuri che ammazzano Cesare.
La reazione del Pd (per bocca del vicesegretario Orlando) mostra chiaramente tutti i limiti della trattativa, in cui la sinistra italiana rischia seriamente di giocarsi l'anima. Anche li ci sono i parlamentari che non vogliono tornare a casa e dopo avere subito un Alfano vicepresidente del consiglio con tutte le nefandezze che ha combinato, si sono fatti le spalle (e le palle) per resistere a qualsiasi bufera. Anche i silenzi del presidente incaricato sono eloquenti vista la sua irrilevanza: è un avvocato che sa benissimo che in una causa c'è sempre un vincitore e un vinto e se fai questo mestiere meglio se stai sempre sul pareggio.
Berlusconi è diventato una maschera personale e politica. La Meloni strilla come una tarantolata prima della benedizione.  Salvini  pensa  già a stampare i manifesti per le manifestazioni di piazza e sogna il cappotto leghista nelle prossime sette regionali.
In queste condizioni si va al rush finale per la costruzione del governo  con l'auspicio di una lista di ministri spumeggiante per competenza e freschezza: hai voglia di trovare dei cojoni che si fanno macellare da un DiMaio e dai suoi scherani.
Per questo ci permettiamo di tornare su un tema facile facile da cogliere: quando regna sovrana la confusione meglio per tutti tirare una riga. Che in questo caso ha una sola indicazione: elezioni al più presto e poi, solo poi, sforzi responsabili per formare un governo. Meglio (sempre) prevenire che curare.

Elaborazione
da un testo di Roberto Arditti