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LE ROTOND(IN)E CATTIVE DELL'ASS. CONTI
Il settimanale di Percassi dedica tre quarti di pagina ad una
intervista o chiacchierata col vicesindaco l'arch. Conti, inossidabile
e inamovibile assessore all'urbanistica (o controllore dell'urbanistica
della minoranza secondo i tempi) dai tempi della prima Repubblica,
quando il PCI di Curno si spaccò tra chi non voleva fosse immischiato
nell'avvento del centro commerciale assieme ai socialisti ed ai
democristiani (infatti le due donne consigliere PCI se ne andarono),
chi se ne andò a fare il sindacalista e chi fece finta di niente (come
i secondi) perché così voleva il PCI nazionale visto che un suo
deputato, eletto due volte nel collegio Bg-BS fu anche –fino al
pensionamento- l'avvocato di fiducia del proprietario di massima parte
delle aree, il noto fascista Giulio Terzi di sant'Agata ministro degli
esteri per conto di AN nel governo Monti.(...)
IL MITO DEL MINISTRO COMPETENTE
Ci avrei giurato che anche questa volta sarebbe saltato fuori il mito
del ministro competente che mi accompagna fin dalla più tenera infanzia
e che rimane tuttora uno dei più efficaci artifici retorici per
ingraziarsi il favore della gente. Anzi meno un governo ha le idee
chiare, meno ha senso e più ha bisogno di riempire il vuoto con
competenze che spesso poi sono semplicemente presunte se non
apertamente false . Il fatto è che i cittadini sono nella maggior parte
politicamente incompetenti e non capiscono che il ruolo politico di
indirizzo ha poco a che fare con la tecnica: ciò che serve è
intelligenza e cultura che scarseggiano. Anzi in un certo senso più un
governo ha ambizioni di cambiamento, meno ha bisogno di tecnici che
sono legati alle pratiche e alle prassi correnti, oltre che ovviamente
a persone, enti, aziende del settore e che vedono l'albero, ma non più
la foresta. Per esempio il ministro delle infrastrutture e dei
trasporti cosa deve essere? Un ingegnere edile, un palazzinaro, un
capotreno o un camionista? No deve essere qualcuno che abbia le idee
chiare su cosa fare per raggiungere determinati scopi in relazione a
ciò che si pensa della società, saranno poi i tecnici a spiegagli
quante risorse occorrono, le cose fattibili e quelle invece rischiose,
i tempi di realizzazione e via dicendo. Allo stesso modo il presidente
del consiglio dovrebbe essere esperto in tutto, cosa palesemente
impossibile, perché i neuroni di un singolo individuo non possono
contenere tutto il sapere collettivo e ormai nemmeno quello di una
singola branca. C'è una sola eccezione, quella del settore finanziario
che nel pensiero unico corrente è come una sfera celeste aristotelica
immutabile che non può essere soggetta a politica, ma solo a tecnicismi.(...)
FERMATEVI INTANTO CHE SIETE ANCORA A TEMPO
Meglio un governo tecnico anche se di minoranza: una legge elettorale del tutto proporzionale la può fare anche quello.
Sappiamo che sono schermaglie tattiche, in cui ognuno cerca di
posizionarsi al meglio in vista della formazione del governo. Quindi
non c'è scandalo né sorpresa. Però lo spettacolo osservabile in queste
ore non è dei migliori, anzi è proprio pessimo. In campo ci sono solo
sconfitti e potenziali vincitori. Potenziali di che?.
Ascoltando DiMaio ieri all'uscita da Mattarella pareva avesse
sbagliato il foglio da leggere. Indietro di un decennio. Il fatto è
che DiMaio oltre che bugiardo è anche ignorante. E gli ignoranti sono
doppi e cattivi. Letteralmente tutti e due. DiMaio peggio di Salvini
hanno davanti il baratro della loro fine politica. Finora hanno fatto
ombra al PdC ma adesso ogni sua parola potrebbe essere una sciabolata:
e i gruppi non vogliono andare a casa. Tra l'immolarsi dei
parlamentari e il far fuori il c.d. leader, stiamo sicuri che ammazzano
Cesare.(...)
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LE ROTOND(IN)E CATTIVE DELL'ASS. CONTI
Il settimanale di Percassi dedica tre quarti di pagina ad una
intervista o chiacchierata col vicesindaco l'arch. Conti, inossidabile
e inamovibile assessore all'urbanistica (o controllore dell'urbanistica
della minoranza secondo i tempi) dai tempi della prima Repubblica,
quando il PCI di Curno si spaccò tra chi non voleva fosse immischiato
nell'avvento del centro commerciale assieme ai socialisti ed ai
democristiani (infatti le due donne consigliere PCI se ne andarono),
chi se ne andò a fare il sindacalista e chi fece finta di niente (come
i secondi) perché così voleva il PCI nazionale visto che un suo
deputato, eletto due volte nel collegio Bg-BS fu anche –fino al
pensionamento- l'avvocato di fiducia del proprietario di massima parte
delle aree, il noto fascista Giulio Terzi di sant'Agata ministro degli
esteri per conto di AN nel governo Monti.
Argomenti della chiacchierata sono la rotond(in)a inutile su via Lecco
che con “determinata determinazione” viste anche le gaffe combinate
dalla giunta Gamba coll'affaire del CVI2, la maggioranza intende
comunque realizzare senza aspettare che quel casino che è l'ampliamento
della SP470 da Curno a Valbrembo. Per tentare di recuperare il
danno fatto al CVI2.
Il bello dell'ass. Conti è la sua seraficità: racconta le cose più
incredibili e tremende come se servisse un cabaret di bignè. Il bello
(due volte) è che non si rende conto nemmeno di contraddirsi perché se
tutto è così perfetto fatto finito certo determinato non si comprende
come mai quella benedetta rotond(in)a (modello genovese- ebraico: non
c'entra la religione) promessa da 25 anni non sia stata ancora
realizzata. Non si comprende come mai la rotonda di via Carlinga Fermi
(progettata ed eseguita ancora ai tempi di Conti assessore su due
strade comunali) abbia una dimensione doppia rispetto a quella sulla ex
SS342 ma probabile che nel tempo il traffico anziché aumentare sia
diminuito. Dixit Conti che finalmente con la rotond(in)a di via
Lecco gli abitanti della Marigolda non utilizzeranno più i
piazzali dei distributori ma questa è una pia speranza quando non una
bugia dal momento che… vedremo!. Sempre Conti dixit che pure non si
risolverà il problema di via Marche almeno finchè non sarà ultimata la
ristrutturazione della SP470 Curno-Valbrembo e naturalmente “dimentica”
che quella rotonda servirà anche agli abitanti di Ponte e di Mozzo e
che ci fosse stata una maggioranza un filo intraprendente avrebbe
coinvolto anche quei comuni (nella spesa) ed invece noi curnesi faremo
come al solito i bulli che spendono anche per 3-4000 cittadini di altri
comuni.
La seconda rotond(in)a argomento della chiacchierata é quella su
via Carlinga davanti alla nuova Rodari e alla strada che porta al CVI1.
Strada cui hanno dimenticato di darle il nome. L'assessore dichiara che
la rotonda è stata fatta volutamente ridotta all'osso (l'osso lo
diciamo noi) perché “vogliamo che li le macchine si fermino dato che in
quel punto escono i bambini da scuola, qualche volta anche di corsa”.
Lo si sapeva anche prima di cominciare il progetto della scuola che se
si metteva l'ingresso su un incrocio… ecc. ecc.
Conti non racconta che il primo progetto venne accantonato proprio
perché “se ne fregava del problema bambini” ed è stato rifatto
spostando verso il cimitero la rotonda. Conti non racconta nemmeno che
anche il secondo progetto venne integrato, poi si accorsero che mancava
il progetto dell'illuminazione, poi nelle regole della gara d'appalto
“dimenticarono” di mettere che sarebbero state escluse le offerte
troppo basse e… del tutto casualmente vinse proprio un'impresa che
aveva un cantiere già in corso tra la ESSO sull'asse interurbano e la
via Fermi. Ogni tanto anche a Curno accadono miracoli.
Il fatto è che quando venne esibito il primo progetto su queste pagine
osservammo che era criminoso pensare a una rotonda PROPRIO davanti
all'ingresso della scuola nella posizione “a” del disegno. Pare se ne
siano accorti anche la giunta Gamba.
Noi proponemmo di deviare il percorso a ridosso del cimitero e creare
la rotonda nell'angolo SO del cimitero nella posizione C del
disegno. In questo modo si creava una barriera fisica tra i percorsi e
le soste automobilistiche e l'affaccio delle due scuole e della
biblioteca e del CVI1.
In quei tre complessi Non ci poteva avvicinare con un veicolo (croce rossa a parte).
Ovviamente la giunta Gamba NON poteva ammettere di avere fatto un
errore marchiano e nel contempo dare ragione alla nostra indicazione ed
allora hanno trovato la classica soluzione “da suore Orsoline”:
hanno spostato la rotonda nella posizione … “b”.
Le indicazioni del disegno corrispondono esattamente a quelle dei progetti.
Conti dichiara che davanti alle due scuole ed alla biblioteca e al CVI1
non passeranno più i veicoli: dal progetto questo NON è vero dal
momento che appaiono due bei bus oltre alle auto che trasportano i
ragazzi handicappati.
Non c'è niente da fare: se l'attuale parcheggio esterno all'ingresso
del CVI1, delle medie e della biblioteca NON diventa zona verde
(giardino) coi soli percorsi pedonali e ciclistici (non c'è bisogno
nemmeno del percorso dei mezzi di soccorso: tanto 50 mt possono essere
raggiunti anche con una barella a mano!) non si eviterà mai che
qualche mammina o babbino scemi non si tolgano la soddisfazione di
scaricare il loro pargolo proprio davanti al cancello delle scuole.
L'ultima chicca che ci farà fare la figura da straccioni è quella
dell'asfalto dipinto o decorato. Un paese “civile” avrebbe creato un
disegno e realizzato un pavimento di pietra naturale (o artificiale)
colorate, un mosaico a grande scala insomma e non una spataffiata
colore su nero dell'asfalto. 'Na roba da Russia sovietica.
Del resto non c'è molto da sperare con un assessore come Conti.
Le sue piste ciclabili si sono ciucciate un sacco di soldi (un milione
di euro?) ma sostanzialmente sono tanti pezzettini INUTILIZZABILI.
Soldi che sono stati lautamente guadagnati dalle imprese facendoli
figurare come opere aggiuntive o secondarie.
La Piazza della Chiesa… bastava vederla questo sabato mattina 30 agosto ore 8.
Largo Vittoria serve per azzoppare gli anziani e per permettere a due bar di politici di mettere le sedie fuori.
I pali dell'illuminazione pubblica sono già marciti e li stanno cambiando.
Via Roma basta vederla: sembra un cappotto di un reduce tanto é pezzato.
E la Piazza del Comune? Nata di mattoncini bianchi è diventata nera.
Mica gli viene in mente che esiste il pulivapor.
Non sanno nemmeno che esiste il pirodiserbo…
Si sono inventati il percorso della roggia ma manca sempre il filo d'acqua.
Sulla verdura verde meglio soprassedere: specie i grandi alberi davanti
al municipio e begli berceaux stile Case Fanfani coi gelsomini!? A
Curno i gelsomini?!.
Nel retro del comune cresce l'erba: forse ci allevano le caprette.
Quando tagliano l'erba sulle ripe lasciano il maltolto dentro i
canali di raccolta delle acque che otturano i tombini e la strada si
allaga: via Fermi-Europa.
E le strade dalle parti di via Zaccagnini oppure nei meandri in
fondo a via Curnasco dov'è sorto miracolosamente anche un condominio
tra le villette a schiera?
Poi vogliamo dimenticare la sghignazzante vicenda dell'hotel di
ventiquattro mila piani che qualche modesto speculatore voleva
nel parcheggio est del centro commerciale e il segretario del PD
curnese, che è il cuggino dell'assessore Conti, si permise di criticare
ricevendo in cambio una denuncia con richiesta di anni per tre milioni?
Tutto risolto con la condanna alle spese del denunciante e –anche a
Curno succedono i miracoli- qualche mese dopo ecco scodellata una
MAXI variante del commerciale di via Fermi Europa Asse Interurbano da
300 o 350mila metri cubi aggiuntivi?.
E noi stiamo qui a discutere di due rotond(in)e.
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IL MITO DEL MINISTRO COMPETENTE
Ci avrei giurato che anche questa volta sarebbe saltato fuori il mito
del ministro competente che mi accompagna fin dalla più tenera infanzia
e che rimane tuttora uno dei più efficaci artifici retorici per
ingraziarsi il favore della gente. Anzi meno un governo ha le idee
chiare, meno ha senso e più ha bisogno di riempire il vuoto con
competenze che spesso poi sono semplicemente presunte se non
apertamente false . Il fatto è che i cittadini sono nella maggior parte
politicamente incompetenti e non capiscono che il ruolo politico di
indirizzo ha poco a che fare con la tecnica: ciò che serve è
intelligenza e cultura che scarseggiano. Anzi in un certo senso più un
governo ha ambizioni di cambiamento, meno ha bisogno di tecnici che
sono legati alle pratiche e alle prassi correnti, oltre che ovviamente
a persone, enti, aziende del settore e che vedono l'albero, ma non più
la foresta. Per esempio il ministro delle infrastrutture e dei
trasporti cosa deve essere? Un ingegnere edile, un palazzinaro, un
capotreno o un camionista? No deve essere qualcuno che abbia le idee
chiare su cosa fare per raggiungere determinati scopi in relazione a
ciò che si pensa della società, saranno poi i tecnici a spiegagli
quante risorse occorrono, le cose fattibili e quelle invece rischiose,
i tempi di realizzazione e via dicendo. Allo stesso modo il
presidente del consiglio dovrebbe essere esperto in tutto, cosa
palesemente impossibile, perché i neuroni di un singolo individuo non
possono contenere tutto il sapere collettivo e ormai nemmeno quello di
una singola branca. C'è una sola eccezione, quella del settore
finanziario che nel pensiero unico corrente è come una
sfera celeste aristotelica immutabile che non può essere soggetta a
politica, ma solo a tecnicismi.
Capisco che il povero Di Maio a corto di argomenti per giustificare il
governo col Pd, stretto fra Salvini il cattivone assoluto creato dai
media e Grillo che ha recentemente visto dio – il refugium
peccatorum di chi non sa che dire – abbia tirato fuori i ministri
competenti. Ma del resto il dio apparso a Grillo è in realtà quello che
ha spodestato l'uomo con la barba dell'iconografia cristiana, troppo
freudianamente scoperta, cioè il pensiero unico che non ammette nulla
al di fuori di sé e che appunto per questo non tollera niente al di
fuori della amministrazione tecnica, vale a dire da ciò che grosso modo
chiamiamo competenza. Questo non è un passaggio marginale: l'evocazione
da parte di Di Maio dei competenti come ultima spiaggia della
credibilità mediatica non è altro che il passaggio dalla prospettiva di
cambiamento a quella della resa. Non credo che egli sia
lucidamente consapevole della mutazione tra il fine che determina i
mezzi e i mezzi che determinano il fine come accade nell'era
contemporanea o che abbia compreso il suo passaggio del Mar Rosso a
ritroso come il congedo da tutti quegli ordinamenti normativi di
ispirazione etica ed umanistica dei quali la politica è stata privata e
la cui mancanza smaterializza il sentire collettivo e il senso dei
bisogni . Diciamo che afferra i refoli dello spirito del tempo per
usarli come tecnica di persuasione. Molti di questi passaggi sono
inconsapevoli, esattamente come quelli degli elettori e a mio giudizio
anche quelli di molti intellettuali presenti e passati che
nell'analizzare la relazione tra politica e tecnica, come sottocapitolo
di quella tra tecnica e società, hanno oscurato il vero problema da cui
tutto questo nasce, ossia l'ambizione del capitalismo di essere la
teoria e la prassi definitiva delle società umane: più che il
predominio della tecnica essi avrebbero dovuto partire dalla miseria
della politica in un'era deprivata dalle speranze che quando vi erano
venivano demonizzate, dall'utopia, dalla prospettiva di un mondo nuovo.
Oddio mi sono perso Di Maio e il governicchio del Conte Renzi. Ma penso
che non ci sia molto da dire, sulla scena mediatica si è accesa la
scritta applausi e tranquilli che se anche ci sarà un'altra spending
revue, se la quota 100 verrà rimangiata, se la sanità pubblica verrà
ancora ridotta e la precarietà aumentata, lo spread sarà sotto
controllo e avremo la benevolenza di Santa Ursula da Leyen. Siate
felici, in fondo basta pochissimo, basta che c'è sta o sole, che c'è
rimasto o mare. Scudarmmoce o passato, perché chi ha avuto continuerà
ad avere sempre di più e chi ha dato dovrà dare sempre più.
Alberto Capece Minutolo
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FERMATEVI INTANTO CHE SIETE ANCORA A TEMPO
Meglio un governo tecnico anche se di minoranza: una legge elettorale del tutto proporzionale la può fare anche quello.
Sappiamo che sono schermaglie tattiche, in cui ognuno cerca di
posizionarsi al meglio in vista della formazione del governo. Quindi
non c'è scandalo né sorpresa. Però lo spettacolo osservabile in queste
ore non è dei migliori, anzi è proprio pessimo. In campo ci sono solo
sconfitti e potenziali vincitori. Potenziali di che?.
Ascoltando DiMaio ieri all'uscita da Mattarella pareva avesse
sbagliato il foglio da leggere. Indietro di un decennio. Il fatto
è che DiMaio oltre che bugiardo è anche ignorante. E gli ignoranti sono
doppi e cattivi. Letteralmente tutti e due. DiMaio peggio di Salvini
hanno davanti il baratro della loro fine politica. Finora hanno fatto
ombra al PdC ma adesso ogni sua parola potrebbe essere una sciabolata:
e i gruppi non vogliono andare a casa. Tra l'immolarsi dei
parlamentari e il far fuori il c.d. leader, stiamo sicuri che ammazzano
Cesare.
La reazione del Pd (per bocca del vicesegretario Orlando) mostra
chiaramente tutti i limiti della trattativa, in cui la sinistra
italiana rischia seriamente di giocarsi l'anima. Anche li ci sono i
parlamentari che non vogliono tornare a casa e dopo avere subito un
Alfano vicepresidente del consiglio con tutte le nefandezze che ha
combinato, si sono fatti le spalle (e le palle) per resistere a
qualsiasi bufera. Anche i silenzi del presidente incaricato sono
eloquenti vista la sua irrilevanza: è un avvocato che sa benissimo che
in una causa c'è sempre un vincitore e un vinto e se fai questo
mestiere meglio se stai sempre sul pareggio.
Berlusconi è diventato una maschera personale e politica. La Meloni
strilla come una tarantolata prima della benedizione.
Salvini pensa già a stampare i manifesti per le
manifestazioni di piazza e sogna il cappotto leghista nelle prossime
sette regionali.
In queste condizioni si va al rush finale per la costruzione del
governo con l'auspicio di una lista di ministri spumeggiante per
competenza e freschezza: hai voglia di trovare dei cojoni che si fanno
macellare da un DiMaio e dai suoi scherani.
Per questo ci permettiamo di tornare su un tema facile facile da
cogliere: quando regna sovrana la confusione meglio per tutti tirare
una riga. Che in questo caso ha una sola indicazione: elezioni al più
presto e poi, solo poi, sforzi responsabili per formare un governo.
Meglio (sempre) prevenire che curare.
Elaborazione
da un testo di Roberto Arditti
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