A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1082 DEL 25 AGOSTO 2019
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















NELLA SECONDA SETTIMANA DI FERRAGOSTO, DI SABATO POMERIGGIO VIENE FUORI LA NOTIZIA CHE RFI ABOLIRÀ I DUE PASSAGGI A LIVELLO: PERCHÉ NON C’È UN COMUNICATO DELLA SINDACA?
Formalmente non è novità.(...) Leggiamo:  dato atto che con nota prot. 7805 del 24 maggio 2019 RFI comunicava l'allungamento dei tempi di chiusura dei passaggi a livello presenti sul territorio comunale in via Roma ed in via Fermi passando dagli attuali 50 secondi a 6/7 minuti a seguito dell'intervento di ammodernamento tecnologico degli impianti;
-a seguito di ciò l'Amministrazione comunale si è subito attivata presso le sedi competenti evidenziando i pesanti disagi che tale provvedimento avrebbe arrecato alla viabilità lungo il tratto della Briantea partendo da Bergamo e fino a Ponte San Pietro;
- successivamente seguito di incontri con rappresentanti di RFI, si è appreso della volontà della società di eliminare i passaggi a livello sopra indicati nell'ambito del progetto di potenziamento infrastrutturale della rete ferroviaria che prevede il raddoppio della linea nel tratto Montello- Ponte San Pietro; (...)

Vado dall'avvocato!  Era ed è una delle minacce più classiche dell'italiano medio quando sente violato un suo diritto.  Che spesso è tale solo  a suo esclusivo giudizio.  Conoscendo la sindaca e la dirigente del settore c'era da aspettarselo e temiamo che siano solo le prime gocce di uno potentissimo stravento. Ce lo sentivamo nel sangue conoscendo come RFI sia una repubblica dentro la repubblica: questione di anzianità e letture. Ecco quindi scodellata in un pomeriggio di sabato nella seconda settimana di ferie la determinazione n. 390 del 23-08-2019. Nessun dubbio che per prepararla siano occorsi parecchi giorni ma ci si aspettava almeno un comunicato della sindaca. Se non altro di accompagnamento. Lo diciamo per i lettori: le determinazioni sono decisioni assunte dai dirigenti dell'ufficio in applicazione delle decisioni della maggioranza. Non è che l'architetto che l'ha assunta abbia preso il solleone nella settimana di ferragosto e l'abbia scodellata senza che la sindaca ne sapesse nulla. Però non è una bella faccenda che una determinazione del genere compaia un sabato pomeriggio della seconda settimana di ferragosto. C'è un retrogusto di presa per i fondelli verso i cittadini. Che è poi la cifra cui ci ha abituato la sindaca nei dibattiti. Menare un botta e poi bloccare la discussione perché lei è la sindaca e gli altri si ricordino di Sordi nel Marchese del grillo.(...)

CHI GUFA CONTRO TRIA?
Affari Italiani.it dell'8 agosto 2019: Spread, due miliardi di interessi sul debito. Quanto ci è costato il Salvimaio. Difficilmente lo spread calerà sotto la quota di 200 punti base se il governo non cambierà passo. Fatto sta che dalle elezioni dello scorso anno ad oggi il differenziale di rendimento tra Btp decennali e Bund di pari durata è cresciuto di almeno uno 0,7% (con punte, nei momenti di maggiore incertezza e tensione, dell'1,9% in più). Il rischio ora è che elezioni anticipate in autunno possano far risalire nuovamente il premio per il rischio che i mercati chiederebbero per investire in titoli italiani, riportando lo spread almeno in area 2,4%-2,5% (già oggi lo spread si è riportato sopra il 2,1%), con un rendimento del decennale che dall'attuale 1,50%-1,55% potrebbe rimbalare sull'1,75%-1,90% o forse più. In soldoni, con un debito pubblico superiore ai 2.358 miliardi a livello assoluto (il 132% del Pil), rinnovato a colpi di circa 400 miliardi di euro l'anno e a fronte di una durata media di 6,8 anni, l'eredità del governo Conte rischia di essere circa 2 miliardi di maggiori oneri finanziari sulle spalle degli italiani.(...)

EVASORE E SPIONE
Dunque quello che ha fatto il classico in un liceo di ex preti  e si augura –democraticamente- che a governare siano solo le persone intelligenti scelte opportunamente in una elite (che ha fatto obbligatoriamente il classico e il politecnico obviously) piuttosto che quelle oneste. Questo perché “le élite sono coloro che, per virtù innata e per educazione, sono capaci di ragionare. Le élite sono costituite per lo più da uomini solita­ri, capaci di ragionare caso per caso”. Per esempio uno come “Martelli fa parte delle élite, Martelli era un socialista, versava coi ladri? Ecchisene frega? Questa è un'obiezione moralistica che lasciamo ai leghisti “. (...)





















































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!






















































































































































































































NELLA SECONDA SETTIMANA DI FERRAGOSTO, DI SABATO POMERIGGIO VIENE FUORI LA NOTIZIA CHE RFI ABOLIRÀ I DUE PASSAGGI A LIVELLO: PERCHÉ NON C’È UN COMUNICATO DELLA SINDACA?


Formalmente non è novità. La consulenza di un legale l’avevano già data al dirigente dei lavori pubblici e quindi perché non anche a quella dell’urbanistica? Ma sul tema ce lo sentivamo nel sangue. Lo aspettavamo.  Ecco quindi scodellata la determinazione n. 390 del 23-08-2019 a cura: responsabile settore urbanistica ambiente ecologia avente per oggetto l'affidamento servizio di assistenza stragiudiziale per gestione procedura avviata da RFI di adeguamento tecnologico tratta ferroviaria Montello - Ponte san Pietro - avvocato Paola Brambilla di via Verdi 3 Bergamo.
L'assistenza stragiudiziale Consiste nel patrocinio e nella consulenza legale in ambito extraprocessuale per risolvere controversie al di fuori dall'ambito giudiziario.
Leggiamo  dato atto che con nota prot. 7805 del 24 maggio 2019 RFI comunicava l'allungamento dei tempi di chiusura dei passaggi a livello presenti sul territorio comunale in via Roma ed in via Fermi passando dagli attuali 50 secondi a 6/7 minuti a seguito dell'intervento di ammodernamento tecnologico degli impianti;
-a seguito di ciò l'Amministrazione comunale si è subito attivata presso le sedi competenti evidenziando i pesanti disagi che tale provvedimento avrebbe arrecato alla viabilità lungo il tratto della Briantea partendo da Bergamo e fino a Ponte San Pietro;
- successivamente seguito di incontri con rappresentanti di RFI, si è appreso della volontà della società di eliminare i passaggi a livello sopra indicati nell'ambito del progetto di potenziamento infrastrutturale della rete ferroviaria che prevede il raddoppio della linea nel tratto Montello- Ponte San Pietro;
Considerato che risulta opportuno avvalersi di specifico supporto giuridico di assistenza stragiudiziale data la complessità delle problematiche connesse alla gestione del procedimento avviato da RFI di potenziamento infrastrutturale ed adeguamento tecnologico della tratta ferroviaria che interessa il territorio di Curno che comporta pesanti ricadute sia sulla viabilità carrale che sull'economia locale;
(…)
Determina  di impegnare per le motivazioni meglio evidenziate in premessa, la spesa complessiva presunta pari a Euro 7.295,60 (rimborso spese, contributo cassa previdenza e IVA compresi) a favore dello Studio Legale BMEA, avv. Paola Brambilla,(…) per assistenza stragiudiziale e per la gestione del procedimento avviato da RFI (…)

Il succo della questione sta tutta in quella frasetta innocente innocente: “successivamente seguito di incontri con rappresentanti di RFI, si è appreso della volontà della società di eliminare i passaggi a livello sopra indicati nell'ambito del progetto di potenziamento infrastrutturale della rete ferroviaria che prevede il raddoppio della linea nel tratto Montello- Ponte San Pietro”.
Frase che significa che i passaggi a livello attuale verranno aboliti e quindi… o RFI si prende l'onere di creare dei sottopassi oppure che deve arrangiarsi il Comune di Curno.Detto che  anche con la migliore buona volontà tenendo conto dei livelli pendenze delle strade e delle infrastrutture esistenti al di sotto di quei due PL quand'anche fosse possibile creare dei sottopassi la cifra da affrontare sarebbe spaventosa senza contare che i due cantieri, anche alla massima velocità possibile durerebbero almeno tre anni (salvo imprevisti…).


Vado dall'avvocato!  Era ed è una delle minacce più classiche dell'italiano medio quando sente violato un suo diritto.  Che spesso è tale solo  a suo esclusivo giudizio.  Conoscendo la sindaca e la dirigente del settore c'era da aspettarselo e temiamo che siano solo le prime gocce di uno potentissimo stravento. Ce lo sentivamo nel sangue conoscendo come RFI sia una repubblica dentro la repubblica: questione di anzianità e letture. Ecco quindi scodellata in un pomeriggio di sabato nella seconda settimana di ferie la determinazione n. 390 del 23-08-2019. Nessun dubbio che per prepararla siano occorsi parecchi giorni ma ci si aspettava almeno un comunicato della sindaca. Se non altro di accompagnamento. Lo diciamo per i lettori: le determinazioni sono decisioni assunte dai dirigenti dell'ufficio in applicazione delle decisioni della maggioranza. Non è che l'architetto che l'ha assunta abbia preso il solleone nella settimana di ferragosto e l'abbia scodellata senza che la sindaca ne sapesse nulla. Però non è una bella faccenda che una determinazione del genere compaia un sabato pomeriggio della seconda settimana di ferragosto. C'è un retrogusto di presa per i fondelli verso i cittadini. Che è poi la cifra cui ci ha abituato la sindaca nei dibattiti. Menare un botta e poi bloccare la discussione perché lei è la sindaca e gli altri si ricordino di Sordi nel Marchese del grillo.
In buona sostanza RFI erige un muro che spacca in due parti il paese. La ferrovia non la si scavalca e nemmeno la si sottopassa.
Del resto questa era la riposta prevedibile visto le balle  e le manfrine che la politica di Curno  stava menando da mezzo secolo.
Pronta a promettere il raddoppio della ferrovia.
Pronta a promettere la fermata del treno.
Pronta a promettere che ci sarebbe stata la metropolitana anziché le carrozze di Carlo Codega oscenamente pitturate dai soliti vandali –non sai se per ripicca  al pessimo viaggiare o per pura ignoranza e cattiveria- che vediamo passare.
Altrettanto pronta –la politica- a dimenticare l'inedificabilità prossima alla ferrovia tanto che adesso se raddoppiano i binari,  i Carabinieri potranno fare i controlli dei viaggiatori direttamente dalle finestre della caserma.
Il Gandolfi potrà vendere direttamente i fiori ai viaggiatori.
Il Taiocchi potrà  fornire pasti al volo ai viaggiatori.
Vengono in mente certi reportage indiani.
L'unico spazio dove si poteva immaginare la stazione è diventato un bel PL.
Ma il bello doveva ancora venire quando la politica ha fatto finta  che non esistessero i viadotti del treno sul torrente Quisa ed a seguire quello sulla via San Clemente, quella sulla Briantea, su via Piave e – davvero una stupidaggine!- quello sul Brembo.
RFI  è stata zitta per compiacere la politica finchè ha menato il colpo: niente raddoppio dei viadotti.
Ghè mia i solcc.
Pensa che novità!.
Il fatto é che se si chiudono i due passaggi a livello c'è il problema di come si collega in NE del paese col paese e chi pagherà le opere necessarie e quanto caos ne potrebbe derivare nella fase dei lavori necessariamente lunghi.
Insomma ancora una volta la bulleria, la falsità, la doppiezza e l'ignoranza della politica sarà pagata dai cittadini e dalle imprese. Roba da chiodi.


CHI GUFA CONTRO TRIA?




Affari Italiani.it dell'8 agosto 2019: Spread, due miliardi di interessi sul debito. Quanto ci è costato il Salvimaio. Difficilmente lo spread calerà sotto la quota di 200 punti base se il governo non cambierà passo. Fatto sta che dalle elezioni dello scorso anno ad oggi il differenziale di rendimento tra Btp decennali e Bund di pari durata è cresciuto di almeno uno 0,7% (con punte, nei momenti di maggiore incertezza e tensione, dell'1,9% in più). Il rischio ora è che elezioni anticipate in autunno possano far risalire nuovamente il premio per il rischio che i mercati chiederebbero per investire in titoli italiani, riportando lo spread almeno in area 2,4%-2,5% (già oggi lo spread si è riportato sopra il 2,1%), con un rendimento del decennale che dall'attuale 1,50%-1,55% potrebbe rimbalare sull'1,75%-1,90% o forse più. In soldoni, con un debito pubblico superiore ai 2.358 miliardi a livello assoluto (il 132% del Pil), rinnovato a colpi di circa 400 miliardi di euro l'anno e a fronte di una durata media di 6,8 anni, l'eredità del governo Conte rischia di essere circa 2 miliardi di maggiori oneri finanziari sulle spalle degli italiani.
A seguire Morya Longo su Il Sole 24Ore del 20 agosto 2019: Debito pubblico, l'incertezza politica ha un costo extra di 5 miliardi. È l'esborso aggiuntivo che, a causa dell'instabilità, il Tesoro ha pagato quest'anno e pagherà nel prossimo su tutti i titoli di Stato emessi durante il Governo gialloverde. Mentre la politica annuncia tagli alle tasse, si arrovella su come evitare l'aumento dell'Iva e litiga sul calendario, il Governo gialloverde vive un passaggio decisivo lasciando all'Italia una gabella da 2,8 miliardi nel 2019 e da altri 2,3 nel 2020. Un conto che il Paese non avrebbe dovuto pagare se, sui mercati, i BTp e i BoT si fossero comportati come i più tranquilli titoli di Stato spagnoli. E che invece deve onorare: a tanto ammontano infatti gli interessi aggiuntivi, rispetto a quelli che avremmo pagato se avessimo avuto tassi uguali a quelli di un Paese paragonabile all'Italia, come appunto la Spagna, su tutte le emissioni di titoli di Stato effettuate tra maggio 2018 e agosto 2019. Se è vero che i tassi d'interesse in termini assoluti sono scesi da quando è uscita la prima bozza del contratto di Governo il 15 maggio 2018 (i BTp decennali erano a 1,92% e sono a 1,4% ora), è altrettanto vero che negli altri Paesi un tempo chiamati Pigs i tassi di mercato sono calati molto di più. La Spagna è passata nello stesso periodo dall'1,32% allo 0,15% attuale, il Portogallo dall'1,71% allo 0,18% e l'Irlanda addirittura è scesa sotto zero dall'1,05% del 14 maggio 2018. In un mondo che ormai ha 15mila miliardi di bond a tassi negativi, l'Italia continua insomma a pagare rendimenti anomali. Eccessivi. Questo è il conto dell'incertezza. Del populismo. Della retorica no-euro.
Per finire con Carlo Terzano suL'INKIESTA: L'eredità del governo Conte? Un buco da 30 miliardi L'esecutivo gialloverde ci lascia il rischio di un'Iva più cara di quella della Grecia della Troika. Solo per scongiurare il rialzo servono 23,1 miliardi. Altri 4,5 tra spese indifferibili e investimenti già decisi. Non si sa dove trovarli. E la Lega fa già promesse pari al doppio.
INVECE. Invece oggi Federico Fubini intervista  il ministro Tria (vedi la pagina allegata) e restiamo spiazzati dalla felicità (invero contenuta) del ministro: “il deficit per il 2020 sarebbe sostanzialmente inferiore al 2,1 % del prodotto lordo (Pil) previsto nel Documento di economia e finanza di aprile scorso(…) Fubini perplesso: Il deficit 2020 sarà dello 0,3% inferiore al PiL previsto? «Anche di più di 0,3%. Ovviamente sono previsioni”. Fubini sempre perplesso: In sostanza ci sono 7 o 8 miliardi di deficit in meno rispetto alle stime, sul 2020?
E Tria: «Non solo per i risparmi sulle due misure, anche per le maggiori entrate attese e i minori interessi sul debito. Si oscilla tra i sei e gli otto miliardi. Dipende da noi, se sapremo conservare la calma sui mercati e quindi uno spread fra titoli italiani e tedeschi sui livelli attuali o poco più bassi”. Poi tria ci dice che al posto della spesa in deficit di Qupota 100 lui avrebbe scelto di ridurre le tasse sui redditi medio-bassi con risorse più o meno corrispondenti a “Quota 100” e aggiunge che per lui il deficit non sarebbe affatto un tabù. È uno strumento di politica economica, e purtroppo l'Europa lo ha dimenticato. Però è uno strumento, non un fine. Conta cosa se ne vuole fare. Ha senso per aumentare gli investimenti, ma già riusciamo solo con difficoltà a farne con gli stanziamenti già in bilancio. In realtà all'Italia interessa di più e conviene di più una forte politica espansiva degli altri Paesi europei che hanno spazio di bilancio. Avremmo l'impatto positivo, senza il maggiore indebitamento». Messaggio alla Germania che non pare oggi in grado di riceverlo. Perché la Germania con il 60% di debiti sul Pil può permettersi i 50 miliardi, anzi magari anche i 100, ma questa è un'illusione ottica: infatti qui parliamo di bilancio federale, mentre i debiti dei 16 Länder che ammontano a 600 miliardi  non vi fanno parte, così come non entrano i 500 miliardi di debiti  della Kreditanstalt für Wiederaufbau, un organismo simile alla nostra Cassa depositi e prestiti i cui 300 miliardi di debito entrano invece nel bilancio dello stato.  Così siamo già  a 1100 miliardi, senza contare le esposizioni pubbliche  del sistema delle Landesbank e Sparkasse, ovvero Casse di risparmio locali finora rimaste al di fuori dei controlli della Bce. Esse in Germania sono la bellezza di 1600 (519 in Austria), con 45 mila filiali e 700 mila dipendenti e si tratta di banche caratterizzate da scarsa redditività a fronte di elevati costi gestione, con una forte influenza della politica. Istituti che in Germania hanno finito con l'accumulare un'esposizione preoccupante a derivati e titoli “spazzatura”, ma anche una percentuale  di crediti deteriorati (che oscilla sul 7%) a causa di generosi prestiti concessi secondo logiche che di economico hanno ben poco. Il governo ha già dovuto spendere oltre 500 miliardi di euro (di cui oltre 230 miliardi di aiuti diretti) per evitarne il crack. Quanto debito occulto si nasconde lì dentro? Per non parlare poi del fatto che, a differenza di tutti gli altri Paesi dell'Ue, nel bilancio non entrano nemmeno alcune voci della spesa pensionistica e del welfare. Non ci si deve di certo stupire se l'Economist calcola che la Germania abbia il debito potenziale più alto d”Europa, ovvero il 145% del pil, seguito a ruota da altri primi della classe come Olanda e Austria.
Il fatto è che a ferragosto Federico Rampini su La Repubblica che “Le locomotive del mercantilismo globale, Cina e Germania, soffrono due crisi gemelle. Rallenta la crescita della prima, è già sull'orlo di una recessione la seconda. In un certo senso i guai cinesi e tedeschi sono una vittoria di Donald Trump. Il presidente americano ha preso di mira dal giorno del suo insediamento alla Casa Bianca gli eccessivi avanzi commerciali di Berlino e Pechino. I suoi dazi hanno colpito i reprobi: in misura maggiore il “made in China” rispetto al “made in Germany”, ma anche su quest'ultimo pendono minacce di nuove tasse doganali. Il protezionismo americano è una delle cause delle crisi gemelle sino-tedesca. Due superpotenze economiche abituate ad avere un accesso illimitato al mercato americano, si trovano impoverite dalla progressiva chiusura di quello sbocco. La Cina ha avuto maggior successo nel dirottare esportazioni verso l'Asia e l'Europa, ma è un gioco in cui altri vengono danneggiati. E comunque la coperta si sta restringendo, la globalizzazione come si era articolata nell'ultimo quarto di secolo è entrata in una fase “glaciale”. Le multinazionali – abituate a considerare un mondo senza frontiere e a delocalizzare in base alle convenienze sui costi – stanno rivedendo quelle “catene logistiche intercontinentali” che avevano funzionato per decenni.

EVASORE E SPIONE




Dunque quello che ha fatto il classico in un liceo di ex preti  e si augura –democraticamente- che a governare siano solo le persone intelligenti scelte opportunamente in una elite (che ha fatto obbligatoriamente il classico e il politecnico obviously) piuttosto che quelle oneste. Questo perché “le élite sono coloro che, per virtù innata e per educazione, sono capaci di ragionare. Le élite sono costituite per lo più da uomini solita­ri, capaci di ragionare caso per caso”. Per esempio uno come “Martelli fa parte delle élite, Martelli era un socialista, versava coi ladri? Ecchisene frega? Questa è un'obiezione moralistica che lasciamo ai leghisti “.  A seguire il suo “cane da riporto 1” gli domanda sommessamente leccaculo: Lei che ha fatto? finite le ferie? E il nostro gli risponde: Non posso esprimermi, perché la vecchia zabetta malefica — quella che vorrebbe avere la possibilità di controllare i cittadini di Curno “h24” mediante le telecamere comunali di sorveglianza — è capace d'imbastirci chissà quale narrazione, con tanto di calunnie espresse in forma interrogativa o dubitativa. Quando ho pubblicato quella foto di “culi rubati” sono stato costretto a ritagliare la foto, che tutt'intera era abbastanza suggestiva, perché la zabetta non identificasse il luogo”.
In effetti è vero che quando uno predica che solo gli intelligenti piuttosto che gli onesti possono governare, uno che ha aperto una ditta senza partita iva e per non farla trovare l'ha nascosta nel negozio del socio (chi mai penserebbe che una ditta digitale stia nascosta da un fiorista?). Uno che sperava di fare affari  perché il socio della ditta faceva (anche) il sindaco e in quanto tale le conoscenze potevano fruttare. Uno che –ditta singola o accoppiata- non ha pagato le tasse nel comune dov'era nascosta approfittando anche dell'ombelico legato alla ragioniera del comune. Che somma va il posto pubblico con la contabilità privata di qualche ditta locale e non. Uno che s'è fatto mettere al suo amico sindaco il naso dentro l'anagrafe comunale per conoscere le faccende famigliari altrui e poi le ha spifferate sul blog.
Beh: si capisce benissimo che viva con la sgaggia nel culo e tema perfino le telecamere del comune osservate dai cittadini onesti e/o semplicemente ignoranti. Questo comunque non vale quando va a nascondere la macchina nel parcheggio delle sue amiche che gliela tengono sotto'occhio con la tlc dal loro negozio. Non vale trescare col suo amico sindaco per conoscere l'anagrafe degli avversari. Nemmeno per nascondere la ditta ed evadere le tasse.
Viva gli onesti piuttosto che gli evasori ed eversori «intelligenti»: pure se dicono di votare Zingaretti.