A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1079 DEL 20 AGOSTO 2019
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















CONTE SE NE E' ANDATO. FORSE
Cominciamo a scrivere queste note verso le 18 quando è ancora in corso il dibattito al Senato dopo avere ascoltato la seconda parte del discorso di Conte, quello di Salvini e quello di Renzi. Certo è che se uno che ha fatto il classico –Salvini ha frequentato il liceo classico Manzoni di Milano in cui si è diplomato  con 48/60 nel 1992- non ha compreso la differenza tra un discorso elettorale in piazza con uno  al Senato repubblicano, non c'è da stare granche contenti. L'unica speranza è che stasera Conte vada da Mattarella a rimettere il mandato  così che decade  sostanzialmente anche l'intero governo. Salvini a casa tranne che firmare le paghe ai dipendenti. Aveva depositato la mozione di sfiducia al  suo PdC che non è stata nemmeno calendarizzata e s'è trovato spodestato. Bel autodafe.
La povertà del linguaggio, dei contenuti, delle idee , delle proposte – alla fine ha detto che s'accontenterebbe pur di andare avanti-  fanno il paio col peggior leghismo perché privo anche del satanismo che Bossi immetteva coi suoi orchi. Però va detto che il suo linguaggio è quello che ascoltiamo molto spesso nei talkshow così come sui bus o nei locali pubblici da parte del suo elettorato. Anzi: dei suoi fans. Parole che passano direttamente dalla bocca del capitano a quelle dei suoi  elettori, condito di quella religiosità satanica per cui la fede è solo uni dei tanti mezzi per raggiungere lo scopo. (...)

MILANO PIANTA 100.000 ALBERI
IL PAESE BELLO DA VIVERE ZERO
Il primo ministro dell’Etiopia Abiy Ahmed che ha tuittato il 30 luglio u.s. di avere piantato (non da solo…)  ben 353,633,660 piantine piantate in 12 ore nell’ambito dell’iniziativa "Green legacy" per ricreare il patrimonio forestale perduto di uno degli stati più aridi del continente africano e contro il climate change, pure il sindaco di Milano Beppe Sala ha dato un annuncio  (siamo solo all’annuncio di fare, non di avere fatto..) di volere piantare entro fine anno almeno 100 mila alberi ed entro il 2030 di arrivare a TRE MILIONI. Questo per iniziare e completare il progetto Foresta MI seguendo l’idea di Stefano Boeri, direttore scientifico del progetto. Ma non basta: altri 5,5 milioni di alberi verranno piantai nel 133 comuni della cintura di Milano. Che paiono numeri grandiosi ma se poi pensi a quanti  abitanti – tra residenti turisti lavoratori- che  stanno ogni giorno nella metropoli (per non dire della regione metropolitana) siamo a meno di un albero ogni tre persone. Forse neanche uno su quattro perché il patrimonio boschivo mentre cresce perde anche parte di se stesso per diversi motivi e quindi… se non pianti ininterrottamente corri il rischio di arretrare piuttosto che aumentare. (...)


















































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!


















































































































































































































CONTE SE NE E' ANDATO. FORSE


Cominciamo a scrivere queste note verso le 18 quando è ancora in corso il dibattito al Senato dopo avere ascoltato la seconda parte del discorso di Conte, quello di Salvini e quello di Renzi. Certo è che se uno che ha fatto il classico –Salvini ha frequentato il liceo classico Manzoni di Milano in cui si è diplomato  con 48/60 nel 1992- non ha compreso la differenza tra un discorso elettorale in piazza con uno  al Senato repubblicano, non c'è da stare granche contenti. L'unica speranza è che stasera Conte vada da Mattarella a rimettere il mandato  così che decade  sostanzialmente anche l'intero governo. Salvini a casa tranne che firmare le paghe ai dipendenti. Aveva depositato la mozione di sfiducia al  suo PdC che non è stata nemmeno calendarizzata e s'è trovato spodestato. Bel autodafe.
La povertà del linguaggio, dei contenuti, delle idee , delle proposte – alla fine ha detto che s'accontenterebbe pur di andare avanti-  fanno il paio col peggior leghismo perché privo anche del satanismo che Bossi immetteva coi suoi orchi. Però va detto che il suo linguaggio è quello che ascoltiamo molto spesso nei talkshow così come sui bus o nei locali pubblici da parte del suo elettorato. Anzi: dei suoi fans. Parole che passano direttamente dalla bocca del capitano a quelle dei suoi  elettori, condito di quella religiosità satanica per cui la fede è solo uni dei tanti mezzi per raggiungere lo scopo.
Il tragicomico è che un governo Conte-bis potrebbe nascere solo tagliando la testa a Salvini, DiMaio, Toninelli e una dozzina di altri tra ministri e sottosegretari attuali ma ci pare che Salvini proprio non abbia interesse a continuare l'esperienza dal momento che non saprebbe che fare con la prossima legge di stabilità. Del resto un Conte-bis oppure un Giorgetti PdC che vedrebbero Salvini e DiMaio abbandonati sui seggi parlamentari spodestati da un neo gruppo di ministri e sottosegretario, proprio non esiste nella prospettiva di Salvini.
Insomma questa maggioranza s'è inchiodata da sola e non c'è verso di schiodarla. Anche perché da qui alle elezioni l'Italia e l'UE finiranno in una nuova (mezza) crisi economica per via del caos trumpiano e del rallentamento  della crescita tedesca e quindi a quei 250mila operai senza futuro di adesso chissà quanti se ne aggiungeranno.
Il discorso di Renzi, fermo sui numeri della crescita economica guadagnata dal Paese ai tempi del suo governo, merita grande attenzione anche perché finora una capacità di fare sintesi e proposte Zingaretti non l'ha ancora dimostrata. Immaginare un futuro dell'Italia senza quello che è stata la Germania di questi ultimi anni, un paese che ha soggiogato saccheggiato massacrato mezza Europa trasformando i paesi a sud ed a est dei suoi confini in economie e stati vassalli, resta difficile immaginarlo.
Proprio il caos indotto da Trump ha lo scopo di impedire la crescita politica ed economica dei tre grandi concorrenti internazionali: Cina, UE e Russia. Col sovrappiù dei rispettivi problemi interni e sui confini e quelli di capire – l'Ue- che occorre stare insieme dall'economia alla società alla difesa- per  avere sufficiente voce contro gli altri due  concorrenti.
Noi restiamo della nostra idea. Nell'occidente la gggente è già piena di troppe cose e non c'è speranza che solo continuando in questo processo di allargamento dei consumi privati ci possa essere direttamente o indirettamente una crescita che sia sopra l'unità.


MILANO PIANTA 100.000 ALBERI
IL PAESE BELLO DA VIVERE ZERO

Il primo ministro dell’Etiopia Abiy Ahmed che ha tuittato il 30 luglio u.s. di avere piantato (non da solo…)  ben 353,633,660 piantine piantate in 12 ore nell’ambito dell’iniziativa "Green legacy" per ricreare il patrimonio forestale perduto di uno degli stati più aridi del continente africano e contro il climate change, pure il sindaco di Milano Beppe Sala ha dato un annuncio  (siamo solo all’annuncio di fare, non di avere fatto..) di volere piantare entro fine anno almeno 100 mila alberi ed entro il 2030 di arrivare a TRE MILIONI. Questo per iniziare e completare il progetto Foresta MI seguendo l’idea di Stefano Boeri, direttore scientifico del progetto. Ma non basta: altri 5,5 milioni di alberi verranno piantai nel 133 comuni della cintura di Milano. Che paiono numeri grandiosi ma se poi pensi a quanti  abitanti – tra residenti turisti lavoratori- che  stanno ogni giorno nella metropoli (per non dire della regione metropolitana) siamo a meno di un albero ogni tre persone. Forse neanche uno su quattro perché il patrimonio boschivo mentre cresce perde anche parte di se stesso per diversi motivi e quindi… se non pianti ininterrottamente corri il rischio di arretrare piuttosto che aumentare.

Data la buona notizia milanese (che è  ben più piccola di quel che vogliono spacciare….) veniamo alla cucina nostrana dove c’è da lasciarsi prendere dalla sconforto perché di verde  nel paese bello da vivere non se ne crea più da un quarto di secolo e quelle poche aiuole che si vogliono far passare per “verde” le fanno i privati “ovviamente” a proprio vantaggio e ornamento. Il paradosso di Curno è che il partito che ha dato la maggiore impronta verde al paese  sia stata proprio la DC prima (la difesa delle antiche sponde  fluviali) e poi la Lega con la variante del PRG che inserì l’Orto Botanico contribuendo così a creare quella cintura di aree verdi indicate con le lettere A, B.C.D.E.F  nello schizzo. IL centro sinistra proiprio non ci ha aggiunto un metro quadro e neppure un albero: anzi s’è bene ingegnato a peggiorare anche quel poco verde che esiste con una manutenzione  verso il basso. Per risparmiare. Messo sulla carta il verde di Curno resta tale perché il paese bello da vivere se ne sbatte del verde – anche le briciole esitenti…- preferenedo tutto quanto va a vantaggio dei bottegai e dei gruppi sociali per concretizzare –destra centro sinistra verdi  o gialli  che governino -un profittevole scambio  elettorale in vista delle future elezioni.
Adesso la giunta Gamba vorrebbe spacciare la futuribile pista pedociclabile lungo il fiume Brembo come opera propria (in termini temporali di sicuro) mentre in realtà  dopo che la coppia Serra-Gamba hanno preso due sonori schiaffoni politici da Ponte San Pietro (che  s’è prima pubblicizzato l’Isolotto dove la pista pedociclabile c’è già ) e da Treviolo (che s’è pubblicizzato l’ex frantoio Benzoni ed ha  costruito una piccola bretella di pista)… non poteva che adeguarsi.
Non sembri strano se Curno e Presezzo, comuni frontisti sul Brembo, siano gli unici a non avere tracciato una pista tra Ponte san Pietro e la foce del fiume nell’Adda.
Ponte san Pietro e Treviolo si sono risolti due grane grandi come un collina come quella dell’Isolotto e della ex cava Benzoni mentre le giunte Serra e Gamba non sono ancora riuscite a risolvere la grana dei livelli sui terreni lungofiume. La giunta Serra&Gamba davanti al problema di acquisire o espropriare un’area privata dell’ex cava Cavagna-Regazzoni  hanno fatto finta di niente davanti al progetti di una pista pedociclabile che… verrà costruita DENTRO una zona di esondazione del fiume e del torrente.
Un genialata: non c’è che dire. Ma si sa che i cattocomunisti hanno in massima considerazione la proprietà privata e anziché operare secondo i normali canoni, li svicolano.
A indicare quanto importi alla nostre madamine il tema o il problema. Uffa!.
Ovviamente le due sindache –davanti al protagonismo dei due comuni vicini- si sono adeguate con la testa delle impiegate pubbliche, partecipando a un finanziamento di Banca Intesa (che è e resta comunque una banca privata che alimenta una sua fondazione) assieme a Ponte san Pietro e Presezzo per beccarsi un po’ di soldi per degli studi copia&incolla dal punto di vista scientifico ambientalista e con due passerelle sui Torrenti Quisa e Dordo.

Parliamo di alberi e rimboschimento a Curno.
Una lettura del programma delle opere pubbliche dal 2020 al 2022 non mostra alcun intervento perché le cinque aree indicate nel disegno – aree già in massima parte di proprietà pubblica e le poche private già tutte vincolate come destinazione pubblica-  non prevede alcun intervento  per la creazione “almeno” di un collegamento pedonale tra le stesse (forse ci sarà un bretellina dentro un generoso PL di un democristiano doc).
Non passa nella testa della giunta Gamba nemmeno l’idea di aprire al pubblico lo spazio verde inutilizzato che illustriamo in fotografia ad ovest di via Curnasco. Non c’è nemmeno uno straccio di idea o progetto (un concorso? vade retro!). Il massimo del climate change casalingo è la tariffa puntuale ( che si rivelerà alla fine un bidone…) e la pulizia della plastica dal fiume (una volta l’anno). Se c’è da inventarsi un lavoro inutile, c’è da stare sicuri che le madamine ci sono.
Non  passa nemmeno per la crapa delle nostre  IL problema del RADDPPIO della linea ferroviaria (anzi: si dice che siano state tra  coloro che hanno sollevato problemi) che a Curno… passerà sottocasa di molte abitazioni.

Insomma ci si rende conto di come non abbiano  ne la minima idea di  aumentare e migliorare il verde –quello VERO non le misere aiuole del comune- e nemmeno un’idea di integrare quel poco che resta e miglioralo per una maggiore protezione e fruizione.
No, dico: come si fa a immaginare una pista pedociclabile DENTRO l’area di esondazione del fiume!!!!???. Come si può immaginare di creare quella Disneyland di cemento e plastica che è il giardino dell’ex oratorio di via Marconi?.
Che fare? Boh?. Con questo personale politico che coniuga il massimo dell’ignoranza e dell’insensibilità ai temi ambientali – molto a parole e niente ai fatti: vedi TS1 e TS2 per gradire- un clientelismo spinto a puri fini di scambio elettorale e se c’è da fare qualcosa, si fa di tutto purché sia cemento e assimilato (la pista pedociclabile di via Marconi è un’autostrada: mancano i guardarail di corten ma ci sono le sedute sempre di acciaio corten) l’idea che da oggi a fine mandato piantino  almeno 20mila alberi… hai voglia.