A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1078 DEL 19 AGOSTO 2019
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















AVVISAGLIE DI UN '68 ALPINISTICO
Quando ci presentammo –chi scrive e il compagno di arrampicate F.I.- in pantaloncini di cotone di gamba corta manufatti dalle rispettivi madri e la mitica maglietta Fruit-of-The-Loom per la prima volta nella sala del rifugio Curò poco prima delle venti  correva l'anno 1964  l'ultimo sabato di giugno. Uno aveva 17 anni apena compiuti e l'altro già. Ai piedi un paio di sacrileghe superga,  relitto delle “scarpe da ginnastica” che avevamo semi-abbandonato nella serie: o mi cambi o ti lascio, allora fabbricate dalla pirelli per l'esercito italiano. Calzini fini di cotone ovviamente bianchi, pure quelli relitti delle ore di ginnastica a scuola. Le avremmo ritrovate qualche anno dopo sotto il servizio militare. I lussuosi scarponi – un paio di Noris fabbricati dal un calzolaio di Zogno-  penzolavano per le stringhe all'esterno degli zaini. Costavano 28mila lire del 1963: come sette servizi di cameriere alla domenica sera in pizzeria. Zaini francesi Millet che già allora erano di materiale sintetico, verticali, con le cinghiette fissa ramponi. I veri alpinisti presenti – non più di una ventina di cui solo tre donne- ci gettarono uno sguardo di compassione: a mò du rimbambicc!. (...)

COALIZIONE "ORSOLA"?
.... MA PER FAVORE!
Noi speriamo ardentemente per il bene nostro e del Paese che NON si formi nessun accrocco di governo tra “questo” PD e “questi” penta stellati. Noi speriamo che domani Conte, dopo la sua relazione al Senato, salga al Quirinale a dare le dimissioni in modo che siano estromessi dalle stanze del potere un branco di ministri incapaci e quando non violenti e la rispettiva corte di vice e sottosegretari. Nel governo penta stellato forse ci sono tre che meritano appena appena la sufficienza: il presidente del consiglio Conte alias mister tentenna, il ministro dell'economia Tria un altro mister tentenna ma con le idee chiare anche se in buona parte errate. Resta incerto il voto alla ministra della guerra Trenta e la salviamo perché almeno sa cos'è un esercito in quanto ex ufficiale e para diplomatico , visto che finora pochi ministri della difesa avevano  fatto (almeno) il servizio militare. Brutalmente la soluzione potrebbe essere un governo Conte BIS con l'attuale maggioranza ma con Salvini DiMaio Toninelli ed una mezza dozzina di altri ministri fuori con pochi punti in programma. (1) la Legge di Stabilità 2020, (2) la soluzione per i 200mila lavoratori nel pieno delle crisi industriali e infine (3) la programmazione di ridurre l'evasione fiscale alla media europea nello spazio di cinque anni. (4) taglio del cuneo fiscale fity-fity con quanto ricavato dalla riduzione dell'evasione fiscale (5) introdurre il contrasto di interessi ragione per cui ogni famiglia può ridurre il proprio reddito annuo di 5mila e mille euro in più ogni figlio a carico oltre il primo. Fermare tutto il resto del contratto. (...)

3,6 EURO L'ORA
Leggermente clientelare.
Solo leggermente.
Il Comune di Curno ha dato mandato all'Ass. Mosaico di procedere alla “selezione di n. 1 giovane per la realizzazione di percorsi di leva civica regionale volontaria promossi da associazione mosaico presso l'ente Comune di Curno previsti nel progetto autofinanziato “Comune di Curno : In supporto al Segretariato Sociale”. Già chi ha scritto questo titolo meriterebbe di essere rimandato  alla scuola primaria, ma va bene anche la creatività. Ci sono degli elementi interessanti per capire come tira il vento  nel contesto. Per  esempio : il settore - Attività amministrativa progettuale, gestionale e di contabilità negli ambiti d'intervento previsti dalla normativa (L.R. 16/12/14 n.33). Una chiarezza chiarissima: cioè tutto e quindi niente. Insomma accontentiamoci. La terza chicca sta nei criteri di selezione. Leggiamo. L'” Associazione Mosaico si atterrà nella procedura selettiva ai criteri verificati e approvati in sede di accreditamento come ente di servizio civile nazionale di I classe, ex legge 64/2001. In particolare, i punteggi attribuiti al candidato per la graduatoria finale, da parte della commissione di valutazione di Associazione Mosaico, sono così distribuiti:  curriculum vitae: punteggio da 0 a 8;  questionario motivazionale: punteggio da 0 a 8;  colloquio di gruppo Mosaico: punteggio da 0 a 24;  colloquio individuale Ente Ospitante: punteggio da 0 a 60.” 
Conclusione: avete letto bene le ultime NOVE parole? (...)


















































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!



















CICALA SULLE MORE AFFRESCO NELLA VILLA DI POPPEA












CRESTA EST DEL PIZZO COCA


















































































































































































AVVISAGLIE DI UN '68 ALPINISTICO

Quando ci presentammo –chi scrive e il compagno di arrampicate F.I.- in pantaloncini di cotone di gamba corta manufatti dalle rispettivi madri e la mitica maglietta Fruit-of-The-Loom per la prima volta nella sala del rifugio Curò poco prima delle venti  correva l'anno 1964  l'ultimo sabato di giugno. Uno aveva 17 anni apena compiuti e l'altro già. Ai piedi un paio di sacrileghe superga,  relitto delle “scarpe da ginnastica” che avevamo semi-abbandonato nella serie: o mi cambi o ti lascio, allora fabbricate dalla pirelli per l'esercito italiano. Calzini fini di cotone ovviamente bianchi, pure quelli relitti delle ore di ginnastica a scuola. Le avremmo ritrovate qualche anno dopo sotto il servizio militare. I lussuosi scarponi – un paio di Noris fabbricati dal un calzolaio di Zogno-  penzolavano per le stringhe all'esterno degli zaini. Costavano 28mila lire del 1963: come sette servizi di cameriere alla domenica sera in pizzeria. Zaini francesi Millet che già allora erano di materiale sintetico, verticali, con le cinghiette fissa ramponi. I veri alpinisti presenti – non più di una ventina di cui solo tre donne- ci gettarono uno sguardo di compassione: a mò du rimbambicc!.
Il fatto è che in quegli anni “dovevi” partire –secondo i canoni degli alpinisti politicamente corretti- da Valbondione già tutto abbigliato da “vero” alpinista” anche se la mulattiera consentiva- con passo agile saltando sulle pietre piane- di evitare il peggio e per noi era normale salire almeno fino al rifugio con delle calzature il più leggere comode e agili possibili. La scommessa era di stare sotto i 40 minuti Valbondione-Curò. Ci poteva stare. Dovevi già indossare alla partenza una solida e pesante camicia di flanella rosso blu gialla. Un maglione di lana rossa. Calzettoni alti di lana rossa o blu, tollerato il giallo. I “veri” alpinisti andavano in montagna agghindati come preti pronti a dir messa. Intendiamoci: ciascuno con la propria divisa. Altrimenti eri matto, inaffidabile. Ti saresti di sicuro ammazzato.
Ma nello zaino però c'era tutto. Anche una lussuosa giacca a vento imbottita di vero piumino d'oca Moncler, arrivata in Italia tramite delle parentele di la delle Alpi. Un regalo da ottantamila lire di allora. Anche un paio di ramponi di acciaio inox manufatti dall' artigiano Ambrosini della città, dalle parti del vivaio comunale. Anche un gilet di lana cotta ciulato ad uno zio ex migrante a falciare l'erba di la dello Spluga.
Intanto che cenavamo una scodella di minestrone condito con lardo fieramente rancido e i nostri panini, bevendo acqua perché di vino neanche parlarne (astemi di vino e sigarette senza pregiudizi ideologici) F.I. leggeva il percorso della cresta est del Pizzo Coca. Quando F.I. estrasse dallo zaino la Guida delle Alpi Orobie di Saglio, Corti, Credaro ediz. 1956 e cominciò a leggere l'itinerario 117c il gruppo dei vecchi zittirono, drizzarono le orecchie  ad ascoltare finchè venne avanti il rifugista Patrizio Merelli  che ci brutalizzò: ghe öl ol nerv, mia i liber. Ci vuole  forza e coraggio, non i libri. Lo guardammo. Li guardammo sfottendoli. Vistisi sfidati ci invitarono al loro tavolo e –confessandoci falsamente maggiorenni- subimmo l'interrogatorio a partire dalle scarpine da ginnastica con le quali eravamo comparsi al cospetto degli DEI (loro…)   fino al clou: cosa fate domani? Non ebbero soddisfazione tranne un: le cose si dicono quando sono state fatte. Che bigoi!, ci fecero intendere compassionevoli.

Il problema per questi vecchi era che stava per arrivare il'68 anche tra gli alpinisti e nemmeno noi giovanissimi ce ne eravamo accorti. Stavano per cambiare un sacco di cose. Anche il fisico degli alpinisti: piccoli muscolosi capaci di portare un sacco da mezzo quintale, terricoli, muratori stavamo allungandoci. Non era più il calcio e  le interminabili partite di tre ore nella polvere. Che finivano spesso con sane scazzottature. Adesso era arrivata la scuola: quindi la pallavolo, la pallacanestro. Il nuoto. Insomma perdevamo il corpo terricolo del contadino e ci allungavamo. Ci alleggerivamo. Correvamo più veloci. Ci prendevamo delle comodità “eticamente” impensabili per  gli anziani: le scarpette superga per arrivare al rifugio. La maglietta maniche corte  fruit f the loom. Due  autentiche bestemmie. La guida sui percorsi cartacea: non più il parlare coi vecchi che ti insegnavano come era il mondo. La lattina di birra nello zaino al posto della borraccia col vino. La giacca a veto imbottita di piumino. La corda di nailon da 52 metri diametro del 12 mm. Orribile a raccontarsi perfino i guanti di pelle sottile per arrampicare visto che  cominciavamo ad avere tutti  non più le mani callose dei muratori e dei contadini ma quelle degli studenti. Fotografavamo perfino i camosci piuttosto che sparargli. Come fa un alpinista a non andare a caccia!? Una vergogna.
Il fatto é che noi giovanissimi non scoprivamo niente. Avevamo solo un po' più di attenzione a quello che c'era intorno. Laicamente lo valutavamo e se del caso lo mettevamo nello zaino. Non conquistavamo la vetta. Salivamo solo una  montagna: per un canalone, per uno spigolo, per un ghiacciaio. Per i vecchi andare in montagna era come andare a messa. Come celebrare una funzione. Un rito. Per noi era stare due giornate a respirare un'aria più sana piuttosto che lo zolfo e il carbone che  i riscaldamenti del tempo sparavano dai camini. Per i vecchi la cena al rifugio era il minestrone, lo spezzatino, il vino. Noi avevamo già messo le mani sulle scatole di plastica col coperchio ed arrivavamo al rifugio anche con la verdura. Per i vecchi  andare in cima significava  stare più vicino a dio. Noi sorridevamo: occhio ai fulmini piuttosto.
Per ancora un paio di decenni  in due settori non arrivò il '68. L'arrampicata e i materiali. Ai tempi un sesto grado di difficoltà era già il limite estremo. Oggi leggendo le descrizioni e vedendo i passaggi siamo fuori quasi due volte. Quanto ai materiali eravamo fermi ai  calzolai, ai fabbri ed ai falegnami di paese. Basta prendere in esame una picozza d'oggi e quella che avevamo noi per capire le ragioni dell'esistenza delle stazioni spaziali. Non esisteva nemmeno l'idea di una palestra di roccia costruita ad hoc dentro un edificio per allenarsi. Sarebbero stati necessario ancora 3-4 lustri per arrivare a dotazioni superlative in termini di efficienza peso durata.

L'indomani uscimmo dal rifugio alle cinque, superammo due cordate prima di arrivare alla conca del Lago di Valmorta  e fummo i primi ad arrivare in vetta al Coca la domenica mattina. Aspettammo che arrivasse qualcuno dei vecchi che ci avevano sfottuto. Com'ela? Com'è stata? Ci chiese uno che  la sera prima non aveva mai aperto becco. Un cesso risposi elegante. Fa mia ol bulo. Non fare il bullo. Ghe de mei, ribattei pronto. C'è di meglio. Ma se ta set ndre a mo a cicià la teta de to mader!?. Ma se stai ancora succhiando il latte di tua madre!.
Allora F.I. sfoderò tutta la sua cattiveria: venerdi sabato e domenica facciamo la traversata delle 13 cime dal Passo Gavia  e ritorno: forsa, chè post!. Forza c'è posto. Appuntamento sabato sera  al  rifugio Berni. In cima al Pizzo Coca faceva caldo e levammo la mitica camicia di flanella, il corpetto leggero di lana e  rimettemmo la fruit of the loom. Ossignur, caila fo, che la grida vendetta al cospetto di dio. Signoreiddio, spogliatela, che grida vendetta al cospetto di dio. Bötet zo a rota de col che 'nga de ria 'n pais  prima del mesde. Buttati giù a rotta di collo che noi dobbiamo arrivare in paese per mezzogiorno. Se fermis mia a mangia al rifugio Coca? Non vi fermate a mangiare al  rifugio Coca? 'Nga mia i solc!. Non abbiamo soldi ed era una mezza verità. 'Nve paga noter, dai che si stacc brae. Ve lo paghiamo noi il pranzo: siete stati bravi.
Al rifugio mangiammo solo una pasta e ci buttammo a valle a rotta di collo per tornare prima possibile a casa. Tre di loro accettarono la sfida della traversata delle tredici cime e ce li trovammo a tavola venerdi sera al rifugio Berni. Temporale nevischio grandine: brutta prospettiva alla sera. Sabato mattina splendida e freddo boia. Con loro imparammo che non era necessario  correre: la montagna restava li e ci avrebbe aspettato sempre tranquilla. Non so cosa abbiamo imparato da noi.

COALIZIONE "ORSOLA"?
.... MA PER FAVORE!
Noi speriamo ardentemente per il bene nostro e del Paese che NON si formi nessun accrocco di governo tra “questo” PD e “questi” penta stellati. Noi speriamo che domani Conte, dopo la sua relazione al Senato, salga al Quirinale a dare le dimissioni in modo che siano estromessi dalle stanze del potere un branco di ministri incapaci e quando non violenti e la rispettiva corte di vice e sottosegretari. Nel governo penta stellato forse ci sono tre che meritano appena appena la sufficienza: il presidente del consiglio Conte alias mister tentenna, il ministro dell'economia Tria un altro mister tentenna ma con le idee chiare anche se in buona parte errate. Resta incerto il voto alla ministra della guerra Trenta e la salviamo perché almeno sa cos'è un esercito in quanto ex ufficiale e para diplomatico , visto che finora pochi ministri della difesa avevano  fatto (almeno) il servizio militare. Brutalmente la soluzione potrebbe essere un governo Conte BIS con l'attuale maggioranza ma con Salvini DiMaio Toninelli ed una mezza dozzina di altri ministri fuori con pochi punti in programma. (1) la Legge di Stabilità 2020, (2) la soluzione per i 200mila lavoratori nel pieno delle crisi industriali e infine (3) la programmazione di ridurre l'evasione fiscale alla media europea nello spazio di cinque anni. (4) taglio del cuneo fiscale fity-fity con quanto ricavato dalla riduzione dell'evasione fiscale (5) introdurre il contrasto di interessi ragione per cui ogni famiglia può ridurre il proprio reddito annuo di 5mila e mille euro in più ogni figlio a carico oltre il primo. Fermare tutto il resto del contratto.

Il sistema politico italiano ha davanti anche problemi come la riduzione dei 945 parlamentari attuali  ad una sola Camera e una legge elettorale proporzionale a doppio turno.  Bisogna avere il coraggio di mettere nelle mani degli elettori il proprio destino: chi non va a votare non ha rappresentanza. Pertanto si eleggono al primo turno un deputato ogni 100 mila voti e per una sola camera. Votano 46 milioni la camera avrà460 deputati. Niente deputati dall'estero (sono 12 adesso) che ormai è solo un grande caos e l'aggiunta degli ex presidenti della repubblica. Se al primo turno nessun partito o coalizione raggiunge il 50%+1 si va al ballottaggio dopo sette giorni tra i primi due  arrivati e chi vince avrà la meta+ cinque deputati della camera. Il resto distribuito in proporzione ai risultati del primo turno. Tenta giorni di campagna elettorale che coll'eventuale doppio turno diventano 45 per cambiare eventualmente governo.
In aggiunta l'unificazione in UN unico turno ogni anno di qualsiasi elezione (regionale provinciale comunale).
Secondo  tema sta nell'incrocio tra elezioni nazionali (regionale provinciale comunale) ed europee che possono dare origine a orientamenti elettorali differenti. Anche qui bisogna fissare una modalità di correzione: se le elezioni europee danno una scarto rispetto alle nazionali di un quarto degli elettori, si torna alle urne.
Terzo e ultimo tema l'abolizione delle Regioni (e quindi tornare ad una sanità unica nazionale) e la rimessa a nuovo delle province con la creazione di assemblee virtuali interprovinciali su certi contenuti programmatici.
E con l'Europa? Niente da fare. O si cambia Dublino o non si vota il bilancio. Penalizzare con taglio dei trasferimenti chi sfora il 5% di surplus commerciale (poggi è il 6% e la Germania prossima al 9%...). Proseguire col QE . Unificare almeno il 50% (dell'ammontare) entro cinque anni la fiscalità nazionale.
E sul fronte delle alleanze? Ue si dota un proprio esercito inserito per ora nella NATO. Non sono quindi gli stati che stanno nella NATO ma è l'UE che è nella NATO.

3,6 EURO L'IRA

Leggermente clientelare.
Solo leggermente.

Il Comune di Curno ha dato mandato all'Ass. Mosaico di procedere alla “selezione di n. 1 giovane per la realizzazione di percorsi di leva civica regionale volontaria promossi da associazione mosaico presso l'ente Comune di Curno previsti nel progetto autofinanziato “Comune di Curno : In supporto al Segretariato Sociale”. Già chi ha scritto questo titolo meriterebbe di essere rimandato  alla scuola primaria, ma va bene anche la creatività. Ci sono degli elementi interessanti per capire come tira il vento  nel contesto. Per  esempio : il settore - Attività amministrativa progettuale, gestionale e di contabilità negli ambiti d'intervento previsti dalla normativa (L.R. 16/12/14 n.33). Una chiarezza chiarissima: cioè tutto e quindi niente. Insomma accontentiamoci. La terza chicca sta nei criteri di selezione. Leggiamo. L'” Associazione Mosaico si atterrà nella procedura selettiva ai criteri verificati e approvati in sede di accreditamento come ente di servizio civile nazionale di I classe, ex legge 64/2001. In particolare, i punteggi attribuiti al candidato per la graduatoria finale, da parte della commissione di valutazione di Associazione Mosaico, sono così distribuiti:  curriculum vitae: punteggio da 0 a 8;  questionario motivazionale: punteggio da 0 a 8;  colloquio di gruppo Mosaico: punteggio da 0 a 24;  colloquio individuale Ente Ospitante: punteggio da 0 a 60.” 
Conclusione: avete letto bene le ultime NOVE parole?
In fondo è un altro reddito di cittadinanza nello stile straccione tipico del centrosinistra:  12 mesi di servizio a 15 ore settimanali per 216,90 mensili, 11 giorni di permesso e 11 di malattia retribuiti. 60 ore a 216,90 euro (lordi) fanno 3,6 euro l'ora.
Quasi come i “negri” che raccolgono i pomodori  in nero nei campi del Salento.
Ah! Due avvisi importanti ai partecipanti. L'indennità all'assegnatario/a sarà corrisposta in soluzioni bimestrali posticipate. Dato per scontato che chi partecipa a un concorso del genere sia un po' fesso c'è il consiglio: prima di mandare l'iscrizione il candidato si accerti sulla distanza dalla propria residenza a Curno. Pietà l'è morta. Pure l'intelligenza.