A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1074 DEL 12 AGOSTO 2019
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















PER PASSARE SULL’ISOLOTTO
SI POTREBBE FINIRE IN AMMOLLO
NELLA PIENA DEL FIUME

(...)
La sindaca Gamba nell'ultimo consiglio comunale ha discusso per l'ennesima volta col consigliere Locatelli in merito a certi aspetti tecnico formali sulle opere pubbliche ed ha concluso che lei ha completa fiducia nei suoi tecnici- dirigenti e quindi rigetta ogni osservazione di Locatelli che pure  lavora anche come tecnico comunale.
La giunta Gamba ha l'abitudine di cercare i tecnici tra quelli che presenteranno la parcella minore scelti da un piccolo mazzo scelto dal dirigente dell'ufficio. Buon per lei così può dimostrare che non spende e spande i denari dei cittadini.
Il fatto è che questo progetto e quest'opera, pagati in parte  anche da Curno (42,5%?) non ci paiono proprio adeguati alla situazione. Comunque queste scelte stanno perfettamente in linea col modello politico culturale complessivo che porta avanti la giunta Gamba: lo squallore elevato a modello supremo. La bellezza: che cavolo è la bellezza? Il rispetto e la valorizzazione dei posti: cosa vuol dire? Il buonsenso gettato nel fiume: chi percorre la pista potrebbe essere travolto dalla piena del fiume o del torrente. Della serie: lo facciamo perché l’abbiamo scritto nel programma ma non ci importa proprio zero. 
Indubbiamente la sindaca Gamba e la sua gente non ordinerebbero un affresco ad Ambrogio Lorenzetti.


















































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!
























































































































































































SONO TARGATI CURNO E MOZZO

PER PASSARE SULL’ISOLOTTO
SI POTREBBE FINIRE IN AMMOLLO
NELLA PIENA DEL FIUME

Alla sindaca Gamba piace guadagnarsi i galloni verdi con la “roba” degli altri cittadini magari nemmeno pagata o presa in prestito. Quando la sindaca Gamba portava ancora i pannoloni –questione di differenza di età- chi scrive riusciva a convincere il plotone democristiano socialista e comunista padrone del consiglio comunale del tempo a inserire nel PRG il vincolo sulle sponde del fiume e sulle tre ripe che costituivano i vari letti del fiume Brembo. Poi naturalmente DC e Lega ci hanno messo dell'impegno per darci qualche mazzata – la  peggiore è quella della Cascina Frigeni-  ma anche il c.d. centro sinistra c'ha messo dell'impegno come la lottizzazione abusiva dalle parti di via Lungobrembo 48 “maturata” lungo mezzo secolo senza che nessuno se ne accorgesse fino alla cancellazione del cannocchiale sulla costa del fiume (pure quello una nostra proposta).

Sarà anche un caso che L'Eco di un consiglio comunale denso di temi l'abbia condensato in un articolo sulla passerella sul torrente Quisa… casualmente PROPRIO due giorni dopo che noi avevamo preso per il naso la maggioranza pubblicando due articoli –sempre di L'Eco che annunciavano la.. passerella. La presa per i fondelli è che l'attesa conferenza dei servizi arriverà a novembre di quest'anno e quindi… in tema c'è un silenzio  pressoché totale ed anche il dibattito consigliare –chissà perché- non è stato registrato nelle video riprese della seduta.
Tornando all'inizio a noi piace la sindaca che già ebbe l'idea di farsi riprendere –fuori casa sua- da una tivù privata MA in casa altrui ad annunciare  un improbabile “approdo al Brembo” che ormai è scomparso dall'agenda. Piace l'idea di una sindaca che coi soldi  di tutti ed usando la terra degli altri si fa approvare quello che sarebbe il suo “sogno di avere una pista ciclabile”. Il nostro stile nei rapporti è che quando c'è anche un filo di contrasto di interessi, mi metto da parte. Ma non siamo fatti tutti uguali.

Se non abbiamo sentito male –ripetiamo: l'audio in qualche pezzo di registrazione della seduta è sparito e le immagini delle slide non si vedono- la pista  pedociclabile (quindi: in primis “pedonale” e  secondariamente  anche “ciclabile” dal momento che in Italia vige il principio che sulle strade il mezzo più veloce cede SEMPRE il passo a quello più lento o ad un animale) sfrutterebbe per una parte una pista realizzata a suo tempo dalla provincia e che un privato cedette agli acquedotti con la condizione che nel caso  il comune realizzasse la pista (pedociclabile) DOVEVA essere concessa in uso gratuitamente.
Poi ci sarebbe una parte –diciamo i 2/3- di un coltivatore diretto col quale il comune ha in ballo una questione di livelli che verrebbe non acquisita dal comune (si creerebbe una servitù di passaggio:se fosse vero saremmo OLTRE il ridicolo).

Infine la pista arrivata in via Brembo a ridosso della ex cava Cavagna-Regazzoni oggi proprietà Colombi  e se seguirà la traccia indicata dall'arch. Massimo Bernardelli nello “Studio di fattibilità del Progetto Bando Cariplo 2015 "connessione ecologica"
connessioni tra il monte Canto e il Brembo” la traccia scenderebbe di parecchi metri dentro il vecchio alveo del fiume e proseguendo in linea meridiana arriverebbe  al torrente Quisa dove verrebbe istallato “un ponte a travi re­ticolari, mentre le scarpate sa­ranno rafforzate da scogliere di massi ciclopici. La «luce» della passerella è di 25 metri e l'andamento sinuoso delle la­melle metalliche richiama nel­l'idea progettuale le onde del fiume: il ponte verrà realizzato in acciaio corten di tonalità rosso-marrone che resiste ot­timamente alla corrosione de­gli agenti atmosferici”. Così scrive L'Eco.
La traccia di percorso pedociclabile “nel Brembo” dell'arch. Bernardelli, segnata segmentata azzurra nel disegno, che è anche il progettista della passerella, è quella del disegno a destra. Il disegno di sinistra illustra –abbiamo anche delle riprese col drone- la situazione sovrapponendo la situazione reale con quanto scritto del progetto sul giornale.

Sarebbe utile che chi fa i progetti “dentro” un fiume avesse la buona abitudine di andare più e più volte sul posto specie quando il fiume va in piena ed anche la capacità di andare sul posto e “sapere leggere” il terreno perché se uno”sa leggerlo” il terreno ti racconta la sua storia. Basterebbe anche chiedere ai servizi aerospaziali nazionali le fotografie durante le piene per capire al volo che una passerella di 25 mt è un giocattolo che sarebbe spazzato via anche da una forte  piena dello stesso Quisa.
La prima osservazione che dobbiamo fare è che se la passerella e il percorso tra via Brembo e la passerella  staranno dove indicate dal progetto Bernardelli, QUANDO il fiume  va in una piena di portata medio-alta questa inonderà sia la pista pedociclabile che la passerella (se non sarà già travolta dal Quisa). Idea geniale quella di un percorso pedonale che va… sott'acqua della piena di un fiume: metteranno un semaforo?. Tutto questo tratto di percorso e la passerella stanno nelle aree di esondazione “normale” del fiume.

Il percorso Bernardelli inoltre intercetta lo scarico a valle della Roggia Curna che presumibilmente adesso è una fognatura: giustamente per profumare quei coraggiosi che  passeranno.
Le due tracce rosse indicano due lunghezze e si vede benisismo come con 25 mt non scavalchi nemmeno il torrente attuale.

Noi suggeriamo di NON scendere col percorso pedociclabile dentro il vecchio letto del fiume ma di proseguire in quota della via Brembo –traccia gialla segmentata fino a monte dell'insediamento Colombi e li con una passerella di almeno 60-70 metri si attraversa il fiume mantenendo la stessa quota della sponda destra e sinistra del torrente, al riparo di esondazioni.
Ma già abbiamo intuito che la  maggioranza di Vivere Curno NON vuole toccare questa proprietà e quindi…

La sindaca Gamba nell'ultimo consiglio comunale ha discusso per l'ennesima volta col consigliere Locatelli in merito a certi aspetti tecnico formali sulle opere pubbliche ed ha concluso che lei ha completa fiducia nei suoi tecnici- dirigenti e quindi rigetta ogni osservazione di Locatelli che pure  lavora anche come tecnico comunale.
La giunta Gamba ha l'abitudine di cercare i tecnici tra quelli che presenteranno la parcella minore scelti da un piccolo mazzo scelto dal dirigente dell'ufficio. Buon per lei così può dimostrare che non spende e spande i denari dei cittadini.
Il fatto è che questo progetto e quest'opera, pagati in parte  anche da Curno (42,5%?) non ci paiono proprio adeguati alla situazione. Comunque queste scelte stanno perfettamente in linea col modello politico culturale complessivo che porta avanti la giunta Gamba: lo squallore elevato a modello supremo. La bellezza: che cavolo è la bellezza? Il rispetto e la valorizzazione dei posti: cosa vuol dire? Il buonsenso gettato nel fiume: chi percorre la pista potrebbe essere travolto dalla piena del fiume o del torrente. Della serie: lo facciamo perché l’abbiamo scritto nel programma ma non ci importa proprio zero. 
Indubbiamente la sindaca Gamba e la sua gente non ordinerebbero un affresco ad Ambrogio Lorenzetti.