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SONO TARGATI CURNO E MOZZO
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PER PASSARE SULL’ISOLOTTO
SI POTREBBE FINIRE IN AMMOLLO
NELLA PIENA DEL FIUME
Alla sindaca Gamba piace guadagnarsi i galloni verdi con la “roba”
degli altri cittadini magari nemmeno pagata o presa in prestito. Quando
la sindaca Gamba portava ancora i pannoloni –questione di differenza di
età- chi scrive riusciva a convincere il plotone democristiano
socialista e comunista padrone del consiglio comunale del tempo a
inserire nel PRG il vincolo sulle sponde del fiume e sulle tre ripe che
costituivano i vari letti del fiume Brembo. Poi naturalmente DC e Lega
ci hanno messo dell'impegno per darci qualche mazzata – la
peggiore è quella della Cascina Frigeni- ma anche il c.d. centro
sinistra c'ha messo dell'impegno come la lottizzazione abusiva dalle
parti di via Lungobrembo 48 “maturata” lungo mezzo secolo senza che
nessuno se ne accorgesse fino alla cancellazione del cannocchiale sulla
costa del fiume (pure quello una nostra proposta).
Sarà anche un caso che L'Eco di un consiglio comunale denso di temi
l'abbia condensato in un articolo sulla passerella sul torrente Quisa…
casualmente PROPRIO due giorni dopo che noi avevamo preso per il naso
la maggioranza pubblicando due articoli –sempre di L'Eco che
annunciavano la.. passerella. La presa per i fondelli è che l'attesa
conferenza dei servizi arriverà a novembre di quest'anno e quindi… in
tema c'è un silenzio pressoché totale ed anche il dibattito
consigliare –chissà perché- non è stato registrato nelle video riprese
della seduta.
Tornando all'inizio a noi piace la sindaca che già ebbe l'idea di farsi
riprendere –fuori casa sua- da una tivù privata MA in casa altrui ad
annunciare un improbabile “approdo al Brembo” che ormai è
scomparso dall'agenda. Piace l'idea di una sindaca che coi soldi
di tutti ed usando la terra degli altri si fa approvare quello che
sarebbe il suo “sogno di avere una pista ciclabile”. Il nostro stile
nei rapporti è che quando c'è anche un filo di contrasto di interessi,
mi metto da parte. Ma non siamo fatti tutti uguali.
Se non abbiamo sentito male –ripetiamo: l'audio in qualche pezzo di
registrazione della seduta è sparito e le immagini delle slide non si
vedono- la pista pedociclabile (quindi: in primis “pedonale”
e secondariamente anche “ciclabile” dal momento che in
Italia vige il principio che sulle strade il mezzo più veloce cede
SEMPRE il passo a quello più lento o ad un animale) sfrutterebbe per
una parte una pista realizzata a suo tempo dalla provincia e che un
privato cedette agli acquedotti con la condizione che nel caso il
comune realizzasse la pista (pedociclabile) DOVEVA essere concessa in
uso gratuitamente.
Poi ci sarebbe una parte –diciamo i 2/3- di un coltivatore diretto col
quale il comune ha in ballo una questione di livelli che verrebbe non
acquisita dal comune (si creerebbe una servitù di passaggio:se fosse
vero saremmo OLTRE il ridicolo).
Infine la pista arrivata in via Brembo a ridosso della ex cava
Cavagna-Regazzoni oggi proprietà Colombi e se seguirà la traccia
indicata dall'arch. Massimo Bernardelli nello “Studio di fattibilità
del Progetto Bando Cariplo 2015 "connessione ecologica"
connessioni tra il monte Canto e il Brembo” la traccia scenderebbe di
parecchi metri dentro il vecchio alveo del fiume e proseguendo in linea
meridiana arriverebbe al torrente Quisa dove verrebbe istallato
“un ponte a travi reticolari, mentre le scarpate saranno rafforzate
da scogliere di massi ciclopici. La «luce» della passerella è di 25
metri e l'andamento sinuoso delle lamelle metalliche richiama
nell'idea progettuale le onde del fiume: il ponte verrà realizzato in
acciaio corten di tonalità rosso-marrone che resiste ottimamente alla
corrosione degli agenti atmosferici”. Così scrive L'Eco.
La traccia di percorso pedociclabile “nel Brembo” dell'arch.
Bernardelli, segnata segmentata azzurra nel disegno, che è anche il
progettista della passerella, è quella del disegno a destra. Il disegno
di sinistra illustra –abbiamo anche delle riprese col drone- la
situazione sovrapponendo la situazione reale con quanto scritto del
progetto sul giornale.
Sarebbe utile che chi fa i progetti “dentro” un fiume avesse la buona
abitudine di andare più e più volte sul posto specie quando il fiume va
in piena ed anche la capacità di andare sul posto e “sapere leggere” il
terreno perché se uno”sa leggerlo” il terreno ti racconta la sua
storia. Basterebbe anche chiedere ai servizi aerospaziali nazionali le
fotografie durante le piene per capire al volo che una passerella di 25
mt è un giocattolo che sarebbe spazzato via anche da una forte
piena dello stesso Quisa.
La prima osservazione che dobbiamo fare è che se la passerella e il
percorso tra via Brembo e la passerella staranno dove indicate
dal progetto Bernardelli, QUANDO il fiume va in una piena di
portata medio-alta questa inonderà sia la pista pedociclabile che la
passerella (se non sarà già travolta dal Quisa). Idea geniale quella di
un percorso pedonale che va… sott'acqua della piena di un fiume:
metteranno un semaforo?. Tutto questo tratto di percorso e la
passerella stanno nelle aree di esondazione “normale” del fiume.
Il percorso Bernardelli inoltre intercetta lo scarico a valle della
Roggia Curna che presumibilmente adesso è una fognatura: giustamente
per profumare quei coraggiosi che passeranno.
Le due tracce rosse indicano due lunghezze e si vede benisismo come con 25 mt non scavalchi nemmeno il torrente attuale.
Noi suggeriamo di NON scendere col percorso pedociclabile dentro il
vecchio letto del fiume ma di proseguire in quota della via Brembo
–traccia gialla segmentata fino a monte dell'insediamento Colombi e li
con una passerella di almeno 60-70 metri si attraversa il fiume
mantenendo la stessa quota della sponda destra e sinistra del torrente,
al riparo di esondazioni.
Ma già abbiamo intuito che la maggioranza di Vivere Curno NON vuole toccare questa proprietà e quindi…
La sindaca Gamba nell'ultimo consiglio comunale ha discusso per
l'ennesima volta col consigliere Locatelli in merito a certi aspetti
tecnico formali sulle opere pubbliche ed ha concluso che lei ha
completa fiducia nei suoi tecnici- dirigenti e quindi rigetta ogni
osservazione di Locatelli che pure lavora anche come tecnico
comunale.
La giunta Gamba ha l'abitudine di cercare i tecnici tra quelli che
presenteranno la parcella minore scelti da un piccolo mazzo scelto dal
dirigente dell'ufficio. Buon per lei così può dimostrare che non spende
e spande i denari dei cittadini.
Il fatto è che questo progetto e quest'opera, pagati in parte
anche da Curno (42,5%?) non ci paiono proprio adeguati alla situazione.
Comunque queste scelte stanno perfettamente in linea col modello
politico culturale complessivo che porta avanti la giunta Gamba: lo
squallore elevato a modello supremo. La bellezza: che cavolo è la
bellezza? Il rispetto e la valorizzazione dei posti: cosa vuol dire? Il
buonsenso gettato nel fiume: chi percorre la pista potrebbe essere
travolto dalla piena del fiume o del torrente. Della serie: lo facciamo
perché l’abbiamo scritto nel programma ma non ci importa proprio
zero.
Indubbiamente la sindaca Gamba e la sua gente non ordinerebbero un affresco ad Ambrogio Lorenzetti.
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