A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1066 DEL 02 AGOSTO 2019
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















Ascoltando le varie relazioni della sindaca e degli assessori sullo stato di attuazione del programma dell'amministrazione e sui progetti futuri, pare di stare in un paese di handicappati, di vecchi, di ciclisti smemorati, di “fragili” (nuova categoria?) di gente con la fissa di un prelievo di sangue urina cacca, di festine da oratorio allietate da orchestrine, fa  improbabili maestrine disoccupate che recitano testi melensi. Poi vai a vedere  quanti sono questi  sfortunati e se arrivi a cento su 7500 sicuramente hai esagerato. L'idea di paese che hanno in mente quelli di Vivere Curno è qualcosa che assomiglia ad un ospedale ad una clementina a un cronicario  e quando vedono  il meglio un collegio di fianco dell'oratorio. E sia ben chiaro TUTTO in mano ad una onlus ad una coop a qualcuno che  impieghi uno sfortunato. Siamo pieni di sfortunati. Vorremo scrivere sfigati ma ci bacchetteranno. I consiglieri di Vivere Curno tutte le mattine tutte le sere tutte le notti tutte le stagioni girano per il paese e nel fiume (li una volta l'anno per via dei coli a gogo che si ciucciano) e i consiglieri scendono da cavallo a soccorrere il fratello caduto nel fossato.
Ci sono fossati pieni di  sfracellati dentro.  E di dislessici? Ce n'è un plotone. E di autistici? Quattro plotoni. Hanno  unito i plotoni di tutta l'ATS. E di strimpellatori? otto plotoni. E di inquilini morosi che litigano per le cacchhe dei cani? Dodici plotoni.
Ma state, stiano tutti sicuri: la sindaca Gamba vede  ascolta provvede. C'è sempre una onlus o una coop in agguato a scoprire la categoria di sfigati di turno  e la proposta per affrontare il problema.
No. Non ci stiamo a leggere e interpretare il paese  con questi colori. Curno NON è così. Il quadro che hanno descritto sindaca ed assessori ieri sera non corrisponde la vero ma corrisponde solo allo scambio elettorale.
Il modello di paese che hanno in mente questi di Vivere Curno è una società sovietica dove il comune pensa a te dalla nascita (anzi: anche prima) alla morte. Non hanno in mente un paese di persone libere felici allegre che sanno avere cura di se . Hanno in mente un paese di gente che fa la fila al primo sportello a sinistra entrando in comune. E se non ti pieghi ti spezzano. Ne sanno qualcosa quelli del GS Marigolda.
INVECE. INVECE se c'è da mettere in campo qualche controllo qualità dei servizi comprati a ufa a iosa senza concorrenza e resi al paese degli sfortunati, uno che sia uno non  viene messo in campo.















































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!






















Questo era il paesaggio agrario
lungo via brembo prima della cascina Frigeni. Poi qualcuno  autorizzò la megavillona



Prima stazione ecologica
dove poi verrà costruita l'attuale



Non c'era qualcuno
che proponeva di realizzare
un sottopasso al Pl di via Fermi?
Ecco cosa c'é sotto.




Ovviamente il disegno delle rotonde é solo indicativo ma se viene modificato il tempo del PL di via Fermi, bisogna pensare ad altra soluzione.




























































































































































DALLA CULLA ALLA TOMBA AI CURNESI CI PENSA VIVERE INSIEME
-prima colonna-

Noiosissima seduta del consiglio comunale di autocelebrazione della maggioranza con alcuni momenti di leggera ilarità per l'evidente sprovvedutezza delle due sindache Serra e Gamba in tema di “rapporti istituzionali” con quella cattivona di RFI (le ferrovie dello stato padrone dei binari). Argomento principale all'ordine del giorno era il bilancio delle cose fatte (dalla giunta Gamba nella serie chi si loda s'imbroda) e l'approvazione di una variazione di bilancio per sistemare le nuove entrate e rimodulare le vecchie e nuove spese. Ordinaria amministrazione. La sindaca ovviamente costretta a esondare occupando la maggior parte degli interventi seguita a ruota dai vari assessori e consiglieri delegati a presentare il proprio compitino delle cose fatte e di quelle che intende fare da qui a fine anno e mandato.

Poderosa carrellata della sindaca attraverso alcuni dati ISTAT sul comune e la sua popolazione senza nemmeno un filo di riflessione sul come perché per quando e quanto – tutte cose note (perfino a noi!) - tratte sostanzialmente da internet. Per esempio ci ha informati che il reddito medio degli abitanti di Mozzo sarebbe di 4mila euro superiore a quelli di Curno (17-21mila) e questa informazione sarebbe importante dal momento della modulazione degli interventi sociali da distribuire nei-sui vari comuni. Il che (sarebbe anche ) è vero se la popolazione fosse omogenea mentre concretamente i redditi della popolazione (di Curno e Mozzo) hanno una larghissima base comune (bassa e medio bassa) mentre una strettissima parte sarebbe alta a Curno e un gradino superiore a Mozzo. Col risultato che la gran massa degli interventi sociali utili alla popolazione di reddito basso sono identici a Curno e Mozzo mentre quelle due fasce alte non ne hanno proprio bisogno. Quindi i due comuni… sono identici per dove bisogna lavorare e investire.

Senza annoiare il lettore con un resoconto altrettanto  barboso come la seduta mettiamo in fila alcune parti che meritano di essere raccontate e commentate.

Per esempio sia l'ass. Conti che la sindaca Gamba hanno annunciato per la dodicesima volta che le commissioni paesaggistiche di Curno e Ponte debbono dare il parere (positivo) al progetto di passerella sul torrente Quisa ma questa storia delle commissioni che non  si riuniscono e decidono va avanti ormai da oltre un anno e quindi significa che ci sono dei problemi che non si vogliono raccontare. La questione come abbiamo già scritto è che la giunta Gamba deve trovare una soluzione con un sapido proprietario  leghista per ottenere il passaggio del percorso della pista pedociclabile nel sedime dell'ex cava Cavagna-Regazoni e Colombi (oggi tutto del Colombi) il quale non pare proprio intenzionato a cedere bonariamente le aree necessarie e quindi dovranno sudare freddo. Tra l'altro pare che ci siano problemi anche sul resto del tracciato, dove i rapporti tra Comune e proprietari delle aree non paiono messi proprio bene e quindi…

Piccolo intermezzo relativo agli oneri incassati dalla speculazione edilizia sull'ortaglia di un grande elettore piddino – quello che viene in Largo Vittoria a vendere i propri prodotti ortofrutticoli a chilometri zero alla faccia della frittarolla sotto i portici della piazza-  che dovevano servire alla formazione di un sottopasso pedociclabile alla ferrovia  tra via Mascagni e via Alene Basse (che è la strada che dalla Briantea porta alla Esselunga e al grossista di carni). Già l'ass. Conti aveva dichiarato che quel sottopasso non si faceva più e i soldi venivano destinati a completare la pista pedociclabile  che dalla rotonda tra via Marconi-Mascagni arriva fino sulla via Fermi, passando dalla “strecia di asen” oltre a qualcosa d'altro non ben chiarito in via Zaccagnini e dintorni (dove s'è sviluppato il meglio dell'urbanistica catto comunista curnese per via della presenza di una mega linea ad alta tensione…).
Pare che le pizzicate sul criterio adottato dall'ass. Conti di fare le piste pedociclabili a spizzichi e bocconi che cominciano e finiscono da nessuna parte abbia fatto presa e con un intervento leggermente “teso” ha detto che c'è un progetto e che alla fine tutto funzionerà al meglio. Non ha compreso il (doppio) messaggio: con quella storia di piste pedociclabili eseguite a scomputo di oneri sta facendo megalattiche regalie agli operatori ed è giunta l'ira che ogni euro scontato debba essere giustificato dall'esibizione della fattura e del bonifico. Idem per  le opere primarie (anche se non del tutto).
L'ass. Conti nel confermare che il sottopasso non si fa più ha attribuito il demerito al raddoppio della linea ferroviaria facendo finta di nulla sui mega sottoservizi che transitano in via Mascagni diretti alla stazione di pompaggio dell'acqua potabile  alloggiata nella palazzina di fronte all'ingresso della Esselunga. Stiamo cercando di trovare in archivio le foto dei lavori al tempo.

Una consistente parte della variazione di bilancio (quasi mezzo milione di euro?) riguarda le opere di urbanizzazione del comparto di via Mascagni-Donizetti. In base a una disposizione di legge di quest'anno pare che l'intero ammontare delle opere debba essere messo come spesa (cioè un investimento)  del comune e simmetricamente come ricavo dello stesso (non gli risulteranno debiti a carico). Quindi alla fine movimenti reali zero mentre… finchè non si fanno gli atti notarili di trasferimento degli immobili quali opere di urbanizzazione ed opere aggiuntive, tutta la manovra è solo cartacea ed al  Comune non resta intestato d'una mazza.
A parte che questo procedimento ci giunge del tutto nuovo (credo sia la prima volta anche a Curno che viene applicato) e quindi verificheremo in altri comuni se si procede allo stesso modo, anche prendendo atto che così sia stato fatto perché lo prevede una legge, due aspetti ci sono balzati immediatamente agli occhi.
Se un privato esegue dei lavori, questi vanno conteggiati nel PiL nazionale, poi nell'IVA nazionale e quindi si determina indirettamente l'ammontare del PIL nazionale e il conseguente limite del deficit secondo l'Ue. E per l'IVA l'ammontare del nostro contributo all'Ue.
Col processo messo in atto accade che quella spesa sia conteggiata una prima volta nel PiL nazionale come investimento privato e poi ricompaia nella contabilità nazionale perché risulta che “anche” il Comune ha fatto un investimento  e l'ha pagato.
In questo modo viene falsato il dato del PiL nazionale per il doppio conteggio di quei lavori e questo consente di aumentare il deficit pur restando sempre nei limiti Ue.
Pure il Comune a fine mandato può mettere in conto come investimenti pubblici quelli che in realtà sono stati esclusivamente spese di privati. La faccenda ci pare insomma una delle classiche gabole italiane. Ci daremo da fare pe  ricostruire  il quadro.

Se non abbiamo compreso male la falda sud della vecchia Rodari sarà coperta (non tutta…) da pannelli solari sfruttando quanto previsto dal Decreto Crescita.


-seconda colonna-

L'investimento previsto sarebbe di 70mila euro. E li c'è stato uno scorrevole dialogo tra  l'ass. Conti e il cons. Cavagna della minoranza in ordine al tema tanto che alla fine è apparso che l'edificio sarà riscaldato o raffrescato  a mezzo di pompe di calore funzionanti con la corrente dei pannelli solari. Segue dibattito sulle batterie di accumulo e tutte le menate  coerenti.
Sul tema c'è in corso un  grosso dibattito perché l'art.10 del Decreto prevede la possibilità per il soggetto beneficiario di optare per un contributo di pari ammontare, ad uno sconto sul corrispettivo dovuto anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi e a quest'ultimo rimborsato sotto forma di credito d'imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione, in cinque quote annuali di pari importo. Che probabilmente saràil caso del Comune visto che non può chiedere il beneficio fiscale.
Il decreto ha subito pesanti critiche proprio per questo art.10 in quanto il meccanismo previsto dal decreto rischia di creare le condizioni per un mercato oligopolistico, che favorisce le aziende iper-capienti relegando al ruolo di subappaltatori le piccole e medie imprese di costruzione. Infatti una grande impresa può bene accettare questo scambio  mentre una piccola e media impresa o un artigiano come fa a recuperare  entro breve tempo i soldi che anticipa?
Pensavo che nel corso dello scambio Conti-Cavagna il problema venisse sollevato invece nisba.
 Poi lasciamo perdere le cazzate che fanno i c.d. tecnici che fanno i progeti dei pannelli solari e collegati.

Sul raddoppio della linea ferroviaria tra Montello e Ponte san Pietro e il recente bordello  accaduto per l'annuncio che  sarà modificato il passaggio a livello di via Fermi e quindi i tempi  di attesa dovrebbero arrivare anche a 5-7 minuti, sia l'ass. Conti ma soprattutto le due sindaca Serra e gamba  paiono proprio cascare dal pero. Hanno scoperto che RFI manco le caca! Come si permettono quelli di RFI di non rispondere nemmeno a una lettera di una sindaca!? RFI vada in castigo. Ovviamente nessun politico (maschio o femmina che sia) vuole ammettere che il raddoppio della Montello-Ponte era ed è una mezza bufala visto che ci sono di mezzo tre infrastrutture: il  ponte sul fiume Serio, il mega viadotto dal torrente Quisa fino alla stazione di Ponte quello sul fiume Brembo che (a) sono vincolate dai beni culturali e (b)  il raddoppio costerebbe da solo almeno un centinaio di milioni. La cifra stanziata per il raddoppio della tratta è di 70 milioni ed infatti molto realisticamente RFI… la raddoppierà tra Seriate e Curno e ciao stai bene.

Le due sindache  hanno poi mostrato di non sapere e nemmeno capire nulla di cosa sia RFI in Italia. RFI in Italia è una repubblica a parte in quanto le ferrovie in Italia sono nate PRIMA dell'Unità d'Italia. Alle nostre due brave laureate all'UniBG ieri ed oggi sindache nessuno dei loro professori ha insegnato che  nelle istituzioni chi nasce per primo COMANDA chi arriva dopo e che la democrazia non si applica a loro. Infatti vedi la figuraccia fatta anche nel caso CVI2. Già la parola “democrazia” crea un'orticaria ad RFI se poi si parla di condivisione (che è la classica banana nelle vignette di Altan…) a RFI si tappano le orecchie. Poi queste neosindache e i loro colleghi vanno a parlare con RFI per spiegarle che sulla linea vogliono  dei treni come le metropolitane o  la TEB e RFI le guarda con tutta la compassione di uno di CasaPound verso un Rom.
Si vede proprio che le nostre due sindache sono nate e cresciute e diplomate e laureate tra città bassa e città alta e non hanno mai viaggiato sui mitici treni di RFI tra Bergamo Milano Brescia altrimenti avrebbero altre idee per la crapa.
Le nostre due sindache e il resto delle loro truppe non sanno che sui binari RFI del treno NON possono passare i veicoli delle metropolitane mica solo per la storica gelosia di RFI sui propri binari ma perché lo vieta una legge europea poi mutuata nazionale. Queste immaginavano che RFI graziosamente  creasse un costoso raddoppio della linea (200 milioni di investimento tra Montello e Ponte quando quegli straccioni di bergamaschi non hanno i 30 milioni per finire i cantieri di Zogno e della Curno-Valbrembo…) e ci viaggiasse la metropolitana per le madamine assieme ai treni RFI da Brescia a Lecco o da Bergamo a Milano. Come se in una autostrada a una sola corsia ci passassero i TIR e le yaris.

Lateralmente alla questione ha rifatto capolino l'idea –nel caso questo maledetto passaggio a livello durasse davvero da fermo dai 5 ai 7 minuti- di collegare via Ruffilli sud (sono due differenti…) con la Rotonda sulla circonvallazione Leuceriano (quella ad ovest del Papa Giovanni) ma subito la Serra ha fatto notare che si dovrebbe fare una strada su territorio di Bergamo e Treviolo e pure Benedetti. Insomma non appena appare l'idea di toglier dei soldini alle camarille e destinarli a investimenti seri (e non solo a mantenere coop onlus camarille varie ammanigliate coi vari partiti ) ecco levarsi il fuoco di sbarramento.
Al di la della questione passaggio a livello, l'utilità di creare una rotonda sul curvone di via Fermi dove arriva via Ruffilli sud e collegare via Ruffilli sud alla rotonda sulla circonvallazione leuceriano davanti all'ospedale ci pare utile soprattutto per scaricare dalla rotonda di via Fermi-Meucci in casino che ormai è perenne (per via del commerciale MCDonald e KFC-Aldi.

L'ultimo quadretto riguarda l'attuale palazzina ASL e il campo di tamburello abbandonato nonché la sistemazione attorno alla biblioteca e la nuova viabilità di quel tratto di strada che dal cimitero  va verso il CVI1, la scuola media, la biblioteca auditorium e la nuova Rodari fino alla rotondina-ina-ina-ina sulla via Carlinga.
La palazzina ASL  verrà ampliata verso il campo di tamburello e diventerà uno pseudo ospizio per anziani (si fa ma non si dice) con un  mega ambulatorio medico (indovinate di chi?), il centro prelievi e il c.d. “essiccatoio” alias centro anziani. Uno immagina che  dinanzi a un problema così vasto di ricucitura delle più importanti strutture sociali e scolastiche del paese il Comune faccia un concorso di idee e poi scelga il migliore. Pare invece sia stato affidato a un bravo geometra perchè è quello che  costerà di meno come parcella. Straccionismo per straccionismo riusciranno a superarsi anche stavolta. Da un lato affermano FALSAMENTE che l'area davanti alle due scuole ed alla biblioteca sarà pedonalizzata mentre invece ci passeranno i bus ed anche la auto dei portatori di handicap. Cioè tutti. Poi –proprio perché se vuoi essere straccione fino in fondo  ci riesci sempre al meglio-  invece di pavimentare la zona “pedonalizzata” con materiale nobile (o quasi nobile: come mattonelle colorate), l'asfalto sarà inciso e colorato per disegnarci dei giochi per bambini. Praticamente meglio che in Siria o Iraq.

L'ultima notizia è l'annuncio che viene incrementato di 90mila euro la dotazione per il piano di assistenza scolastica dei portatori di handicap (che sono  28) e naturalmente sarà affidato col solito appalto alle solite coop e i cittadini non sapranno mai se quanto speso sia servito a qualcosa oppure siano spesi soprattutto per pagare gli stipendi agli addetti (genitori e addetti  votano, gli handicappati no per via dell'età).