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UNA MANICA DI BALLISTI
L'ISTAT si para dalle critiche e: "La stima preliminare qui presentata
ha necessariamente natura provvisoria e si basa su una valutazione dal
lato dell'offerta che indica cali dell'attività per l'agricoltura e per
l'industria e un contenuto incremento per l'insieme del terziario".
Forse valeva la pena di non spararla così grossolana visto che domani
gli addetti ai lavori faranno a fette queste dichiarazioni, perlomeno
improvvide dal momento che dire che sarebbe aumentata l'occupazione e
diminuito il PIL ha un solo significato: che l'Italia sta perdendo
ulteriormente competitività. Vale a dire crescono i lavori poveri, che
producono poca ricchezza. Oppure che i dati sono taroccati, magari
applicando il sistema tedesco dove se lavori anche UN solo giorno al
trimestre anche per poche ore diventi automaticamente un occupato. Che
non è proprio la stessa cosa rispetto a chi lavora 8x5x16=640 ore nel
trimestre. Gli addetti ai lavori stanno spiegando il mistero e domani
lo leggeremo sulle gazzette.
L'impressione che abbiamo noi osservando gli stabilimenti che ci
passano quotidianamente sotto gli occhi è che l'Italia sia ancora un
Paese avanzato perché ha ancora imprese che combattono ad armi pari sui
mercati internazionali. L'Istituto per il Commercio con l'Estero,
presentando il 23 il suo Rapporto annuale, ha rimarcato il punto. È che
il divario fra imprese vincenti e perdenti si va allargando sempre di
più e fra le vincenti qualcuna potrebbe anche decidere di abbandonare
l'Italia. Non possiamo permettercelo.(...)
AUMENTA L'OCCUPAZIONE E DIMINUISCE IL PIL?
L'economia italiana si è fermata nel secondo trimestre dell'anno, dopo
la leggera risalita che aveva registrato nel primo. Un segnale di
debolezza, che giunge insieme a quello sull'inflazione in rallentamento
a luglio che preoccupa la Bce.
Dice l'Istat che "nel secondo trimestre del 2019 è continuata la fase
di sostanziale stagnazione dell'economia italiana che prosegue ormai
dal secondo trimestre dello scorso anno. Dopo il lievissimo calo
registrato nella seconda metà del 2018 e l'altrettanto marginale
recupero del primo trimestre, il Pil ha segnato nel secondo 2019 una
variazione congiunturale nulla". Variazione zero del reddito nazionale,
dunque, sia rispetto al primo periodo del 2019 che rispetto
all'aprile-giugno del 2018.
"La stima preliminare qui presentata ha necessariamente natura
provvisoria e si basa su una valutazione dal lato dell'offerta che
indica cali dell'attività per l'agricoltura e per l'industria e un
contenuto incremento per l'insieme del terziario", aggiunge l'Istat nel
suo commento al dato ancora provvisorio, per il quale non è disponibile
uno spaccato delle componenti. La variazione rispetto al gennaio-marzo
scorso, spiega infatti l'Istituto, "è la sintesi di una diminuzione del
valore aggiunto sia nel comparto dell'agricoltura, silvicoltura e
pesca, sia in quello dell'industria e di un aumento in quello dei
servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo nullo sia della
componente nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente
estera netta".(...)
LETTERE ANONIME'
SOLO I DISONESTI SI CACANO SOTTO
Evidente
che quando uno mette in piedi una società assieme al suo amico sindaco
e non prende la partita iva, la nasconde in una bottega che vende altro
, e il sindaco in quanto tale dovrebbe essere una sorta di procuratore
d'affari privilegiato per la società sfruttando la carica e le
conseguenti conoscenze, si caghi sotto non appena sente parlare di
denunce. Anonime o in chiaro che siano. Se poi da qualche decennio la
ragioniera del comune, cioè quella che dovrebbe controllare in primis
le entrate del comune, faceva anche la commercialista del bottegaio e
di tanti altri suoi colleghi bottegai, è ovvio che la sgaggia monti a
mille.
Alcuni bottegai hanno eletto per diversi anni come consigliere comunale
il loro commercialista e quando questi non è riuscito a riapprodare,
c'hanno mandato direttamente “uno di loro”. Dove siamo? Ma a
Castelvetrano perdinci!
Altrettanto evidente che quando un cittadino qualsiasi non ha nulla da
nascondere – e non ha nemmeno un padre con una bottega dove alloggiare
di nascosto una società- ma tutto quel che ha e fa sta alla luce del
sole, beh che ci siano una nessuna mille denunce anonime sul suo conto,
al massimo si pulisce il didietro.
Che anche a Curno circolino (ieri oggi domani) denunce e lettere anonime fa parte della natura umana.
Ai bei tempi della Dc gli anonimi erano una grandinata tra amici l'un contro l'altro armati. (...)
IMMAGINATE CHE CASINO SUCCEDE NEL
PAESE CHE VUOLE DIVENTARE BELLO
DA VIVERE COI SOLDI DEL CENTRO COMMERCIALE
QUANDO ARRIVA LA NOTIZIA CHE VERRÀ AD
ABITARE UN MAGISTRATO ?
Dal 1980 al 1991 si avvia e si conclude in mezzo a tremende polemiche
anche di livello nazionale regionale provinciale comunale l'avvento del
centro commerciale che partiva da un investimento Fiat- Rinascente
attraverso la Curno Shopping Center con alla testa due prestanomi. Uno
era un certo Cremascoli ex dirigente comunista (del partito e della
COOP) da Sesto san Giovanni e il presidente fascio-democristri stiano
dei commercianti milanesi del tempo.
Il complesso edilizio e impiantistico del centro commerciale sarà
realizzato fisicamente da società della COOP emiliana che ne resterà
comproprietaria per tre anni per un terzo presumibilmente sia a
garanzia della costruzione che della riscossione del credito. Quindi le
COOP rosse hanno in gran parte finanziato la costruzione e gli impianti
arredi del centro commerciale che faceva capo alla Fiat tramite la
Rinascente(...)
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LETTERE ANONIME'
SOLO I DISONESTI SI CACANO SOTTO
Evidente
che quando uno mette in piedi una società assieme al suo amico sindaco
e non prende la partita iva, la nasconde in una bottega che vende altro
, e il sindaco in quanto tale dovrebbe essere una sorta di procuratore
d'affari privilegiato per la società sfruttando la carica e le
conseguenti conoscenze, si caghi sotto non appena sente parlare
di denunce. Anonime o in chiaro che siano. Se poi da qualche decennio
la ragioniera del comune, cioè quella che dovrebbe controllare in
primis le entrate del comune, faceva anche la commercialista del
bottegaio e di tanti altri suoi colleghi bottegai, è ovvio che la
sgaggia monti a mille.
Alcuni bottegai hanno eletto per diversi anni come consigliere comunale
il loro commercialista e quando questi non è riuscito a
riapprodare, c'hanno mandato direttamente “uno di loro”. Dove siamo? Ma
a Castelvetrano perdinci!
Altrettanto evidente che quando un cittadino qualsiasi non ha nulla da
nascondere – e non ha nemmeno un padre con una bottega dove
alloggiare di nascosto una società- ma tutto quel che ha e fa sta
alla luce del sole, beh che ci siano una nessuna mille denunce
anonime sul suo conto, al massimo si pulisce il didietro.
Che anche a Curno circolino (ieri oggi domani) denunce e lettere anonime fa parte della natura umana.
Ai bei tempi della Dc gli anonimi erano una grandinata tra amici l'un contro l'altro armati.
Ne riceviamo anche noi (nel 2018 sono state 16) e nel tempo abbiamo notato che qualche autore affezionato se l'è filata.
Le denunce e le lettere anonime –noi “laici” che non ricopriamo alcuna
carica- le apriamo, le leggiamo, ci si riflette sopra e poi si trattano
come le bottiglie di vino: si mettono su uno scaffale, all'ombra e si
lasciano li a invecchiare. Senza fretta.
Intanto che passa il tempo e il messaggio stagiona, c'è tutto il
tempo per verificare se le conseguenze di quanto denunciato siano
veritiere o s'avverino. O meno. Non c'è bisogno di avere fretta: presto
a tardi e sempre comunque a breve viene fuori se la lettera anonima sia
stata una bufala oppure abbia suggerito una traccia.
Chi mi mandava bufale s'è accorto che le sgamavo col tempo debito e quindi ha smesso di conto suo.
Il bello è che non scrivono solo denunce o lettere anonime.
Qualche volta mettono in atto attacchi al PC personale oppure
addirittura piazzano un gps sulla tua vettura. Mettono una tlc a
controllare dove parcheggi e con chi vai e vieni. L'hanno fatto anche a
noi – un gps- e chi l'ha fatto s'è rivelato da solo ed ha versato
diecimila euro allo IEO.
Insomma: chi non ha nulla da nascondere non ha nulla da temere se contro gli scrivono lettere o denunce anonime.
Adesso il custode delLa Latrina di Nusquamia ne caca fuori un'altra:
chi l'ha detto che assieme ai due esposti firmati non vi sia stata
anche una delazione anonima?. E perché una sola? Facciamo due. Facciamo
tre. Facciamo cento e perché non mille? .
Claudio Piga stiamo sempre aspettando di sapere la storia fiscale della
Daedalus-Lab e del perché non avete preso e messo la partita IVA.
AUMENTA L'OCCUPAZIONE E DIMINUISCE IL PIL?
L'economia italiana si è fermata nel secondo trimestre dell'anno, dopo
la leggera risalita che aveva registrato nel primo. Un segnale di
debolezza, che giunge insieme a quello sull'inflazione in rallentamento
a luglio che preoccupa la Bce.
Dice l'Istat che "nel secondo trimestre del 2019 è continuata la fase
di sostanziale stagnazione dell'economia italiana che prosegue ormai
dal secondo trimestre dello scorso anno. Dopo il lievissimo calo
registrato nella seconda metà del 2018 e l'altrettanto marginale
recupero del primo trimestre, il Pil ha segnato nel secondo 2019 una
variazione congiunturale nulla". Variazione zero del reddito nazionale,
dunque, sia rispetto al primo periodo del 2019 che rispetto
all'aprile-giugno del 2018.
"La stima preliminare qui presentata ha necessariamente natura
provvisoria e si basa su una valutazione dal lato dell'offerta che
indica cali dell'attività per l'agricoltura e per l'industria e un
contenuto incremento per l'insieme del terziario", aggiunge l'Istat nel
suo commento al dato ancora provvisorio, per il quale non è disponibile
uno spaccato delle componenti. La variazione rispetto al gennaio-marzo
scorso, spiega infatti l'Istituto, "è la sintesi di una diminuzione del
valore aggiunto sia nel comparto dell'agricoltura, silvicoltura e
pesca, sia in quello dell'industria e di un aumento in quello dei
servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo nullo sia della
componente nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente
estera netta".
A questo punto, se non ci fossero altre variazioni nei trimestri
rimanenti in corso d'anno, il 2019 andrebbe in cantiere come un anno a
crescita zero.
Sempre nel secondo trimestre 2019, il Pil è salito dello 0,2%, sia
nell'Eurozona che nella Ue a 28: rallenta dunque visto che nel
trimestre precedente era cresciuto di 0,4% nella zona Euro e di 0,5%
nell'Ue 28. Rispetto allo stesso trimestre del 2018, il Pil è cresciuto
di 1,1% nella zona euro e di 1,3% nella Ue-28. Nel trimestre precedente
il Pil era aumentato dell'1,2% nella zona Euro e dell'1,6% nell'Ue-28.
Tornando all'Italia, a luglio il tasso d'inflazione, la variazione
annuale dei prezzi al consumo, si ferma allo 0,5%, in rallentamento
rispetto allo 0,7% di giugno. Lo rileva l'Istat nelle stime
preliminari, spiegando come il tasso, in decelerazione per la terza
volta consecutiva, torni così indietro ai livelli di aprile 2018,
ovvero di 15 mesi fa.
Sulla frenata, precisa l'Istituto di statistica, si riflette la
riduzione delle tariffe di gas e luce. Su base mensile i prezzi salgono
dello 0,1%.
In questo contesto di rallentamento, a luglio il cosiddetto 'carrello
della spesa', l'insieme dei beni alimentari, per la cura della casa e
della persona, segna un rincaro, spinto dai rialzi di frutta e verdura
fresche. Il tasso annuo, infatti, sale allo 0,8% dallo 0,2% del mese
scorso. Lo rileva l'Istat, sottolineando come i prezzi di questo
segmento di consumo tornino così a superare l'inflazione, che nello
stesso mese si è come visto attestata allo 0,5%.
Il dato sui prezzi è strettamente monitorato dalla Bce, che ha
l'obiettivo di portarli vicino al target del 2% nel medio periodo.
Nonostante i vari strumenti messi in atto, ancora non ci è riuscita.
Draghi ha fatto sapere ai mercati che l'Eurotower lancerà nuovi
pacchetti di stimolo, probabilmente a settembre dopo l'aggiornamento
delle previsioni macro. Il primo indizio che arriva da Eurostat è in
direzione di un intervento: l'inflazione annua nell'area dell'euro
dovrebbe essere dell'1,1% a luglio 2019, in calo dall'1,3% di giugno
secondo la stima flash del'ufficio statistico dell'Unione europea.
La disoccupazione è al 9,7%: ai minimi dal 2012. Lavora il 59,2% degli italiani
A giugno il tasso di occupazione per i 15-64enni è salito al 59,2%
(+0,1 punti percentuali), segnando così un nuovo massimo storico: il
livello più alto da quando sono iniziate le serie statistiche, ovvero
dal 1977. A rilevarlo è l'Istat che registra per lo stesso mese come la
stima degli occupati totali risulti «sostanzialmente stabile» rispetto
a maggio, dopo la crescita registrata nei primi mesi dell'anno.
Nel dettaglio, il numero degli occupati a giugno scende di 6 mila
unità. Istat spiega che il risultato è frutto di una crescita tra le
donne (+15 mila) e una diminuzione tra gli uomini (-21 mila). Così, la
disoccupazione segna la quarta flessione consecutiva, scendendo al
9,7%, in calo di 0,1 punti percentuali su maggio. Si tratta del tasso
più basso da gennaio del 2012, ovvero da sette anni e mezzo.
Il mercato del lavoro italiano a giugno ringiovanisce, almeno un po'.
Stavolta, infatti, dietro un'occupa zione che nel complesso è
sostanzialmente stabile si registra una crescita mensile di 10 mila
unità tra i giovanissimi under25 (+10 mila, +0,9 punti), anche se nella
fascia più alta, tra i 25 e i 34 anni si contano 4 mila unità in meno
(-0,1 punti). Questo è il tasso più basso dall'aprile del 2011.Dopo
mesi invece, come si rileva dai dati dell'Istat, c'è un calo nella
classe degli ultracinquantenni, dove gli occupati diminuiscono di 18
mila unità (-0,2 punti).
Quota 100
Intanto, le domande per accedere a Quota 100, la possibilità di andare
in pensione anticipata con almeno 62 anni di età e 38 di contributi,
presentate all'Inps fino al 30 luglio sono state 164.907. è quanto
comunica l'istituto di previdenza spiegando che 121.888 sono arrivate
da uomini e 43.019 da donne. Del totale, 61.335 hanno fino a 63 anni
d'età, 72.059 tra i 63 e i 65 anni e 31.513 oltre i 65 anni. Inoltre,
60.479 domande riguardano lavoratori dipendenti e 52.607 dipendenti che
fanno capo alla gestione pubblica. Sul fronte della distribuzione
geografica, in testa alle città metropolitane c'è sempre Roma con
13.152 domande, seguita da Milano con 7.642 e Napoli con 7.068 domande.
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UNA MANICA DI BALLISTI
L'ISTAT si para dalle critiche e: "La stima preliminare qui presentata
ha necessariamente natura provvisoria e si basa su una valutazione dal
lato dell'offerta che indica cali dell'attività per l'agricoltura e per
l'industria e un contenuto incremento per l'insieme del terziario".
Forse valeva la pena di non spararla così grossolana visto che domani
gli addetti ai lavori faranno a fette queste dichiarazioni, perlomeno
improvvide dal momento che dire che sarebbe aumentata
l'occupazione e diminuito il PIL ha un solo significato: che
l'Italia sta perdendo ulteriormente competitività. Vale a dire crescono
i lavori poveri, che producono poca ricchezza. Oppure che i dati sono
taroccati, magari applicando il sistema tedesco dove se lavori anche UN
solo giorno al trimestre anche per poche ore diventi automaticamente un
occupato. Che non è proprio la stessa cosa rispetto a chi lavora
8x5x16=640 ore nel trimestre. Gli addetti ai lavori stanno
spiegando il mistero e domani lo leggeremo sulle gazzette.
L'impressione che abbiamo noi osservando gli stabilimenti che ci
passano quotidianamente sotto gli occhi è che l'Italia sia ancora un
Paese avanzato perché ha ancora imprese che combattono ad armi pari sui
mercati internazionali. L'Istituto per il Commercio con l'Estero,
presentando il 23 il suo Rapporto annuale, ha rimarcato il punto. È che
il divario fra imprese vincenti e perdenti si va allargando sempre di
più e fra le vincenti qualcuna potrebbe anche decidere di abbandonare
l'Italia. Non possiamo permettercelo.
Venendo invece ai numeri veri, non alle stime, nel secondo trimestre
(aprile-giugno 2019), la positiva dinamica congiunturale dell'export
verso i paesi extra Ue (+1,4%) è trainata dalla forte crescita dei beni
di consumo non durevoli (+8,0%); tutti gli altri raggruppamenti
principali di industrie risultano invece in diminuzione. Nello stesso
periodo, anche le importazioni registrano un aumento congiunturale
(+1,3%), determinato dall'energia (+6,5%).
A giugno 2019, le esportazioni sono in diminuzione su base annua
(-2,2%). La flessione è marcata per l'energia (-29,9%) e i beni
strumentali (-12,9%). I beni di consumo non durevoli sono in forte
aumento (+19,2%). Analogamente alle esportazioni, anche le importazioni
registrano una diminuzione tendenziale (-4,6%) determinata dall'energia
(-9,4%) e dai beni intermedi (-7,1%). In aumento i beni strumentali
(+2,7%).
Il saldo commerciale a giugno 2019 è stimato pari a +3.844 milioni, in
aumento rispetto a +3.551 milioni di giugno 2018. Da inizio anno
aumenta l'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici (da
+32.187 milioni di gennaio-giugno 2018 a +33.388 milioni di
gennaio-giugno 2019).
Sarà un'osservazione niente affatto “statistica” ma abbiamo
l'impressione che i Bergamaschi quest'anno siano andati in ferie più
numerosi degli anni scorsi, che i tedeschi siano meno numerosi sia come
terza età che come famiglie mentre sono cresciuti francesi –specie
famiglie consistenti con 2-3 figli- e spagnoli.
Comunque consoliamoci. Salvini prepara il voto anticipato e lancia la
campagna d'agosto nel Sud. Il leader della Lega mette a punto con i
fedelissimi un giro a tappe in tre regioni strategiche: Campania,
Calabria e Sicilia. Terre dove il partito alle Europee è cresciuto, ma
non come ci si aspettava.
IMMAGINATE CHE CASINO SUCCEDE NEL
PAESE CHE VUOLE DIVENTARE BELLO
DA VIVERE COI SOLDI DEL CENTRO COMMERCIALE
QUANDO ARRIVA LA NOTIZIA CHE VERRÀ AD
ABITARE UN MAGISTRATO ?
Dal 1980 al 1991 si avvia e si conclude in mezzo a tremende
polemiche anche di livello nazionale regionale provinciale
comunale l'avvento del centro commerciale che partiva da un
investimento Fiat- Rinascente attraverso la Curno Shopping Center con
alla testa due prestanomi. Uno era un certo Cremascoli ex dirigente
comunista (del partito e della COOP) da Sesto san Giovanni e il
presidente fascio-democristri stiano dei commercianti milanesi del
tempo.
Il complesso edilizio e impiantistico del centro commerciale sarà
realizzato fisicamente da società della COOP emiliana che ne resterà
comproprietaria per tre anni per un terzo presumibilmente sia a
garanzia della costruzione che della riscossione del credito. Quindi le
COOP rosse hanno in gran parte finanziato la costruzione e gli impianti
arredi del centro commerciale che faceva capo alla Fiat tramite la
Rinascente.
Quello che si chiama “centro commerciale” in realtà è un vastissimo
piano delimitato a sud dalla via Fermi, a ovest da via Carlinga, a nord
da via IV Novembre (escluso cimitero scuola media e poche case private)
ad est da via S.Jesus. O proprietari di queste aree sono tre:il
marchese Terzi (all'80% circa) un contadino (che scambierà in parte la
sua area con un'altra in via Padre Sala cedendola alla società del
centro) e la Parrocchia di Curno (ignoro se beneficio parrocchiale o
parrocchia).
L'avvocato che cura gli interessi legali del Terzi é un giovane
professore –Edmondo Raffaelli classe 1941- di diritto arrivato in città
dall'Umbria per insegnare e che farà carriera nel PCI bergamasco e
nazionale risultando anche eletto per due legislature (5 luglio
1976>11 luglio 1983) nel collegio Bergamo-Brescia.
L'assistenza del Raffaelli al Terzi proseguirà nel tempo fino (e oltre)
al Governo Monti (29 aprile 2008 al 23 dicembre 2012) nella cui
compagine il Giuliomaria Terzi di Sant'Agata figura come ministro
degli esteri in quota AN. Giulio Terzi si sposa in chiesa la seconda
volta a luglio 2013 perché il suo precedente matrimonio con Gianna Gori
è stato dichiarato nullo dalla Sacra Rota. Il Raffaelli curerà gli
aspetti legali della divisione con l'ex moglie con una sentenza del
luglio 2012.
L'avvento di questo poderoso intervento edilizio (dove
affluiscono sostanziosi finanziamenti pubblici per le case
popolari di via S. Jesus) vede quindi l'intero arco
costituzionale a sostenerlo. Nella Dc l'artefice entusiasta
dell'insediamento di cui prospettava o prometteva fosse una zecca
(quella che stampa i soldi, mica il parassita!) per il paese
bello da vivere era il consigliere Arnoldi, di stirpe industriale (suo
padre fondò una importante casa editrice poi venduta dagli eredi
nientemeno che alla Mondadori). I socialisti spedirono a risiedere in
paese un broker assicurativo che ovviamente sarebbe stato leader locale
di quel partito (anche sindaco) che stipulò il contratto per assicurare
al comune la realizzazione delle opere come da convenzione tra Comune e
Curno Shopping Center. I comunisti locali, ormai feudo consolidato del
Pelizzoli- si trovarono a prendere cazzotti da quelli nazionali e
regionali e provinciali che avevano votato in Regione per la
realizzazione del centro e poi l'avrebbero costruito. Un dirigente
nazional-provinciale che era l'avvocato del fascista padrone delle
terre. Da obbedienti comunisti capirono al volo che la polpetta
non andava rifiutata.
Irraccontabile il casino nel consiglio comunale in quegli anni.
Proprio quando sembra che le faccende si siano sistemate e il
centro finalmente si farà in maniera del tutto casuale piomba su Curno
un magistrato che compra casa (occhio che arriva un magistrato… ed è in
contatto con quello li dei Verdi…) . Arriva con la futura consorte che
è la più bella ed desiderata avvocata single del foro di Bergamo.
Arrivano con un legame con un notaio Nosari di via Umbria presso il
quale l'avvocatessa prende residenza. Insomma la politica di Curno
drizza le antenne perché gli sviluppi potrebbero essere differenti
dalle attese.
In questo contesto facile immaginare che quando in Comune (1985) viene
protocollata la nota a nostra firma che noi non abbiamo ordinato la
demolizione della casetta e che l'operazione è tutta farina del sacco
dei nuovi proprietari, succeda il finimondo.
Insieme ci metteranno una pezza e il tragicomico è che tutto questo
casino l'hanno messo in piedi da una parte la politica con delle norme
urbanistiche del tutto sballate e dall'altra parte i neo arrivati che
immaginano di fare camera e cucina senza rendersi conto che non sono in
un mondo di Bortolini come in Molise o in Valle Imagna.
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