A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1055 DELL'18 LUGLIO 2019
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















SCOMPUTO DEGLI ONERI?
PRESENTINO FATTURE E BONIFICI
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Da pochi giorni è diventata obbligatoria la fatturazione elettronica. Evidente come chi ha iniziato questa operazione stia già nel novero delle società obbligate alla fatturazione elettronica. Credo sia venuto il momento –l'architettura di legge la costruiranno i “tecnici”- per cui i costi REALMENTE sopportati dagli investitori per le opere di urbanizzazione primaria e quello delle opere sostitutive eseguite al posto della secondaria, siano trasmesse emesse in forma seaparata dal resto delle opere  e trasmesse in copia anche al Comune perché una trasparente equilibrio del “dare-avere” tra comune ed operatore. Il Comune attiverà di concerto con l'AdE il controllo della rispondenza dei pagamenti con le fatture nell'ambito della normativa attuale.
C'è anche da mettere mano nella individuazione delle opere di urbanizzazione primaria di potenziale uso comune e le opere di uso massivamente di uso privato dell'operatore.
A Curno lo abbiamo visto in maniera grandiosa nelle opere di ristrutturazione in corso da parte del centro commerciale di via Fermi-Europa, dove anche le minoranze  consigliari hanno posto il tema senza che vi fosse reazione positiva da parte della maggioranza.
Il tutto per  levare di mezzo ogni rapacità pubblica ed ogni furbizia privata che, come si legge nel pezzo qui di fianco, non ha bisogno di “andare a scuola”.
(...)


LA CAPRA DIPIONA (DOPO LA CASSIN)
Il custode delLa Latrina di Nusquamia ha fatto l'esame di maturità al classico e ha presentato la (sua) prova sulLa Latrina. I soliti maldicenti dicono sia tutto un copia&incolla wichipediato e siccome noi di latino rum e greco rum siamo a zero (però nei tre anni di scuole medie una piccola dose di latino ce la siamo sorbita) e siamo malpensanti la pensiamo come i maldicenti.
Intanto che copiava&incollava  l'esame di latino rum et greco rum il custode delLa Latrina ha fatto un viaggetto in quel di Piona, località in cima al lago di Como  all'imbocco della Valtellina. Da qui l’amarcord.   Correva l'anno in cui io e il mio compagno di cordata-scalate avremmo compiuto 18 anni e oltre al diploma aspettavamo… la patente. Siccome il compagno era più vecchio di quattro mesi, il penultimo sabato di giugno 1965 decidemmo che  la domenica successiva avremmo fatto la Cassin sulla nord del Pizzo Badile. Stavamo preparando gli esami orali per il diploma ed eravamo estremamente tesi quando il venerdi ci trovammo nella sede del CAI di Ponte San Pietro e chiedemmo alla guida Marco Farina qualche informazione “dalle parti del Badile”. (...)















































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!



























































































































































































SCOMPUTO DEGLI ONERI?
PRESENTINO FATTURE E BONIFICI


In una lottizzazione approvata di recente si verifica che sono previste opere di urbanizzazione primaria per 30.217 euro, opere di urbanizzazione secondaria per 47.884 euro, diritti edificatori per 110.700 euro, fondo aree verdi per 8.500 euro.
MA chi realizza le opere prevede di investire 279.639 euro ripartiti tra 157.869 per strade marciapiedi giardini nelle aree attorno all'edificazione e 121.170 euro  per la  formazione della pista ciclabile in via Marconi e la sistemazione di quelle parti esistenti in via Zaccagnini per un totale di 279.639. €.
E' un caso ma lo prendiamo come esempio in quanto più o meno  succede sempre così. Sostanzialmente “in teoria” chi fa l'investimento dimostra che spenderà di più per le opere (279.639 euro) rispetto a quanto dovrebbe versare  al Comune.
Accade  molto spesso che le c.d. opere di urbanizzazione primaria  siano sostanzialmente  utili e necessarie SOLO all'operatore che le esegue dal momento che verranno utilizzate al 99% da chi risiede nelle abitazioni del piano di lottizzazione.

Da pochi giorni è diventata obbligatoria la fatturazione elettronica. Evidente come chi ha iniziato questa operazione stia già nel novero delle società obbligate alla fatturazione elettronica. Credo sia venuto il momento –l'architettura di legge la costruiranno i “tecnici”- per cui i costi REALMENTE sopportati dagli investitori per le opere di urbanizzazione primaria e quello delle opere sostitutive eseguite al posto della secondaria, siano trasmesse emesse in forma seaparata dal resto delle opere  e trasmesse in copia anche al Comune perché una trasparente equilibrio del “dare-avere” tra comune ed operatore. Il Comune attiverà di concerto con l'AdE il controllo della rispondenza dei pagamenti con le fatture nell'ambito della normativa attuale.
C'è anche da mettere mano nella individuazione delle opere di urbanizzazione primaria di potenziale uso comune e le opere di uso massivamente di uso privato dell'operatore.
A Curno lo abbiamo visto in maniera grandiosa nelle opere di ristrutturazione in corso da parte del centro commerciale di via Fermi-Europa, dove anche le minoranze  consigliari hanno posto il tema senza che vi fosse reazione positiva da parte della maggioranza.
Il tutto per  levare di mezzo ogni rapacità pubblica ed ogni furbizia privata che, come si legge nel pezzo qui di fianco, non ha bisogno di “andare a scuola”.

LA CAPRA DIPIONA (DOPO LA CASSIN)



Il custode delLa Latrina di Nusquamia ha fatto l'esame di maturità al classico e ha presentato la (sua) prova sulLa Latrina. I soliti maldicenti dicono sia tutto un copia&incolla wichipediato e siccome noi di latino rum e greco rum siamo a zero (però nei tre anni di scuole medie una piccola dose di latino ce la siamo sorbita) e siamo malpensanti la pensiamo come i maldicenti.
Intanto che copiava&incollava  l'esame di latino rum et greco rum il custode delLa Latrina ha fatto un viaggetto in quel di Piona, località in cima al lago di Como  all'imbocco della Valtellina. Da qui l’amarcord.   Correva l'anno in cui io e il mio compagno di cordata-scalate avremmo compiuto 18 anni e oltre al diploma aspettavamo… la patente. Siccome il compagno era più vecchio di quattro mesi, il penultimo sabato di giugno 1965 decidemmo che  la domenica successiva avremmo fatto la Cassin sulla nord del Pizzo Badile. Stavamo preparando gli esami orali per il diploma ed eravamo estremamente tesi quando il venerdi ci trovammo nella sede del CAI di Ponte San Pietro e chiedemmo alla guida Marco Farina qualche informazione “dalle parti del Badile”. Raccogliemmo la guida cartacea nella biblioteca della sezione ed uscimmo per una birra. Prima di avere scolato mezza birra avevamo deciso che avremmo fatto la Cassin sulla nord del Badile. Sabato mattina a bordo di una Lambretta 175 bianca azzurra–di proprietà del padre del compagno- partimmo alla volta di Chiavenna e Bondo in Svizzera e poi via per la capanna Sass-Fourà.  Va bene che a 18 anni niente ti fa paura e proprio così ci puoi lasciare la pelle senza nemmeno accorgerti. Però quando gli altri due (tedeschi) che arrampicavano dopo di noi seppero che avevamo diciotto anni, cominciarono una ramanzina paternalistica di quelle memorabili che il compagno, che conosceva il tedesco scolastico, traduceva  inserendo   “son due vecchi rompicoglioni!- Avevano meno di quaranta anni. Salto tutta la parte dell'ascensione e della discesa ed alle venti di domenica sera siamo di nuovo a Bondo per ripartire in Lambretta 175 bianca azzurra verso quello che non era ancora il paese bello di vivere ma ci si viveva davvero bene. In Svizzera guida il compagno che ha la patente. A Chiavenna ci fermiamo per farci  tre pizze e tre birre.  Da Chiavenna – sono le 22 passate- prendo in mano la Lambretta (senza patente col solo foglio rosa) e quando arriviamo nei pressi del curvone della SS36 sopra Piona, il compagno mi racconta che li c'è una bella abbazia ecc ecc. Telecronaca in diretta. Arrivato al cartello che indica l'abbazia rallento, vi entro e  comincio a percorrere lento il viale d’acces so finchè vedo in basso una imbarcadero e un bel prato. Mi fermo a dormire: annuncio al compagno. E così buttiamo sul prato due teli militari e ci  mettiamo a dormire cogli zaini sotto la testa antifurto. Sonno profondissimo per una stanchezza ciclopica, cielo iper stellato  con la luna, il lago in basso quando alle due del mattino sento qualcosa di umido colante e appiccicoso che mi lecca i capelli, le orecchie, la faccia. Apro lentamente gli occhi per capire cosa stia succedendo e vedo e annuso il muso di una capra che mi sta leccando per ciucciarsi il sale del sudore. Chiudo gli occhi immobile come un sasso non dico quanto  turbato ed aspetto che la bestia  mi abbia ripulito con la sua linguaccia  finita come carta vetrata. Finito col sottoscritto la bestia passa al compagno che alla seconda leccata balza in piedi, nel balzare in piedi molla una zuccata alla capra ed io scoppio in una risata. Cavolo! vai a fare a 18 anni la  Cassin al Badile e  nei prati di Piona ti spaventi perché una capra ti lecca la faccia per ciucciarsi via il sale del sudore? Che omm!.