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SCOMPUTO DEGLI ONERI?
PRESENTINO FATTURE E BONIFICI
(....)
Da pochi giorni è diventata obbligatoria la fatturazione elettronica.
Evidente come chi ha iniziato questa operazione stia già nel novero
delle società obbligate alla fatturazione elettronica. Credo sia venuto
il momento –l'architettura di legge la costruiranno i “tecnici”- per
cui i costi REALMENTE sopportati dagli investitori per le opere di
urbanizzazione primaria e quello delle opere sostitutive eseguite al
posto della secondaria, siano trasmesse emesse in forma seaparata dal
resto delle opere e trasmesse in copia anche al Comune perché una
trasparente equilibrio del “dare-avere” tra comune ed operatore. Il
Comune attiverà di concerto con l'AdE il controllo della rispondenza
dei pagamenti con le fatture nell'ambito della normativa attuale.
C'è anche da mettere mano nella individuazione delle opere di
urbanizzazione primaria di potenziale uso comune e le opere di uso
massivamente di uso privato dell'operatore.
A Curno lo abbiamo visto in maniera grandiosa nelle opere di
ristrutturazione in corso da parte del centro commerciale di via
Fermi-Europa, dove anche le minoranze consigliari hanno posto il tema
senza che vi fosse reazione positiva da parte della maggioranza.
Il tutto per levare di mezzo ogni rapacità pubblica ed ogni furbizia
privata che, come si legge nel pezzo qui di fianco, non ha bisogno di
“andare a scuola”.
(...)
LA CAPRA DIPIONA (DOPO LA CASSIN)
Il custode delLa Latrina di Nusquamia ha fatto l'esame di maturità al
classico e ha presentato la (sua) prova sulLa Latrina. I soliti
maldicenti dicono sia tutto un copia&incolla wichipediato e siccome
noi di latino rum e greco rum siamo a zero (però nei tre anni di scuole
medie una piccola dose di latino ce la siamo sorbita) e siamo
malpensanti la pensiamo come i maldicenti.
Intanto che copiava&incollava l'esame di latino rum et greco rum
il custode delLa Latrina ha fatto un viaggetto in quel di Piona,
località in cima al lago di Como all'imbocco della Valtellina. Da qui
l’amarcord. Correva l'anno in cui io e il mio compagno di
cordata-scalate avremmo compiuto 18 anni e oltre al diploma
aspettavamo… la patente. Siccome il compagno era più vecchio di quattro
mesi, il penultimo sabato di giugno 1965 decidemmo che la domenica
successiva avremmo fatto la Cassin sulla nord del Pizzo Badile. Stavamo
preparando gli esami orali per il diploma ed eravamo estremamente tesi
quando il venerdi ci trovammo nella sede del CAI di Ponte San Pietro e
chiedemmo alla guida Marco Farina qualche informazione “dalle parti del
Badile”. (...)
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SCOMPUTO DEGLI ONERI?
PRESENTINO FATTURE E BONIFICI
In una
lottizzazione approvata di recente si verifica che sono previste opere
di urbanizzazione primaria per 30.217 euro, opere di urbanizzazione
secondaria per 47.884 euro, diritti edificatori per 110.700 euro, fondo
aree verdi per 8.500 euro.
MA chi realizza le opere prevede di investire 279.639 euro ripartiti
tra 157.869 per strade marciapiedi giardini nelle aree attorno
all'edificazione e 121.170 euro per la formazione della
pista ciclabile in via Marconi e la sistemazione di quelle parti
esistenti in via Zaccagnini per un totale di 279.639. €.
E' un caso ma lo prendiamo come esempio in quanto più o meno
succede sempre così. Sostanzialmente “in teoria” chi fa l'investimento
dimostra che spenderà di più per le opere (279.639 euro) rispetto a
quanto dovrebbe versare al Comune.
Accade molto spesso che le c.d. opere di urbanizzazione
primaria siano sostanzialmente utili e necessarie SOLO
all'operatore che le esegue dal momento che verranno utilizzate al 99%
da chi risiede nelle abitazioni del piano di lottizzazione.
Da pochi giorni è diventata obbligatoria la fatturazione elettronica.
Evidente come chi ha iniziato questa operazione stia già nel novero
delle società obbligate alla fatturazione elettronica. Credo sia venuto
il momento –l'architettura di legge la costruiranno i “tecnici”- per
cui i costi REALMENTE sopportati dagli investitori per le opere di
urbanizzazione primaria e quello delle opere sostitutive eseguite al
posto della secondaria, siano trasmesse emesse in forma seaparata dal
resto delle opere e trasmesse in copia anche al Comune perché una
trasparente equilibrio del “dare-avere” tra comune ed operatore. Il
Comune attiverà di concerto con l'AdE il controllo della rispondenza
dei pagamenti con le fatture nell'ambito della normativa attuale.
C'è anche da mettere mano nella individuazione delle opere di
urbanizzazione primaria di potenziale uso comune e le opere di uso
massivamente di uso privato dell'operatore.
A Curno lo abbiamo visto in maniera grandiosa nelle opere di
ristrutturazione in corso da parte del centro commerciale di via
Fermi-Europa, dove anche le minoranze consigliari hanno posto il
tema senza che vi fosse reazione positiva da parte della maggioranza.
Il tutto per levare di mezzo ogni rapacità pubblica ed ogni
furbizia privata che, come si legge nel pezzo qui di fianco, non ha
bisogno di “andare a scuola”.
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LA CAPRA DIPIONA (DOPO LA CASSIN)
Il custode delLa Latrina di Nusquamia ha fatto l'esame di maturità al
classico e ha presentato la (sua) prova sulLa Latrina. I soliti
maldicenti dicono sia tutto un copia&incolla wichipediato e siccome
noi di latino rum e greco rum siamo a zero (però nei tre anni di scuole
medie una piccola dose di latino ce la siamo sorbita) e siamo
malpensanti la pensiamo come i maldicenti.
Intanto che copiava&incollava l'esame di latino rum et greco
rum il custode delLa Latrina ha fatto un viaggetto in quel di Piona,
località in cima al lago di Como all'imbocco della Valtellina. Da
qui l’amarcord. Correva l'anno in cui io e il mio compagno
di cordata-scalate avremmo compiuto 18 anni e oltre al diploma
aspettavamo… la patente. Siccome il compagno era più vecchio di quattro
mesi, il penultimo sabato di giugno 1965 decidemmo che la
domenica successiva avremmo fatto la Cassin sulla nord del Pizzo
Badile. Stavamo preparando gli esami orali per il diploma ed eravamo
estremamente tesi quando il venerdi ci trovammo nella sede del CAI di
Ponte San Pietro e chiedemmo alla guida Marco Farina qualche
informazione “dalle parti del Badile”. Raccogliemmo la guida cartacea
nella biblioteca della sezione ed uscimmo per una birra. Prima di avere
scolato mezza birra avevamo deciso che avremmo fatto la Cassin sulla
nord del Badile. Sabato mattina a bordo di una Lambretta 175 bianca
azzurra–di proprietà del padre del compagno- partimmo alla volta di
Chiavenna e Bondo in Svizzera e poi via per la capanna
Sass-Fourà. Va bene che a 18 anni niente ti fa paura e proprio
così ci puoi lasciare la pelle senza nemmeno accorgerti. Però quando
gli altri due (tedeschi) che arrampicavano dopo di noi seppero che
avevamo diciotto anni, cominciarono una ramanzina paternalistica di
quelle memorabili che il compagno, che conosceva il tedesco scolastico,
traduceva inserendo “son due vecchi rompicoglioni!-
Avevano meno di quaranta anni. Salto tutta la parte dell'ascensione e
della discesa ed alle venti di domenica sera siamo di nuovo a Bondo per
ripartire in Lambretta 175 bianca azzurra verso quello che non era
ancora il paese bello di vivere ma ci si viveva davvero bene. In
Svizzera guida il compagno che ha la patente. A Chiavenna ci fermiamo
per farci tre pizze e tre birre. Da Chiavenna – sono le 22
passate- prendo in mano la Lambretta (senza patente col solo foglio
rosa) e quando arriviamo nei pressi del curvone della SS36 sopra Piona,
il compagno mi racconta che li c'è una bella abbazia ecc ecc.
Telecronaca in diretta. Arrivato al cartello che indica l'abbazia
rallento, vi entro e comincio a percorrere lento il viale d’acces
so finchè vedo in basso una imbarcadero e un bel prato. Mi fermo a
dormire: annuncio al compagno. E così buttiamo sul prato due teli
militari e ci mettiamo a dormire cogli zaini sotto la testa
antifurto. Sonno profondissimo per una stanchezza ciclopica, cielo iper
stellato con la luna, il lago in basso quando alle due del
mattino sento qualcosa di umido colante e appiccicoso che mi lecca i
capelli, le orecchie, la faccia. Apro lentamente gli occhi per capire
cosa stia succedendo e vedo e annuso il muso di una capra che mi sta
leccando per ciucciarsi il sale del sudore. Chiudo gli occhi immobile
come un sasso non dico quanto turbato ed aspetto che la
bestia mi abbia ripulito con la sua linguaccia finita come
carta vetrata. Finito col sottoscritto la bestia passa al compagno che
alla seconda leccata balza in piedi, nel balzare in piedi molla una
zuccata alla capra ed io scoppio in una risata. Cavolo! vai a fare a 18
anni la Cassin al Badile e nei prati di Piona ti spaventi
perché una capra ti lecca la faccia per ciucciarsi via il sale del
sudore? Che omm!.
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