A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1055 DELL'18 LUGLIO 2019
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















LA SETTIMANA NERA DI SALVINI
E IL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE
Dalla Commissione europea al Russiagate, dall’autonomia alle ipotesi di rimpasto: al leader leghista non ne è andata una giusta, negli ultimi sette giorni. E adesso arriva la legge di bilancio. Dov’è finito il tocco magico?
Autonomia? Sì ma senza la scuola. Rimpasto? Ok, ma Trenta e Toninelli non si toccano. Russiagate? Il leader della Lega deve riferire in Parlamento. Se la crisi di governo doveva essere il ricatto perfetto per consentire a Salvini di prendersi quel che voleva, qualcosa non ha funzionato. Anzi, a dirla tutta, Giuseppe Conte e Luigi Di Maio non sono mai sembrati così fermi e tranquilli nel rintuzzare le sparate dell’alleato di governo, quasi avesse smesso di fare paura, quasi abbiano smesso di giudicare credibili le sue minacce, quasi abbiano la certezza che non c’è nessuna finestra elettorale prima dell’autunno. Non più, perlomeno. (...)


CURNO E' UN PAESE DI RICCHI
BUTTA VIA I SOLDI O LI REGALA
Altri migliaia di euro buttati (o regalati a metà?).
Il trapezio tra via Fermi, Marconi, Mascagni e Donizetti é li da vedere (compresa l'orribile  strettoia che costringe la via Marconi a senso unico) per capire come si programma l'abuso del territorio a Curno e di come si sprecano e regalano soldi che andrebbero al comune. Cioè ai Curnesi.
Fu la Lega che volle trasformare gran parte del trapezio, dopo le varie operazioni democristiane stile topo nel formaggio lungo il primo tratto di via Marconi (e varrebbe la pena  verificare gli ultimi 50 anni di proprietà dei vari lotti per capire se si sia trattato di un topo nel formaggio oppure di una lottizzazione abusiva). C'è anche un bell'esempio di come una villetta di due piani si possa fare diventare di uno: basta fare un deciso riempimento di terreno et voilà scompare un piano. Magari è scomparsa anche la relativa volumetria sotto la ripiena?. Risulta che a suo tempo ci fosse lo studio anche di un geometra leghista consigliere comunale ed assessore (non è quello che pensate voi, malfidenti!) . (...)

















































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!


























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Sul portale dell'Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri è disponibile la graduatoria dei progetti presentati nell’ambito del bando Sport e Periferie del 15 novembre 2018, approvata con DPCM del 13 giugno 2019. Vi abbiamo dato una lettura.
La graduatoria include, così come previsto dal paragrafo 11 del Bando, gli interventi oggetto di finanziamento e gli interventi non finanziati con l’indicazione del punteggio totalizzato.
Sono pubblicate, inoltre:
•    elenco delle richieste di contributo che non sono state ammesse in quanto non hanno conseguito il punteggio minimo di 40 punti, come previsto dal paragrafo 8 del bando, calcolato su quanto dichiarato dal soggetto proponente e a seguito della valutazione tecnica da parte della Commissione;
•    elenco delle richieste di contributo non risultate ammissibili, a seguito dell’istruttoria amministrativa effettuata dall’Ufficio, in relazione all’importo del contributo richiesto, cosi come previsto dal paragrafo 11 del bando e delle richieste escluse dalla procedura in relazione alla sussistenza della causa di esclusione di cui al paragrafo 9 lettera e);
•    elenco delle richieste di contributo escluse dalla Commissione e, pertanto, non valutate.

Bene leggendo i tre elenchi NON si trova il Comune di Curno mentre p.e. si trova il Comune di Mapello (che ha la stessa popolazione di noi e si prende 100mila euro). Nel frattempo il Comune di Curno è alle prese di una rognosa e costosa  ristrutturazione del CVI2 dove è prevista la FOLLE spesa di 250mila euro per il rifacimento del campo di calcio (della serie: tu Comune ci devi mettere 250mila euro altrimenti io giocatore mi impalcio e mi rovino le mie lussuose scarpette da 250 euro).
Tra le altre cose NEPPURE le due società sportive curnesi hanno presentato domanda per l’assegnazione e quindi…
Sarebbe  utile che la sindaca Gamba spiegasse la situazione dal momento che quei 72 milioni del 2018 sono anche dei… Curnesi.



LA SETTIMANA NERA DI SALVINI
EIL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE

Dalla Commissione europea al Russiagate, dall’autonomia alle ipotesi di rimpasto: al leader leghista non ne è andata una giusta, negli ultimi sette giorni. E adesso arriva la legge di bilancio. Dov’è finito il tocco magico?

Autonomia? Sì ma senza la scuola. Rimpasto? Ok, ma Trenta e Toninelli non si toccano. Russiagate? Il leader della Lega deve riferire in Parlamento. Se la crisi di governo doveva essere il ricatto perfetto per consentire a Salvini di prendersi quel che voleva, qualcosa non ha funzionato. Anzi, a dirla tutta, Giuseppe Conte e Luigi Di Maio non sono mai sembrati così fermi e tranquilli nel rintuzzare le sparate dell’alleato di governo, quasi avesse smesso di fare paura, quasi abbiano smesso di giudicare credibili le sue minacce, quasi abbiano la certezza che non c’è nessuna finestra elettorale prima dell’autunno. Non più, perlomeno.

A voler fare i complottisti, si potrebbe dire che le registrazioni all’hotel Metropol siano uscite con un tempismo perfetto, poco prima della metà di luglio, giusto in tempo per far desistere Salvini dall’idea di far cadere il governo prima della legge di bilancio, per tornare al voto e prendersi tutto, o per farla fare da un governo tecnico a guida Pd - Cinque Stelle e cannoneggiarlo a dovere dall’opposizione. Missione fallita, ed è la prima volta dal 4 marzo dello scorso anno che Salvini deve registrare, suo malgrado, una deviazione dal percorso che si era immaginato.

Per Salvini, lo spettro sono tagli e tasse che aumentano anziché diminuire. E non sarà semplice, in quel caso, prendersela con l’Europa, coi mercati, coi migranti o coi Cinque Stelle

E invece eccolo qua. A masticare amaro per l’elezione di Ursula von der Leyen, dalla cui elezione la Lega si è sfilata all’ultimo, contraddicendo la posizione ufficiale del governo italiano. A rinunciare ad avere un leghista in commissione - doveva essere Giorgetti, sarà presumibilmente Moavero. A difendersi dai rimproveri pubblici di Giuseppe Conte, uno che il Capitano ha sempre considerato alla stregua di un passacarte, se non peggio. Nemmeno gli è riuscito di adombrare il sospetto di un ribaltone: appena ha parlato di liason europea tra Pd e Cinque Stelle, è arrivata la sparata di Di Maio sul “Partito di Bibbiano” e la risposta dei democratici, sotto forma di querela. Niente da fare: né elezioni, né ribaltone.

Il brutto arriva adesso, però. Perché con l’autunno arriva una legge di bilancio che sarebbe riduttivo definire difficile anche se Salvini non avesse promesso la flat tax, con 23 miliardi di clausole di salvaguardia da disinnescare e una Commissione coi fucili spianati - ancora Juncker e Moscovici, peraltro: la von der Leyen entra in carica a gennaio - che non accetterà una crescita di deficit e debito. Per Salvini, lo spettro sono tagli e tasse che aumentano anziché diminuire. E non sarà semplice, in quel caso, prendersela con l’Europa, coi mercati, coi migranti o coi Cinque Stelle. Dopo un po’ gli alibi finiscono e i capri espiatori pure.

Francesco Cancellato


CURNO E' UN PAESE DI RICCHI
BUTTA VIA I SOLDI O LI REGALA

ltri migliaia di euro buttati (o regalati a metà?).

Il trapezio tra via Fermi, Marconi, Mascagni e Donizetti é li da vedere (compresa l'orribile  strettoia che costringe la via Marconi a senso unico) per capire come si programma l'abuso del territorio a Curno e di come si sprecano e regalano soldi che andrebbero al comune. Cioè ai Curnesi.
Fu la Lega che volle trasformare gran parte del trapezio, dopo le varie operazioni democristiane stile topo nel formaggio lungo il primo tratto di via Marconi (e varrebbe la pena  verificare gli ultimi 50 anni di proprietà dei vari lotti per capire se si sia trattato di un topo nel formaggio oppure di una lottizzazione abusiva). C'è anche un bell'esempio di come una villetta di due piani si possa fare diventare di uno: basta fare un deciso riempimento di terreno et voilà scompare un piano. Magari è scomparsa anche la relativa volumetria sotto la ripiena?. Risulta che a suo tempo ci fosse lo studio anche di un geometra leghista consigliere comunale ed assessore (non è quello che pensate voi, malfidenti!) .

In teoria la Lega prometteva di costruire niente-poco-di-meno che l'ospizio ma poi alla fine della fiera l'opera sociale prevista  divenne un centro sportivo privato la cui approvazione rimase a cavallo tra la giunta Morelli e la successiva giunta Gandolfi. Restò libero la parte  verso ovest, dove il proprietario coltiva ortaggi a km zero e va a venderli senza SF in Largo Vittoria dove notoriamente c'è anche un fruttivendolo normale con negozio.
Adesso su  questo  spazio di 4.775 mq verranno edificati 2.518 mc di  residenza per 839 mq di /una dozzina di?) appartamenti e 1000 mq verranno ceduti al Comune come parcheggi ed aiuole a disposizione in teoria di tutti i Curnesi ma in pratica sono opere di esclusivo utilizzo degli abitanti di quel comparto.

Il consigliere di minoranza Locatelli chiese conto all'ass. Conti del come perché quando quel lotto era divenuto edificabile e come mai fosse terreno vergine divenuto edificabile e Conti rispose in consiglio che (1) quel terreno era già edificabile (come detto sopra) e (2) gli oneri derivati dalle nuove costruzioni sarebbero serviti alla costruzione del sottopasso pedociclabile  alla ferrovia da via Mascagni alla Esselunga.

Noi  scrivemmo a suo tempo che l'idea era senza costrutto dal momento che proprio li ci passa(no) una o due MAXI canne dell'acquedotto della città di Bergamo provenienti dai pozzi di via Dalmine che arrivano alla palazzina di fronte alle uscite carrali della Esselenga dove stanno delle pompe per pompare l'acqua potabile nei serbatoio di Città Alta se non addirittura quello di via Vetta-via del Sole a ovest di san Vigilio.

Nella convenzione tra Comune e privato  INVECE c'è scritto che “in sostituzione del sottopasso alla ferrovia in Via Mascagni l'Amminis trazione comunale ha individuato quale standard strategico l'intervento di realizzazione della nuova pista ciclabile lungo via Marconi e di manutenzione straordinaria di quella esistente lungo via Zaccagnini secondo gli studi di fattibilità già forniti all'opera tore”.


Il tutto per una spesa prevista di 110.700 euro  (senza iva) e “nel caso in cui l'opera pubblica individuata superi la somma di euro 110.700,00 (iva esclusa) l'Amministrazione comunale valuterà l'eventuale rimodulazione della stessa e/o eventuali integrazioni della spesa”.
Speriamo che quella rimodulazione non significhi che se l'opera costa di più interviene pure il Comune.

Prosegue la convenzione: Qualora l'importo per la realizzazione dell'opera pubblica dovesse risultare inferiore rispetto alla somma sopra indicata (euro 110.700,00) l'Amministrazione provvederà ad individuare ulteriori lavori a carico dell'opera tore sino al raggiungimento della somma concordata”.

Anche se non si comprende bene cosa significhi quell'”even tuale rimodulazione della stessa e/o eventuali integrazioni della spesa” dei 110.700 euro (iva esclusa) anche stavolta davanti ai cittadini di Curno prende il volo una grossa somma dal momento che siccome per parcheggi, sistemazione stradale, marciapiedi interni all'operazione sono previsti costare 157.869 euro  mentre per la pista pedo ciclabile via Marconi e via Zaccagnini decollano altri 121.770 varrebbe la pena che “almeno” venissero presentate le fatture di queste opere anziché iscriverle ai prezzi di listino perché
(a) le opere di urbanizzazione primarie sono sos tanzialmente di esclusivo uso del blocco edilizio e
(b) lo sanno anche i sassi che i prezzi reali sono assai inferiori a quelli del listino edile.

Buonissimo (si fa per dire) poi “l'intervento di realizzazione della nuova pista ciclabile lungo via Marconi e di manutenzione straordinaria di quella esistente lungo via Zaccagnini secondo gli studi di fattibilità già forniti all'operatore” proprio per la presenza della strettoia tra via Marconi-Zaccagnini e dal fatto che la pista “dovrebbe passare dal lato sud al lato nord della via Mar coni proprio all'altez za della rotondina: in fondo se si investe un ciclista, c'è sempre l'assicurazione…

Anche questo «pezzo» di pistasarà del tutto inutile (vedi quella  esistente su via Marconi: ci passano meno di venti bici al giorno) perché hai voglia che la coppia Conti-Gamba riescano a passare sul lotto di un signore con cui il Comune sta in lite da mezzo secolo per raggiungere la strada campestre di la della Roggia Serio Grande sul confine di Curnasco ed arrivare -lo dice la coppia Conti Gamba-all’ospe dale Papa Giovanni..
Insomma c'è da mettersi le mani nei capelli un'altra volta.


Dunque era una balla quella raccontata dalla giunta  Gamba per bocca dell’ass. Conti, peraltro più volte ripetuta, che si sarebbe fatto un sottopasso pedociclabile alla ferrovia da via Mascagni alla Esselunga. Sostanzialmente via Alene Basse come si chiamava un volta. Come è una balla quella della pista pedociclabile lungo il fiume dall’ex frantoio Benzoni all’Isolotto di Ponte san Pietro visto che il progetto di fattibilità prevede arrivi solo in via Brembo, nei pressi dell’ex cava Cavagna-Regazzoni.
Come fa venire a piangere leggere la convenzione del piano di lottizzazione tra via Mascagni e Donizetti, del quale alla fine i Curnesi ricavano una pista ciclabile che «va di qua e va di la» della via Marconi proprio nel posto più pericoloso e non contenti arriva in fondo a via Marconi ma non va di la perché ci sono mille ostacoli. Non fisici ma ben più complicati.
Sarebbe ora che la giunta Gamba e l’ass. Conti facessero un bagno di realismo umiltà sincerità e smettessero di regalare soldi alla mpeculazione motivando opere pubbliche sostanzialmente inutili quando non pericolose che finiranno... boh!?