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SALVINI COI PIEDI IN QUATTRO SCARPE S'E' GIOCATO LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
(...)
La faccenda è che adesso –sorrisi a parte- a Salvini non credono più
Trump come non gli crede nemmeno Putin . Straordinario il consenso che
hanno avuto recentemente le designazioni di Cristine Lagarde alla Bce e
di Ursula von der Leyen alla Commissione europea: la prima nota per le
mattanze in Grecia e Argentina, parlo delle cose più recenti, oltre che
di un cinismo da ricchi veramente rivoltante fino ad arrivare a
prefigurare l'eutanasia per gli anziani, stolti e improduttivi
percettori di pensioni, mentre la seconda, è stata ed è convinta
sostenitrice (e immagino in parte anche organizzatrice) del golpe nazi
in Ucraina.
Ormai appare all'orizzonte che la dottoressa (è medico) un mamma di
sette figli sarà eletta presidente Ue coi voti determinanti dei
sovranisti europei con grande soddisfazione di Putin che si troverà in
Ue e nel Mediterraneo un alleato contro gli USA di Trump.
Perché la storia potrebbe essere che la presidente indicata da Macron
con soddisfazione delle Merkel sarà eletta da una maggioranza
trasversale coi voti di chi munge alla grande l'Ue e nello stesso tempo
ne è il peggior nemico. Insomma un casino.
L'immagine simbolica è divertentissima: Macron che prende per l'orecchio Salvini e si fa baciare la pantofola.
(...)
IN AUTOBUS DAL PAESE BELLO DA VIVERE
Autobus delle 13,23 dalle Crocette a Bergamo. La fermata delle Crocette
sembra una stazione metro milanese o niuiorchese talmente è sporca e
dipinta. Ovviamente mica colpa del Comune. L’autobus arriva con due
minuti di anticipo, un jumbo tre assi. Sotto la tettoia dell'ex
giornalaio sono in attesa due donne di 73-77 anni, le signore M. e V.
Un tipo di 72. Una ragazza di 23 miss S.. Un ragazzo nero e due ragazze
bianche tutti e tre minorenni. Mentre arriva il bus si avvicina alla
fermata, abbastanza arrancante per via della sua infermità, un signore
di 52 anni, signor F. Conosco le due signore M. e V., la ragazza di 23
e il 53enne signor F..
La storia dei passeggeri che conosco, me l'hanno raccontata direttamente o se la sono cantata tra di loro.
M. è una delle prime divorziate e il marito pur di togliersela di dosso
le ha lasciato la casa (che era di sua proprietà esclusiva) purchè non
si facesse più vedere. Lei racconta com'è andata ma non il perché. Poi
è andata in depressione, ha perso il lavoro e da allora è sopravvissuta
di pensione di invalidità ed aiuti pubblici. Meno male che aveva almeno
la casa.(....)
CUCINA CASALINGA
Quasi (tra virgolette) finiti i lavori della “rotondina” davanti
all'ingresso della nuova Rodari. Fa sorridere sia la posizione le
dimensione le finiture (i cordoli dei marciapiedi che non si sposano
ne con quelli della via ne con quelli del parcheggio) che l'insieme.
L’aiuolina in mezzo alla rotondina pare un graziosissimo «nido di
sfoglia». Geniale! Pazienza: siamo a Curno e dalla compagine che
governa vige il massimo disprezzo dell'architettura e del paesaggio. I
loro modelli sono Leroy Merlin non un Casamonti (Casamonti chi !?)
oppure un Ernesto Pirovano (Pirovano chi !?) .
Uno immaginava che l'area d'ingresso del CVI1, delle scuole medie ed
elementari, della biblioteca: insomma tutto i comparto dove stanno i
MAGGIORI luoghi di socializzazione del paese venissero RI-progettati
addirittura con un concorso ed invece pare saranno riprogettati da un
geometra scelto in base al minor costo della parcella. Quando una
amministrazione NON comprende quanto sia OFFENSIVA una scelta del
genere … .
(...)
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SALVINI COI PIEDI IN QUATTRO SCARPE S'E' GIOCATO LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
“Se
è vero che non è vero niente, come dice il ministro dell'Interno,
restano da chiarire «molti punti oscuri», come l'altro ieri è stato
evidenziato in una riunione del Carroccio: va interpretata la
tempistica scelta per la pubblicazione del file registrato all'hotel
Metropol, va verificato «se si tratta di uno spot o arriverà
dell'altro». E va scoperto se c'entrano «gli uni», «gli altri», o
«altri ancora» di provenienza straniera”.
Bravo, te fai il classico ciula de milan che hai pure fatto il classico
pensando che nel mondo siano tutti svegli come quel milione di elettori
che ti votano, ma se vai da Putin e lo strusci e poi vai da Trump
e strusci pure lui, stai sicuro che Macron fa sentire le
registrazioni al Metropol a tutto il mondo.
Nonostante i proclami, l'Italia non vota mai contro il rinnovo delle
sanzioni alla Russia. «Salvini e Conte dovranno trovare il modo di
salvare la faccia e non sembrare incoerenti», osserva Elena
Alekseenkova dell'Istituto Europa presso l'Accademia delle Scienze
russe su "Gazeta.ru" alla vigilia delle visite autunnali del ministro
degli Interni e del premier. E c'è chi, come la testata nazionalista
online "Eadaily", arriva a chiedersi se Salvini sia un "camaleonte
politico" piuttosto che l'atteso "cavallo di Troia della Russia nella
Ue". La speranza rinasce alla vigilia delle europee. Senza troppi
entusiasmi. Un anno di governo gialloverde ha reso più cauti anche i
più fanatici.
Quindi Matteo (Salvini) mettiti in riga, smettila di prendere in giro
quelli che veramente contano (i padroni dell'energia) che l'Italia sta
di la e la Russia sta diventando padrona navale del Mediterraneo cioè
sta qua. E adesso sta cominciando pure a consegnare gli S400 alla
Turchia così che se è vero “cosa sono” questi S400 e cosa sono gli
“F35” per te italiano c'è solo il posto di scopino al cesso. E un altro
furbo -Erdogan- che ricevendo i primi pezzi di S400 annuncia: Trump non
dovrebbe lamentarsi se uno dei paesi NATO rafforza le sue difese.
Bravo. Con le armi dell'avversario della coalizione di cui fai parte.
Ieri c'è stato però un altro evento che doveva essere altrettanto
simbolico: una colazione di lavoro all'Eliseo fra i leader della
cosiddetta «Iniziativa europea di intervento». C'era naturalmente il
padrone di casa e ispiratore del progetto, Emmanuel Macron, insieme
alla tedesca Angela Merkel e ai capi di governo di Belgio, Danimarca,
Estonia, Finlandia, Olanda, Portogallo, Spagna e Regno Unito. Il
presidente del Consiglio Giuseppe Conte, no. Non c'era, perché non era
stato invitato. Fonti francesi spiegano che l'assenza dell'Italia era
«normale» perché il governo non ha aderito all'Iniziativa europea
d'intervento. Fuori!.
Oltre al fatto che tu hai già fatto sparire 49 milioni per
comprare a vita il diritto di usare “Lega Nord” così che a
qualche vecchio rancoroso non venga in mente di estrarlo dal cassetto e
sventolarlo. La riunione al Metropol era durata un'ora e un quarto e si
era parlato del coinvolgimento di un gigante dell'energia russo per
vendere 3 milioni di tonnellate di petrolio all'Eni per il valore di
1,5 miliardi di dollari. Da questa transazione, secondo BuzzFeed,
sarebbe avanzati 65 milioni di dollari finiti nelle casse della Lega.
49 più 65 fanno 114 oppure fai 65 meno 49 fanno 16 (milioni di euro).
Quelli della DC o del PSI erano dei polli al confronto.
Salvini rimarrà ministro dell'in terno e vicepremier, ma il “most
dangerous man in Europe”, come l'ha definito l'Economist di questa
settimana è il realtà un leader dimezzato e delegittimato, guardato con
ancora più sospetto di quanto già non lo fosse fino alla scorsa
settimana, e pure un po' sprovveduto. Possibile che per trattare un
affare del genere Salvini abbia mandato un emissario come Luca Savoini
nella hall di uno degli alberghi più famosi di tutta la Russia?
Possibile che sia proprio Savoini, il suo braccio destro nei rapporti
con la Russia? Possibile che abbia pensato davvero che bastasse vincere
le elezioni per giurare da presidente del consiglio al Quirinale?
Possibile non sapesse che difficilmente un amico dei russi diventa
presidente del Consiglio in un Paese della Nato, pieno di basi e
soldati americani?. Possibile per un milanese che ha fatto il classico.
La delegittimazione derivante dal Russiagate, non solo precluderà
palazzo Chigi per un po' a Matteo Salvini, ma finirà per condizionarne
anche le scelte di politica estera. Ce lo vedete, da domani, Salvini
che batte i pugni sul tavolo per un Commissario Europeo leghista? O che
minaccia la futura presidente di commissione Ursula Von der Leyen con
la stessa tracotanza con cui dava dell'ubriacone a Jean Claude Juncker?
Viene preso a borsettate con dentro un cubetto di porfido da una che ha
messo al mondo sette figli. O che impone una legge di bilancio che vada
nella direzione dello sforamento dei parametri di Maastricht e della
procedura d'infrazione col dubbio di non essere più nella lista degli
amici fedeli, alla Casa Bianca e all'interno dell'establishment
americano?
Accettiamo scommesse: difficilmente il Salvini di domani si metterà a
combattere crociate contro Berlino, Parigi o Bruxelles, con tutti i
vantaggi del caso per chi come Giorgia Meloni può prenderne il posto e
per chi, come Giuseppe Conte, può fargli adeguatamente da nemesi.
Improvvisamente il Capitano, quello delle parole chiave chiare come non
mai, rischia di diventare né carne né pesce, ambiguo e contraddittorio.
Normale.
Buon per l'America, ché non esiste compagno più fedele di quello che
deve chiedere scusa. Buon per l'Europa che si trova uno dei principali
fattori d'instabilità dell'Unione colpito da uno scandalo che ne mira
la credibilità. Buon per Merkel, Macron e per gli altri leader di ogg.
Buon persino per la Cina, che coglie tutte le crepe nel blocco a lei
contrapposto. Buon per i Cinque Quelle, elevati a rango di
interlocutore affidabile della maggioranza gialloverde. Buon per le
opposizioni, che hanno un argomento in più contro Salvini. Ecco perché
è così difficile capire chi possa aver registrato Savoini al Metropol e
inviato l'audio a Buzzfeed: perché tutti, in qualche modo, avevano
ottimi motivi per incastrare Salvini.
E questo è quel che pesa davvero: ben più di una registrazione, o di un complotto.
La faccenda è che adesso –sorrisi a parte- a Salvini non credono più
Trump come non gli crede nemmeno Putin . Straordinario il consenso che
hanno avuto recentemente le designazioni di Cristine Lagarde alla Bce e
di Ursula von der Leyen alla Commissione europea: la prima nota per le
mattanze in Grecia e Argentina, parlo delle cose più recenti, oltre che
di un cinismo da ricchi veramente rivoltante fino ad arrivare a
prefigurare l'eutanasia per gli anziani, stolti e improduttivi
percettori di pensioni, mentre la seconda, è stata ed è convinta
sostenitrice (e immagino in parte anche organizzatrice) del golpe nazi
in Ucraina.
Ormai appare all'orizzonte che la dottoressa (è medico) un mamma di
sette figli sarà eletta presidente Ue coi voti determinanti dei
sovranisti europei con grande soddisfazione di Putin che si troverà in
Ue e nel Mediterraneo un alleato contro gli USA di Trump.
Perché la storia potrebbe essere che la presidente indicata da
Macron con soddisfazione delle Merkel sarà eletta da una
maggioranza trasversale coi voti di chi munge alla grande l'Ue e nello
stesso tempo ne è il peggior nemico. Insomma un casino.
L'immagine simbolica è divertentissima: Macron che prende per l'orecchio Salvini e si fa baciare la pantofola.
Del resto la divisione capitalista del mondo va definitivamente
messa in chiaro rispetto a 10, 20, 30 anni or sono. La Cina è li:
cresce meno di ieri ma tira il carro davanti tutti. L'India è li e non
sai nemmeno che ci sia. Iraq Iran Libia sono li: non sai se sono galere
o petroliere o gasiere, assieme alla Russia che con la sua
energia è ormai una economia integrata col l'Ue. Se Putin chiude il gas
l'Europa viaggia a 10 gradi d'inverno.
L'Ue con la Russia deve fare i conti perché abbbiamo
l'uscio di casa in comune mentre gli USA hanno di mezzo l'Atlantico. La
NATO, l'Ue e gli USA hanno tentato di aggregare nazioni ribelli alla
Russia sull'uscio di casa dell'Ue e Putin ha messo in chiaro che la
storia è finita a nord ovest e sud. Ed è entrato nel Mediterraneo e
presto metterà piede anche in Libia. Meglio:c'è ma non si fa vedere.
In un quadro così complesso un fesso che si mette a chiedere tangenti al Metropol lo fanno fuori con uno sputo.
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IN AUTOBUS DAL PAESE BELLO DA VIVERE
Autobus delle 13,23 dalle Crocette a Bergamo. La fermata delle Crocette
sembra una stazione metro milanese o niuiorchese talmente è
sporca e dipinta. Ovviamente mica colpa del Comune.
L’autobus arriva con due minuti di anticipo, un jumbo tre assi.
Sotto la tettoia dell'ex giornalaio sono in attesa due donne di 73-77
anni, le signore M. e V. Un tipo di 72. Una ragazza di 23 miss S.. Un
ragazzo nero e due ragazze bianche tutti e tre minorenni. Mentre arriva
il bus si avvicina alla fermata, abbastanza arrancante per via della
sua infermità, un signore di 52 anni, signor F. Conosco le due signore
M. e V., la ragazza di 23 e il 53enne signor F..
La storia dei passeggeri che conosco, me l'hanno raccontata direttamente o se la sono cantata tra di loro.
M. è una delle prime divorziate e il marito pur di togliersela di dosso
le ha lasciato la casa (che era di sua proprietà esclusiva) purchè non
si facesse più vedere. Lei racconta com'è andata ma non il perché. Poi
è andata in depressione, ha perso il lavoro e da allora è sopravvissuta
di pensione di invalidità ed aiuti pubblici. Meno male che aveva almeno
la casa.
V. ha 77 anni è vedova da 25 anni ha ammazzato il marito con un
infarto quando quello aveva 54 anni. Intendiamoci sull'ammazzamento:
morte da benessere. Ha avuto due figli sposati una ad Asti
e l'altro a Nembro e adesso sono entrambi al mare coi figli dalle parti
di Palermo in una feria organizzata dal curato di Nembro. Intanto la V.
custodisce i due cani della figlia e del figlio e verrà pagata del
disturbo con un weekend al mare. Una volta davanti alle avances di un
anziano passeggero gli ha risposto a muso duro: ho fatto anche la
totale per non avere più dispiaceri, su di dosso!. Le due signore sono
abbastanza orbe, sono abbastanza sorde e parlano sempre ad alta voce,
hanno il diabete e l'ipertensione più o meno controllate. M. e V. hanno
come obiettivo quotidiano i giardinetti di Piazza Vittorio Veneto e il
bar dell'Atalanta dove pare il caffè costi meno di un euro.
F. è invece invalido perché andando al lavoro poco dopo i 18 anni venne
investito da un'auto che non si fermò allo stop e… cinque anni di
coma ospedali riabilitazione e adesso è invalido al 100% con
l'accompagnamento ma non va in giro con l'accompagnatore. Una volta mi
ha detto che prende 1.100 euro di pensione al mese e che i soldi
dell'assicurazione sono sotto controllo di un giudice. Vive solo e paga
300 euro alla sorella che gli pulisce la casa cinque ore la settimana e
lo lava e stira.
Invece alla ragazza S. di 23 anni –la conosco per via dei suoi
genitori- le chiedo se va ancora a lavorare presso il negozio di una
nota coop lattiero casearia in quel di Zogno. Mi risponde che
dopo due anni di lavoro invece di stabilizzarla l'hanno lasciata
a casa e ne hanno assunta un'altra più giovane. Aggiunge che è andata
da diverse parti e le hanno proposto lavori (come commessa di negozio)
a tre e cinque euro l'ora, tra cui un grande magazzino di Curno
–quello dei tre euro l'ora- che al mattino apre alle ore sette.
Il bus si ferma, cedo il passo alle due signore più grandi che salgono
e si siedono velocemente nei due sedili dietro l'autista a controllare
severissime il traffico passeggeri in salita. Sale anche la ragazza S.
di 23 anni e i tre minorenni. Poi sale F. un po' imbranato e
salgo anch'io.
La sig.ra V. mi guarda e interroga: visto?! il negro non ha fatto il
biglietto!. Magari c'ha l'abbonamento, rispondo e passo oltre. Intanto
che il bus ruota attorno alla rotonda delle Crocette diretto in via
Trento la signora V. si rivolge alla sua amica M. e guardando F.:
“quello li ha anche una pensione maggiore della nostra, siamo
messi bene, i negri non pagano mai il biglietto, quelle due
stronzette li chissà se hanno timbrato (in effetti no…). M. annuisce.
Io sto zitto.
Alla torre di Longuelo sale una coppia di neri giovanissimi- maschio e
femmina- ed anche quelli non timbrano ed M. trombineggia ad alta voce:
ancora senza biglietto! Alla croce rossa sale una signora col trollei
per poggiarsi mentre cammina e le do una mano sollevando il trollei e
dandole la mano mentre sale. Nessuna delle persone sedute, tutte adulte
ma sicuramente più giovani della sciura col trollei si è alzato a
cederle il posto. Il Paese bello da viverci.
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CUCINA CASALINGA
Quasi (tra virgolette) finiti i lavori della “rotondina” davanti
all'ingresso della nuova Rodari. Fa sorridere sia la posizione le
dimensione le finiture (i cordoli dei marciapiedi che non si
sposano ne con quelli della via ne con quelli del parcheggio) che
l'insieme.
L’aiuolina in mezzo alla rotondina pare un graziosissimo «nido di
sfoglia». Geniale! Pazienza: siamo a Curno e dalla compagine che
governa vige il massimo disprezzo dell'architettura e del paesaggio. I
loro modelli sono Leroy Merlin non un Casamonti (Casamonti chi !?)
oppure un Ernesto Pirovano (Pirovano chi !?) .
Uno immaginava che l'area d'ingresso del CVI1, delle scuole medie ed
elementari, della biblioteca: insomma tutto i comparto dove stanno i
MAGGIORI luoghi di socializzazione del paese venissero RI-progettati
addirittura con un concorso ed invece pare saranno riprogettati da un
geometra scelto in base al minor costo della parcella. Quando una
amministrazione NON comprende quanto sia OFFENSIVA una scelta del
genere … .
Del resto basta fare un giro in paese per rinvenire strade marciapiedi
aiuole che paiono quelli delle Case Fanfani. Scommetto che non
sanno nemmeno cosa fossero (le Case Fanfani) . Quelle occupate da Casa
Pound o dagli extracomunitari nelle metropoli. Da brivido la
sciatteria dell'insieme (il paese, non la rotondina).
Sotto il ponte di via Europa con via Dalmine da almeno due settimane ci
sono sacchi di rumenta abbandonati. I nostri vigili e i nostri
amministratori sono persone discretissime: non circolano mai per il
paese. Non sia mai che vedano un problema e ci sia da rimboccare le
maniche.
Un paio di settimane or sono un amico degli amici a quattro zampe ha
bruciato il cestino fuori do un negozio di Piazza Vittoria le cui
titolari sono «ree» di pubblicare ogni tanto un cartello contro i cani
zozzoni (e relativi padroni) che smerdano dappertutto.
Di questi giorni un altro cartello fuori di un negozio sempre nei
pressi che avvisa- invita i padrone dei cani a non mettere la merda
degli ami a quattro zampe nel cestino… istallato sulla porta del
negozio.
Proprio il paese bello da vivere.
Il sei luglio avevamo pubblicato la foto dell'olmo essicato di via
Carlinga. Abbiamo atteso più di un anno prima di segnalarlo per non
infierire. Non sia mai che si veda un problema e ci sia da rimboccare
le maniche.
In neanche otto giorni dalla pubblicazione l'hanno segato al piede e
fatto sparire. Discreti anche stavolta: hanno lasciato il ceppo
interrato. Mai finire un lavoro come si deve: ci deve essere sempre una
mezza finta. O forse non sanno che un albero morto di malattia meglio
farlo sparire del tutto in un forno inceneritore?.
Ed avete visto l'”autostrada” che dai pozzi artesiani dell'ex “chiosco
delle angurie” sulla via Dalmine arriva fino a via Europa? Chi c'ha gli
attributi riesce a farsi fare quello che gli serve. Invece il Comune di
Curno non è riuscito a farsi fare due bretelline che via Dalmine per
scendere e salire dalla via Brembo. Scommettiamo che l'arch. Conti
assessore ci dirà che non era nel contratto –pardon: nel programma- di
Vivere Insieme e che l'idea è |