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FIERA DI BERGAMO-PROMOBERG:
IL MESSAGGIO È PARTITO
SPERIAMO ARRIVI A CHI DI DOVERE
La Bergamo e la bergamasca laboriosa seria tenace silenziosa, quella
che lavora dal lunedi alla domenica per tenere in piedi la baracca
anche stavolta ha cercato discretamente di sopire tacere sedare perchè:
“uno scandalo ti resta sempre appiccicato”. Bravo!. Dove la baracca non
è solo la propria bottega, il proprio laboratorio, i propri affari ma
intendono l'intero PAESE perché loro saranno anche formalmente modesti
e ritrosi, ma dentro hanno la mazza. Questa bergamasca e questo suo
etnotipo (forse) è davvero giunto alla sua ultima rappresentazione ma
stavolta qualcuno ci lascerà le penne.
Qualcuno abituato a gestire i beni comuni che quelli della MIA o quelli
degli Istituti Educativi oppure le Funivie di Foppolo oppure l'oggetto
del processo UBI in corso non aveva compreso che il passaggio-presenza
a Bergamo di un certo procuratore Mapelli aveva lasciato il segno. Non
di paura ma di coraggio.
Ma non solo Mapelli ma anche la presenza in città della scuola della
Accademia della Guardia di Finanza aveva contribuito a schiarire il
cielo, a sciogliere intrecci e legami che proseguivano tra i silenzi
assenzi non vedere degli interessati a lucrare dal pubblico tutto il
possibile e l'impossibile e privatizzarlo.
(...)
Intanto oggi Corriere/Bergamo parte o pone con un interrogativo:
“Avevano la consapevolezza di poter favorire le condotte illecite del
direttore della Fiera Stefano Cristini, i consiglieri di
amministrazione di Promoberg, votando il bilancio nella seduta del 30
maggio senza obiettare nulla sui pagamenti in nero di cui avevano
sentito parlare? È una domanda che si pongono i pm, ma il caso, sul
fronte dei consiglieri, potrebbe chiudersi senza alcuna contestazione:
un conto può essere la superficialità, un altro il reato (presunto)”.
Pure il sindaco Gori in un post su Facebook si straccia le vesti per
gli articoli sulla Fiera, arricchiti da stralci di intercettazioni e
telefonate. A lui non piace questo «gioco al massacro», parla di «grave
violazione».
Chiaro il messaggio che le forze politiche e imprenditoriali “dettano
gentilmente e indirettamente” ai due giovanissimi pubblici ministeri
Silvia Marchina e Emanuele Marchisio che stanno valutando nodi
giuridici, e pratici, della vicenda che potrebbero anche portare a
chiudere la vicenda, sul fronte dei consiglieri, senza contestazioni.
UN AMICO (DI SALVINI) A SUA INSAPUTA
“Se è vero che non è vero niente, come dice il ministro dell'Interno,
restano da chiarire «molti punti oscuri», come l'altro ieri è stato
evidenziato in una riunione del Carroccio: va interpretata la
tempistica scelta per la pubblicazione del file registrato all'hotel
Metropol, va verificato «se si tratta di uno spot o arriverà
dell'altro». E va scoperto se c'entrano «gli uni», «gli altri», o
«altri ancora» di provenienza straniera”.
Bravo, te fai il classico ciula de milan che hai pure fatto il classico
pensando che nel mondo siano tutti cojoni come quel milione di elettori
che ti votano, ma se vai da Putin e ci lecchi il culo e poi vai da
Trump e ci lecchi il culo pure a lui, stai sicuro che Macron te fa
sentire le registrazioni al Metropol.
Quindi mettiti in riga, smettila di prendere in giro quelli che
veramente contano (i padrone dell'energia) che l'Italia sta di la e la
Russia sta diventando padrona navale del Mediterraneo cioè sta qua. E
adesso sta cominciando pure a consegnare gli S400 alla Turchia così che
se è vero “cosa sono” questi S400 e cosa sono gli “F35” per te italiano
c'è solo il posto di scopino al cesso.
Oltre al fatto che tu hai già fatto sparire 49 milioni per comprare a
vita il diritto di usare “Lega Nord” così che a qualche vecchio
rancoroso non venga in mente di estrarlo dal cassetto e sventolarlo. La
riunione al Metropol era durata un'ora e un quarto e si era parlato del
coinvolgimento di un gigante dell'energia russo per vendere 3 milioni
di tonnellate di petrolio all'Eni per il valore di 1,5 miliardi di
dollari. Da questa transazione, secondo BuzzFeed, sarebbe avanzati 65
milioni di dollari finiti nelle casse della Lega. (...)
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FIERA DI BERGAMO-PROMOBERG:
IL MESSAGGIO È PARTITO
SPERIAMO ARRIVI A CHI DI DOVERE
La Bergamo e la bergamasca laboriosa seria tenace silenziosa, quella
che lavora dal lunedi alla domenica per tenere in piedi la baracca
anche stavolta ha cercato discretamente di sopire tacere sedare perchè:
“uno scandalo ti resta sempre appiccicato”. Bravo!. Dove la baracca non
è solo la propria bottega, il proprio laboratorio, i propri affari ma
intendono l'intero PAESE perché loro saranno anche formalmente modesti
e ritrosi, ma dentro hanno la mazza. Questa bergamasca e
questo suo etnotipo (forse) è davvero giunto alla sua ultima
rappresentazione ma stavolta qualcuno ci lascerà le penne.
Qualcuno abituato a gestire i beni comuni che quelli della MIA o quelli
degli Istituti Educativi oppure le Funivie di Foppolo oppure l'oggetto
del processo UBI in corso non aveva compreso che il passaggio-presenza
a Bergamo di un certo procuratore Mapelli aveva lasciato il segno. Non
di paura ma di coraggio.
Ma non solo Mapelli ma anche la presenza in città della scuola della
Accademia della Guardia di Finanza aveva contribuito a schiarire il
cielo, a sciogliere intrecci e legami che proseguivano tra i
silenzi assenzi non vedere degli interessati a lucrare dal
pubblico tutto il possibile e l'impossibile e privatizzarlo.
Perché a Bergamo le faccende si risolvono quando quadrano il maggior
numeri di interessi coinvolti e coinvolgibili. Se tu vuoi fare
l'ospedale nuovo alla Martinella devi sapere che quei terreni sono di
un privato e quindi i soldi che quello incasserà sarà lui a decidere
che farne e dove reinvestirli pertanto qualcuno del giro potrebbe
risultare escluso. Se invece l'ospedale nuovo lo fai nelle alene tra
Loreto e Curnasco, dentro un terreno che manco per idea ci può essere
uno interessato a comprarlo per una trasformazione edilizia perché é
diventata una palude, ecco allora che “se li facciamo l'ospedale”
la onlus proprietaria potrà disporre di tanti soldini pubblici da
reinvestire, il progetto del nosocomio se costerà un po' di più
s'arrangeranno stato e regione, ma dal futuro investimento dell'onlus
pioveranno benefici distribuiti su molti soggetti che vanno dai
padroni delle aree alle imprese, agli architetti ai notai su su e giu
giu perché più saranno quelli soddisfatti o che potranno raccogliere un
po' di ben di dio che cola, maggiore sarà il consenso dei colletti
bianchi dei media e via contando(o lodando il buondio) in su o in
giù.
L'ospedale nelle alene tra Loreto e Curnasco risponde inoltre ad un
altro bisogno. Siccome il quartiere di Loreto vede un paio di ospedali
privati, un sacco di appartamenti comprati lungo il secolo (post Largo
Barozzi) dai dottori, un sacco di studi medici –tutto 'sto ben di dio-
perderebbe valore col nuovo ospedale alla Martinella piuttosto che in
fondo a via MLKing.
Meglio le alene che la Martinella: non fosse che per l'inquinamento
dovuto al traffico di spostarsi dei dottori e relativi clienti. Volete
mettere?.
Stessa faccenda con territorio di Astino, zona bruttissima da
immaginare coperta di ville signorili e per di più vincolata dal Parco
dei Colli. Quasi quasi un'altra alena. Il privato che aveva in mano il
sedime, comprato dalla provincia a suo tempo con la sottintesa occhiata
“dai che ce la fate (a farci un bel quartiere di lusso: sottinteso)” si
era trovato un investimento senza poterci cavare nulla. Le
difficoltà aiutano l'ideona! Lo facciamo ricomprare (il sedime) (a
spesa) dal pubblico, lo facciamo sistemare (a spesa dal pubblico) e lo
diamo in affitto alla crema dell'imprenditoria cittadina. Al popolo
gettiamo in pasto un po' di verde Geo&Gei sempre a spesa del
pubblico che lui s'accontenta: generazioni di insegnanti post
sessantottine e verdi di carta si rotoleranno di gioia nel vedere il
lino o la canapa o le pesche o l'uva. Che finora avevano sempre e solo
visto sui banchi della esselunga. La soluzione però viene a
maturazione nel peggior momento della finanza pubblica e quindi bisogna
trovare un soggetto pubblico che abbia le spalle (e le palle) ben
coperte per comprare il bene, trovare i soldi per il mutuo e quindi
“liberare” non solo il bene ”sedime di Astino” ma in cascata tutto il
resto: dalle spese per i restauri (va bene, non andiamo troppo per il
sottile, dai!) fino alle tre maxi vasche antipioggia- se vi par poco.
Suppergiù Astino dall'essere un bene di nessun valore economico è
diventato un'operazione complessiva che muoverà 30-40 milioni di soldi
pubblici che finiscono in tasca ai privati in una stagione di magra che
più magra di così non si può.
Alla fine dell'operazione Astino resta un bluff a carico della
MIA che sottrae risorse alla cittadinanza semplicemente per fare
affari a chi lo regge in piedi e ci cava qualche soldo affittandone
parti. 100mila presenze nel 2017 ad Astino annunciano le gazzette
mainstream dietro suggerimento di chi vuole tenere in piedi
l'operazione. Basta fare una semplice divisione 100mila per cento
giorni per capire se sia o meno una bufala. Chi ha MAI visto mille
persone ad Astino in un giorno ?
Adesso viene la volta di Promoberg, la fiera della tristezza e
delle cineserie. Chi immaginasse di conoscere la Bergamasca che
lavora e produce frequentando le manifestazioni della fiera
penserebbe che noi bergamaschi siamo fuori. Di melone. Del resto la
fiera è una invenzione creazione dell'Ascom, leggasi associazione
commercianti e quindi uno si domanda: che c'entrano i commercianti con
la bergamasca industriale?. Che c'entra la fiera col Caravaggio
(l'aeroporto, non il pittore) ? Forse c'entra già di più che rispetto
alla bergamasca industriale.
Occhio croce la vicenda della Fiera di Bergamo si iscrive nella fine di
Forza Italia e nell'emergere della Lega e dei 5S nel firmamento
nazionale.
Fa tenerezza immaginare il Sangalli capo della Confcommercio e
quindi anche dell'ASCOM che vendeva auto in un periodo in cui l'auto…
boh?. Oggi che fa un Sangalli al mondo? Fa tenerezza pensare al
presidente dell'ASCOM Giovanni Zambonelli, imprenditore del settore
dell'ospitalità in una provincia dove il turismo declina giorno dopo
giorno. Fa tenerezza pensare ad una fiera con direttore il
geometra Stefano Cristini (messo ai domiciliari con l'accusa di
peculato e trovato con un solido conto in banca di UN milione e mezzo
di euro) e alle misure interdittive per il segretario generale Luigi
Trigona e il presidente del Collegio dei sindaci, Mauro Bagini, tutti
sospesi dai loro incarichi. Sospesi anche il presidente del
collegio dei sindaci, Mauro Bagini. Una ramazzata memorabile che
ricorda “la notte delle scope” del 10 maggio 2012 quando in fiera si
celebrò la rivolta della base leghista a Bergamo.
La conclusione è che ancora una volta è stato un uomo semplicemente
onesto a informare il sindaco Gori ed anche lui, semplicemente onesto,
è andato in procura a raccontare quel che sapeva. Non era mai accaduto
prima nonostante le mille chiacchiere che c'erano.
Dalla vicenda non ne escono travolti solo gli imputati più evidenti ma
ne esce travolto un sistema di governo della cosa pubblica mischiata
agli interessi privati che la scomparsa di FI, la riduzione del PD e
delle sue “migliori” componenti e l'avvento di una situazione di stallo
nazionale col governo Lega+5S non hanno più senso e sono senza
prospettive. Forse è un bene che le forze economiche bergamasche più
moderne e più europee e internazionali si facciano avanti per mettere
ordine nelle ultime stanze di compensazione del potere dove si facevano
i soldi senza lavorare e produrre ma solo scambiandosi favori.
Ma c'è un ma. Davanti ad una situazione del genere la magistratura
potrebbe sciogliere il cda e nominare un amministratore che
inesorabilmente condurrebbe al fallimento di Promoberg e quindi alla
vendita della fiera. Già era stata scartata l'idea di chiamare da
Milano un professionista alla guida della fiera: meglio uno che
“conosce” Bergamo che uno “straniero”.
Ascom e Confindustria, principali azionisti, hanno voluto proporre l'11
luglio al presidente della Camera di commercio Paolo Malvestiti, e
anche al Comune e alla Provincia, il nome di un possibile
«traghettatore», che possa ricoprire la carica di direttore a tempo,
per portare la società fuori dalla tempesta. Bocche cucite e al momento
né conferme e né smentite, ma potrebbe trattarsi di Fabio Sannino, 58
anni, commercialista, revisore legale e socio di uno dei principali
studi cittadini, Pedroli Venier di piazza Matteotti. Diploma al Sarpi,
laurea in Economia e commercio a Bergamo, già dipendente della società
di revisione contabile Arthur Andersen, tra il 2012 e il 2015 era stato
liquidatore di Servitec, società di gestione del Polo per l'innovazione
tecnologica di Dalmine. Dopo l'incontro di ieri il nome sarà proposto
probabilmente lunedì 15.07 a tutti i soci di Promoberg, in largo
Belotti.
Intanto oggi Corriere/Bergamo parte o pone con un interrogativo:
“Avevano la consapevolezza di poter favorire le condotte illecite del
direttore della Fiera Stefano Cristini, i consiglieri di
amministrazione di Promoberg, votando il bilancio nella seduta del 30
maggio senza obiettare nulla sui pagamenti in nero di cui avevano
sentito parlare? È una domanda che si pongono i pm, ma il caso, sul
fronte dei consiglieri, potrebbe chiudersi senza alcuna contestazione:
un conto può essere la superficialità, un altro il reato (presunto)”.
Pure il sindaco Gori in un post su Facebook si straccia le vesti per
gli articoli sulla Fiera, arricchiti da stralci di intercettazioni e
telefonate. A lui non piace questo «gioco al massacro», parla di «grave
violazione».
Chiaro il messaggio che le forze politiche e imprenditoriali “dettano
gentilmente e indirettamente” ai due giovanissimi pubblici ministeri
Silvia Marchina e Emanuele Marchisio che stanno valutando nodi
giuridici, e pratici, della vicenda che potrebbero anche portare a
chiudere la vicenda, sul fronte dei consiglieri, senza contestazioni.
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UN AMICO (DI SALVINI) A SUA INSAPUTA
“Se è vero che non è vero niente, come dice il ministro dell'Interno,
restano da chiarire «molti punti oscuri», come l'altro ieri è stato
evidenziato in una riunione del Carroccio: va interpretata la
tempistica scelta per la pubblicazione del file registrato all'hotel
Metropol, va verificato «se si tratta di uno spot o arriverà
dell'altro». E va scoperto se c'entrano «gli uni», «gli altri», o
«altri ancora» di provenienza straniera”.
Bravo, te fai il classico ciula de milan che hai pure fatto il classico
pensando che nel mondo siano tutti cojoni come quel milione di elettori
che ti votano, ma se vai da Putin e ci lecchi il culo e poi vai da
Trump e ci lecchi il culo pure a lui, stai sicuro che Macron te fa
sentire le registrazioni al Metropol.
Quindi mettiti in riga, smettila di prendere in giro quelli che
veramente contano (i padrone dell'energia) che l'Italia sta di la e la
Russia sta diventando padrona navale del Mediterraneo cioè sta qua. E
adesso sta cominciando pure a consegnare gli S400 alla Turchia così che
se è vero “cosa sono” questi S400 e cosa sono gli “F35” per te italiano
c'è solo il posto di scopino al cesso.
Oltre al fatto che tu hai già fatto sparire 49 milioni per
comprare a vita il diritto di usare “Lega Nord” così che a
qualche vecchio rancoroso non venga in mente di estrarlo dal cassetto e
sventolarlo. La riunione al Metropol era durata un'ora e un quarto e si
era parlato del coinvolgimento di un gigante dell'energia russo per
vendere 3 milioni di tonnellate di petrolio all'Eni per il valore di
1,5 miliardi di dollari. Da questa transazione, secondo BuzzFeed,
sarebbe avanzati 65 milioni di dollari finiti nelle casse della Lega.
49 più 65 fanno 114 oppure fai 65-49 fanno 16 (milioni di euro). Quelli della DC o del PSI erano dei polli al confronto.
La faccenda è che adesso –sorrisi a parte- a Salvini non credono più
Trump come non crede nemmeno Putin . Straordinario il consenso che
hanno avuto recentemente le designazioni di Cristine Lagarde alla Bce e
di Ursula von der Leyen alla Commissione europea: la prima nota per le
mattanze in Grecia e Argentina, parlo delle cose più recenti, oltre che
di un cinismo da ricchi veramente rivoltante fino ad arrivare a
prefigurare l'eutanasia per gli anziani, stolti e improduttivi
percettori di pensioni, mentre la seconda, è stata ed è convinta
sostenitrice (e immagino in parte anche organizzatrice) del golpe nazi
in Ucraina.
Ormai appare all'orizzonte che la mamma di sette figli sarà eletta
presidente Ue coi voti determinanti dei sovranisti europei con grande
soddisfazione di Putin che si troverà in Ue e nel Mediterraneo un
alleato contro gli USA di Trump.
Perché la storia potrebbe essere che la presidente indicata da
Macron con soddisfazione delle Merkel sarà eletta da una
maggioranza trasversale coi voti di chi munge alla grande l'Ue e nello
stesso tempo ne è il peggior nemico. Insomma un casino.
Del resto la divisione capitalista del mondo va definitivamente
messa in chiaro rispeto a 10, 20, 30 anni or sono. La Cina è li.
L'India è li. Iraq Iran Libia sono li. La Russia con l'energia è
una economia integrata col l'Ue. L'Ue con la Russia deve
fare i conti perché c'hanno l'uscio di casa in comune
mentre gli USA c'hanno di mezzo l'Atlantico. La NATO, l'Ue e gli USA
hanno tentato di aggregare nazioni ribelli alla Russia sull'uscio di
casa dell'Ue e Putin ha messo in chiaro che la storia è finita e nord
ovest e sud. Ed è entrato nel Mediterraneo e presto metterà piede anche
in Libia.
In un quadro così complesso un fesso che si mette a chiedere tangenti al Metropol lo fanno fuori con uno sputo.
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